Brillante lezione, maestria nella concisione : in poche parole ha detto quasi tutto ciò che si può dire su "dio" . C'è il dio del pensiero magico-metafisico, persino preteso razionale (Hegel - tutto ciò che è, è razionale - sic!) su, su fino al pensiero moderno, quello libero dalla magia, quello di un Feuerbach, Marx, Nietzsche e Freud. Io opto chiaramente per quest'ultima corrente: occorre finalmente liberarsi da dio e dal pensiero magico (a volte infantile) per finalmente poter affrontare la vita con le proprie gambe, senza grucce divine, né speranze metafisiche. Per far questo occorre diventare forti fino ad amare il proprio destino tragico : è "l'amor fati" di Nietzsche, grande maestro di stoicismo. La vita non ha altro senso che quello che le conferiamo NOI stessi. E nell'universo non c'è alcun fine: anche questo è difficile, ma necessario accettare: senza il nostro consenso (!) veniamo gettati su questa terra come su di un palcoscenico, e sovente pure costretti a recitare un ruolo che non ci conviene affatto (Heidegger/Sartre)
Verissimo ! : è da più di vent'anni che io ci scavo e riscavo in questa preziosa miniera, e non sono ancora giunto in fondo! Quando dico che per me fu uno dei più grandi pensatori/filosofi della storia, sovente mi danno del matto: ma sono loro a non capire, o perché prevenuti, o per mera ignoranza dei suoi testi originali (non quelli manipolati dalla perfida sorella Elisabeth del apocrifo "La Volontà di Potenza")
@@MatteoSaudino ma secondo me sti filosofi che Citi non sapevano manco il motivo per cui stavano al mondo. Avrebbero dovuto porsi il paradosso ontologico dell'onnipotente. E avrebbero capito che siamo qui perché siamo l'unico desiderio di questa realtà onnipotente. E l'oggetto dell'unico desiderio dell'onnipotente, o di questa realtà ( mondo fenomenico + mondo noumenico), é la comprensione. Cioè la formazione spontanea dell'ordine nel bel mezzo del caos o del disordine. Penso quindi esisto. A motivo, a ragione del pensiero che consegue l'esistenza intera. Siamo stati tutti pensati, siamo stati tutti desiderati. E nel momento in cui decidiamo (sì perché il libero arbitrio fu lo strumento per cui l'onnipotente stesso dovette usare per realizzare il suo unico desiderio) di capire, realizziamo infine l'unico desiderio dell'onnipotente. Il quale risulta a noi " incompreso ", solamente perché il suo desiderio di comprensione é infinito. Dovette sparire dallo spazio-tempo barionico , per rinascere idea o speranza nelle teste di chi lo voleva. É chiaro che Dio dovette sparire. Se no, sarebbe stata una mera obbedienza. E questo é un atteggiamento degli uomini potenti, ma non dell'onnipotente. L'onnipotente stesso ebbe bisogno del libero arbitrio per realizzare il suo unico desiderio. E la comprensione é presente anche in una molecola d'acqua finché gli atomi che compongono la molecola stessa continuano a scambiarsi elettroni.
Questo video mi è risultato molto utile in quanto l'argomento principale della mia tesina è proprio il concetto di divinità e come questo è mutato con il passare del tempo. il suo video mi è risultato molto utile per definire il cambiamento di tale concetto nella filosofia del panorama novecentesco. Grazie ancora.
Grazie ancora per il suo lavoro, professore! Se ne dovesse avere il tempo, potrebbe dare anche qualche consiglio sul concetto di paura (e angoscia)? In ogni caso grazie :-)
Complimenti PROF.!!! LA SUA SINTESI E'UN COMPENDIO DI ECCELLENZA! Sono un prof.DiRItto ed Economia! da 35 anni! Le voglio fare una domanda!. E la PREGO mi RISPONDA!! LEI ci CREde in DIO! Cosa e'Il Cristianesimo per LEI!! Cosa pensa Della CHIESA Cattolica!?? nella STORIA ed OGGI!! La prego mi RISPONDA!!!!!!!!!
Giuseppe Munno Caro prof. Munno, io sono un impiegato pubblico, sono laureato in economia e sono un appassionato di filosofia. Seguo da tempo il prof. Saudino e sono iscritto a diversi canali UA-cam incentrati su argomenti filosofici. Le domande che lei pone mi incuriosiscono, ma sono più propenso a riformularle incentrandole sul senso dell'esistenza e la struttura della realtà, anziché sul Cristianesimo e l'idea di Dio che esso ci restituisce. Ben venga ogni risposta di Saudino ma, per la mia breve esperienza sul suo canale UA-cam, le dico che è restio a formulare risposte di questo tipo, se non altro perché richiederebbero una trattazione non consentita dallo spazio di un commento. Le dico che ha già accennato in passato al suo ateismo. Se lei è interessato a scambiare qualche idea con me, mi farebbe piacere. Io mi definisco un agnostico. Un cordiale saluto.
Luca Dinelli Ciao Luca! Mi fa molto piacere che mi hai scritto!!Io penso che tu come Me cerchi di trovare un senso ad una vita che non ha Alcun senso!! Ho studiato filosofia al liceo classico! ed ora dopo una vita sono ritornato a studiarla! Penso che l'agnosticismo sia una cosa ed il gnosticismo un'altra!! Il gnosticismo e'il criastianesimo vero! E'che la Chiesa Cattolica (che io considero solo POTERE e non dico altro) cl ha occultato!! Mi sento di fare parte di quellla SINISTRA hegeliana!! Perche'penso che DIO sia una creazione dell'uomo e del potere! Ma a volte mi chiedo Se era un'altro il messaggio di CRISTO e che si rivela dai vangeli apocrifi e Da altri documenti ritrovati!!
Giuseppe Munno Caro prof. Munno, certamente la vita ci mette di fronte a domande di senso. O, più correttamente, la morte ci porta a interrogarci sul senso della vita. Probabilmente se non fossimo destinati a morire, e così i nostri cari, potremmo tranquillamente vivere senza interrogarci troppo sul senso dell'esistere. O dell'essere per rifarsi ad Heidegger. Il suo post precedente allude alla possibilità di una verità rivelata. Ai probabili errori di cui la Chiesa Cattolica si è fatta portatrice. Al suo apprezzamento, mi pare di capire, per la gnosi cristiana. Per quanto mi riguarda, circoscrivo la mia ricerca all'ambito strettamente filosofico. Le sue osservazioni mi hanno fatto ripensare al grave disorientamento che può cogliere l'uomo che si ritrovi senza un dio. Per dirla con Nietzsche, che razza di uomo deve essere quello che sopravvive senza dio? Da parte mia, cerco di cogliere tutti gli spunti che ci arrivano dalla filosofia e dalla scienza per tracciare la reale struttura della realtà. Quindi un approccio rigorosamente razionale. E cerco di indagare, sulle orme di coloro che hanno provato a percorrere sentieri analoghi, le possibilità e i limiti degli strumenti che abbiamo a disposizione, per primo il linguaggio. Su quest'ultimo aspetto, Heidegger e altri hanno scritto cose molto belle, mettendoci in guardia su un fatto: il pensiero prende inesorabilmente la forma dei "contenitori" linguistici in cui lo versiamo; pertanto ne risulta condizionato. Su questo punto, merita di essere approfondito il pensiero di Derrida, che, con la sua "differance ", allude proprio allo scarto inafferrabile tra il pensiero originario e quello che risulta, una volta tradotto in parola. In questo passaggio, si perde forse (così sembra dirci heidegger) quello le parole non possono esprimere. Dio? L'essere? .....
Brillante lezione, maestria nella concisione : in poche parole ha detto quasi tutto ciò che si può dire su "dio" . C'è il dio del pensiero magico-metafisico, persino preteso razionale (Hegel - tutto ciò che è, è razionale - sic!) su, su fino al pensiero moderno, quello libero dalla magia, quello di un Feuerbach, Marx, Nietzsche e Freud. Io opto chiaramente per quest'ultima corrente: occorre finalmente liberarsi da dio e dal pensiero magico (a volte infantile) per finalmente poter affrontare la vita con le proprie gambe, senza grucce divine, né speranze metafisiche. Per far questo occorre diventare forti fino ad amare il proprio destino tragico : è "l'amor fati" di Nietzsche, grande maestro di stoicismo. La vita non ha altro senso che quello che le conferiamo NOI stessi. E nell'universo non c'è alcun fine: anche questo è difficile, ma necessario accettare: senza il nostro consenso (!) veniamo gettati su questa terra come su di un palcoscenico, e sovente pure costretti a recitare un ruolo che non ci conviene affatto (Heidegger/Sartre)
marco brenni Nietzsche è una miniera a cielo aperto
Verissimo ! : è da più di vent'anni che io ci scavo e riscavo in questa preziosa miniera, e non sono ancora giunto in fondo! Quando dico che per me fu uno dei più grandi pensatori/filosofi della storia, sovente mi danno del matto: ma sono loro a non capire, o perché prevenuti, o per mera ignoranza dei suoi testi originali (non quelli manipolati dalla perfida sorella Elisabeth del apocrifo "La Volontà di Potenza")
@@MatteoSaudino ma secondo me sti filosofi che Citi non sapevano manco il motivo per cui stavano al mondo.
Avrebbero dovuto porsi il paradosso ontologico dell'onnipotente.
E avrebbero capito che siamo qui perché siamo l'unico desiderio di questa realtà onnipotente.
E l'oggetto dell'unico desiderio dell'onnipotente, o di questa realtà ( mondo fenomenico + mondo noumenico), é la comprensione. Cioè la formazione spontanea dell'ordine nel bel mezzo del caos o del disordine. Penso quindi esisto. A motivo, a ragione del pensiero che consegue l'esistenza intera. Siamo stati tutti pensati, siamo stati tutti desiderati. E nel momento in cui decidiamo (sì perché il libero arbitrio fu lo strumento per cui l'onnipotente stesso dovette usare per realizzare il suo unico desiderio) di capire, realizziamo infine l'unico desiderio dell'onnipotente. Il quale risulta a noi " incompreso ", solamente perché il suo desiderio di comprensione é infinito. Dovette sparire dallo spazio-tempo barionico , per rinascere idea o speranza nelle teste di chi lo voleva. É chiaro che Dio dovette sparire. Se no, sarebbe stata una mera obbedienza. E questo é un atteggiamento degli uomini potenti, ma non dell'onnipotente.
L'onnipotente stesso ebbe bisogno del libero arbitrio per realizzare il suo unico desiderio. E la comprensione é presente anche in una molecola d'acqua finché gli atomi che compongono la molecola stessa continuano a scambiarsi elettroni.
grandissimo e capibilissimo come sempre , infinitamente grazie.........................................
+Gianpiero Faravelli grazie come sempre Gianpiero
Che chiarezza signori! Complimenti
Questo video mi è risultato molto utile in quanto l'argomento principale della mia tesina è proprio il concetto di divinità e come questo è mutato con il passare del tempo. il suo video mi è risultato molto utile per definire il cambiamento di tale concetto nella filosofia del panorama novecentesco. Grazie ancora.
Gabriele Menghinelli molto bene, scrivimi quando vuoi
Professore ecco lei è la persona ché definisco efficace complimenti per la sua bravura e impeccabili spiegazioni complimenti
Grande Prof.😘😘ma quanto adoro le sue t shirts!
Tiziana Caruso grazie Tiziana
La prego continui, voglio tutti quei dannati filosofi del '900, dall'allegra combriccola di Francoforte verso la filosofia analitica e oltre
chiaro sintetico efficace 10 con lode non riesci a scendere ciao
grande prof!!
Il sigaro in classe mi fa volare, numero uno.
Grazie per il video utilissimo. Domanda off topic, che sigaro hai tra le mani? Ad occhio sembra un Toscano Originale o un Antica Riserva.
+Marco Layne Crapanzano grazie Marco, sì tratta di un semplice toscanello
Grazie ancora per il suo lavoro, professore! Se ne dovesse avere il tempo, potrebbe dare anche qualche consiglio sul concetto di paura (e angoscia)? In ogni caso grazie :-)
Manca il grande Spinoza! Bel video comunque!
Lorenzo Vagnoni ci sono due lezioni!!
È il gigante
bella!
il mio applauso!
Quindi il Dio Denaro
Dove compri quelle magliette? Le lezioni? Niente di nuovo.
Niente di nuovo in che senso
Complimenti PROF.!!! LA SUA SINTESI E'UN COMPENDIO DI ECCELLENZA!
Sono un prof.DiRItto ed Economia! da 35 anni!
Le voglio fare una domanda!. E la PREGO mi RISPONDA!! LEI ci CREde in DIO! Cosa e'Il Cristianesimo per LEI!! Cosa pensa Della CHIESA Cattolica!?? nella STORIA ed OGGI!!
La prego mi RISPONDA!!!!!!!!!
Giuseppe Munno Caro prof. Munno, io sono un impiegato pubblico, sono laureato in economia e sono un appassionato di filosofia. Seguo da tempo il prof. Saudino e sono iscritto a diversi canali UA-cam incentrati su argomenti filosofici. Le domande che lei pone mi incuriosiscono, ma sono più propenso a riformularle incentrandole sul senso dell'esistenza e la struttura della realtà, anziché sul Cristianesimo e l'idea di Dio che esso ci restituisce. Ben venga ogni risposta di Saudino ma, per la mia breve esperienza sul suo canale UA-cam, le dico che è restio a formulare risposte di questo tipo, se non altro perché richiederebbero una trattazione non consentita dallo spazio di un commento. Le dico che ha già accennato in passato al suo ateismo. Se lei è interessato a scambiare qualche idea con me, mi farebbe piacere. Io mi definisco un agnostico. Un cordiale saluto.
Luca Dinelli a
Luca Dinelli Ciao Luca!
Mi fa molto piacere che mi hai scritto!!Io penso che tu come Me cerchi di trovare un senso ad una vita che non ha Alcun senso!! Ho studiato filosofia al liceo classico! ed ora dopo una vita sono ritornato a studiarla! Penso che l'agnosticismo sia una cosa ed il gnosticismo un'altra!!
Il gnosticismo e'il criastianesimo vero! E'che la Chiesa Cattolica (che io considero solo POTERE e non dico altro) cl ha occultato!! Mi sento di fare parte di quellla SINISTRA hegeliana!! Perche'penso che DIO sia una creazione dell'uomo e del potere! Ma a volte mi chiedo Se era un'altro il messaggio di CRISTO e che si rivela dai vangeli apocrifi e Da altri documenti ritrovati!!
Giuseppe Munno Caro prof. Munno, certamente la vita ci mette di fronte a domande di senso. O, più correttamente, la morte ci porta a interrogarci sul senso della vita. Probabilmente se non fossimo destinati a morire, e così i nostri cari, potremmo tranquillamente vivere senza interrogarci troppo sul senso dell'esistere. O dell'essere per rifarsi ad Heidegger. Il suo post precedente allude alla possibilità di una verità rivelata. Ai probabili errori di cui la Chiesa Cattolica si è fatta portatrice. Al suo apprezzamento, mi pare di capire, per la gnosi cristiana. Per quanto mi riguarda, circoscrivo la mia ricerca all'ambito strettamente filosofico. Le sue osservazioni mi hanno fatto ripensare al grave disorientamento che può cogliere l'uomo che si ritrovi senza un dio. Per dirla con Nietzsche, che razza di uomo deve essere quello che sopravvive senza dio? Da parte mia, cerco di cogliere tutti gli spunti che ci arrivano dalla filosofia e dalla scienza per tracciare la reale struttura della realtà. Quindi un approccio rigorosamente razionale. E cerco di indagare, sulle orme di coloro che hanno provato a percorrere sentieri analoghi, le possibilità e i limiti degli strumenti che abbiamo a disposizione, per primo il linguaggio. Su quest'ultimo aspetto, Heidegger e altri hanno scritto cose molto belle, mettendoci in guardia su un fatto: il pensiero prende inesorabilmente la forma dei "contenitori" linguistici in cui lo versiamo; pertanto ne risulta condizionato. Su questo punto, merita di essere approfondito il pensiero di Derrida, che, con la sua "differance ", allude proprio allo scarto inafferrabile tra il pensiero originario e quello che risulta, una volta tradotto in parola. In questo passaggio, si perde forse (così sembra dirci heidegger) quello le parole non possono esprimere. Dio? L'essere? .....
Lezione di sociologia