Sono d'accordissimo con te Paolo e non posso che ringraziare Christopher per il capolavoro che è il Silmarillion, perché la vera trilogia di Tolkien per me è questa: Silmarillion, lo Hobbit e il Signore degli Anelli. Se Christopher non avesse fatto tutto il lavoro che ha fatto, oggi l'opera di Tolkien sarebbe ancor più incompleta e noi saremmo tutti "culturalmente" più poveri. Grazie per questo video Paolo se potessi te ne metterei 10 di like👍
Ma se un padre dice ad un figlio "fai tu.." riguardo a cose loro... ma chi siamo noi x criticare?! In ogni caso a me ha sempre dato l'idea che osannasse suo padre visto che ha dedicato la vita per le opere di quest'ultimo Dubito fortemente che abbia preso a cuor leggero delle decisioni narrative
Christopher è letteralemente cresciuto ascoltando il padre che leggeva, a lui e famiglia, i testi che andava scrivendo, chiedendogli pure il parere di bambino e 'lettore' ... davvero difficile non riconoscergli la più stretta non solo filiazione ma proprio una condi-visione creativa di tutto questo mondo
Sono d'accordo soprattutto in merito al Silmarillion, perché se da un lato devo ammettere che le molteplici versioni di alcune vicende mi generano qualche confusione (me ne sono accorto ulteriormente grazie ad alcuni video del buon Frank di Valinor), dall'altra non posso che ringraziare Christopher per averci consegnato un testo straordinario, fondamentale nel mondo tolkieniano e probabilmente il mio preferito insieme al Signore degli Anelli. D'altronde, parlando in generale solo Tolkien in persona avrebbe potuto dirimere una volta per tutte determinate questioni relative alle sue opere (magari decidendo di accantonare definitivamente alcune cose piuttosto che altre), e mi rammarico che non abbia potuto farlo in modo compiuto quando era in vita... Ergo il lavoro di Christopher va apprezzato anche tenendo conto di questo limite che sta a monte
Un grazie enorme ai due grandi Tolkien, non esiste l'uno senza l'altro. JRR per aver ideato il tutto, Christopher per averlo reso noto e accessibile. Amo entrambi e il lavoro del figlio è ammirevole tanto quello del padre, perché è riuscito a compiere delle scelte che lo stesso padre non è riuscito a fare. Personalmente trovo i Figli di Hurin un capolavoro....
Cristofer e suo padre come Frodo e Bilbo.Anche Frodo rielabora il materiale del lavoro dello zio."Le storie non finiscono mai" Anche gli autori vi entrano e ne escono quando è finito il loro tempo.
Personalmente non potrò mai ringraziare abbastanza Christopher Tolkien per aver pubblicato il Silmarillion. Ha cambiato la mia vita di lettore anche più del Signore degli Anelli: da ragazzino appassionato di mitologia (soprattutto greca, all'epoca) scoprire che qualcuno si era preso la briga di creare non solo un mondo secondario, ma anche un'intero corpus di miti per quel mondo mi aprì orizzonti fino ad allora sconosciuti 😄
Massima stima per Christopher,per tutto ciò che ha fatto. Tra l altro ho scoperto in questi giorni, iniziando a leggere la Caduta di Gondolin, che quest ultima opera é stata elaborata da Christopher alla veneranda età di 93 anni!Chapeau
Forse il bello del mondo creato da tolkien è proprio questo : il fatto che alcuni racconti rimangano con delle fonti incerte come delle leggende, d'altronde anche il nostro mondo ha delle leggende e ogni mondo lo ha ed è bello dire pensando al mondo tolkieniano : " si dice che essa mangiò se stessa ma si dice anche che un eroe valoroso la uccise nessuno saprà come andò a finire", la bellezza del mistero aumenta l'immaginazione ❤
Prendersela con Christopher? Dovremmo solo ringraziarlo per tutto quello che ci ha dato, poi non ho mai capito perché sia sempre stato così ostile nei confronti degli adattamenti cinematografici, ma per il suo lavoro merita solo gratitudine. Anche se il Silmarillion, non è il Silmarillion definitivo, io sono grato di averlo, così come sono grato di avere i figli di Hurin nella forma "romanzo" ed onestamente sono molto dispiaciuto che la stessa operazione non sia stata fatta anche per gli altri due grandi racconti. Il lavoro filologico lo si fa con la History, mi sarebbe piaciuto avere i tre racconti tutti e tre completati e romanzati, anche perché Christopher era l'unico che poteva fare questo lavoro vista la sua conoscenza degli scritti e soprattutto vista la conoscenza dei pensieri del padre a tal riguardo.
Per esempio:la nascita di sole e luna è assai più sintetica nel Silmarillion pubblicato rispetto alla versione dei racconti perduti: forse fu necessario tagliare e semplificare (anche dal punto di vista paterno)la versione dei racconti perduti,dalla quale però avrebbero potuto venire tratte suggestioni importanti.P.s.nessuno vuole tagliare fuori Eriol(come pure Aelfwine d'Inghilterra)che comunque ricorda vari tratti di Earendil ad esclusivo vantaggio degli Hobbit.,come ripeto, però.....
Mi trovo in piena armonia con il tuo pensiero. Personalmente trovo ancora più interessante il fatto di trovarci con varie versioni di alcune storie che aggiungono un alone più vicino ai miti nordici e classici. Senza dimenticare che lo stesso Tolkien Sr. ha "giocato" con le due versioni de Lo Hobbit, attribuendone una al racconto (di parte) di Bilbo.
A me una cosa che ha sempre fatto impazzire è che con tutte le appendici che abbiamo, si potevano fare tantissimi altri libri, invece Tolkien continuava a riscrivere sempre le stesse storie. Se hanno fatto addirittura una serie da quelle appendici, a maggior ragione potevano essere scritti e sviluppati tanti temi e quindi fare tanti libri
Ciao Paolo! Sono perfettamente d'accordo con te. Sono grato a Cristopher che è riuscito a pubblicare e farci arrivare tutto il materiale del padre, e anche a renderlo leggibile. Io sto leggendo per la prima volta il Silmarillion (ho aspettato 20 anni dopo il signore degli anelli per farlo) e non esito a definirlo uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Certo ero molto preparato avendo visto molti tuoi video negli ultimi mesi :) 😀
Queste non sono nemmeno critiche, ma sciocchezze. Senza Christopher non solo non avremmo conosciuto tutto il mondo di Tolkien ma avremo visto solo la superficie, e poi un figlio che termina il lavoro di un padre già è un’immagine poetica. L’unico peccato è la rottura della narrazione come dice lei ma se ci pensiamo ha alla stessa struttura della Bibbia il Silmarillion, dove storia e leggenda si mescolano in un certo senso. In conclusione dico grazie al signor Christopher perché senza di lui conoscemmo suo padre meno della metà di quanto dietassimo. E ringrazio lei per il suo lavoro, signor Nardi 🧝♂️👋❤️🔥
Gli dobbiamo, in ordine casuale, Silmarillion, Racconti Incompiuti, l'epistolario, 12 volumi di "Storia della Terra di Mezzo" (non tutti intressantissimi, a gusto mio - ma questo è poco rilevante) Gli dovremmo fare un monumento :-) [aggiunta] Sul "canone" la mia opinione è che sia "canone" grossomodo solo iSdA - tutto il resto va maneggiato con cura, perché non è sempre chiaro se esista e quale sia la "visione definitiva" (o, anche solo "preferita") delle storie del Legendrium Grazie pel video, Paolo
Le frasi finali con cui hai chiuso il video mi hanno fatto scendere una lacrimuccia perché chi legge realmente tolkien in realtà lo vive davvero quel mondo e ci sarà sempre quel desiderio di continuare ad avere testi da leggere all'infinito ma ci accontentiamo di leggere più volte lo stesso libro 😢❤
👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼D'ACCORDISSIMO con te Paolo, su tutto quanto hai detto! Il Silmarilion e tutto quanto è stato pubblicato dopo la morte di John R R Tolkien è canonico, tanto quanto le pubblicazioni in vita; ancor di più prendendo in considerazione il fatto che ha passato la sua intera vita creando un mondo secondario e, a maggior ragione, dal momento in cui egli stesso ha dato l'incarico (per niente facile, aggiungerei) al proprio figlio Christopher, che ha vissuto fin da ragazzino immerso nel mondo della Terra di Mezzo. Compito facile? NO, PER NIENTE! Ma solo grazie a Christopher Tolkien abbiamo a disposizione più o meno tutto il materiale scritto e riscritto, chissà quante volte, da suo padre e possiamo immergerci anche noi in quelle terre ere prima, fin dal canto degli Ainur. Quindi grazie Tolkien, padre e figlio, per il dono di un mondo da scoprire e VIVERE! ❤❤
Grazie di aver parlato di questo argomento :) purtroppo molti che cianciano di canone lo fanno senza riflettere, e soprattutto senza considerare due cose fondamentali: 1. Il pensiero di Tolkien a riguardo, che non solo ha lasciato totale carta bianca al figlio, ma così facendo lo ha investito di un compito che a tutti gli effetti consisteva nel "plasmare un canone", se proprio un canone debba esserci (e in una qualsiasi tradizione mitologica mi risulta ce ne siano quanto meno di differenti - il che equivale a dire che non ne esiste uno unico; perché non serve). Sostenere che le scelte contingenti che hanno portato Christopher a scrivere il Silmarillion edito nel '77 non fossero legittime, significa intanto rifiutare questa "investitura". E poi significa credere nell'utopia che un'opera, nel momento in cui va in stampa, resti "cristallizzata" nella sua versione perfetta. Come se fosse giusto solo quello che ha avuto un esito editoriale. Questa mi sembra una grande sciocchezza, considerando che anche la storia editoriale del SdA post-pubblicazione è stata piena di correzioni, ripensamenti, integrazioni, aggiunte. Per non parlare del caso clamoroso dello Hobbit. E tutte queste cose Tolkien è riuscito a "giustificarle" con ragioni "interne"! Con diverse stesure e versioni redatte delle stesse opere, con narratori inaffidabili, con una ricostruzione fittizia della fortuna critica del testo ALL''INTERNO dello stesso Mondo Secondario che quel testo descrive. Ora, chi ci può assicurare che non avrebbe fatto lo stesso quando fosse finalmente riuscito a pubblicare il Silmarillion, se mai fosse riuscito a farlo in vita? Probabilmente, avendo abbastanza tempo e dedizione avrebbe potuto "riesumare" alcuni dei vecchi scritti, e farli "rivivere" come se fossero leggende umane o naniche, punti di vista diversi sulle storie del Legendarium. Come nello stesso SdA è suggerito, sicuramente nell'Appendice F e nell'Appendice A, e mi pare anche in altre istanze. Ecco perché chi cinicamente crede che le storie delle diverse fasi del Legendarium non possano coesistere, e che quindi il lavoro di Christopher sia stato tutto sommato solo uno sforzo filologico fine a se stesso, si sbaglia di grosso secondo me. Ciononostante il dibattito resta aperto. 2. Il fatto che Tolkien non possa essere considerato "un solo Tolkien", ma non solo, come intendi tu nel video, in quanto Christopher è a tutti gli effetti un co-autore (e, come hai giustamente ribadito, nessuno meglio di lui che quel mondo ha respirato fin da bambino, e che è stato alpha-reader della maggior parte degli scritti del padre da ben prima di diventarne l'esecutore letterario, avrebbe potuto essere più adatto a svolgere questo ruolo. Riversando tra l'altro una cura certosina pari a quella di filologi germanici alle prese con contortissime questioni di poesia scaldica); secondo me infatti esistono "più Tolkien" all'interno dello stesso JRR. Mi spiego: Tolkien è uno di quegli autori che ha riscritto più e più volte le proprie opere, a volte con cambiamenti radicali. E contemporaneamente è ricordato per essere uno di quei pochissimi autori (e in queste proporzioni l'unico in assoluto) che nella storia della letteratura DA SOLO è riuscito a costituire un complesso mitografico e linguistico "artificiale", laddove questi processi, come lui stesso studiava, impiegano popoli interi nell'arco di generazioni. La persistente inconsistenza di elementi narrativi tra una versione e l'altra delle storie del Legendarium può essere interpretata, in prospettiva, ovvero dal nostro punto di vista "storicizzante" e più distaccato rispetto a quello di Tolkien stesso mentre ne scriveva (anche se sono certo che ne fosse consapevole, pur non avendo mai meditato di pubblicare la History nella forma in cui ha fatto Christopher), esattamente come le incongruenze che esistono tra versioni differenti di miti reali. Ecco che allora, se mi si consente una metafora forse un po' ardita, il Tolkien del 1916-17 potrebbe essere come gli autori orfici dei miti greci; il Tolkien degli anni '30 come Omero; il Tolkien degli anni '50/'60 come i tragici del V secolo ad Atene; il Tolkien degli ultimi anni come qualche copista di era alessandrina che rielabora i vecchi miti della tradizione e li assembla in un'antologia. Certo, questo copista sceglie di scartare alcuni elementi che fanno parte delle vecchie versioni dei miti, ma qualcuno di noi (che grazie alla filologia siamo riusciti a recuperare anche i testi più antichi, almeno in parte) si azzarderebbe a dire che quei vecchi racconti "non siano canonici" rispetto al mito così come è stato tramandato da Diogene Laerzio o Diodoro Siculo, tanto per fare un esempio? Ecco perché parlare di canone la trovo sempre una cosa oziosa e controproducente. Sono molto in linea con quello che dice Beppe Pezzini sull'argomento, e ovvero che il canone è sempre più un concetto obsoleto e sorpassato. A meno che non sia un canone alla Harold Bloom, ovvero una selezione (che non può che essere soggettiva) dei "the best of" di una tradizione letteraria. Ma quando si parla di mito o fiaba, specialmente, è totalmente inutile e dannoso parlare di canone. Forse alcuni definiscono questo mio pensiero "morte dell'autore", ma non mi interessa. Per me Tolkien è senza dubbio un "autore debole", e felice di esserlo, nel senso che non vuole essere autoritario. Non si considera il depositario della verità del suo mondo, anzi cerca sempre di stemperare questo aspetto, con frasi dette quasi en passent che fanno intendere che lui stesso si considerava al centro di un percorso di scoperta, e che non era lì a scrivere qualche verità rivelata (fosse anche solo dalla sua creatività). In questo senso non è un worldbuilder, è più un world-discoverer. Inoltre, e chiudo, parlare di canone in questo periodo ha anche funto da elemento distrattore, riguardo a una certa serie. Francamente una serie malfatta e scritta coi piedi lo sarebbe stata anche se fosse stata perfettamente "rispettosa del canone", secondo me. E trovo che una linea di difesa, o di attacco, basata su quanto un'opera derivata debba attenersi fedelmente alla matrice risulti alla lunga poco efficace. CERTO, io sono il primo che avrebbe voluto vedere "più Tolkien" nella serie, ma questo ha comportato più un fattore di delusione e di occasione sprecata che un giudizio tecnico sul prodotto in sé. Quella serie va demolita perché è cinematograficamente di qualità scadente per la production value che è stata profusa, Tolkien non c'entra niente (purtroppo). Quindi la rabbia che ho provato è più dettata da come è stata recepita dalla critica di settore che non dal merito strettamente relativo ai contenuti. Perché denota una completa disfatta del cinema mainstream e una crisi del rapporto publisher/pubblico che impiegheremo ANNI a colmare, e parlo da persona che nel cinema ci lavora. A un prodotto ispirato non si può chiedere qualcosa che è difficile pretendere perfino dall'opera originale: non ha senso pretendere che sia canonica. Ha senso, e anzi sarebbe buona norma, pretendere che sia realizzata con il cuore e con competenza. Che sia fatta consapevoli della legacy culturale che quell'opera o quell'autore rappresentano, tutt'al più, ma questo non deve investire il concetto di fedeltà, se non in minima parte. Tanto ci è sempre possibile fare tutte le nostre speculazioni e i nostri ragionamenti sulle modifiche fatte, e discutere sul perché (indubbio) sarebbe stato meglio effettivamente essere più aderenti ai racconti. Io avrei ADORATO il SdA punk di Boorman, pur sapendo che non avrebbe avuto niente a che spartire con Tolkien, per dire ;) Scusa il commento fiume, ma ritenevo che fosse il video giusto sotto cui fare questa riflessione.
Hai fatto bene a fare un video sopra questo argomento. Io mai comprenderò l’astio che hanno verso le opere riviste da lui. Insomma senza non avremmo mai avuto nulla. Avrà fatto errori ecc per carità , ma non si può che essergli grati per tutto il materiale che ci ha dato. Ps lo stesso padre gli ha dato la licenza dei suoi scritti… ci basti questo mi pare assurdo doverci pure discutere.
Al di là del fastidio per le scelte criticabili di Christopher sulle opere del padre (cosa che posso comprendere benissimo), ma davvero c'è gente che per questo se la prende con lui? Potrei giustificare una cosa del genere se avesse pubblicato soltanto il Silmarillion ma, cavolo, è tornato sui suoi passi e ha passato il resto della sua vita a redigere tutto il Legendarium! Anzi, a mio parere, la commistione delle voci di padre e figlio e la complessità della redazione dell'intera opera letteraria tolkieniana, la rendono ancora più affascinante e unica.
Ma poi dico io, perché prendercela con Christopher Tolkien quando invece ci sarebbe da prendere Simon e gettarlo tra le fiamme del Monte Fato... Il Legendarium va apprezzato proprio nella sua complessità, frammentarietà e incoerenza. Esattamente come facciamo per le varie "tradizioni" religiose, mitologiche ecc. del mondo primario, dove di uno stesso racconto possono esserci mille versioni diverse. Chi non ci arriva a capirlo è un fan di RoP.
Bisognerebbe ringraziare mille volte Christopher per ciò che ha fatto...senza di lui quanta meraviglia ci saremmo persi?!?!?!? Ti abbraccio caro Paolo e ALLA VIA COSI'...!!!
Considererei due cose, almeno. Primo, anche assunto che la redazione di Tolkien fosse stata una sola e univoca, quanto lungo sarebbe stato un Silmarillion scritto all'interno di una cornice, approfondito nelle vicende e scritto anche in versi? Sarebbe stata un'enciclopedia. Secondo, penso che Chrostopher, vivendo appunto all'interno della Terra di Mezzo, sia l'unico qualificato a fare certe scelte riguardo ai testi, anche perchè probabilmente l'unico che conosceva la reale versione delle storie del padre aldilà degli scritti pervenutici e le sue scelte potrebbero essere state fatte a ragion veduta.
P.s. domanda per la rubrica: durante il dialogo fra Gandalf e Frodo, come sapeva il Mago che nemmeno il fuoco di Ancalagon (che ricordo respinse momentaneamente persino l'avanzata dei Valar) avrebbe potuto fondere l'Unico Anello? Gandalf nei panni di Olorin partecipò alla Guerra d'Ira e vide il drago all'opera? Di ritorno dalla "misteriosa missione" menzionata nei Racconti Incompiuti, sempre nei panni di Olorin, prima di essere rispedito nella Terra di Mezzo, ebbe già un confronto con Sauron (che lui ammise di temere, quindi probabilmente già ne aveva saggiato la potenza)? Un grazie in anticipo a te e Nicola
Olorin conobbe sicuramente Melkor in Valinor. Conosce comunque molto bene i fatti. Circa il solito ranking su è più forte uno piuttosto che un altro non mi appassiona molto.
@@cesarearnofascio più che per il ranking mi interessa molto la possibile presenza di Olorin/Gandalf in tutte i principali avvenimenti delle tre ere (anche se è pura ipotesi, la mia😅), quasi come se Tolkien avesse lasciato di proposito questi indizi
Posso portare un esempio letterario "classico" che conferma, con assoluta naturalezza, quanto hai esposto? Nella seconda metà del '400 Georges Chastellain è stato nominato indiciaire, quindi "cronista ufficiale", dei duchi di Borgogna e ha potuto cominciare a compilare le sue Chroniques, delle cronache sulla storia del Ducato. Alla sua morte gli è subentrato nel ruolo Jean Molinet, portando avanti queste Chroniques, nella maniera più naturale possibile. Tanto che se tu provassi ad acquistare il secondo Tomo dell'opera di Chastellain troveresti a metà volume anche il primo tomo di Molinet, anche se non presente nel titolo o in qualsivoglia indicazione editoriale al riguardo. Proprio perché Molinet è considerato l'erede letterario di Chastellain e la sua opera la continuazione di quella del suo predecessore. Per gli stessi motivi l'opera di Christopher è tranquillamente considerabile come la prosecuzione di quella del padre in quanto lui è stato designato come suo erede letterario e, di conseguenza, ha portato avanti l'opera paterna.
Solo gratitudine per Christopher Tolkien. Gestire tutto il materiale del padre era un onere da gestire con responsabilità e grande ponderatezza. Si possono fare diverse osservazioni sulle presunte mancanze, ma in fin dei conti senza quel lavoro fondamentale di cura e riordino oggi non avremmo tutti i contributi alla lettura del mondo creato dal Professore.
Ciao Paolo, seguo i tuoi video da molto tempo e penso tu sia il miglior canale italiano a tema Tolkien. Volevo chiederti una cosa a proposito di canonico e non canonico. Ma i videogame tratti dalle opere di Tolkien compresi quelli che si rifanno ai film, come dovrebbero essere considerati? Ci sono perfino videogame crossover con altri franchise.
@PaoloNardiSoia Il mio dubbio nasceva dal fatto che quando Tolkien era vivo probabilmente nemmeno concepiva che si potesse espandere il suo mondo attraverso dei videogame, di conseguenza non si può dire che siano sue opere postume, a differenza dei libri.
Da fan di Lovecraft, mi sfugge questa polemica. Certo che Silmarillion di Tolkien NON esiste: nessuno può sapere come sarebbe stato la versione del Professore, e quella di Christopher è inevitabilmente "inautentica" - ma quella che abbiamo è lo stesso deliziosa e profonda. I Miti di Cthulhu allo stesso sono stati lavorati e rilavorati da letteralmente centinaia di autori: sono fedeli alla visione originale? No? Si? E' importante? Esiste una "visione originale"? No, non credo, come NON esiste un "vero Tolkien": anche peri libri che ha personalmente curato e fatto pubblicare ha continuato a lavorare e rielaborare la sua "visione originale". Godiamoci il dibattito e le analisi: sono altrettanto arricchenti. Poi da persona che ha seguito Robert Jordan e la Ruota del Tempo da metà anni '90 e si è visto arrivare prima Sanderson e poi l'adattamento di Wheel of Time di Sony, direi che l'opera tolkieniana l'ha scampata bella: il WoT il primo momento "telecomando piantato nello schermo" è letteralmente nell'introduzione del primo episodio....
Il curatore, è stato investito da una responsabilità non indifferente. A mio modestissimo parere, sarebbe opportuno pubblicare tutto il materiale pervenuto. L'autore immagina che il Silmarllion, lo hobbit, il signore degli anelli, e tutto il resto furono scritti da mani diverse in epoche diverse. Perché stupirsi che esistano diverse versioni? Per me le differenze aggiungono concretezza alle opere. Immaginando, come Tolken ci narra che egli raccolse i più svariati materiali e li tradusse, è naturale incontrare contraddizioni. Il lavoro del figlio aggiunge senso all' opera tutta. Abbiamo un figlio che riprende i documenti tradotti dall adre e ne continua la divulgazionei. Fa una cosa degnissima per un figlio Lo fa con la sua sensibilità certo, Ma ognuno per fortuna ha la sua personalità. Qualcuno potrebbe integrare la poesia delle opere in prosa? Non so mai dire mai.
Premettendo che non sono un esperto come altri. Io adoro il Silmarilion e lo preferisco a LOTR. Ho letto anche i primi due volumi della History e li ho trovati poco cesellati… un po’ embrionali. Sono d’accordo… Lode a Christofer Tolkien
Ma perché "prendersela"? Appunto, come dici, è stato "investito" dal padre..quindi dovremmo solo zittirci, ringraziare e applaudire il lavoro fatto da Christopher che ci ha permesso di leggere ed amare ulteriori storie che non avrebbero mai visto la luce senza il suo lavoro di rielaborazione.
Credo che alla fine i fan re-dirigano su Cristopher colpe imputabili all'editoria, specie italiana, che hanno presentato in maniera poco professionale ed eccessivamente roboante le diverse rielaborazioni filologiche del figlio
Le persone che non hanno mai scritto un libro forse non si rendono conto dell'immane mole di lavoro che è necessaria per arrivare alla fine. A maggior ragione se si tratta di un'opera colossale quale quella realizzata da Tolkien. E il lavoro di riscrittura/correzione è ancora più gravoso della "prima creazione", perché manca di quella inerzia emozionale che solo la prima scrittura - a mio modesto avviso - può dare (per quanto poi da correggere possa essere in seguito). Quello che ha realizzato Cristopher è forse il più grande tentativo di "restauro letterario" che sia mai stato fatto. Non dobbiamo scordarcelo mai.
Senza Christopher la profondità, la tridimensionalità e le mille sfaccettature della Terra di Mezzo sarebbero rimaste a noi celate. Davvero non capisco come non gli si possa essere grati! :)
Christopher ha rispettato il padre, non necessariamente il suo lavoro, ma senza di lui avremmo perso tantissimo, quindi dovremmo essergli sempre grati. L'idea che Christopher avesse ricevuto "carta bianca" dal padre è la più verosimile, ma non so se sia attestata da documenti. Christopher avrebbe avuto tutto il diritto di riscrivere quanto fatto dal padre e non pubblicato in vita, ma la maggior parte, se non tutte, le edizioni del Simarillion non precisano in modo esplicito ed evidente, sulla copertina, che il figlio è stato il curatore. E questo è un problema. Noi leggiamo il Tolkien padre così come il figlio desidera che noi lo leggiamo. In altre opere, invece, è indicato anche Christopher. Un'altra cosa che sarebbe bello leggere è un'edizione critica per ciascuna delle opere di Tolkien (con tutti i problemi del caso) e Christopher avrebbe potuto farlo. Ha preferito edizioni commerciali e non specialistiche (ed è perfettamente comprensibile) ed è un peccato per noi.
Non ne sono del tutto convinto. La History, Beren e Luthien e La caduta di Gondolin sono testi filologici e assolutamente specialistici, con note, spiegazioni e interventi di raccordo. Non so quanto fruibili siano
Io dico solo questo Ma i'babbo di Christopher lo avrà saputo meglio di gente nata dieci, venti, trenta o quarant'anni dopo, se i'su figliolo era capace di occupassi d'i'su'lavoro, o no? Preferire è un conto, esigere di sapere ben altro.
Secondo me Cristopher aveva tutto il diritto di porre modifiche per sistematizzare gli scritti del padre. Una volta morto Tolkien nessuno meglio di lui aveva la conoscenza e la competenza per manipolare il materiale che gli era stato lasciato...poi ovviamente si può criticare ma non condannare.
Christopher Tolkien è cresciuto ascoltando e assimilando tutto il lavoro del padre , credo che nessuno sappia meglio di lui interpretare il lavoro di Tolkien. Paolo fatti un cicchetto di qualche elisir delle tue zone che vedi starai meglio 😜😜😜
Sono d'accordissimo con te Paolo e non posso che ringraziare Christopher per il capolavoro che è il Silmarillion, perché la vera trilogia di Tolkien per me è questa: Silmarillion, lo Hobbit e il Signore degli Anelli. Se Christopher non avesse fatto tutto il lavoro che ha fatto, oggi l'opera di Tolkien sarebbe ancor più incompleta e noi saremmo tutti "culturalmente" più poveri. Grazie per questo video Paolo se potessi te ne metterei 10 di like👍
condivido
@@francescoventilatore 👍
Ma se un padre dice ad un figlio "fai tu.." riguardo a cose loro... ma chi siamo noi x criticare?!
In ogni caso a me ha sempre dato l'idea che osannasse suo padre visto che ha dedicato la vita per le opere di quest'ultimo
Dubito fortemente che abbia preso a cuor leggero delle decisioni narrative
Christopher è letteralemente cresciuto ascoltando il padre che leggeva, a lui e famiglia, i testi che andava scrivendo, chiedendogli pure il parere di bambino e 'lettore' ... davvero difficile non riconoscergli la più stretta non solo filiazione ma proprio una condi-visione creativa di tutto questo mondo
È sempre bello ascoltare le tue acute osservazioni, ancor più quando sono completamente condivisibili. Grazie, Paolo!
Sono d'accordo soprattutto in merito al Silmarillion, perché se da un lato devo ammettere che le molteplici versioni di alcune vicende mi generano qualche confusione (me ne sono accorto ulteriormente grazie ad alcuni video del buon Frank di Valinor), dall'altra non posso che ringraziare Christopher per averci consegnato un testo straordinario, fondamentale nel mondo tolkieniano e probabilmente il mio preferito insieme al Signore degli Anelli. D'altronde, parlando in generale solo Tolkien in persona avrebbe potuto dirimere una volta per tutte determinate questioni relative alle sue opere (magari decidendo di accantonare definitivamente alcune cose piuttosto che altre), e mi rammarico che non abbia potuto farlo in modo compiuto quando era in vita... Ergo il lavoro di Christopher va apprezzato anche tenendo conto di questo limite che sta a monte
Un grazie enorme ai due grandi Tolkien, non esiste l'uno senza l'altro. JRR per aver ideato il tutto, Christopher per averlo reso noto e accessibile. Amo entrambi e il lavoro del figlio è ammirevole tanto quello del padre, perché è riuscito a compiere delle scelte che lo stesso padre non è riuscito a fare. Personalmente trovo i Figli di Hurin un capolavoro....
Saro' eternamente grato a Christopher per il lavoro che ha fatto, per la sua umilta', e per il rispetto nei confronti del lavoro del padre.
Cristofer e suo padre come Frodo e Bilbo.Anche Frodo rielabora il materiale del lavoro dello zio."Le storie non finiscono mai" Anche gli autori vi entrano e ne escono quando è finito il loro tempo.
Personalmente non potrò mai ringraziare abbastanza Christopher Tolkien per aver pubblicato il Silmarillion. Ha cambiato la mia vita di lettore anche più del Signore degli Anelli: da ragazzino appassionato di mitologia (soprattutto greca, all'epoca) scoprire che qualcuno si era preso la briga di creare non solo un mondo secondario, ma anche un'intero corpus di miti per quel mondo mi aprì orizzonti fino ad allora sconosciuti 😄
Un grazie a Christopher per aver fatto ciò che il padre gli ha affidato
Grazie anche a Paolo per la dedizione che continua a dimostrare
Massima stima per Christopher,per tutto ciò che ha fatto. Tra l altro ho scoperto in questi giorni, iniziando a leggere la Caduta di Gondolin, che quest ultima opera é stata elaborata da Christopher alla veneranda età di 93 anni!Chapeau
Complimenti per l'analisi equilibrata ed imparziale concordo pienamente
Christopher ha fatto un ottimo lavoro e poi ha avuto il consenso del padre, quello che altri (Amazon) nn avevano.
Forse il bello del mondo creato da tolkien è proprio questo : il fatto che alcuni racconti rimangano con delle fonti incerte come delle leggende, d'altronde anche il nostro mondo ha delle leggende e ogni mondo lo ha ed è bello dire pensando al mondo tolkieniano : " si dice che essa mangiò se stessa ma si dice anche che un eroe valoroso la uccise nessuno saprà come andò a finire", la bellezza del mistero aumenta l'immaginazione ❤
Prendersela con Christopher? Dovremmo solo ringraziarlo per tutto quello che ci ha dato, poi non ho mai capito perché sia sempre stato così ostile nei confronti degli adattamenti cinematografici, ma per il suo lavoro merita solo gratitudine. Anche se il Silmarillion, non è il Silmarillion definitivo, io sono grato di averlo, così come sono grato di avere i figli di Hurin nella forma "romanzo" ed onestamente sono molto dispiaciuto che la stessa operazione non sia stata fatta anche per gli altri due grandi racconti. Il lavoro filologico lo si fa con la History, mi sarebbe piaciuto avere i tre racconti tutti e tre completati e romanzati, anche perché Christopher era l'unico che poteva fare questo lavoro vista la sua conoscenza degli scritti e soprattutto vista la conoscenza dei pensieri del padre a tal riguardo.
Per esempio:la nascita di sole e luna è assai più sintetica nel Silmarillion pubblicato rispetto alla versione dei racconti perduti: forse fu necessario tagliare e semplificare (anche dal punto di vista paterno)la versione dei racconti perduti,dalla quale però avrebbero potuto venire tratte suggestioni importanti.P.s.nessuno vuole tagliare fuori Eriol(come pure Aelfwine d'Inghilterra)che comunque ricorda vari tratti di Earendil ad esclusivo vantaggio degli Hobbit.,come ripeto, però.....
Mi trovo in piena armonia con il tuo pensiero. Personalmente trovo ancora più interessante il fatto di trovarci con varie versioni di alcune storie che aggiungono un alone più vicino ai miti nordici e classici. Senza dimenticare che lo stesso Tolkien Sr. ha "giocato" con le due versioni de Lo Hobbit, attribuendone una al racconto (di parte) di Bilbo.
A me una cosa che ha sempre fatto impazzire è che con tutte le appendici che abbiamo, si potevano fare tantissimi altri libri, invece Tolkien continuava a riscrivere sempre le stesse storie. Se hanno fatto addirittura una serie da quelle appendici, a maggior ragione potevano essere scritti e sviluppati tanti temi e quindi fare tanti libri
Ciao Paolo! Sono perfettamente d'accordo con te. Sono grato a Cristopher che è riuscito a pubblicare e farci arrivare tutto il materiale del padre, e anche a renderlo leggibile. Io sto leggendo per la prima volta il Silmarillion (ho aspettato 20 anni dopo il signore degli anelli per farlo) e non esito a definirlo uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Certo ero molto preparato avendo visto molti tuoi video negli ultimi mesi :) 😀
Non ti curar di loro...ma.
Sempre con te.
Amico mio.
Queste non sono nemmeno critiche, ma sciocchezze. Senza Christopher non solo non avremmo conosciuto tutto il mondo di Tolkien ma avremo visto solo la superficie, e poi un figlio che termina il lavoro di un padre già è un’immagine poetica.
L’unico peccato è la rottura della narrazione come dice lei ma se ci pensiamo ha alla stessa struttura della Bibbia il Silmarillion, dove storia e leggenda si mescolano in un certo senso. In conclusione dico grazie al signor Christopher perché senza di lui conoscemmo suo padre meno della metà di quanto dietassimo.
E ringrazio lei per il suo lavoro, signor Nardi 🧝♂️👋❤️🔥
Gli dobbiamo, in ordine casuale, Silmarillion, Racconti Incompiuti, l'epistolario, 12 volumi di "Storia della Terra di Mezzo" (non tutti intressantissimi, a gusto mio - ma questo è poco rilevante)
Gli dovremmo fare un monumento
:-)
[aggiunta]
Sul "canone" la mia opinione è che sia "canone" grossomodo solo iSdA - tutto il resto va maneggiato con cura, perché non è sempre chiaro se esista e quale sia la "visione definitiva" (o, anche solo "preferita") delle storie del Legendrium
Grazie pel video, Paolo
Lo Hobbit va incluso necessariamente. Ed anche le avventure di Tom Bombadil. Essendo quelli pubblicati in vita.
@@homurataishi3112 giusta osservazione. Ma "quale" Hobbit? Quello del '37, quello del '51 o entrambi?
Le frasi finali con cui hai chiuso il video mi hanno fatto scendere una lacrimuccia perché chi legge realmente tolkien in realtà lo vive davvero quel mondo e ci sarà sempre quel desiderio di continuare ad avere testi da leggere all'infinito ma ci accontentiamo di leggere più volte lo stesso libro 😢❤
Totalmente d'accordo, non c'è altro da aggiungere...
👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼D'ACCORDISSIMO con te Paolo, su tutto quanto hai detto! Il Silmarilion e tutto quanto è stato pubblicato dopo la morte di John R R Tolkien è canonico, tanto quanto le pubblicazioni in vita; ancor di più prendendo in considerazione il fatto che ha passato la sua intera vita creando un mondo secondario e, a maggior ragione, dal momento in cui egli stesso ha dato l'incarico (per niente facile, aggiungerei) al proprio figlio Christopher, che ha vissuto fin da ragazzino immerso nel mondo della Terra di Mezzo. Compito facile? NO, PER NIENTE! Ma solo grazie a Christopher Tolkien abbiamo a disposizione più o meno tutto il materiale scritto e riscritto, chissà quante volte, da suo padre e possiamo immergerci anche noi in quelle terre ere prima, fin dal canto degli Ainur.
Quindi grazie Tolkien, padre e figlio, per il dono di un mondo da scoprire e VIVERE! ❤❤
Grazie di aver parlato di questo argomento :) purtroppo molti che cianciano di canone lo fanno senza riflettere, e soprattutto senza considerare due cose fondamentali:
1. Il pensiero di Tolkien a riguardo, che non solo ha lasciato totale carta bianca al figlio, ma così facendo lo ha investito di un compito che a tutti gli effetti consisteva nel "plasmare un canone", se proprio un canone debba esserci (e in una qualsiasi tradizione mitologica mi risulta ce ne siano quanto meno di differenti - il che equivale a dire che non ne esiste uno unico; perché non serve). Sostenere che le scelte contingenti che hanno portato Christopher a scrivere il Silmarillion edito nel '77 non fossero legittime, significa intanto rifiutare questa "investitura". E poi significa credere nell'utopia che un'opera, nel momento in cui va in stampa, resti "cristallizzata" nella sua versione perfetta. Come se fosse giusto solo quello che ha avuto un esito editoriale. Questa mi sembra una grande sciocchezza, considerando che anche la storia editoriale del SdA post-pubblicazione è stata piena di correzioni, ripensamenti, integrazioni, aggiunte. Per non parlare del caso clamoroso dello Hobbit. E tutte queste cose Tolkien è riuscito a "giustificarle" con ragioni "interne"! Con diverse stesure e versioni redatte delle stesse opere, con narratori inaffidabili, con una ricostruzione fittizia della fortuna critica del testo ALL''INTERNO dello stesso Mondo Secondario che quel testo descrive. Ora, chi ci può assicurare che non avrebbe fatto lo stesso quando fosse finalmente riuscito a pubblicare il Silmarillion, se mai fosse riuscito a farlo in vita? Probabilmente, avendo abbastanza tempo e dedizione avrebbe potuto "riesumare" alcuni dei vecchi scritti, e farli "rivivere" come se fossero leggende umane o naniche, punti di vista diversi sulle storie del Legendarium. Come nello stesso SdA è suggerito, sicuramente nell'Appendice F e nell'Appendice A, e mi pare anche in altre istanze.
Ecco perché chi cinicamente crede che le storie delle diverse fasi del Legendarium non possano coesistere, e che quindi il lavoro di Christopher sia stato tutto sommato solo uno sforzo filologico fine a se stesso, si sbaglia di grosso secondo me. Ciononostante il dibattito resta aperto.
2. Il fatto che Tolkien non possa essere considerato "un solo Tolkien", ma non solo, come intendi tu nel video, in quanto Christopher è a tutti gli effetti un co-autore (e, come hai giustamente ribadito, nessuno meglio di lui che quel mondo ha respirato fin da bambino, e che è stato alpha-reader della maggior parte degli scritti del padre da ben prima di diventarne l'esecutore letterario, avrebbe potuto essere più adatto a svolgere questo ruolo. Riversando tra l'altro una cura certosina pari a quella di filologi germanici alle prese con contortissime questioni di poesia scaldica); secondo me infatti esistono "più Tolkien" all'interno dello stesso JRR. Mi spiego: Tolkien è uno di quegli autori che ha riscritto più e più volte le proprie opere, a volte con cambiamenti radicali. E contemporaneamente è ricordato per essere uno di quei pochissimi autori (e in queste proporzioni l'unico in assoluto) che nella storia della letteratura DA SOLO è riuscito a costituire un complesso mitografico e linguistico "artificiale", laddove questi processi, come lui stesso studiava, impiegano popoli interi nell'arco di generazioni. La persistente inconsistenza di elementi narrativi tra una versione e l'altra delle storie del Legendarium può essere interpretata, in prospettiva, ovvero dal nostro punto di vista "storicizzante" e più distaccato rispetto a quello di Tolkien stesso mentre ne scriveva (anche se sono certo che ne fosse consapevole, pur non avendo mai meditato di pubblicare la History nella forma in cui ha fatto Christopher), esattamente come le incongruenze che esistono tra versioni differenti di miti reali.
Ecco che allora, se mi si consente una metafora forse un po' ardita, il Tolkien del 1916-17 potrebbe essere come gli autori orfici dei miti greci; il Tolkien degli anni '30 come Omero; il Tolkien degli anni '50/'60 come i tragici del V secolo ad Atene; il Tolkien degli ultimi anni come qualche copista di era alessandrina che rielabora i vecchi miti della tradizione e li assembla in un'antologia. Certo, questo copista sceglie di scartare alcuni elementi che fanno parte delle vecchie versioni dei miti, ma qualcuno di noi (che grazie alla filologia siamo riusciti a recuperare anche i testi più antichi, almeno in parte) si azzarderebbe a dire che quei vecchi racconti "non siano canonici" rispetto al mito così come è stato tramandato da Diogene Laerzio o Diodoro Siculo, tanto per fare un esempio?
Ecco perché parlare di canone la trovo sempre una cosa oziosa e controproducente. Sono molto in linea con quello che dice Beppe Pezzini sull'argomento, e ovvero che il canone è sempre più un concetto obsoleto e sorpassato. A meno che non sia un canone alla Harold Bloom, ovvero una selezione (che non può che essere soggettiva) dei "the best of" di una tradizione letteraria. Ma quando si parla di mito o fiaba, specialmente, è totalmente inutile e dannoso parlare di canone.
Forse alcuni definiscono questo mio pensiero "morte dell'autore", ma non mi interessa. Per me Tolkien è senza dubbio un "autore debole", e felice di esserlo, nel senso che non vuole essere autoritario. Non si considera il depositario della verità del suo mondo, anzi cerca sempre di stemperare questo aspetto, con frasi dette quasi en passent che fanno intendere che lui stesso si considerava al centro di un percorso di scoperta, e che non era lì a scrivere qualche verità rivelata (fosse anche solo dalla sua creatività). In questo senso non è un worldbuilder, è più un world-discoverer.
Inoltre, e chiudo, parlare di canone in questo periodo ha anche funto da elemento distrattore, riguardo a una certa serie. Francamente una serie malfatta e scritta coi piedi lo sarebbe stata anche se fosse stata perfettamente "rispettosa del canone", secondo me. E trovo che una linea di difesa, o di attacco, basata su quanto un'opera derivata debba attenersi fedelmente alla matrice risulti alla lunga poco efficace. CERTO, io sono il primo che avrebbe voluto vedere "più Tolkien" nella serie, ma questo ha comportato più un fattore di delusione e di occasione sprecata che un giudizio tecnico sul prodotto in sé. Quella serie va demolita perché è cinematograficamente di qualità scadente per la production value che è stata profusa, Tolkien non c'entra niente (purtroppo). Quindi la rabbia che ho provato è più dettata da come è stata recepita dalla critica di settore che non dal merito strettamente relativo ai contenuti. Perché denota una completa disfatta del cinema mainstream e una crisi del rapporto publisher/pubblico che impiegheremo ANNI a colmare, e parlo da persona che nel cinema ci lavora.
A un prodotto ispirato non si può chiedere qualcosa che è difficile pretendere perfino dall'opera originale: non ha senso pretendere che sia canonica. Ha senso, e anzi sarebbe buona norma, pretendere che sia realizzata con il cuore e con competenza. Che sia fatta consapevoli della legacy culturale che quell'opera o quell'autore rappresentano, tutt'al più, ma questo non deve investire il concetto di fedeltà, se non in minima parte. Tanto ci è sempre possibile fare tutte le nostre speculazioni e i nostri ragionamenti sulle modifiche fatte, e discutere sul perché (indubbio) sarebbe stato meglio effettivamente essere più aderenti ai racconti.
Io avrei ADORATO il SdA punk di Boorman, pur sapendo che non avrebbe avuto niente a che spartire con Tolkien, per dire ;)
Scusa il commento fiume, ma ritenevo che fosse il video giusto sotto cui fare questa riflessione.
Hai fatto bene a fare un video sopra questo argomento. Io mai comprenderò l’astio che hanno verso le opere riviste da lui. Insomma senza non avremmo mai avuto nulla. Avrà fatto errori ecc per carità , ma non si può che essergli grati per tutto il materiale che ci ha dato. Ps lo stesso padre gli ha dato la licenza dei suoi scritti… ci basti questo mi pare assurdo doverci pure discutere.
Al di là del fastidio per le scelte criticabili di Christopher sulle opere del padre (cosa che posso comprendere benissimo), ma davvero c'è gente che per questo se la prende con lui? Potrei giustificare una cosa del genere se avesse pubblicato soltanto il Silmarillion ma, cavolo, è tornato sui suoi passi e ha passato il resto della sua vita a redigere tutto il Legendarium!
Anzi, a mio parere, la commistione delle voci di padre e figlio e la complessità della redazione dell'intera opera letteraria tolkieniana, la rendono ancora più affascinante e unica.
Ma poi dico io, perché prendercela con Christopher Tolkien quando invece ci sarebbe da prendere Simon e gettarlo tra le fiamme del Monte Fato...
Il Legendarium va apprezzato proprio nella sua complessità, frammentarietà e incoerenza. Esattamente come facciamo per le varie "tradizioni" religiose, mitologiche ecc. del mondo primario, dove di uno stesso racconto possono esserci mille versioni diverse.
Chi non ci arriva a capirlo è un fan di RoP.
Grande Paolo, dovresti pubblicare una tesi o un trattato al riguardo!
Si. P.S. No, Christopher era il figlio ed è stato un grande, un custode ed arricchitore del patrimonio di JRR, è al nipote che mi riferivo
Grazie Paolo ♥️
Grazie
Like a prescindere come sempre e con calma visualizzero il sempre ottimo Dott Nardi 😉
Bisognerebbe ringraziare mille volte Christopher per ciò che ha fatto...senza di lui quanta meraviglia ci saremmo persi?!?!?!? Ti abbraccio caro Paolo e ALLA VIA COSI'...!!!
Considererei due cose, almeno.
Primo, anche assunto che la redazione di Tolkien fosse stata una sola e univoca, quanto lungo sarebbe stato un Silmarillion scritto all'interno di una cornice, approfondito nelle vicende e scritto anche in versi? Sarebbe stata un'enciclopedia.
Secondo, penso che Chrostopher, vivendo appunto all'interno della Terra di Mezzo, sia l'unico qualificato a fare certe scelte riguardo ai testi, anche perchè probabilmente l'unico che conosceva la reale versione delle storie del padre aldilà degli scritti pervenutici e le sue scelte potrebbero essere state fatte a ragion veduta.
P.s. domanda per la rubrica: durante il dialogo fra Gandalf e Frodo, come sapeva il Mago che nemmeno il fuoco di Ancalagon (che ricordo respinse momentaneamente persino l'avanzata dei Valar) avrebbe potuto fondere l'Unico Anello? Gandalf nei panni di Olorin partecipò alla Guerra d'Ira e vide il drago all'opera? Di ritorno dalla "misteriosa missione" menzionata nei Racconti Incompiuti, sempre nei panni di Olorin, prima di essere rispedito nella Terra di Mezzo, ebbe già un confronto con Sauron (che lui ammise di temere, quindi probabilmente già ne aveva saggiato la potenza)?
Un grazie in anticipo a te e Nicola
Domanda interessantissima! Vorrei tanto sentire Paolo e Nicola a riguardo!
@@AP-fi4wt vediamo nella prossima puntata della rubrica, speriamo 😁
Olorin conobbe sicuramente Melkor in Valinor. Conosce comunque molto bene i fatti. Circa il solito ranking su è più forte uno piuttosto che un altro non mi appassiona molto.
@@cesarearnofascio più che per il ranking mi interessa molto la possibile presenza di Olorin/Gandalf in tutte i principali avvenimenti delle tre ere (anche se è pura ipotesi, la mia😅), quasi come se Tolkien avesse lasciato di proposito questi indizi
Significa che può essere distrutto solo a Monte Fato, dove è stato forgiato
Posso portare un esempio letterario "classico" che conferma, con assoluta naturalezza, quanto hai esposto? Nella seconda metà del '400 Georges Chastellain è stato nominato indiciaire, quindi "cronista ufficiale", dei duchi di Borgogna e ha potuto cominciare a compilare le sue Chroniques, delle cronache sulla storia del Ducato. Alla sua morte gli è subentrato nel ruolo Jean Molinet, portando avanti queste Chroniques, nella maniera più naturale possibile. Tanto che se tu provassi ad acquistare il secondo Tomo dell'opera di Chastellain troveresti a metà volume anche il primo tomo di Molinet, anche se non presente nel titolo o in qualsivoglia indicazione editoriale al riguardo. Proprio perché Molinet è considerato l'erede letterario di Chastellain e la sua opera la continuazione di quella del suo predecessore. Per gli stessi motivi l'opera di Christopher è tranquillamente considerabile come la prosecuzione di quella del padre in quanto lui è stato designato come suo erede letterario e, di conseguenza, ha portato avanti l'opera paterna.
Senza il figlio sapremo molto meno della terra di mezzo e le sue genti ,per me ha fatto bene.
Grazie ❤️
👏
Solo gratitudine per Christopher Tolkien. Gestire tutto il materiale del padre era un onere da gestire con responsabilità e grande ponderatezza. Si possono fare diverse osservazioni sulle presunte mancanze, ma in fin dei conti senza quel lavoro fondamentale di cura e riordino oggi non avremmo tutti i contributi alla lettura del mondo creato dal Professore.
Non posso che concordare Con Lei Dott Nardi 😃
Ciao Paolo, seguo i tuoi video da molto tempo e penso tu sia il miglior canale italiano a tema Tolkien. Volevo chiederti una cosa a proposito di canonico e non canonico. Ma i videogame tratti dalle opere di Tolkien compresi quelli che si rifanno ai film, come dovrebbero essere considerati? Ci sono perfino videogame crossover con altri franchise.
In realta sei il più professionale fra tutti gli UA-camr, non solo italiani, non solo su Tolkien. Secondo me. Fra quelli che conosco.
Li considero come integrativi. Anche quelli che inventano spesso e volentieri, tipo i due Mordor
@PaoloNardiSoia
Il mio dubbio nasceva dal fatto che quando Tolkien era vivo probabilmente nemmeno concepiva che si potesse espandere il suo mondo attraverso dei videogame, di conseguenza non si può dire che siano sue opere postume, a differenza dei libri.
Il merito di Cristopher è di aver messo ordine all’enorme mole di scritti. Quindi, perché criticarlo?! A che pro?! 😅
Galadriel? Semplice, lei e' arrivata a nuoto, me lo ha detto Amazon!
Se pensiamo ai disastri per esempio di sprague de camp con conan di Howard a Cristofher Tolkien bisognerebbe fare un monumento.
Da fan di Lovecraft, mi sfugge questa polemica. Certo che Silmarillion di Tolkien NON esiste: nessuno può sapere come sarebbe stato la versione del Professore, e quella di Christopher è inevitabilmente "inautentica" - ma quella che abbiamo è lo stesso deliziosa e profonda. I Miti di Cthulhu allo stesso sono stati lavorati e rilavorati da letteralmente centinaia di autori: sono fedeli alla visione originale? No? Si? E' importante? Esiste una "visione originale"? No, non credo, come NON esiste un "vero Tolkien": anche peri libri che ha personalmente curato e fatto pubblicare ha continuato a lavorare e rielaborare la sua "visione originale". Godiamoci il dibattito e le analisi: sono altrettanto arricchenti.
Poi da persona che ha seguito Robert Jordan e la Ruota del Tempo da metà anni '90 e si è visto arrivare prima Sanderson e poi l'adattamento di Wheel of Time di Sony, direi che l'opera tolkieniana l'ha scampata bella: il WoT il primo momento "telecomando piantato nello schermo" è letteralmente nell'introduzione del primo episodio....
Il curatore, è stato investito da una responsabilità non indifferente. A mio modestissimo parere, sarebbe opportuno pubblicare tutto il materiale pervenuto. L'autore immagina che il Silmarllion, lo hobbit, il signore degli anelli, e tutto il resto furono scritti da mani diverse in epoche diverse. Perché stupirsi che esistano diverse versioni? Per me le differenze aggiungono concretezza alle opere. Immaginando, come Tolken ci narra che egli raccolse i più svariati materiali e li tradusse, è naturale incontrare contraddizioni. Il lavoro del figlio aggiunge senso all' opera tutta. Abbiamo un figlio che riprende i documenti tradotti dall adre e ne continua la divulgazionei. Fa una cosa degnissima per un figlio
Lo fa con la sua sensibilità certo, Ma ognuno per fortuna ha la sua personalità. Qualcuno potrebbe integrare la poesia delle opere in prosa? Non so mai dire mai.
Premettendo che non sono un esperto come altri. Io adoro il Silmarilion e lo preferisco a LOTR. Ho letto anche i primi due volumi della History e li ho trovati poco cesellati… un po’ embrionali. Sono d’accordo… Lode a Christofer Tolkien
Ma perché "prendersela"? Appunto, come dici, è stato "investito" dal padre..quindi dovremmo solo zittirci, ringraziare e applaudire il lavoro fatto da Christopher che ci ha permesso di leggere ed amare ulteriori storie che non avrebbero mai visto la luce senza il suo lavoro di rielaborazione.
Non capirò mai il perché, onestamente.
Credo che alla fine i fan re-dirigano su Cristopher colpe imputabili all'editoria, specie italiana, che hanno presentato in maniera poco professionale ed eccessivamente roboante le diverse rielaborazioni filologiche del figlio
Le persone che non hanno mai scritto un libro forse non si rendono conto dell'immane mole di lavoro che è necessaria per arrivare alla fine. A maggior ragione se si tratta di un'opera colossale quale quella realizzata da Tolkien. E il lavoro di riscrittura/correzione è ancora più gravoso della "prima creazione", perché manca di quella inerzia emozionale che solo la prima scrittura - a mio modesto avviso - può dare (per quanto poi da correggere possa essere in seguito). Quello che ha realizzato Cristopher è forse il più grande tentativo di "restauro letterario" che sia mai stato fatto. Non dobbiamo scordarcelo mai.
Senza Christopher la profondità, la tridimensionalità e le mille sfaccettature della Terra di Mezzo sarebbero rimaste a noi celate. Davvero non capisco come non gli si possa essere grati! :)
Io personalmente sono solo grato a Christopher, e lo sarò sempre.
La verità comunque è che in tutti gli universi narrativi c'è sempre una fetta di fan che ha bisogno di prendersela con qualcosa o qualcuno.
Vista la mole di lavoro che ha dovuto fare, non mi sento di criticare troppo Christopher.
Avrà fatto un lavoro titanico.
Christopher ha rispettato il padre, non necessariamente il suo lavoro, ma senza di lui avremmo perso tantissimo, quindi dovremmo essergli sempre grati.
L'idea che Christopher avesse ricevuto "carta bianca" dal padre è la più verosimile, ma non so se sia attestata da documenti.
Christopher avrebbe avuto tutto il diritto di riscrivere quanto fatto dal padre e non pubblicato in vita, ma la maggior parte, se non tutte, le edizioni del Simarillion non precisano in modo esplicito ed evidente, sulla copertina, che il figlio è stato il curatore. E questo è un problema. Noi leggiamo il Tolkien padre così come il figlio desidera che noi lo leggiamo. In altre opere, invece, è indicato anche Christopher.
Un'altra cosa che sarebbe bello leggere è un'edizione critica per ciascuna delle opere di Tolkien (con tutti i problemi del caso) e Christopher avrebbe potuto farlo. Ha preferito edizioni commerciali e non specialistiche (ed è perfettamente comprensibile) ed è un peccato per noi.
Non ne sono del tutto convinto. La History, Beren e Luthien e La caduta di Gondolin sono testi filologici e assolutamente specialistici, con note, spiegazioni e interventi di raccordo. Non so quanto fruibili siano
Domanda
È un caso che la serie Amazon è arrivata dopo la morte di Christopher?
Risposta...
Il silmarillion è la bibbia e non c'è nient'altro da aggiungere....
Io dico solo questo
Ma i'babbo di Christopher lo avrà saputo meglio di gente nata dieci, venti, trenta o quarant'anni dopo, se i'su figliolo era capace di occupassi d'i'su'lavoro, o no?
Preferire è un conto, esigere di sapere ben altro.
Secondo me Cristopher aveva tutto il diritto di porre modifiche per sistematizzare gli scritti del padre. Una volta morto Tolkien nessuno meglio di lui aveva la conoscenza e la competenza per manipolare il materiale che gli era stato lasciato...poi ovviamente si può criticare ma non condannare.
Christopher Tolkien è cresciuto ascoltando e assimilando tutto il lavoro del padre , credo che nessuno sappia meglio di lui interpretare il lavoro di Tolkien. Paolo fatti un cicchetto di qualche elisir delle tue zone che vedi starai meglio 😜😜😜