È la prima volta che ascolto Pasolini e lo trovo mostruoso per profondità e acume. La sua capacità profetica è la naturale conseguenza di una comprensione della realtà totalmente fuori dal comune! Nelle sue parole c'è tutto quello che sta accadendo e ciò mi dà i brividi!
Anche per me è la prima volta che lo ascolto... certo conoscevo il suo nome e qualche sua opera ma non conoscevo la vastità del suo coraggio e la sua capacità di analizzare la realtà che ci circonda. Approfondirne la conoscenza sarà un piacere!
Pasolini dovrebbe entrare a pieno titolo nell’istruzione scolastica della scuola secondaria e a gamba tesa .Questa testimonianza è straordinaria, lucidissima, perfetta nei contenuti e nella forma.
Se lo insegni per dopo farci dei test, se lo insegni per provare la memoria degli studenti, se te lo insegna un professore che non vede l'ora di terminare le ore scolastiche per tornare a casa, ahimè meglio di no..
Pasolini a scuola? Ma scherziamo! La scuola serve per imparare a... sottometersi, a non riflettere, a credere invece di capire, a obbedire, a perdere il gusto di leggere, a non essere creativi, etc. Le opere tutte di Pasolini, dalle traduzioni dei poeti greci ai film, vanno eliminate!
Pasolini nella sua lucida disamina della società dei consumi , traspira malinconia per l'uomo puro e rabbia per l'uomo consumens . Poeta ed eroe di tutti i tempi.
Mamma mia, impressionante la sua capacità di analisi. Impressiona anche la mole dei ragionamenti, la qualità della scrittura, la scelta del vocabolo perfetto a cui corrisponde sempre un concetto preciso e definito. Pasolini e Nietzsche a mio avviso sono stati gli intellettuali che meglio hanno descritto la civiltà moderna.
Eppure sono così diversi Nietzsche e Pasolini. Sono quasi le antitesi l'uno dell'altro. Questo dimostra come spesso la verità stia proprio nelle contraddizioni, come diceva Eraclito.
Stava descrivendo la visione americana di società che avrebbe travolto e cambiato la vita di ogni gruppo sociale del pianeta , mai come oggi è attuale, Cosa ci si poteva aspettare seguire il cammino di un adolescente senza esperienza senza cultura senza un passato , ma solo voglia di avere di più molto di più senza limiti
tutte le sere ascolto questo monologo da brividi sembra averlo sentito oggi pomeriggio anche la voce del narratore mi piace molto dio ti abbia in gloria maestro
Pasolini, come tutti i grandi poeti, vedeva oggettivamente e quindi profondamente la realtà. Vorrei ricordare che questa situazione in verità l'avevano prevista già a fine ottocento, poeti come Rimbaud (famosa la sua "Soir historique"); filosofi come Nietzsche nelle sue "Considerazioni Inattuali"; e naturalmente Marx che è stato il primo a parlare di feticismo della merce e genocidio culturale: c'è molto marxismo in Pasolini. Riguardo la chiesa, bisogna ricordare che essa è più di duemila anni che ha ribaltato la croce, avendo imbastardito il cristianesimo ad uso e consumo del suo potere. Ora il mercato capitalistico consumistico, con la sua globalizzazione, ne ha distrutto addirittura il simbolo e ha inferto alla chiesa il colpo finale, sotto il quale sta andando in frantumi (e questo non è un male se l'idolatria di Dio non fosse sostituita dall'idolatria di un altro Dio, cioè il Denaro). Distinti Saluti!
Sull'oggettività non ci giurerei. L'idea di oggettivo è come la razionalità e l'ateismo di cui parla. Servivano a distruggere un vecchio sistema ma oggi non è certo "l'oggettività" la strada. L'oggettività è un servizio gratuito che facciamo al potere. Che senso ha descrivere un vicolo cieco? A questo punto converrebbe fingere che non sia un vicolo e tutti insieme provare a spingere contro la parete sperando che dio apri una voragine dentro. Se invece sostituiamo Pasolini a dio allora c'è qualcosa che non va. Pasolini è morto ma anche qualcun'altro lo è. Dio. E pare che dio non sia oggettivo ma può aprire voragini ed essere un bel palo nel sedere contro il potere.
La critica violenta contro il progressismo (= l'ideologia della 'Sinistra') esisteva già dal tempo di Burke e Goethe, non l'ha inventato certo costui. Julius Evola ed Elemire Zolla, suoi coevi, dicevano cose mille volte più profonde di quelle di Pasolini contro la modernità (comunque acute), forse dovresti cominciare a leggere Spengler e compagnia per averne contezza. Guarda che Nietzsche nel bene e nel male era nemico mortale di ogni egualitarismo (democrazia, liberalismo, socialismo, anarchismo, cristianesimo) e per una nuova aristocrazia europea di 'Signori della Terra', non era un adoratore e sfruttatore di sottoproletari come il bolognese, stile 'Dottor Jekyll'. Rimbaud del pari nulla c'entra col post-marxismo, come Flaubert, Baudelaire ecc., che sputavano sul progresso senza essere in alcun modo socialisti a rigore.
@Amerigo Quindi 'Dio' sarebbe la volontà di mentire al fine di illudere le masse in un senso strumentale non si sa bene a quale ideale? Che putrefazione mentale diamine.
@Xadion L'Iran non abbraccia alcun 'consumismo', a differenza della Cina comunista, e per questo viene odiato dai progressisti. Il commercio l'hanno abbracciato già nel mesolitico gli umani, la differenza è che l'Islam (come ogni Tradizione integrale) subordina ogni interesse materialistico allo spirituale.
Una pagina di autentica sapienza, forse non solo umana ma con filo di Spirito Santo. Riposa in pace caro Pier Paolo: nel mio piccolo d'ora innanzi ti prometto di pregare per la tua anima
Ascoltare le sue parole, i suoi pensieri e' come salire sulle spalle di un gigante ed osservare tutto dall'alto, ma poi una volta scesi, ci si sente molto piu' piccoli di prima.
mio dio.....che spietata lucidità. che analisi inesorabile di quello che allora era la realtà e ora è una disumana storia dell'uomo attuale. vuoto e egoista. chissà che avrebbe detto di ciò che accade oggi. grande p.p.p.
Ho 24 anni e... quindi sono "giovane" Sapete cosa mi spaventa?? Cosa mi rende irrequieto?? È che le parole di quest'uomo mi danno delle sensazioni di tremenda consapevolezza, sembrando lame che ti trafiggono. Eppure.. nonostante queste sensazioni,di consapevolezza appunto, queste parole mi spaventano,mi fanno brancolare nell'oscurità, perchè non le capisco ( letteralmente parlando), e lasciano in me, un senso di tremendo Di disagio, perchè mi accorgo che sono controllato senza nemmeno rendermene conto, forse si, ma solo inconsciamente. Pasolini consapevole di essere un 'uomo superiore..
È normale che tu non le capisca, ti manca aver vissuto il periodo storico che ha vissuto Pasolini e che io, avendo 40 anni, ho intravisto nei miei genitori....in sostanza Pasolini aveva già previsto società dei consumi che viviamo adesso, una società dove non è più la morale clerico-fascista che detta legge, ma ciò che ti viene mostrato tramite TV e social.
Tu sei del 97 e stai vivendo nel pieno dell'inferno di cui lui parla ,siamo tutti in pericolo e non solo tu sei angosciato da queste verità. Allora ti consiglio, se me lo permetti, di meditarci sopra perché prendere coscienza è un percorso lungo e travagliato. Ci sono trappole ed inganni dappertutto e le possibili strade da intraprendere sono tante ma tante , scegline una e comincia a capire dall'interno le maglie che compongono questa matrice. Io sono una 40ina di anni più anziana di te ma per parte del mio tempo l'ho vissuto non capendo nulla, poi un giorno per me tremendo mi ha costretta ad aprire gli ed ho cominciato a vedere. A vedere cosa? Una realtà diversa,era sempre la stessa ma io la vedevo diversamente e da lì è cominciato il mio nuovo viaggio. Concludo dicendo che sono ancora in cammino. Non si finisce mai di imparare e capire.
Ti leggo solo oggi...spero che altri giovani come te abbiano la tua stessa lucida consapevolezza. L'arma più potente che si ha, consiste nella capacità di ragionamento, di pensiero logico-deduttivo; la consapevolezza di non sapere, come diceva un filosofo caro a tutti noi, è il primo passo verso la conoscenza, sulla quale poi costruire l'edificio del sapere che è come un grattacielo a cui manca sempre l'ultimo piano perché in via di costruzione.
Fa venire i brividi la lucidità profetica di Pasolini. Un profeta: tutto quello che aveva intuito si è realizzato , nella peggiore delle forme. Se ci fosse adesso chissà cosa direbbe! Quanto mancano menti di questo calibro
Non direbbe nulla. Non lo farebbero parlare. Sarebbe del tutto sconosciuto. Purtroppo era l'Urss che permetteva la presenza dello spazio di discussione da noi.
ciao PPP ❣️ tutte queste persone che ti stanno ascoltando qui, ora, su UA-cam, ti piangono e sono la scintilla entro l'italietta ke oggi... è + italietta ancora di quella in cui tu hai vissuto. tvb!🌹
È una enorme ironia il fatto che l'italietta di oggi avvalla il 'gender' e applaude a San remo figuri che non si possono nemmeno definire omosessuali senza offendere questi ultimi.....e non insegnano nulla di Pasolini nelle scuole perché lo definiscono 'deviato'.....che tristezza.
Lucidità mossa da spirito di sopravvivenza quindi corrotta. Il movente di quella lucidità era sopravvivere come diverso. E un'arma non dev'essere vera. Dato che il vero è tutt'altro universale spece se ci fermiamo alla cornice del pianeta terra.
E' incredibile osservare come il processo sia tutt'ora in corso... quando guardo il mio paesello del Sud Italia nel 2023, e penso a come era negli anni '90... stessa identica sensazione. Come se i ragazzi popolari/popolani di allora(ad esempio tutti senza casco ad impennare) siano stati sostituiti da versioni aggiornate... più civili magari, ma più freddi, distanti, quasi irreali... Ad esempio...... secondo me, un Lockdown di due anni... non si sarebbe potuto fare nei '90... per non parlare dei '70... la gente era troppo viva.
Che chiaroveggenza, che lucidità, che realismo!! Ciò che ha "visto" il Maestro, 45 anni dopo è sempre qui, più dirompente che mai, più schiacciante che mai, più distruttivo che mai. Il pessimismo totale di Pasolini era il futuro, l'oggi. Aveva ragione lui. Tragicamente ragione lui. Chissà che cosa avrebbe detto di questa attuale derelitta società...
Le anime non hanno stato, ieri era in italia, oggi un altro Pasolini è in America...ah, vero he non si crede piu all anima e che morta la materia ce ne andiamo tutti a fan
Molto intelligente e profondo questo scrittore , vista fortissima differenza tra italiens de Marcinelle, dove sono nata e italiani que conosco da quando sto in Italia ., Un altro mondo !!
Ogni giorno che passa Pasolini è sempre più attuale, perché è vero, autentico... Almeno dopo tutti questi anni questa verità così scomoda ai suoi contemporanei, oggi potrebbe nutrire di valori le nuove generazioni. Ma forse è "male" anche oggi, perché il sistema non è cambiato molto da allora.
In realtà oggi si è verificato perfettamente quello che lui aveva già preconizzato 40 anni fa o più . Il sistema che si è imposto è quello consumistico da lui previsto
Non mi sorprende che Pasolini non venga insegnato nelle scuole. Né, tantomeno, che sia stato fatto fuori. Credo che la definizione di "intellettuale" sia estremamente riduttiva, in questo caso: Sarebbe più opportuno parlare di "chiaroveggenza".
Grazie! Dalla nostalgia di un tempo sfumato all'accusa di quello che è, così diverso da quello che potrebbe essere. E che non è. Ma, potrebbe? Sì! Forse. Ma quando! Chissà!
" Il potere ha deciso che siamo tutti uguali. Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. L' uguaglianza infatti, non è stata conquistata: è una falsa uguaglianza ricevuta in regalo.. allora non c'è dubbio che la tv sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. " Neppure questo grande precursore poteva immaginare fino a che punto, nell' immediato futuro, i mezzi di informazione avrebbero giocato un ruolo nel "rubare l' anima" delle genti rendendole schiave di un sistema oggi ancor più autoritario e repressivo. Nei prossimi anni possiamo immaginare che la tendenza continui a crescere fino a divenire sempre più dispotica e onnipervasiva.
Quello che incide nella realtà non é la predica ma la pratica: lui per chi ha lavorato? 'Il pifferaio magico' fa comodo nel suo compiacersi come bravo musicista, piace ai topini che lo seguono e ammirano. Chi ha dato ampio spazio ai suoi lavori? Lui come coltivava le sue relazioni intime? Con la costanza, la lealtà, la fedeltà, la premura o con il denaro modalità "usa e getta"? Di cosa si nutriva? Autoproduzione dal regno vegetale o di consumi da sfruttamento ed uccisione animale? Come si comportava nei confronti dello zucchero, alcool, tabacco? Facciamo attenzione...
Non ho capito cosa vuole significare questo commento. L' attività intellettuale è un percorso logico che si può condividere, o ripercorrere senza entrare nella sfera privata. Ma lei ha mai pensato di confutare Kant o criticare la musica di Mozart per via delle loro umane vicissitudini?! Suvvia, si può anche non condividere un pensiero, ci mancherebbe, ma a mio avviso non su queste basi.
Si.. da aggiungere al kit di spracellamento cerebrale che stiamo vivendo. Andrebbe a portare la follia a livelli ulteriormente profondi. Gia in questo scritto ammette chiaramente che non sa da dove viene questo potere, che è un potere senza volto e poi prova a legare la causa di questo potere a vari vertici fino a legarlo a se stesso come padre culturale in una spece di confessione da venditore che previene le obiezioni. Siamo in un tipo di cacca che non ammette la possibilità di essere recintata nel visibile e a questo punto un pasolini c'è, forse anche due o tre ma non hanno il suo volto, non usano le sue parole e forse non hanno nemmeno le sue intenzioni.
Essere come lui ci descrive e pendendere simultaneamente dalle sue labbra mi mette in una posizione che solo uno schizofrenico può capire. Pendere dalle labbra di chi simultaneamente ti descrive e getta le chiavi della speranza nel cesso. Credo forse a questo punto che la risposta più sana era proprio quella di ucciderlo perchè la schizofrenia non fa bene nessuno e avrei qualche dubbio sul perchè qualcuno sia stato dotato della capacità di far impazzire la gente.
É commovente, e Al tempo stesso sconcertate ciò, che la sensibilità o l' intelligenza o Una dote soppranaturle, Con cui quest' uomo poteva vedere Giá il nostro präsente.
C'è qualcuno qui che mi può aiutare a capire perchè quando ascolto i suoi scritti o le sue ideologie inizio ad essere, mano a mano che trascorrono i minuti, sempre più irascibile - nervoso e intollerante con tutto ciò che mi circonda? a qualcuno fa un simile effetto?
Ti comprendo. Il grande Pasolini ha visto le prime fasi della costruzione " del mostro spaventoso" che oggi impera il mondo: iperconsumismo, turbo finanza, iper globalizzazione, pensiero unico, trans umanesimo, schiavitù dell'uomo verso la tecnica, materialismo allo stato puro. Fa un po' rabbia perché siamo consapevoli che forse senza volerlo, siamo stati anche noi a contribuire alla crescita di questo mostro
Desimentalizzare la vita questo hanno fatto sconsacrato ogni cosa ,ci sono anche molti giovani che stanno da soli invertendo la rotta stiamo perdendo la terra il mondo x i il nostro egoismo.
incredibile, analisi lucida e spietata e purtroppo accantonata, che tristeza, grande Pasolini, un grande così facilmente messo in un angolo, povera italietta
Ciao Walter, da dove hai tratto questa lettura? È composta da due "pezzi" diversi, il primo dalla lettera a Calvino del 1974, il secondo dalla sua ultima intervista del 1975. Esiste una pubblicazione che li racchiude entrambi?
Lo sto ascoltando adesso, semplicemente inquietante la sua estrema capacità di analisi. Aveva già capito tutto più di quaranta anni fa. Grazie per aver caricato questo video ^_^
Mai questo discorso fatto all'uomo inteso come essenza e sua unicità, per il possesso della sua anima che,invece qualcuno vorrebbe strapparci, è più attuale di adesso. Ciò che Lui ha sviscerato allora con lo spaccato di società che, ha saputo perfettamente descrivere ed analizzare con estrema capacità e lucidità, quell' immenso pericolo è ora giunto alle porte in tutta la sua potenza e barbaria..... bussa prepotentemente da decenni, noi non curanti non abbiamo saputo vigilare a dovere, ci siamo lasciati sedurre. Si dice che quando il diavolo ti accarezza....vuole l'Anima! Adesso tocca respingerlo con tutta la nostra forza e veemenza. Non v'è più tempo per la paura .....questo è il tempo del coraggio! CON LA FORZA DELLA VERITÀ, VIVENDO, HO CONQUISTATO L'UNIVERSO. V_V per un mondo migliore.
Per fortuna la profondità di cui parlava, il veleno generato dal potere e ignettato nelle nostre anime, ha un limite. Se lui parla di tutto questo facendo credere che il potere è giunto alle vene, potrebbe spiegare che abbiamo ancora un apparato scheletrico impenetrabile e che barbari o non barbari, alienati o meno, siamo lievemente più antichi dei due o tremila anni o cinquantamila anni da lui presi in analisi per giungere alle conclusioni. Sento tutta la difficoltà di essere un robot descritto da Pierpaolo ma vedo totalmente folle ascoltare la sua descrizione di me, asoltare lui ergersi a padre, disprezzarmi e poi fare cosa? Se sono le azioni a delineare una persona che azioni sta compiendo lui verso di me? Ed io come figlio dovrei applaudirlo? Lui che mentalmente è nato in un campo spensierato nonostante il fascismo. Forse siamo noi suo padre dato che abbiamo la sofferenza impiantata nei neuroni e dobbiamo fare karate anche per sopravvivere senza ci esploda il cervello. Ovvio che scrivo supponendo tu abbia coscienza e che percepisci il peso come me.. altresì mi rivolgo a terzi che leggeranno. Ciao.
L' ultima parte è cruciale per la comprensione ma mi è poco chiara. Non riesco a trovare il soggetto al quale si riferisce il concetto, sono i figli o i genitori ad essere narcisisti?
Grazie per essere sempre con noi Pier Paolo, fianco all'uomo. Grazie Valter per la tua voce e i doni che porta. Per il sentimento che abita la lettura. Chissà se un giorno leggerai La scuola non serve a niente di Andrea Bajani, anche solo dei passi. Il consumismo corrode uomo e società. E aggiungerei la scuola. Alcuna proprietà emergente germoglia più nelle collettività come somma di individui. Anzi, somma di esiti di perniciosi "scontri tra strane macchine che sbattono una contro l'altra"
Apprezzo il commento. Tuttavia ritengo che la Scuola, con tutte le sue storture, sia ancora nella società odierna una necessaria cinghia di trasmissione di nozioni necessarie al vivere sociale. Andrea Breda
@@andreabreda749 Certo Andrea, la scuola dovrebbe essere anzitutto maestra di vita sociale. Sono d'accordo. Il titolo che Andrea Bajani da al suo libro intende proprio questo: non asservire la scuola a fini utilitaristici ma farne strumento di relazioni significative, per costruire un senso comune. Sono sicuro che se leggerai il libro di Bajani troverai passi condivisibili. Grazie per il feedback
Leggerò senz'altro il libro di Bajani perchè il tuo invito mi ha incuriosito. Per ora resto comunque del parere che la scuola debba avere "un fine utilitaristico", come tu lo definisci giustamente. La scuole, dall'asilo all'università, sono fondamentalmente cinghie di trasmissione di centinaia/migliaia di nozioni che nel mondo contemporaneo non possono più essere apprese in famiglia o sul duro lavoro in giovanissima età come accadeva ancora al tempo dei miei nonni. Che pure nati attorno al 1890 dovettero arrivare almeno fino alla 2a-3a elementare perchè già la società d'allora richiedeva anche alle classi inferiori una certa alfabetizzazione, perchè la produzione capitalistica e la società funzionassero a dovere. Mia nonna paterna Dina, che mi allevò nei primi tre anni di vita ad Iseo, che amai e conobbi molto bene perchè morì a 94 anni, era arrivata addirittura alla 4a elementare e ti assicuro scriveva meglio e più correttamente di tanti ragazzi dell'odierna 3a media. Il discorso è interessante ma sarebbe lunghissimo. Mi limito quindi a dire che non è tanto la scuola che può essere "maestra di vita sociale" come tu scrivi, ma la famiglia e il contesto sociale, il guscio appena più esterno ad essa, il quartiere, le amicizie e una una sfera immediatamente esterna, ma strettamente intersecata, i media di ogni tipo, la televisione e i social. I media sui quali Pasolini ebbe appunto molto da dire. Ma qui affrontiamo prospettive rivoluzionarie e quindi mi fermo perchè non sono abbastanza attrezzato. Per ultimo una noticina - ma ti assicuro non è un "in cauda venenum" - hai scritto "Bajani da al suo libro", essendo la 3a persona del verbo dare all'indicativo presente si scrive però "dà". E' una delle prime cose che ti insegnano a scuola. Cordialmente, Andrea Breda @@students7766
Caro Andrea, grazie per la riflessione. Felice se ho suscitato curiosità verso il testo di Bajani, spero possa apprezzarlo o trarne pensieri, come è stato per me. Sì, la scuola ha/deve avere un fine utilitaristico. Immagino sia nata per questo, anche se non vorrei pensare solo a questo. L’indiscussa trinità “leggere, scrivere e far di conto” ad esempio è anche un’utilità, così preziosa da aprire il mondo ad un giovane. Tuttavia oggi ci si chiede se sussista perfino in una scuola secondaria di secondo grado (tre competenze base di cui gli studenti dovrebbero disporre dalle scuole elementari). Condivido in pieno la riflessione legata al tuo ricordo della nonna. Di certo scriveva meglio di molti studenti delle attuali “superiori”, e anche di me immagino, in quanto mi sfugge bonariamente - e ignorantemente - il “da” con l’accento. Forse a me non l’anno insegnato tra le prime cose. Magari ero distratto all’ultimo banco. Credo che la scuola che ho frequentato - quella dopo il 68’ - sia differente da quella che l’ha preceduta, dei nostri nonni. La scuola è “cinghia di trasmissione” di nozioni. Sì. Tuttavia la trasmissione viaggia attraverso la relazione. Nelle classi odierne non ci sono il silenzio e l’attenzione necessari ad una buona trasmissione credo. Torno alla nonna, anche alla mia. Tempi addietro, c’erano forse meno stimoli (non c’era uno smartphone connesso sempre addosso), c’era immagino più curiosità (nello stomaco più fame, nella testa più interesse per cose da scoprire), ma soprattutto, credo, c’era più rispetto. Il rispetto verso l’insegnante, il rispetto per una persona con più anni di te, il rispetto per il luogo pubblico, il rispetto nel linguaggio, il rispetto vivo nei comportamenti. Ora, come ogni cosa su questa Terra, anche il rispetto può derivare dall’anima o dal potere. Poteva esserci rispetto per paura (dei genitori e dell’insegnante) che, in fondo, è anche una forma di convenienza (non mettersi svantaggiosamente contro chi è più “grande”). Poteva esserci rispetto per timidezza, quella che avevo anch’io ai miei tempi e che mi piace sempre distinguere dalla prima (dalla paura). Poteva esserci rispetto perché l’educazione era forse più “omogenea” nella società (“Per educare un bambino ci vuole un villaggio”, dicono in Africa), e certe bizzarrie - rispondere male a un genitore o a un insegnante - non se ne vedevano di frequente. Magari questo le rendeva un po’ un tabù, un po' difficile a infrangersi. Non voglio dire che c’era del conformismo inteso in senso negativo, all’opposto, credo fosse un conformismo virtuoso. Tutte queste cose insieme rendevano forse il proprio ego - quello che in oriente chiamano “la scimmia” - un po’ più cauto e attento, più silente forse, magari più aperto e connesso al mondo esterno, forse più “dipendente” da esso se volgiamo, ma in senso buono. Oggi ognuno usa il mondo - l’esterno all’io - quasi come una pattumiera per ogni cosa. Non mi riferisco solo ai rifiuti in senso letterale, anche a tutto quello che passa per la testa: tutti parlano sempre e sopra ad altri. E senza silenzio e attenzione nessuno ottiene ascolto né ascolta, e ogni frustrazione - solitudine in fondo - ne trae alimento. La solitudine - la trionfante dei presuntuosi e l’altrettanto unica dei depressi - consente l'apprendimento? Beh, se si studia da soli. Questo però non è la Scuola. Per stare insieme mancano le regole del gioco e non si riesce più a giocare, ad apprendere. Le regole mancano per l’individualismo, una patologia relazionale. Le cure per le patologie relazionali sono sempre le solite: il potere o l’armonia (l’amore). Se riduci il numero dei parlamentari rendi più facile decidere, se li aumenti rendi più forte la decisione. E nel lavoro: quanti oggi lavorano ogni giorno solo per uno stipendio? Quanti perché credono che il loro lavoro sia utile alla società e sono felici di questo? Sentirsi parte di qualcosa di grande e complesso, che si rispetta e magari si ama. Si potrebbe dire che, in fondo, non c’è differenza, che in entrambe le modalità il lavoro viene svolto. Ma la differenza c’è. Perché nel primo caso, qualora venisse erogato uno stipendio senza lavorare, la persona a lavorare non vi andrebbe. Nel secondo, forse andrebbe lo stesso. Forme ben diverse di utilitarismo, come la visione sul numero dei parlamentari. Cosa c’entra la scuola... Gli studenti con cui parlo ogni giorno non sono liberi, né schiavi, non agiscono con amore - responsabilità per qualcosa in cui credono - né per obbedienza o rispetto verso altri. Il potere oggi, sembra non riesca più a generare ordine, e dentro l’ordine l’ascolto, e dentro l’ascolto l’apprendimento. Il caos è nelle teste e nei cuori. Non sanno bene forse - gli studenti - il perché dovrebbero andare a scuola. E convincerli con la forza o l'utilità non sempre vale. Si attende la passione, che l’orchestra suoni per l'armonia, non per timore del direttore, né per il saggio di fine anno (esito il “pezzo di carta” detto aulicamente diploma). Penso l’armonia dentro ciascuno non possa prescindere dall’armonia da costruire insieme. Che le “nozioni” siano funzionali a quest’armonia che vorrei ne sono certo, anche se a volte sperimentiamo evidenze contrarie. Mi chiedo perché. Perché molti “secchi” pieni di conoscenze - manager, docenti, medici, giudici… persone di ogni impiego - spesso non sono molto umani, disponibili verso gli altri, all'"insieme" vero. Il fine utilitaristico: qual è l’utilità di un sapere? Quello di una cultura? Si apprende per l’apprendimento fine a sé stesso, fine a un futuro lavoro, fine per sé stessi... (?). Penso a un altro libro “La testa ben fatta” di Edgar Morin, devo leggerlo. Più mi viene in mente la frase di Paulo Freire “Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo”. Mediare, stare nel mezzo, in relazione. Vorrei una "cultura" che quando si pensa “strumento”, aspiri all’armonia, vera utilità dell'uomo. Grato per lo spunto mi scuso per la lunghezza @@andreabreda749
@@students7766 rincuorante riflessione. Responsabilità.. mi arriva sempre più forte e chiara come mancanza persa nel tempo.. Responsabilità nel senso stesso dell'esserci e nell'educazione in quanto "lasciar rotolare dall'interno verso l'esterno". In quanti ci si chiede che responsabilità abbiamo vivendo? Che impatto ha il nostro fare e disquisire? Eppure.. che cosa ci distingue rispetto ad altre manifestazioni di vita se non la capacità di valutare le conseguenze del nostro fare, non fare, disquisire o tacere? Grazie per la riflessione profonda condivisa, per me meritevole di essere diffusa, onestamente, più di quella ascoltata nel video postato. La vorrei anch'io quella "cultura" 🌱🙏
Bellissimo, di una sensibilità unica. Per caso saprebbe indicarmi dove potrei trovare questo testo per intero così come rappresentato dal suo video? Vede, sia su "scritti corsari" che su pagine web riportano solo parti della lettera a Italo Calvino. Sarebbe di mio interesse per una rappresentazione teatrale; la ringrazio sperando di poter conseguire tale testo, saluti.
Ascoltarlo subito dopo "Cuore di cane" mi ha stranizzato, più che assonanze ascolto delle risonanze, orma remote, per me difficili da descrivere. È stato un caso?
"Non ci sono piu esseri umani ma automi", ed io certe volte lo letteralizzo davvero: con la scoperta della clonazione chissà se lo stato o chi per esso non produca cloni su cloni telecomandati a distanza e che persino anch'iopotrei farne parte ma conservo ancora l'anima del soggetto originario che mi permette di contrastare i comandi...certo, fantascienza ma ormai credo che niente è piu impossibile...ad ogni modo è un'analogia, è di fatto reale che biologicamente, cioè naturalmente, un animale possa, perdendo la connessione con la natura ,diventare automa-tico, guidato dalle abitudini e dalle istituzioni.
Secondo me la differenza fondamentale tra il marxismo e il capitalismo sia quello che nel marxismo si ha voglia di cercare il bene comune, anche se il sistema si è rivelato imperfetto, mentre nel capitalismo si pensa che sia solo naturale ed accettabile cercare il bene solo per se stessi. Questo è una selezione del cuore, un TALENTO del cuore.
Nel comunismo marxista alla testa c'è l'oligarchia degli intellettuali che nel modo di pensare si distacca dalle masse. E' altrettanto vero che la loro qualità di vita è privileggiata rispetto alle classi sociali.
+jere ristmäki Ma questo perché in Italia ci sono pochi liberali, cioè ci sono pochi che sentono l'eredità del capitalismo come conquista per tutta la società, quindi crediamo all'apologia di un capitalismo "naturale" e non come conquista. Ma quanti liberali credono che la rivoluzione inglese o francese siano fatti "naturali"(cioè immutabili, sempre veri, etc)? Nessuno. Questa è piuttosto una visione materialista che crede che la lotta di classe sia l'unica vera dimensione dialettica della storia.
Mio nonno, ormai novantenne, ha risposto con le parole che seguono, a me che gli ho inviato questo link da ascoltare: dai filosofi, ai primi naturalisti, ai poeti: a partire da Euripide a Lucrezio, su su fino a Leopardi, a Wilde, a...Pasolini. Il problema del futuro, insomma, é vecchio quanto il mondo; é nato con l'uomo che, seguendo i pifferai di turno va sempre più velocemente al fiume dell'oblio: si spera prima che vada a guastare qualche altro pianeta che nello spazio vive magari meglio che non su questo piatto rotante che l'essere chiamato umano non ha fatto altro che costruire cose belle e buone come nel tempo in cui pensava di poter costruire al di là della propria vecchiaia e della propria durata temporale, per i figli e per i nipoti ma, poi, automa telecomandato le ha distrutte. Difatti, oggi nessuno è più sicuro di costruire per i figli e per i nipoti, ma neppure per la propria maturità o vecchiaia. E penso sia inutile, per il futuro che si intravvede, per chi c'è, come il prolungamento di un presente così mutevole, di dover prima chiederci se si è ancora in grado di radicare l'oggi per fecondare il domani. Si potrebbe parlare a lungo di ciò;ma tu avrai certamente altro a cui pensare.... Per concludere direi che non vi sarebbe che una strada: ricostruire l'uomo in laboratorio, eliminando le eredità negative del passato e i danni prodotti da medici prima, durante e dopo la nascita naturale. La cosa in sè non é più impossibile, anzi. Ma a chi gioverebbe? Non agli avventurieri nell'economia e nella politica, che insieme ai furbetti non potrebbero più ingrossare i loro patrimoni; e neppure alle religioni. Finirò, dunque, con i versi di Lorenzo il Magnifico, il quale, a differenza di Orazio con il suo carpe diem, poeticamente dice... di doman non v'é certezza. Per publicam viam ne ambules. Vale atque salve.
È la prima volta che ascolto Pasolini e lo trovo mostruoso per profondità e acume. La sua capacità profetica è la naturale conseguenza di una comprensione della realtà totalmente fuori dal comune! Nelle sue parole c'è tutto quello che sta accadendo e ciò mi dà i brividi!
Pasolini veramente PROFETICO SI DA BRIVIDI
Anche per me è la prima volta che lo ascolto... certo conoscevo il suo nome e qualche sua opera ma non conoscevo la vastità del suo coraggio e la sua capacità di analizzare la realtà che ci circonda. Approfondirne la conoscenza sarà un piacere!
Anche la Fallaci era 60 anni avanti
Dava molto fastidio al potere per questo fu assassinato
@@annaaiello1881il potere: Warburg,Rothchild,Rockfeller,Windsor,Shiff,GPMorgan,Swhab,Soros....ecc ecc idem Gaetano fu ammazzato per farlo tacere
Pasolini dovrebbe entrare a pieno titolo nell’istruzione scolastica della scuola secondaria e a gamba tesa .Questa testimonianza è straordinaria, lucidissima, perfetta nei contenuti e nella forma.
Se lo insegni per dopo farci dei test, se lo insegni per provare la memoria degli studenti, se te lo insegna un professore che non vede l'ora di terminare le ore scolastiche per tornare a casa, ahimè meglio di no..
Insegnarlo a scuola sarebbe un'ipocrisia, purtroppo.
Peccato che i professorini lo userebbero male, perché nella loro crassa ignoranza sono servi del potere consumista senza rendersene conto
Pasolini a scuola? Ma scherziamo! La scuola serve per imparare a... sottometersi, a non riflettere, a credere invece di capire, a obbedire, a perdere il gusto di leggere, a non essere creativi, etc. Le opere tutte di Pasolini, dalle traduzioni dei poeti greci ai film, vanno eliminate!
Da professore vi dico che, in questo mondo, insegnare è straziante.
Pensando ad oggi.... queste parole fanno venire i brividi!!!!
I brividi. Uno dei più grandi pensatori, e non solo italiani.
Grazie per il video
Pasolini nella sua lucida disamina della società dei consumi , traspira malinconia per l'uomo puro e rabbia per l'uomo consumens .
Poeta ed eroe di tutti i tempi.
Mamma mia, impressionante la sua capacità di analisi. Impressiona anche la mole dei ragionamenti, la qualità della scrittura, la scelta del vocabolo perfetto a cui corrisponde sempre un concetto preciso e definito. Pasolini e Nietzsche a mio avviso sono stati gli intellettuali che meglio hanno descritto la civiltà moderna.
Concordo ma aggiungerei Guy Debord.
PaleBlueDot
anche
Zygmut Baumann. ..anche se meno feroce...e Ortega y Gasset
Cetriolo Globale, si ma il modo ansioso e affaticato in cui legge il lettore dà veramente fastidio ...
Eppure sono così diversi Nietzsche e Pasolini. Sono quasi le antitesi l'uno dell'altro. Questo dimostra come spesso la verità stia proprio nelle contraddizioni, come diceva Eraclito.
Pier Paolo Pasolini è a ancora oggi una mirabile cima solitaria! Grazie per questa toccante Lettura di Pasolini... Grazie!
L'acume e la sincerità lo hanno reso una persona scomoda
Stava descrivendo la visione americana di società che avrebbe travolto e cambiato la vita di ogni gruppo sociale del pianeta , mai come oggi è attuale, Cosa ci si poteva aspettare seguire il cammino di un adolescente senza esperienza senza cultura senza un passato , ma solo voglia di avere di più molto di più senza limiti
tutte le sere ascolto questo monologo da brividi sembra averlo sentito oggi pomeriggio anche la voce del narratore mi piace molto dio ti abbia in gloria maestro
lino lino69
ma no non manca tant'è che lo hanno fatto uccidere...
Pasolini, come tutti i grandi poeti, vedeva oggettivamente e quindi profondamente la realtà. Vorrei ricordare che questa situazione in verità l'avevano prevista già a fine ottocento, poeti come Rimbaud (famosa la sua "Soir historique"); filosofi come Nietzsche nelle sue "Considerazioni Inattuali"; e naturalmente Marx che è stato il primo a parlare di feticismo della merce e genocidio culturale: c'è molto marxismo in Pasolini. Riguardo la chiesa, bisogna ricordare che essa è più di duemila anni che ha ribaltato la croce, avendo imbastardito il cristianesimo ad uso e consumo del suo potere. Ora il mercato capitalistico consumistico, con la sua globalizzazione, ne ha distrutto addirittura il simbolo e ha inferto alla chiesa il colpo finale, sotto il quale sta andando in frantumi (e questo non è un male se l'idolatria di Dio non fosse sostituita dall'idolatria di un altro Dio, cioè il Denaro).
Distinti Saluti!
Sull'oggettività non ci giurerei. L'idea di oggettivo è come la razionalità e l'ateismo di cui parla. Servivano a distruggere un vecchio sistema ma oggi non è certo "l'oggettività" la strada. L'oggettività è un servizio gratuito che facciamo al potere. Che senso ha descrivere un vicolo cieco? A questo punto converrebbe fingere che non sia un vicolo e tutti insieme provare a spingere contro la parete sperando che dio apri una voragine dentro. Se invece sostituiamo Pasolini a dio allora c'è qualcosa che non va. Pasolini è morto ma anche qualcun'altro lo è. Dio. E pare che dio non sia oggettivo ma può aprire voragini ed essere un bel palo nel sedere contro il potere.
Islam unica speranza?
La critica violenta contro il progressismo (= l'ideologia della 'Sinistra') esisteva già dal tempo di Burke e Goethe, non l'ha inventato certo costui. Julius Evola ed Elemire Zolla, suoi coevi, dicevano cose mille volte più profonde di quelle di Pasolini contro la modernità (comunque acute), forse dovresti cominciare a leggere Spengler e compagnia per averne contezza.
Guarda che Nietzsche nel bene e nel male era nemico mortale di ogni egualitarismo (democrazia, liberalismo, socialismo, anarchismo, cristianesimo) e per una nuova aristocrazia europea di 'Signori della Terra', non era un adoratore e sfruttatore di sottoproletari come il bolognese, stile 'Dottor Jekyll'.
Rimbaud del pari nulla c'entra col post-marxismo, come Flaubert, Baudelaire ecc., che sputavano sul progresso senza essere in alcun modo socialisti a rigore.
@Amerigo Quindi 'Dio' sarebbe la volontà di mentire al fine di illudere le masse in un senso strumentale non si sa bene a quale ideale? Che putrefazione mentale diamine.
@Xadion L'Iran non abbraccia alcun 'consumismo', a differenza della Cina comunista, e per questo viene odiato dai progressisti. Il commercio l'hanno abbracciato già nel mesolitico gli umani, la differenza è che l'Islam (come ogni Tradizione integrale) subordina ogni interesse materialistico allo spirituale.
Sono estremamente felice. La ringrazio per aver scelto questo testo. Meraviglioso e dolorosissimo, al tempo stesso.
Una pagina di autentica sapienza, forse non solo umana ma con filo di Spirito Santo. Riposa in pace caro Pier Paolo: nel mio piccolo d'ora innanzi ti prometto di pregare per la tua anima
Davvero interessante...ottima anche la scelta di Ligeti come sottofondo, di grande impatto. Grazie infinite per questo video
Grande Pierpaolo! Aveva capito tutto già nei primi anni settanta!
Circa mezzo secolo fa ma ancora e sempre più spaventosamente attuale.
Ascoltare le sue parole, i suoi pensieri e' come salire sulle spalle di un gigante ed osservare tutto dall'alto, ma poi una volta scesi, ci si sente molto piu' piccoli di prima.
ke belle parole.
Grande !!!
Per questo saggio merita parola : Grande !!!
Un poeta intellettuale molto intelligente sensibile profondo e lungimirante . Chapeau
Queste parole mi aprono gli occhi, e anche se ciò che vedo mi disgusta, ti ringrazio per aver caricato questa lettura.
Pierpaolo Pasolini : immenso !♥️
mio dio.....che spietata lucidità. che analisi inesorabile di quello che allora era la realtà e ora è una disumana storia dell'uomo attuale. vuoto e egoista. chissà che avrebbe detto di ciò che accade oggi. grande p.p.p.
Grazie Zanardi.Affascinante l'idea di "liberalismo morale".Lo rivedrò ancora,questa è Cultura!!
Ho 24 anni e... quindi sono "giovane"
Sapete cosa mi spaventa?? Cosa mi rende irrequieto?? È che le parole di quest'uomo mi danno delle sensazioni di tremenda consapevolezza, sembrando lame che ti trafiggono. Eppure.. nonostante queste sensazioni,di consapevolezza appunto, queste parole mi spaventano,mi fanno brancolare nell'oscurità, perchè non le capisco ( letteralmente parlando), e lasciano in me, un senso di tremendo
Di disagio, perchè mi accorgo che sono controllato senza nemmeno rendermene conto, forse si, ma solo inconsciamente.
Pasolini consapevole di essere un 'uomo superiore..
È normale che tu non le capisca, ti manca aver vissuto il periodo storico che ha vissuto Pasolini e che io, avendo 40 anni, ho intravisto nei miei genitori....in sostanza Pasolini aveva già previsto società dei consumi che viviamo adesso, una società dove non è più la morale clerico-fascista che detta legge, ma ciò che ti viene mostrato tramite TV e social.
Tu sei del 97 e stai vivendo nel pieno dell'inferno di cui lui parla ,siamo tutti in pericolo e non solo tu sei angosciato da queste verità. Allora ti consiglio, se me lo permetti, di meditarci sopra perché prendere coscienza è un percorso lungo e travagliato. Ci sono trappole ed inganni dappertutto e le possibili strade da intraprendere sono tante ma tante , scegline una e comincia a capire dall'interno le maglie che compongono questa matrice. Io sono una 40ina di anni più anziana di te ma per parte del mio tempo l'ho vissuto non capendo nulla, poi un giorno per me tremendo mi ha costretta ad aprire gli ed ho cominciato a vedere. A vedere cosa? Una realtà diversa,era sempre la stessa ma io la vedevo diversamente e da lì è cominciato il mio nuovo viaggio. Concludo dicendo che sono ancora in cammino. Non si finisce mai di imparare e capire.
Ti leggo solo oggi...spero che altri giovani come te abbiano la tua stessa lucida consapevolezza. L'arma più potente che si ha, consiste nella capacità di ragionamento, di pensiero logico-deduttivo; la consapevolezza di non sapere, come diceva un filosofo caro a tutti noi, è il primo passo verso la conoscenza, sulla quale poi costruire l'edificio del sapere che è come un grattacielo a cui manca sempre l'ultimo piano perché in via di costruzione.
Non trovo parole per definire la grandezza di questo Grande scrittore, poeta, regista.
E’ incredibile, la profondità, la bellezza delle parole,mi sembra di aver ascoltato un’inedito che profetizza il presente in tutto e per tutti noi.
proprio ora stiamo vivendo quello che predisse quest'uomo tanto tempo fa`
Già
Già
Il tuo commento è di 5 anni fa.
Pensa un po oggi come siamo ridotti...
@@Ghibellino a questo punto viene da pensare chissà come andremo a finire 👏👏👏👏
grazie mille uno dei video più illuminanti sul web
Fa venire i brividi la lucidità profetica di Pasolini. Un profeta: tutto quello che aveva intuito si è realizzato , nella peggiore delle forme. Se ci fosse adesso chissà cosa direbbe! Quanto mancano menti di questo calibro
Non direbbe nulla. Non lo farebbero parlare. Sarebbe del tutto sconosciuto. Purtroppo era l'Urss che permetteva la presenza dello spazio di discussione da noi.
Stavo pensando la stessa cosa.
ciao PPP ❣️ tutte queste persone che ti stanno ascoltando qui, ora, su UA-cam, ti piangono e sono la scintilla entro l'italietta ke oggi... è + italietta ancora di quella in cui tu hai vissuto. tvb!🌹
È una enorme ironia il fatto che l'italietta di oggi avvalla il 'gender' e applaude a San remo figuri che non si possono nemmeno definire omosessuali senza offendere questi ultimi.....e non insegnano nulla di Pasolini nelle scuole perché lo definiscono 'deviato'.....che tristezza.
Lucidità impressionante.
Lucidità mossa da spirito di sopravvivenza quindi corrotta. Il movente di quella lucidità era sopravvivere come diverso. E un'arma non dev'essere vera. Dato che il vero è tutt'altro universale spece se ci fermiamo alla cornice del pianeta terra.
E' incredibile osservare come il processo sia tutt'ora in corso... quando guardo il mio paesello del Sud Italia nel 2023, e penso a come era negli anni '90... stessa identica sensazione. Come se i ragazzi popolari/popolani di allora(ad esempio tutti senza casco ad impennare) siano stati sostituiti da versioni aggiornate... più civili magari, ma più freddi, distanti, quasi irreali... Ad esempio...... secondo me, un Lockdown di due anni... non si sarebbe potuto fare nei '90... per non parlare dei '70... la gente era troppo viva.
no, la gente era MASCHIO, quindi istinti primordiali... infatti c'erano gli anni di piombo
Profeta del nostro tempo
Grazie! Splendida lettura per un potentissimo testo!
Profetico...grazie per questo audio.
Che chiaroveggenza, che lucidità, che realismo!! Ciò che ha "visto" il Maestro, 45 anni dopo è sempre qui, più dirompente che mai, più schiacciante che mai, più distruttivo che mai. Il pessimismo totale di Pasolini era il futuro, l'oggi. Aveva ragione lui. Tragicamente ragione lui. Chissà che cosa avrebbe detto di questa attuale derelitta società...
...Poi venne il 2020...👀...
Orgoglioso di essere Italiano, perchè anche lui lo era.
Le anime non hanno stato, ieri era in italia, oggi un altro Pasolini è in America...ah, vero he non si crede piu all anima e che morta la materia ce ne andiamo tutti a fan
Grazie per averlo pubblicato...
Molto intelligente e profondo questo scrittore , vista fortissima differenza tra italiens de Marcinelle, dove sono nata e italiani que conosco da quando sto in Italia .,
Un altro mondo !!
Ogni giorno che passa Pasolini è sempre più attuale, perché è vero, autentico... Almeno dopo tutti questi anni questa verità così scomoda ai suoi contemporanei, oggi potrebbe nutrire di valori le nuove generazioni. Ma forse è "male" anche oggi, perché il sistema non è cambiato molto da allora.
In realtà oggi si è verificato perfettamente quello che lui aveva già preconizzato 40 anni fa o più . Il sistema che si è imposto è quello consumistico da lui previsto
Questo é un grande uomo
Non mi sorprende che Pasolini non venga insegnato nelle scuole. Né, tantomeno, che sia stato fatto fuori. Credo che la definizione di "intellettuale" sia estremamente riduttiva, in questo caso: Sarebbe più opportuno parlare di "chiaroveggenza".
No, il punto è che la definizione di "intellettuale" viene elargita con troppa generosità. Lui è un intellettuale, gli atri sono solo colti.
è commovente, tutto. Sia il testo che la tua interpretazione Valter
Grazie! Dalla nostalgia di un tempo sfumato all'accusa di quello che è, così diverso da quello che potrebbe essere. E che non è. Ma, potrebbe? Sì! Forse. Ma quando! Chissà!
Non tutto è perduto. Dal basso, nel popolo c'è e ci sarà sempre l'embrione per la rinasciata di Dio.
" Il potere ha deciso che siamo tutti uguali. Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. L' uguaglianza infatti, non è stata conquistata: è una falsa uguaglianza ricevuta in regalo.. allora non c'è dubbio che la tv sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. " Neppure questo grande precursore poteva immaginare fino a che punto, nell' immediato futuro, i mezzi di informazione avrebbero giocato un ruolo nel "rubare l' anima" delle genti rendendole schiave di un sistema oggi ancor più autoritario e repressivo. Nei prossimi anni possiamo immaginare che la tendenza continui a crescere fino a divenire sempre più dispotica e onnipervasiva.
la televisione nasce in Germania durante il Terzo Reich, come strumento di propaganda.
Quello che incide nella realtà non é la predica ma la pratica: lui per chi ha lavorato?
'Il pifferaio magico' fa comodo nel suo compiacersi come bravo musicista, piace ai topini che lo seguono e ammirano.
Chi ha dato ampio spazio ai suoi lavori? Lui come coltivava le sue relazioni intime? Con la costanza, la lealtà, la fedeltà, la premura o con il denaro modalità "usa e getta"? Di cosa si nutriva? Autoproduzione dal regno vegetale o di consumi da sfruttamento ed uccisione animale? Come si comportava nei confronti dello zucchero, alcool, tabacco?
Facciamo attenzione...
Non ho capito cosa vuole significare questo commento. L' attività intellettuale è un percorso logico che si può condividere, o ripercorrere senza entrare nella sfera privata. Ma lei ha mai pensato di confutare Kant o criticare la musica di Mozart per via delle loro umane vicissitudini?! Suvvia, si può anche non condividere un pensiero, ci mancherebbe, ma a mio avviso non su queste basi.
@@karlmeyer6916 paragone superficiale: la musica di Mozart non fa la morale sulla vita umana ecc.
Be è Tropo pessimista anche se Tante Cose Sono Vere più che Altro Elucubrazioni Sinistre e lui era Uno di quelli 😡😡😡😡😡😡😡
GRAZIE VALTER TI SEGUO A RATE…MA UGUALMENTE….PASOLINI È STATO LUNGIMIRANTE…TANTO CRITICATO 🙋♀️🫡💞🤦♀️🔝🔝👏👏👏🤝🤝
UNA DELLE COSE CHE MANCA A QUEST' ITALIA E' UN ALTRO PASOLINI
sventurata è la terra che ha bisogno di eroi..
a cosa serve un altro pasolini ? ad avere un pover ed immenso uomo messo in ridicolo da questa società?
Si.. da aggiungere al kit di spracellamento cerebrale che stiamo vivendo. Andrebbe a portare la follia a livelli ulteriormente profondi. Gia in questo scritto ammette chiaramente che non sa da dove viene questo potere, che è un potere senza volto e poi prova a legare la causa di questo potere a vari vertici fino a legarlo a se stesso come padre culturale in una spece di confessione da venditore che previene le obiezioni.
Siamo in un tipo di cacca che non ammette la possibilità di essere recintata nel visibile e a questo punto un pasolini c'è, forse anche due o tre ma non hanno il suo volto, non usano le sue parole e forse non hanno nemmeno le sue intenzioni.
Basta questo se si vuol capire. Sennò neanche centomila potrebbero cambiare le sorti di questa pattumiera.
@@robertomanca4754 hai ragione.
Grandioso e profondità d'animo
il discorso sugli adolescenti è estremamente attuale.. io ho 18 anni e vedo che molti della mia generazione sono come descriveva pasolini
Matteo Lunghi e tu come sei?
Da' speranza il fatto che un diciottenne guardi un filmato simile. Saluti
Essere come lui ci descrive e pendendere simultaneamente dalle sue labbra mi mette in una posizione che solo uno schizofrenico può capire. Pendere dalle labbra di chi simultaneamente ti descrive e getta le chiavi della speranza nel cesso. Credo forse a questo punto che la risposta più sana era proprio quella di ucciderlo perchè la schizofrenia non fa bene nessuno e avrei qualche dubbio sul perchè qualcuno sia stato dotato della capacità di far impazzire la gente.
@Anti-feminist Marxist personalmente credo ci sia differenza tra coloro che vivono in maniera lucida il disagio e coloro che si lasciano lobotomizzare
@U- 552 la liberazione materiale precede quella spirituale
Conosco questo filmato storico,intenso!❤
Grazie mille, ottima lettura.
Tante grazie, Valter!
Ultimo grande profeta.
Il complotto ci libera dallo sforzo di capire.
É commovente, e Al tempo stesso sconcertate ciò, che la sensibilità o l' intelligenza o Una dote soppranaturle, Con cui quest' uomo poteva vedere Giá il nostro präsente.
C'è qualcuno qui che mi può aiutare a capire perchè quando ascolto i suoi scritti o le sue ideologie inizio ad essere, mano a mano che trascorrono i minuti, sempre più irascibile - nervoso e intollerante con tutto ciò che mi circonda?
a qualcuno fa un simile effetto?
Andrew
Perchè Pasolini parlava della purezza,noi siamo circondati dalla corruzione.
Solo se i concetti che lui esprime, li senti per la prima volta.
Ti comprendo. Il grande Pasolini ha visto le prime fasi della costruzione " del mostro spaventoso" che oggi impera il mondo: iperconsumismo, turbo finanza, iper globalizzazione, pensiero unico, trans umanesimo, schiavitù dell'uomo verso la tecnica, materialismo allo stato puro. Fa un po' rabbia perché siamo consapevoli che forse senza volerlo, siamo stati anche noi a contribuire alla crescita di questo mostro
Desimentalizzare la vita questo hanno fatto sconsacrato ogni cosa ,ci sono anche molti giovani che stanno da soli invertendo la rotta stiamo perdendo la terra il mondo x i il nostro egoismo.
Ottimo lavoro di cernita sui testi di Pasolini. Immagino sia costato molto impegno, dunque doppiamente apprezzabile
incredibile, analisi lucida e spietata e purtroppo accantonata, che tristeza, grande Pasolini, un grande così facilmente messo in un angolo, povera italietta
Ciao Walter, da dove hai tratto questa lettura? È composta da due "pezzi" diversi, il primo dalla lettera a Calvino del 1974, il secondo dalla sua ultima intervista del 1975.
Esiste una pubblicazione che li racchiude entrambi?
IL CONSUMISMO e' un grande problema ! Avere, avere, avere: una corsa senza sosta!!!!
Come avevi ragione!
Lo sto ascoltando adesso, semplicemente inquietante la sua estrema capacità di analisi.
Aveva già capito tutto più di quaranta anni fa.
Grazie per aver caricato questo video ^_^
grazie per aver, nuovamente dato Voce, ad un Uomo.......
Sempre grandissimo Pasolini …!!!!!!
Neanche la droga può portarti a questi ragionamenti. Illuminato.
Le Profezie di un Prescelto 🌟
Semplicemente grandissimo❤
Ma perché la gente parla sempre di "prevedere" se si vede già in ogni presente il germe e a volte già anche qualche frutto marcio.
Grandioso !
Lui é ancora vivo..... Un grande
Unico grande italiano pensatore
Mai questo discorso fatto all'uomo inteso come essenza e sua unicità, per il possesso della sua anima che,invece qualcuno vorrebbe strapparci, è più attuale di adesso. Ciò che Lui ha sviscerato allora con lo spaccato di società che, ha saputo perfettamente descrivere ed analizzare con estrema capacità e lucidità, quell' immenso pericolo è ora giunto alle porte in tutta la sua potenza e barbaria..... bussa prepotentemente da decenni, noi non curanti non abbiamo saputo vigilare a dovere, ci siamo lasciati sedurre. Si dice che quando il diavolo ti accarezza....vuole l'Anima! Adesso tocca respingerlo con tutta la nostra forza e veemenza.
Non v'è più tempo per la paura .....questo è il tempo del coraggio!
CON LA FORZA DELLA VERITÀ, VIVENDO, HO CONQUISTATO L'UNIVERSO.
V_V per un mondo migliore.
Un genitore responsabile,dovrebbe far ascoltare queste perle ai figli....
Oggi 2022...l'italietta è ancora qui.
la sua verita' disarmante, mai rinascera' un uomo cosi. purtroppo.
"così" non si nasce. si diventa. impegniamoci.
tiziana callari a
Per fortuna la profondità di cui parlava, il veleno generato dal potere e ignettato nelle nostre anime, ha un limite. Se lui parla di tutto questo facendo credere che il potere è giunto alle vene, potrebbe spiegare che abbiamo ancora un apparato scheletrico impenetrabile e che barbari o non barbari, alienati o meno, siamo lievemente più antichi dei due o tremila anni o cinquantamila anni da lui presi in analisi per giungere alle conclusioni.
Sento tutta la difficoltà di essere un robot descritto da Pierpaolo ma vedo totalmente folle ascoltare la sua descrizione di me, asoltare lui ergersi a padre, disprezzarmi e poi fare cosa? Se sono le azioni a delineare una persona che azioni sta compiendo lui verso di me? Ed io come figlio dovrei applaudirlo? Lui che mentalmente è nato in un campo spensierato nonostante il fascismo. Forse siamo noi suo padre dato che abbiamo la sofferenza impiantata nei neuroni e dobbiamo fare karate anche per sopravvivere senza ci esploda il cervello. Ovvio che scrivo supponendo tu abbia coscienza e che percepisci il peso come me.. altresì mi rivolgo a terzi che leggeranno. Ciao.
Ppp. Ti voglio tanto bene...
Oggi abbiamo fusaro.
Che cita Pasolini.
Sviluppo non é progresso ed oggi abbiamo solo sviluppo ... e sono parole sue !!!
L' ultima parte è cruciale per la comprensione ma mi è poco chiara. Non riesco a trovare il soggetto al quale si riferisce il concetto, sono i figli o i genitori ad essere narcisisti?
Grazie per essere sempre con noi Pier Paolo, fianco all'uomo. Grazie Valter per la tua voce e i doni che porta. Per il sentimento che abita la lettura. Chissà se un giorno leggerai La scuola non serve a niente di Andrea Bajani, anche solo dei passi. Il consumismo corrode uomo e società. E aggiungerei la scuola. Alcuna proprietà emergente germoglia più nelle collettività come somma di individui. Anzi, somma di esiti di perniciosi "scontri tra strane macchine che sbattono una contro l'altra"
Apprezzo il commento. Tuttavia ritengo che la Scuola, con tutte le sue storture, sia ancora nella società odierna una necessaria cinghia di trasmissione di nozioni necessarie al vivere sociale.
Andrea Breda
@@andreabreda749 Certo Andrea, la scuola dovrebbe essere anzitutto maestra di vita sociale. Sono d'accordo. Il titolo che Andrea Bajani da al suo libro intende proprio questo: non asservire la scuola a fini utilitaristici ma farne strumento di relazioni significative, per costruire un senso comune. Sono sicuro che se leggerai il libro di Bajani troverai passi condivisibili. Grazie per il feedback
Leggerò senz'altro il libro di Bajani perchè il tuo invito mi ha incuriosito.
Per ora resto comunque del parere che la scuola debba avere "un fine utilitaristico", come tu lo definisci giustamente.
La scuole, dall'asilo all'università, sono fondamentalmente cinghie di trasmissione di centinaia/migliaia di nozioni che nel mondo contemporaneo non possono più essere apprese in famiglia o sul duro lavoro in giovanissima età come accadeva ancora al tempo dei miei nonni. Che pure nati attorno al 1890 dovettero arrivare almeno fino alla 2a-3a elementare perchè già la società d'allora richiedeva anche alle classi inferiori una certa alfabetizzazione, perchè la produzione capitalistica e la società funzionassero a dovere.
Mia nonna paterna Dina, che mi allevò nei primi tre anni di vita ad Iseo, che amai e conobbi molto bene perchè morì a 94 anni, era arrivata addirittura alla 4a elementare e ti assicuro scriveva meglio e più correttamente di tanti ragazzi dell'odierna 3a media.
Il discorso è interessante ma sarebbe lunghissimo.
Mi limito quindi a dire che non è tanto la scuola che può essere "maestra di vita sociale" come tu scrivi, ma la famiglia e il contesto sociale, il guscio appena più esterno ad essa, il quartiere, le amicizie e una una sfera immediatamente esterna, ma strettamente intersecata, i media di ogni tipo, la televisione e i social. I media sui quali Pasolini ebbe appunto molto da dire. Ma qui affrontiamo prospettive rivoluzionarie e quindi mi fermo perchè non sono abbastanza attrezzato.
Per ultimo una noticina - ma ti assicuro non è un "in cauda venenum" - hai scritto "Bajani da al suo libro", essendo la 3a persona del verbo dare all'indicativo presente si scrive però "dà". E' una delle prime cose che ti insegnano a scuola.
Cordialmente,
Andrea Breda
@@students7766
Caro Andrea, grazie per la riflessione. Felice se ho suscitato curiosità verso il testo di Bajani, spero possa apprezzarlo o trarne pensieri, come è stato per me. Sì, la scuola ha/deve avere un fine utilitaristico. Immagino sia nata per questo, anche se non vorrei pensare solo a questo. L’indiscussa trinità “leggere, scrivere e far di conto” ad esempio è anche un’utilità, così preziosa da aprire il mondo ad un giovane. Tuttavia oggi ci si chiede se sussista perfino in una scuola secondaria di secondo grado (tre competenze base di cui gli studenti dovrebbero disporre dalle scuole elementari). Condivido in pieno la riflessione legata al tuo ricordo della nonna. Di certo scriveva meglio di molti studenti delle attuali “superiori”, e anche di me immagino, in quanto mi sfugge bonariamente - e ignorantemente - il “da” con l’accento. Forse a me non l’anno insegnato tra le prime cose. Magari ero distratto all’ultimo banco. Credo che la scuola che ho frequentato - quella dopo il 68’ - sia differente da quella che l’ha preceduta, dei nostri nonni.
La scuola è “cinghia di trasmissione” di nozioni. Sì. Tuttavia la trasmissione viaggia attraverso la relazione. Nelle classi odierne non ci sono il silenzio e l’attenzione necessari ad una buona trasmissione credo. Torno alla nonna, anche alla mia. Tempi addietro, c’erano forse meno stimoli (non c’era uno smartphone connesso sempre addosso), c’era immagino più curiosità (nello stomaco più fame, nella testa più interesse per cose da scoprire), ma soprattutto, credo, c’era più rispetto. Il rispetto verso l’insegnante, il rispetto per una persona con più anni di te, il rispetto per il luogo pubblico, il rispetto nel linguaggio, il rispetto vivo nei comportamenti. Ora, come ogni cosa su questa Terra, anche il rispetto può derivare dall’anima o dal potere. Poteva esserci rispetto per paura (dei genitori e dell’insegnante) che, in fondo, è anche una forma di convenienza (non mettersi svantaggiosamente contro chi è più “grande”). Poteva esserci rispetto per timidezza, quella che avevo anch’io ai miei tempi e che mi piace sempre distinguere dalla prima (dalla paura). Poteva esserci rispetto perché l’educazione era forse più “omogenea” nella società (“Per educare un bambino ci vuole un villaggio”, dicono in Africa), e certe bizzarrie - rispondere male a un genitore o a un insegnante - non se ne vedevano di frequente. Magari questo le rendeva un po’ un tabù, un po' difficile a infrangersi. Non voglio dire che c’era del conformismo inteso in senso negativo, all’opposto, credo fosse un conformismo virtuoso. Tutte queste cose insieme rendevano forse il proprio ego - quello che in oriente chiamano “la scimmia” - un po’ più cauto e attento, più silente forse, magari più aperto e connesso al mondo esterno, forse più “dipendente” da esso se volgiamo, ma in senso buono. Oggi ognuno usa il mondo - l’esterno all’io - quasi come una pattumiera per ogni cosa. Non mi riferisco solo ai rifiuti in senso letterale, anche a tutto quello che passa per la testa: tutti parlano sempre e sopra ad altri. E senza silenzio e attenzione nessuno ottiene ascolto né ascolta, e ogni frustrazione - solitudine in fondo - ne trae alimento. La solitudine - la trionfante dei presuntuosi e l’altrettanto unica dei depressi - consente l'apprendimento? Beh, se si studia da soli. Questo però non è la Scuola. Per stare insieme mancano le regole del gioco e non si riesce più a giocare, ad apprendere. Le regole mancano per l’individualismo, una patologia relazionale. Le cure per le patologie relazionali sono sempre le solite: il potere o l’armonia (l’amore). Se riduci il numero dei parlamentari rendi più facile decidere, se li aumenti rendi più forte la decisione. E nel lavoro: quanti oggi lavorano ogni giorno solo per uno stipendio? Quanti perché credono che il loro lavoro sia utile alla società e sono felici di questo? Sentirsi parte di qualcosa di grande e complesso, che si rispetta e magari si ama. Si potrebbe dire che, in fondo, non c’è differenza, che in entrambe le modalità il lavoro viene svolto. Ma la differenza c’è. Perché nel primo caso, qualora venisse erogato uno stipendio senza lavorare, la persona a lavorare non vi andrebbe. Nel secondo, forse andrebbe lo stesso. Forme ben diverse di utilitarismo, come la visione sul numero dei parlamentari. Cosa c’entra la scuola... Gli studenti con cui parlo ogni giorno non sono liberi, né schiavi, non agiscono con amore - responsabilità per qualcosa in cui credono - né per obbedienza o rispetto verso altri. Il potere oggi, sembra non riesca più a generare ordine, e dentro l’ordine l’ascolto, e dentro l’ascolto l’apprendimento. Il caos è nelle teste e nei cuori. Non sanno bene forse - gli studenti - il perché dovrebbero andare a scuola. E convincerli con la forza o l'utilità non sempre vale. Si attende la passione, che l’orchestra suoni per l'armonia, non per timore del direttore, né per il saggio di fine anno (esito il “pezzo di carta” detto aulicamente diploma). Penso l’armonia dentro ciascuno non possa prescindere dall’armonia da costruire insieme. Che le “nozioni” siano funzionali a quest’armonia che vorrei ne sono certo, anche se a volte sperimentiamo evidenze contrarie. Mi chiedo perché. Perché molti “secchi” pieni di conoscenze - manager, docenti, medici, giudici… persone di ogni impiego - spesso non sono molto umani, disponibili verso gli altri, all'"insieme" vero. Il fine utilitaristico: qual è l’utilità di un sapere? Quello di una cultura? Si apprende per l’apprendimento fine a sé stesso, fine a un futuro lavoro, fine per sé stessi... (?). Penso a un altro libro “La testa ben fatta” di Edgar Morin, devo leggerlo. Più mi viene in mente la frase di Paulo Freire “Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo”. Mediare, stare nel mezzo, in relazione. Vorrei una "cultura" che quando si pensa “strumento”, aspiri all’armonia, vera utilità dell'uomo.
Grato per lo spunto mi scuso per la lunghezza
@@andreabreda749
@@students7766 rincuorante riflessione.
Responsabilità.. mi arriva sempre più forte e chiara come mancanza persa nel tempo.. Responsabilità nel senso stesso dell'esserci e nell'educazione in quanto "lasciar rotolare dall'interno verso l'esterno".
In quanti ci si chiede che responsabilità abbiamo vivendo? Che impatto ha il nostro fare e disquisire?
Eppure.. che cosa ci distingue rispetto ad altre manifestazioni di vita se non la capacità di valutare le conseguenze del nostro fare, non fare, disquisire o tacere?
Grazie per la riflessione profonda condivisa, per me meritevole di essere diffusa, onestamente, più di quella ascoltata nel video postato.
La vorrei anch'io quella "cultura" 🌱🙏
paso per sempre
mi sono iscritto da poco ...
dopo la lettura di "niente di nuovo.."
ma che bello ascoltarti leggere.
Grazie
Testo mozzafiato e bellissima lettura. Avrei bisogno di sapere da che testo è tratto
Bellissimo, di una sensibilità unica. Per caso saprebbe indicarmi dove potrei trovare questo testo per intero così come rappresentato dal suo video? Vede, sia su "scritti corsari" che su pagine web riportano solo parti della lettera a Italo Calvino. Sarebbe di mio interesse per una rappresentazione teatrale; la ringrazio sperando di poter conseguire tale testo, saluti.
Ascoltarlo subito dopo "Cuore di cane" mi ha stranizzato, più che assonanze ascolto delle risonanze, orma remote, per me difficili da descrivere. È stato un caso?
Sono PAROLE VERISSIME,ma allo stesso tempo terribili in chi non ha saputo VIGILARE SU SÉ STESSO/A.
LETTURA CHIARA e PRECISA. GRAZIE.
Parole sante 👏👏👏
Ha talmente ragione che l'oggi neanche lontanamente può produrre un Pasolini. Dunque caro Maestro era meglio quando si stava peggio...
Immenso è troppo poco forse immortale!!! Ma chi è !😂😂❤😊😭
Pasolini
Libero
Poeta
Intellettuale
Prudente
Imprudente
Sincero
Grazie.
Bellissimo ,grazie
Va bene. Ma va messo per esteso il riferimento del testo letto: dov'è, a che pagina, in quale edizione, in quale anno, eccetera.
"Non ci sono piu esseri umani ma automi", ed io certe volte lo letteralizzo davvero: con la scoperta della clonazione chissà se lo stato o chi per esso non produca cloni su cloni telecomandati a distanza e che persino anch'iopotrei farne parte ma conservo ancora l'anima del soggetto originario che mi permette di contrastare i comandi...certo, fantascienza ma ormai credo che niente è piu impossibile...ad ogni modo è un'analogia, è di fatto reale che biologicamente, cioè naturalmente, un animale possa, perdendo la connessione con la natura ,diventare automa-tico, guidato dalle abitudini e dalle istituzioni.
ASCOLTARE PER VEDERE INSIEME
Un'aria stupidamente sazia.
Siamo alle soglie del genio, signori.
Secondo me la differenza fondamentale tra il marxismo e il capitalismo sia quello che nel marxismo si ha voglia di cercare il bene comune, anche se il sistema si è rivelato imperfetto, mentre nel capitalismo si pensa che sia solo naturale ed accettabile cercare il bene solo per se stessi. Questo è una selezione del cuore, un TALENTO del cuore.
Nel comunismo marxista alla testa c'è l'oligarchia degli intellettuali che nel modo di pensare si distacca dalle masse. E' altrettanto vero che la loro qualità di vita è privileggiata rispetto alle classi sociali.
qualità di vita privilegiata
+jere ristmäki Ma questo perché in Italia ci sono pochi liberali, cioè ci sono pochi che sentono l'eredità del capitalismo come conquista per tutta la società, quindi crediamo all'apologia di un capitalismo "naturale" e non come conquista. Ma quanti liberali credono che la rivoluzione inglese o francese siano fatti "naturali"(cioè immutabili, sempre veri, etc)? Nessuno. Questa è piuttosto una visione materialista che crede che la lotta di classe sia l'unica vera dimensione dialettica della storia.
In realtà Marx ha aiutato i capitalisti. Ma la verità spesso ci mette tempo a disvelarsi.
Dove posso leggere questo e altri testi simili?
questo testo non lo trovi, puoi leggere le lettere luterane e gli scritti corsari dai quali è tratto
Complimenti , molto bello
Mio nonno, ormai novantenne, ha risposto con le parole che seguono, a me che gli ho inviato questo link da ascoltare:
dai filosofi, ai primi naturalisti, ai poeti: a partire da Euripide a Lucrezio, su su fino a Leopardi, a Wilde, a...Pasolini.
Il problema del futuro, insomma, é vecchio quanto il mondo; é nato con l'uomo
che, seguendo i pifferai di turno va sempre più velocemente
al fiume dell'oblio: si spera prima che vada a guastare
qualche altro pianeta che nello spazio vive magari meglio
che non su questo piatto rotante che l'essere chiamato umano
non ha fatto altro che costruire cose belle e buone
come nel tempo in cui pensava di poter costruire al di là della propria vecchiaia
e della propria durata temporale, per i figli e per i nipoti
ma, poi, automa telecomandato le ha distrutte.
Difatti, oggi nessuno è più sicuro di costruire per i figli
e per i nipoti, ma neppure per la propria maturità o vecchiaia.
E penso sia inutile, per il futuro che si intravvede,
per chi c'è, come il prolungamento di un presente
così mutevole, di dover prima chiederci se si è ancora
in grado di radicare l'oggi per fecondare il domani.
Si potrebbe parlare a lungo di ciò;ma tu avrai certamente altro a cui pensare....
Per concludere direi che non vi sarebbe che una strada:
ricostruire l'uomo in laboratorio, eliminando le eredità negative
del passato e i danni prodotti da medici
prima, durante e dopo la nascita naturale. La cosa
in sè non é più impossibile, anzi.
Ma a chi gioverebbe? Non agli avventurieri nell'economia
e nella politica, che insieme ai furbetti
non potrebbero più ingrossare i loro patrimoni;
e neppure alle religioni.
Finirò, dunque, con i versi di Lorenzo il Magnifico,
il quale, a differenza di Orazio con il suo carpe diem,
poeticamente dice... di doman non v'é certezza.
Per publicam viam ne ambules.
Vale atque salve.
Si può acclamare ad un uomo che per quanto poeta....adescava i ragazzi nelle borgate di Roma per soddisfare i suoi istinti???
Complimenti per la musica in sottofondo come vivere un delirio mentale. Da non confondere il cattolicesimo con gli anglicani.