Museo di Jago a Sant'Aspreno ai Crociferi, un luogo dal fascino metafisico

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  • Опубліковано 10 вер 2024
  • La chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi nel rione Sanità di Napoli è rimasta in stato di abbandono per molti anni. Jago l’ha completamente ristrutturata ed oggi è il museo privato delle opere del giovane geniale artista.
    Jago si misura con il materiale per eccellenza dell’arte classica, il marmo. Nella splendida cornice della chiesa le opere si fondono con l’architettura e sembrano essere lì da sempre.
    Le opere di Jago si ispirano all’arte classica e regalano dalla distanza forme e soggetti immediatamente riconoscibili.
    Lo scultore Jago, al secolo Jacopo Cardillo, classe 1987, negli ultimi anni ha lasciato il suo atelier di New York per trasferirsi a Napoli, nel rione Sanità, Sul suo sito scrive: «Fare “scultura” significa anche cambiare le dinamiche di un luogo».
    La chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, dedicata al primo patrono di Napoli, fu costruita nel 1633 e ricostruita circa un secolo dopo, a causa delle alluvioni che scorrevano nel Rione Sanità, dette lave dei Vergini.In origine, la chiesa era un monastero dedicato alla cura degli infermi del quartiere, in cui prestavano la propria opera i Crociferi, impegnati nell’assistenza ai malati in tutta la città di Napoli. Tuttavia, la chiesa fu presto abbandonata, a causa della distruzione causata dalle acque piovane.
    Lo scheletro del nuovo progetto fu realizzato nel 1760 da Bartolomeo e Luca Vecchione, collaboratori di Luigi Vanvitelli, che articolarono lo spazio a croce latina con una navata unica e quattro cappelle laterali. Il nuovo progetto fu posto in posizione sopraelevata rispetto alla strada, con una rampa di scalini in pietra lavica per preservare la chiesa dagli allagamenti. Numerosi artisti diedero il loro contributo per la ricostruzione, con opere come le pale d’altare di Francesco La Marra e le tele di Domenico Mondo ispirate a prototipi di Luca Giordano.
    Oggi, la Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi è stata messa in sicurezza dopo 40 anni di abbandono per ospitare le opere di Jago, nel suo Jago Museum.
    A gestire la struttura ci sono ragazzi di zona, giovanissimi imprenditori alla loro prima esperienza che hanno deciso di non scappare ma di investire nel territorio che amano
    .#esplorandoilmondoinsieme #allascopertaditesorinascosti. #accademiadogliosiècultura
    / dogliosi

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