2. Umberto Galimberti, L'identità

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  • Опубліковано 23 жов 2024

КОМЕНТАРІ • 48

  • @bravalb
    @bravalb 4 роки тому +4

    Sarà sempre tardi quando arriveremo a comprendere pienamente che il bambino fin dal primo respiro comincia con l'apprendimento. Nella penombra del ventre materno registra tutto ciò che gli arriva dall'esterno in particolare attraverso lo stato della madre. Si esercita perfino nella suzione del pollice per quando dovrà provvedere alla propria alimentazione. Quando poi viene alla luce é un libro di pagine tutte bianche su cui comincia a registrare e ad interagire con tutto ciò che scopre e gli accade intorno. Un meraviglioso apprendista e imitatore cui non sfugge nulla, come un registratore sempre acceso, esplora e scopre in continuazione e..... prende tutto per buono..... facendolo suo e così strutturare la sua futura condizione di individuo. In particolare ciò che proviene dai genitori che sono il primo contatto sociale da cui derivano le basi della propria identità!!!!. E se i genitori appartengono alla categoria che vive il figlio come un incomodo..??? Il bambino registra anche questo, purtroppo!!!

  • @laurapasqui3785
    @laurapasqui3785 4 роки тому +7

    E' un piacere ascoltare il Prof Galimberti

  • @enzoocchibianchi1472
    @enzoocchibianchi1472 4 роки тому +2

    Bellissimo! Grazie per averlo sottoposto all'attenzione.

    • @milesbrycen6328
      @milesbrycen6328 3 роки тому

      You prolly dont care but does any of you know a method to log back into an Instagram account..?
      I was dumb lost the account password. I would love any help you can offer me.

    • @kasonadrien1585
      @kasonadrien1585 3 роки тому

      @Miles Brycen instablaster ;)

    • @milesbrycen6328
      @milesbrycen6328 3 роки тому

      @Kason Adrien thanks for your reply. I got to the site through google and I'm waiting for the hacking stuff now.
      I see it takes a while so I will get back to you later with my results.

    • @milesbrycen6328
      @milesbrycen6328 3 роки тому

      @Kason Adrien it worked and I actually got access to my account again. I am so happy!
      Thank you so much, you really help me out!

    • @kasonadrien1585
      @kasonadrien1585 3 роки тому

      @Miles Brycen happy to help :D

  • @giuseppel5771
    @giuseppel5771 Рік тому

    Perché la maggior parte dei genitori lasciano i figli abbandonati a loro stessi, senza consigli... E una persona inconsapevole o a il dono di capire che se si sente portato per qualcosa è meglio che vada per quella strada (anche con la paura di fallire), o qualcuno glielo deve dire e molto spesso, quel qualcuno lo si trova dopo essersi resi conto di non capire più cosa si vuole dalla vita (non si sa a quale età). Facciamo i complimenti a questi genitori.

  • @SuperRos80
    @SuperRos80 7 місяців тому +1

    Gli altri non ci danno la nostra identità caro Galimberti... Gli altri esprimono giudizi in base alla loro percezione che hanno di noi, in base a ciò che sanno di noi, o meglio, il più delle volte a quello che credono di sapere su di noi...
    Gli altri esprimono giudizi, positivi o negativi che siano a seconda dei casi.
    Anche Galimberti c'è chi lo giudica una cima e chi un mediocre.
    Il giudizio è sociale, il riconoscimento è sociale.
    L'identità è qualcosa di molto più complesso dal semplice riconoscimento sociale...

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  7 місяців тому

      Penso che sarebbe d'accordo con lei: il riconoscimento sociale è una (potentissima) dinamica o componente dell'identità. Non l'unica (non l'ha mai detto).

    • @SuperRos80
      @SuperRos80 7 місяців тому +1

      @@gabriellagiudici Si, poi spiega che l'identità muta col passare del tempo (o almeno può mutare, dipende dai casi secondo me) ma all'inizio afferma "l'identità è un dono sociale" ed è il tono quasi perentorio col quale lo afferma che fa percepire a chi lo ascolta, che l'identità sia solo "un dono sociale".
      A parte che dono significa regalo, ma poi é assurdo pensare che tu sia ciò che gli altri pensano di te, sia in positivo che in negativo.
      Casomai c'è lo status sociale, i ricchi i poveri etc. Ma di questo ognuno di noi ne è più o meno consapevole.
      Gli altri possono sia sopravvalutarci che sottovalutarci, e altrettanto possiamo fare noi nei confronti degli altri.
      Il riconoscimento sociale è dato per lo più dalla ricchezza e dai titoli che si hanno, dal lavoro che si svolge, anche dalle proprie origini etc. purtroppo...
      Ma la posizione sociale non necessariamente corrisponde al nostro valore.

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  7 місяців тому

      Sono d'accordo, ma considera che il tono perentorio con cui definisce l'identità una costruzione sociale, polemizza con l'idea corrente che sia invece una caratteristica innata e immodificabile degli individui. Non "dono" di natura, quindi, ma "dono" della società@@SuperRos80

  • @rosarioc.7368
    @rosarioc.7368 4 роки тому +1

  • @robertamatarese1710
    @robertamatarese1710 2 роки тому

    Tre Persone, una sola sostanza divina...più che solo, di sicuro Dio da alcuni sarà rifiutato e di sicuro sarà come un Padre rattristato

  • @anjavs
    @anjavs 4 роки тому +6

    Che l'identità sia un "dono sociale" non è la verità di tutti. Ma solo l'opinione di Galimberti a riguardo. Un'opinione che riguarda tutte quelle povere persone soggiogate dall'onnipotenza del genitore narcisista,che si arroga di dare un'identità al figlio solo nel riconoscimento non del figlio ma di se stesso nel figlio,come una parte di se,un possesso su di lui oltre da lui,che altro non fa che dimostrare il non possesso neanche di se stesso data la sua non consapevolezza a se. ("tu devi essere così o cosà,bravo! cattivo!" è un'omicidio ) Tutti abbiamo un'identità..purtroppo alcuni la perdono nel corso della crescita,e diventano dipendenti dal riconoscimento sociale. Secondo Galimberti dunque,se la società non ti da riconoscimento sei finito? Per fortuna.... si sbaglia,e quello che racconta è solo la sua esperienza di se e di quelli come lui. Questa è la mia opinione. Ai genitori dico : non insegnate ai vostri figli, lasciate che si svelino a voi. Non siate ciechi a loro. Per poter fare questo bisogna tuttavia conoscere se stessi. E prima,nel caso, ritrovarsi.

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  4 роки тому +3

      A mio avviso, Galimberti nota semplicemente che l'identità non è originaria, autentica o nata con noi, ma acquisita, negoziata, costruita per identificazione e differenziazione (con e dagli altri). Può essere fastidioso ammettere che se fossimo nati altrove e in un altro momento saremmo diversi, ma per le scienze sociali è quasi un'ovvietà.

    • @anjavs
      @anjavs 4 роки тому +4

      @@gabriellagiudici è lui a notarlo, o tu nelle sue parole?

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  4 роки тому +2

      @@anjavs lo dice in tante occasioni, rifacendosi a tesi psico-antropologiche classiche, Angela.

    • @anjavs
      @anjavs 4 роки тому +2

      @@gabriellagiudici è facile trovare conferma alle proprie idee,più complicato è rendersi conto se si tratta di vera ricerca o semplice tentativo di proiettare la propria persona sul mondo esterno.Se cerchi un cece,alla fine lo trovi. Per questo,rispetto le varie "idee" perché espressione di diversità,ma non concordo quando si vuole affermare in modo assoluto il proprio pensiero.

    • @blackie_l6395
      @blackie_l6395 4 роки тому +2

      Alla fine e da questo che nacquero le malattie mentali...allora una persona che ha superato i 20 anni senza essere riconosciuto dalla società in cui vive per rinascere dovrebbe solo spararsi in bocca?

  • @luciodalla134
    @luciodalla134 5 років тому +1

    Francesco Remotti docet.

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  5 років тому

      Certo, con buona parte delle scienze sociali :-)

  • @albertomignini3146
    @albertomignini3146 3 роки тому

    A mio avviso l'identità è frutto sia del riconoscimento dato dagli altri come illustra benissimo Galimberti, un dono sociale ma è data anche da comportamenti appresi da quelli vicini al tuo ambiente(se i tuoi genitori sono violenti, ci sono alte probabilità che tu possa diventare violento, se mangiano male e tanto, hai buone probabilità di seguire le orme e divenire obeso) e dalla genetica individuale . La Volontà è a mio avviso più un mito che realtà, Non si può trasformare un ronzino in un purosangue, lo ha dimostrato anche la politica distruttiva per la produzione agricola sovietica di Lysenko, che convinto che solo l'Ambiente e la volontà dell'Uomo fosse importante e non la genetica voleva dimostrare come il grano potesse adattarsi all'ambiente in condizioni climatiche estreme, tanto basta l'adattamento. Risultato lascio Voi immaginare!

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  3 роки тому

      Buongiorno Alberto, credo che anche Galimberti sarebbe d'accordo. Quando dice che l'identità è frutto del riconoscimento, nota semplicemente che si tratta di un processo (non di una "cosa", come insegnava già Kant) che si stabilisce tra persone che attuano comportamenti, ne osservano le conseguenze, avviano cambiamenti i cui esiti producono effetti sulle relazioni ecc...

  •  3 роки тому

    facciamo ascoltare queste semplici parole ai trans che credono di imporre la loro identitàal prossimo

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  3 роки тому

      Il tema di questo video non è l'identità di genere sulla quale vanno dette cose diverse, comunque ognuno di noi propone se stesso agli altri, inclusi i trans. Non vedo perché dovremmo vivere la loro proposta come un'imposizione.

    •  3 роки тому

      @@gabriellagiudici tra l'altro credo che sarebbe anche utile parlare di identità di genere anche in questi termini più sociologici e filosofici, anzichè sempre infilarsi nella questione ormai ampiamente esplorata della dipendenza o meno del genere dal sesso biologico, da cui non si riesce mai ad uscire, e che vede contrapposti quelli che pretenderebbero di svincolare (ideologicamente) il genere dal sesso, equelli più affezionati all'idea che al contrario il genere dipenda grandemente dal sesso biologico
      Comunque mi sembra istruttivo per tutti dire che l'identità nasce nel rapporto col mondo e non è un fatto solipsistico deciso unilateralmente e che occorre il riconoscimento sociale: Del resto tutte le battaglie per essere trattati in un certo modo altro non sono altro che il riconoscere che tu non sei nulla se l''altro' non riesce a vederti come ti vedi tu.Cosa può volere dire che il genere è un 'costrutto sociale' se non che il genere è un dono reciproco, una transazione, e non un atto imposto unilateralmente sull'ambiente circostante?

    • @gabriellagiudici
      @gabriellagiudici  3 роки тому

      @ concordo su tutto, salvo sul modo in cui guarda alla relazione di riconoscimento che mi sembra troppo volontaristico. Certo, negoziamo la nostra identità, ma quasi mai sappiamo di farlo, decidiamo di farlo o guidiamo coscientemente il processo. I trans, come ogni altro, assumono comportamenti che rinviano alla propria visione di sé e ricevono risposte in base alle attese sociali di chi li circonda: è questo che vuol dire "negoziare il sé", non sedersi a tavolino e dire a chi sta di fronte "guarda, sono un maschio/una femmina: prendine atto".

  • @marisaboffelli1261
    @marisaboffelli1261 Місяць тому

    Pessimo