Dovreste mettervi in contatto con il professor Vincenzo Lagioia, esperto di Storia, società e famiglia e Storia moderna, attualmente docente dell'UNIBO. Sono sicuro che ne uscirebbe una bellissima puntata
Ottima introduzione ad un tema "esistenziale". Come tutte le grandi sintesi divulgative ci possiamo trovare tante imprecisioni. Mi pare di capire che l'analisi storico-sociale che fa il professore possa essere limitata al solo mondo occidentale per un periodo che va dalla fine del Settecento ai giorni nostri. Ho trovato molto suggestivo l'abbandono per due secoli della domanda maltussiana sulla "sostenibilità" considerata (l'impraticabile) risposta dello stesso Malthus (sostanzialmente: considerata la scarsità di risorse fate fare la fame ai poveri così non aumentano loro e quindi la popolazione mondiale). Non mi ritrovo su una constatazione che fa il Relatore riguardo alla pasta secca che diventa abitudine italiana grazie al contributo di riflesso che hanno dato i migranti. Senza fonti adeguate posso solo ricordare quello che mi raccontavano da bambino i miei parenti cresciuti durante la guerra riguardo al fatto di essere sopravvisuti alla fame solo grazie alla pasta quindi posso pensare che la stessa fosse già da tempo un alimento caratterizzante della dieta italiana (degli abitanti delle città)
Ottimo video, se posso permettermi una precisazione : fino alla scoperta dell’America l’Europa era un’area sottosviluppata. Europa occidentale ed in particolare nord Italia erano già fra le regioni più ricche al mondo, in base ai dati che abbiamo a disposizione.
Video interessante fin tanto che si limita alla storia alimentare... Le "riflessioni" sulla sostenibilità ambientale della nostra alimentazione e le soluzioni che richiede il futuro a riguardo sono poco approfondite e in un certo senso anche ingannevoli e troppo ottimistiche. Pensare di poter risolvere i problemi attuali con la stessa filosofia che ha portato a generarli (e senza alcun tipo di prova concreta che ciò possa accadere in tempi sufficientemente brevi prima che le problematiche diventino irrisolvibili e dagli impatto devastanti) mi sembra piuttosto discutibile. Suggerisco la lettura di testi come "Capitalismo carnivo" e/o "Quanto vale una balena" per chiunque avesse un interesse maggiore rispetto a questo genere di tematiche
Molto interessante, soprattutto nella decostruzione dell'immagine della "cucina tradizionale italiana" che viene operata in questo racconto. L'esempio della pasta e del sugo di pomodoro ci raccontano molto della complessità dei processi identitari dei popoli, storie sempre ben più complesse e contaminate di quanto le vogliamo immaginare. Trovo però che omettere completamente dalla conclusione, e di conseguenza non considerare (?), uno scenario futuro di alimentazione completamente vegetale sia quantomeno miope.
Il prof. Grandi dovrebbe spiegarci allora perché, se il fascismo ce l'aveva tanto con la pasta e prediligeva il riso, ha poi fatto la battaglia del grano? forse per darlo a mangiare agli uccellini o solo per il pane. Mia nonna paterna, anno di nascita 1900, mangiava soprattutto mais ma anche tagliolini impastati con acqua e la domenica c'erano le tagliatelle con l'uovo. Il concentrato di pomodoro veniva fatto d'estate e, messo nei scartozzi del granturco, veniva conservato come insaporitore per l'inverno. Ci sono cose nella narrazione del professore che non mi quadrano ma forse sono io che non capisco molto.
@@ff-sv5qs Veramente ha detto e scritto cose totalmente diverse, ossia che il parmigiano che mangiamo attualmente non c'entra nulla con quello che si faceva sin dal medioevo e che quello attuale riprende dalla produzione fatta nel Wisconsin; stessa cosa per la pizza che evidentemente non può essere quella che mangiavano nel 1700 a Napoli: infatti il concetto di pizzeria con quel tipo di pizza come lo conosciamo oggi nasce negli Stati Uniti da italiani immigrati e, alcuni di quelli italiani che ritornano qui, portano con loro la pizzeria. Comunque qui c'è la lista di alcune sue pubblicazioni scientifiche nel caso si volesse approfondire https ://scholar.google.it/citations?user=H2gYxWwAAAAJ&hl=it
@@TheSeaisAlwaysRight ho riportato quello che scrivono i media ma comunque se non ho capito male stai dicendo che il parmigiano reggiano cosí come é adesso é perché hanno " copiato" quello che si faceva nel Wisconsin? Se non erro il consorzio del parmigiano reggiano ha emesso un conunicato stampa con tanto di riferimenti storici che dimostrano il contrario e zittito l esimio. Per quanto ruguarda la pizza stai dicendo che la pizza classica napoletana é così perché importata da emigranti italiani? Cioè stai dicendo che in America facevano il fior di latte di Agerola prima che ad agerola? Mettevano la passata di pomodoro senza sapere cosa é la passata? Per non dire l olio di oliva. Capisco che ognuno cerca un momento di notorierà ma almeno senza fare la fugura dei ridicoli
@@TheSeaisAlwaysRight puoi facilmente trovare su google.... Mi stai chiedendo perché a napoli considerano la pizza classica napoletana in questo modo? Cioè forse i pizzaioli napoletani devono chiedere il permesso a qualche americano se possono etichettare la loro pizza classica come pizza classica napoletana? Oppure la pizza classica napoletana è quella con l ananas?
io mi sono iscritto a Lucy, non si è mai vista una produzione ti tale qualità su YT. Grazie per quello che fate.
Video bellissimo, continuo a seguire Lucy con grande interesse.
B O T 🤗
Che belli questi video.. interessanti...ogni tanto è piacevole riscoprire che dal web possiamo trarre cose utili...un buon sapere...
Lucy è davvero uno dei migliori canali di sempre
Ottimo prof., come sempre illuminante.
Sempre molto interessante. Grazie!
Libri fantstici, grande Alberto
Ciò che veniva denigrato un tempo,
Oggi ha un valore
Dovreste mettervi in contatto con il professor Vincenzo Lagioia, esperto di
Storia, società e famiglia e Storia moderna, attualmente docente dell'UNIBO.
Sono sicuro che ne uscirebbe una bellissima puntata
Molto interessante
Video bellissimo come sempre
Veramente interessante
29;30 approfondite signori, che ciò che viene fatto per riempire la pancia degli onnivori è raccapricciante
I can't!! Alla fine c'è un plot twist incredibile
Ottimo video. Mi sarebbe piaciuto uno sguardo più approfondito verso gli altri continenti oltre l'Europa e gli USA
Complimenti
Dopo questo video la scena di Alberto Sordi e i maccheroni in un americano a Roma mi sembrerà un po' strana
" che bel servizio che ha reso, grazie "
Grazie Alberto, un faro nelle assurdità odierne
Bellissimo comunque
12:46 L'Itagliatella?
Ottima introduzione ad un tema "esistenziale". Come tutte le grandi sintesi divulgative ci possiamo trovare tante imprecisioni. Mi pare di capire che l'analisi storico-sociale che fa il professore possa essere limitata al solo mondo occidentale per un periodo che va dalla fine del Settecento ai giorni nostri. Ho trovato molto suggestivo l'abbandono per due secoli della domanda maltussiana sulla "sostenibilità" considerata (l'impraticabile) risposta dello stesso Malthus (sostanzialmente: considerata la scarsità di risorse fate fare la fame ai poveri così non aumentano loro e quindi la popolazione mondiale). Non mi ritrovo su una constatazione che fa il Relatore riguardo alla pasta secca che diventa abitudine italiana grazie al contributo di riflesso che hanno dato i migranti. Senza fonti adeguate posso solo ricordare quello che mi raccontavano da bambino i miei parenti cresciuti durante la guerra riguardo al fatto di essere sopravvisuti alla fame solo grazie alla pasta quindi posso pensare che la stessa fosse già da tempo un alimento caratterizzante della dieta italiana (degli abitanti delle città)
lucy sulla cottura
Ottimo video, se posso permettermi una precisazione : fino alla scoperta dell’America l’Europa era un’area sottosviluppata. Europa occidentale ed in particolare nord Italia erano già fra le regioni più ricche al mondo, in base ai dati che abbiamo a disposizione.
Italia in genere, non solo nord ai tempi…
Tuttavia, nessun riferimento al riscaldamento climatico
Che cazzo centrerebbe?
@@misterd7361 veviamo se ci arrivi da solo
@@misterd7361 Vediamo se ci arrivi da solo
@@francociappi2 ripeto: cosa centra il riscaldamento climatico con la storia della cucina italiana? Vediamo se ci arrivi.
1:50 in questa frase c’è senso, forse al contrario
io spero che a qualcuno prima o poi venga in mente che intervistare un vero storico dell'alimentazione potrebbe essere una buona idea.
Video interessante fin tanto che si limita alla storia alimentare... Le "riflessioni" sulla sostenibilità ambientale della nostra alimentazione e le soluzioni che richiede il futuro a riguardo sono poco approfondite e in un certo senso anche ingannevoli e troppo ottimistiche. Pensare di poter risolvere i problemi attuali con la stessa filosofia che ha portato a generarli (e senza alcun tipo di prova concreta che ciò possa accadere in tempi sufficientemente brevi prima che le problematiche diventino irrisolvibili e dagli impatto devastanti) mi sembra piuttosto discutibile.
Suggerisco la lettura di testi come "Capitalismo carnivo" e/o "Quanto vale una balena" per chiunque avesse un interesse maggiore rispetto a questo genere di tematiche
Molto interessante, soprattutto nella decostruzione dell'immagine della "cucina tradizionale italiana" che viene operata in questo racconto.
L'esempio della pasta e del sugo di pomodoro ci raccontano molto della complessità dei processi identitari dei popoli, storie sempre ben più complesse e contaminate di quanto le vogliamo immaginare.
Trovo però che omettere completamente dalla conclusione, e di conseguenza non considerare (?), uno scenario futuro di alimentazione completamente vegetale sia quantomeno miope.
Peccato non aver dedicato 5 minuti all’importanza del cibo nel nostro passaggio al bipedismo, prima dell’agricoltura e dei cacciatori raccoglitori
Il prof. Grandi dovrebbe spiegarci allora perché, se il fascismo ce l'aveva tanto con la pasta e prediligeva il riso, ha poi fatto la battaglia del grano? forse per darlo a mangiare agli uccellini o solo per il pane. Mia nonna paterna, anno di nascita 1900, mangiava soprattutto mais ma anche tagliolini impastati con acqua e la domenica c'erano le tagliatelle con l'uovo. Il concentrato di pomodoro veniva fatto d'estate e, messo nei scartozzi del granturco, veniva conservato come insaporitore per l'inverno. Ci sono cose nella narrazione del professore che non mi quadrano ma forse sono io che non capisco molto.
Se non mi sbaglio il tipo é quello che ha detto che il parmigiano é stato fatto per prima in america e che la pizza é buona grazie agli americani
@@ff-sv5qs Veramente ha detto e scritto cose totalmente diverse, ossia che il parmigiano che mangiamo attualmente non c'entra nulla con quello che si faceva sin dal medioevo e che quello attuale riprende dalla produzione fatta nel Wisconsin; stessa cosa per la pizza che evidentemente non può essere quella che mangiavano nel 1700 a Napoli: infatti il concetto di pizzeria con quel tipo di pizza come lo conosciamo oggi nasce negli Stati Uniti da italiani immigrati e, alcuni di quelli italiani che ritornano qui, portano con loro la pizzeria. Comunque qui c'è la lista di alcune sue pubblicazioni scientifiche nel caso si volesse approfondire https ://scholar.google.it/citations?user=H2gYxWwAAAAJ&hl=it
@@TheSeaisAlwaysRight ho riportato quello che scrivono i media ma comunque se non ho capito male stai dicendo che il parmigiano reggiano cosí come é adesso é perché hanno " copiato" quello che si faceva nel Wisconsin? Se non erro il consorzio del parmigiano reggiano ha emesso un conunicato stampa con tanto di riferimenti storici che dimostrano il contrario e zittito l esimio.
Per quanto ruguarda la pizza stai dicendo che la pizza classica napoletana é così perché importata da emigranti italiani? Cioè stai dicendo che in America facevano il fior di latte di Agerola prima che ad agerola? Mettevano la passata di pomodoro senza sapere cosa é la passata? Per non dire l olio di oliva.
Capisco che ognuno cerca un momento di notorierà ma almeno senza fare la fugura dei ridicoli
Perdonami ma in che anno viene codificata questa ricetta della pizza napoletana classica? Da chi?
@@TheSeaisAlwaysRight puoi facilmente trovare su google.... Mi stai chiedendo perché a napoli considerano la pizza classica napoletana in questo modo? Cioè forse i pizzaioli napoletani devono chiedere il permesso a qualche americano se possono etichettare la loro pizza classica come pizza classica napoletana? Oppure la pizza classica napoletana è quella con l ananas?
Informate quel ragazzotto che parla della cucina italiana che il Pesto alla Genovese viene dall'Alabama e che Brunelleschi era di Kansas City.
Sto panzone dovrebbe aggiornarsi....il veganismo e' il futuro....tutto il resto e' fuffa
dubito gli manchino gli aggiornamenti
facci sapere, genio.