Fortunata Notini (VITE NARRATE.1)
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- Опубліковано 3 лис 2024
- @antropologo a domicilio
Comincio questo nuovo podcast di “antropologo a domicilio” con la vita di Fortunata Notini, detta zi’ Furtuna, artigiana di pastori di presepe salernitana, morta nel 1985. La sua autobiografia fu raccolta in un’intervista di studenti di antropologia culturale dell’università di Salerno nel 1979. All’epoca vi insegnava Annabella Rossi, io ero il suo assistente. Come nella vita di artisti “colti”, la vita di zi’ Furtuna fu intrecciata con la sua “arte”, per questo nel racconto gli slittamenti tra lavoro artigiano e autobiografia sono strettissimi e intensi.
L’autobiografia di zi’ Furtuna insegna molte cose: fa comprendere che dall’interno di una “vita comune”, nessuna vita è “comune”, poiché ognuno avverte la propria vita diversa dalle altre. E anche dall’esterno si colgono la differenza e l’originalità di una vita, se chi racconta di sé è capace di forza espressiva e di efficacia narrativa. Quest’autobiografia poi insegna come dallo sguardo di un’esperienza individuale, le vicende collettive - la Storia - non sono quelle scritte sui libri, ma quelle vissute da persone in carne e ossa. E quindi non sono riassorbibili nella versione che ne danno i libri. Esse sporgono fuori, accennano a un “resto” umano, che nessuna storia più o meno ufficiale può esaurire.
La registrazione dura poco più di un’ora. I primi cinque minuti sono una sintesi predisposta per i social: con traduzione simultanea in italiano, per una migliore comprensione di chi non capisce il dialetto di Fortunata Notini.
Presento anche la trascrizione dell’intera intervista nella lingua usata da zi’ Furtuna, che è stata curata da Alessandro Basso, in un encomiabile lavoro che ha inserito nell’appendice del suo bel libro “Il presepe a Salerno”, edito da Operaedizioni, Salerno, 2023. Basso, cui avevo concesso l’intervista per la sua pubblicazione, mi ha a sua volta gentilmente fornito la sua trascrizione. A questa gli ho chiesto di aggiungere anche le sue precise note. È possibile leggere tutto nel seguente link:
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Grazie!
Grazie . Che bello!
che bella, grazie
Che bella storia. Quando dice" Eh " dopo ogni affermazione la rafforza e meglio ancora se l'accomoda nel suo ricordo,con compiacimento. Mi sembra di sentire mia nonna che abitava Ncopp e chioppe. Gente di cuore,semplice nella sua complessità.
Meglio di un film! Ma a Salerno si usa o si usava coniugare la prima persona del passato remoto uguale alla terza persona?