Riguardo all'inclusione: ho come l'impressione, che la scuola abbia deciso sì, di essere inclusiva il più possibile, ma facendo ciò, abbia abbassato notevolmente i livelli di aspettative dagli studenti. Insomma, questa è una mia impressione basata sulla mia esperienza, ma credo che ci si sia concentrati troppo sull'inclusione, mentre era evidentemente che la qualità dello studio stava calando sempre di più, e ancora oggi persiste questa realtà. Ma a questo punto io mi chiedo: ha senso, se la mia impressione è corretta, includere chiunque, anche quegli studenti che si "impegnano di meno", a discapito di coloro che si "impegnano di più", abbassando così il livello minimo di assunzione delle competenze?
Secondo me infatti sarebbe più utile incentivare percorsi differenziati, ma troppo spesso il non fare il Liceo viene considerato uno stigma sociale, quando le abilità di molti sarebbero più congeniali magari a un istituto tecnico (sono un fiero sostenitore degli ITS, ho pure fatto una campagna promozionale due anni fa)
La funzione perequativa della scuola è stata abbandonata in sacrificio al sacro COVIDDE, per far questo senza allarmi tempestivi si sono saltate le prove invalsi 2020 e non si guardano quelle del 2021, erano stati persino tolti i test scritti agli esami 2022. ua-cam.com/video/QS5rkDt5nXQ/v-deo.html
Grazie chiaro ed efficace...non dimentichiamo anche il problema dei continui cambiamenti di insegnanti che non permettono la creazione nel tempo di buone relazioni che rappresentano la base per il reale apprendimento. Grazie
13:12 in linea di base invece è così: le statistiche hanno evidenziato che nei paesi con maggiore parità di genere, si assiste in modo più evidente a questa "polarizzazione" delle scelte di carriera. Per cui si può affermare che generalizzando i due sessi siano propensi a due diverse scelte lavorative. Poi ovviamente ogni persona è un essere a sé e la generalizzazione non può mai indicare il caso specifico.
Sono d’accordo su tutto e sono contento della tua scelta di informare e sensibilizzare la tua community su questo problema. Vorrei solo consigliarti di parlarne con il prof Michele Boldrin se già non lo conosci… carattere un po’ burbero ma onestà intellettuale disarmante :)
Ce ne fossero di menti pensanti come la Tua in grado di esprimersi così bene 😌! I miei genitori facevano parte della OLD SKOOL ITALIANA. Mio padre quando andrò in pensione all’inizio degli anni novanta disse : - ho visto la rovina del sistema scolastico italiano -. In privato potrei raccontarti molte cose . Bellissima Zurich ho ricordi felici . 😌
Io penso che i principali problemi che ho riscontrato nelle scuole superiori (principalmente dei licei, non parlo degli istituti tecnici dei quali non ho esperienza) siano principalmente tre e belli grossi. La scuola di ora, per esperienze personali, mi sembra essenzialmente basata sulla mera valutazione dello studente e sull'immagazzinamento di un quantitativo smodato di informazioni , invece che sulle reali competenze che questo deve acquisire o sulla formazione di un individuo pensante con spirito critico e capacità di ragionamento, che poi sarà alla base non solo del suo futuro, ma anche del futuro della società. L’incombere quotidiano di una possibile interrogazione e il timore di una valutazione negativa, sommato alle continue verifiche, non incentiva i ragazzi a studiare con il fine di imparare qualcosa, ma al contrario li invoglia ad ottenere un voto per lo meno sufficiente in modo poi da non preoccuparsene più… e questo succede per tutti i 5 anni. Praticamente gli studenti sono spinti a studiare costantemente cose che poi dimenticheranno automaticamente una volta superato la verifica e le conoscenze che acquisiscono sono veramente poche. Gli esempi più lampanti sono matematica e storia: continuamente studiate nel corso dei cinque anni, ma a pochi anni dal diploma in pochi hanno effettivamente competenze o una cultura adeguata in materia. Semplicemente si studia per passare la verifica e una volta fatto si elimina tutto per lasciare spazio alle informazioni per la verifica seguente, in un ciclo continuo e analogo per ogni materia. Una cosa che va parallelamente al punto precedente è secondo me l’approccio quasi esclusivamente nozionistico e teorico della scuola italiana, con minimo spazio per la messa in pratica delle conoscenze acquisite. Non capisco veramente il senso di dovere ascoltare ore di lezioni spiegate, quando poi una volta tornati a casa si studierà dal libro che fa la stessa identica cosa e anche meglio. L’esempio più calzante sono le lingue straniere dove si passano la quasi totalità di ore a studiare la grammatica, senza poi poter effettivamente avere uno spazio sensato e utile dove poter mettere in pratica la lingua: molta della gente che si è diplomata con me aveva un livello di inglese veramente al minimo indispensabile, però siccome nelle verifiche scritte andava bene allora secondo la scuola italiana le competenze risultavano acquisite, perché alla fine l'unica cosa che importava era avere almeno un 6. Stesso discorso in realtà si può anche fare alle scienze, italiano, latino o greco, informatica, ecc… In realtà però il problema più grosso che ho notato e sempre criticato è la mancanza di scelta e l’obbligo di omologarsi ad uno delle scuole superiori presenti. Secondo questo sistema lo studente si deve adeguare alla scuola, quando dal mio punto di vista sarebbe più produttivo e utile che la scuola, nei limiti del possibile, si adeguasse alle scelte del singolo studente. Perché non fare in modo che vi sia una base di materie comuni a tutti e poi la possibilità di fare scegliere in piena libertà allo studente le rimanenti altre materie, tra quelle offerte in tutto l’istituto? In questo modo uno potrebbe scegliere di fare se gli piace greco, francese, informatica, arte e maggiori ore di biologia o chimica, cosa che allo stato attuale non mi risulta possibile in nessun indirizzo. Così facendo ogni studente avrebbe un percorso di studi cucito sui propri reali interessi, senza l’imposizione di studiare materie che non interessano e che, per esperienza personale, sono poi quelle in cui lo studente sarà meno incentivato a studiare e più soggette ad avere insufficienze o a bocciare. Non penso poi che questo sia una proposta irrealizzabile, perché il numero di studenti non cambierebbe e le materie proposte le sceglierebbe la scuola in base alla disponibilità di professori e aule e con una organizzazione del calendario e orari di lezioni si potrebbe risolvere tutto egregiamente (tipo 3 giorni su 5 stai nella tua classe e gli altri 2 fai le classi a scelta). Le stesse differenze che si creerebbero tra due studenti in questo sistema, sarebbero in fin dei conti le stesse che esistono al momento tra studenti del liceo scientifico, linguistico, classico: infatti in questi indirizzi si parte da una base di ore minime di materie considerate fondamentali, alle quali poi si aggiungono le ore specifiche per l'indirizzo. Perché non dare la possibilità di far scegliere ai ragazzi queste ore? cosa cambierebbe agli effetti? In oltre la possibilità di sondare le materie che effettivamente piacciono, mi sembra anche un ottimo modo per permettere allo studente di farsi un idea più chiara di quello che vorrebbe fare dopo il liceo, mentre ora spesso nemmeno alla fine del 5 anno si ha l’idea di quello che si andrà a fare poi.
La differenza di genero con rispetto alla predilezione di matematica o letteratura é stata provata di essere di base biologica, su studi fatti nei paesi piú rigidi allo scopo di dimminuire il gender gap, cioé i paesi nordici. Mentre piú libero é l'individuo di scegliere, piú si accentuano le predilezioni di basi biologiche. (Men for things Women for people). Il paradosso dell'uguaglianza di genere è stato utilizzato anche per descrivere le differenze di genere nei test di personalità e le preferenze in paesi più ricchi e con più parità di genre, principalmente in relazione agli studi condotti da Falk e Hermle (2018) e da Mac Giolla e Kajonius (2018).[5][16] Falk e Hermle (2018) hanno utilizzato il sondaggio mondiale Gallup del 2012 che ha esplorato le preferenze di circa 80.000 persone provenienti da 76 paesi diversi e ha scoperto che i paesi più ricchi e con maggiore parità di genere avevano maggiori divari di genere nelle preferenze delle persone.[5] Mac Giolla e Kajonius (2018) hanno scoperto che le donne tendono ad ottenere un punteggio più alto degli uomini su tutti e cinque gli aspetti della personalità nel test di personalità IPIP-NEO-120 e che il divario si allarga nei paesi che si classificano più in alto nel GGGI.[5
Punti di vista interessanti e magistralmente esposti. Ad ogni modo, mi sento di poter fare qualche osservazione. Personalmente ritengo che l'idea di "abbattere le differenze" sia abbastanza utopica. Anche se si superano le differenze di genere, di censo e quant'altro, due differenze resteranno sempre: le attitudini e le aspirazioni. Per me la migliore scuola è quella che si basa sulla logica e sulla disciplina: la prima deve essere intesa come la capacità di usare il cervello mentre la seconda, sebbene suoni brutta e oppressiva, è fondamentale se si aspira ad un miglioramento personale. Come ho detto all'inizio, ciascuno di noi ha differenti aspirazioni e non tutti aspirano a raggiungere i gradi più alti dell'istruzione. In simili casi, la scuola dovrebbe avere il coraggio di rinunciare ad un inutile "accanimento didattico" ed indirizzare gli alunni che non si impegnano verso il mondo del lavoro.
Grazie Lorenzo e' sempre interessante e piacevole ascoltarti, dai sempre lo spunto per apprendere qualcosa di nuovo e da un altro punto di vista, sei un ragazzo di spessore, continua così ciao🍎🌍🌈😊
Filmatoolto interessante bravo! Posso scriverti ancora? Sono interessato anche io alle tue ricerche sebbene venga da un ambito completamente diverso! Complimenti luca
secondo me vedere la scuola solo per i risultati e il voto sia un grande errore per la visione di un miglioramento della scuola e inoltre si deve curare molto al lato della persona che non è solo nello studio
@@miOffroio grazie mille. Ho più volte cercato di approfondire gli argomenti che hai trattato nel video, essendo io stesso uno studente delle superiori coinvolto in queste dinamiche . Tuttavia sia per mancanza di tempo sai per negligenza (sono troppo impaziente 😅) non sono mai riuscito a trovare fonti con dati così chiari.
Complimenti per il tema e per le argomentazioni! ua-cam.com/video/8NTuPzOoPMU/v-deo.html questo è il primo video di una rubrica sulla scuola che stanno portando avanti sul canale di Liberi Oltre. Un confronto sarebbe interessante e proficuo secondo me.
Consiglio la lettura de "il danno scolastico, la scuola progressista come macchina della disuguaglianza" scritto da Luca Ricolfi, non esattamente un reazionario ;)
Ciao Lorenzo. Ti ho sempre seguito con entusiasmo, guardando con gioia ai tuoi progressi in campo scolastico e alla tua generosa volontà di condivisione. Ti scrivo per dirti che mi fermo qui. Sulla scuola si sarebbe potuto dire tantissimo e ti fa onore l’averci provato. Sei riuscito ad enucleare alcune tra le cause principi dello sfascio attuale e già questo ti fa onore. Sei caduto (per me rovinosamente) sul pensiero scientifico che dovrebbe essere apertura e confronto, attualmente NEGATO dal nostro sistema, medico, politico, scolastico etc Come hai potuto citare l’omeopatia come una delle manifestazioni dell’oscurantismo culturale? Significa nn saperne nulla, o peggio rifarsi a luoghi comuni pericolosissimi…. Capisco nn soddisfi la mentalità di un ricercatore protocollare ma come nn tenere conto delle nostre energie “sottili”, dell’aura, del nostro elettromagnetismo? Ho un marito che si cura da sempre con rimedi allopatici ma che quando comincia la sintomatologia influenzale stagionale ricorre da anni ad un comunissimo rimedio omeopatico. Risultato? 20 anni e nemmeno un’influenza. Ti auguro di continuare a crescere e di riuscire ad interrogarti con onestà su quanto consideri “caposaldo” della tua cultura. Ricorda che sappiamo solo di non sapere e che la nostra vita, la nostra umanità, è un grandissimo mistero. E, last but not least, non fidarti mai di nessuno. Leggi, approfondisci, discuti. E dove trovi una chiusura a priori, sospetta ci sia qualcosa da nascondere. Buona fortuna!
Mi spiace tu smetta di seguirmi, ma evidentemente se la tua fede nell'omeopatia viene messa in crisi da una frase in un video che parla di tutt'altro qualche dubbio lo hai pure tu sul suo funzionamento ;)
Classe '89 nessuno Mai parlato a scuola e universita' Di Pisa , liceo classico sperimentale It e fisica, fatto olimpiadi Maths per Anni, nessuno ha mai parlato , insegnato skills per risolvere problemi, skills pratiche per Lavoro. Nessun grande prof. universitario Hai Mai detto chiaramente come stavano le cose : Che non stavamo imparando nulla Di utile, Che quegli esami erano per finanziare quella cattedra, quel corso, quel professor, Che avremmo fatto meglio a fare questo o quello piuttosto Che seguire I corsi ...personale docente in generale super politicizzato a sinistra da Lettere a Fisica , provinciale nei Modi e nel method, bigotto e prezzolato in marking, very often indifferent to results , Mai entusiasta e Mai guida . Auguri ai futuri giovani disoccupati con case di proprieta' costretti a chiedere favori e destra a manca dai 20 in su' per essere sottopagati a vita, auguri ai leccaculi per professione, ai futuri ricercatori Di non-ricerca pagati a rate per I loro progetti inutili , auguri per le future riforme scolastiche !
Il test sulla matematica appare oggettivo perché la matematica in sé è un linguaggio simile ovunque: certo in seguito bisogna capire come viene insegnata per età nei diversi Paesi. Perché non è detto che in ogni nazione si arrivi alla stessa età allo stesso livello. Sappiamo infatti che la matematica ha un proprio percorso lineare di difficoltà ma non sappiamo la velocità di come venga insegnata nelle diverse nazioni. Per cui sarebbe interessante conoscere l'organizzazione di questi test di valutazione per nazione e quante variabili hanno e come possono essere interpretate. Il test sulla scienza poi è abbastanza ambiguo perché le variabili sono eccessive e dispersive e scienza di per sé vuol dire tutto e niente. Quali domande vengono poste e su quali tematiche e per tipologie di età e livello scolastico. Forse viene chiesto a uno studente di descrivere una cellula? Cioè vengono chiesti concetti basilari che si dovrebbero insegnare in qualsiasi istituto? Il test poi sulla comprensione del testo scritto è ancora più ambiguo da poter concepire. A meno che non si faccia leggere un articolo di giornale che descriva un fatto di cronaca e poi si domanda allo studente cosa ha capito e se è capace di raccontarlo. Quindi si valuta la capacità di attenzione e concentrazione. Però anche qui attenzione: questo articolo di giornale dovrebbe essere identico in tutto il mondo e dovrebbe essere tradotto nelle varie lingue con le stesse identiche opportunità. Non si potrebbe nemmeno farlo leggere a tutti in inglese. Perché subentrerebbe la variabili di chi conosce meglio o peggio l'inglese e non il testo scritto. Non si potrebbe descrive un luogo, fatto o personaggio specifico. Non lo so. Questi test non li conosco, non li ho studiati, ma sino a prova contraria mi sembrano troppo manipolabili e non ho percepito un fondo comune e oggettivo. Anche perché se a questi test manca un'oggettività priva di variabili, manca la possibilità di una valutazione certa. Se ti fa piacere potresti spiegarceli meglio. Grazie! Sul tema della scuola italiana e la capacità degli studenti italiani di essere competitivi poi questo si può verificare in altri settori più specifici. Esempio quante invenzioni hanno creato gli studenti italiani negli istituti tecnici rispetto agli altri studenti. Altrimenti anche le votazioni sono uno strumento di valutazione manipolabile nei diversi Paesi.
Perché non si parla mai delle differenze di genere in sfavore dei maschi? I maschi hanno risultati peggiori nella lettura, eppure non mi risulta che la cosa abbia creato scandalo o che si parli di iniziative per correggere questa differenza. E poi c'è il paradosso nordico: nei Paesi scandinavi, dove l'eguaglianza di genere è alta, sono sempre di meno le donne che scelgono materie STEM.
È un'ottima osservazione, credo che almeno per ora politicamente sia più "comodo" far rilevare le differenze in sfavore del genere femminile, però ricordiamo sempre che l'accesso all'istruzione è stato ad esse precluso a lungo, quindi è ragionevole guardare più a quanto ancora resti da fare sul tema
Ma perché "lungi da te" asserire che maschi e femmine siano più portati per professioni diverse? Se il dato é quello per tutto l'occidente evidentemente almeno una forte correlazione biologica e paleoculturale ci sarà. Poi possiamo decidere (e io lo spero) di fare policies che promuovano una realtà diversa e più variegata di quella in cui viviamo. Ma se é così, é così. Ulteriore obiezione la farei al passaggio in cui si dice che 2 studenti su 5 non pensano di poter accrescere la loro intelligenza studiando; mi sembra tu abbia letto il dato con un dolcissimo punto di vista socratico per cui i 2 che hanno risposto no si pensano stupidi e incapaci di migliorare... É possibile, forse addirittura probabile, che chi ha risposto così pensi di essere tra gli intelligenti e che siano "gli altri" stupidi a non poter accrescere la loro intelligenza. É una misura molto difficile da incasellare e definire.
"Lungi da me" perché non credo che maschi o femmine siano per natura più bravi in una professione o in un altra, e infatti il dato qui riguarda la preferenza, non tanto l'abilità per fare quella professione. Comunque sono anch'io stupito dal fatto che i dati siano comuni in tanti paesi, anche dove si presume che le politiche per l'uguaglianza di genere siano migliori.
Ci sono delle questioni non vere che rivedrei più attentamente. È evidente che ti mancano nozioni sull'omeopatia sostanziali ma anche esperienza di natura pratica sulla dipendenza che la tecnologia causa ai bambini per cui la dad, non solo si ė rivelata inutile ma addirittura dannosa. Qui serve una maggior informazione sulla psicologia dei bambini delle scuole elementari che hanno un bisogno epidermico ed emozionale basilare per lo sviluppo integrale della loro persona e personalità. Un distinguo per fasce d'età è doverosa. Gli adolescenti inoltre non se la passano meglio, visto che la parte razionale in quegli anni è ridotta in percentuale nella parte del cervello interessata, lasciando molto più spazio alle restanti funzioni ( ricerca, anche qui, fondamentale ).
Non mi risulta che esistano studi scientifici che provino l’efficacia dell’omeopatia. Chi la pratica, normalmente, è troppo allucinato dai propri bias cognitivi per prendere in considerazione l’effetto placebo, che dà un’illusione di efficacia. Sull’oroscopo non ho neanche intenzione di perdere tempo. Lorenzo, da scienziato, ha tutto il diritto di dire né più, né meno della verità oggettiva su questi temi. So che è un boccone duro e amaro da mandar giù, ma la scienza non è un’opinione: i vaccini non causano l’autismo, la Terra non è piatta, e il coronavirus non è frutto di un complotto dei ‘poteri forti’. Ben altra cosa sarebbe la fitoterapia, ma la differenza tra questa e l’omeopatia sfugge ai più. Sarò più che disposto a credere alle favole sulla memoria dell’acqua non appena vedrò uno studio che ne provi l’efficacia in ottemperanza a tutte le regole del metodo scientifico.
Perché non si parla mai delle differenze di genere in sfavore dei maschi? I maschi hanno risultati peggiori nella lettura, eppure non mi risulta che la cosa abbia creato scandalo o che si parli di iniziative per correggere questa differenza. E poi c'è il paradosso nordico: nei Paesi scandinavi, dove l'eguaglianza di genere è alta, sono sempre di meno le donne che scelgono materie STEM.
Perché ci troviamo in un'era in cui alle materie umanistiche non viene dato lo stesso peso che si dà alle STEM e spesso questo genere di dati viene utilizzato come giustificazione del divario di genere nei salari. Aggiungo che questo non è tutto: in entrambi i campi, sia quello umanistico che quello scientifico, le figure maschili non sono certo mancate nel corso della storia e non mancano dai libri di testo. La si potrebbe vedere in quel modo, se non ci fossero molti altri fattori legati alle differenze e alle discriminazioni di genere
Sempre interessante nei temi che invitano a riflessioni e discussioni.ti auspico un grande numero di attenzioni!
Riguardo all'inclusione: ho come l'impressione, che la scuola abbia deciso sì, di essere inclusiva il più possibile, ma facendo ciò, abbia abbassato notevolmente i livelli di aspettative dagli studenti. Insomma, questa è una mia impressione basata sulla mia esperienza, ma credo che ci si sia concentrati troppo sull'inclusione, mentre era evidentemente che la qualità dello studio stava calando sempre di più, e ancora oggi persiste questa realtà. Ma a questo punto io mi chiedo: ha senso, se la mia impressione è corretta, includere chiunque, anche quegli studenti che si "impegnano di meno", a discapito di coloro che si "impegnano di più", abbassando così il livello minimo di assunzione delle competenze?
👎 non ha senso . Meglio lasciare la possibilità di scegliere se frequentare la scuola o no in base all’ impegno profuso
Secondo me infatti sarebbe più utile incentivare percorsi differenziati, ma troppo spesso il non fare il Liceo viene considerato uno stigma sociale, quando le abilità di molti sarebbero più congeniali magari a un istituto tecnico (sono un fiero sostenitore degli ITS, ho pure fatto una campagna promozionale due anni fa)
La funzione perequativa della scuola è stata abbandonata in sacrificio al sacro COVIDDE, per far questo senza allarmi tempestivi si sono saltate le prove invalsi 2020 e non si guardano quelle del 2021, erano stati persino tolti i test scritti agli esami 2022. ua-cam.com/video/QS5rkDt5nXQ/v-deo.html
Grazie chiaro ed efficace...non dimentichiamo anche il problema dei continui cambiamenti di insegnanti che non permettono la creazione nel tempo di buone relazioni che rappresentano la base per il reale apprendimento. Grazie
Sicuramente! Purtroppo ne ho avuto esperienza molteplici volte..
13:12 in linea di base invece è così: le statistiche hanno evidenziato che nei paesi con maggiore parità di genere, si assiste in modo più evidente a questa "polarizzazione" delle scelte di carriera.
Per cui si può affermare che generalizzando i due sessi siano propensi a due diverse scelte lavorative.
Poi ovviamente ogni persona è un essere a sé e la generalizzazione non può mai indicare il caso specifico.
Sono d’accordo su tutto e sono contento della tua scelta di informare e sensibilizzare la tua community su questo problema. Vorrei solo consigliarti di parlarne con il prof Michele Boldrin se già non lo conosci… carattere un po’ burbero ma onestà intellettuale disarmante :)
Lo seguo sì, non mi dispiacerebbe potermi confrontare con lui :)
Ce ne fossero di menti pensanti come la
Tua in grado di esprimersi così bene 😌! I miei genitori facevano parte della OLD SKOOL
ITALIANA. Mio padre quando andrò in pensione all’inizio degli anni novanta disse : - ho visto la rovina del sistema scolastico italiano -. In privato potrei raccontarti molte cose . Bellissima Zurich ho ricordi felici . 😌
grazie!!
Io penso che i principali problemi che ho riscontrato nelle scuole superiori (principalmente dei licei, non parlo degli istituti tecnici dei quali non ho esperienza) siano principalmente tre e belli grossi.
La scuola di ora, per esperienze personali, mi sembra essenzialmente basata sulla mera valutazione dello studente e sull'immagazzinamento di un quantitativo smodato di informazioni , invece che sulle reali competenze che questo deve acquisire o sulla formazione di un individuo pensante con spirito critico e capacità di ragionamento, che poi sarà alla base non solo del suo futuro, ma anche del futuro della società.
L’incombere quotidiano di una possibile interrogazione e il timore di una valutazione negativa, sommato alle continue verifiche, non incentiva i ragazzi a studiare con il fine di imparare qualcosa, ma al contrario li invoglia ad ottenere un voto per lo meno sufficiente in modo poi da non preoccuparsene più… e questo succede per tutti i 5 anni.
Praticamente gli studenti sono spinti a studiare costantemente cose che poi dimenticheranno automaticamente una volta superato la verifica e le conoscenze che acquisiscono sono veramente poche.
Gli esempi più lampanti sono matematica e storia: continuamente studiate nel corso dei cinque anni, ma a pochi anni dal diploma in pochi hanno effettivamente competenze o una cultura adeguata in materia.
Semplicemente si studia per passare la verifica e una volta fatto si elimina tutto per lasciare spazio alle informazioni per la verifica seguente, in un ciclo continuo e analogo per ogni materia.
Una cosa che va parallelamente al punto precedente è secondo me l’approccio quasi esclusivamente nozionistico e teorico della scuola italiana, con minimo spazio per la messa in pratica delle conoscenze acquisite.
Non capisco veramente il senso di dovere ascoltare ore di lezioni spiegate, quando poi una volta tornati a casa si studierà dal libro che fa la stessa identica cosa e anche meglio.
L’esempio più calzante sono le lingue straniere dove si passano la quasi totalità di ore a studiare la grammatica, senza poi poter effettivamente avere uno spazio sensato e utile dove poter mettere in pratica la lingua: molta della gente che si è diplomata con me aveva un livello di inglese veramente al minimo indispensabile, però siccome nelle verifiche scritte andava bene allora secondo la scuola italiana le competenze risultavano acquisite, perché alla fine l'unica cosa che importava era avere almeno un 6.
Stesso discorso in realtà si può anche fare alle scienze, italiano, latino o greco, informatica, ecc…
In realtà però il problema più grosso che ho notato e sempre criticato è la mancanza di scelta e l’obbligo di omologarsi ad uno delle scuole superiori presenti.
Secondo questo sistema lo studente si deve adeguare alla scuola, quando dal mio punto di vista sarebbe più produttivo e utile che la scuola, nei limiti del possibile, si adeguasse alle scelte del singolo studente.
Perché non fare in modo che vi sia una base di materie comuni a tutti e poi la possibilità di fare scegliere in piena libertà allo studente le rimanenti altre materie, tra quelle offerte in tutto l’istituto?
In questo modo uno potrebbe scegliere di fare se gli piace greco, francese, informatica, arte e maggiori ore di biologia o chimica, cosa che allo stato attuale non mi risulta possibile in nessun indirizzo.
Così facendo ogni studente avrebbe un percorso di studi cucito sui propri reali interessi, senza l’imposizione di studiare materie che non interessano e che, per esperienza personale, sono poi quelle in cui lo studente sarà meno incentivato a studiare e più soggette ad avere insufficienze o a bocciare.
Non penso poi che questo sia una proposta irrealizzabile, perché il numero di studenti non cambierebbe e le materie proposte le sceglierebbe la scuola in base alla disponibilità di professori e aule e con una organizzazione del calendario e orari di lezioni si potrebbe risolvere tutto egregiamente (tipo 3 giorni su 5 stai nella tua classe e gli altri 2 fai le classi a scelta).
Le stesse differenze che si creerebbero tra due studenti in questo sistema, sarebbero in fin dei conti le stesse che esistono al momento tra studenti del liceo scientifico, linguistico, classico: infatti in questi indirizzi si parte da una base di ore minime di materie considerate fondamentali, alle quali poi si aggiungono le ore specifiche per l'indirizzo.
Perché non dare la possibilità di far scegliere ai ragazzi queste ore? cosa cambierebbe agli effetti?
In oltre la possibilità di sondare le materie che effettivamente piacciono, mi sembra anche un ottimo modo per permettere allo studente di farsi un idea più chiara di quello che vorrebbe fare dopo il liceo, mentre ora spesso nemmeno alla fine del 5 anno si ha l’idea di quello che si andrà a fare poi.
La differenza di genero con rispetto alla predilezione di matematica o letteratura é stata provata di essere di base biologica, su studi fatti nei paesi piú rigidi allo scopo di dimminuire il gender gap, cioé i paesi nordici. Mentre piú libero é l'individuo di scegliere, piú si accentuano le predilezioni di basi biologiche. (Men for things Women for people). Il paradosso dell'uguaglianza di genere è stato utilizzato anche per descrivere le differenze di genere nei test di personalità e le preferenze in paesi più ricchi e con più parità di genre, principalmente in relazione agli studi condotti da Falk e Hermle (2018) e da Mac Giolla e Kajonius (2018).[5][16] Falk e Hermle (2018) hanno utilizzato il sondaggio mondiale Gallup del 2012 che ha esplorato le preferenze di circa 80.000 persone provenienti da 76 paesi diversi e ha scoperto che i paesi più ricchi e con maggiore parità di genere avevano maggiori divari di genere nelle preferenze delle persone.[5] Mac Giolla e Kajonius (2018) hanno scoperto che le donne tendono ad ottenere un punteggio più alto degli uomini su tutti e cinque gli aspetti della personalità nel test di personalità IPIP-NEO-120 e che il divario si allarga nei paesi che si classificano più in alto nel GGGI.[5
Punti di vista interessanti e magistralmente esposti.
Ad ogni modo, mi sento di poter fare qualche osservazione.
Personalmente ritengo che l'idea di "abbattere le differenze" sia abbastanza utopica. Anche se si superano le differenze di genere, di censo e quant'altro, due differenze resteranno sempre: le attitudini e le aspirazioni.
Per me la migliore scuola è quella che si basa sulla logica e sulla disciplina: la prima deve essere intesa come la capacità di usare il cervello mentre la seconda, sebbene suoni brutta e oppressiva, è fondamentale se si aspira ad un miglioramento personale.
Come ho detto all'inizio, ciascuno di noi ha differenti aspirazioni e non tutti aspirano a raggiungere i gradi più alti dell'istruzione. In simili casi, la scuola dovrebbe avere il coraggio di rinunciare ad un inutile "accanimento didattico" ed indirizzare gli alunni che non si impegnano verso il mondo del lavoro.
Grazie Lorenzo e' sempre interessante e piacevole ascoltarti, dai sempre lo spunto per apprendere qualcosa di nuovo e da un altro punto di vista, sei un ragazzo di spessore, continua così ciao🍎🌍🌈😊
Grazie davvero!
Video molto interessante e intelligente, l'unico consiglio che ti darei è di alzare un po' la voce e/o il volume del microfono
Filmatoolto interessante bravo! Posso scriverti ancora? Sono interessato anche io alle tue ricerche sebbene venga da un ambito completamente diverso! Complimenti luca
So che non c entra nulla, ma sei davvero un bel ragazzo, mi ricordi un lord inglese😊
Riguardo all'aiuto ai maturandi, mi ricordo di aver guardato talmente tanti dei tuoi video di ripasso da riuscire a sognarti un paio di notti😅😅😂
Wow! Spero abbiano portato bene però!
@@miOffroio sicuramente hanno aiutato 😉
Ahahahah a me per l'esame di terza media dell'anno scorso
secondo me vedere la scuola solo per i risultati e il voto sia un grande errore per la visione di un miglioramento della scuola e inoltre si deve curare molto al lato della persona che non è solo nello studio
Vero!
Non so se sia solo un mio problema ma non riesco ad accedere alla pagina delle fonti
Ho sistemato!
@@miOffroio grazie mille. Ho più volte cercato di approfondire gli argomenti che hai trattato nel video, essendo io stesso uno studente delle superiori coinvolto in queste dinamiche . Tuttavia sia per mancanza di tempo sai per negligenza (sono troppo impaziente 😅) non sono mai riuscito a trovare fonti con dati così chiari.
con quanto sei uscito alla maturità?
Complimenti per il tema e per le argomentazioni!
ua-cam.com/video/8NTuPzOoPMU/v-deo.html questo è il primo video di una rubrica sulla scuola che stanno portando avanti sul canale di Liberi Oltre.
Un confronto sarebbe interessante e proficuo secondo me.
Grazie!
Consiglio la lettura de "il danno scolastico, la scuola progressista come macchina della disuguaglianza" scritto da Luca Ricolfi, non esattamente un reazionario ;)
grazie!
Ciao Lorenzo. Ti ho sempre seguito con entusiasmo, guardando con gioia ai tuoi progressi in campo scolastico e alla tua generosa volontà di condivisione. Ti scrivo per dirti che mi fermo qui. Sulla scuola si sarebbe potuto dire tantissimo e ti fa onore l’averci provato. Sei riuscito ad enucleare alcune tra le cause principi dello sfascio attuale e già questo ti fa onore. Sei caduto (per me rovinosamente) sul pensiero scientifico che dovrebbe essere apertura e confronto, attualmente NEGATO dal nostro sistema, medico, politico, scolastico etc
Come hai potuto citare l’omeopatia come una delle manifestazioni dell’oscurantismo culturale? Significa nn saperne nulla, o peggio rifarsi a luoghi comuni pericolosissimi…. Capisco nn soddisfi la mentalità di un ricercatore protocollare ma come nn tenere conto delle nostre energie “sottili”, dell’aura, del nostro elettromagnetismo? Ho un marito che si cura da sempre con rimedi allopatici ma che quando comincia la sintomatologia influenzale stagionale ricorre da anni ad un comunissimo rimedio omeopatico. Risultato? 20 anni e nemmeno un’influenza. Ti auguro di continuare a crescere e di riuscire ad interrogarti con onestà su quanto consideri “caposaldo” della tua cultura. Ricorda che sappiamo solo di non sapere e che la nostra vita, la nostra umanità, è un grandissimo mistero. E, last but not least, non fidarti mai di nessuno. Leggi, approfondisci, discuti. E dove trovi una chiusura a priori, sospetta ci sia qualcosa da nascondere. Buona fortuna!
Mi spiace tu smetta di seguirmi, ma evidentemente se la tua fede nell'omeopatia viene messa in crisi da una frase in un video che parla di tutt'altro qualche dubbio lo hai pure tu sul suo funzionamento ;)
Conosci Michele Boldrin? É economista e youtuber ed è molto interessato al tema scuola, te lo consiglio.
Classe '89 nessuno Mai parlato a scuola e universita' Di Pisa , liceo classico sperimentale It e fisica, fatto olimpiadi Maths per Anni, nessuno ha mai parlato , insegnato skills per risolvere problemi, skills pratiche per Lavoro. Nessun grande prof. universitario Hai Mai detto chiaramente come stavano le cose : Che non stavamo imparando nulla Di utile, Che quegli esami erano per finanziare quella cattedra, quel corso, quel professor, Che avremmo fatto meglio a fare questo o quello piuttosto Che seguire I corsi ...personale docente in generale super politicizzato a sinistra da Lettere a Fisica , provinciale nei Modi e nel method, bigotto e prezzolato in marking, very often indifferent to results , Mai entusiasta e Mai guida . Auguri ai futuri giovani disoccupati con case di proprieta' costretti a chiedere favori e destra a manca dai 20 in su' per essere sottopagati a vita, auguri ai leccaculi per professione, ai futuri ricercatori Di non-ricerca pagati a rate per I loro progetti inutili , auguri per le future riforme scolastiche !
Il test sulla matematica appare oggettivo perché la matematica in sé è un linguaggio simile ovunque: certo in seguito bisogna capire come viene insegnata per età nei diversi Paesi. Perché non è detto che in ogni nazione si arrivi alla stessa età allo stesso livello. Sappiamo infatti che la matematica ha un proprio percorso lineare di difficoltà ma non sappiamo la velocità di come venga insegnata nelle diverse nazioni.
Per cui sarebbe interessante conoscere l'organizzazione di questi test di valutazione per nazione e quante variabili hanno e come possono essere interpretate.
Il test sulla scienza poi è abbastanza ambiguo perché le variabili sono eccessive e dispersive e scienza di per sé vuol dire tutto e niente. Quali domande vengono poste e su quali tematiche e per tipologie di età e livello scolastico. Forse viene chiesto a uno studente di descrivere una cellula? Cioè vengono chiesti concetti basilari che si dovrebbero insegnare in qualsiasi istituto?
Il test poi sulla comprensione del testo scritto è ancora più ambiguo da poter concepire.
A meno che non si faccia leggere un articolo di giornale che descriva un fatto di cronaca e poi si domanda allo studente cosa ha capito e se è capace di raccontarlo. Quindi si valuta la capacità di attenzione e concentrazione. Però anche qui attenzione: questo articolo di giornale dovrebbe essere identico in tutto il mondo e dovrebbe essere tradotto nelle varie lingue con le stesse identiche opportunità. Non si potrebbe nemmeno farlo leggere a tutti in inglese. Perché subentrerebbe la variabili di chi conosce meglio o peggio l'inglese e non il testo scritto. Non si potrebbe descrive un luogo, fatto o personaggio specifico.
Non lo so. Questi test non li conosco, non li ho studiati, ma sino a prova contraria mi sembrano troppo manipolabili e non ho percepito un fondo comune e oggettivo.
Anche perché se a questi test manca un'oggettività priva di variabili, manca la possibilità di una valutazione certa.
Se ti fa piacere potresti spiegarceli meglio. Grazie!
Sul tema della scuola italiana e la capacità degli studenti italiani di essere competitivi poi questo si può verificare in altri settori più specifici. Esempio quante invenzioni hanno creato gli studenti italiani negli istituti tecnici rispetto agli altri studenti.
Altrimenti anche le votazioni sono uno strumento di valutazione manipolabile nei diversi Paesi.
Perché non si parla mai delle differenze di genere in sfavore dei maschi? I maschi hanno risultati peggiori nella lettura, eppure non mi risulta che la cosa abbia creato scandalo o che si parli di iniziative per correggere questa differenza.
E poi c'è il paradosso nordico: nei Paesi scandinavi, dove l'eguaglianza di genere è alta, sono sempre di meno le donne che scelgono materie STEM.
È un'ottima osservazione, credo che almeno per ora politicamente sia più "comodo" far rilevare le differenze in sfavore del genere femminile, però ricordiamo sempre che l'accesso all'istruzione è stato ad esse precluso a lungo, quindi è ragionevole guardare più a quanto ancora resti da fare sul tema
Ma perché "lungi da te" asserire che maschi e femmine siano più portati per professioni diverse?
Se il dato é quello per tutto l'occidente evidentemente almeno una forte correlazione biologica e paleoculturale ci sarà.
Poi possiamo decidere (e io lo spero) di fare policies che promuovano una realtà diversa e più variegata di quella in cui viviamo. Ma se é così, é così.
Ulteriore obiezione la farei al passaggio in cui si dice che 2 studenti su 5 non pensano di poter accrescere la loro intelligenza studiando; mi sembra tu abbia letto il dato con un dolcissimo punto di vista socratico per cui i 2 che hanno risposto no si pensano stupidi e incapaci di migliorare... É possibile, forse addirittura probabile, che chi ha risposto così pensi di essere tra gli intelligenti e che siano "gli altri" stupidi a non poter accrescere la loro intelligenza.
É una misura molto difficile da incasellare e definire.
Non esiste alcuna base scientifica di questa correlazione biologica, per cui tra l'altro ci sarebbero veramente troppe eccezioni
"Lungi da me" perché non credo che maschi o femmine siano per natura più bravi in una professione o in un altra, e infatti il dato qui riguarda la preferenza, non tanto l'abilità per fare quella professione. Comunque sono anch'io stupito dal fatto che i dati siano comuni in tanti paesi, anche dove si presume che le politiche per l'uguaglianza di genere siano migliori.
stop speaking mario language
Ci sono delle questioni non vere che rivedrei più attentamente. È evidente che ti mancano nozioni sull'omeopatia sostanziali ma anche esperienza di natura pratica sulla dipendenza che la tecnologia causa ai bambini per cui la dad, non solo si ė rivelata inutile ma addirittura dannosa. Qui serve una maggior informazione sulla psicologia dei bambini delle scuole elementari che hanno un bisogno epidermico ed emozionale basilare per lo sviluppo integrale della loro persona e personalità. Un distinguo per fasce d'età è doverosa. Gli adolescenti inoltre non se la passano meglio, visto che la parte razionale in quegli anni è ridotta in percentuale nella parte del cervello interessata, lasciando molto più spazio alle restanti funzioni ( ricerca, anche qui, fondamentale ).
Sembra che ti sia arenata alla critica dell'omeopatia. Se avessi ascoltato, avresti notato che la tue tesi non si contrappongono alle sue.
Non mi risulta che esistano studi scientifici che provino l’efficacia dell’omeopatia. Chi la pratica, normalmente, è troppo allucinato dai propri bias cognitivi per prendere in considerazione l’effetto placebo, che dà un’illusione di efficacia. Sull’oroscopo non ho neanche intenzione di perdere tempo. Lorenzo, da scienziato, ha tutto il diritto di dire né più, né meno della verità oggettiva su questi temi. So che è un boccone duro e amaro da mandar giù, ma la scienza non è un’opinione: i vaccini non causano l’autismo, la Terra non è piatta, e il coronavirus non è frutto di un complotto dei ‘poteri forti’. Ben altra cosa sarebbe la fitoterapia, ma la differenza tra questa e l’omeopatia sfugge ai più. Sarò più che disposto a credere alle favole sulla memoria dell’acqua non appena vedrò uno studio che ne provi l’efficacia in ottemperanza a tutte le regole del metodo scientifico.
Perché non si parla mai delle differenze di genere in sfavore dei maschi? I maschi hanno risultati peggiori nella lettura, eppure non mi risulta che la cosa abbia creato scandalo o che si parli di iniziative per correggere questa differenza.
E poi c'è il paradosso nordico: nei Paesi scandinavi, dove l'eguaglianza di genere è alta, sono sempre di meno le donne che scelgono materie STEM.
Perché ci troviamo in un'era in cui alle materie umanistiche non viene dato lo stesso peso che si dà alle STEM e spesso questo genere di dati viene utilizzato come giustificazione del divario di genere nei salari. Aggiungo che questo non è tutto: in entrambi i campi, sia quello umanistico che quello scientifico, le figure maschili non sono certo mancate nel corso della storia e non mancano dai libri di testo. La si potrebbe vedere in quel modo, se non ci fossero molti altri fattori legati alle differenze e alle discriminazioni di genere
Ecco anche questa è un'ottima osservazione