Ma non riuscite proprio a fare i complimenti ad un'opera senza doverne smerdare altre? Nei commenti di ogni serie o film c'è sempre e solo una valanga di "meglio della merda di Netflix", "meglio della merda americana", "meglio delle schifezze di Prime" ecc. ecc...
@@diegopiumatti1086 io critico il fatto che i film della Marvel stanno al cinema per mesi interi, mentre sto capolavoro l'hanno tenuto per due giorni. Fosse stato il contrario non avrei fatto nessun commento
@@diegopiumatti1086hai ragione. Poi magari il messaggio vorrebbe essere: “magari ci fosse più materiale realizzato con questa cura e poesia, anche fosse un action movie.”. Spezziamo una lancia per quello che forse voleva esprimere il commentatore in questo caso. Però, caro commentatore, esprimerlo così significa andare esattamente in contrasto con la cifra espressiva del film che hai appena elogiato… o cercato di elogiare, meglio… 😅🤷🏻♂️
La parte in cui fa il doppio turno perchè manca il suo compare è fondamentale. Oltre a dover rinunciare alle sue attività di routine non riesce più a dedicare al suo lavoro la cura, l'amore e la precisione di prima per via del sovracarico. Inoltre non sorride mai, non scatta foto e non coglie più nessun attimo. Quando torna casa è sfinito ed incazzato, tanto che è l'unica parte del film in cui alla sera non si mette a leggere la sera (una delle sue attività preferite). Questa parte del film l'ho trovata fondamentale perchè fa da prova del nove. Ci dimostra quanto possa incidere il sovracarico di lavoro... perfino su una persona tanto saggia, equilibrata ed in pace con se stessa ed il prossimo, come il protagonista
Non amo il 4/3, che viene proposto sempre più spesso, ma in questo caso si associa perfettamente al mondo del protagonista. Bellissima la semplicità ,l'umiltà del protagonista e la capacità di vivere le emozioni senza estremizzarle o ricercarle maniacalmente come spesso si tende a fare al giorno d'oggi.
Cazzo ho fatto la stessa cosa. Appena salito in macchina ho messo su un po' di Lou Reed❤ Il film eccezionale, sedimenta qualcosa dentro di te nel bene o nel male. Queste sono le pellicole che meritano!
Film visto poche ore fa, è incredibile la sensazione di pace e di tranquillità che riesce a infondere allo spettatore. Ne avevo sentito parlare un gran bene e inizialmente avevo pensato di andarlo a vedere da solo, che forse è il modo migliore per godersi questa pellicola. Non mi era mai capitato di tornare a casa e, quasi magicamente, apprezzare quelle piccole cose a cui normalmente non diamo il giusto peso. Come hai detto nel video è un film difficile da raccontare, va semplicemente vissuto; aggiungo che probabilmente non è una visione “per tutti”, in quanto molte persone con cui mi sono confrontato l’hanno trovato noioso e addirittura insensato. Lo consiglio a chi sente il bisogno di riscoprire la propria quotidianità, di cominciare a guardare anche la giornata più banale e routinaria da un altro punto di vista. Grazie Wenders, grazie Victor come sempre per la recensione.
L' ho adorato. Tanta bellezza, delicatezza e forza in questo film che mi ha colpito profondamente, finale che ha confermato la mostruosa bravura dell' attore protagonista.
Ciao Victor, non so se leggerai mai questo messaggio ma ci provo! Ti seguo ormai da un paio di anni e ci tenevo a scriverti un messaggio per ringraziarti per quello che fai. In questo video si parla tanto di “pace”, di cose semplici che però ci danno serenità, ed è proprio questo discorso che mi spinge a scriverti questo commento. E' da un po' di tempo che combatto con alcuni problemi di salute mentale, ma una delle cose che in assoluto mi 'calma' di più, e mi dà sempre un momento di benessere e serenità nel corso della giornata è ascoltare le tue recensioni prima di andare a dormire. Adoro il cinema, e ascoltare i tuoi video non solo mi ha fatto scoprire molte cose che non sapevo, ma mi ha anche spinto spesso a guardare film che non conoscevo, o a farmi domande su quelli già visti grazie ai tuoi spunti di riflessione. Hai davvero un bel modo di parlare di quello che ti piace, lo fai in maniera naturale, senza sforzo e sei in grado di far ridere ma anche di stimolare un pensiero sulle cose. E tutto questo sempre nel rispetto degli altri (cosa che purtroppo si vede sempre meno!). Per cui grazie, davvero, per l'impegno, la passione e la dedizione che metti in quello che fai, perché ti assicuro che arrivano a chi ti guarda e a chi ti ascolta. Spero che tu abbia passato un bel Natale e che quest'anno nuovo ti porti tante altre belle cose. Un abbraccio (virtuale)! 😊
Film delicatissimo, crea un'atmosfera speciale, avrei voluto che durasse di più. La scena finale me la sono ripetuta in mente per tutto il tragitto verso casa, questo film mi ha davvero colpita. Vorrei essere anche io come Hirayama, riuscire a godere delle piccole cose anche se sotto sotto il dolore é permeato nell' esistenza. Sta a noi decidere se farci sovrastare da quest'ultimo oppure accoglierlo come parte integrante della vita.
Non vorrei essere come il protagonista per niente al mondo.....un dolore che lo pervade ( di cui non sappiamo la causa) niente fidanzata né figli né amici.... Un vuoto relazionale che neanche la meticolosità con cui pulisce i bagni riesce a colmare.
Visto due giorni fa. Mi è piaciuto. Mi ha dato un senso di pace e tranquillità ma anche di malinconia. Vorrei essere più come il protagonista di questo film che assapora il presente, felice di godersi la luce che filtra dalle fronde degli alberi, contento della sua quotidianità e delle piccole cose. L'attore protagonista è stato davvero bravo.
Io ho percepito assolutamente tutto ciò che hai detto, ma negli aspetti positivi che appunto possono trapelare nel film, non posso far a meno personalemente di percepire degli aspetti profondamente negativi celati in essi. Difatti in questa delicata accettazione della semplicità si pone anche una rischiosa condizione di resa su vari fronti, soprattutto di tipo sociale e politico. Perchè se è vero che tali aspetti spesso sono troppo più grandi di noi, è vero anche che moltissime persone che vorrebbero avere una stessa condizione di semplice e sereno equilibrio non possono proprio averla, dovendo fare lavori disumani, inutili e dannosi. Con questo non voglio dire che il film avrebbe dovuto per forza politicizzarsi, ma al contempo tramite questa immensa delicatezza (probabilmente accentuata acche dall'età stessa del regista che lo pone di fronte ad uno stato di naturale necessità di pace), sembra anche mettere indirettamente i "fiorellini" alla finestra di quella che spesso è una cella da cui non possiamo uscire per motivi personali che si mischiano a quelli politico sociali. Ho infatti avuto la sensazione che con la prerogativa di devolvere l'attenzione alla semplicità della quotidianità, cosa che senza più approfondite specifiche è ovviamente una cosa sana e giusta, si sia però romanticizzato uno stato dell'uomo che accetta questa stessa semplicità in uno stato della civiltà che è in realtà inaccettabile per tantissime persone. Vero è che se tutti volessero questa semplicità queste problematiche politico sociale di disugualianza ecc, a cui mi riferivo, forse non esisterebbero o sarebbero molto meno eccessive, ma questo a mio avviso non giustifica il vivere serenamente quel tipo di semplicità in questo tipo di società. Purtroppo so che quello che si può fare realmente perchè davvero la bellezza della semplicità sia realemente accessibile ai più è davvero poco o nullo, ma avrei desiderato che si percepisse una maggiore insofferenza verso questa consapevolezza di fondo. Cosa che se ben calibrata non avrebbe privato lo spettatore di assorbire anche il messaggio più generico della bellezza della semplice quotidianeità, anzi gli avrebbe dato più dignità. Il fatto stesso del vivere il momento presente, anch'esso valore genericamente giustissimo, nel contesto del film sembra più un voler dire di lasciar stare cose che possano spezzare questa routine; perchè farlo potrebbbe essere appunto troppo rischioso verso quella taciuta consapevolezza delle ingiustizie e anche, perchè no, la consapevolezza di star di conseguenza reprimendo una serie di propri impulsi che di diritto si dovrebbe poter vivere serenamente, ma alla quale appunto spesso si rinuncia poichè coscienti che si sarebbe costretti a viverli in maniere folli in un contesto di maggioranza che li ha appunto aberrati. Questo avvallando le proprie insicurezze e depressioni ed essendo costretti di fatto a metterle sotto il tappeto. In quel finale un pò si salva, perchè in quel pianto represso, ho percepito una dichiarazione di consapevolezza di questa condizione, ma mi è sembrato un pò troppo poco (seppur capendo e rispettando la scelta registica) a cospetto di problematiche troppo importanti.
Era davvero molto tempo che non uscivo dal cinema volando ad un metro da terra con un senso di pace e commozione. La scena finale è pazzesca...è un film che non ti aspetti e di cui abbiamo bisogno. Splendido!!❤
Grandissima recensione per un grandissimo film che cade al posto giusto, al momento giusto e nel modo giusto. Un film necessario. Necessario che fosse fatto e necessario che venga visto.
Film meraviglioso. Mi sono molto immedesimata pensando alla vita che sto conducendo ora. Un film che ti consiglia di apprezzare le piccole cose della vita e di abbracciare la semplicità, laddove non si abbiano grandi aspirazioni o non si sia riusciti a conseguirle, senza frustrazioni.
Un film che ti consiglia di apprezzare le piccole cose della vita e di abbracciare la semplicità, laddove non si abbiano grandi aspirazioni o non si sia riusciti a conseguirle, senza frustrazioni.concordo un film bellissimo in un mondo di oggi frenetico che non lascia spazio alla poesia e alla bellezza della vita anche quello di pulire i bagni di Tokyo con una assoluta semplicita' veramente bello !!🤩🤩🤩🤩🤩🤩
Ho visto questo film in una chiave molto più malinconica e meno serena di quanto percepito da molti. SPOILER Il protagonista, a mio parere, non è soddisfatto del proprio stile di vita, né tantomeno il suo lavoro rappresenta la sua massima aspirazione, ma è l'unico modo per poter sopravvivere in questa società senza lasciarsi sopraffare dalla frenesia senza meta che la contraddistingue. Hirayama guarda la natura come fosse l'unica fonte di serenità durante tutta la pellicola, la cerca senza posa in una metropoli come Tokyo, e ne porta piccoli germogli in casa, pur di averne una piccola parte con sé in un sobborgo dove la natura scarseggia. Se potesse abbraccerebbe uno stile di vita libero, fugherebbe le costrizioni della vita in società, ma per quello ci vuole coraggio; si sofferma più di una volta ad osservare un senza tetto, sorridendo al suo abbracciare un albero, alla sua libertà. Ma Hirayama è molto legato anche alle sue abitudini igieniche, non ne farebbe mai a meno (e il modo in cui porta avanti il suo lavoro ne è una palese dimostrazione) tanto quanto alle sue certezze quotidiane, alla ripetitività dei gesti. È talmente legato alla sua quotidianità da non accorgersi neanche dei piccoli o grandi cambiamenti nel suo quartiere, come l'edificio che viene abbattuto e al suo posto, all'improvviso, compare un telo blu. Lui non riesce a ricordare cosa ci fosse lì, prima di notare il telo. Piccole cose come il licenziamento del suo collega o la comparsa della nipote dopo parecchio tempo non sono accettabili oltre un certo limite, poiché se le accettasse sarebbe costretto a modificare le sue abitudini e ad interagire con gli altri più del dovuto. Si è distaccato da sua sorella per la sua natura differente e non l'ha più cercata, anche solo per un saluto, perché i tentativi di coinvolgerlo in un mondo che non gli appartiene non riuscirebbe a sopportarli. E dunque si accontenta, pur sapendo che le certezze a cui disperatamente si aggrappa potrebbero crollare da un momento all'altro, anche solo con un licenziamento, anche soltanto con qualche soldo in meno. Da qui il titolo del film e la frase della proprietaria del ristorante di cui è invaghito: " vorrei questi giorni non cambiassero mai". E il finale non è altro che la consapevolezza della propria auto condanna a questo loop tanto infinito quanto effimero. Un po' amara come analisi, lo ammetto, ma tant'è 😁
Finalmente! anche io ne ho tratto una chiave di lettura differente. Forse dipende dal proprio vissuto. È comunque uno di quei film che ha bisogno di sedimentare un po’ prima di riuscire a percepirne le sfumature. Anche la scelta dei brani e i titoli dei libri letti non sono casuali, così come i dialoghi, pochi ed essenziali. Wenders lascia che a parlare sia l’intensità interpretativa dell’immenso Yakusho..
E se avesse già provato a cambiare? Se tutto ciò che vediamo nel film non fosse altro che una scelta consapevole, dopo chissà quante esperienze passate? Forse mi illudo io, forse Wim Wenders vuole lasciar spazio, ma effettivamente non sappiamo esattamente come il protagonista sia arrivato lì. Quindi non so, forse sarà che sono una persona con uno spirito ottimista, ma mi piace pensare che tutto ciò che vediamo nel film sia il risultato di una vita (con chissà quanti dolori e gioie) di cui non siamo a conoscenza. Da qui la decisione ultima del protagonista di intraprendere questa vita tanto calma e semplice, non priva però di malinconia e amarezze.
Ho visto ieri il film dopo settimane di attesa per la distribuzione nelle mie zone. Ho vissuto un’esperienza simile alla tua. Ciò che mi ha sorpreso è stata la sala piena, mi piace vedere che la gente ha ancora voglia di vedere film d’autore. Spero che in Italia possa rinascere la passione per questa esperienza che per me non ha eguali al mondo.
Grazie tante Mattia!! Ti seguo da molti anni e da molti anni SUBITO dopo aver guardato un film mi metto a cercare e guardare la tua recensione. Sei sempre molto attento ai dettagli e mi diverto molto ad ascoltare i tuoi punti di vista!! Ho comprato il tuo libro. Chapeau. Si nota che ci metti tutta la tua passione. Non smettere mai di regalarci questi contenuti!!!!
Sono uscita mezz'ora fa dalla sala, anche se ho avuto dei cedimenti durante la proiezione penso fossero dovuti al senso di calma (e alla fame mannaggia). Un senso di consapevolezza e spaziosità che mi commuove ripensandoci. Sono davvero contenta che esista un film così
e il rapporto con l'altro sesso?. tipo il bacio, la ragazza nel parco, la tipa del ristorante... si percepisce come se il protagonista non riesce a fare quel passo o non vuole rovinare il suo "equilibrio". O forse non c'è nulla da capire
Wim Wenders lo consocevo solo come l'amico di Stanis La Rochelle 😂 scherzi a parte film delicato e sensibile, contentissima anche io che sia andato bene e spero che apra la strada ad altri film cosi
Questo film mi ha lasciato un sapore molto più amaro rispetto a come l'hai percepito Victor. SPOILER: Sono d'accordo fino alla prima parte: Hirayama passa le giornate godendosi le piccole cose e trovando "pace" in quelle che sembrano giornate perfette nella loro semplicità. Netto contrasto poi quando, in una sola inquadratura, abbiamo lo scorcio della casa del protagonista, poi il grattacielo dietro (emblema della società di corsa) e la macchina della sorella appena visibile. Ecco che i due "mondi" collidono ed il velo svanisce. Non a caso Hirayama inizia a parlare notevolmente di più e ad essere meno sereno. Wenders a mio parere con grande onestà ci mette davanti due realtà contrapposte senza darci una risposta netta definitiva ed è questo il potere di tutto il film. Ci suggerisce che la pace andrebbe ricercata nelle piccole cose ed un mondo dai ritmi più lenti; per poi darci la mazzata e farci notare che sarebbe un'utopia e che porterebbe ad un compromesso allo stesso modo amaro (basti pensare al finale con quel sorriso intervallato dal pianto). In conclusione sono arrivato al pensiero che il regista vuole farci riflettere sulla nostra condizione esistenziale e sistema di priorità sballato. Fondamentale è una delle ultime sequenze: Ognuno di noi ha "ombre" sempre alle spalle ma Wenders ci invita a portare con noi quella leggerezza nonostante le contraddizioni della nostra esistenza.
Già il modo con il quale hai descritto il tuo cambio di abitudini, fa ben capire quale sia l'umore che il film ti lascia. Potentissimo, Wenders non ha perso un colpo dopo anni e anni di carriera, rimane sempre un maestro, tutto veramente bellissimo, non annoia mai, diretto grandiosamente, le canzoni perfette...e che finale! Un inno al vivere in maniera semplice e leggera, cosa che risulta sempre più difficile al giorno d'oggi. Cosa chiedere di più?
è impossibile che resti tutto quale, sarebbe impossiibile, un paradosso. non ricordo le parole esatte ma questa scena del film mi ha spiazzato. osservando la sua vita la si potrebbe immaginare sempre uguale, invece è proprio il protagonista a dire quelle parole. molto bello.
Un dettaglio che mi è piaciuto tantissimo di questo film è che lui nei giorni feriali non prende l'orologio, il lavoro come la sua vita sono scanditi da tempo predefinito, tutto va fatto bene e ci va il tempo che ci vuole, niente chiacchiere o distrazioni, vive come un eremita senza isolarsi veramente, vive il momento, tutto è organizzato per cercare di avere sempre una giornata perfetta, nei giorni di riposo invece prende l'orologio perchè per quanto le cose da fare siano sempre le stesse lui socializza e accetta l'imprevisto. Dalla parte finale credo che si capisca che lui prima non viveva così, probabilmente la sua ricca famiglia pretendeva da lui l'eccellenza e l'eccesso di una vita da colletto bianco, probabilmente aveva tutto ma era infelice, la soluzione che ha trovato è riprendersi il suo tempo e accontentarsi di quello che ha, l'ho invidiato molto dato che io vivo esattamente al contrario, vendo il mio tempo per fare qualcosa che odio così da avere denaro per fare cose che alla fine non sono mai sufficienti a rendermi veramente felice, la libertà è il vero segreto della felicità, lui lavora per vivere, infatti nel film l'unico momento in cui perde la calma è quando deve coprire anche il turno del ragazzo passando la giornata a lavorare.
Molti stanno associando a questa pellicola parole chiave come umiltà, semplicità, bellezza. io aggiungerei 'riconnessione'. Ricconnessione con noi stessi in magari anche brevi e fugaci momenti della nostra vita che decidiamo di prenderci per noi e nessun altro, un autoregalo per eicordarci che sì, siamo cio che è dettato dalla società (vedi il lavoro, le responsabilità) ma siamo anche molto altro e questo Hiraiama lo sa molto bene, pulisce bagni pubblici ma terminato il dovere si ricorda sempre del suo diritto fi sognare ed esprimersi nella persona che desidera essere.
Sono uscito adesso dalla sala. Sarà che oggi il mio mood è pessimo, sarà che pochi giorni fa ho guardato Il cavallo di Torino e mi è piaciuto da morire, ma questo film non mi è piaciuto più di tanto. Mi ha annoiato a tratti, e innervosito in altri momenti.
Bellissimo. Ennesimo omaggio di Wenders ad Ozu con un cinema quasi muto che esalta ogni gesto del protagonista come essenziale e rilevante nella sua vita come l’adorabile susseguirsi di ascolti di audiocassette. Film speciale.
Ciao Vic, se ti hanno regalato dei marimo sono delle alghe.sono legate ad una bellissima leggenda giapponese secondo la quale due innamorati, ostacolati nel loro amore,furono trasformati a bordo di un lago in alghe in modo tale da poter stare sempre insieme. Per questo i marimo vengono quasi sempre venduti in coppia ed è un alga che effettivamente può vivere secoli ed in Giappone viene tramandata di generazione in generazione. Si chiama anche alga danzante perché a seconda di luce ed ossigeno si sposta. È un bellissimo regalo che ti hanno fatto😍. Mettile in un barattolo di vetro con acqua, ben chiuso con un tappo e della ghiaietta e se aggiungi un goccio di acqua frizzante, che per loro è una coccola, le vedrai danzare subito!. E ovviamente sono creature viventi😊.
Per una serie di situazioni non del tutto in mio controllo questa estate ho fatto due settimane di ferie in Giappone. A Tokyo ho soggiornato nella zona vicino alla Skytree, tra l'altro. L'aver vissuto visivamente in quel contesto, e l'essermi documentato parecchio sul Giappone, oltre ad essere da anni intrigato dalla filosofia buddhista zen, probabilmente mi ha fatto vivere questo film con occhi più consapevoli. L'ho apprezzato molto, e al contempo mi piace che ognuno ci abbia potuto vedere e vivere aspetti e sfumature anche parecchio diverse. Davvero complimenti a tutti coloro che ci hanno lavorato, una vera perla.
Io ho fatto ben 500 metri per vederlo al cinema ahahha (che bello essersi trasferiti a torino). Prima di andarci avevo iniziato la tua recensione solo per vedere se ti fosse piaciuto o no, e ho sentito "la vita comune di un giapponese che apprezza le piccole cose". Pensai "bah, sono molto poco invogliato ma se son tutti contenti ci sarà un motivo". Grazie, grazie a tutti, sono uscito con gli occhi bagnati
Visto due giorni fa al cinema. Non ci posso fare nulla, ma l'ho trovato eccessivamente dilatato, mi sono guardato attorno e mezza sala dormiva da metà in poi. È un film che affronta delle tematiche semplici ma di una profondità unica, purtroppo però a me non basta per apprezzarlo. Credo che sia la prima volta che vado controcorrente sul parere per una pellicola ma tant'è.
Vieni a Brescia!!! abbiamo un sacco di cinema "impegnati"... x fortuna. Qst film l'ho visto dalla seconda fila dal basso da tanta gente ke c'era in sala è un pò la storia della mia vita! grande Hirayama!!!
A me ha ricordato Paterson, che è il mio film preferito. Perfect days non banalizza un concetto che si trova in molta letteratura giapponese contemporanea che arriva in traduzione italiana (tutti quei romanzi su gatti e caffè che si vedono in giro, con una morale molto spicciola alla fine) e che è molto importante oggi; soprattutto quando Irayama ci fa capire che conta il presente e ciò che facciamo adesso e, allo stesso tempo, ci ricorda che se non scegliamo noi la nostra vita e non accettiamo con semplicità tutte le nostre emozioni, allora finiremo ad essere scelti e sballottati dagli eventi senza avere mai alcuna consapevolezza del presente e di ciò che ci fa stare bene (come il salary man sfatto che si vede all’inizio del film). Colonna sonora bellissima.
Io ci ho visto un dramma che si consuma a poco a poco. SPOILER Un uomo solo. La nipote se ne va e lui resta solo e piange. L’ultimo set di foto neanche lo guardo talmente è annoiato. Alla fine persino fuma quando vede la donna con l’ex marito. Alla fine in macchina vince la disperazione, come la trottola di Nolan, gioca tra sorriso e pianto ma l’ultima espressione è un pianto disperato per la solitudine e la routine che stenta a trovare un significato vero nella propria vita. Altro che pace e serenità, chi ha provato la sua situazione sa benissimo che è una situazione drammatica, quasi disperata.
Recuperato oggi e sono contentissima di vedere come qua in zona Modena sia ancora in sala. Inizierò la settimana con una serenità estrema dopo questo bellissimo film ❤
Ciao Vic, grazie per il video! Sono andata a vedere perfect days due giorni fa, ero super carica, ma... cavolo, non mi è piaciuto per niente XD sto rosicando perchè avrei voluto sentire qualcosa, mi aspettavo di emozionarmi, invece... lui che pulisce bagni, di continuo. Poi legge, poi lavanderia ecc ecc. Pulisce bagni, ancora. Non succede NIENTE XD ok me lo accollo, aspetto quel momento culminante in cui il film si apre a me e mi dice quello che vuole dirmi. "un'altra volta è un'altra volta, adesso è adesso" e vanno via cantando in bicicletta... boh, non mi ha trasmesso nulla. I dialoghi sono quasi zero, perciò mi sarei aspettata più profondità, più concettualità, ma anche quelli li ho trovati banali. Alla fine mi ha trasmesso tutt'altro rispetto a quello che ho sentito nel video e che leggo in molti commenti, siete riusciti a cogliere la sua serenità e il suo appagamento da una vita semplice e consapevole. Per me non è stato così. Il protagonista secondo me scappa dalla realtà, qualcosa lo ha ferito in passato (probabilmente la famiglia) e si è isolato. SPOILER . . . . . . . . . . Questa idea mi si è rafforzata nella scena di lui che vede la signora del ristorante abbracciare l'ex marito. Non entra, scappa via, e compra birra e sigarette (anche se non fuma). La reazione emotiva di un ragazzino, mi è sembrato evidente che avesse un problema di comunicazione (con se stesso e con gli altri). Lei gli piace e viceversa, ma non fa nulla e anzi, scappa di nuovo. Lui si rifugia nella sua quotidianità, nelle sue piccole certezze, perchè la vita gli fa paura. Non è capace di rischiare, di affrontare il fallimento, per questo si circonda di cose "semplici", di gesti sempre uguali, di abitudini. Nel finale piange, ride, mostra tante emozioni (l'attore è veramente eccelso, la sua interpretazione è stata la cosa che mi è piaciuta di più del film) ma tutte lo riportano al pianto. Come a dire "mi sono rassegnato e mi sforzo di farmi bastare questo". Detto ciò, un film molto in linea con lo stile di Wenders, solo che nel caso di "il cielo sopra Berlino" bastava il contesto a rendere interessante il film, qui a mio parere no. Peccato, davvero, mi aspettavo un filmone. Domani spero di consolarmi con "povere creature!"
Non sono riuscito ad apprezzarlo per diversi motivi: 1) il fatto di porsi come "film" e non come "documentario" mi ha creato delle aspettative che non avrei avuto 2) un film così incentrato sulle sensazioni visive (data la natura silenziosa del protagonista) non ha senso di essere in 4:3, dammi un bel 16:9 per almeno godermi questi scorci di una Tokyo nascosta 3) troppo lungo, mantenendo gli elementi di cui sopra poteva essere un corto meraviglioso. Due ore sono state faticose e non avrò la forza di rivederlo ancora
Ciao Victor, grazie per la tua recensione. Sono andata a vederlo su suggerimento di un'amica e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Ci ho visto proprio una ricerca di pace e tranquillità in netto contrasto con la caoticità e il dinamismo a tratti soffocante di Tokyo (ho visitato il Giappone l'anno scorso e vedevo la gente andare a lavoro in divisa alle 7 di mattina, tutti uguali, tutti a passo militare, mi mettevano una tristezza!). Una scelta cosciente di riappropriarsi del proprio tempo e delle proprie passioni, senza sottostare ad un padrone, secondo un falso ideale di perfezione assoluta e assurda imposto dalla società. Uno spunto di lettura interessante è stato per me Stupore e Tremori di Amelie Nothomb che racconta le sue esperienze di lavoro in Giappone a tratti surreali.
Visto una settimana fa e le sensazioni del film, così come la sua colonna sonora, ancora mi accompagnano. Film intimo ed intimista. Il plus è stato vederlo qualche giorno dopo il film di Miyazaki.
Io purtroppo non sono riuscito ad apprezzarlo. Il vedere per due ore un tizio che pulisce i bagni in giorni che si ripetono sempre simili ma diversi non mi ha comunicato quasi nulla. Mi è chiaro l’intento di raccontare la pace, la tranquillità, la semplicità della vita di una persona comune che trova in tutto ciò la sua dimensione ideale sia nei giorni un po’ più felici che in quelli un po’ più tristi. Ma l’ho trovato noiosissimo. Quando uscirà in home video ne rimedierò una copia per guardarlo tipo in un giorno in cui mi sentirò particolarmente stressato e gravato dalla pesantezza della mia quotidianità, e forse cambierò idea e, magari, il vedere questo film trasmetterà anche a me la pace che ha trasmesso a molti. Ma per ora non posso dire di averlo apprezzato.
nemmeno a me è piaciuto :( anche io ho trovato le scene della pulizia dei bagni troppo predominanti, a una certa non ne potevo più... ti dirò di più, secondo me l'intento non era nemmeno quello di trasmettere serenità, perchè a me lui non sembra affatto sereno, piuttosto rassegnato, debole, pauroso. Scappa dalla vita, si è creato un mondo tutto suo fatto di piccoli gesti ripetuti ogni giorno per riempire una vita che alla fine è vuota. Non perchè faccia un lavoro umile o perchè non sia mondano, ma è solo. Con la famiglia non ha rapporti, sembra non avere amici ma solo conoscenti, una compagna manco a parlarne. Anche quando una donna si fa avanti lui non sa come comportarsi. E' evidente che alla signora del ristorante lui piace, ma quando lui la vede con l'ex ha una reazione da ragazzino, compra alcol e sigarette, anche se non fuma. Lì ho pensato "ma allora è solo un vigliacco". Sembrava quasi un film sul disagio sociale
È proprio questo il punto del film.. si vede che a differenza del protagonista non sei riuscito/a a cogliere le sfaccettature che la sua semplice vita e routine gli propongono.. quindi sembra noioso, ma se guardi oltre all'apparente noia puoi trovare e apprezzare ogni piccola variazione della sua giornata che sembrano tutte uguali, ma in realtà non lo sono.. anche un breve bacio sulla guancia di una ragazza praticamente sconosciuta, può fare la differenza, ed è una cosa in più che la giornata prima non è successa.. questo è il cogliere ogni minima situazione in modo positivo che rendono la giornata migliore.
@@lucaz4765 a me il protagonista è sembrato frustrato e depresso, quasi un hikikomori... la sua vita mi è parsa banale e rassegnata, non serena e semplice. Non è per il lavoro o il contesto, sono cose che mi ha suggerito il protagonista stesso con le sue reazioni a determinati eventi
@@manueladeldrago9288 ma lo credo anche io che ci sia una forte componente di disagio sociale, tant è che per me non è tanto un film sulla pace e la tranquillità del protagonista, ma appunto lui consapevole di ciò cerca di trarre positività nelle piccole cose /avvenimenti/cambiamenti quotidiani per appunto crearsi il suo mondo e cercare di vivere il più sereno possibile.. un po come quando si chiedono se le ombre sovrapposte diventato più scure, l ex marito non vede differenze mentre il protagonista invece non si rassegna all ovvio e crede il contrario.. anche lì per trovarci un senso.. per me in quel dibattito c è un po racchiuso il film
@@lucaz4765 riflessione interessante, grazie! Mi rode tantissimo non aver apprezzato un film che pensavo mi avrebbe emozionato, mi dai da riflettere! Grazie ❤️
16:42 Ciao Vic, top recensione e il film bellissimo, sarebbe bello vedere una tua recensione su La chimera visto che personalmente è piaciuto moltissimo dal punto di vista narrativo e cinematografico
Grazie Vicror per averci restituito garbatamente, fedelmente e affettuosamente lo spirito di un film delizioso e altamente spirituale. Forse Wenders è andato in Giappone proprio perché pensa che questa spiritualità semplice e genuina sia ormai perduta in occidente ma sopravviva in Giappone, paese di grandi tradizioni, che si ritrovano oggi anche nei manga e negli anime.
Quando un film è bello,fa crescere.tutti possiamo ricreate una vita simile anche qui, magari un po meno isolata,ma comunque serena ,apprezzando tutto il bell9 che c è intorno a noi e che spesso non vediamo perché viviamo come formiche,sempre di corsa...sempre puntando al successo e alla competizione
La vita del protagonista mi ha fortemente ricordato la vita della sorella del protagonista de "Le invasioni barbariche", una vita semplice, piena di gioia, immersa nel presente. Amo follemente
Per tutti quelli che hanno visto questo film meraviglioso consiglio molto il libro "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle che spiega come entrare in quella meravigliosa condizione di "presenza", tipica del protagonista per tutto il film. E' l'ingresso al paradiso. Il film l'ho visto tutto in questa ottica, è la trasposizione cinematografica di quegli insegnamenti. 10 e lode.
Inizialmente non ci ho fatto caso ma ripensandoci potrebbe proprio essere un omaggio alla routine e normalità snobbata e sottovalutata: Ai sente molto oggi la fobia della monotonia come se chi conduce una vita ripetitiva fosse o poco interessante o che non sta affatto vivendo. Invece il regista ci porta all'attenzione di questo e ci dice guardate nonostante hirayama conduca il più umile dei lavori lui vive comunque una vita emozionante molto più di altri. Dunque è una prospettiva
Grazie per la bella recensione.Sono d accordo con cioò che hai detto.Però l ultima scena,che ,come mi ha ricordato un signore, richiama quella di Call me by your name,non mostra un uomo sereno ma rassegnato ad una vita che si è costruito dopo aver sofferto.Mi sarebbe piaciuto sapere il perchè di questa vita,ma forse,come hai detto,non importa e non è quello che il regista voleva.....Anch io ho un cinema d'essai a quindici minuti da casa in cui passano film come questo che non si vedono nei circuiti normali.Ho visto questo,The Old Oak,Foglie al vento,C è ancora domani. Seguendo te sto diventando una cinefila e sono curiosa di vedere adesso quali saranno le nominations agli Oscar.....
SPOILER NON LEGGETE: Vic a me è sembrato che suo padre soffrisse di una malattia come La demenza senile e la stessa ce l'avrebbe anche Hirayama, infatti nella passeggiata con la nipote, lei gli dice che sua madre dice che lui vive in un mondo tutto suo
Ma come sei stato al DAMS a Bologna?!😭 A saperlo mi sarei imbucata abusivamente solo per venirti ad ascoltare. Come si chiama il cinema di cui inizi a parlare al minuto 16:26? Comunque film mi è piaciuto tantissimo anche se in sala mi volevano ammazzare perché sono dovuta andare in bagno proprio a metà (ero al centro della sala)😭
Visto finalmente con colpevole ritardo, lo sto ancora metabolizzando ma sicuramente posso confermare anche io il senso di leggerezza citata da altri prima di me. Aneddoto: alla fine della proiezione un ragazzo del personale del cinema che era entrato per far "sfollare" la gente (ultimo spettacolo) mi ha chiesto "piaciuto?" e io anche un po' impreparato alla cosa ci ho pensato un attimo e ho detto "sì". E lui ha esclamato "sei il primo che mi dice di sì". Classico multisala di provincia frequentato perlopiù da ragazzetti per carità, però dai...
Vic avrei voluto tanto sentire la tua interpretazione sulle varie scene della partita a tris, sulla ragazza della panchina e sulla scritta che appare dopo i titoli di coda. Grazie come sempre per la recensione!
Vero🙂...bellissimo, la stessa bellezza che si ha quando i raggi del sole fanno brillare la superficie del mare come se ci fossero milioni di diamanti lucvicanti
Film "realista", ben diretto e interpretato. Consiglio vivamente però un caffè doppio prima della visione, come ho fatto io prima di entrare al cinema.
Vieni a Varese la prossima volta sono 10 minuti in più da Gallarate ...Questo film è stupendo, bello bello davvero...Wim Wenders sempre sempre una sicurezza...e anche tu bravo🎉 ..😅
Forse è sbagliata la considerazione che faccio. Tu dici che il film mostra una realtà in cui le condizioni lavorative dei giapponesi non sono poi così stressanti, però bisogna considerare che l'attore protagonista ha 68 anni e svolgere quel tipo di lavoro a quell'età in Italia è un'anomalia, mentre in Giappone è un sistema molto diffuso.
Se non si conosce qualcosa del Buddhismo Zen, si rischia di non capire niente e bollare il film come vuoto e insignificante, o, peggio, equivocare il personaggio come triste e perdente. Nel pensiero Zen la bellezza sta, per esempio, negli oggetti più dimessi, che hanno qualche difetto: la bellezza dell'"infinitamente piccolo". In Giappone c'è la millenaria cerimonia del tè, che, apparentemente è qualcosa di assolutamente banale (preparare del tè a qualcuno e poi berlo), ma che nasconde simboli, sentimenti e intenzioni profondamente religiose: nell'insignicante si fa presente il divino, nel feriale c'è già tutto l'assoluto. È un film di altissima spiritualità, e se riesce a infondere pace vuol dire che ha funzionato esattamente come la suddetta cerimonia del tè. Sollevo una domanda: gli episodi in cui il personaggio, in un bagno, trova un foglietto tracciato da uno sconosciuto che invita chi mai lo volesse a giocare a "tris", non potrebbe essere il simbolo del "gioco della vita", che l'universo, l'assoluto propone a tutti ma che solo pochi, come il personaggio del film, riescono a comprendere e ad accogliere? Allora questo è il messaggio del film: vedere la propria esistenza, per quanto piccola essa sia, come la chiamata a partecipare al gioco grande e serio della vita... Anche nell'ultimo degli ultimi posti può esserci significato e bellezza, anche la vita più minuscola può diventare sacra e luogo del sacro, come la cerimonia del tè
Poco da dire, il film mi è piaciuto molto. Le sequenze oniriche mi hanno stregato. Semplicemente magari avrei accorciato qua e là (anche proprio tagliando alcune di stesse sequenze, per preservarne la magia) e accentuato giusto un po' di più un qualcosa che potesse ricondurre ad una trama con una direzione; nonostante il film riesca comunque a raccontare, soprattutto facendo leva sull'analisi del personaggio, tutta una serie di aspetti. Proprio per questo il film sembra non aver bisogno/non volere volontariamente una trama, quindi questa cosa la rilevo come un mio gusto personale. Mi sono fatto l'idea di un film che non vuole essere un racconto ma una poesia e, al netto della grande tradizione poetica giapponese, mi sta anche bene. L'ultima sequenza mi ha messo quasi i brividi, con un attore protagonista semplicemente pazzesco, capace di riassumerti in pochi secondi l'essenza stessa dell'intero film e del suo personaggio.
Dopo un ora di film mettono la pausa. La persona con cui sono andato a vederlo mi dice:"Per ora mi sta sembrando bello". Gli rispondo serenissimo: " Per me possono fare un altra ora di una settimana così mi va benissimo!". Film stupendo
Forse ho trovato un motivo per tornare al cinema. Ultima volta ho visto quello futuristico coi robot con Washington, e vi lascio immaginare. Stavo per tornare per Silent Night, visto poi al PC ed è stata una grandissima delusione. Questo Perfect Days potrebbe essere il film giusto.
A me non ha fatto sentire più leggera. Solo più incazzata. L' ho trovato un film un po' paraculo, che cavalca l'onda dell' "apprezza le piccole cose" e "vivi il presente", concetti ora molto di moda. Sicuramente non un brutto film, anzi. Però sicuramente non tutta questa meraviglia che si dice.
Grande victor, adoro sempre le tue recensione di film. Vorrei sapere il tuo parere riguardo alle ultime news sul film di star wars di rey. Comunque anche io faccio video e quando faccio video mi immagino sempre cosa direbbe il buon victor riguardo il mio comparto tecnico ahahha ho il chewbecca di victor che mi spaventa 😅
Appena visto il film , non mi aspettavo niente di piu niente di meno e nonostante la sala puzzolente e grande quanto la mia cameretta mi è piacito parecchio ! ( Non sono un grande fruitore di cinema o film ) magari mi sbaglio ma mi piace credere sia vagamente ispirato ad alcune delle opere di jiro tanighici Il finale mi ha emozionato nonostante non sia poi cosi eclatante ....ma sopratutto divertito perche il tizio che era accanto a me si gira verso i posti di dietro dove era seduta la sua famiglia e un po nervoso e abbastanza scazzato escalma : ma chi ti ha detto che era bello sto film ? 😆
Il minimalismo di sto film piscia in testa a qualsiasi americanata barocca uscita ultimamente
Ma non riuscite proprio a fare i complimenti ad un'opera senza doverne smerdare altre?
Nei commenti di ogni serie o film c'è sempre e solo una valanga di "meglio della merda di Netflix", "meglio della merda americana", "meglio delle schifezze di Prime" ecc. ecc...
@@diegopiumatti1086 io critico il fatto che i film della Marvel stanno al cinema per mesi interi, mentre sto capolavoro l'hanno tenuto per due giorni. Fosse stato il contrario non avrei fatto nessun commento
@@diegopiumatti1086hai ragione. Poi magari il messaggio vorrebbe essere: “magari ci fosse più materiale realizzato con questa cura e poesia, anche fosse un action movie.”. Spezziamo una lancia per quello che forse voleva esprimere il commentatore in questo caso. Però, caro commentatore, esprimerlo così significa andare esattamente in contrasto con la cifra espressiva del film che hai appena elogiato… o cercato di elogiare, meglio… 😅🤷🏻♂️
La parte in cui fa il doppio turno perchè manca il suo compare è fondamentale. Oltre a dover rinunciare alle sue attività di routine non riesce più a dedicare al suo lavoro la cura, l'amore e la precisione di prima per via del sovracarico. Inoltre non sorride mai, non scatta foto e non coglie più nessun attimo. Quando torna casa è sfinito ed incazzato, tanto che è l'unica parte del film in cui alla sera non si mette a leggere la sera (una delle sue attività preferite). Questa parte del film l'ho trovata fondamentale perchè fa da prova del nove. Ci dimostra quanto possa incidere il sovracarico di lavoro... perfino su una persona tanto saggia, equilibrata ed in pace con se stessa ed il prossimo, come il protagonista
Non amo il 4/3, che viene proposto sempre più spesso, ma in questo caso si associa perfettamente al mondo del protagonista. Bellissima la semplicità ,l'umiltà del protagonista e la capacità di vivere le emozioni senza estremizzarle o ricercarle maniacalmente come spesso si tende a fare al giorno d'oggi.
Sono rimasto incollato dal primo fino all'ultimo fotogramma.
Sto film è di una purezza unica.
Salito in macchina ho avuto bisogno di spararmi Lou Reed
ahahha idem !!
Cazzo ho fatto la stessa cosa. Appena salito in macchina ho messo su un po' di Lou Reed❤
Il film eccezionale, sedimenta qualcosa dentro di te nel bene o nel male. Queste sono le pellicole che meritano!
Film visto poche ore fa, è incredibile la sensazione di pace e di tranquillità che riesce a infondere allo spettatore. Ne avevo sentito parlare un gran bene e inizialmente avevo pensato di andarlo a vedere da solo, che forse è il modo migliore per godersi questa pellicola.
Non mi era mai capitato di tornare a casa e, quasi magicamente, apprezzare quelle piccole cose a cui normalmente non diamo il giusto peso.
Come hai detto nel video è un film difficile da raccontare, va semplicemente vissuto; aggiungo che probabilmente non è una visione “per tutti”, in quanto molte persone con cui mi sono confrontato l’hanno trovato noioso e addirittura insensato.
Lo consiglio a chi sente il bisogno di riscoprire la propria quotidianità, di cominciare a guardare anche la giornata più banale e routinaria da un altro punto di vista.
Grazie Wenders, grazie Victor come sempre per la recensione.
L' ho adorato. Tanta bellezza, delicatezza e forza in questo film che mi ha colpito profondamente, finale che ha confermato la mostruosa bravura dell' attore protagonista.
Ciao Victor, non so se leggerai mai questo messaggio ma ci provo! Ti seguo ormai da un paio di anni e ci tenevo a scriverti un messaggio per ringraziarti per quello che fai. In questo video si parla tanto di “pace”, di cose semplici che però ci danno serenità, ed è proprio questo discorso che mi spinge a scriverti questo commento. E' da un po' di tempo che combatto con alcuni problemi di salute mentale, ma una delle cose che in assoluto mi 'calma' di più, e mi dà sempre un momento di benessere e serenità nel corso della giornata è ascoltare le tue recensioni prima di andare a dormire. Adoro il cinema, e ascoltare i tuoi video non solo mi ha fatto scoprire molte cose che non sapevo, ma mi ha anche spinto spesso a guardare film che non conoscevo, o a farmi domande su quelli già visti grazie ai tuoi spunti di riflessione. Hai davvero un bel modo di parlare di quello che ti piace, lo fai in maniera naturale, senza sforzo e sei in grado di far ridere ma anche di stimolare un pensiero sulle cose. E tutto questo sempre nel rispetto degli altri (cosa che purtroppo si vede sempre meno!). Per cui grazie, davvero, per l'impegno, la passione e la dedizione che metti in quello che fai, perché ti assicuro che arrivano a chi ti guarda e a chi ti ascolta. Spero che tu abbia passato un bel Natale e che quest'anno nuovo ti porti tante altre belle cose. Un abbraccio (virtuale)! 😊
Mi è piaciuto il cameo di Wim Wenders come un cliente del negozio di dischi usati 🙂!
Film delicatissimo, crea un'atmosfera speciale, avrei voluto che durasse di più. La scena finale me la sono ripetuta in mente per tutto il tragitto verso casa, questo film mi ha davvero colpita. Vorrei essere anche io come Hirayama, riuscire a godere delle piccole cose anche se sotto sotto il dolore é permeato nell' esistenza. Sta a noi decidere se farci sovrastare da quest'ultimo oppure accoglierlo come parte integrante della vita.
Non vorrei essere come il protagonista per niente al mondo.....un dolore che lo pervade ( di cui non sappiamo la causa) niente fidanzata né figli né amici....
Un vuoto relazionale che neanche la meticolosità con cui pulisce i bagni riesce a colmare.
Visto due giorni fa. Mi è piaciuto. Mi ha dato un senso di pace e tranquillità ma anche di malinconia.
Vorrei essere più come il protagonista di questo film che assapora il presente, felice di godersi la luce che filtra dalle fronde degli alberi, contento della sua quotidianità e delle piccole cose.
L'attore protagonista è stato davvero bravo.
Yakusho si vede che ci ha messo l'anima
L'ho visto ieri sera. Sono uscita con una calma interiore. Sembra un film che non racconti nulla, ma soffermandosi c'è un mondo da raccontare.
Io ho percepito assolutamente tutto ciò che hai detto, ma negli aspetti positivi che appunto possono trapelare nel film, non posso far a meno personalemente di percepire degli aspetti profondamente negativi celati in essi. Difatti in questa delicata accettazione della semplicità si pone anche una rischiosa condizione di resa su vari fronti, soprattutto di tipo sociale e politico. Perchè se è vero che tali aspetti spesso sono troppo più grandi di noi, è vero anche che moltissime persone che vorrebbero avere una stessa condizione di semplice e sereno equilibrio non possono proprio averla, dovendo fare lavori disumani, inutili e dannosi. Con questo non voglio dire che il film avrebbe dovuto per forza politicizzarsi, ma al contempo tramite questa immensa delicatezza (probabilmente accentuata acche dall'età stessa del regista che lo pone di fronte ad uno stato di naturale necessità di pace), sembra anche mettere indirettamente i "fiorellini" alla finestra di quella che spesso è una cella da cui non possiamo uscire per motivi personali che si mischiano a quelli politico sociali. Ho infatti avuto la sensazione che con la prerogativa di devolvere l'attenzione alla semplicità della quotidianità, cosa che senza più approfondite specifiche è ovviamente una cosa sana e giusta, si sia però romanticizzato uno stato dell'uomo che accetta questa stessa semplicità in uno stato della civiltà che è in realtà inaccettabile per tantissime persone. Vero è che se tutti volessero questa semplicità queste problematiche politico sociale di disugualianza ecc, a cui mi riferivo, forse non esisterebbero o sarebbero molto meno eccessive, ma questo a mio avviso non giustifica il vivere serenamente quel tipo di semplicità in questo tipo di società. Purtroppo so che quello che si può fare realmente perchè davvero la bellezza della semplicità sia realemente accessibile ai più è davvero poco o nullo, ma avrei desiderato che si percepisse una maggiore insofferenza verso questa consapevolezza di fondo. Cosa che se ben calibrata non avrebbe privato lo spettatore di assorbire anche il messaggio più generico della bellezza della semplice quotidianeità, anzi gli avrebbe dato più dignità.
Il fatto stesso del vivere il momento presente, anch'esso valore genericamente giustissimo, nel contesto del film sembra più un voler dire di lasciar stare cose che possano spezzare questa routine; perchè farlo potrebbbe essere appunto troppo rischioso verso quella taciuta consapevolezza delle ingiustizie e anche, perchè no, la consapevolezza di star di conseguenza reprimendo una serie di propri impulsi che di diritto si dovrebbe poter vivere serenamente, ma alla quale appunto spesso si rinuncia poichè coscienti che si sarebbe costretti a viverli in maniere folli in un contesto di maggioranza che li ha appunto aberrati. Questo avvallando le proprie insicurezze e depressioni ed essendo costretti di fatto a metterle sotto il tappeto.
In quel finale un pò si salva, perchè in quel pianto represso, ho percepito una dichiarazione di consapevolezza di questa condizione, ma mi è sembrato un pò troppo poco (seppur capendo e rispettando la scelta registica) a cospetto di problematiche troppo importanti.
Era davvero molto tempo che non uscivo dal cinema volando ad un metro da terra con un senso di pace e commozione. La scena finale è pazzesca...è un film che non ti aspetti e di cui abbiamo bisogno. Splendido!!❤
In quella scena c'è un'abilità recitativa notevole
Grandissima recensione per un grandissimo film che cade al posto giusto, al momento giusto e nel modo giusto. Un film necessario. Necessario che fosse fatto e necessario che venga visto.
Film meraviglioso. Mi sono molto immedesimata pensando alla vita che sto conducendo ora. Un film che ti consiglia di apprezzare le piccole cose della vita e di abbracciare la semplicità, laddove non si abbiano grandi aspirazioni o non si sia riusciti a conseguirle, senza frustrazioni.
Un film che ti consiglia di apprezzare le piccole cose della vita e di abbracciare la semplicità, laddove non si abbiano grandi aspirazioni o non si sia riusciti a conseguirle, senza frustrazioni.concordo un film bellissimo in un mondo di oggi frenetico che non lascia spazio alla poesia e alla bellezza della vita anche quello di pulire i bagni di Tokyo con una assoluta semplicita' veramente bello !!🤩🤩🤩🤩🤩🤩
Ho visto questo film in una chiave molto più malinconica e meno serena di quanto percepito da molti.
SPOILER
Il protagonista, a mio parere, non è soddisfatto del proprio stile di vita, né tantomeno il suo lavoro rappresenta la sua massima aspirazione, ma è l'unico modo per poter sopravvivere in questa società senza lasciarsi sopraffare dalla frenesia senza meta che la contraddistingue. Hirayama guarda la natura come fosse l'unica fonte di serenità durante tutta la pellicola, la cerca senza posa in una metropoli come Tokyo, e ne porta piccoli germogli in casa, pur di averne una piccola parte con sé in un sobborgo dove la natura scarseggia. Se potesse abbraccerebbe uno stile di vita libero, fugherebbe le costrizioni della vita in società, ma per quello ci vuole coraggio; si sofferma più di una volta ad osservare un senza tetto, sorridendo al suo abbracciare un albero, alla sua libertà. Ma Hirayama è molto legato anche alle sue abitudini igieniche, non ne farebbe mai a meno (e il modo in cui porta avanti il suo lavoro ne è una palese dimostrazione) tanto quanto alle sue certezze quotidiane, alla ripetitività dei gesti. È talmente legato alla sua quotidianità da non accorgersi neanche dei piccoli o grandi cambiamenti nel suo quartiere, come l'edificio che viene abbattuto e al suo posto, all'improvviso, compare un telo blu. Lui non riesce a ricordare cosa ci fosse lì, prima di notare il telo. Piccole cose come il licenziamento del suo collega o la comparsa della nipote dopo parecchio tempo non sono accettabili oltre un certo limite, poiché se le accettasse sarebbe costretto a modificare le sue abitudini e ad interagire con gli altri più del dovuto. Si è distaccato da sua sorella per la sua natura differente e non l'ha più cercata, anche solo per un saluto, perché i tentativi di coinvolgerlo in un mondo che non gli appartiene non riuscirebbe a sopportarli. E dunque si accontenta, pur sapendo che le certezze a cui disperatamente si aggrappa potrebbero crollare da un momento all'altro, anche solo con un licenziamento, anche soltanto con qualche soldo in meno. Da qui il titolo del film e la frase della proprietaria del ristorante di cui è invaghito: " vorrei questi giorni non cambiassero mai". E il finale non è altro che la consapevolezza della propria auto condanna a questo loop tanto infinito quanto effimero.
Un po' amara come analisi, lo ammetto, ma tant'è 😁
Sono d'accordo su ogni cosa. Anche io l'ho visto così. Ci si accontenta di spiragli di sanità mentale guardando le ombre dei rami proiettate sui muri.
100%
Finalmente! anche io ne ho tratto una chiave di lettura differente. Forse dipende dal proprio vissuto. È comunque uno di quei film che ha bisogno di sedimentare un po’ prima di riuscire a percepirne le sfumature. Anche la scelta dei brani e i titoli dei libri letti non sono casuali, così come i dialoghi, pochi ed essenziali. Wenders lascia che a parlare sia l’intensità interpretativa dell’immenso Yakusho..
E se avesse già provato a cambiare? Se tutto ciò che vediamo nel film non fosse altro che una scelta consapevole, dopo chissà quante esperienze passate? Forse mi illudo io, forse Wim Wenders vuole lasciar spazio, ma effettivamente non sappiamo esattamente come il protagonista sia arrivato lì. Quindi non so, forse sarà che sono una persona con uno spirito ottimista, ma mi piace pensare che tutto ciò che vediamo nel film sia il risultato di una vita (con chissà quanti dolori e gioie) di cui non siamo a conoscenza. Da qui la decisione ultima del protagonista di intraprendere questa vita tanto calma e semplice, non priva però di malinconia e amarezze.
@@eduardoacqua probabilmente, in accordo con quanto detto da @nimuelago, dipende molto dal proprio vissuto 😊
Gia' visto due volte. Emozione pura.
Ho visto ieri il film dopo settimane di attesa per la distribuzione nelle mie zone. Ho vissuto un’esperienza simile alla tua. Ciò che mi ha sorpreso è stata la sala piena, mi piace vedere che la gente ha ancora voglia di vedere film d’autore. Spero che in Italia possa rinascere la passione per questa esperienza che per me non ha eguali al mondo.
Grazie tante Mattia!! Ti seguo da molti anni e da molti anni SUBITO dopo aver guardato un film mi metto a cercare e guardare la tua recensione. Sei sempre molto attento ai dettagli e mi diverto molto ad ascoltare i tuoi punti di vista!!
Ho comprato il tuo libro. Chapeau. Si nota che ci metti tutta la tua passione.
Non smettere mai di regalarci questi contenuti!!!!
Sono uscita mezz'ora fa dalla sala, anche se ho avuto dei cedimenti durante la proiezione penso fossero dovuti al senso di calma (e alla fame mannaggia). Un senso di consapevolezza e spaziosità che mi commuove ripensandoci. Sono davvero contenta che esista un film così
e il rapporto con l'altro sesso?. tipo il bacio, la ragazza nel parco, la tipa del ristorante... si percepisce come se il protagonista non riesce a fare quel passo o non vuole rovinare il suo "equilibrio". O forse non c'è nulla da capire
Film stupendo. Il finale è uno dei migliori che ho visto ultimamente.
Wim Wenders e la gioia delle piccole cose ✨
Wim Wenders lo consocevo solo come l'amico di Stanis La Rochelle 😂 scherzi a parte film delicato e sensibile, contentissima anche io che sia andato bene e spero che apra la strada ad altri film cosi
Proprio come dici tu Vic, sono andato da solo in un cinema a 45 minuti da casa e non mi son pentito nemmeno per un secondo.
Questo film mi ha lasciato un sapore molto più amaro rispetto a come l'hai percepito Victor.
SPOILER: Sono d'accordo fino alla prima parte: Hirayama passa le giornate godendosi le piccole cose e trovando "pace" in quelle che sembrano giornate perfette nella loro semplicità. Netto contrasto poi quando, in una sola inquadratura, abbiamo lo scorcio della casa del protagonista, poi il grattacielo dietro (emblema della società di corsa) e la macchina della sorella appena visibile. Ecco che i due "mondi" collidono ed il velo svanisce. Non a caso Hirayama inizia a parlare notevolmente di più e ad essere meno sereno. Wenders a mio parere con grande onestà ci mette davanti due realtà contrapposte senza darci una risposta netta definitiva ed è questo il potere di tutto il film. Ci suggerisce che la pace andrebbe ricercata nelle piccole cose ed un mondo dai ritmi più lenti; per poi darci la mazzata e farci notare che sarebbe un'utopia e che porterebbe ad un compromesso allo stesso modo amaro (basti pensare al finale con quel sorriso intervallato dal pianto). In conclusione sono arrivato al pensiero che il regista vuole farci riflettere sulla nostra condizione esistenziale e sistema di priorità sballato. Fondamentale è una delle ultime sequenze: Ognuno di noi ha "ombre" sempre alle spalle ma Wenders ci invita a portare con noi quella leggerezza nonostante le contraddizioni della nostra esistenza.
Già il modo con il quale hai descritto il tuo cambio di abitudini, fa ben capire quale sia l'umore che il film ti lascia. Potentissimo, Wenders non ha perso un colpo dopo anni e anni di carriera, rimane sempre un maestro, tutto veramente bellissimo, non annoia mai, diretto grandiosamente, le canzoni perfette...e che finale! Un inno al vivere in maniera semplice e leggera, cosa che risulta sempre più difficile al giorno d'oggi. Cosa chiedere di più?
è impossibile che resti tutto quale, sarebbe impossiibile, un paradosso. non ricordo le parole esatte ma questa scena del film mi ha spiazzato. osservando la sua vita la si potrebbe immaginare sempre uguale, invece è proprio il protagonista a dire quelle parole. molto bello.
Un dettaglio che mi è piaciuto tantissimo di questo film è che lui nei giorni feriali non prende l'orologio, il lavoro come la sua vita sono scanditi da tempo predefinito, tutto va fatto bene e ci va il tempo che ci vuole, niente chiacchiere o distrazioni, vive come un eremita senza isolarsi veramente, vive il momento, tutto è organizzato per cercare di avere sempre una giornata perfetta, nei giorni di riposo invece prende l'orologio perchè per quanto le cose da fare siano sempre le stesse lui socializza e accetta l'imprevisto. Dalla parte finale credo che si capisca che lui prima non viveva così, probabilmente la sua ricca famiglia pretendeva da lui l'eccellenza e l'eccesso di una vita da colletto bianco, probabilmente aveva tutto ma era infelice, la soluzione che ha trovato è riprendersi il suo tempo e accontentarsi di quello che ha, l'ho invidiato molto dato che io vivo esattamente al contrario, vendo il mio tempo per fare qualcosa che odio così da avere denaro per fare cose che alla fine non sono mai sufficienti a rendermi veramente felice, la libertà è il vero segreto della felicità, lui lavora per vivere, infatti nel film l'unico momento in cui perde la calma è quando deve coprire anche il turno del ragazzo passando la giornata a lavorare.
Molti stanno associando a questa pellicola parole chiave come umiltà, semplicità, bellezza. io aggiungerei 'riconnessione'. Ricconnessione con noi stessi in magari anche brevi e fugaci momenti della nostra vita che decidiamo di prenderci per noi e nessun altro, un autoregalo per eicordarci che sì, siamo cio che è dettato dalla società (vedi il lavoro, le responsabilità) ma siamo anche molto altro e questo Hiraiama lo sa molto bene, pulisce bagni pubblici ma terminato il dovere si ricorda sempre del suo diritto fi sognare ed esprimersi nella persona che desidera essere.
Sono uscito adesso dalla sala. Sarà che oggi il mio mood è pessimo, sarà che pochi giorni fa ho guardato Il cavallo di Torino e mi è piaciuto da morire, ma questo film non mi è piaciuto più di tanto.
Mi ha annoiato a tratti, e innervosito in altri momenti.
Bellissimo. Ennesimo omaggio di Wenders ad Ozu con un cinema quasi muto che esalta ogni gesto del protagonista come essenziale e rilevante nella sua vita come l’adorabile susseguirsi di ascolti di audiocassette. Film speciale.
Ciao Vic, se ti hanno regalato dei marimo sono delle alghe.sono legate ad una bellissima leggenda giapponese secondo la quale due innamorati, ostacolati nel loro amore,furono trasformati a bordo di un lago in alghe in modo tale da poter stare sempre insieme. Per questo i marimo vengono quasi sempre venduti in coppia ed è un alga che effettivamente può vivere secoli ed in Giappone viene tramandata di generazione in generazione. Si chiama anche alga danzante perché a seconda di luce ed ossigeno si sposta. È un bellissimo regalo che ti hanno fatto😍. Mettile in un barattolo di vetro con acqua, ben chiuso con un tappo e della ghiaietta e se aggiungi un goccio di acqua frizzante, che per loro è una coccola, le vedrai danzare subito!. E ovviamente sono creature viventi😊.
Che bella leggenda⚘️
Per una serie di situazioni non del tutto in mio controllo questa estate ho fatto due settimane di ferie in Giappone. A Tokyo ho soggiornato nella zona vicino alla Skytree, tra l'altro. L'aver vissuto visivamente in quel contesto, e l'essermi documentato parecchio sul Giappone, oltre ad essere da anni intrigato dalla filosofia buddhista zen, probabilmente mi ha fatto vivere questo film con occhi più consapevoli. L'ho apprezzato molto, e al contempo mi piace che ognuno ci abbia potuto vedere e vivere aspetti e sfumature anche parecchio diverse. Davvero complimenti a tutti coloro che ci hanno lavorato, una vera perla.
Film visto oggi a scatola chiusa, assolutamente bellissimo! Merita sicuramente anche di essere rivisto
Voglio rivederlo, stupendo!
Ho visto il film con il collegamento video con Win Wenders. Film bellissimo. Ti fa uscire dalla sala con il cuore più leggero.
Io ho fatto ben 500 metri per vederlo al cinema ahahha (che bello essersi trasferiti a torino). Prima di andarci avevo iniziato la tua recensione solo per vedere se ti fosse piaciuto o no, e ho sentito "la vita comune di un giapponese che apprezza le piccole cose". Pensai "bah, sono molto poco invogliato ma se son tutti contenti ci sarà un motivo". Grazie, grazie a tutti, sono uscito con gli occhi bagnati
Un abbraccio 🤗
Visto due giorni fa al cinema. Non ci posso fare nulla, ma l'ho trovato eccessivamente dilatato, mi sono guardato attorno e mezza sala dormiva da metà in poi. È un film che affronta delle tematiche semplici ma di una profondità unica, purtroppo però a me non basta per apprezzarlo. Credo che sia la prima volta che vado controcorrente sul parere per una pellicola ma tant'è.
Vieni a Brescia!!! abbiamo un sacco di cinema "impegnati"... x fortuna. Qst film l'ho visto dalla seconda fila dal basso da tanta gente ke c'era in sala è un pò la storia della mia vita! grande Hirayama!!!
A me ha ricordato Paterson, che è il mio film preferito. Perfect days non banalizza un concetto che si trova in molta letteratura giapponese contemporanea che arriva in traduzione italiana (tutti quei romanzi su gatti e caffè che si vedono in giro, con una morale molto spicciola alla fine) e che è molto importante oggi; soprattutto quando Irayama ci fa capire che conta il presente e ciò che facciamo adesso e, allo stesso tempo, ci ricorda che se non scegliamo noi la nostra vita e non accettiamo con semplicità tutte le nostre emozioni, allora finiremo ad essere scelti e sballottati dagli eventi senza avere mai alcuna consapevolezza del presente e di ciò che ci fa stare bene (come il salary man sfatto che si vede all’inizio del film). Colonna sonora bellissima.
Sì, ha qualcosa in comune con Paterson, è vero!
Io ci ho visto un dramma che si consuma a poco a poco.
SPOILER
Un uomo solo.
La nipote se ne va e lui resta solo e piange.
L’ultimo set di foto neanche lo guardo talmente è annoiato.
Alla fine persino fuma quando vede la donna con l’ex marito.
Alla fine in macchina vince la disperazione, come la trottola di Nolan, gioca tra sorriso e pianto ma l’ultima espressione è un pianto disperato per la solitudine e la routine che stenta a trovare un significato vero nella propria vita.
Altro che pace e serenità, chi ha provato la sua situazione sa benissimo che è una situazione drammatica, quasi disperata.
Vero un film rilassante...aspettavo questa recensione...
Recuperato oggi e sono contentissima di vedere come qua in zona Modena sia ancora in sala.
Inizierò la settimana con una serenità estrema dopo questo bellissimo film ❤
D'accordissimo con te. La chimera visto 2 settimane fa. Perfect days è un fim di un umanita unica. Direi poetica
Primo film di Wenders che vedo, Perfect days ci ricorda che persone come Hirayama ci insegnano a vivere di più il momento e le piccole cose
Voglio vedere tutti noi con solo le piccole cose....agenda 20/30....non avrete niente e sarete felici! Col ca....o
Visto oggi, non so nemmeno perché ma mi é piaciuto e il tempo é volato. Mi ha ricordato per molti versi il manga "l'uomo che cammina" di Taniguchi
Ciao Vic, grazie per il video!
Sono andata a vedere perfect days due giorni fa, ero super carica, ma... cavolo, non mi è piaciuto per niente XD sto rosicando perchè avrei voluto sentire qualcosa, mi aspettavo di emozionarmi, invece... lui che pulisce bagni, di continuo.
Poi legge, poi lavanderia ecc ecc. Pulisce bagni, ancora. Non succede NIENTE XD ok me lo accollo, aspetto quel momento culminante in cui il film si apre a me e mi dice quello che vuole dirmi. "un'altra volta è un'altra volta, adesso è adesso" e vanno via cantando in bicicletta... boh, non mi ha trasmesso nulla. I dialoghi sono quasi zero, perciò mi sarei aspettata più profondità, più concettualità, ma anche quelli li ho trovati banali.
Alla fine mi ha trasmesso tutt'altro rispetto a quello che ho sentito nel video e che leggo in molti commenti, siete riusciti a cogliere la sua serenità e il suo appagamento da una vita semplice e consapevole. Per me non è stato così. Il protagonista secondo me scappa dalla realtà, qualcosa lo ha ferito in passato (probabilmente la famiglia) e si è isolato.
SPOILER
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Questa idea mi si è rafforzata nella scena di lui che vede la signora del ristorante abbracciare l'ex marito. Non entra, scappa via, e compra birra e sigarette (anche se non fuma). La reazione emotiva di un ragazzino, mi è sembrato evidente che avesse un problema di comunicazione (con se stesso e con gli altri). Lei gli piace e viceversa, ma non fa nulla e anzi, scappa di nuovo.
Lui si rifugia nella sua quotidianità, nelle sue piccole certezze, perchè la vita gli fa paura. Non è capace di rischiare, di affrontare il fallimento, per questo si circonda di cose "semplici", di gesti sempre uguali, di abitudini.
Nel finale piange, ride, mostra tante emozioni (l'attore è veramente eccelso, la sua interpretazione è stata la cosa che mi è piaciuta di più del film) ma tutte lo riportano al pianto. Come a dire "mi sono rassegnato e mi sforzo di farmi bastare questo".
Detto ciò, un film molto in linea con lo stile di Wenders, solo che nel caso di "il cielo sopra Berlino" bastava il contesto a rendere interessante il film, qui a mio parere no. Peccato, davvero, mi aspettavo un filmone.
Domani spero di consolarmi con "povere creature!"
Un film profondamente zen
Questo è proprio un gioiellino di film! Grandissimo attore e grande Wenders!
Non sono riuscito ad apprezzarlo per diversi motivi:
1) il fatto di porsi come "film" e non come "documentario" mi ha creato delle aspettative che non avrei avuto
2) un film così incentrato sulle sensazioni visive (data la natura silenziosa del protagonista) non ha senso di essere in 4:3, dammi un bel 16:9 per almeno godermi questi scorci di una Tokyo nascosta
3) troppo lungo, mantenendo gli elementi di cui sopra poteva essere un corto meraviglioso. Due ore sono state faticose e non avrò la forza di rivederlo ancora
Ciao Victor, grazie per la tua recensione. Sono andata a vederlo su suggerimento di un'amica e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Ci ho visto proprio una ricerca di pace e tranquillità in netto contrasto con la caoticità e il dinamismo a tratti soffocante di Tokyo (ho visitato il Giappone l'anno scorso e vedevo la gente andare a lavoro in divisa alle 7 di mattina, tutti uguali, tutti a passo militare, mi mettevano una tristezza!). Una scelta cosciente di riappropriarsi del proprio tempo e delle proprie passioni, senza sottostare ad un padrone, secondo un falso ideale di perfezione assoluta e assurda imposto dalla società. Uno spunto di lettura interessante è stato per me Stupore e Tremori di Amelie Nothomb che racconta le sue esperienze di lavoro in Giappone a tratti surreali.
Grazie per la dritta sul Cinema di Gallarate!!!
Visto una settimana fa e le sensazioni del film, così come la sua colonna sonora, ancora mi accompagnano. Film intimo ed intimista. Il plus è stato vederlo qualche giorno dopo il film di Miyazaki.
Io purtroppo non sono riuscito ad apprezzarlo. Il vedere per due ore un tizio che pulisce i bagni in giorni che si ripetono sempre simili ma diversi non mi ha comunicato quasi nulla.
Mi è chiaro l’intento di raccontare la pace, la tranquillità, la semplicità della vita di una persona comune che trova in tutto ciò la sua dimensione ideale sia nei giorni un po’ più felici che in quelli un po’ più tristi. Ma l’ho trovato noiosissimo.
Quando uscirà in home video ne rimedierò una copia per guardarlo tipo in un giorno in cui mi sentirò particolarmente stressato e gravato dalla pesantezza della mia quotidianità, e forse cambierò idea e, magari, il vedere questo film trasmetterà anche a me la pace che ha trasmesso a molti. Ma per ora non posso dire di averlo apprezzato.
nemmeno a me è piaciuto :( anche io ho trovato le scene della pulizia dei bagni troppo predominanti, a una certa non ne potevo più... ti dirò di più, secondo me l'intento non era nemmeno quello di trasmettere serenità, perchè a me lui non sembra affatto sereno, piuttosto rassegnato, debole, pauroso. Scappa dalla vita, si è creato un mondo tutto suo fatto di piccoli gesti ripetuti ogni giorno per riempire una vita che alla fine è vuota. Non perchè faccia un lavoro umile o perchè non sia mondano, ma è solo. Con la famiglia non ha rapporti, sembra non avere amici ma solo conoscenti, una compagna manco a parlarne. Anche quando una donna si fa avanti lui non sa come comportarsi. E' evidente che alla signora del ristorante lui piace, ma quando lui la vede con l'ex ha una reazione da ragazzino, compra alcol e sigarette, anche se non fuma. Lì ho pensato "ma allora è solo un vigliacco".
Sembrava quasi un film sul disagio sociale
È proprio questo il punto del film.. si vede che a differenza del protagonista non sei riuscito/a a cogliere le sfaccettature che la sua semplice vita e routine gli propongono.. quindi sembra noioso, ma se guardi oltre all'apparente noia puoi trovare e apprezzare ogni piccola variazione della sua giornata che sembrano tutte uguali, ma in realtà non lo sono.. anche un breve bacio sulla guancia di una ragazza praticamente sconosciuta, può fare la differenza, ed è una cosa in più che la giornata prima non è successa.. questo è il cogliere ogni minima situazione in modo positivo che rendono la giornata migliore.
@@lucaz4765 a me il protagonista è sembrato frustrato e depresso, quasi un hikikomori... la sua vita mi è parsa banale e rassegnata, non serena e semplice. Non è per il lavoro o il contesto, sono cose che mi ha suggerito il protagonista stesso con le sue reazioni a determinati eventi
@@manueladeldrago9288 ma lo credo anche io che ci sia una forte componente di disagio sociale, tant è che per me non è tanto un film sulla pace e la tranquillità del protagonista, ma appunto lui consapevole di ciò cerca di trarre positività nelle piccole cose /avvenimenti/cambiamenti quotidiani per appunto crearsi il suo mondo e cercare di vivere il più sereno possibile.. un po come quando si chiedono se le ombre sovrapposte diventato più scure, l ex marito non vede differenze mentre il protagonista invece non si rassegna all ovvio e crede il contrario.. anche lì per trovarci un senso.. per me in quel dibattito c è un po racchiuso il film
@@lucaz4765 riflessione interessante, grazie! Mi rode tantissimo non aver apprezzato un film che pensavo mi avrebbe emozionato, mi dai da riflettere! Grazie ❤️
16:42 Ciao Vic, top recensione e il film bellissimo, sarebbe bello vedere una tua recensione su La chimera visto che personalmente è piaciuto moltissimo dal punto di vista narrativo e cinematografico
Grazie Vicror per averci restituito garbatamente, fedelmente e affettuosamente lo spirito di un film delizioso e altamente spirituale. Forse Wenders è andato in Giappone proprio perché pensa che questa spiritualità semplice e genuina sia ormai perduta in occidente ma sopravviva in Giappone, paese di grandi tradizioni, che si ritrovano oggi anche nei manga e negli anime.
Quando un film è bello,fa crescere.tutti possiamo ricreate una vita simile anche qui, magari un po meno isolata,ma comunque serena ,apprezzando tutto il bell9 che c è intorno a noi e che spesso non vediamo perché viviamo come formiche,sempre di corsa...sempre puntando al successo e alla competizione
La vita del protagonista mi ha fortemente ricordato la vita della sorella del protagonista de "Le invasioni barbariche", una vita semplice, piena di gioia, immersa nel presente. Amo follemente
Finalmente la recesioneeeeee
Per tutti quelli che hanno visto questo film meraviglioso consiglio molto il libro "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle che spiega come entrare in quella meravigliosa condizione di "presenza", tipica del protagonista per tutto il film. E' l'ingresso al paradiso. Il film l'ho visto tutto in questa ottica, è la trasposizione cinematografica di quegli insegnamenti. 10 e lode.
Inizialmente non ci ho fatto caso ma ripensandoci potrebbe proprio essere un omaggio alla routine e normalità snobbata e sottovalutata: Ai sente molto oggi la fobia della monotonia come se chi conduce una vita ripetitiva fosse o poco interessante o che non sta affatto vivendo. Invece il regista ci porta all'attenzione di questo e ci dice guardate nonostante hirayama conduca il più umile dei lavori lui vive comunque una vita emozionante molto più di altri. Dunque è una prospettiva
Grazie per la bella recensione.Sono d accordo con cioò che hai detto.Però l ultima scena,che ,come mi ha ricordato un signore, richiama quella di Call me by your name,non mostra un uomo sereno ma rassegnato ad una vita che si è costruito dopo aver sofferto.Mi sarebbe piaciuto sapere il perchè di questa vita,ma forse,come hai detto,non importa e non è quello che il regista voleva.....Anch io ho un cinema d'essai a quindici minuti da casa in cui passano film come questo che non si vedono nei circuiti normali.Ho visto questo,The Old Oak,Foglie al vento,C è ancora domani. Seguendo te sto diventando una cinefila e sono curiosa di vedere adesso quali saranno le nominations agli Oscar.....
Il finale cita anche l'ultima inquadratura di Vive L'Amour di Tsai Ming-Liang, un capolavoro del cinema asiatico :)
@@Sirdklynx92 grazie,ma non lo conosco,,lo guarderò
L'hai visto per caso 'La società della neve'? In caso, faresti la recensione?
SPOILER NON LEGGETE: Vic a me è sembrato che suo padre soffrisse di una malattia come La demenza senile e la stessa ce l'avrebbe anche Hirayama, infatti nella passeggiata con la nipote, lei gli dice che sua madre dice che lui vive in un mondo tutto suo
Sono riuscito a recuperarlo. Molto bello
wenders ci dona una perla, in questo mondo fatto di mcu e top gun maverick. datemi la calma, la passione, la tranquillità e fatemi godere.
Appena finito, bellissimo!
é un film estetico, basato sulla descrizione e non sulla narrativa. Bellissimo.
Ma come sei stato al DAMS a Bologna?!😭 A saperlo mi sarei imbucata abusivamente solo per venirti ad ascoltare.
Come si chiama il cinema di cui inizi a parlare al minuto 16:26?
Comunque film mi è piaciuto tantissimo anche se in sala mi volevano ammazzare perché sono dovuta andare in bagno proprio a metà (ero al centro della sala)😭
Uao. Meraviglioso, appena finito di vedere
Visto finalmente con colpevole ritardo, lo sto ancora metabolizzando ma sicuramente posso confermare anche io il senso di leggerezza citata da altri prima di me. Aneddoto: alla fine della proiezione un ragazzo del personale del cinema che era entrato per far "sfollare" la gente (ultimo spettacolo) mi ha chiesto "piaciuto?" e io anche un po' impreparato alla cosa ci ho pensato un attimo e ho detto "sì". E lui ha esclamato "sei il primo che mi dice di sì". Classico multisala di provincia frequentato perlopiù da ragazzetti per carità, però dai...
Vic avrei voluto tanto sentire la tua interpretazione sulle varie scene della partita a tris, sulla ragazza della panchina e sulla scritta che appare dopo i titoli di coda. Grazie come sempre per la recensione!
Bellissimo, un contatto umano anche se a distanza
Gran bel film ... guardate anche i titoli di coda: c'è una parola che spiega tutto. SPOILER
"komorebi".
Vero🙂...bellissimo, la stessa bellezza che si ha quando i raggi del sole fanno brillare la superficie del mare come se ci fossero milioni di diamanti lucvicanti
Film che mi a cambiato la vita grazie wenders
Film "realista", ben diretto e interpretato. Consiglio vivamente però un caffè doppio prima della visione, come ho fatto io prima di entrare al cinema.
Vieni a Varese la prossima volta sono 10 minuti in più da Gallarate ...Questo film è stupendo, bello bello davvero...Wim Wenders sempre sempre una sicurezza...e anche tu bravo🎉 ..😅
Forse è sbagliata la considerazione che faccio.
Tu dici che il film mostra una realtà in cui le condizioni lavorative dei giapponesi non sono poi così stressanti, però bisogna considerare che l'attore protagonista ha 68 anni e svolgere quel tipo di lavoro a quell'età in Italia è un'anomalia, mentre in Giappone è un sistema molto diffuso.
A me purtroppo ha annoiato, è troppo ripetitivo e non succede quasi nulla per tutta la durata del film
Se non si conosce qualcosa del Buddhismo Zen, si rischia di non capire niente e bollare il film come vuoto e insignificante, o, peggio, equivocare il personaggio come triste e perdente. Nel pensiero Zen la bellezza sta, per esempio, negli oggetti più dimessi, che hanno qualche difetto: la bellezza dell'"infinitamente piccolo". In Giappone c'è la millenaria cerimonia del tè, che, apparentemente è qualcosa di assolutamente banale (preparare del tè a qualcuno e poi berlo), ma che nasconde simboli, sentimenti e intenzioni profondamente religiose: nell'insignicante si fa presente il divino, nel feriale c'è già tutto l'assoluto. È un film di altissima spiritualità, e se riesce a infondere pace vuol dire che ha funzionato esattamente come la suddetta cerimonia del tè. Sollevo una domanda: gli episodi in cui il personaggio, in un bagno, trova un foglietto tracciato da uno sconosciuto che invita chi mai lo volesse a giocare a "tris", non potrebbe essere il simbolo del "gioco della vita", che l'universo, l'assoluto propone a tutti ma che solo pochi, come il personaggio del film, riescono a comprendere e ad accogliere? Allora questo è il messaggio del film: vedere la propria esistenza, per quanto piccola essa sia, come la chiamata a partecipare al gioco grande e serio della vita... Anche nell'ultimo degli ultimi posti può esserci significato e bellezza, anche la vita più minuscola può diventare sacra e luogo del sacro, come la cerimonia del tè
Condivido pienamente
Poco da dire, il film mi è piaciuto molto. Le sequenze oniriche mi hanno stregato.
Semplicemente magari avrei accorciato qua e là (anche proprio tagliando alcune di stesse sequenze, per preservarne la magia) e accentuato giusto un po' di più un qualcosa che potesse ricondurre ad una trama con una direzione; nonostante il film riesca comunque a raccontare, soprattutto facendo leva sull'analisi del personaggio, tutta una serie di aspetti.
Proprio per questo il film sembra non aver bisogno/non volere volontariamente una trama, quindi questa cosa la rilevo come un mio gusto personale. Mi sono fatto l'idea di un film che non vuole essere un racconto ma una poesia e, al netto della grande tradizione poetica giapponese, mi sta anche bene.
L'ultima sequenza mi ha messo quasi i brividi, con un attore protagonista semplicemente pazzesco, capace di riassumerti in pochi secondi l'essenza stessa dell'intero film e del suo personaggio.
L'unica cosa che contesto bonariamente è l'assenza voluta (presumo) di relazione sociali del protagonista. Detto questo, un gran film
Ma alla fine Wim Wenders ha incontrato Stanis?
Dopo un ora di film mettono la pausa. La persona con cui sono andato a vederlo mi dice:"Per ora mi sta sembrando bello". Gli rispondo serenissimo: " Per me possono fare un altra ora di una settimana così mi va benissimo!". Film stupendo
Ci sono molte analogie con Paterson, strano che non siano state menzionate, almeno dai recensori che ho ascoltato
Mi è piaciuto tantissimo, qui era molto facile trovarlo in ogni cinema
"ma chi quello de metrix" bellissimo film
Molto bello
Ho amato questo film, se qualcuno potesse consigliarmi altri film simili a questo ve ne sarei infinitamente grato 🖤
Paterson di Jim Jarmusch!
The straight story di Lynch. Diverso ma per certi aspetti molto simile. Bellissimo
Tutto il cinema di Edward Yang
vive l'amour
Simili non ne conosco.. però ti consiglio di i film di Wim Wenders...
Visto. Mi sono un pò annoiato. Però è sicuramente un bel film, da vedere su grande schermo, senza distrazioni, per farsi "assorbire" dal suo ritmo.
Forse ho trovato un motivo per tornare al cinema.
Ultima volta ho visto quello futuristico coi robot con Washington, e vi lascio immaginare.
Stavo per tornare per Silent Night, visto poi al PC ed è stata una grandissima delusione.
Questo Perfect Days potrebbe essere il film giusto.
The Creator? Me lo sono visto oggi e mi ha deluso tantissimo. Madonna, quel montaggio...
Victor hai visto il trailer di miller’s girl?
Diomio che commento piatto...un po' di lettura sintomale non guasterebbe eh..
A me non ha fatto sentire più leggera. Solo più incazzata. L' ho trovato un film un po' paraculo, che cavalca l'onda dell' "apprezza le piccole cose" e "vivi il presente", concetti ora molto di moda. Sicuramente non un brutto film, anzi. Però sicuramente non tutta questa meraviglia che si dice.
recensione di Monster di Koreeda per favore !!!!!!!!!!!!!
mi e piaciuto il cameo di ron jeremy che interpreta il gelato.
Grande victor, adoro sempre le tue recensione di film. Vorrei sapere il tuo parere riguardo alle ultime news sul film di star wars di rey.
Comunque anche io faccio video e quando faccio video mi immagino sempre cosa direbbe il buon victor riguardo il mio comparto tecnico ahahha ho il chewbecca di victor che mi spaventa 😅
Appena visto il film , non mi aspettavo niente di piu niente di meno e nonostante la sala puzzolente e grande quanto la mia cameretta mi è piacito parecchio ! ( Non sono un grande fruitore di cinema o film ) magari mi sbaglio ma mi piace credere sia vagamente ispirato ad alcune delle opere di jiro tanighici
Il finale mi ha emozionato nonostante non sia poi cosi eclatante ....ma sopratutto divertito perche il tizio che era accanto a me si gira verso i posti di dietro dove era seduta la sua famiglia e un po nervoso e abbastanza scazzato escalma : ma chi ti ha detto che era bello sto film ? 😆
Io abito a gallarate🎉 sei venuto al cinelandia😂
Potrebbero farci una serie tv sulle sue giornate
Come lo racconti mi sembra un film di Ozu.
I suoi film mi danno lo stesso feeling.
Eh in effetti ha quelle vibes