Considerazioni molto interessanti e illuminanti. Grazie tantissimo per la generosità con cui condividi queste informazioni in questo e in tutti gli altri video che hai fatto
Anche in Calabria esiste una varietà assurgente molto simile alla cerasa di Montenero. E' la carolea, ed è un vero rompicapo. Perchè i succhioni in realtà sono anche loro fruttiferi in cima. Se li elimini tutti perdi gran parte della produzione. Tradizionalmente i contadini locali facevano vigorose potature ogni due/tre anni dopo o durante la raccolta nelle annate di carica. Si toglievano i succhioni dopo averne raccolto le olive. . Ovviamente l' anno successivo raccoglievi poco o niente. Si accettava questa marcata alternanza e si accettava la presenza dei succhioni per potarli ogni due - tre anni . In questo modo si accettava il carattere assurgente della varietà. Nelle annate di carica però la carolea è generosa e da rese di olio del 20/25 %. La strada che tu indichi è un cercare di addomesticare queste varietà vigorose ed assurgenti facendo interventi ogni anno immagino. Occorrerebbe studiare i due metodi su un arco temporale di tre anni. Cioè valutare la produzione totale dei tre anni. Comunque non è per niente facile gestire queste cultivar
Proprio così Antonio, più una cultivar tende al selvatico e più bisogna essere bravi non solo con la potatura ma anche con le altre operazioni (concimazione, gestione del suolo, ecc), per farle produrre bene ed essere costanti. Al contrario, le varietà più femminili per natura come pendolino, maurino, leccio del corno, sono molto più facili da gestire e chiunque riesce a farle produrre. Io ho provato a fare una potatura molto drastica simile a quella che dici, ho potuto osservare che essendo una varietà poco frondosa ci mette tempo a riprendersi, una parte dei succhioni rimane improduttiva per vari anni poiché passano prima per lo stadio selvatico e dal terzo anno circa dopo l’intervento si ha un vero e proprio anno di alta carica che però sarà seguito da uno di scarica, accentuando ancor di più la loro tendenza a non essere costanti. Per questo preferisco un intervento costante (1 all’anno o 1 ogni due, in base alla situazione) e operare con potature di intensità media.
L’olivo oltre ad avere foglie commestibili ha anche la corteccia tenera e vengono attaccate anche le parti più legnose. É potenzialmente appetibile per tutti gli erbivori, anche roditori come conigli e lepri. Attualmente l’ambiente è controllato dall’uomo e non ci sono erbivori che lo attaccano a meno che non siano volutamente inseriti animali domestici in un oliveto (capre, pecore, bovini, equini).
Giusto .Il detto senza se e senza ma è errato.Il vaso policonico non è la potatura universale ,si parla solo di quella come se la dovessimo adottare tutti ma le olive fanno anche in alto è a noi non interessa il tipo di potatura ma le olive.Quindi vasopoliconisti non fate i sapientoni con chi pota in modo diverso è fa' quintali di olive.
Il concetto che avere una unica cima per ogni branca concilia le esigenze della pianta e dell’olivicoltore è una mezza verità, perché si può conciliare perfettamente avendo più cime meno vigorose che chiudono meglio gli spazi e permettono di raccogliere olive anche li, invece di portare quegli assi verticali molto vigorosi come nel policonico, che in varietà assurgenti equivalgono ad esasperare ancor di più questo comportamento, rendendo improduttiva la pianta.
@@PotaturaOlivoItalia La potatura a vaso policonico è un business infatti esiste solo la loro scuola gli agronomi del sud ragionano in modo diverso da quelli del nord o del centro.Non esiste solo un professore in Italia parlo di Pannelli ma anche di tanti altri che hanno esperienza senza aver studiato è raccolgono olive da generazioni.Quella frase senza se e senza ma è odiosa da un senso di arroganza Io la penso così poi ognuno fa' come gli pare
@@silviopace5472 Panelli ha solo ripreso e rivisto gli studi di agronomi dei primi del secolo scorso come Roventini e Tonini in Toscana e Umbria che introdussero per primi il concetto di policonico sostituendo la tecnica acefala fino ad allora usata, tant'e' che la forma che propone si chiamo vaso policonico semplificato. Certo il policonico risente molto delle varieta' ma e' perfetto per le tipiche varieta' toscane Leccino Frantoio Pendolino Maurino meno per il Moraiolo
@@fabioc.9905 La so la storia ma c'è chi come me non interessa il loro sistema perché noi raccogliamo più olive di loro ed è bugia che impieghiamo più tempo per la potatura e la raccolta.Quindi come loro vogliono che dobbiamo potare come dicono loro io posso dire di potare come poto io e altri come me.
Ciao Sergio, quelli che tu chiami succhioni per me sono rinnovi indiretti che hanno diverse funzioni positive. Questa varietà potata a vaso policonico diventa poco produttiva. Un saluto
Considerazioni molto interessanti e illuminanti. Grazie tantissimo per la generosità con cui condividi queste informazioni in questo e in tutti gli altri video che hai fatto
Ciao Giuseppe, grazie a te per apprezzare il canale 🙏🏼🙏🏼🙏🏼
Come sempre bel lavoro 💪👍
Anche in Calabria esiste una varietà assurgente molto simile alla cerasa di Montenero. E' la carolea, ed è un vero rompicapo. Perchè i succhioni in realtà sono anche loro fruttiferi in cima. Se li elimini tutti perdi gran parte della produzione. Tradizionalmente i contadini locali facevano vigorose potature ogni due/tre anni dopo o durante la raccolta nelle annate di carica. Si toglievano i succhioni dopo averne raccolto le olive. . Ovviamente l' anno successivo raccoglievi poco o niente. Si accettava questa marcata alternanza e si accettava la presenza dei succhioni per potarli ogni due - tre anni . In questo modo si accettava il carattere assurgente della varietà. Nelle annate di carica però la carolea è generosa e da rese di olio del 20/25 %. La strada che tu indichi è un cercare di addomesticare queste varietà vigorose ed assurgenti facendo interventi ogni anno immagino. Occorrerebbe studiare i due metodi su un arco temporale di tre anni. Cioè valutare la produzione totale dei tre anni. Comunque non è per niente facile gestire queste cultivar
Proprio così Antonio, più una cultivar tende al selvatico e più bisogna essere bravi non solo con la potatura ma anche con le altre operazioni (concimazione, gestione del suolo, ecc), per farle produrre bene ed essere costanti.
Al contrario, le varietà più femminili per natura come pendolino, maurino, leccio del corno, sono molto più facili da gestire e chiunque riesce a farle produrre.
Io ho provato a fare una potatura molto drastica simile a quella che dici, ho potuto osservare che essendo una varietà poco frondosa ci mette tempo a riprendersi, una parte dei succhioni rimane improduttiva per vari anni poiché passano prima per lo stadio selvatico e dal terzo anno circa dopo l’intervento si ha un vero e proprio anno di alta carica che però sarà seguito da uno di scarica, accentuando ancor di più la loro tendenza a non essere costanti.
Per questo preferisco un intervento costante (1 all’anno o 1 ogni due, in base alla situazione) e operare con potature di intensità media.
la spiegazione ci sta ma non conosco erbivori che mangiano foglie d'olivo
L’olivo oltre ad avere foglie commestibili ha anche la corteccia tenera e vengono attaccate anche le parti più legnose. É potenzialmente appetibile per tutti gli erbivori, anche roditori come conigli e lepri.
Attualmente l’ambiente è controllato dall’uomo e non ci sono erbivori che lo attaccano a meno che non siano volutamente inseriti animali domestici in un oliveto (capre, pecore, bovini, equini).
Giusto .Il detto senza se e senza ma è errato.Il vaso policonico non è la potatura universale ,si parla solo di quella come se la dovessimo adottare tutti ma le olive fanno anche in alto è a noi non interessa il tipo di potatura ma le olive.Quindi vasopoliconisti non fate i sapientoni con chi pota in modo diverso è fa' quintali di olive.
Il concetto che avere una unica cima per ogni branca concilia le esigenze della pianta e dell’olivicoltore è una mezza verità, perché si può conciliare perfettamente avendo più cime meno vigorose che chiudono meglio gli spazi e permettono di raccogliere olive anche li, invece di portare quegli assi verticali molto vigorosi come nel policonico, che in varietà assurgenti equivalgono ad esasperare ancor di più questo comportamento, rendendo improduttiva la pianta.
@@PotaturaOlivoItalia La potatura a vaso policonico è un business infatti esiste solo la loro scuola gli agronomi del sud ragionano in modo diverso da quelli del nord o del centro.Non esiste solo un professore in Italia parlo di Pannelli ma anche di tanti altri che hanno esperienza senza aver studiato è raccolgono olive da generazioni.Quella frase senza se e senza ma è odiosa da un senso di arroganza Io la penso così poi ognuno fa' come gli pare
@@silviopace5472 Panelli ha solo ripreso e rivisto gli studi di agronomi dei primi del secolo scorso come Roventini e Tonini in Toscana e Umbria che introdussero per primi il concetto di policonico sostituendo la tecnica acefala fino ad allora usata, tant'e' che la forma che propone si chiamo vaso policonico semplificato. Certo il policonico risente molto delle varieta' ma e' perfetto per le tipiche varieta' toscane Leccino Frantoio Pendolino Maurino meno per il Moraiolo
@@fabioc.9905 La so la storia ma c'è chi come me non interessa il loro sistema perché noi raccogliamo più olive di loro ed è bugia che impieghiamo più tempo per la potatura e la raccolta.Quindi come loro vogliono che dobbiamo potare come dicono loro io posso dire di potare come poto io e altri come me.
@@silviopace5472 Giusto... Ogni scarrafone è bello a mamma soja 😊😊
Nella potatura a vaso policonico tutti questi succhioni non prolificano.il relatore dovrebbe saperlo.
Ciao Sergio, quelli che tu chiami succhioni per me sono rinnovi indiretti che hanno diverse funzioni positive.
Questa varietà potata a vaso policonico diventa poco produttiva. Un saluto