Uno ama el Otello de Jonas Kaufmann llora por el la manera lncomparable como muerde las palabras las acaricia lanzandolas cargadas de plena emocion El mejor Otello de todos los tiempos Insuperable
Questa Agresta è una rivelazione ed un a Desdemona ideale per dolcezza di fraseggio ed espressività. Molto meglio della tanto osannata Netrebko molto deludente nelle ultime interpretazioni per la voce molto usurata.
wunderschön, nur: Jonas hat alles ausser der Stimme für den Otello, wie ein Kritiker richtigerweise bemerkte. Hier hört man nun wirklich, dass da zu wenig Fleisch am Knochen ist. Er ist ein lirico spinto wenn man grosszügig ist mit dunkler Farbe. Was wunderbar ist. Bitte nicht mehr Otellos singen, nur so alle 5 Jahre einen.
Kaufmann's singing this role is an excellent moment in the history of the castings of Otello. He has a reputation as the tenor with the most sensibility and subtlety. To have him sing this role that was long identified with primitives' emotions (see the racist undertone of many published discussions of this opera, e.g. the previous L'Avant Scene) makes a real difference in how the opera is understood. In other words, Kaufmann's singing this role, whatever you may think about its fitness for his voice, is a moment in the history of reception of Shakespeare's Otello, an important and good one.
contraltissima , ein Kritiker, wie witzig. Lanza wurde zu Lebzeiten ( von einzelnen Idioten auch noch Heute) auch fertig gemacht von den sogenannten Kritikern, als unfähig, nachdem die großen Sänger Lanza lieben und loben, ist er auf einmal der große Lanza , Tenor Legende Lanza, Lanza amerkanisches Kulturgut usw. Das gleiche versuchen Fans Anderer Sänger, permanent Kaufmann klein zu quatschen, das wird nicht klappen, Kaufmann ist eine starke Persönlichkeit, der lässt sich nicht unterkriegen.
Jbohm 1 : vous pourriez mettre un peu plus de détails lorsque vous postez une vidéo : les noms exacts des interprètes... la date et le lieu de la manifestation sont un minimum 😳 et un peu de respect pour les lecteurs.
A risentirlo non si può che confermare il suono sordo di Kaufmann, privo delle risonanze brillanti del registro superiore della cassa armonica di maschera. Vorrei aggiungere, anche se non sono un grande esperto, che possedere la brillantezza nella voce non esclude ma anzi esalta e completa tutti i suoni gravi, senza nulla togliere al timbro, che potrà così espandersi in tutta la sua completezza. Purtroppo questa è una voce ingolata, mi fa soffrire a sentirla come se fosse la mia ad essere strozzata.
L'equivoco della voce portata avanti è proprio quello di spingerla deliberatamente in una zona del viso, invece di adottare una fonazione che saldi la posizione di petto a quella naturalmente risonante di maschera (posizione dello sbadiglio) insieme alla posizione di emissione in registro di testa, sostenuta dal fiato in introflessione della muscolatura addominale. Già il parlato dovrebbe essere in questo modo, beninteso senza utilizzare la voce di testa nella tonalità bassa, di per sé impossibile. Ecco perché chi sa davvero cantare articola e muove la bocca senza esagerazione, come se parlasse normalmente. Ed ecco anche cosa vuol dire il parlar cantando. Questo modo di cantare in Kaufmann non avviene assolutamente così che gli amanti del bel canto non ne hanno molta stima. Le donne in genere sono avvantaggiate e nella maggior parte cantano bene, salvo qualche tragico caso tipo la Netrebko dell'ultimo periodo che intuba peggio di un vecchio bue. E non si intuba solo, si stringe anche la gola, come per esempio qui il solito Kaufmann al minuto 5 e 40 in "e tu mi amavi": una "e" stretta nella gola e il resto di seguito, senza la posizione di maschera. Bhè, comunque lui canta alla Scala e io......
Premetto due cose: che chiunque canti è assolutamente certo di saper cantare e che personalmente non ho e non voglio aver la pretesa di questa capacità, ragione per la quale esprimo solo un’opinione, anche se ragionata. Le note “cellule specchio”, che ci consentono d’imparare per imitazione, al tempo stesso permettono a chiunque assista ad un’esibizione di ricavarne una certa conoscenza con la quale esprimersi. Finché l’esibizione è chiara e semplice, ne è anche facile la comprensione ma per argomenti più complessi è necessaria una spiegazione o, in mancanza, un’osservazione, una teoria e infine un’esperienza. Questo modo di procedere è noto dai tempi di Galileo e sempre valido. Kaufmann non è diverso da tutti gli altri cantanti e, infatti, ognuno che l’ascolti ne riceve un’impressione che lo porta a un’ipotesi di emissione, senza però arrivare a capirne interamente il meccanismo che, come il canto, è complesso. In un dibattito aperto, allora, si esprime a volte un’opinione su una propria teoria, che non può essere verificata con dati oggettivi ma solo con l’esperienza individuale. Esattamente ciò che ho fatto io con la differenza che il mio parere è stato motivato. Non credo che altri siano altrettanto onesti: anni fa ho contestato il giudizio, negativo, di un critico nei confronti di Elina Garanca. Giudizio evidentemente fondato sul gusto personale ma anche sull'ignoranza della tecnica di emissione, riportata nel modo approssimativo della conoscenza generica media. In conclusione non si può pretendere di parlare senza consapevolezza mentre è necessario un confronto costruttivo per arrivare ad un progresso e a un'effettiva conoscenza, oppure, come oggi, a recuperare quella perduta insieme alla signorilità e al buon gusto.
Questo del “melomane esaltato” è una classificazione curiosa che dimostra anche un preconcetto: da cosa desume che io possa essere un “melomane” e per giunta “esaltato” ? Da cui discende che un esaltato è necessariamente un fanatico irragionevole, che poco comprende di quel che fa e dice. In realtà, invece, sono un dilettante di canto che studia con regolarità e dedizione. Questo, naturalmente, significa che non parlo per sentito dire ma per esperienza diretta e continua, la qual cosa mi rende oggettivamente consapevole di difficoltà e limiti ma anche di conoscenze sperimentali. Ovviamente lei di sicuro non sa cantare, se così non fosse stato avrebbe compreso molto bene quello che ho affermato e, magari, mi avrebbe contestato con una critica razionale. Dunque io mi occupo di canto e a proposito di questo e di Verdi in particolare, assieme alla dissoluzione del classico tenore=belcanto, voglio informarla che il bel canto originario, così definito per grazia di vocalità, è poi divenuto sinonimo di “cantar bene” come dicevano Lauri Volpi e la Callas. Questo cantar bene in Verdi è al massimo grado, comunque ogni grande autore di musica ha saputo scrivere conoscendo il canto come quello che in effetti è: espressione di uno strumento musicale. Ad esempio, se non si è capaci di cantare il “bel canto”, la frase di Otello nel “Dio mi potevi scagliar”: spento è quel sol quel sorriso quel raggio spezzerà inevitabilmente il cantante incapace, che riuscirà certo in qualche modo ma di sicuro sarà sul punto di scoppiare e, inevitabilmente, scoppierà se vorrà insistere in quel ruolo. Otello, infatti, è ostico e difficile per i tenori che urlano e abbaiano, come qualunque altra opera lirica, ognuna delle quali presenta nella composizione livelli di varia difficoltà. Il cantante capace, al contrario, è in grado di cantare qualunque ruolo con l’unico condizionamento del proprio timbro vocale, che potrà renderlo più o meno adatto al ruolo ma non alla tessitura, beninteso se la voce è della tonalità esatta e il fisico idoneo per buona salute ed anche per età. In conclusione Kaufmann è un cantante dalla vocalità artefatta che, se avesse tempo, voglia e capacità di rinunciare per qualche tempo ai favolosi guadagni, potrebbe recuperare interamente alla dovuta correttezza di emissione con vantaggio proprio e di tutti noi ascoltatori. I quali, noi tutti, faremmo meglio a pensare a Franco Corelli, Gigli e Lauri Volpi ed anche un po’ a Pavarotti, invece che a queste voci disarticolate.
Uno ama el
Otello de
Jonas
Kaufmann llora por el la manera lncomparable como muerde las palabras las acaricia lanzandolas cargadas de plena emocion
El mejor
Otello de todos los tiempos
Insuperable
Kaufmann and Agresta are just the right voices and the right stage personalities for these two roles. Very good interpretation!
Fantastic performance!!!
Imádtam ezt a gyönyörű kettesüket !
Erre az Otellóra szeretek emlékezni !
Stupendi entrambi!!!!
Grazie del filmato
Vite! Vite! Le DVD! Jonas, VOUS êres OTELLO! ❤️👏👏👏
Jonas con su maravillosa voz y el sentimiento que pone en la interpretacion es Otelo enamorado. BRAVO
jonas e Maria meravigliosi
Ero presente a Londra alla prima di Otello, caldo incredibile e Jonas non al massimo" Maria A, stupenda.
Jonas Kaufman e Maria Agresta nel nuovo Otello al Covent, of course!
sublime!!!
Me deja embriagada con su voz y presencia, es tenor total
Bela apresentação!
Wow!
Único Kaufmann!
Jonas Kaufmann, cariñito, comentario. Publicado por, pilar paco, me deja embriagada, con su, voz y todo, JK, ta ha dicho que, es mujer!!!
Questa Agresta è una rivelazione ed un a Desdemona ideale per dolcezza di fraseggio ed espressività. Molto meglio della tanto osannata Netrebko molto deludente nelle ultime interpretazioni per la voce molto usurata.
mi è piaciuto
Fantástica voz 💔
wunderschön, nur: Jonas hat alles ausser der Stimme für den Otello, wie ein Kritiker richtigerweise bemerkte. Hier hört man nun wirklich, dass da zu wenig Fleisch am Knochen ist. Er ist ein lirico spinto wenn man grosszügig ist mit dunkler Farbe. Was wunderbar ist. Bitte nicht mehr Otellos singen, nur so alle 5 Jahre einen.
Kaufmann's singing this role is an excellent moment in the history of the castings of Otello. He has a reputation as the tenor with the most sensibility and subtlety. To have him sing this role that was long identified with primitives' emotions (see the racist undertone of many published discussions of this opera, e.g. the previous L'Avant Scene) makes a real difference in how the opera is understood. In other words, Kaufmann's singing this role, whatever you may think about its fitness for his voice, is a moment in the history of reception of Shakespeare's Otello, an important and good one.
Sie haben nur Nicht nach Munchen zu fahren.
contraltissima , ein Kritiker, wie witzig. Lanza wurde zu Lebzeiten ( von einzelnen Idioten auch noch Heute) auch fertig gemacht von den sogenannten Kritikern, als unfähig, nachdem die großen Sänger Lanza lieben und loben, ist er auf einmal der große Lanza , Tenor Legende Lanza, Lanza amerkanisches Kulturgut usw. Das gleiche versuchen Fans Anderer Sänger, permanent Kaufmann klein zu quatschen, das wird nicht klappen, Kaufmann ist eine starke Persönlichkeit, der lässt sich nicht unterkriegen.
Jbohm 1 : vous pourriez mettre un peu plus de détails lorsque vous postez une vidéo : les noms exacts des interprètes... la date et le lieu de la manifestation sont un minimum 😳 et un peu de respect pour les lecteurs.
A risentirlo non si può che confermare il suono sordo di Kaufmann, privo delle risonanze brillanti del registro superiore della cassa armonica di maschera. Vorrei aggiungere, anche se non sono un grande esperto, che possedere la brillantezza nella voce non esclude ma anzi esalta e completa tutti i suoni gravi, senza nulla togliere al timbro, che potrà così espandersi in tutta la sua completezza. Purtroppo questa è una voce ingolata, mi fa soffrire a sentirla come se fosse la mia ad essere strozzata.
Suoni medio-gravi di una cupezza artificiosa. Peccato, sarebbero sicuramente ricchi di volume e risonanza. Meglio, molto meglio Maria Agresta.
L'equivoco della voce portata avanti è proprio quello di spingerla deliberatamente in una zona del viso, invece di adottare una fonazione che saldi la posizione di petto a quella naturalmente risonante di maschera (posizione dello sbadiglio) insieme alla posizione di emissione in registro di testa, sostenuta dal fiato in introflessione della muscolatura addominale. Già il parlato dovrebbe essere in questo modo, beninteso senza utilizzare la voce di testa nella tonalità bassa, di per sé impossibile. Ecco perché chi sa davvero cantare articola e muove la bocca senza esagerazione, come se parlasse normalmente. Ed ecco anche cosa vuol dire il parlar cantando. Questo modo di cantare in Kaufmann non avviene assolutamente così che gli amanti del bel canto non ne hanno molta stima. Le donne in genere sono avvantaggiate e nella maggior parte cantano bene, salvo qualche tragico caso tipo la Netrebko dell'ultimo periodo che intuba peggio di un vecchio bue. E non si intuba solo, si stringe anche la gola, come per esempio qui il solito Kaufmann al minuto 5 e 40 in "e tu mi amavi": una "e" stretta nella gola e il resto di seguito, senza la posizione di maschera. Bhè, comunque lui canta alla Scala e io......
Premetto due cose: che chiunque canti è assolutamente certo di saper cantare e che personalmente non ho e non voglio aver la pretesa di questa capacità, ragione per la quale esprimo solo un’opinione, anche se ragionata. Le note “cellule specchio”, che ci consentono d’imparare per imitazione, al tempo stesso permettono a chiunque assista ad un’esibizione di ricavarne una certa conoscenza con la quale esprimersi. Finché l’esibizione è chiara e semplice, ne è anche facile la comprensione ma per argomenti più complessi è necessaria una spiegazione o, in mancanza, un’osservazione, una teoria e infine un’esperienza. Questo modo di procedere è noto dai tempi di Galileo e sempre valido. Kaufmann non è diverso da tutti gli altri cantanti e, infatti, ognuno che l’ascolti ne riceve un’impressione che lo porta a un’ipotesi di emissione, senza però arrivare a capirne interamente il meccanismo che, come il canto, è complesso. In un dibattito aperto, allora, si esprime a volte un’opinione su una propria teoria, che non può essere verificata con dati oggettivi ma solo con l’esperienza individuale. Esattamente ciò che ho fatto io con la differenza che il mio parere è stato motivato. Non credo che altri siano altrettanto onesti: anni fa ho contestato il giudizio, negativo, di un critico nei confronti di Elina Garanca. Giudizio evidentemente fondato sul gusto personale ma anche sull'ignoranza della tecnica di emissione, riportata nel modo approssimativo della conoscenza generica media. In conclusione non si può pretendere di parlare senza consapevolezza mentre è necessario un confronto costruttivo per arrivare ad un progresso e a un'effettiva conoscenza, oppure, come oggi, a recuperare quella perduta insieme alla signorilità e al buon gusto.
non sforzarsi di capire=ignoranza perpetua=fallimento esistenziale
Questo del “melomane esaltato” è una classificazione curiosa che dimostra anche un preconcetto: da cosa desume che io possa essere un “melomane” e per giunta “esaltato” ? Da cui discende che un esaltato è necessariamente un fanatico irragionevole, che poco comprende di quel che fa e dice. In realtà, invece, sono un dilettante di canto che studia con regolarità e dedizione. Questo, naturalmente, significa che non parlo per sentito dire ma per esperienza diretta e continua, la qual cosa mi rende oggettivamente consapevole di difficoltà e limiti ma anche di conoscenze sperimentali. Ovviamente lei di sicuro non sa cantare, se così non fosse stato avrebbe compreso molto bene quello che ho affermato e, magari, mi avrebbe contestato con una critica razionale. Dunque io mi occupo di canto e a proposito di questo e di Verdi in particolare, assieme alla dissoluzione del classico tenore=belcanto, voglio informarla che il bel canto originario, così definito per grazia di vocalità, è poi divenuto sinonimo di “cantar bene” come dicevano Lauri Volpi e la Callas. Questo cantar bene in Verdi è al massimo grado, comunque ogni grande autore di musica ha saputo scrivere conoscendo il canto come quello che in effetti è: espressione di uno strumento musicale. Ad esempio, se non si è capaci di cantare il “bel canto”, la frase di Otello nel “Dio mi potevi scagliar”: spento è quel sol quel sorriso quel raggio spezzerà inevitabilmente il cantante incapace, che riuscirà certo in qualche modo ma di sicuro sarà sul punto di scoppiare e, inevitabilmente, scoppierà se vorrà insistere in quel ruolo. Otello, infatti, è ostico e difficile per i tenori che urlano e abbaiano, come qualunque altra opera lirica, ognuna delle quali presenta nella composizione livelli di varia difficoltà. Il cantante capace, al contrario, è in grado di cantare qualunque ruolo con l’unico condizionamento del proprio timbro vocale, che potrà renderlo più o meno adatto al ruolo ma non alla tessitura, beninteso se la voce è della tonalità esatta e il fisico idoneo per buona salute ed anche per età. In conclusione Kaufmann è un cantante dalla vocalità artefatta che, se avesse tempo, voglia e capacità di rinunciare per qualche tempo ai favolosi guadagni, potrebbe recuperare interamente alla dovuta correttezza di emissione con vantaggio proprio e di tutti noi ascoltatori. I quali, noi tutti, faremmo meglio a pensare a Franco Corelli, Gigli e Lauri Volpi ed anche un po’ a Pavarotti, invece che a queste voci disarticolate.
Ok, allora ho capito male. Quindi se sono apparso aggressivo mi scuso.
@Juan Galindo desde los tiempos de Vickers y Vinay
Go back to Wagner Mr Kauffmann, pleeeeeeeeeeeeeease.
Gustavo Jiménez , go back to the Nightclub, Troll.