La signora degli anelli - Vittoria Alliata di Villafranca
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- Опубліковано 20 чер 2024
- In occasione di questo Natale 2020, ilParadigma propone un'interessante intervista alla principessa Vittoria Alliata di Villafranca; autrice e prima traduttrice del Signore degli Anelli nonché profonda conoscitrice di cultura tradizionale islamica.
La intervista è frutto della collaborazione tra il blog il Paradigma e il documentarista siciliano Giancarlo Cutrona.
Buona visione e buon Natale a tutti.
www.ilparadigma.it
0:00 Introduzione di Alessandro Cavazza
01:11 La traduzione originale approvata da Tolkien e le nuove edizioni
08:10 In che modo è nata la traduzione di Vittoria Alliata di Villafranca
15:02 Validità del messaggio di Tolkien contro il nichilismo odierno
25:23 Un'opera come quella di Tolkien sarebbe possibile in Italia?
30:38 il Bene e il male nel Signore degli Anelli e nel nostro mondo.
38:43 La comunanza tra il Signore degli Anelli e la Sapienza tradizionale islamica
Grande rispetto per una persona che a soli 17 anni ha avuto la sensibilità e la cultura di regalare a tre diverse generazioni il testo ed il messaggio insito nell'opera di Tolkien.
Noblesse oblige, io leggo solo la sua traduzione, la migliore.
I contenuti di questa intervista sono semplicemente eccellenti, la lucidità delle analisi e del vero significato dell'opera di Tolkien sono un toccasana spirituale. Un grazie per la pubblicazione e un grazie alla signora Vittoria Alliata di Villafranca per averla concessa
Una donna di una cultura immensa, potrei rimanere ad ascoltarla per ore...
La Principessa Alliata, Ha realizzaro una Traduzione dell'Opera Tolkieniana davvero Eccezionale e Speciale, che é destinata a Valere nel tempo, facendola Apprezzare anche fra un millennio, come ora lo sono L'Iliade, LOdissea ( questione Omerica a parte ), e L'Eneide.
Come Veri Tolkieniani, dobbiamo esserle Riconoscenti per sempre.
Grazie per l'intervista, é stato emozionante
43 minuti e 20 secondi che sono volati. 👏
Stupendo. Grazie grazie grazie.
Grande rispetto per la principessa. Disprezzo per chi non riconosce i suoi meriti.👏👏👏
Bellissima intervista, grazie per averla pubblicata
Conserverò PER SEMPRE con grandissimo affetto, estrema cura e il massimo rispetto la Sua opera mia dolce, carissima signora.
Grazie per aver pubblicato questa meravigliosa intervista.
In parole semplici " tutta la vita la versione Alliata". Mai come ora l'opera di Tolkien rappresenta l'attuale situazione del genere umano
Che cultura! che donna! ❤️❤️
sarebbe una fortuna poterla incontrare e dialogarci
Stupenda!
Questa donna ha fatto quello che pochi potevano fare e Tolkien stesso ha approvato la sua traduzione! Ma hanno avuto la pretesa di fare meglio di vittoria e Tolkien stesso…
ti cito: "hanno avuto la pretesa di fare meglio di vittoria e Tolkien stesso…" meravigliosa frase e concetto al tempo stesso! Come se le ideee non fossero figlie
Bella intervista.
Alliata rimarrà come LA traduttrice,una traduzione ricca e musicale, quella di Fatica è indegna,la sua traduzione di Moby Dick dove parlano in vernacolo toscano è semplicemente ridicola!
Alliata 10
Fatica non classificato
Sono ancora in fase di metabolizzazione della nuova traduzione, che sembra volersi distaccare a tutti i costi da quella della stimata Vittoria Alliata di Villafranca. Devo dire che si sono elementi traduttivi e stilistici introdotti da Fatica che meritano un apprezzamento. Il cambiamento quasi meccanico di tutti i termini, nomi propri e toponomastici, pare invece davvero forzato. La nuova traduzione crea una confusione toponomastica non da poco, che rischia di disorientare il lettore di lunga data tra vecchi e nuovi termini, aldilà della loro efficacia. Cambiare dei nomi che funzionavano benissimo e che sono ormai legati all'immaginario collettivo condiviso mi è sembrata un'operazione di rottura fine a se stessa, poco umile e rispettosa per generazioni di appassionati.
Va sottolineato inoltre che in alcuni passaggi si perde molto della musicalità della traduzione originale (poesie e canzoni), mentre in altri il nuovo testo è sinceramente più efficacie grazie all'uso di allitterazioni (come usava fare Tolkien) che danno molto più ritmo e capacità evocativa. L'uso di registri specifici e aulici per i diversi personaggi e l'inserimento di termini desueti è inoltre in linea con lo stile del testo originale se volgiamo essere oggettivi. Aldilà del risultato, che può piacere o meno, questo approccio merita secondo me un plauso, specie dopo 50 anni. Ho letto innovative interpretazioni che a volte sono felici, a volte infelici. Peccato che non sia stata possibile una collaborazione tra i 2 traduttori per evitare quella che, ben comprensibilmente, a primo impatto pare la dissacrazione premeditata di un testo epico e ricco di spiritualità, caro a tantissime persone. Le innovazioni di Fatica, se declinate senza stravolgere per forza tutto o quasi, sarebbero pure buone. La traduzione di Alliata per me resta quella di riferimento, perché è quella a cui sono più emotivamente legato ovviamente, ma in futuro, quando le polemiche saranno un po' scemate, credo che la nuova traduzione di Fatica sarà un utilissimo strumento di confronto, ricerca e innovazione. I testi sono cose vive; anche se dolorose, le nuove traduzioni sono necessarie per non far morire le opere, perché cambia la società e la lingua, quindi anche la fruizione dei testi va adattata. Si badi bene che scrivo tutto questo dopo aver all'inizio schiumato rabbia. Tolkien tuttavia merita più spirito critico e meno idealizzazione, se lo si ama davvero. Ora cerco di essere più aperto, anche se spero in una nuova traduzione che tenga conto di 50 anni di traduzione Alliata e non lo demolisca e basta per il gusto di farlo. Ancora qualche riflessione: se un libro è in italiano, meglio la sintassi italiana; su questo Fatica ha effettivamente un po' pasticciato. L'aderenza letterale di una traduzione è inoltre un'arma a doppio taglio, se c'è un rischio, a mio giudizio meglio non tradurre tout-court il termine. Ecco perché Baggins non è efficacemente traducibile in Sacconi o Borsoni, come pure non lo dovrebbe essere BrandyBuck e Samwise ecc...la traduzione letterale spesso diventa caricaturale ed in antitesi con lo sviluppo del personaggio. Davvero Sam meritava di essere chiamato Semplicio? Un personaggio che da giardiniere assurge a salvatore del mondo: chiamarlo Semplicio è (semplicemente) ridicolo, benché la traduzione letterale non faccia una piega.
Possiamo solo ringraziare questa Nobile Donna per origini ed anima.
Però poteva rinnovare il contratto invece di finire a pesci fetenti, che mò c'è solo quello scempio in libreria. Ho appena preso una vecchia copia a 50 euro su eBay, spero davvero che la sua traduzione torni in commercio.
18:50 signora Alliata, l'intervista è interessantissima ma se ho ben interpretato quel che dice qui, riscontro una certa arroganza: il registro dell'opera originale non é sempre elevato come quello che scelse di dare all'epoca. Avrei ben accolto una nuova traduzione che fosse stata semplicemente più fedele da questo punto di vista, quel che trovo inconcepibile è che abbiano voluto prendere forzatamente le distanze dal Suo lavoro cambiando nome a qualsiasi cosa, dopo mezzo secolo, 6 film, innumerevoli giochi, fumetti e parodie illustri, rimuovendone anche le libertà poetiche Sue e di Quirino Principe per le canzoni, ora prive di ogni musicalità.
Per me da ragazza ha fatto un lavoro immenso e le sono tanto grato... però l'originale è in inglese. Difficile che una traduzione trasmetta l'opera meglio dell'autore stesso... Ma forse ho scritto una banalità e si riferiva in generale alla platea di lettori italiani, senza entrare nel merito della traduzione.
che donna di elevata cultura! vince tutto a mani basse!
Ma depistaggio di cosa, da chi, quando ha parlato di harry potter come opera di depistaggio 🫣
La sua traduzione (peraltro riveduta da Quirino Principe) non è mai stata approvata da Tolkien.
Neoliberismo e neoliberalismo sono cose differenti.
Non si capisce quale sarebbe l'opera siciliana epica, Orcinus Orca, potreste dirmelo meglio ? Vorrei aggiungere che Dio non spinge nessuno a fare il male ma lo permette entro un certo limite.
Si,orcinus orca di stefano d'arrigo
Horcynus Orca
ha paragonato davvero il PROFESSORE A dugin?
C'est dommage comme les luttes italiennes arrivent à abîmer l'œuvre de Tolkien. Madame, a l'époque, a sans doute été méritoire d'autant plus qu'elle était très jeune. Est-ce que elle fut contacté par la nouvelle équipe? La nouvelle traduction me semble bonne, c'est dommage que Mme Alliata n'ait pas pu y contribuer. En France aussi il y a eu une nouvelle traduction et il n'y a pas eu des polemiques comme en Italie. Ça, est les "Italianades" du types "Tolkien di Destra", "Elfi fascisti" "Campi Hobbit" et l'abandon de la part d'une part de la Sinistra au Fachos, me desolent profondement...
Ma come ha fatto ad approvare la traduzione se non sapeva una parola di italiano?
lo conosceva l'italiano, faceva parte della società dantesca di oxford
Infatti è una fake news. Tolkien non ha mai approvato direttamente la traduzione, si è limitato a chiedere a un suo collaboratore che conosceva l’italiano un’opinione in merito, ricevendo un riscontro positivo.
I titoli aristocratici/nobiliari sono stati aboliti nel 1948.
I titoli nobiliari non sono più riconosciuti; non sono mai stati aboliti. Infatti è tuttora possibile cognomizzare i predicati sui quali essi insistono (Alliata, cognome; di Villafranca, predicato nobiliare).
@@luxio369 Grazie.
Ma quanto sei megalomane se hai murales ritraenti te stessa? Inoltre la bompiani ha venduto il signore degli anelli.. di chi abbia fatto la traduzione non importa a nessuno! Se fatica avesse fatto quella storica, e alliata avesse fatto quella nuova, tutti starebbero criticando quella "nuova", in qualsiasi modo o forma fosse scritta.
Signor Fatica, è lei?
@@emanuelepetrilli90Beh ha completamente ragione però 😅
È evidente che lei non abbia letto le due traduzioni. Sarebbe utile leggere le linee guida di Tolkien sulla traduzione...la cosa che si rimprovera di più è che hanno volutamente cambiato inutilmente e forzatamente tantissime cose, solo per distanziarsi dalla traduzione originale, non perché le nuove scelte fossero più efficaci o aderenti all'originale, sfociando spesso nel ridicolo o proprio nel dissacratorio.