Il volto finale del protagonista è pazzesco. Per me è stato come un quadro della vita: quel dolce ed amaro dei momenti e delle esperienze che si vivono, che ti fanno soffrire ma amare al tempo stesso il vivere. L' ho adorato questo film e me lo sono autoregalata come un momento che fa bene all' anima e come regalo di compleanno ❤️
Nella scena finale l'attore che interpreta Hirayama trasmette alla perfezione quello che per me è tutto il senso del film. Da una parte c'è un misto di gioia/speranza nel cambiamento che sembra promettere il futuro, dall' altra l' amara consapevolezza che quei giorni perfetti e irripetibili sono nel passato e non torneranno più. Hirayama nel finale è perfettamente nel mezzo, vive nel Momento e riesce a provare queste emozioni contrastanti assieme.
io ho avuto il piacere di seguire una intervista in videochiamata con Wim prima della proiezione del film e c'è questa chicca che mi ha reso il film ancora più bello. tutte le canzoni sono state messe nel mentre delle riprese, non come al solito montate poi sopra e basta, in modo che Koji si sentisse totalmente immerso nell'atmosfera. inoltre le canzoni sono state scelte insieme sia dal regista che dal protagonista concordando su come fossero canzoni del loro passato nonostante il vivere in due paesi molto diversi! grazie per la tua recensione, è diventato uno dei miei film preferiti ♡
La scena finale con Feeling good è da pelle d'oca. Soprattutto perchè già il brano è un "Perfect days" per me. Nina Simone canta questa canzone leggera e spensierata, carica di energia positiva, ma sappiamo che il suo animo contiene anche ben altre emozioni, più malinconiche e "oscure". E' un film complesso nella sua semplicità. Io l'ho interpretato così. Ho visto un uomo felice della sua vita, della sua routine e delle gioie quotidiane. Ma tutto questo è come una scorza dorata per distogliere l'attenzione dai pensieri tristi che lo assediano. Il protagonista ha il timore di modificarla perchè sa che quei pensieri pesanti torneranno. Vive il presente e basta. Godere della propria solitudine è una cosa bellissima ma forse è anche una maniera per sfuggire dai problemi del passato o eventuali del futuro. Ma la cosa che più mi fa pensare è che il nostro protagonista non è l'unico a viverla così. Ognuno è un mondo, separato dagli altri.
Ma quanto è bella la scena in cui la sorella va a riprendersi Mico!! senza spiegare nulla capiamo per intuizione il passato di Hirayama. Un virtuosismo di Wenders che vale da solo il prezzo del biglietto
Arrivo per ultima, non amo andare in sala e ho aspettato con pazienza di vederlo a casa. Magnifico. Pieno di senso, ognuno trova il suo. Per me il filo conduttore è la "cura", il prendersi cura di : se stessi, nella toilette mattutina, delle piantine, del lavoro di pulizia dei bagni, delle persone, delle proprie piccole passioni. Come la luce che filtra, anche un giorno perfetto è un chiaro-scuro, come la magnifica sequenza finale di espressioni nel volto del protagonista, che guardo e riguardo. Vado in giappone tutti gli anni, il mio sogno nel cassetto è andarci a vivere, e farei la stessa sua vita, sarei in pace.
Il finale del film ci spiega come,alla fine, lasua vita non sia così perfetta.Mi ha ricordato l ultima inquadratura di Call me by your name di Guadagnino
È un film che mi ha fatta tornare a casa con la testa piena di pensieri, ma serena. La sensazione è stata quella di aver visto un'opera d'arte dalla quale si possono ricavare un'infinità di spunti di riflessione, ma che non vuole insegnare nulla. Qualcosa di simile l'ho provato l'anno scorso con il film documentario "La pantera delle nevi" e se devo trovare un punto in comune tra le due pellicole direi che è un modo di fare le cose: dedicarsi completamente a ciò che si sta facendo, senza fretta. Prendersi cura degli altri e delle cose che lo circondano è per il protagonista di "Perfect days" il vero senso di ciò che fa e io credo che qui stiano la grande dignità e la serenità con cui svolge un lavoro che per molti altri è deplorevole.
Grazie, Matteo. Finalmente una recensione che non si ferma alla superficie del film. Ne ho lette molte che non fanno che sottolineare la semplicità della vita del protagonista, le piccole cose eccetera. Sono d'accordo con lei: c'è molto di più e la scena finale lo dimostra, è una scena-chiave (secondo me) in questo senso. Lei ha dato voce a ciò che credo anch'io, oltre ad avermi fatto riflettere su aspetti a cui non avevo pensato. Di nuovo grazie! Paola
Torno adesso dal cinema. Penso che certi film ti spiegano la necessitá dell’arte cinematografica. Cioé: un film é un’esperienza, la fai o non la fai, non la puoi spiegare, vai e vedi, stop. Detto questo la mia esperienza di stasera posso riassumerla solo con una parola: commozione. Bravo. Sono d’accordo con te, non é una questione di “piccole cose” ma, al contrario, di cose grandi di cui non ci accorgiamo, come il sorgere del sole che é un fatto enorme nascosto dalla nostra abitudinaria distrazione, ma ogni cosa puó essere un avvenimento per un cuore affamato e sensibile. Grazie.
Bellissimo! Ho pensato la stessa cosa leggendo le recensioni, non si può proprio imitarlo alla "poesia delle piccole cose". Concordo anche sul fatto che sia difficile da raccontare. Il finale mi ha fatto venire in mente "L'illogica allegria" di Gaber :)
Penso non vedrò prossimamente un film così emozionante e bello. La scena finale non puoi non piangere: sono così tante le emozioni espresse in quel viso e con quella luce e quella musica perfetta!
Aspettavo con ansia la tua opinione su "Perfect Days" ❤️ Anch'io ho adorato questo film e concordo con la tua interpretazione. Un'altra volta è un'altra volta, adesso è adesso. Meraviglia
Ho visto ieri sera questo film e sono un po' pentita di essere andata a vederlo tardi, perché la stanchezza si è fatta sentire. Credo che in qualche modo racchiuda la filosofia del buddismo zen, la sensazione che luci e ombre siano un intero e che lì dove noi occidentali cerchiamo divisioni, la filosofia orientale si concentra sull'integrazione. La casa del protagonista nonostante sia piccola è piena di cura, così come lui trova dignità in ciò che fa, nel quotidiano. Quando potrebbero correre a cercare l'oceano, lui preferisce vivere quel momento, senza l'ansia e l'aspettativa di lanciarsi verso qualcosa in più. Quindi sì, c'è la felicità delle piccole cose, ma non è smania ed è molto lontana dal nostro "YOLO" (You only live once). Ho pensato diverse cose di questo film. Mi sono chiesta se avrebbe potuto essere un libro e in questo caso ho percepito che nel film ci fosse qualcosa d'intraducibile a parole. Anche il silenzio di questo film colpisce, nonostante il caos della grande città. Di fondo leggo la sua scelta di non "ambire", ma di "stare", non riempire lo spazio, non inseguire la felicità, ma lasciare che tutto fluisca accettando ciò che arriva, ma non in modo passivo. Lui ricerca delle sensazioni, abita il mondo ricercando poesia, coltiva i suoi aceri giapponesi, strappa le foto venute male e le lascia andare. Mentre strappava le foto pensavo "no, che peccato!" E credo che anche questo faccia parte dell'attaccamento di noi occidentali verso gli oggetti, le cose che non sono utili. Mi sono sentita di fronte alla vita spogliata di sovrastrutture, nella sua essenza "nuda". È un film che ti fa sentire riappacificato con te stesso. Ti dà una pacca sulla spalla è ti dice: "Tutto ciò che stai cercando oltre, è già adesso." Ci ho visto anche un po' di piacere per le piccole sincronicità e corrispondenze che si trovano nel quotidiano: l'albero è il libro, ma è anche l'acero giapponese enorme del parco, ma sono anche i piccoli aceri che ha in casa e prende anche la forma dell'uomo. E poi c'è anche il concetto di tempo che torna nelle sue letture occidentali e orientali: come tempo lineare e ciclico. Nella sua essenzialità credo che sia davvero un film davvero pieno.
Finale più bello degli ultimi 10 anni insieme a quello di Another Round, ho amato troppo entrambi i film. Sono stati per me catartici negli ultimi anni.
Bellissima e profonda recensione di un bellissimo film molto più profondo di quanto apparentemente possa sembrare. Chi lo guarderà dopo le tue parole potrà farlo in modo più consapevole 👏👏👏 Secondo me quel qualcosa che ti sembra che manchi è quella parte personale che tocca in modo diverso ognuno di noi. Grazie ❤️
finito di vedere poco fa. è stupendo! e questa recensione ne mette in luce veramente tutti gli aspetti! Nelle fasi oniriche c'ho visto delle citazioni alle foto di Araki
sei l'unico che ha analizzato il film per come l'ho visto io, soprattutto per quanto riguarda il passato del protagonista, mentre la maggior parte delle recensioni si è limitata alle "piccole cose". Per me il fatto che ogni volta che si siede a un bar gli mettono un bicchiere d'acqua e neanche gli chiedono se vuole bere qualcosa, racconta molto del passato... Tutto mostrato ma non raccontato, per questo l'ho amato.
Grazie per questa recensione. Concordo sul fatto che ci sia un'abilità incredibile del regista nel riuscire a raccontare la vita ordinaria di questo personaggio in maniera straordinaria. L'attore è perfetto nel riuscire ad "agire" in ogni singolo momento del film. Tutte le azioni che compie, seppur piccole, hanno dietro un'intenzione che racconta tanto del personaggio, senza quasi dire una parola. La scena finale mi ha commossa. Stupendo
Bellissima recensione 👍🏻✨ Mi trovo molto d'accordo con te sulla bellezza del film e tutte le riflessioni che ci regala il film. Sono giapponese, non sono di Tokyo ma ci e ho vissuto per qualche anno. Chi guarda il film forse invidia per un attimo la vita che conduce Hirayama solo perché viene affascinato da tutto il contesto, ma forse non sceglieremmo mai per davvero di vivere nel mondo analogico. Forse la bellezza di un film è proprio questo, farci illudere per un attimo. Complimenti per la preparazione cinematografica 👏🏻✨👍🏻
L'ho visto sabato, mi è piaciuto molto (mi mangio le mani di essere uscita prima della fine dei titoli di coda!). Uscendo dal cinema ho anche pensato "che strano che Matteo non ne abbia ancora parlato, secondo me gli piacerebbe". Et voilà 😊
Splendido, da vedere e RIvedere in sala (ma pure in casa). Sono felice stia avendo successo! Evviva il ritorno di Wenders! Grazie per la recensione Matteo! 😊
Visto due volte, uno in lingua originale, una in italiano, sempre con le mie figlie sempre piangendo nella scena finale. L'anima vibra con questo film. Lode all'arte moderna più completa...
Sono d'accordo con te Matteo. Generalmente hanno tutti sottolineato l'ode alla quotidianità fatta di piccole cose. Ma effettivamente alla fine ci sono piccoli indizi che ci fanno perlomeno dubitare dello stato d'animo reale del protagonista. È felice, è rassegnato? Questa routine è frutto di una libera scelta o è stata imposta da altro (problemi famigliari non meglio identificati)? Ma è bello che tutto ciò rimanga sospeso, un finale didascalico sarebbe stato decisamente stridente con la cifra stilistica del film. È sempre un piacere ascoltarti sul cinema.
il pianto aiuta a capire quanto sia bellissima la vita e sopratutto le piccole cose quotidiane che hiraiama vive tutti i giorni pulendo i "cessi " giapponesi bello unico con un finale fantastico il tema e' la felicita interiore di ognuno di noi fantastico emozionante bellissimo !
A me è piaciuto molto come film... ammetto che in alcuni momenti l'ho trovato decisamente lento e ho fatto fatica, pur cogliendone il significato e la bellezza di questa lentezza, ad apprezzarlo fino in fondo
Grazie per la bella recensione… tuttavia ti chiedo, come mai pronunci il suo nome e cognome come fosse inglese? Lui è tedesco ed in tedesco la W si pronuncia come la V italiana di Venezia, non come la W inglese 🤔 quindi “vim” e non “uim” …
Grazie perché hai messo in dubbio il finale: felicità o tristezza o entrambi? Siamo usciti dal cinema e ognuno aveva la propria interpretazione. Comunque davvero molto bello
La mia personale lettura ha molto a che fare con l'autismo. Penso ai comportamenti ripetitivi di ordine superiore (routine e rituali, mi viene in mente l'ansia con cui annaffia le piante quando c'è la nipote) e anche all'assenza di abituazione che è stata riscontrata nei bambini con autismo. Un cervello non autistico, ad esempio, dopo un po' non sentirebbe più il rumore della scopa alla mattina, si abituerebbe. Invece il protagonista inesorabilmente si sveglia. Nella mia immaginazione (penso che ognuno possa trovare quello che vuole in questo film), il padre lo ha rifiutato proprio in quanto "diverso", ed è per questo che la sorella lo tratta con tanto tatto e tristezza, sottolineando che ora il genitore è cambiato.
Finalmente ho trovato qualcuno che ha avuto la mia stessa impressione. Anche la difficoltà nell' avere un contatto fisico con le persone, se ripensi al ragazzo che lavora con lui che è molto esuberante e mette molto a disagio il protagonista. Comunque io l'ho amato alla follia
Idem ahah e nessuno mi toglierà dalla testa che questo film non è un quadretto sulla vita felice del protagonista. A me è arrivata tanta malinconia, la solitudine e quest' idea che lui in realtà abbia un disturbo dello spettro autistico me lo configura come un film drammatico
film splendido! Sono molto in sintonia con quello che dici e anch'io trovo riduttivo considerarlo un film sulle piccole cose. Ero parecchio scettico perché mi aspettavo un film con la solita visione stereotipata degli occidentali sul Giappone e invece l'ho trovato molto autentico, non a caso sono quasi tutti giapponesi ad averci lavorato. Ho trovato poco fitting la colonna sonora, pur bellissima, perché mi sembrava non molto vicina a un personaggio del genere ma molto invece a Wenders (mi raccomando il suo nome si legge Vim non Uim!) ma del resto i giapponesi hanno passioni per la musica che possono stupire.
@@alessandro185 vero ma infatti non dico che è sbagliata ma più vicina ai gusti del regista che a un ipotetico giapponese. I giapponesi di quell’età mi sembra preferiscono il rock progressiv e le grandi rock band.
Purtroppo non sono riuscita a vederlo anche perché è stato relegato ad orari serali, per me impossibili, quindi spero proprio di recuperarlo in streaming😢
Totalmente d'accordo sul dire che non è un film sulle piccole cose. Anzi, a maggior ragione, sembra rappresentare la vita in toto. Hirayama in realtà non è che non tollera le soprese all'interno delle sue routine, anzi, è come se la porta fosse sempre aperta, ed è ciò che la rende una storia. Non è neanche un film sull'accettazione, o la sottomissione religiosa di una vita forzatamente semplice, si vede infatti che comunque Hirayama sa prendere decisioni forti, come quando si scazza per fare quel turno di lavoro in più (cosa che infatti secondo me contrasta con certi marxisti che hanno affermato che questo film fosse sull'accettazione delle condizioni di vita proletaria romanticizzate, quando io stesso, da marxista, lo ritengo invece un film dallo spirito rivoluzionario, ed una chiave per vivere fattualmente contro la religione del consumo, ed in linea con il pensiero di registi come Ken Loach, per dirne uno), o che appunto si presume che abbia preso una decisione drastica nel suo passato. La scena finale l'ho interpretata come un attacco estatico di fronte all'immensità, e straordinarietà, della vita, che Hirayama sa comprendere a pieno, nel bene e nel male, e riesce quindi a commuoversi di fronte ad essa. Non è su essere per forza felici o essere per forza tristi, la malinconia "bella" è quella che senti quando hai il coraggio di contemplare questa esistenza "compiuta", quando hai il coraggio di prenderla come viene, e di amarla così come è. Wenders ha scritto una lettera d'amore straordinaria, una lettera sull'essere, in un mondo in cui diventa sempre più difficile determinare cosa significhi essere.
Purtroppo non è piaciuto neanche a me, probabilmente non è il mio genere. Mi piacciono i film introspettivi ma ho bisogno anche di un minimo di dialoghi 😅
Forse era un mio problema o sono i nostri luoghi comuni, ma io non ho potuto non pensare che un uomo che legge molto ascolta buona musica fotografa gli alberi può permettersi un lavoro migliore, più nobile, o sbaglio io?
L'ho visto. Mi sono fatto una dormita di due ore con russamento come non mi succedeva da anni, quando mi sono svegliato non riuscivo ad alzarmi perché le balle avevano sfondato il pavimento
Quando sono uscito dal cinema mi sentivo una macchina da presa che inquadrava la città e le persone
Il volto finale del protagonista è pazzesco. Per me è stato come un quadro della vita: quel dolce ed amaro dei momenti e delle esperienze che si vivono, che ti fanno soffrire ma amare al tempo stesso il vivere.
L' ho adorato questo film e me lo sono autoregalata come un momento che fa bene all' anima e come regalo di compleanno ❤️
Nella scena finale l'attore che interpreta Hirayama trasmette alla perfezione quello che per me è tutto il senso del film. Da una parte c'è un misto di gioia/speranza nel cambiamento che sembra promettere il futuro, dall' altra l' amara consapevolezza che quei giorni perfetti e irripetibili sono nel passato e non torneranno più. Hirayama nel finale è perfettamente nel mezzo, vive nel Momento e riesce a provare queste emozioni contrastanti assieme.
io ho avuto il piacere di seguire una intervista in videochiamata con Wim prima della proiezione del film e c'è questa chicca che mi ha reso il film ancora più bello. tutte le canzoni sono state messe nel mentre delle riprese, non come al solito montate poi sopra e basta, in modo che Koji si sentisse totalmente immerso nell'atmosfera. inoltre le canzoni sono state scelte insieme sia dal regista che dal protagonista concordando su come fossero canzoni del loro passato nonostante il vivere in due paesi molto diversi! grazie per la tua recensione, è diventato uno dei miei film preferiti ♡
La scena finale con Feeling good è da pelle d'oca. Soprattutto perchè già il brano è un "Perfect days" per me. Nina Simone canta questa canzone leggera e spensierata, carica di energia positiva, ma sappiamo che il suo animo contiene anche ben altre emozioni, più malinconiche e "oscure". E' un film complesso nella sua semplicità.
Io l'ho interpretato così. Ho visto un uomo felice della sua vita, della sua routine e delle gioie quotidiane. Ma tutto questo è come una scorza dorata per distogliere l'attenzione dai pensieri tristi che lo assediano. Il protagonista ha il timore di modificarla perchè sa che quei pensieri pesanti torneranno. Vive il presente e basta. Godere della propria solitudine è una cosa bellissima ma forse è anche una maniera per sfuggire dai problemi del passato o eventuali del futuro.
Ma la cosa che più mi fa pensare è che il nostro protagonista non è l'unico a viverla così. Ognuno è un mondo, separato dagli altri.
Ho amato molto il film. Sarebbe stupendo se tu facessi più video in cui analizzi l'intera filmografia di determinati autori.
Ma quanto è bella la scena in cui la sorella va a riprendersi Mico!! senza spiegare nulla capiamo per intuizione il passato di Hirayama. Un virtuosismo di Wenders che vale da solo il prezzo del biglietto
Arrivo per ultima, non amo andare in sala e ho aspettato con pazienza di vederlo a casa. Magnifico. Pieno di senso, ognuno trova il suo. Per me il filo conduttore è la "cura", il prendersi cura di : se stessi, nella toilette mattutina, delle piantine, del lavoro di pulizia dei bagni, delle persone, delle proprie piccole passioni. Come la luce che filtra, anche un giorno perfetto è un chiaro-scuro, come la magnifica sequenza finale di espressioni nel volto del protagonista, che guardo e riguardo. Vado in giappone tutti gli anni, il mio sogno nel cassetto è andarci a vivere, e farei la stessa sua vita, sarei in pace.
Nel finale mi sono sentita come se fossi la musica stessa, la strada e il panorama.
Il finale del film ci spiega come,alla fine, lasua vita non sia così perfetta.Mi ha ricordato l ultima inquadratura di Call me by your name di Guadagnino
È un film che mi ha fatta tornare a casa con la testa piena di pensieri, ma serena.
La sensazione è stata quella di aver visto un'opera d'arte dalla quale si possono ricavare un'infinità di spunti di riflessione, ma che non vuole insegnare nulla.
Qualcosa di simile l'ho provato l'anno scorso con il film documentario "La pantera delle nevi" e se devo trovare un punto in comune tra le due pellicole direi che è un modo di fare le cose: dedicarsi completamente a ciò che si sta facendo, senza fretta. Prendersi cura degli altri e delle cose che lo circondano è per il protagonista di "Perfect days" il vero senso di ciò che fa e io credo che qui stiano la grande dignità e la serenità con cui svolge un lavoro che per molti altri è deplorevole.
Grazie, Matteo. Finalmente una recensione che non si ferma alla superficie del film. Ne ho lette molte che non fanno che sottolineare la semplicità della vita del protagonista, le piccole cose eccetera. Sono d'accordo con lei: c'è molto di più e la scena finale lo dimostra, è una scena-chiave (secondo me) in questo senso. Lei ha dato voce a ciò che credo anch'io, oltre ad avermi fatto riflettere su aspetti a cui non avevo pensato. Di nuovo grazie! Paola
Torno adesso dal cinema. Penso che certi film ti spiegano la necessitá dell’arte cinematografica. Cioé: un film é un’esperienza, la fai o non la fai, non la puoi spiegare, vai e vedi, stop. Detto questo la mia esperienza di stasera posso riassumerla solo con una parola: commozione. Bravo. Sono d’accordo con te, non é una questione di “piccole cose” ma, al contrario, di cose grandi di cui non ci accorgiamo, come il sorgere del sole che é un fatto enorme nascosto dalla nostra abitudinaria distrazione, ma ogni cosa puó essere un avvenimento per un cuore affamato e sensibile. Grazie.
il momento più dolce per me è il tris in bagno l'esistenza nell'istante e quando finisce la partita, una contentezza finale... tutto qua. :)
Bellissimo! Ho pensato la stessa cosa leggendo le recensioni, non si può proprio imitarlo alla "poesia delle piccole cose". Concordo anche sul fatto che sia difficile da raccontare. Il finale mi ha fatto venire in mente "L'illogica allegria" di Gaber :)
Questa recensione è bellissima. Grazie per averla registrata.
Penso non vedrò prossimamente un film così emozionante e bello. La scena finale non puoi non piangere: sono così tante le emozioni espresse in quel viso e con quella luce e quella musica perfetta!
Bellissimo, mi ha ricordato molto Paterson di Jarmusch
In effetti sì per me di nuovo non c'è molto
Che bellezza vederlo al cinema. Un'esperienza magnifica!
Aspettavo con ansia la tua opinione su "Perfect Days" ❤️
Anch'io ho adorato questo film e concordo con la tua interpretazione. Un'altra volta è un'altra volta, adesso è adesso. Meraviglia
Ho visto ieri sera questo film e sono un po' pentita di essere andata a vederlo tardi, perché la stanchezza si è fatta sentire.
Credo che in qualche modo racchiuda la filosofia del buddismo zen, la sensazione che luci e ombre siano un intero e che lì dove noi occidentali cerchiamo divisioni, la filosofia orientale si concentra sull'integrazione.
La casa del protagonista nonostante sia piccola è piena di cura, così come lui trova dignità in ciò che fa, nel quotidiano.
Quando potrebbero correre a cercare l'oceano, lui preferisce vivere quel momento, senza l'ansia e l'aspettativa di lanciarsi verso qualcosa in più.
Quindi sì, c'è la felicità delle piccole cose, ma non è smania ed è molto lontana dal nostro "YOLO" (You only live once).
Ho pensato diverse cose di questo film. Mi sono chiesta se avrebbe potuto essere un libro e in questo caso ho percepito che nel film ci fosse qualcosa d'intraducibile a parole.
Anche il silenzio di questo film colpisce, nonostante il caos della grande città.
Di fondo leggo la sua scelta di non "ambire", ma di "stare", non riempire lo spazio, non inseguire la felicità, ma lasciare che tutto fluisca accettando ciò che arriva, ma non in modo passivo.
Lui ricerca delle sensazioni, abita il mondo ricercando poesia, coltiva i suoi aceri giapponesi, strappa le foto venute male e le lascia andare.
Mentre strappava le foto pensavo "no, che peccato!"
E credo che anche questo faccia parte dell'attaccamento di noi occidentali verso gli oggetti, le cose che non sono utili.
Mi sono sentita di fronte alla vita spogliata di sovrastrutture, nella sua essenza "nuda".
È un film che ti fa sentire riappacificato con te stesso. Ti dà una pacca sulla spalla è ti dice: "Tutto ciò che stai cercando oltre, è già adesso."
Ci ho visto anche un po' di piacere per le piccole sincronicità e corrispondenze che si trovano nel quotidiano: l'albero è il libro, ma è anche l'acero giapponese enorme del parco, ma sono anche i piccoli aceri che ha in casa e prende anche la forma dell'uomo.
E poi c'è anche il concetto di tempo che torna nelle sue letture occidentali e orientali: come tempo lineare e ciclico.
Nella sua essenzialità credo che sia davvero un film davvero pieno.
Continua ad andare al cinema Matteo, poi noi rimaniamo a ascoltare te che ci sai entusiasmare ancora prima di vedere il film 🤗
Ho sorriso dall'inizio alla fine del film. Speciale.
Finale più bello degli ultimi 10 anni insieme a quello di Another Round, ho amato troppo entrambi i film. Sono stati per me catartici negli ultimi anni.
Bellissima e profonda recensione di un bellissimo film molto più profondo di quanto apparentemente possa sembrare. Chi lo guarderà dopo le tue parole potrà farlo in modo più consapevole 👏👏👏 Secondo me quel qualcosa che ti sembra che manchi è quella parte personale che tocca in modo diverso ognuno di noi. Grazie ❤️
finito di vedere poco fa. è stupendo! e questa recensione ne mette in luce veramente tutti gli aspetti! Nelle fasi oniriche c'ho visto delle citazioni alle foto di Araki
Ho visto il film è mi è piaciuto tantissimo , grazie per la recensione
miglior recensione del film, Matteo👏
L' ho visto con mia figlia e ci ha detto tanto: belle le immagini,la musica, l' interpretazione e il messaggio. Recensione perfetta .Grazie
sei l'unico che ha analizzato il film per come l'ho visto io, soprattutto per quanto riguarda il passato del protagonista, mentre la maggior parte delle recensioni si è limitata alle "piccole cose".
Per me il fatto che ogni volta che si siede a un bar gli mettono un bicchiere d'acqua e neanche gli chiedono se vuole bere qualcosa, racconta molto del passato...
Tutto mostrato ma non raccontato, per questo l'ho amato.
Grazie per questa recensione. Concordo sul fatto che ci sia un'abilità incredibile del regista nel riuscire a raccontare la vita ordinaria di questo personaggio in maniera straordinaria.
L'attore è perfetto nel riuscire ad "agire" in ogni singolo momento del film. Tutte le azioni che compie, seppur piccole, hanno dietro un'intenzione che racconta tanto del personaggio, senza quasi dire una parola.
La scena finale mi ha commossa. Stupendo
Film stupendo, grazie per la recensione! ❤
Bellissima recensione 👍🏻✨
Mi trovo molto d'accordo con te sulla bellezza del film e tutte le riflessioni che ci regala il film.
Sono giapponese, non sono di Tokyo ma ci e ho vissuto per qualche anno.
Chi guarda il film forse invidia per un attimo la vita che conduce Hirayama solo perché viene affascinato da tutto il contesto, ma forse non sceglieremmo mai per davvero di vivere nel mondo analogico.
Forse la bellezza di un film è proprio questo, farci illudere per un attimo.
Complimenti per la preparazione cinematografica 👏🏻✨👍🏻
Visto e amato dal primo fotogramma e dalla prima nota musicale agli ultimi. 👋🏽😘
Matteo sei bravissimo !!!
Ti seguo sempre e sei stupendo , sai un botto di cose e conservo sempre i tuoi consigli di lettura e cinema ❤❤
L'ho visto sabato, mi è piaciuto molto (mi mangio le mani di essere uscita prima della fine dei titoli di coda!). Uscendo dal cinema ho anche pensato "che strano che Matteo non ne abbia ancora parlato, secondo me gli piacerebbe". Et voilà 😊
Splendido, da vedere e RIvedere in sala (ma pure in casa).
Sono felice stia avendo successo! Evviva il ritorno di Wenders! Grazie per la recensione Matteo! 😊
Visto due volte, uno in lingua originale, una in italiano, sempre con le mie figlie sempre piangendo nella scena finale. L'anima vibra con questo film. Lode all'arte moderna più completa...
Non avevo sentito ancora parlare di questo film, mi fiderò della tua opinione ahah
Sono d'accordo con te Matteo. Generalmente hanno tutti sottolineato l'ode alla quotidianità fatta di piccole cose. Ma effettivamente alla fine ci sono piccoli indizi che ci fanno perlomeno dubitare dello stato d'animo reale del protagonista. È felice, è rassegnato? Questa routine è frutto di una libera scelta o è stata imposta da altro (problemi famigliari non meglio identificati)? Ma è bello che tutto ciò rimanga sospeso, un finale didascalico sarebbe stato decisamente stridente con la cifra stilistica del film. È sempre un piacere ascoltarti sul cinema.
Me lo sono goduto dal primo all’ultimo secondo. Forse il miglior film che ho visto negli ultimi anni !
Io che ero tentato di cantare tutto il tempo:
Io ho pianto. Di una bellezza inarrivabile.
il pianto aiuta a capire quanto sia bellissima la vita e sopratutto le piccole cose quotidiane che hiraiama vive tutti i giorni pulendo i "cessi " giapponesi bello unico con un finale fantastico il tema e' la felicita interiore di ognuno di noi fantastico emozionante bellissimo !
Io mi stavo addormentando 😂
A me è piaciuto molto come film... ammetto che in alcuni momenti l'ho trovato decisamente lento e ho fatto fatica, pur cogliendone il significato e la bellezza di questa lentezza, ad apprezzarlo fino in fondo
Grazie per la bella recensione… tuttavia ti chiedo, come mai pronunci il suo nome e cognome come fosse inglese? Lui è tedesco ed in tedesco la W si pronuncia come la V italiana di Venezia, non come la W inglese 🤔 quindi “vim” e non “uim” …
Koji Yakusho protagonista anche nel capolavoro dimenticato dal mondo "Eureka" di Shinji Aoyama, con Eihi Shiina (Asami di Audition)
Grandissimo film!
Grazie perché hai messo in dubbio il finale: felicità o tristezza o entrambi? Siamo usciti dal cinema e ognuno aveva la propria interpretazione. Comunque davvero molto bello
Anch'io ho letto molte recensioni, nessuna mi ha convinto completamente, è molto vero ciò che dici, questo film va abitato vissuto :) .. grazie
La mia personale lettura ha molto a che fare con l'autismo. Penso ai comportamenti ripetitivi di ordine superiore (routine e rituali, mi viene in mente l'ansia con cui annaffia le piante quando c'è la nipote) e anche all'assenza di abituazione che è stata riscontrata nei bambini con autismo. Un cervello non autistico, ad esempio, dopo un po' non sentirebbe più il rumore della scopa alla mattina, si abituerebbe. Invece il protagonista inesorabilmente si sveglia.
Nella mia immaginazione (penso che ognuno possa trovare quello che vuole in questo film), il padre lo ha rifiutato proprio in quanto "diverso", ed è per questo che la sorella lo tratta con tanto tatto e tristezza, sottolineando che ora il genitore è cambiato.
Finalmente ho trovato qualcuno che ha avuto la mia stessa impressione. Anche la difficoltà nell' avere un contatto fisico con le persone, se ripensi al ragazzo che lavora con lui che è molto esuberante e mette molto a disagio il protagonista. Comunque io l'ho amato alla follia
@@alepaolucci6499 sei la prima persona che sento condividere la mia impressione :')
Idem ahah e nessuno mi toglierà dalla testa che questo film non è un quadretto sulla vita felice del protagonista. A me è arrivata tanta malinconia, la solitudine e quest' idea che lui in realtà abbia un disturbo dello spettro autistico me lo configura come un film drammatico
film splendido! Sono molto in sintonia con quello che dici e anch'io trovo riduttivo considerarlo un film sulle piccole cose. Ero parecchio scettico perché mi aspettavo un film con la solita visione stereotipata degli occidentali sul Giappone e invece l'ho trovato molto autentico, non a caso sono quasi tutti giapponesi ad averci lavorato. Ho trovato poco fitting la colonna sonora, pur bellissima, perché mi sembrava non molto vicina a un personaggio del genere ma molto invece a Wenders (mi raccomando il suo nome si legge Vim non Uim!) ma del resto i giapponesi hanno passioni per la musica che possono stupire.
In realtà il rock anni 60/70 aveva un certo successo in Giappone quindi è credibilissimo
@@alessandro185 vero ma infatti non dico che è sbagliata ma più vicina ai gusti del regista che a un ipotetico giapponese. I giapponesi di quell’età mi sembra preferiscono il rock progressiv e le grandi rock band.
@@Baroccogiappo ah ok ok intendi quello
Questo è un bel film Matteo!! ...aspettavo la tua recensione😊
❤❤❤
tutto molto bello e interessante, ma ogni volta che dicevi "Uim Uenders" mi veniva una sincope, aiuto
Purtroppo non sono riuscita a vederlo anche perché è stato relegato ad orari serali, per me impossibili, quindi spero proprio di recuperarlo in streaming😢
Totalmente d'accordo sul dire che non è un film sulle piccole cose. Anzi, a maggior ragione, sembra rappresentare la vita in toto. Hirayama in realtà non è che non tollera le soprese all'interno delle sue routine, anzi, è come se la porta fosse sempre aperta, ed è ciò che la rende una storia. Non è neanche un film sull'accettazione, o la sottomissione religiosa di una vita forzatamente semplice, si vede infatti che comunque Hirayama sa prendere decisioni forti, come quando si scazza per fare quel turno di lavoro in più (cosa che infatti secondo me contrasta con certi marxisti che hanno affermato che questo film fosse sull'accettazione delle condizioni di vita proletaria romanticizzate, quando io stesso, da marxista, lo ritengo invece un film dallo spirito rivoluzionario, ed una chiave per vivere fattualmente contro la religione del consumo, ed in linea con il pensiero di registi come Ken Loach, per dirne uno), o che appunto si presume che abbia preso una decisione drastica nel suo passato. La scena finale l'ho interpretata come un attacco estatico di fronte all'immensità, e straordinarietà, della vita, che Hirayama sa comprendere a pieno, nel bene e nel male, e riesce quindi a commuoversi di fronte ad essa. Non è su essere per forza felici o essere per forza tristi, la malinconia "bella" è quella che senti quando hai il coraggio di contemplare questa esistenza "compiuta", quando hai il coraggio di prenderla come viene, e di amarla così come è. Wenders ha scritto una lettera d'amore straordinaria, una lettera sull'essere, in un mondo in cui diventa sempre più difficile determinare cosa significhi essere.
Buongiorno Matteo, Wim Wenders, credo sia tedesco, non inglese.
Solo a me non è piaciuto affatto? 🤦🏼♀️
Purtroppo non è piaciuto neanche a me, probabilmente non è il mio genere. Mi piacciono i film introspettivi ma ho bisogno anche di un minimo di dialoghi 😅
Scusa però Uim Uenders non si può sentire. É tedesco non è inglese.
Comunque hai ragione, Wenders ha fatto un capolavoro
Forse era un mio problema o sono i nostri luoghi comuni, ma io non ho potuto non pensare che un uomo che legge molto ascolta buona musica fotografa gli alberi può permettersi un lavoro migliore, più nobile, o sbaglio io?
Vim Venders, non UIM UENDERS, in tedesco la W si legge V
Uim uenders?
FINALMENTE🥹💗🙏🏻 🕉️
L'ho visto due volte la seconda volta non ne.potevo più...per.me sopravvalutato perché siamo abituati a vedere porcherie
Per me no. Deve tanto a "L'Eclisse" di Antonioni e anche a Jim Jarmusch. Niente di male sarebbe ma...
Un film veramente patetico
Anche a me non è piaciuto affatto! Puro tedio d'autore "Uim Uenders"!
L'ho visto. Mi sono fatto una dormita di due ore con russamento come non mi succedeva da anni, quando mi sono svegliato non riuscivo ad alzarmi perché le balle avevano sfondato il pavimento