Non esistono relazioni pure, se prima la relazione aveva dei referenti "altri", un ruolo sociale, degli impegni e degli obiettivi di vita condivisi, oggi ogni rapporto si basa solamente su di sé, meramente sulle gratificazioni che ogni individuo riesce a trarre dall'altro. In questo contesto non si capisce perché si dovrebbero fare dei sacrifici per gli altri, visto che potremmo, liberi e senza vincoli, facilmente trovare altre persone che ci gratifichino meglio dando meno problemi, e neppure perché dovremmo dare valore alla fedeltà, che ci potrebbe ostacolare nel ridefinire in piena libertà la nostra identità. Così trattiamo gli altri come semplici oggetti, non più persone, ma atomi intercambiabili che non hanno valore in sé ma in virtù delle sensazioni che ci fanno provare. Ogni persona è uguale alle altre. Non amiamo le persone, ma amiamo l'amore, e nel reiterare quest'atto di devozione a una sensazione astratta questa perde di valore e si mercifica. Non è più sacro, perché i mercanti sono entrati nel tempio. Non ha neppure più senso infatuarsi di una morale, è intercambiabile pure quella, pure quella una merce di consumo. E tutto questo sarebbe meraviglioso? È una vergogna, un disastro antropologico, nel nostro piccolo ognuno di noi deve cominciare a ribellarsi a tutto questo.
Uno scorcio di rapporti di coppia che non lascia alcuna speranza il suo, eppure in nome del sacrificio "per la famiglia" quante vite sono state vissute invano, irrealizzate, nella costrizione, nell'imposizione di un ideale di valori e che venivano chiamati felicità, mentre avevano più spesso i connotati del martirio?
non c'è nulla di ansiogfeno nel rinegoziare la propria identità. Mica possiamo restare la stessa persona da quando siamo bebe , alla maturità, in vecchiaia.
Il punto è che l'identità non te la costruisci da solo/a, ergo il tuo intervento non c'entra nulla con ciò che afferma Bauman. Ciò a cui vuole alludere è che oggigiorno non ci sono modelli stabili e dunque l'essere umano è ancor più manipolabile e influenzabile di quanto già non lo sia di base. Poi... "rinegoziare" è il classico termine tipico consumista, come se l'identità fosse una merce di consumo.
@mariapia692 Ma infatti sarebbe ora di ripudiare l'identita' a priori. Ognuno di noi, come individuo, dando voce unicamente alla contraddizione. Piu' che liquido, aria. Invisibile ed intangibile, intrinsecamente inafferrabile. Lontano dagli affetti, dal posto-fisso-nella-vita, da ogni patria, dio, famiglia, struttura, modello, copia della copia della copia dell'archivio delle copie da cui scegliere il proprio destino. Non si sceglie comunque niente, davvero. Ma soprattutto lontani il piu' possibile da qualunque cosa voglia dire "se stessi". Di che cosa occuparsi, dunque? Della patologia, senza giustificazioni morali.
Complimenti alla traduttrice. Non deve essere stato facile tradurre in tempo reale un mostro sacro gigantesco come ZB
Non esistono relazioni pure, se prima la relazione aveva dei referenti "altri", un ruolo sociale, degli impegni e degli obiettivi di vita condivisi, oggi ogni rapporto si basa solamente su di sé, meramente sulle gratificazioni che ogni individuo riesce a trarre dall'altro. In questo contesto non si capisce perché si dovrebbero fare dei sacrifici per gli altri, visto che potremmo, liberi e senza vincoli, facilmente trovare altre persone che ci gratifichino meglio dando meno problemi, e neppure perché dovremmo dare valore alla fedeltà, che ci potrebbe ostacolare nel ridefinire in piena libertà la nostra identità. Così trattiamo gli altri come semplici oggetti, non più persone, ma atomi intercambiabili che non hanno valore in sé ma in virtù delle sensazioni che ci fanno provare. Ogni persona è uguale alle altre. Non amiamo le persone, ma amiamo l'amore, e nel reiterare quest'atto di devozione a una sensazione astratta questa perde di valore e si mercifica. Non è più sacro, perché i mercanti sono entrati nel tempio. Non ha neppure più senso infatuarsi di una morale, è intercambiabile pure quella, pure quella una merce di consumo. E tutto questo sarebbe meraviglioso? È una vergogna, un disastro antropologico, nel nostro piccolo ognuno di noi deve cominciare a ribellarsi a tutto questo.
Amiamo l'amore liquido.
Uno scorcio di rapporti di coppia che non lascia alcuna speranza il suo, eppure in nome del sacrificio "per la famiglia" quante vite sono state vissute invano, irrealizzate, nella costrizione, nell'imposizione di un ideale di valori e che venivano chiamati felicità, mentre avevano più spesso i connotati del martirio?
Ha ragione Bauman...il segreto è nella scelta .... dalla voce del verbo scegliere !
Un verbo usato poco dalle donne!
Tante vite senza eternità !
Una delle mente più lucide del secolo
ma la fine del discorso che stava facendo dove si trova?
non c'è nulla di ansiogfeno nel rinegoziare la propria identità. Mica possiamo restare la stessa persona da quando siamo bebe , alla maturità, in vecchiaia.
Il punto è che l'identità non te la costruisci da solo/a, ergo il tuo intervento non c'entra nulla con ciò che afferma Bauman. Ciò a cui vuole alludere è che oggigiorno non ci sono modelli stabili e dunque l'essere umano è ancor più manipolabile e influenzabile di quanto già non lo sia di base.
Poi... "rinegoziare" è il classico termine tipico consumista, come se l'identità fosse una merce di consumo.
@mariapia692 Intervento eccellente.
@mariapia692 Ma infatti sarebbe ora di ripudiare l'identita' a priori. Ognuno di noi, come individuo, dando voce unicamente alla contraddizione. Piu' che liquido, aria. Invisibile ed intangibile, intrinsecamente inafferrabile. Lontano dagli affetti, dal posto-fisso-nella-vita, da ogni patria, dio, famiglia, struttura, modello, copia della copia della copia dell'archivio delle copie da cui scegliere il proprio destino. Non si sceglie comunque niente, davvero. Ma soprattutto lontani il piu' possibile da qualunque cosa voglia dire "se stessi". Di che cosa occuparsi, dunque? Della patologia, senza giustificazioni morali.
Avete invitato Giuliano Amato?quello delle multi-pensioni?e vi vantate?
la peggior traduttrice di sempre
bauman.
la voce della traduttrice è insopportabile.
...e brava Eva che posta nonno Zygmunt!
😁
@@shakti_sacredbeings Evaluna, il più bel nome sulla Terra.
Giuliano Amato!?!?!?
Ma se non c'assomiglia proprio a Bauman!
persona intelligente