This is lovely, and his legato pacing and careful, dramatic diction allows an English speaker to follow the wonderful text. Very grateful to have this access to an endlessly satisfying work.
Si concordo ....ma l intelligenza degli studenti e molto , ma molto carente ..te lo dico per esperienza ...... ignoranza PURA su tutti gli argomenti del passato e della storia moderna .
Scusate, ma più che per l'intelligenza degli studenti, mi preoccuperi per la cultura genereale della società (di cui tutti noi facciamo parte), la quale dell'insegnamento agli studenti si fa carico. Ci sono sicuramente asini fra loro, ma se il numero di essi con scarsa cultura diviene troppo alto non credo si possa far passare tutto con 'è colpa loro che sono stupidi' ...
Sublime bellezza di una delle poche cose belle rimaste in questo nostro strampalato paese ,sempre meno avvezzo a alla cultura ,e sempre più spinto verso l,ignoranza.
Un esempio di bellezza della letteratura, a volte la lettura è un po' teatrale, ma per scansione e limpidezza ben ci introduce in un racconto da ascoltare , dopo i lontani anni del Liceo, un po' più distesi e curiosi.
Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno toglieva li animai che sono in terra da le fatiche loro; e io sol uno 3 m’apparecchiava a sostener la guerra sì del cammino e sì de la pietate, che ritrarrà la mente che non erra. 6 O muse, o alto ingegno, or m’aiutate; o mente che scrivesti ciò ch’io vidi, qui si parrà la tua nobilitate. 9 Io cominciai: «Poeta che mi guidi, guarda la mia virtù s’ell’è possente, prima ch’a l’alto passo tu mi fidi. 12 Tu dici che di Silvio il parente, corruttibile ancora, ad immortale secolo andò, e fu sensibilmente. 15 Però, se l’avversario d’ogne male cortese i fu, pensando l’alto effetto ch’uscir dovea di lui e ’l chi e ’l quale, 18 non pare indegno ad omo d’intelletto; ch’e’ fu de l’alma Roma e di suo impero ne l’empireo ciel per padre eletto: 21 la quale e ’l quale, a voler dir lo vero, fu stabilita per lo loco santo u’ siede il successor del maggior Piero. 24 Per quest’andata onde li dai tu vanto, intese cose che furon cagione di sua vittoria e del papale ammanto. 27 Andovvi poi lo Vas d’elezione, per recarne conforto a quella fede ch’è principio a la via di salvazione. 30 Ma io perché venirvi? o chi ’l concede? Io non Enea, io non Paulo sono: me degno a ciò né io né altri ’l crede. 33 Per che, se del venire io m’abbandono, temo che la venuta non sia folle. Se’ savio; intendi me’ ch’i’ non ragiono». 36 E qual è quei che disvuol ciò che volle e per novi pensier cangia proposta, sì che dal cominciar tutto si tolle, 39 tal mi fec’io ’n quella oscura costa, perché, pensando, consumai la ’mpresa che fu nel cominciar cotanto tosta. 42 «S’i’ ho ben la parola tua intesa», rispuose del magnanimo quell’ombra; «l’anima tua è da viltade offesa; 45 la qual molte fiate l’omo ingombra sì che d’onrata impresa lo rivolve, come falso veder bestia quand’ombra. 48 Da questa tema acciò che tu ti solve, dirotti perch’io venni e quel ch’io ’ntesi nel primo punto che di te mi dolve. 51 Io era tra color che son sospesi, e donna mi chiamò beata e bella, tal che di comandare io la richiesi. 54 Lucevan li occhi suoi più che la stella; e cominciommi a dir soave e piana, con angelica voce, in sua favella: 57 "O anima cortese mantoana, di cui la fama ancor nel mondo dura, e durerà quanto ’l mondo lontana, 60 l’amico mio, e non de la ventura, ne la diserta piaggia è impedito sì nel cammin, che volt’è per paura; 63 e temo che non sia già sì smarrito, ch’io mi sia tardi al soccorso levata, per quel ch’i’ ho di lui nel cielo udito. 66 Or movi, e con la tua parola ornata e con ciò c’ha mestieri al suo campare l’aiuta, sì ch’i’ ne sia consolata. 69 I’ son Beatrice che ti faccio andare; vegno del loco ove tornar disio; amor mi mosse, che mi fa parlare. 72 Quando sarò dinanzi al segnor mio, di te mi loderò sovente a lui". Tacette allora, e poi comincia’ io: 75 "O donna di virtù, sola per cui l’umana spezie eccede ogne contento di quel ciel c’ha minor li cerchi sui, 78 tanto m’aggrada il tuo comandamento, che l’ubidir, se già fosse, m’è tardi; più non t’è uo' ch'aprirmi il tuo talento. 81 Ma dimmi la cagion che non ti guardi de lo scender qua giuso in questo centro de l’ampio loco ove tornar tu ardi". 84 "Da che tu vuo’ saver cotanto a dentro, dirotti brievemente", mi rispuose, "perch’io non temo di venir qua entro. 87 Temer si dee di sole quelle cose c’hanno potenza di fare altrui male; de l’altre no, ché non son paurose. 90 I’ son fatta da Dio, sua mercé, tale, che la vostra miseria non mi tange, né fiamma d’esto incendio non m’assale. 93 Donna è gentil nel ciel che si compiange di questo ’mpedimento ov’io ti mando, sì che duro giudicio là sù frange. 96 Questa chiese Lucia in suo dimando e disse: - Or ha bisogno il tuo fedele di te, e io a te lo raccomando -. 99 Lucia, nimica di ciascun crudele, si mosse, e venne al loco dov’i’ era, che mi sedea con l’antica Rachele. 102 Disse: - Beatrice, loda di Dio vera, ché‚ non soccorri quei che t’amò tanto, ch’uscì per te de la volgare schiera? 105 non odi tu la pieta del suo pianto? non vedi tu la morte che ’l combatte su la fiumana ove ’l mar non ha vanto? - 108 Al mondo non fur mai persone ratte a far lor pro o a fuggir lor danno, com’io, dopo cotai parole fatte, 111 venni qua giù del mio beato scanno, fidandomi del tuo parlare onesto, ch’onora te e quei ch’udito l’hanno". 114 Poscia che m’ebbe ragionato questo, li occhi lucenti lagrimando volse; per che mi fece del venir più presto; 117 e venni a te così com’ella volse; d’inanzi a quella fiera ti levai che del bel monte il corto andar ti tolse. 120 Dunque: che è? perché, perché restai? perché tanta viltà nel core allette? perché ardire e franchezza non hai? 123 poscia che tai tre donne benedette curan di te ne la corte del cielo, e ’l mio parlar tanto ben ti promette?». 126 Quali fioretti dal notturno gelo chinati e chiusi, poi che ’l sol li ’mbianca si drizzan tutti aperti in loro stelo, 129 tal mi fec’io di mia virtude stanca, e tanto buono ardire al cor mi corse, ch’i’ cominciai come persona franca: 132 «Oh pietosa colei che mi soccorse! e te cortese ch’ubidisti tosto a le vere parole che ti porse! 135 Tu m’hai con disiderio il cor disposto sì al venir con le parole tue, ch’i’ son tornato nel primo proposto. 138 Or va, ch’un sol volere è d’ambedue: tu duca, tu segnore, e tu maestro». Così li dissi; e poi che mosso fue, intrai per lo cammino alto e silvestro. 142
Non in un solo teatro direi,all'inizio dovrebbe trattarsi del Teatro Olimpico di Sabbioneta,il piu' riconoscibile.ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/12/gassman-legge-dante.html
Trovo che la "recitazione"di questo canto manchi di ritmo e di "smalto", ammesso e non concesso che questi due criteri si addicano alla lettura della Commedia. Se alcuni canti facilitano e sostengono con la loro stessa struttura la lettura - ad es.il primo, il terzo e il quinto dell'Inferno - alcuni altri, e il secondo è uno di essi, la rendono ardua, come se non la sopportassero, destinati ad una lettura intima e personale. Credo che la più grande difficoltà sia nel farsi interprete dello smarrimento del Poeta, senza scadere nella banale enfasi.
in verità la Vergine non chiede a Beatrice "di intercedere presso la santa Lucia", come dice Gassman, ma, al contrario, la Vergine si rivolge a Lucia per intercedere presso Beatrice...
😂 Perché no ? Un personaggio del suo calibro e della sua Intelligenza, avrebbe potuto leggerla anche vestito di nuvole ☁️ o con una foglia Adamitica sui gioielli... il Genio va’ sempre oltre !
Uomo colto, talentuosissimo, con un carisma straordinario. Una proprietà di linguaggio eccezionale, starei ore ad ascoltarlo. Grande Vittorio ❤
@Valentin Bentley nobody cares, you bot
Meraviglioso!!! Grazie tante, cara Beby!!!❤❤❤❤
Grande immenso Gassman .......ogni volta che lo ascolto mi incanta .
La voce di Gassman è DIVINA
This is lovely, and his legato pacing and careful, dramatic diction allows an English speaker to follow the wonderful text. Very grateful to have this access to an endlessly satisfying work.
La più bella,meravigliosa, stupenda lettura del II° canto che abbia mai visto o ascoltato, onore a tanto talento.
Che gioia ascoltare Dante dalla voce di Vittorio Gassman
Gassman è stato grandissimo in tutte le sue manifestazioni. Grande emozione e piacere ascoltarlo, poichè unico.
Dovrebbero diffondere questa grande lettura nelle scuole, Gassman rendeva facile e comprensibile anche le cose più noiose.
Un grandissimo attore.
Si concordo ....ma l intelligenza degli studenti e molto , ma molto carente ..te lo dico per esperienza ......
ignoranza PURA su tutti gli argomenti del passato e della storia moderna .
Scusate, ma più che per l'intelligenza degli studenti, mi preoccuperi per la cultura genereale della società (di cui tutti noi facciamo parte), la quale dell'insegnamento agli studenti si fa carico. Ci sono sicuramente asini fra loro, ma se il numero di essi con scarsa cultura diviene troppo alto non credo si possa far passare tutto con 'è colpa loro che sono stupidi' ...
@@Azykira concordo. In 32 anni di insegnamento di asini nelle nostre scuole ne ho incontrati diversi. Non esclusivamente fra gli studenti. Anzi.
Sei bellissimo! intelligente e colto! Fortunata la sua Lei!
Straordinario attore❤ Vittorio Gassman❤❤
Sublime bellezza di una delle poche cose belle rimaste in questo nostro strampalato paese ,sempre meno avvezzo a alla cultura ,e sempre più spinto verso l,ignoranza.
Dante puo' salvarci
E così commovente❤🙏🌹
veramente notevole lo ascolto volentieri anche conoscendo il canto a memoria!
Lettura meravigliosa.
Per me la bella cosa, che l'abbia visto, e l'ascoltató. Grazie!
Vittorio Re del Teatro e non solo
Lo guardo e lo riguardo!
Ma avete vsentito quella di benigni?? Sublime
3:54 for second viewing / listening moments😊
Grandissimo
Ma come siamo finiti da Vittorio Gassman a Barbara d’Urso?
E mica son 2 mesi che studiano per istupidirci
chiedere a silvio,craxi,andreotti&co.
@@LC-hd8lq perché gli altri fischiano. Manteniamo un religioso silenzio almeno qui. Che di rumore inutile e dissennato ce n'è già tanto lì fuori.
In questo periodo leggete la divisa commedia vi arricchisce la memoria così torniamo indietro al 1300
Meraviglia
Me encanta!
Bella vitorio..rivisto ieri in tv il principe TorquatoTerenzi nel film il conte tacchia.
La sua voce assomiglia molto a quella di Gianni Musy, anche lui un mito.
Numero uno!
Un esempio di bellezza della letteratura, a volte la lettura è un po' teatrale, ma per scansione e limpidezza ben ci introduce in un racconto da ascoltare , dopo i lontani anni del Liceo, un po' più distesi e curiosi.
Sono d'accordo non è possibile passare da un Gassmann alla leggerezza di molti altri conduttori
Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno
toglieva li animai che sono in terra
da le fatiche loro; e io sol uno 3
m’apparecchiava a sostener la guerra
sì del cammino e sì de la pietate,
che ritrarrà la mente che non erra. 6
O muse, o alto ingegno, or m’aiutate;
o mente che scrivesti ciò ch’io vidi,
qui si parrà la tua nobilitate. 9
Io cominciai: «Poeta che mi guidi,
guarda la mia virtù s’ell’è possente,
prima ch’a l’alto passo tu mi fidi. 12
Tu dici che di Silvio il parente,
corruttibile ancora, ad immortale
secolo andò, e fu sensibilmente. 15
Però, se l’avversario d’ogne male
cortese i fu, pensando l’alto effetto
ch’uscir dovea di lui e ’l chi e ’l quale, 18
non pare indegno ad omo d’intelletto;
ch’e’ fu de l’alma Roma e di suo impero
ne l’empireo ciel per padre eletto: 21
la quale e ’l quale, a voler dir lo vero,
fu stabilita per lo loco santo
u’ siede il successor del maggior Piero. 24
Per quest’andata onde li dai tu vanto,
intese cose che furon cagione
di sua vittoria e del papale ammanto. 27
Andovvi poi lo Vas d’elezione,
per recarne conforto a quella fede
ch’è principio a la via di salvazione. 30
Ma io perché venirvi? o chi ’l concede?
Io non Enea, io non Paulo sono:
me degno a ciò né io né altri ’l crede. 33
Per che, se del venire io m’abbandono,
temo che la venuta non sia folle.
Se’ savio; intendi me’ ch’i’ non ragiono». 36
E qual è quei che disvuol ciò che volle
e per novi pensier cangia proposta,
sì che dal cominciar tutto si tolle, 39
tal mi fec’io ’n quella oscura costa,
perché, pensando, consumai la ’mpresa
che fu nel cominciar cotanto tosta. 42
«S’i’ ho ben la parola tua intesa»,
rispuose del magnanimo quell’ombra;
«l’anima tua è da viltade offesa; 45
la qual molte fiate l’omo ingombra
sì che d’onrata impresa lo rivolve,
come falso veder bestia quand’ombra. 48
Da questa tema acciò che tu ti solve,
dirotti perch’io venni e quel ch’io ’ntesi
nel primo punto che di te mi dolve. 51
Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi. 54
Lucevan li occhi suoi più che la stella;
e cominciommi a dir soave e piana,
con angelica voce, in sua favella: 57
"O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto ’l mondo lontana, 60
l’amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sì nel cammin, che volt’è per paura; 63
e temo che non sia già sì smarrito,
ch’io mi sia tardi al soccorso levata,
per quel ch’i’ ho di lui nel cielo udito. 66
Or movi, e con la tua parola ornata
e con ciò c’ha mestieri al suo campare
l’aiuta, sì ch’i’ ne sia consolata. 69
I’ son Beatrice che ti faccio andare;
vegno del loco ove tornar disio;
amor mi mosse, che mi fa parlare. 72
Quando sarò dinanzi al segnor mio,
di te mi loderò sovente a lui".
Tacette allora, e poi comincia’ io: 75
"O donna di virtù, sola per cui
l’umana spezie eccede ogne contento
di quel ciel c’ha minor li cerchi sui, 78
tanto m’aggrada il tuo comandamento,
che l’ubidir, se già fosse, m’è tardi;
più non t’è uo' ch'aprirmi il tuo talento. 81
Ma dimmi la cagion che non ti guardi
de lo scender qua giuso in questo centro
de l’ampio loco ove tornar tu ardi". 84
"Da che tu vuo’ saver cotanto a dentro,
dirotti brievemente", mi rispuose,
"perch’io non temo di venir qua entro. 87
Temer si dee di sole quelle cose
c’hanno potenza di fare altrui male;
de l’altre no, ché non son paurose. 90
I’ son fatta da Dio, sua mercé, tale,
che la vostra miseria non mi tange,
né fiamma d’esto incendio non m’assale. 93
Donna è gentil nel ciel che si compiange
di questo ’mpedimento ov’io ti mando,
sì che duro giudicio là sù frange. 96
Questa chiese Lucia in suo dimando
e disse: - Or ha bisogno il tuo fedele
di te, e io a te lo raccomando -. 99
Lucia, nimica di ciascun crudele,
si mosse, e venne al loco dov’i’ era,
che mi sedea con l’antica Rachele. 102
Disse: - Beatrice, loda di Dio vera,
ché‚ non soccorri quei che t’amò tanto,
ch’uscì per te de la volgare schiera? 105
non odi tu la pieta del suo pianto?
non vedi tu la morte che ’l combatte
su la fiumana ove ’l mar non ha vanto? - 108
Al mondo non fur mai persone ratte
a far lor pro o a fuggir lor danno,
com’io, dopo cotai parole fatte, 111
venni qua giù del mio beato scanno,
fidandomi del tuo parlare onesto,
ch’onora te e quei ch’udito l’hanno". 114
Poscia che m’ebbe ragionato questo,
li occhi lucenti lagrimando volse;
per che mi fece del venir più presto; 117
e venni a te così com’ella volse;
d’inanzi a quella fiera ti levai
che del bel monte il corto andar ti tolse. 120
Dunque: che è? perché, perché restai?
perché tanta viltà nel core allette?
perché ardire e franchezza non hai? 123
poscia che tai tre donne benedette
curan di te ne la corte del cielo,
e ’l mio parlar tanto ben ti promette?». 126
Quali fioretti dal notturno gelo
chinati e chiusi, poi che ’l sol li ’mbianca
si drizzan tutti aperti in loro stelo, 129
tal mi fec’io di mia virtude stanca,
e tanto buono ardire al cor mi corse,
ch’i’ cominciai come persona franca: 132
«Oh pietosa colei che mi soccorse!
e te cortese ch’ubidisti tosto
a le vere parole che ti porse! 135
Tu m’hai con disiderio il cor disposto
sì al venir con le parole tue,
ch’i’ son tornato nel primo proposto. 138
Or va, ch’un sol volere è d’ambedue:
tu duca, tu segnore, e tu maestro».
Così li dissi; e poi che mosso fue,
intrai per lo cammino alto e silvestro. 142
Thank you!
@@judithwalker9694 you are welcome.
Thank you very much!
4:02
Qualcuno riesce a dirmi in che teatro é stato girato?
Non in un solo teatro direi,all'inizio dovrebbe trattarsi del Teatro Olimpico di Sabbioneta,il piu' riconoscibile.ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/12/gassman-legge-dante.html
teatro olimpico di sabbioneta e poi teatro mariani di s. agata feltria
1:23
Piccola svista, buon Vittorio: è alla santa Lucia che la Madonna chiede di intercedere presso Beatrice, non l'opposto.
In quale teatro a recitato Gassman la divina commedia?
teatro olimpico di Vicenza
è il teatro di Sabbioneta. prov. di Mantova.
@@videovietri teatro di Sabbioneta
❤️
Trovo che la "recitazione"di questo canto manchi di ritmo e di "smalto", ammesso e non concesso che questi due criteri si addicano alla lettura della Commedia. Se alcuni canti facilitano e sostengono con la loro stessa struttura la lettura - ad es.il primo, il terzo e il quinto dell'Inferno - alcuni altri, e il secondo è uno di essi, la rendono ardua, come se non la sopportassero, destinati ad una lettura intima e personale. Credo che la più grande difficoltà sia nel farsi interprete dello smarrimento del Poeta, senza scadere nella banale enfasi.
in verità la Vergine non chiede a Beatrice "di intercedere presso la santa Lucia", come dice Gassman, ma, al contrario, la Vergine si rivolge a Lucia per intercedere presso Beatrice...
Quindi nel 2020 non si può ancora dire che le letture di Gassman della Commedia sono inascoltabili?
Ma leggeva in pigiama?
😂 Perché no ? Un personaggio del suo calibro e della sua Intelligenza, avrebbe potuto leggerla anche vestito di nuvole ☁️ o con una foglia Adamitica sui gioielli... il Genio va’ sempre oltre !
Molta enfasi, a tratti inutile!