Il pensiero magico
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- Опубліковано 11 жов 2021
- Benvenuti a lezione con sentocheposso nella playlist dedicata alla Antropologia Culturale.
In questa lezione parleremo di PENSIERO MAGICO
Magia: insieme di gesti, atti e formule verbali (o scritte) con cui si vuole influire sul corso degli eventi e sulla natura
Atto magico: azione compiuta da un soggetto (mago/stregone(nell’intento di esercitare una influenza positiva o negativa su qualcuno o qualcosa
MAGIA NERA: operazioni condotte su qualcosa che è appartenuto o che è stato in contatto con chi si vuole colpire
MAGIA BIANCA: magia curativa
PRIMI ANTROPOLOGI
MAGIA
«Aberrazione intellettuale» tipica dell’uomo primitivo e frutto di una coerenza logica
«Scienza imperfetta» tentativo di manipolare in modo sbagliato la natura di cui si intuivano regolarità e costanti
James G. Frazer (1854-1941) «Il ramo d’oro» (1890)
2 tipi di magia
- Magia imitativa: si risolve nell’idea sbagliata che imitando la natura la si poteva influenzare (bagnando il terreno si poteva imitare la pioggia e favorirla)
- Magia contagiosa: si basava sull’idea errata che 2 cose venute a contatto anche se allontanate avrebbero continuato ad avere il potere di agire l’una sull’altra (atti magici che agiscono sule ciocche di capelli)
Primi antropologi: legame tra magia, religione e scienza
Il legame deriverebbe dall'eterno tentativo di spiegare l’origine dei fenomeni e le relazioni tra di essi
Frazer tenta di connetterli in una concezione unitaria dello sviluppo del pensiero
In un primo tempo l’uomo di dedica alla magia per manipolare il corso degli eventi
Poi visto che non è efficace si rivolge ad esseri spirituali superiori per ingraziarseli ed ottenere da loro ciò che non era riuscito con i propri mezzi
Infine, subentra la scienza, il ragionamento fondato sulla logica razionale, l’osservazione e l’esperimento
Altra teoria: '30s Malinowsky
Distingue totalmente i 3 elementi:
Religione: non è chiamata a spiegare l’origine dei fenomeni, ma a fornire certezze di fronte ai problemi della vita
Magia: ha finalità eminentemente pratiche, è un mezzo per rispondere a situazioni generatrici d’ansia
Scienza: esiste tra i primitivi una forma elementare e commisurata ai bisogni della loro esistenza e alla possibilità della tecnologia a loro disposizione
Posizione originale: Ernesto De Martino (metà‘900)
(etnologo studioso del Mezzogiorno)
L’universo magico può essere compreso solo in relazione all’angoscia tipicamente umana della «perdita della presenza»
La presenza è una condizione che l’essere umano non cessa di costruire per sottrarsi all’idea angosciosa di non esserci.
L’emersione del pensiero magico è il primo tentativo coerente di affermare la presenza umana nel mondo
Questa presenza è qualcosa che può sempre essere messa in discussione dalla crisi individuale e collettiva
L’esigenza di affermare la presenza è più forte nel mondo subalterno come il modo povero e illetterato del Sud: non avendo preso ancora coscienza della propria identità storica e di classe è legato a forme «primitive» di affermazione della propria «presenza» nel mondo.
Fonte: Fabietti U. (2010), Elementi di antropologia culturale, Milano: Mondadori Università.
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