Per chi ama il cinema questo è un video fondamentale. Tante cose il pubblico le percepisce ma non le mette a fuoco. Ci vorrebbero più analisi di questo tipo e meno video di ragazzini che si auto proclamano critici senza sapere dove mettere le mani. Davvero complimenti Svevo, utile e preciso come sempre
io ho scritto 4 libri. Belli o brutti che siano stati, mi è stato fatto osservare che nessuno legge più da molti anni e che anche per chi ha un titolo di studio e una abitudine a assorbire concetti attraverso la lettura, la concentrazione sfuma in troppo poco tempo per consentire l'apprezzamento di questo modo di comunicare. Il cinema, mi pare, segua di presso lo stesso crinale. Essendo una forma di espressione corale e principalmente comunicativa attraverso la vista, ci ha messo più tempo ad arrivare alla crisi finale però credo che ormai il contenuti per i quali si è disposti a dedicare l'attenzione (da parte dei ragazzi e dei giovani principalmente), non duri 120 minuti e in una sala buia stando in silenzio...ma forse mi sbaglio
Sve’, concordo su tutto. Veramente ti meriti una standing ovation. Relativamente alla scenetta della “Vecchia-Befana-Babbiona”, vorrei anche far notare che nel film italiano la madre ha un comportamento assolutamente inverosimile, muovendosi inutilmente a zigzag, con un passo finto furtivo, scattando foto da dietro col telefonino (e si sente il rumore di scatto anche quando non la riprendono, ma quando mai). Insomma, il tutto è caricaturale e assurdo. L’attrice che interpreta la madre nel film francese, inoltre, aveva circa 74 anni quando ha girato il film e la scenetta della “vecchia” funzionava, aveva un suo senso al contrario del film italiano in cui l’attrice è molto più giovane e giovanile e ha solo qualche anno in più del fotografo. Insomma, il filo comune che unisce i film italiani è l’assurdità, il totale scollamento dal comportamento reale delle persone… a me sembrano tutti film per bambini.
Esatto, sono stati fatti apposta per rincretinire gli italiani già a partire da quando sono bambini. Gli attori e produttori, sono bambini scemi, cresciuti già male loro ahah! Si ride per non piangere!!!
Oltretutto quanto è ABUSATO il solito siparietto di incomprensione tra i personaggi? “Mia madre è la babbiona” Con la madre che puntualmente sente solo l’ultima frase nonostante fosse ad un metro “Cosa hai detto? 😦” Dai suvvia è dalle peggiori commedie degli anni 80 che andiamo avanti a stordire la gente con queste stupidaggini
Hai portato in 20 minuti gli strumenti culturali inoppugnabili a chiunque sia a zero di cinematografia per dire senza sentirsi in colpa : "Il cinema italiano è NAMMERDA!". Grazie. Video stupendo 😃
Non è il cinema italiano che fa schifo, sono le figure ai vertici, quelle che decidono chi farà cosa, che spesso sono inadeguate o semplicemente opportuniste, e si accontentano di far lavorare i soliti con le solite storie, tanto sono soldi statali (RAI compresa). Qualche eccezione c'è, ma tale rimane e non porterà cambiamentinel nostro panorama. Freaks Out di Mainetti è l'esempio più recente e tangibile: è costato una dozzina di milioni, ma è stato quasi interamente finanziato dal su' babbo (cosa buona e giusta, ci mancherebbe altro!) altrimenti quella cifra non si sarebbe mai raggiunta. Operazioni come queste, ben vengano perché comunque sono una boccata d'aria per tanti lavoratori dello spettacolo, ma sono operazioni fini a se stesse, o meglio, hanno un fine personale, ineccepibile se il regista è anche il produttore. Potrei anche sbagliarmi, ma per me il fine di Freaks Out era quello di dare a Mainetti un "biglietto da visita per la Marvel, altrimenti non fai un film con gli "X Men" contro i nazisti a Roma durante la seconda guerra mondiale. A Mainetti auguro tutto il bene possibile, e spero che possa lavorare al più presto in grandi produzioni internazionali, ha talento e se lo merita, ma per il cinema italiano il suo film potrebbe rimanere una mosca bianca. Spero con tutto il cuore di sbagliarmi.
Un ragazzo al quale diedi alcune lezioni private di recitazione mi raccontava di aver fatto un provino in una nota e costosa scuola privata di cinema. Gli fecero leggere un monologo. Lui chiese prima di iniziare poche informazioni sul personaggio ed il contesto. Gli dissero che non importava, tanto "il cinema non è il teatro" e che "basta che sei te stesso, ti muovi come fai sempre e parli come parli di solito, perché solo così il tuo personaggio sarà vero". Ho detto tutto. Comunque... basterebbe togliere i finanziamenti pubblici e premiare solo DOPO i film migliori (anche con incassi bassi, purché evidentemente ben fatti). La casta degli amici degli amici e delle cordate politiche, affamata, imparerebbe a far cinema oppure si darebbe ad altri lavori onorevoli e dignitosi. Ottimo video!
'Sii semplicemente te stesso'. Ecco riassunto il motivo della recita penosa. Non credo che un rapper spacciatore di droga ed un coetaneo che fa volontariato in un gattile siano la stessa cosa.
L'altro giorno mi chiedevo "Ma perché fino a una decina di anni fa guardavo il cinema italiano (e mi piaceva pure) e adesso quasi zero?". I motivi me li hai dati tu, senza che me ne fossi accorto (o quasi). E poi è vero, manco li titoli! Bravo Svevo
Ciao Svevo, mi chiamo Simone e sono un lavoratore dello spettacolo, ed un altro, l'ennesimo, aspirante regista. Sono davvero felice che il tuo video mi sia stato consigliato dall'algoritmo, significa che anche altre persone potranno vederlo e spero ascoltarti fino alla fine. Hai fatto un lavoro eccezionale, sia di analisi che di presentazione. Oltre al fatto che il tuo video sia tecnicamente migliore di quasi tutto quello che viene prodotto su UA-cam in Italia, il coraggio di esporre le tue idee senza peli sulla lingua è assolutamente ammirabile. Ti auguro di essere presto contattato da una produzione per girare quello che vuoi, e che esista gente interessata a dare voce a registi giovani e coraggiosi, che possano svecchiare il mercato cinematografico italiano. Fino ad allora, continua a fare video, perché questa umile piattaforma permette a quelli come noi di fare, senza una lira, quello che loro non riescono a fare con i milioni. Daje tutta.
Lavoro nel cinema da 20 anni e qualche collega mi ha girato questo video. Che dire, è un'ottima disquisizione alla quale nulla si può aggiungere. Forse parlando di doppiaggio e doppiatori potrei dire che sono organizzati in famiglie tipo clan, e potrei parlare della cultura omertosa che c'è tra gli addetti ai lavori del cinema italiano. Provate a confrontare come è finito il caso Harvey Weinstein negli states e quello di Fausto Brizzi in Italia.. Negli states i lavoratori del cinema sono tutelati dalle Union, in Italia da CGIL CISL e UIL. Non aggiungo altro. Complimenti ancora
Bellissima analisi.. come sempre precisa e argomentata. Questa novità dei confronti tra film con tanto di spezzoni è molto interessante e secondo me potresti approfondirla. Anche con delle specie di serate a tema in diretta streaming (anche a pagamento). Veramente di valore.
Solo applausi. Bellissima analisi tecnica del "caso italiano" Aggiungo che c'è una saturazione di singoli generi in Italia. Commedia dramma. Si sono persi i bellissimi film alla Dario Argento (quello de l'uccello dalle piume di cristallo o 4 mosche di velluto grigio). L' horror alla Lucio fulci. Insomma manca la scelta. Per non parlare dei trailer dei film italiani che trasformano spesso film interessanti in buffonate da quattro soldi. Abbiamo un sacco di talenti costretti ad espatriare per fare VFX di qualità in America e noi al massimo ci affidiamo ad after effect. Ci sarebbe spazio per un mercato di animatori, artisti di ogni tipo che potrebbero fare meraviglie. Personalmente mi rifiuto categoricamente di vedere film italiani perché spesso sono di una noia mortale. Che tristezza.
Ho recentemente rivisto otto e mezzo di Fellini: ciò che oggi ci ostiniamo a chiamare cinema non lo è. È qualcosa di così brutto e che ci è piovuto addosso in modo così inaspettato da non aver avuto il tempo per trovarne un altro nome.
Vero, drammatico sto fatto. Credo che uno dei problemi sia soprattutto la poca competizione, nel senso che i giganti in italia sono fondamentalmente un paio e il resto solo piccole produzioni a contendersi le briciole
Gli attori italiani non sono degni di fare film perchè non hanno qualità recitative ne altro, sono sempre i soliti nomi, sempre la solita solfa, sempre i soliti lecchini del giro dello star--businnes. I registi fanno solo film su matrimonio, corna, amore, sempre le solite cose, non al passo con i tempi. Siamo rimasti indietro come qualita', come tematiche e come tutto. Le riprese sono sempre FERME e FISSE, non c'e' nulla che possa spingere la gente ad andare al cinema. Ma forse e' un bene che il cinema muoia, così le prossime generazioni potranno ripartire e imparae come si fa il cinema vero! I registi e i produttori non hanno le palle di creare qualcosa di originale, si fanno sempre le solite stupidate.
Non sono un appassionato di cinema, non sono un appassionato di film, ma sono un appassionato di chi mette sudore e passione in ciò che fa! Detto sinceramente, ti seguo da sempre per la tua comicità, ora ti seguo ancor più volentieri per la tua preparazione, appassioni all'ascolto. Bravo
Mea culpa: ti scopro solo oggi. Grazie infinite per questo video. Viviamo un cinema campanilista e marcio eppure non ne parla nessuno come se fosse una cosa normale. Insisti su questo, c'è bisogno di un cinemagate. Sto guardando tutti i tuoi video e sono uno meglio dell'altro. Fantastico.
Complimenti per la lucidissima analisi. Parlando della scena doppiata un'altra criticità che mi viene in mente di sottolineare è l'adattamento del testo italiano. In originale il francese dice "c'è una vecchia in campo" sottolineando "campo" col gesto della mano. Assolutamente comprensibile, la frustrazione del personaggio non deriva dalla vecchia ma dal fatto che questa rovini la composizione della fotografia. Il fotografo è frustrato dal fatto che la signora rovini la "composizione" di quella che per lui non è solo una foto ma è passione, arte, una ragione di vita (che poi finisce per essere esercitata invece che alla sua massima espressione artistica in semplici servizi di basso livello). In italiano invece si è deciso di dare rilevanza alla derisione della vecchia in quanto tale dato che l'adattamento toglie la parola "campo" dalla sottolineatura del gesto e ci butta "befana". La battuta è resa bene dal doppiatore che, seguendo il gesto dell'attore, sottolinea "befana" ma sì va a perdere tutto il sottotesto della battuta. L'effetto comico qui non è dato più da un artista frustrato la cui arte viene sabotata da persone goffe e facilone che non danno importanza al suo lavoro, al contrario la battuta diventa un italianissimo "bodyshaming" dove l'effetto comico è dato dalla derisione dell'età e dell'aspetto fisico della signora. Anche nell'adattamento quindi si ricerca quell'effetto comico sboccato, volgare e di cattivo gusto che in questo paese fa ridere solo il decrepito pubblico della TV. Non parliamo del film italiano che ha preso questo concetto e gli ha messo il turbo, tanto dal godere nel ripetere più volte il termine "babbiona" "Ma pecchè3E lE doNne bruTtte e vEccHIe fAnnNo ryDeerè!!!1!!!1!"
Vero, bodyshaming (!!!) , anche se è in inglese rende bene. "Artisti" italiani prescelti da chi odia la vita e le persone. Sono scelte pensate da produttori malati di mente. Dal veder solo "false gnocche dai lineamenti maschili" degli ultimi decenni (false schiene, scheletri, mascelle, proporzioni, seni, fianchi, ecc...ma l'importante era fare il "morto de..."), ora si è passati all'odio puro per la logica e i valori dell'essere umano.
Questo è il risultato della pressione messa sul pubblico dai vari "Natale a...". Negli anni 80's, 90's questo modo (sboccato) era reso con una comicità più incorporata nelle dinamiche della pellicola, i dialoghi erano più equilibrati e quindi anche la comicità più capace. In un certo senso queste commedie di quegli anni avevano il suo perché. Poi dagli anni 2000 questo tipo di comicità si è fatta più pesante, si cercava più l'insulto che non fa l'equilibrio del dialogo ed ecco che si è abituati il pubblico alle scorrege o ai soliti "cazzo" o "merda". Tutto è volgare in maniera superficiale ed il pubblico non può far altro che venire solleticato da queste situazioni surreali e socialmente burine/scorrette. Senza parlare del fatto che nelle vecchie pellicole c'era una sorta di specchio e critica sociale dell'epoca.
... Grazie per avermi spiegato perché nn mi piace il cinema Italiano... E sempre stato difficile spiegarlo a chi mi chiedeva il perché... Ma ora mi basta condividere questo tuo fantastico lavoro...
Mah, io direi a questo punto, considerando le sue stesse analisi, svevo si sia messo l'anima in pace. Al suo posto punterei a creare un'agenzia di consulenza tecnica, una specie di think tank del cinema
Bravo Svevo, ammiro molto il tuo coraggio e la tua determinazione nel far sentire la tua voce, anche a costo di metterci la faccia, cosa rara oggigiorno …suonerà ridondante per te, ma in un paese civile saresti valorizzato e non messo da parte. Spero che un giorno avrai la possibilità che meriti di girare un film tutto tuo. Continua a sputtanarli e vedrai che qualcosa succederà
Sottoscrivo ogni parola. Ho scelto come filmmaker di non parlare mai pubblicamente di cinema italiano e sul mio canale non lo nomino mai. Ci sono evidenze imbarazzanti che la gente non conosce. Ma di fronte a questi due video mi tolgo il cappello e ti ringrazio. E per la prima volta mi faccio delle domande sulla mia posizione in merito. Grazie Svevo, di cuore.
Grande come al solito. La cosa più strana dell’Italia è il mix fra gente geniale (come te) e una mediocrità media allucinante. Detto questo amo l’Italia profondamente.
Concordo pienamente, finalmente trovo una persona che (come me) ha notato questa cosa. In Italia abbiamo avuto geni che hanno reso grande l'Italia ma al contempo una quantità di Tafazzi e gentaglia assurda che ha quasi sempre remato contro l'Italia, contro il resto del popolo italiano e contro i geni italiani ... penso che come popolo abbiamo la più elevata differenza di qualità all'interno dello stesso popolo ... è come se la qualità e la conoscenza si fosse insediata solo in alcuni italiani che hanno dimostrato di essere più di una spanna sopra rispetto al meglio delle persone degli altri popoli (si veda l'invenzione del telefono, della Radio, delle più buone pietanze ecc.) ma al contempo la classe degli italiani cosiddetta ''alto-spendente'' che è composta da italiani che possono spendere soldi per questioni ideologiche e politiche (ma non solo, anche individuali), è una classe di persone egoiste, menefreghiste ed anche un bel po' di Tafazzi esterofili che (tragicomicamente) fa parte del popolo che ha prodotto più bellezza nel mondo ma al contempo è la classe di persone che meno sa apprezzare la bellezza ... purtroppo tale classe di ''persone'' che abbiamo in Italia, è sicuramente più di una spanna sotto rispetto alla stessa tipologia di classe che c'è negli altri popoli (che a differenza di quella che abbiamo nel nostro popolo, la loro mette soprattutto i propri interessi facendoli più o meno combaciare con quelli collettivi, davanti a tutto, perché sa che ha bisogno che ci sia un guadagno collettivo per stare ulteriormente meglio, mentre la nostra fa soprattutto finta di non sapere quali sono i nostri interessi e/o considera come ''propri-nostri interessi'' gli interessi dei Paesi vicini, in nome di assurde ideologie cosmopolite simili se non identiche a quelle che hanno portato alla caduta dell'Impero Romano)
Ottimo, ottimo. Non hai affondato il coltello su un altro aspetto devastante. La recitazione. Gli attori francesi spaccano. Cercano il realismo. Gli italiani non ce la fanno. Se la cavano bene a fare la macchietta. Perfino i film di Sorrentino secondo me sarebbero migliorabili in quanto a recitazione. Si ha quasi l'impressione che il regista italiano abbia timore a far rifare le scene più volte, e si tenga la prima, anche se è venuta da schifo.
Capisco di cinema quanto di cricket, ma proprio ieri (guardando l'intro della commediola francese 8 Rue de l'Humanité sul lockdown) dicevo tra me e me "quando mai ho visto qualcosa di genere in Italia?". E incredibilmente oggi mi appare in home questo video di Svevo.
Grande Svevo! Il video che avrei voluto fare io.. 😄 Il cinema italiano è morto dagli anni 90, ad essere gentile. Fin quando ci sarà questa élite romana sarà sempre peggio. Oggi un film italiano drammatico fa ridere e una commedia fa piangere, fate voi. Fin quando su 10 film 9 li interpretano Germano o la Rochvacher o come si chiama (gli attori sempre gli stessi da un ventennio) vuol dire che non c’è spazio per nessuno. Mancano le storie, i registi, gli attori, e manca l’umiltà. Facciamo davvero pena
@@giuliodelpapa5282 ma cosa c’entra? Vedi tanti film con accento del nord al cinema italiano? O piuttosto da Roma in giù? Ma non sai di cosa parli e sei fuori contesto in più 🤦♂️
bellissimo video e serie. Mi viene da dire due cose: 1) anche il cinema tra gli altri settori è lo specchio di una paese in decadenza 2) sarebbe bellissimo una serie dove fai "lezioni di cinema"
Siamo la nazione che si impegna di più e ottiene di meno. E non esagero, ci sono dati ufficiali a dimostrarlo. A nessuno interessa chiedersi come mai e come fare a invertire la rotta.
A parte il commento qui sotto a sangue caldo. Il tuo video e quello che racconti mette assoluta tristezza… proprio ieri sul canale di film italiani sono andati uno dietro l altro mediterraneo e maledetto il giorno che t ho incontrato, e stavo dicendo proprio a mia moglie: sai? Questi film li ho visti al cinema, perché in quel periodo andavi a vedere film così! Grazie per questo video.
Bravo...e la cosa più ridicola di tutto questo è la serata dei David di Donatello:un’evidente tentativo (grottesco) di imitazione della notte degli Oscar,la quale è “la notte degli Oscar “ perché la gente che la guarda conosce benissimo i film in lizza per il premio e fa il tifo per questo o quel film,questo o quell’attore.I David di Donatello sono premi che vanno quasi sempre a film che hanno visto 4 gatti,attori semi sconosciuti ma vestiti da gran sera,il che rende tutto lo spettacolo ancora più avvilente e comico ...come se la Champions league fosse giocata da tutte squadre di serie C...
Hai visto che la reazione al tuo video(ottima peraltro) ha piu’ visualizzazioni del tuo video stesso? Il tuo video e’ una perla, cerca di diffonderlo di piu. E’ un peccato che molti tuoi video abbiano cosi’ poche visualizzazioni. E daje
Analisi impeccabile. Ma oltre a domandarci il perché, aggiungerei la domanda: ma in Italia interessa a qualcuno fare cinema di ‘qualità’? E per cinema di qualità non parlo esclusivamente di cinema autoriale ma anche di cinema ‘commerciale’. La qualità nella scrittura, nelle scelte della fotografia ecc. non dovrebbe essere solo appannaggio del film d’autore. Mi dicono spesso:”Ammazza che cacacazzi però, ma nella vita ci vuole leggerezza”, come se stessero tutti i giorni a guardare retrospettive su Bergman o Tarkovskij (porcoddue)
Quando ormai il livello cognitivo e culturale medio è sotto le scarpe, cosa vuoi pretendere? Sarebbe un discorso molto lungo e complesso. Nulla in contrario sulla leggerezza e pure sul trash, ma fatti bene. Il punto è che non è solo l'Italia a fare così ma Hollywood in primis, e noi a scopiazzare il peggio e pure anni dopo.
@@giuliodelpapa5282 'il non prendersi sul serio', da gesto di rottura (anni e anni fa ormai), é divenuta la foglia di fico con cui si coprono delle robe girate e prodotte con l'oluc. Frasi come 'Non si prende sul serio' o 'É fatto con il cuore', spesso oggi sono sinonimo di 'Fa cagarissimo ma non possiamo dirlo perché dobbiamo pur mettere la pentola sul fuoco anche noi'.
Bellissimo video. Mi sono iscritto al canale quando hai detto: - ah, nel cast c’è anche Lodo Guenzi, il cantante dello stato sociale - con un tono ed un’espressione così chiaramente rassegnata e quasi imbarazzata, che ancora sto ridendo. Bravissimo, ora mi guardo tutti tuoi video!
Bravissimo Svevo. Applaudo da nostalgico di un cinema che mi spinga ad uscire di casa. Hai dato prova di conoscere e saper fare con Ritals che ho gustato moltissimo. Un abbraccio
Il problema del cinema è poi inoltre che da sempre non rappresenta l'Italiano medio: quando un film lo si fa in italiano standard, gli attori parlano come se fossero usciti dall'Accademia della Crusca (nessuno di noi parla così e quindi non si riesce a relazionare col film) oppure lo si fa con una notevole componente dialettale, quasi sempre in napoletano e romano, anche questi enormemente esagerati e non permettono a tutto il pubblico di godersi appieno lo spettacolo. Facendo il paragone con ad esempio il Regno Unito, la gente nei film parla come parlerebbe una persona della stessa estrazione socio-culturale che rappresenta, l'attore passa ore e ore a perfezionare l'accento per la parte con accent coaches vari e tutti gli attori sono coerenti con il personaggio che dovrebbero rappresentare. Facendo il confronto con una serie Netflix per la quale avevo grosse speranze quando vidi il trailer, ovvero "Luna Nera", il trailer era in pieno stile Netflix accattivante, ma la serie era un aggroviglio di vari accenti di gente che in teoria era dello stesso villaggio.... In Italia il cinema andrà male finché non ci si rende conto che l'importante non è avere un copione con espressioni e vocaboli colti o altro, lo spettatore deve potersi rivedere appieno nella pellicola. Un esempio virtuoso per me è stato "Doc - Nelle Tue Mani" dove difatto tutti gli attori sono riusciti a fare a mio avviso un ottimo lavoro e a rappresentare la realtà milanese vera, nonostante gli attori non fossero necessariamente di lì erano forse credibili come milanesi.
Ho trovato questo video molto esaustivo. Bella riflessione. Potrei aggiungere che negli ultimi anni questa mancanza di "professionalità" si vede, sente, anche nel doppiaggio. Tra talent vari e personaggi famosi quest'arte sembra piegarsi a novanta a discapito di qualità e ricercatezza.
Un video incredibile. Apprezzo il particolare il ritmo rapido e serrato, grazie al quale un video ricco di informazioni e dati, così come lo era il video precedente, sembra durare pochi minuti. Come altri hanno scritto, credo che delle lezioni di cinema con questo stile sarebbero fenomenali!
17:04 qui hanno aggiunto pure effetti sonori che richiamano alla televisione italiana che nell'originale neppure ci sono...🙈 Grazie per i tuo video, molto bello...e triste al tempo stesso.
Ma no, quelle immagini sono state prese dal trailer italiano, musichetta ed effetti sono stati montati per rendere il trailer più accattivante. Nel film doppiato, infatti, l'effetto sonoro del riavvolgimento e la musichetta di I Love You Baby, ovviamente non ci sono.
nel 1996, un genio di nome Corrado Guzzanti portò in teatro uno spettacolo dal nome "millenovecentonovantadieci"... all'interno c'era uno sketch in cui il protagonista dello spettacolo, un uomo venuto dal futuro, parla di come al suo tempo non si faranno più produzioni originali( film, dischi etc) ma ci saranno soltanto remake e i cantanti canteranno canzoni di artisti precedenti. era uno sketch molto divertente e pensavamo fosse solo uno sketch...pensavamo...
Raramente commento su UA-cam, ma ci tenevo a farti i complimenti. Mentre nei canali in inglese ho trovato spesso analisi simili, questa è la prima volta che ascolto qualcosa tanto lucido sullo stato del cinema italiano. Grazie!
Standing ovation! Questa seconda parte, al pari della prima, fa capire realmente quanto possa far cacare il cinema Italiano (con qualche rara eccezione) e soprattutto i soldi che ricevono per produrre autentiche boiate!
Video di 20 minuti che mi ha incollato allo schermo. Ti do ragione soprattutto sul fatto che appena vedi un film italiano percepisci un qualcosa di amatoriale. Fino ai primi anni 90 questo modo di girare si accettava, ora non più. Per non parlare degli attori principali. Anche gli attori secondari nelle commedie avevano cmq un certo carisma (mi viene ad esempio in mente il compianto Dogui), ora noto che dobbiamo accontentarci di Di Martino e c. Mah...
Non sono un grande appassionato di cinema, ma soffro della sindrome da te ben descritta de: "ma sti film so tutti cheee stesse facce da cazzo" Il doppiaggio italiano poi ha il potere di distruggere ogni film straniero senza pietà.
Complimenti Svevo ...culliamoci e nutriamoci, tra noi pochi amanti del cinema che fu, della dolce nostalgia della settima arte....che tu ci trasmetti....grazie.
Complimenti! Video straordinario (come sempre del resto!). Analisi perfetta. A questo punto potrebbe essere interessante cercare di analizzare il "sistema" cinematografico italiano degli anni '50-'60 (Fellini, Germi, Visconti...). Cercare di capire perché e come abbiamo avuto anche quella stagione di assoluti capolavori riconosciuti in tutto il mondo. Forse quel cinema era diverso perché quella Italia era diversa. Non saprei. Tu che ne pensi Svevo? Grazie ancora e in bocca al lupo per tutto.
@@lordvampair8553 Quando sento gente che dice "l'Italia potrebbe campare solo di turismo" non hanno capito, che l'Italia non deve e non può permettersi di farlo. Ormai siamo uno stato vetrina, dove la mentalità è quella di far spendere il turista per pagare il nostro l'affitto. Siamo un paese che, semplicemente, non produce. Non facciamo più buon cinema, a livello industriale siamo praticamente insignificanti dominati da una classe dirigente che non sa niente di politica, che utilizza slogan invece di comunicare correttamente, che promette e che puntualmente rimane immobile nel suo contorto meccanismo: a proposito di Kubrick, un sistema che è complesso nel suo interno, e che lo sembra anche da fuori ( Arancia meccanica, sembra naturale, ma racchiude in se ben altro, perciò il contrario di quello che stiamo vivendo). Se così vogliamo chiamare la vita, perché gli italiani, senza speranza né fiducia né denaro per andare avanti, a lungo termine dovranno adottare un autodifesa di sopravvivenza.
Erano gli anni della "Hollywood sul Tevere". I soldi dei colossal americani nutrirono una generazione di "mestieranti". Fotografi, scenografi, sceneggiatori, aiuto-registi che poi diventavano registi dopo aver imparato tutti i trucchi del mestiere e, da quella massa, uscivano fuori gli artisti. Certo, c'era anche chi, per questa trafila, non ci era passato (la prima generazione del neorealismo) Ma ci si doveva confrontare, mentre uno come Leone è uscito da lì. Artigiani prima che un'artisti. Gente che conosceva il cinema perchè era a contatto con quello "vero". Così siamo passati dall'insegnare agli americani le inquadrature, la fotografia, l'uso della musica, all'inquadratura fissa televisiva e "smarmelliamo tutto".
@@walter_the_danger no vabbè chiaro che ci sono grandi registi come Sorrentino, Bellocchio e Martone però semplicemente non fanno i numeri che meriterebbero
Sei oggettivamente straordinario. Non so quanto tu ti senta centrato, soddisfatto nel ruolo di chi analizza e divulga la produzione d'altri. Forse il desiderio è quello di entrare in gioco nella produzione, per quel poco o tanto che la vita ha da regalarti in questo senso. In ogni caso, siamo privilegiati nel poter seguirti nel viaggio che ci fai fare in video come questi. Sei maestro in ciò che fai, e sgorgano qualità inconsuete per i nostri tempi. Io amo soprattutto il taglio delle tue analisi, la visione mai scontata, il peso che dai alle parole, il tuo vocabolario, l'ironia - piacevolissima, e infine l'evidenza del tuo desiderio onesto e profondo che l'arte del cinema nel tuo Paese possa non perdersi. Ti stimo, onestamente. Buona fortuna, Svevo, e ancora grazie per il tuo metterti in gioco nonostante tutto.
In Italia gli attori recitano ancora in modo molto teatrale, come nelle serie TV italiane. Il doppiaggio è teatrale e artificioso con l'adattamento che protende sempre ad addolcire la pillola... Purtroppo ci dobbiamo molto lavorare
Ciao Svevo, grazie per questa disamina attenta e puntuale e con quell'ironia pungente che rende il tutto ancora più amaro. Per la "piccola parentesi" che apri a 4:42 sui budget sia dei film italiani che dei cachet degli attori, un modo per conoscerli ci sarebbe; non per tutti ma sicuramente per qualche titolo è possibile trovare dei dati. Se ti interessa scrivimi pure o meglio lasciami una tua mail. Eventualmente è un lavoro impossibile da fare online. Anch'io sono a Roma. Un saluto.
Video stupendo. Purtroppo il nostro cinema è Boris, niente di più niente di meno. Un tempo Paolo Villaggio, Benigni, riempivano le sale, io Johnny Stecchino l’ho visto sulle scale del cinema con la gente che urlava e rideva a squarciagola. Come tu spieghi, i problemi sono molteplici ma il più grave a mio avviso è la scrittura, mancano i grandi autori della commedia, Villaggio ha scritto Fantozzi, sia il libro che i film sono stati un successo. Le nostre produzioni sono scadenti, mediocri, il pubblico non è scemo infatti assistiamo incuranti a un flop dopo l’altro
Questo discorso valeva già agli inizi degli novanta la cosa è diventata talmente persistente che ormai non ci si fa più caso. Sui problemi del cinema italiano erano più oggetto di discussione quando c'era il successo dei cinepanettoni (a proposito di ripetitività delle produzioni questo è un altro esempio che nonostante non abbiano più lo stesso successo di un tempo ogni anno nel periodo natalizio ne producano tre o quattro),e ci fu quella perla di serie che si chiama Boris durata solo tre stagioni trasmessa su uno dei tanti canali di Sky,e che solo grazie ai meme la gente la scopre a distanza di anni (forse sarà per questo è in vsta dopo anni una nuova stagione) Ma Boris per quante cose poteva dire su cos'è lo showbiz italiano,di stagioni e di episodi ne poteva fare un'infinità. Sensazione mia,ormai questo dibattito infiamma davvero poco il pubblico,il cinema quello più conosciuto,quello americano pur essendo un industria potente io la vedo in crisi di creatività,anche lì secondo me ci potrebbe uscire un bel video,ma una crisi completamente diversa dalla nostra. Il cinema italiano e chi lo comanda lo immagino sarà un manipolo di persona in qualche strada dei Parioli,gli altri si allineano e poi non riconosci più quelli bravi da quelli scarsi. Ci sono film italiani che non sembrano affatto film fatti in Italia,ma più di tutti secondo me è una commedia del 2000 "Pani e tulipani".Commedia leggera,allegra ma intelligente e ti fa riflettere,poi una cosa più unica che rara l'ambientazione di Venezia è un fantastico spot alla città,un po' come quelli in fissa con gli anime e si innamorano del Giappone. L' unica attrice più famosa era Marina Massironi bella e brava,ma negli ultimi vent'anni in pratica è sparita da qualsiasi cosa. Accadono poi questi strani fenomeni attori bravi che si riducono a fare fiction o scompaiono,un altro bravo è Kim Ross Stuart gli ultimi film mi sembravano mediocre,anche se l'ultimo fatto da lui non era male,ma sconosciuto ai più,anche perché ha dei risvolti erotici fatti bene,cosa più unica che rara nel cinema italiano.
Standing ovation! Svevo hai centrato tutto, ma la scrittura francese è elevatissima e quella nostra se c'è non viene mai premiata o si affossano gli autori emergenti.
Da non-addetto-ai-lavori quale sono, noto le lacune comuni pressoché a tutti i settori produttivi italiani : chi decide, chi sceglie cosa realizzare, è fondamentalmente incapace....
Due video di cui avevamo estremamente bisogno. Hai inquadrato la situazione disastrosa del cinema italiano di questi ultimi anni nella sua totalità. Inoltre sei anche simpatico e coinvolgente. Grazie
Hai preso un ottimo termine di paragone per esprimere la crisi. Ho amato molto c est la vie (cambio di titolo inutile, tra l'altro), anche se ho visto la versione doppiata, soprattutto per la presenza di Bacrí e di Rouve; la versione italiana non mi ha incuriosita nemmeno di striscio, ché fosse scadente rispetto all'originale era evidente già nel trailer. Hai un occhio e una sensibilità non comune. Concordo: le commedie italiane non fanno ridere, per lo meno questo genere di adattamenti con personaggi pescati un po' dalla tv, dalla musica, da yt... Però questa tendenza a portare al cinema il nome famoso è stata sempre popolare, da Elvis a Little Tony 😅 ha recitato veramente chiunque.
Son contento di aver trovato questa gemma di canale grazie al video di marra su papmusic. Davvero un'analisi interessantissima sul cinema italiano, mi recupererò anche gli altri video!
sarà la terza volta che mi guardo questo video e la parte 1 di questa serie e non smetto mai di ritrovare certe similitudini in un po' tutti i settori dell'arte italiana: tu parli di cinema, nello specifico quello commerciale che dovrebbe competere con i vari block buster stranieri, io lo vedo nel fumetto, quello seriale e periodico che esce un albo una volta al mese circa, ma sono abbastanza convinta che lo possiamo ritrovare anche nella letteratura, nella musica e in tanti altri settori dell'arte: da una parte il pubblico che, per un motivo o per l'altro (le motivazioni nel fumetto sono a volte diverse da quelle nel cinema) non permette alla produzione artistica di smuoversi dalla sua stagnazione e chi deve produrre i lavori preferisce rimanere nella situazione stagnante, continuando il circolo che ormai è diventato una spirale discendente. Ormai possiamo solo sperare che dall'internet vengano fuori nuove possibilità grazie anche a persone che cercano di avvicinarsi al pubblico, senza dover scimmiottare modi di rappresentare la realtà di altri paesi (a dire questo penso al primo film de "il ragazzo invisibile" che letteralmente scimmiottava la cultura americana, andando in contrasto con il fatto che nel film i personaggi sono italiani che vivono in Italia e con le dinamiche culturali e sociali nettamente differenti)
Azzo, comunque questa è la prima volta, a mia memoria, che in un confronto in un tuo video tra Italia e Francia, fai vincere i transalpini a mani basse! Ci dobbiamo preoccupare? :)
Aggiungerei che i film italiani hanno tre categorie di attori: quelli giovani che farfugliano in romanesco da fiction, alla Cesaroni o alla Medico in famiglia, quelli anziani che declamano con birignao da teatro e fanno per lo più i caratteristi, quelli intermedi nello standard recitativo da commedia cinematografica media. E il contrasto tra i tre modi nello stesso film è irritante.
Mi hai ricordato una cosa. Tra i film italiani, quanti NON sono ambientali a Roma? Ho capito che Roma è la sede di cinecittà ma vedere film ambientati nella stessa città con attori che, come hai osservato, ostentato una calata in modo quasi eccessivo mi fa proprio passare la voglia. (probabilmente il fatto che lavoro a Roma ma odio la città ha una certa influenza quindi la mia osservazione potrebbe essere un po' di parte)
@@roccosfondo8748 Conoscevo una persona che anni fa stava cercando di mettere in piedi la produzione di un film ambientato durante una nota catastrofe naturale avvenuta decenni fa in nord Italia. Non le racconto le peregrinazioni tra le varie film commission regionali, arriviamo alla fatidica riunione al Ministero della Cultura: "Non si potrebbe Romanizzare un po' la storia o i personaggi, sarebbe più facile ottenere i fondi".
Io guardo pochissimo da anni il cinema italiano per una, chiamiamola malattia, da cui ancora non sembra essere guarito (che rientra nel tema dell'incompetenza citato nel video) . Mi riferisco al 'sussurrismo' ovvero all'abitudine dei nostri attori di sussurrare per conferire pathos alla recitazione. C'è anche una variante in cui si passa da quel registro all'urlo isterico sempre per maggiore drammaticità. I film comici in genere non soffrono di questo problema. Ecco, se cominci a farrci caso diventa insopportabile.
Se si guardano i film stranieri in lingua originale e non doppiati spesso non si capisce nulla di quello che dicono. La realtà è che nella maggior parte dei casi abbiamo tarato i nostri gusti sul doppiaggio dei film statunitensi e quello è il canone con cui giudichiamo la recitazione in Italia.
@@lo-gin in realtà no. Come spiegato nel video spesso il doppiaggio cambia frasi, toni e stravolge le scene. Se si vede il film doppiato non si vede l'opera per come è nata ma per come si è operato su di essa, modificandola. Quando dico che anche nei film in lingua originale si capisce poco è per sfatare questo mito tutto italiano che gli attori italiani non si capiscono e "sussurrano". Accade in tutte le lingue.
I francesi hanno un'industria che funziona (compresa la tanto vituperata protezione dei film di casa) e uno star system stellare. Andate a vedere quanti registi e attori/attrici francesi lavorano oltreoceano e il rispetto reciproco che hanno. Anch'io avevo dei pregiudizi ma sto recuperando film francesi quando possibile, a differenza nostra non hanno rinunciato ai generi ma sperimentano e osano (per esempio l'ondata horror fei primo anni 2000, penso a Alta tensione o Martyrs). Assayas gira con Krysten Stewart e rifà Irma Vep per HBO, o Eva Green che è (era) protagonista di Penny Dreadful. Qui ancora ci facciamo grandi con De Sica e Fellini e wuando va bene citiamo Dario Argento, siamo un paese cinematograficamente mummificato e la tv ha appiattito tutto (non cito ovviamente le meritevoli eccezioni). A rimarcare il trend, il patron del Festival del Cinema di Venezia, Barbera, ha detto che l'italia quest'anno ha raggiunto il massimo della produzione da moltissimi anni ma che solo 4-5 film sono veramente meritevoli. Siamo a questo punto.
Ottima analisi. Secondo me, quello che risulta più evidente dalla tua ricerca è che, come in tanti altri ambiti, l'imprenditoria italiana nel cinema investe solo sulla base di una certa evidenza di successo, dimostrata da eventi del passato. Vedo una certa paura di essere originali, di andare dove nessuno è mai giunto prima (cit). Quello che ci ha reso grandi 5-600 anni fa, attraversare mari sconosciuti, proporre tecniche e tecnologie inedite, rischiare capitali in imprese pericolose ma ad alto rischio, è stato sostituito da piccoli investimenti in campi abbastanza conosciuti, supportati da qualche dato pregresso... La sicurezza dei buoni della posta contro investire su azioni di aziende giovani e innovative... Ci siamo imborghesiti...
Purtroppo, non è un fatto puramente italiano. Le stesse critiche sono, da anni, mosse a Hollywood. Giustamente! Cosa hanno sfornato? Remake, reboot, prequel, sequel, spin off... sembra una linea produttiva dove hai 12 modelli dello stesso prodotto con leggere variazioni. Lo facevano anche 30 e passa anni fa e ora forse ancora di più. Con qualità scadente ma budget mostruosi a volte. Vogliono l'incasso sicuro, la formuletta magica, poco sforzo, paletti di qua e di là, zero interesse artistico (e quindi libertà e quindi rischio), zero originalità. Anche loro da sempre fanno i remake di film o serie straniere (in molti casi, versioni peggiori) e ti rivendono la stessa minestra riscaldata. Idem nella musica. Non a caso le società sono le stesse. Il concetto stesso di impresa (economico o avventuroso) è ormai in via di estinzione. Anche perché negli ultimi decenni c'è stata un'enorme concentrazione nell'industria dei media. Se i soggetti sono pochi, tutto si uniforma per forza di cose. Quella poco imprenditoria sana e di verso successo italiana c'è ma l'italiano medio non la conosce o pensa sia straniera. Non siamo più né poeti, né santi, né navigatori :(
@@DarkSideofSynth mi trovi assolutamente d'accordo. Secondo me, l'unica soluzione è investire sulla informazione. Ho due nipotini di 9 e 7 anni, e cerco di indirizzarli ogni volta che posso verso generi e interessi che non vedranno mai pubblicizzati dai mass media. Ovviamente ora sono piccoli, ma spero che fra qualche anno, possiamo parlare insieme di buona musica, buon cinema e buona letteratura insieme. E credo che ognuno di noi debba fare lo stesso con amici e familiari. Perché se stamo a aspetta' Netflix o er Berlusca, stamo freschi. Bisogna condividere chicche, musicisti bravi anche se poco conosciuti ma anche provare a produrre qualcosa in prima persona. Anche se non è un capolavoro. Ma imparare a conoscere il processo produttivo, per apprezzare il lavoro degli altri.
Devo dire analisi veramente ben fatta, tanto da rispecchiarmici in toto e riconoscendo tutti i limiti del cinema italiano che mi allontantano sempre più dalla sala e che mi hanno fatto disinteressare molto delle pellicole nostrane. Oltre all'onnipresenza di alcuni attori noti, io aggiungerei anche la ridondanza delle ambientazioni e dei generi. Probabilmente per questioni legate al budget, praticamente ogni pellicola italiana è ambientata al giorno d'oggi e considerando che spesso a questo si associa un genere sempre comico o drammatico e una fotografia molto simile, ne consegue che gli spunti e le prospettive sono davvero limitati e a me sembra di rivedere in ogni pellicola un qualcosa di già visto in altre e la presenza degli stessi attori, talvolta mi fa dubitare veramente che si tratti dello stesso identico film o di un suo sequel. Devo dire che il cinema italiano al giorno d'oggi non mi appassiona per niente, salvo rare eccezioni, ma sta di fatto che nemmeno quello americano orami mi entusiasma, ma forse il maggior budget spesso lima i suoi limiti e lo fa digerire meglio. Sto puntando invece a recuperare vecchi film italiani dei generi più disparati, dovendo ammettere che una volta le idee facevano davvero la differenza ed è evidente che si avesse anche più voglia di osare e puntare anche a generi ormai dimenticati dalle produzioni italiane: tra tutte horror, per cui in Italia una volta riuscivamo anche a sfornare piccoli capolavori mentre oggi è praticamente estinto
Generalizzerò ulteriormente aggiungendo che il sistema marcio che hai descritto è allargabile a tutta la cultura e società italiana. La morte del cinema è un epifenomeno, temo.
21 minuti volati, ottima analisi finalmente qualcuno che dice le cose che dovrebbero dire i critici cinematografici nostrani non si perdessero a fare sempre lodi sperticate di film noiosissimi. Una cosa che mi chiedo e su cui spero farai un video è: è tutto televisivo, vengono tutti dalla televisione, ma allora com'è che anche la televisione fa schifo? Io vivo in Corea del Sud e con gli stessi abitanti dell'Italia producono serie tv di rilevanza internazionale, pure la Spagna produce buoni prodotti, com'è che anche le nostre serie fanno cagare? Basta vedere le serie originali Netflix Italia, tipo la Luna Nera, Curon altre che ho subito dimenticato, come che fanno così schifo? Eppure il budget non è così differente e di solito peccano sulla scrittura che è l'unica cosa che non paghi (tanto). Anche vorrei sapere perchè le poche cose fruibili del cinema italiano non sono mai sottotitolate. Da anni cerco di far vedere a mia moglie Tre uomini ed una gamba e Chiedimi se sono felice che dai come commedie ci stanno ma assolutamente nessun sottotitolo. Invece in coreano riesco a vedere sottotitolate oscurissime commedie degli anni 90. Ma che cazz.
Per quanto attiene alle giovani leve, a meno di casi di genialità, penso che potrebbe valere la regola che la maturità artistica segua quella personale. Per carità, non è una regola fissa, ma non mettiamo limiti alla divina provvidenza. È altrettanto vera questa tendenza: se una cosa funziona finisce per essere riproposta fino alla perorazione, tuttavia mi sa che non è solo una mania italiana, ma probabilmente di tutto il mondo. Noi la sintetizziamo con il detto "squadra che vince non si cambia", ma è una politica ben nota del marketing a qualsiasi livello. Esistono questi prodotti che si chiamano proprio cash cow (si potrebbe tradurre con mucche da mungere). Nel merito della questione più industriale e dei giri di denaro sulla produzione, potrebbe sembrare strano che a fronte di cotanto movimento di denaro, di risorse, anche umane e di talenti, alla fine i prodotti di qualità sono obiettivamente pochi in percentuale rispetto a tutto il girato. Sembra strano, ma non lo è. Se si va a considerare le altre arti, ad esempio l'ambito musicale e di arti figurative, in ogni tempo, ci si rende conto che per un autore o un artista che finisce per fare la storia, ne esiste una pletora che hanno vergato pagine a pagine rimaste per lo più sconosciute, lette solo da studiosi ed addetti ai lavori o che hanno impegnato le gallerie di esposizione, ma che hanno guadagnato due righe o addirittuta nulla sui medesimi libri. Sul discorso del riconglimento del pubblico mi scatta l'applauso su quanto detto, anche perché sono straconvinto che se vuoi un pubblico di buon gusto, gli devi dare cose buone, opere pregne, se gli dai la merda, quella alla merda si abituerà, anzi la cercherà pure più fetida. Negli anni settanta quando la discografia produceva il progressive, il pubblico lo apprezzava. Lo capiva appieno? No, però è un dato di fatto che oggi, al netto delle operazioni nostalgia e della identificazione col mito della giovinezza, le persone lo rimpiangono. Che poi non sia solo una questione di nostalgia della giovinezza lo dimostra quanto segue. Chi apprezza la trap non lo ha mai sentito, non ha concezione di una melodia e di un ritmo ben strutturato, poi magari sentono improvvisamente Kate Bush in una serie TV e letteralmente impazziscono. Però gli spacciatori di merda e chi non ama rifletterci troppo si incaponisce su "il pubblico lo vuole" e si ignora del tutto che la formazione del gusto si costruisce più con buoni stimoli che con buone "narrazioni" (intendo per narrazione un tentativo di dar valore ad un'opera attraverso istanze di tipo biografico, specie affette da una punta di vouyerismo, che so, la speculazione sull'infanzia infelice dell'artista e paccottiglia simile). Dovrebbe essere ben noto che le vicende di un grande artista non dovrebbero né incrementare la sua grandezza né inficiarla. Purtroppo oggi i dettagli "narrativi" nel senso specificato sopra sono più abbondanti delle note, dei colori, dei tocchi di cesello e di ogni altra cosa di cui l'opera è fatta.
Analisi a dir poco interessante e ben strutturata, ma da te non ci si aspetta di meno. Spero che questo video giri parecchio e venga visto da chi il cinema oggi lo fa. Forse così capiranno dove stanno sbagliando o forse già lo sanno ....
Lo sanno, lo sanno. Tutto si regge su sovvenzioni e fondi (un pò come il resto dell'Italia), dell'incasso bene o male gli importa poco. Ciò che conta davvero è che quelle stesse sovvenzioni e fondi, rimangano nelle mani giuste: ti impacchettiamo il filmetto, ci mettiamo l'influencer del momento ed il gioco è fatto. Incassi 2021 ITALIA: Primo Posto ME CONTRO TE - IL MISTERO DELLA SCUOLA INCANTATA Svevo grazie per la lezione, 21 minuti che sono sembrati 2.
Bellissimo video complimenti, per quello che mi riguarda non andrò mai più al cine a vedere un film italiano, una delusione dietro l altra ciaone cinema italiano
Che è breaking bad versione film, con una spruzzatina di “i soliti ignoti” e girato con un filtro verde. Per carità, un ottimo film che è andato benissimo e chi mi è anche piaciuto. Ma addirittura creativo ed originale mi sembra un pochino troppo.
@@EclecticAlfa sì, ma infatti il punto non è la fattura della trama e del prodotto. Ci sorprende l’uso di aggettivi come creativo e originale in una pellicola che ha le stesse premesse, idea di base e parte dello sviluppo uguali ad una delle serie tv più iconiche della storia. Tutto qui
Il problema è che gli "attori" italiani di cinema non sono attori, si prendono comici TV, miss Italia, tronisti, ballerini, passanti per strada, amici degli amici, e li mettono davanti alla cinepresa, nessuno che abbia fatto una scuola per attori o provenga da una gavetta, ed infatti poi la recitazione fa schifo, sembrano fiction TV scadenti. Se parti già con attori che non sanno recitare, poi ci aggiungi sceneggiature amatoriali, registri presi dalla TV, fotografia non da cinema ma da serie TV, ottieni il tipico film italiano mediocre. Il 95% delle volte se sai che un film è italiano già sai che sarà recitato male, girato peggio, e sceneggiato in maniera pessima. Svevo complimenti, hai detto quello che è palesemente la verità. Io aggiungerei che i finanziamenti pubblici andrebbero tolti così finirebbe la produzione di film mediocri in perdita che servono solo a far guadagnare attori e produzioni mediocri che lavorano solo grazie a conoscenze e amicizie politiche.
tanti dettagli e tante verità, bravissimo Svevo. Non ho ancora capito in che direzione vai, ma qualsiasi contenuto riporti è davvero ricco e interessante!
Credo che buona parte del panorama artistico mondiale odierno si possa semplicemente spiegare con il titolo di una canzone di Gaber" Il tutto è falso, il falso è tutto". Il falso non può emozionare l'animo umano in alcun modo. Lo rattrista e basta. Una volta si limitavano a creare al computer esplosioni, trasformazioni, metamorfosi etc. Adesso sono arrivati a creare film dove persino la sceneggiatura, la recitazione, la trama, le movenze degli attori, le espressioni facciali, le battute, sembrano meri algoritmi informatici usciti fuori da un software. Vi è in procedimento una graduale disumanizzazione dell'arte.
Un algoritmo come A.I. Dungeon o simili avrebbe creato sceneggiature più interessanti e a costi minimi. Invece usano sceneggiatori scelti per le connessioni con amici e parenti che si sono comprati i titoli piuttosto che guadagnarseli con lo studio. Il teatro affrontò questo problema di dirigenza e maestranze chiuse e pessime secoli fà, ne uscì solo con una classe dirigenziale capace di investire e di rinnovare il settore in scatafascio. Il cinema subirà la stessa sorte.
Qualche produttore in Italia dovrebbe guardarsi allo specchio. Con tutto il rispeto per Luca e Paolo, per me loro non sono attori da cinema, ma due comici di teatro. Io non guardo un film italiano dai tempi di... boh? Credo che l'ultimo film italiano che abbia guardatro sia stato "Il Traditore" di Bellocchio con Favino. Non ho guardato ancora Loro di Sorrentino ma il resto e' davvero fuffa.... Ti do pienamente ragione Svevo, bravissimo!
Io vedo uscire nelle sale sempre meno film belli ogni anno, indipendente dal Paese di produzione. Fino agli anni 90 uscivano almeno 5 o 6 film bellissimi ogni anno. Dagli anni 2000 in poi escono veramente pochissimi film belli nel mondo. Secondo me le persone stanno subendo un decadimento antropologico dovuto a molteplici fattori.
Bellissima disamina. Me la sono proprio goduta. Da una vita non vedo in sala un film italiano a parte Jeeg Robot e anche in tv o sulle piattaforme ho una resistenza massima di mezz'ora. Credo c'entrino molto i vari finanziamenti e contributi pubblici presenti praticamente in qualsiasi film, sino a farmi pensare che ottenere quelli sia l'unico motivo per cui vengono girati.
Il pubblico che va al cinema si attiva: si informa, sceglie e paga il biglietto. Mentre il pubblico televisivo è passivo. Non va molto per il sottile. A me quei due, Paolo e Luca non mi hanno mai fatto ridere neanche un po' e non mi attirano affatto ad andare al cinema. Nemmeno se mi pagassero loro a me. Sono sicuro che hanno scelto di fare il remake del film francese perché lo hanno trovato un prodotto intellettualmente raffinato. Quello che manca è il talento. In tv l'unico talento richjesto è saper leccare, o fingere spontaneità, o trasgressione. Tutto è lottizzato. Nessuno rischia su visioni originali, e talenti artistici. Mancano gli sceneggiatori di un tempo. La cultura italiana è morta. Il polso della rovina del cinema italiano si denota anche dal fatto che mentre gli altri paesi europei riescono a piazzare attori a livello internazionale, noi ci siamo fermati a Monica Bellucci e Valeria Golino. A parte un paio di registi ispirati a vecchi autori, il cinema italiano non ha più niente da esprimere a livello globale. I francesi invece stanno andando davvero forte. Io ho già visto 4 o 5 film commerciali, per il grande pubblico, ma scritti magnificamente, con eccellente fotografia e direzione degli attori e con tematiche forti che spronano lo spettatore a riflettere sul mondo contemporaneo. Gli italiani non devono pensare troppo. Gli fa male.
Ma sei un sole! Ti voglio bene! Hai trattato un argomento spinosissimo in maniera impeccabile e con ironia... dote che in Italia latita.. Concordo con più o meno con quello che hai detto; in più mi hai fatto vedere cose che non vedevo. Il vocabolario italiano, me pare, so più o meno 300.000 vocaboli. Quello inglese circa un milione! Un inglese, nel linguaggio di tutti i giorni, utilizza circa 15\20.000 vocaboli. Un italiano... meno di 1500!!! Che vorrà vedè, uno che misura il mondo nei limiti di un "cerchio" sittanto ristretto? Te credo che un film un pochino-ino impegnato non lo vedrà mai nessuno; troppe parole incomprensibili; e chi ce la fa a seguirlo!!!! I cinema (le sale) ormai campano solo grazie ai super-eroi; nel 90% dei casi quei "film" sono puro intrattenimento. E molti cercano solo intrattenimento. Sicché, secondo me, il cinema in Italia non sta morendo; semmai è diventato un Oratorio, a pagamento, per bambinoni. Se proietti "roba troppo noiosa" i ragazzetti se ne vanno a giocà a calcio! Grazie ancora
Per chi ama il cinema questo è un video fondamentale. Tante cose il pubblico le percepisce ma non le mette a fuoco. Ci vorrebbero più analisi di questo tipo e meno video di ragazzini che si auto proclamano critici senza sapere dove mettere le mani. Davvero complimenti Svevo, utile e preciso come sempre
Parole sante (e lo dico da spettatore e critico di professione)
Grandissimo Svevo, tocchi sempre il cuore, si sente che ami l'Italia davvero, tu... Ti adoro!
Si ma lo sanno tutti che il cinema italiano campa solo di assistenzialismo, perció nessuno va in sala a buttarci soldi
Ogni riferimento a Vittorio Lazlo è puramente voluto…
io ho scritto 4 libri. Belli o brutti che siano stati, mi è stato fatto osservare che nessuno legge più da molti anni e che anche per chi ha un titolo di studio e una abitudine a assorbire concetti attraverso la lettura, la concentrazione sfuma in troppo poco tempo per consentire l'apprezzamento di questo modo di comunicare. Il cinema, mi pare, segua di presso lo stesso crinale. Essendo una forma di espressione corale e principalmente comunicativa attraverso la vista, ci ha messo più tempo ad arrivare alla crisi finale però credo che ormai il contenuti per i quali si è disposti a dedicare l'attenzione (da parte dei ragazzi e dei giovani principalmente), non duri 120 minuti e in una sala buia stando in silenzio...ma forse mi sbaglio
Sve’, concordo su tutto. Veramente ti meriti una standing ovation.
Relativamente alla scenetta della “Vecchia-Befana-Babbiona”, vorrei anche far notare che nel film italiano la madre ha un comportamento assolutamente inverosimile, muovendosi inutilmente a zigzag, con un passo finto furtivo, scattando foto da dietro col telefonino (e si sente il rumore di scatto anche quando non la riprendono, ma quando mai). Insomma, il tutto è caricaturale e assurdo. L’attrice che interpreta la madre nel film francese, inoltre, aveva circa 74 anni quando ha girato il film e la scenetta della “vecchia” funzionava, aveva un suo senso al contrario del film italiano in cui l’attrice è molto più giovane e giovanile e ha solo qualche anno in più del fotografo.
Insomma, il filo comune che unisce i film italiani è l’assurdità, il totale scollamento dal comportamento reale delle persone… a me sembrano tutti film per bambini.
Anche la risposta dello sposo è totalmente innaturale e con un ritmo scadente.
@@alessandrocroce927 anche perché quello è un ballerino, non un attore... ma oh s'è calzato Belen, che non glielo fai fa' un firmetto?? ;D
Esatto, sono stati fatti apposta per rincretinire gli italiani già a partire da quando sono bambini. Gli attori e produttori, sono bambini scemi, cresciuti già male loro ahah! Si ride per non piangere!!!
Ho pensato assolutamente la stessa cosa, bravo!
Oltretutto quanto è ABUSATO il solito siparietto di incomprensione tra i personaggi? “Mia madre è la babbiona”
Con la madre che puntualmente sente solo l’ultima frase nonostante fosse ad un metro “Cosa hai detto? 😦”
Dai suvvia è dalle peggiori commedie degli anni 80 che andiamo avanti a stordire la gente con queste stupidaggini
Hai portato in 20 minuti gli strumenti culturali inoppugnabili a chiunque sia a zero di cinematografia per dire senza sentirsi in colpa : "Il cinema italiano è NAMMERDA!". Grazie. Video stupendo 😃
Mi sa che tu non hai capito una mazza del video per scrivere una scrivere una cosa del genere. Ti consiglio di guardare il video al minuto 0:50
Non è il cinema italiano che fa schifo, sono le figure ai vertici, quelle che decidono chi farà cosa, che spesso sono inadeguate o semplicemente opportuniste, e si accontentano di far lavorare i soliti con le solite storie, tanto sono soldi statali (RAI compresa). Qualche eccezione c'è, ma tale rimane e non porterà cambiamentinel nostro panorama. Freaks Out di Mainetti è l'esempio più recente e tangibile: è costato una dozzina di milioni, ma è stato quasi interamente finanziato dal su' babbo (cosa buona e giusta, ci mancherebbe altro!) altrimenti quella cifra non si sarebbe mai raggiunta. Operazioni come queste, ben vengano perché comunque sono una boccata d'aria per tanti lavoratori dello spettacolo, ma sono operazioni fini a se stesse, o meglio, hanno un fine personale, ineccepibile se il regista è anche il produttore. Potrei anche sbagliarmi, ma per me il fine di Freaks Out era quello di dare a Mainetti un "biglietto da visita per la Marvel, altrimenti non fai un film con gli "X Men" contro i nazisti a Roma durante la seconda guerra mondiale. A Mainetti auguro tutto il bene possibile, e spero che possa lavorare al più presto in grandi produzioni internazionali, ha talento e se lo merita, ma per il cinema italiano il suo film potrebbe rimanere una mosca bianca. Spero con tutto il cuore di sbagliarmi.
Un ragazzo al quale diedi alcune lezioni private di recitazione mi raccontava di aver fatto un provino in una nota e costosa scuola privata di cinema. Gli fecero leggere un monologo. Lui chiese prima di iniziare poche informazioni sul personaggio ed il contesto. Gli dissero che non importava, tanto "il cinema non è il teatro" e che "basta che sei te stesso, ti muovi come fai sempre e parli come parli di solito, perché solo così il tuo personaggio sarà vero". Ho detto tutto. Comunque... basterebbe togliere i finanziamenti pubblici e premiare solo DOPO i film migliori (anche con incassi bassi, purché evidentemente ben fatti). La casta degli amici degli amici e delle cordate politiche, affamata, imparerebbe a far cinema oppure si darebbe ad altri lavori onorevoli e dignitosi. Ottimo video!
'Sii semplicemente te stesso'.
Ecco riassunto il motivo della recita penosa. Non credo che un rapper spacciatore di droga ed un coetaneo che fa volontariato in un gattile siano la stessa cosa.
Directed by Renè Ferretti
Eh, ne avremmo noi attori di cose da raccontare...
Ops. Stavo per darti un altro like!
L'altro giorno mi chiedevo "Ma perché fino a una decina di anni fa guardavo il cinema italiano (e mi piaceva pure) e adesso quasi zero?". I motivi me li hai dati tu, senza che me ne fossi accorto (o quasi). E poi è vero, manco li titoli! Bravo Svevo
Ciao Svevo, mi chiamo Simone e sono un lavoratore dello spettacolo, ed un altro, l'ennesimo, aspirante regista. Sono davvero felice che il tuo video mi sia stato consigliato dall'algoritmo, significa che anche altre persone potranno vederlo e spero ascoltarti fino alla fine. Hai fatto un lavoro eccezionale, sia di analisi che di presentazione. Oltre al fatto che il tuo video sia tecnicamente migliore di quasi tutto quello che viene prodotto su UA-cam in Italia, il coraggio di esporre le tue idee senza peli sulla lingua è assolutamente ammirabile. Ti auguro di essere presto contattato da una produzione per girare quello che vuoi, e che esista gente interessata a dare voce a registi giovani e coraggiosi, che possano svecchiare il mercato cinematografico italiano. Fino ad allora, continua a fare video, perché questa umile piattaforma permette a quelli come noi di fare, senza una lira, quello che loro non riescono a fare con i milioni. Daje tutta.
siamo in due!
"Perché a noi la qualità ci ha rotto il cazzooo!!! Viva la meeerrrdddaaaaa"
(Cit. René Ferretti)
Smarmella Duccioooo!
Lavoro nel cinema da 20 anni e qualche collega mi ha girato questo video. Che dire, è un'ottima disquisizione alla quale nulla si può aggiungere. Forse parlando di doppiaggio e doppiatori potrei dire che sono organizzati in famiglie tipo clan, e potrei parlare della cultura omertosa che c'è tra gli addetti ai lavori del cinema italiano. Provate a confrontare come è finito il caso Harvey Weinstein negli states e quello di Fausto Brizzi in Italia.. Negli states i lavoratori del cinema sono tutelati dalle Union, in Italia da CGIL CISL e UIL. Non aggiungo altro. Complimenti ancora
Si potrebbero dire tante cose ma ne dirò una sola: 22 minuti che sembrano 2! Sempre pazzesco 👏👏👏
Bellissima analisi.. come sempre precisa e argomentata. Questa novità dei confronti tra film con tanto di spezzoni è molto interessante e secondo me potresti approfondirla. Anche con delle specie di serate a tema in diretta streaming (anche a pagamento). Veramente di valore.
Solo applausi. Bellissima analisi tecnica del "caso italiano" Aggiungo che c'è una saturazione di singoli generi in Italia. Commedia dramma. Si sono persi i bellissimi film alla Dario Argento (quello de l'uccello dalle piume di cristallo o 4 mosche di velluto grigio). L' horror alla Lucio fulci. Insomma manca la scelta. Per non parlare dei trailer dei film italiani che trasformano spesso film interessanti in buffonate da quattro soldi. Abbiamo un sacco di talenti costretti ad espatriare per fare VFX di qualità in America e noi al massimo ci affidiamo ad after effect. Ci sarebbe spazio per un mercato di animatori, artisti di ogni tipo che potrebbero fare meraviglie. Personalmente mi rifiuto categoricamente di vedere film italiani perché spesso sono di una noia mortale. Che tristezza.
Capisci che c'è un problema serio nel cinema italiano quando senti Svevo che parla bene dei francesi.
madonna ho realizzato adesso
Ho recentemente rivisto otto e mezzo di Fellini: ciò che oggi ci ostiniamo a chiamare cinema non lo è. È qualcosa di così brutto e che ci è piovuto addosso in modo così inaspettato da non aver avuto il tempo per trovarne un altro nome.
Il punto è che il vero guadagno dei film non è nel pubblico ma nel finanziamento che ti dà lo stato
chapeau :(
Vero, drammatico sto fatto. Credo che uno dei problemi sia soprattutto la poca competizione, nel senso che i giganti in italia sono fondamentalmente un paio e il resto solo piccole produzioni a contendersi le briciole
Esatto
Gli attori italiani non sono degni di fare film perchè non hanno qualità recitative ne altro, sono sempre i soliti nomi, sempre la solita solfa, sempre i soliti lecchini del giro dello star--businnes. I registi fanno solo film su matrimonio, corna, amore, sempre le solite cose, non al passo con i tempi. Siamo rimasti indietro come qualita', come tematiche e come tutto. Le riprese sono sempre FERME e FISSE, non c'e' nulla che possa spingere la gente ad andare al cinema. Ma forse e' un bene che il cinema muoia, così le prossime generazioni potranno ripartire e imparae come si fa il cinema vero! I registi e i produttori non hanno le palle di creare qualcosa di originale, si fanno sempre le solite stupidate.
Non sono un appassionato di cinema, non sono un appassionato di film, ma sono un appassionato di chi mette sudore e passione in ciò che fa! Detto sinceramente, ti seguo da sempre per la tua comicità, ora ti seguo ancor più volentieri per la tua preparazione, appassioni all'ascolto. Bravo
una persona di valore si riconosce subito dalla chiarezza con cui parla. big up per svevo
21 minuti passati in un lampo. E il primo vaso di Pandora è aperto. Adesso aspetto il prossimo, grazie Svevo.
Mea culpa: ti scopro solo oggi. Grazie infinite per questo video. Viviamo un cinema campanilista e marcio eppure non ne parla nessuno come se fosse una cosa normale. Insisti su questo, c'è bisogno di un cinemagate. Sto guardando tutti i tuoi video e sono uno meglio dell'altro. Fantastico.
Complimenti per la lucidissima analisi.
Parlando della scena doppiata un'altra criticità che mi viene in mente di sottolineare è l'adattamento del testo italiano.
In originale il francese dice "c'è una vecchia in campo" sottolineando "campo" col gesto della mano. Assolutamente comprensibile, la frustrazione del personaggio non deriva dalla vecchia ma dal fatto che questa rovini la composizione della fotografia. Il fotografo è frustrato dal fatto che la signora rovini la "composizione" di quella che per lui non è solo una foto ma è passione, arte, una ragione di vita (che poi finisce per essere esercitata invece che alla sua massima espressione artistica in semplici servizi di basso livello).
In italiano invece si è deciso di dare rilevanza alla derisione della vecchia in quanto tale dato che l'adattamento toglie la parola "campo" dalla sottolineatura del gesto e ci butta "befana".
La battuta è resa bene dal doppiatore che, seguendo il gesto dell'attore, sottolinea "befana" ma sì va a perdere tutto il sottotesto della battuta. L'effetto comico qui non è dato più da un artista frustrato la cui arte viene sabotata da persone goffe e facilone che non danno importanza al suo lavoro, al contrario la battuta diventa un italianissimo "bodyshaming" dove l'effetto comico è dato dalla derisione dell'età e dell'aspetto fisico della signora.
Anche nell'adattamento quindi si ricerca quell'effetto comico sboccato, volgare e di cattivo gusto che in questo paese fa ridere solo il decrepito pubblico della TV.
Non parliamo del film italiano che ha preso questo concetto e gli ha messo il turbo, tanto dal godere nel ripetere più volte il termine "babbiona"
"Ma pecchè3E lE doNne bruTtte e vEccHIe fAnnNo ryDeerè!!!1!!!1!"
cazz* hai ragione
Vero, questo fa parte di un registro farsesco che in Italia prevale su quello umoristico.
Hai centrato il punto, ottima analisi
Vero, bodyshaming (!!!) , anche se è in inglese rende bene. "Artisti" italiani prescelti da chi odia la vita e le persone. Sono scelte pensate da produttori malati di mente. Dal veder solo "false gnocche dai lineamenti maschili" degli ultimi decenni (false schiene, scheletri, mascelle, proporzioni, seni, fianchi, ecc...ma l'importante era fare il "morto de..."), ora si è passati all'odio puro per la logica e i valori dell'essere umano.
Questo è il risultato della pressione messa sul pubblico dai vari "Natale a...".
Negli anni 80's, 90's questo modo (sboccato) era reso con una comicità più incorporata nelle dinamiche della pellicola, i dialoghi erano più equilibrati e quindi anche la comicità più capace.
In un certo senso queste commedie di quegli anni avevano il suo perché.
Poi dagli anni 2000 questo tipo di comicità si è fatta più pesante, si cercava più l'insulto che non fa l'equilibrio del dialogo ed ecco che si è abituati il pubblico alle scorrege o ai soliti "cazzo" o "merda".
Tutto è volgare in maniera superficiale ed il pubblico non può far altro che venire solleticato da queste situazioni surreali e socialmente burine/scorrette.
Senza parlare del fatto che nelle vecchie pellicole c'era una sorta di specchio e critica sociale dell'epoca.
... Grazie per avermi spiegato perché nn mi piace il cinema Italiano... E sempre stato difficile spiegarlo a chi mi chiedeva il perché... Ma ora mi basta condividere questo tuo fantastico lavoro...
infatti dovete vedere il cinema vecchio
Io ho smesso pure di guardare film in TV a causa dei doppiatori... Le voci, i toni della voce... Ma manco in Cina!!!
@@michin3710 cosa
92 minuti di applausi (cit.).
Grazie Svevo. Non aspettare che qualche produzione ti contatti, continua tu la ricerca, qualcosa di bello arriverá.
Mah, io direi a questo punto, considerando le sue stesse analisi, svevo si sia messo l'anima in pace. Al suo posto punterei a creare un'agenzia di consulenza tecnica, una specie di think tank del cinema
Bravo Svevo, ammiro molto il tuo coraggio e la tua determinazione nel far sentire la tua voce, anche a costo di metterci la faccia, cosa rara oggigiorno …suonerà ridondante per te, ma in un paese civile saresti valorizzato e non messo da parte. Spero che un giorno avrai la possibilità che meriti di girare un film tutto tuo. Continua a sputtanarli e vedrai che qualcosa succederà
Sottoscrivo ogni parola. Ho scelto come filmmaker di non parlare mai pubblicamente di cinema italiano e sul mio canale non lo nomino mai. Ci sono evidenze imbarazzanti che la gente non conosce. Ma di fronte a questi due video mi tolgo il cappello e ti ringrazio. E per la prima volta mi faccio delle domande sulla mia posizione in merito. Grazie Svevo, di cuore.
Grande come al solito. La cosa più strana dell’Italia è il mix fra gente geniale (come te) e una mediocrità media allucinante. Detto questo amo l’Italia profondamente.
Concordo pienamente, finalmente trovo una persona che (come me) ha notato questa cosa.
In Italia abbiamo avuto geni che hanno reso grande l'Italia ma al contempo una quantità di Tafazzi e gentaglia assurda che ha quasi sempre remato contro l'Italia, contro il resto del popolo italiano e contro i geni italiani ... penso che come popolo abbiamo la più elevata differenza di qualità all'interno dello stesso popolo ... è come se la qualità e la conoscenza si fosse insediata solo in alcuni italiani che hanno dimostrato di essere più di una spanna sopra rispetto al meglio delle persone degli altri popoli (si veda l'invenzione del telefono, della Radio, delle più buone pietanze ecc.) ma al contempo la classe degli italiani cosiddetta ''alto-spendente'' che è composta da italiani che possono spendere soldi per questioni ideologiche e politiche (ma non solo, anche individuali), è una classe di persone egoiste, menefreghiste ed anche un bel po' di Tafazzi esterofili che (tragicomicamente) fa parte del popolo che ha prodotto più bellezza nel mondo ma al contempo è la classe di persone che meno sa apprezzare la bellezza ... purtroppo tale classe di ''persone'' che abbiamo in Italia, è sicuramente più di una spanna sotto rispetto alla stessa tipologia di classe che c'è negli altri popoli (che a differenza di quella che abbiamo nel nostro popolo, la loro mette soprattutto i propri interessi facendoli più o meno combaciare con quelli collettivi, davanti a tutto, perché sa che ha bisogno che ci sia un guadagno collettivo per stare ulteriormente meglio, mentre la nostra fa soprattutto finta di non sapere quali sono i nostri interessi e/o considera come ''propri-nostri interessi'' gli interessi dei Paesi vicini, in nome di assurde ideologie cosmopolite simili se non identiche a quelle che hanno portato alla caduta dell'Impero Romano)
Gran video
Ottimo, ottimo. Non hai affondato il coltello su un altro aspetto devastante. La recitazione. Gli attori francesi spaccano. Cercano il realismo. Gli italiani non ce la fanno. Se la cavano bene a fare la macchietta. Perfino i film di Sorrentino secondo me sarebbero migliorabili in quanto a recitazione. Si ha quasi l'impressione che il regista italiano abbia timore a far rifare le scene più volte, e si tenga la prima, anche se è venuta da schifo.
Complimenti Svevo, super video. Ho 47 anni e finalmente mi spiego perché i film francesi mi hanno sempre fatto pena, merito del doppiaggio penoso.
Capisco di cinema quanto di cricket, ma proprio ieri (guardando l'intro della commediola francese 8 Rue de l'Humanité sul lockdown) dicevo tra me e me "quando mai ho visto qualcosa di genere in Italia?". E incredibilmente oggi mi appare in home questo video di Svevo.
Video di una lucidità e razionalità quasi commoventi: 21 minuti e 35 secondi che valgono di più di 10 film di Luca e Paolo.
Grande Svevo! Il video che avrei voluto fare io.. 😄 Il cinema italiano è morto dagli anni 90, ad essere gentile.
Fin quando ci sarà questa élite romana sarà sempre peggio.
Oggi un film italiano drammatico fa ridere e una commedia fa piangere, fate voi.
Fin quando su 10 film 9 li interpretano Germano o la Rochvacher o come si chiama (gli attori sempre gli stessi da un ventennio) vuol dire che non c’è spazio per nessuno.
Mancano le storie, i registi, gli attori, e manca l’umiltà. Facciamo davvero pena
Bona l’elite milanese invece eh
@@giuliodelpapa5282 ma cosa c’entra? Vedi tanti film con accento del nord al cinema italiano? O piuttosto da Roma in giù? Ma non sai di cosa parli e sei fuori contesto in più 🤦♂️
@@danieletammurello7177 si
bellissimo video e serie. Mi viene da dire due cose: 1) anche il cinema tra gli altri settori è lo specchio di una paese in decadenza 2) sarebbe bellissimo una serie dove fai "lezioni di cinema"
Infatti tantissime delle cose che dice, in particolare il passaggio sul prodotto amatoriale, sono vere in tanti, tantissimi altri ambiti
@@fabriziotoscano375 concordo pienamente.
Siamo la nazione che si impegna di più e ottiene di meno. E non esagero, ci sono dati ufficiali a dimostrarlo. A nessuno interessa chiedersi come mai e come fare a invertire la rotta.
A parte il commento qui sotto a sangue caldo. Il tuo video e quello che racconti mette assoluta tristezza… proprio ieri sul canale di film italiani sono andati uno dietro l altro mediterraneo e maledetto il giorno che t ho incontrato, e stavo dicendo proprio a mia moglie: sai? Questi film li ho visti al cinema, perché in quel periodo andavi a vedere film così! Grazie per questo video.
Bravo...e la cosa più ridicola di tutto questo è la serata dei David di Donatello:un’evidente tentativo (grottesco) di imitazione della notte degli Oscar,la quale è “la notte degli Oscar “ perché la gente che la guarda conosce benissimo i film in lizza per il premio e fa il tifo per questo o quel film,questo o quell’attore.I David di Donatello sono premi che vanno quasi sempre a film che hanno visto 4 gatti,attori semi sconosciuti ma vestiti da gran sera,il che rende tutto lo spettacolo ancora più avvilente e comico ...come se la Champions league fosse giocata da tutte squadre di serie C...
Hai visto che la reazione al tuo video(ottima peraltro) ha piu’ visualizzazioni del tuo video stesso? Il tuo video e’ una perla, cerca di diffonderlo di piu. E’ un peccato che molti tuoi video abbiano cosi’ poche visualizzazioni.
E daje
Analisi impeccabile. Ma oltre a domandarci il perché, aggiungerei la domanda: ma in Italia interessa a qualcuno fare cinema di ‘qualità’? E per cinema di qualità non parlo esclusivamente di cinema autoriale ma anche di cinema ‘commerciale’. La qualità nella scrittura, nelle scelte della fotografia ecc. non dovrebbe essere solo appannaggio del film d’autore. Mi dicono spesso:”Ammazza che cacacazzi però, ma nella vita ci vuole leggerezza”, come se stessero tutti i giorni a guardare retrospettive su Bergman o Tarkovskij (porcoddue)
@@lordvampair8553 desolazione
“Questo film è bello perché non si prende sul serio!” Quanto odio questa frase
Quando ormai il livello cognitivo e culturale medio è sotto le scarpe, cosa vuoi pretendere? Sarebbe un discorso molto lungo e complesso. Nulla in contrario sulla leggerezza e pure sul trash, ma fatti bene.
Il punto è che non è solo l'Italia a fare così ma Hollywood in primis, e noi a scopiazzare il peggio e pure anni dopo.
@@giuliodelpapa5282 'il non prendersi sul serio', da gesto di rottura (anni e anni fa ormai), é divenuta la foglia di fico con cui si coprono delle robe girate e prodotte con l'oluc. Frasi come 'Non si prende sul serio' o 'É fatto con il cuore', spesso oggi sono sinonimo di 'Fa cagarissimo ma non possiamo dirlo perché dobbiamo pur mettere la pentola sul fuoco anche noi'.
@@fabiotrisorio non solo, è anche sintomo dell’ironia postmoderna dominante
Bellissimo video. Mi sono iscritto al canale quando hai detto: - ah, nel cast c’è anche Lodo Guenzi, il cantante dello stato sociale - con un tono ed un’espressione così chiaramente rassegnata e quasi imbarazzata, che ancora sto ridendo. Bravissimo, ora mi guardo tutti tuoi video!
Complimenti per la qualità e la profondità dell'analisi. E per l'amarezza che ne deriva...
non c'è amarezza
Bravissimo Svevo. Applaudo da nostalgico di un cinema che mi spinga ad uscire di casa. Hai dato prova di conoscere e saper fare con Ritals che ho gustato moltissimo.
Un abbraccio
Il problema del cinema è poi inoltre che da sempre non rappresenta l'Italiano medio: quando un film lo si fa in italiano standard, gli attori parlano come se fossero usciti dall'Accademia della Crusca (nessuno di noi parla così e quindi non si riesce a relazionare col film) oppure lo si fa con una notevole componente dialettale, quasi sempre in napoletano e romano, anche questi enormemente esagerati e non permettono a tutto il pubblico di godersi appieno lo spettacolo.
Facendo il paragone con ad esempio il Regno Unito, la gente nei film parla come parlerebbe una persona della stessa estrazione socio-culturale che rappresenta, l'attore passa ore e ore a perfezionare l'accento per la parte con accent coaches vari e tutti gli attori sono coerenti con il personaggio che dovrebbero rappresentare.
Facendo il confronto con una serie Netflix per la quale avevo grosse speranze quando vidi il trailer, ovvero "Luna Nera", il trailer era in pieno stile Netflix accattivante, ma la serie era un aggroviglio di vari accenti di gente che in teoria era dello stesso villaggio....
In Italia il cinema andrà male finché non ci si rende conto che l'importante non è avere un copione con espressioni e vocaboli colti o altro, lo spettatore deve potersi rivedere appieno nella pellicola.
Un esempio virtuoso per me è stato "Doc - Nelle Tue Mani" dove difatto tutti gli attori sono riusciti a fare a mio avviso un ottimo lavoro e a rappresentare la realtà milanese vera, nonostante gli attori non fossero necessariamente di lì erano forse credibili come milanesi.
Ho trovato questo video molto esaustivo.
Bella riflessione.
Potrei aggiungere che negli ultimi anni questa mancanza di "professionalità" si vede, sente, anche nel doppiaggio.
Tra talent vari e personaggi famosi quest'arte sembra piegarsi a novanta a discapito di qualità e ricercatezza.
Un video incredibile. Apprezzo il particolare il ritmo rapido e serrato, grazie al quale un video ricco di informazioni e dati, così come lo era il video precedente, sembra durare pochi minuti. Come altri hanno scritto, credo che delle lezioni di cinema con questo stile sarebbero fenomenali!
Hai detto in parole quello che ho sempre percepito fosse il motivo della mia avversione per il cinema italiano recente. Per quello che serve, grazie.
17:04 qui hanno aggiunto pure effetti sonori che richiamano alla televisione italiana che nell'originale neppure ci sono...🙈
Grazie per i tuo video, molto bello...e triste al tempo stesso.
madonna che tristezza...ci mancano le risate finte
In realtà c'è ma è più lieve e più corto, perciò dà meno fastidio.
Forse hai le orecchie intasate di cerume e non lo hai sentito
Ma no, quelle immagini sono state prese dal trailer italiano, musichetta ed effetti sono stati montati per rendere il trailer più accattivante. Nel film doppiato, infatti, l'effetto sonoro del riavvolgimento e la musichetta di I Love You Baby, ovviamente non ci sono.
nel 1996, un genio di nome Corrado Guzzanti portò in teatro uno spettacolo dal nome "millenovecentonovantadieci"... all'interno c'era uno sketch in cui il protagonista dello spettacolo, un uomo venuto dal futuro, parla di come al suo tempo non si faranno più produzioni originali( film, dischi etc) ma ci saranno soltanto remake e i cantanti canteranno canzoni di artisti precedenti.
era uno sketch molto divertente e pensavamo fosse solo uno sketch...pensavamo...
Applausi! Ora ho capito perchè su 10 film che amo vedere, 6 sono francesi, 3 di altre nazioni, 1 italiano.
Grande Svevo!
Raramente commento su UA-cam, ma ci tenevo a farti i complimenti. Mentre nei canali in inglese ho trovato spesso analisi simili, questa è la prima volta che ascolto qualcosa tanto lucido sullo stato del cinema italiano. Grazie!
Standing ovation!
Questa seconda parte, al pari della prima, fa capire realmente quanto possa far cacare il cinema Italiano (con qualche rara eccezione) e soprattutto i soldi che ricevono per produrre autentiche boiate!
Video di 20 minuti che mi ha incollato allo schermo. Ti do ragione soprattutto sul fatto che appena vedi un film italiano percepisci un qualcosa di amatoriale. Fino ai primi anni 90 questo modo di girare si accettava, ora non più. Per non parlare degli attori principali. Anche gli attori secondari nelle commedie avevano cmq un certo carisma (mi viene ad esempio in mente il compianto Dogui), ora noto che dobbiamo accontentarci di Di Martino e c. Mah...
Non sono un grande appassionato di cinema, ma soffro della sindrome da te ben descritta de: "ma sti film so tutti cheee stesse facce da cazzo"
Il doppiaggio italiano poi ha il potere di distruggere ogni film straniero senza pietà.
Complimenti Svevo ...culliamoci e nutriamoci, tra noi pochi amanti del cinema che fu, della dolce nostalgia della settima arte....che tu ci trasmetti....grazie.
Complimenti! Video straordinario (come sempre del resto!). Analisi perfetta. A questo punto potrebbe essere interessante cercare di analizzare il "sistema" cinematografico italiano degli anni '50-'60 (Fellini, Germi, Visconti...). Cercare di capire perché e come abbiamo avuto anche quella stagione di assoluti capolavori riconosciuti in tutto il mondo. Forse quel cinema era diverso perché quella Italia era diversa. Non saprei. Tu che ne pensi Svevo? Grazie ancora e in bocca al lupo per tutto.
@@lordvampair8553 Quando sento gente che dice "l'Italia potrebbe campare solo di turismo" non hanno capito, che l'Italia non deve e non può permettersi di farlo. Ormai siamo uno stato vetrina, dove la mentalità è quella di far spendere il turista per pagare il nostro l'affitto. Siamo un paese che, semplicemente, non produce. Non facciamo più buon cinema, a livello industriale siamo praticamente insignificanti dominati da una classe dirigente che non sa niente di politica, che utilizza slogan invece di comunicare correttamente, che promette e che puntualmente rimane immobile nel suo contorto meccanismo: a proposito di Kubrick, un sistema che è complesso nel suo interno, e che lo sembra anche da fuori ( Arancia meccanica, sembra naturale, ma racchiude in se ben altro, perciò il contrario di quello che stiamo vivendo). Se così vogliamo chiamare la vita, perché gli italiani, senza speranza né fiducia né denaro per andare avanti, a lungo termine dovranno adottare un autodifesa di sopravvivenza.
Erano gli anni della "Hollywood sul Tevere". I soldi dei colossal americani nutrirono una generazione di "mestieranti". Fotografi, scenografi, sceneggiatori, aiuto-registi che poi diventavano registi dopo aver imparato tutti i trucchi del mestiere e, da quella massa, uscivano fuori gli artisti. Certo, c'era anche chi, per questa trafila, non ci era passato (la prima generazione del neorealismo) Ma ci si doveva confrontare, mentre uno come Leone è uscito da lì. Artigiani prima che un'artisti. Gente che conosceva il cinema perchè era a contatto con quello "vero".
Così siamo passati dall'insegnare agli americani le inquadrature, la fotografia, l'uso della musica, all'inquadratura fissa televisiva e "smarmelliamo tutto".
@@XMOCCIX Il buon cinema lo facciamo ancora, sei tu che non lo guardi e probabilmente non hai guardato neanche il video.
@@walter_the_danger no vabbè chiaro che ci sono grandi registi come Sorrentino, Bellocchio e Martone però semplicemente non fanno i numeri che meriterebbero
Svevo ,famolo sto film 🎥!!! Comunque non hai sbagliato una parola in 21 minuti
- perché fanno cacare o perché il pubblico è coglione? - dato che la prima non esclude l'altra, secondo me sono vere tutte e due lol
Sei oggettivamente straordinario. Non so quanto tu ti senta centrato, soddisfatto nel ruolo di chi analizza e divulga la produzione d'altri. Forse il desiderio è quello di entrare in gioco nella produzione, per quel poco o tanto che la vita ha da regalarti in questo senso. In ogni caso, siamo privilegiati nel poter seguirti nel viaggio che ci fai fare in video come questi. Sei maestro in ciò che fai, e sgorgano qualità inconsuete per i nostri tempi. Io amo soprattutto il taglio delle tue analisi, la visione mai scontata, il peso che dai alle parole, il tuo vocabolario, l'ironia - piacevolissima, e infine l'evidenza del tuo desiderio onesto e profondo che l'arte del cinema nel tuo Paese possa non perdersi.
Ti stimo, onestamente.
Buona fortuna, Svevo, e ancora grazie per il tuo metterti in gioco nonostante tutto.
In Italia gli attori recitano ancora in modo molto teatrale, come nelle serie TV italiane.
Il doppiaggio è teatrale e artificioso con l'adattamento che protende sempre ad addolcire la pillola...
Purtroppo ci dobbiamo molto lavorare
Magari venissero dal teatro e avessero fatto la gavetta lì!
Ciao Svevo, grazie per questa disamina attenta e puntuale e con quell'ironia pungente che rende il tutto ancora più amaro.
Per la "piccola parentesi" che apri a 4:42 sui budget sia dei film italiani che dei cachet degli attori, un modo per conoscerli ci sarebbe; non per tutti ma sicuramente per qualche titolo è possibile trovare dei dati. Se ti interessa scrivimi pure o meglio lasciami una tua mail. Eventualmente è un lavoro impossibile da fare online. Anch'io sono a Roma. Un saluto.
Video stupendo. Purtroppo il nostro cinema è Boris, niente di più niente di meno. Un tempo Paolo Villaggio, Benigni, riempivano le sale, io Johnny Stecchino l’ho visto sulle scale del cinema con la gente che urlava e rideva a squarciagola. Come tu spieghi, i problemi sono molteplici ma il più grave a mio avviso è la scrittura, mancano i grandi autori della commedia, Villaggio ha scritto Fantozzi, sia il libro che i film sono stati un successo. Le nostre produzioni sono scadenti, mediocri, il pubblico non è scemo infatti assistiamo incuranti a un flop dopo l’altro
Svevo credici si più a sto UA-cam, è troppo un mese senza un tuo video. Puoi fare ancora numeri enormi come in passato
Hai messo in video tutto quello che, sottopelle, sappiamo, o dovremo sapere. Questo video (e il suo precedente) va fatto girare ovunque.
La tua capacità di argomentare è fenomenale!
Questo discorso valeva già agli inizi degli novanta la cosa è diventata talmente persistente che ormai non ci si fa più caso.
Sui problemi del cinema italiano erano più oggetto di discussione quando c'era il successo dei cinepanettoni (a proposito di ripetitività delle produzioni questo è un altro esempio che nonostante non abbiano più lo stesso successo di un tempo ogni anno nel periodo natalizio ne producano tre o quattro),e ci fu quella perla di serie che si chiama Boris durata solo tre stagioni trasmessa su uno dei tanti canali di Sky,e che solo grazie ai meme la gente la scopre a distanza di anni (forse sarà per questo è in vsta dopo anni una nuova stagione)
Ma Boris per quante cose poteva dire su cos'è lo showbiz italiano,di stagioni e di episodi ne poteva fare un'infinità.
Sensazione mia,ormai questo dibattito infiamma davvero poco il pubblico,il cinema quello più conosciuto,quello americano pur essendo un industria potente io la vedo in crisi di creatività,anche lì secondo me ci potrebbe uscire un bel video,ma una crisi completamente diversa dalla nostra.
Il cinema italiano e chi lo comanda lo immagino sarà un manipolo di persona in qualche strada dei Parioli,gli altri si allineano e poi non riconosci più quelli bravi da quelli scarsi.
Ci sono film italiani che non sembrano affatto film fatti in Italia,ma più di tutti secondo me è una commedia del 2000 "Pani e tulipani".Commedia leggera,allegra ma intelligente e ti fa riflettere,poi una cosa più unica che rara l'ambientazione di Venezia è un fantastico spot alla città,un po' come quelli in fissa con gli anime e si innamorano del Giappone.
L' unica attrice più famosa era Marina Massironi bella e brava,ma negli ultimi vent'anni in pratica è sparita da qualsiasi cosa.
Accadono poi questi strani fenomeni attori bravi che si riducono a fare fiction o scompaiono,un altro bravo è Kim Ross Stuart gli ultimi film mi sembravano mediocre,anche se l'ultimo fatto da lui non era male,ma sconosciuto ai più,anche perché ha dei risvolti erotici fatti bene,cosa più unica che rara nel cinema italiano.
Standing ovation! Svevo hai centrato tutto, ma la scrittura francese è elevatissima e quella nostra se c'è non viene mai premiata o si affossano gli autori emergenti.
Da non-addetto-ai-lavori quale sono, noto le lacune comuni pressoché a tutti i settori produttivi italiani : chi decide, chi sceglie cosa realizzare, è fondamentalmente incapace....
Due video di cui avevamo estremamente bisogno. Hai inquadrato la situazione disastrosa del cinema italiano di questi ultimi anni nella sua totalità. Inoltre sei anche simpatico e coinvolgente. Grazie
Hai preso un ottimo termine di paragone per esprimere la crisi. Ho amato molto c est la vie (cambio di titolo inutile, tra l'altro), anche se ho visto la versione doppiata, soprattutto per la presenza di Bacrí e di Rouve; la versione italiana non mi ha incuriosita nemmeno di striscio, ché fosse scadente rispetto all'originale era evidente già nel trailer. Hai un occhio e una sensibilità non comune. Concordo: le commedie italiane non fanno ridere, per lo meno questo genere di adattamenti con personaggi pescati un po' dalla tv, dalla musica, da yt... Però questa tendenza a portare al cinema il nome famoso è stata sempre popolare, da Elvis a Little Tony 😅 ha recitato veramente chiunque.
Son contento di aver trovato questa gemma di canale grazie al video di marra su papmusic. Davvero un'analisi interessantissima sul cinema italiano, mi recupererò anche gli altri video!
2024: i migliori bei giorni
Sti video di analisi e piccoli spazi di cazzeggio sono interessanti e divertenti. Grande Své!
sarà la terza volta che mi guardo questo video e la parte 1 di questa serie e non smetto mai di ritrovare certe similitudini in un po' tutti i settori dell'arte italiana: tu parli di cinema, nello specifico quello commerciale che dovrebbe competere con i vari block buster stranieri, io lo vedo nel fumetto, quello seriale e periodico che esce un albo una volta al mese circa, ma sono abbastanza convinta che lo possiamo ritrovare anche nella letteratura, nella musica e in tanti altri settori dell'arte: da una parte il pubblico che, per un motivo o per l'altro (le motivazioni nel fumetto sono a volte diverse da quelle nel cinema) non permette alla produzione artistica di smuoversi dalla sua stagnazione e chi deve produrre i lavori preferisce rimanere nella situazione stagnante, continuando il circolo che ormai è diventato una spirale discendente.
Ormai possiamo solo sperare che dall'internet vengano fuori nuove possibilità grazie anche a persone che cercano di avvicinarsi al pubblico, senza dover scimmiottare modi di rappresentare la realtà di altri paesi (a dire questo penso al primo film de "il ragazzo invisibile" che letteralmente scimmiottava la cultura americana, andando in contrasto con il fatto che nel film i personaggi sono italiani che vivono in Italia e con le dinamiche culturali e sociali nettamente differenti)
Bravissimo Svevo, perfetta analisi e spiegata veramente bene. E poi ti sai far veramente ascoltare… non riuscivo a “stoppare” il video. Chapeau
Azzo, comunque questa è la prima volta, a mia memoria, che in un confronto in un tuo video tra Italia e Francia, fai vincere i transalpini a mani basse! Ci dobbiamo preoccupare? :)
Complimenti, complimenti, complimenti!!! Non c'è altro da dire. Ti meriti un grande futuro, te lo auguro con tutto il cuore.
Aggiungerei che i film italiani hanno tre categorie di attori: quelli giovani che farfugliano in romanesco da fiction, alla Cesaroni o alla Medico in famiglia, quelli anziani che declamano con birignao da teatro e fanno per lo più i caratteristi, quelli intermedi nello standard recitativo da commedia cinematografica media. E il contrasto tra i tre modi nello stesso film è irritante.
Mi hai ricordato una cosa. Tra i film italiani, quanti NON sono ambientali a Roma? Ho capito che Roma è la sede di cinecittà ma vedere film ambientati nella stessa città con attori che, come hai osservato, ostentato una calata in modo quasi eccessivo mi fa proprio passare la voglia.
(probabilmente il fatto che lavoro a Roma ma odio la città ha una certa influenza quindi la mia osservazione potrebbe essere un po' di parte)
@@roccosfondo8748 Sono i giovani attori che evidentemente non studiano dizione a parlare come a casa loro cioè in italoromanesco.
@@isabellacicchetti6058 sì penso tu abbia ragione. Però penso anche che le produzioni dovrebbero provare a mettere il naso fuori dal raccordo.
@@roccosfondo8748 Conoscevo una persona che anni fa stava cercando di mettere in piedi la produzione di un film ambientato durante una nota catastrofe naturale avvenuta decenni fa in nord Italia.
Non le racconto le peregrinazioni tra le varie film commission regionali, arriviamo alla fatidica riunione al Ministero della Cultura: "Non si potrebbe Romanizzare un po' la storia o i personaggi, sarebbe più facile ottenere i fondi".
@@busterval molto interessante quello che mi dice
C'hai un cazzo di pixel bruciato che mi ha fatto impazzire, pensavo fosse del mio schermo. A parte questo bellissimo video.
Io guardo pochissimo da anni il cinema italiano per una, chiamiamola malattia, da cui ancora non sembra essere guarito (che rientra nel tema dell'incompetenza citato nel video) . Mi riferisco al 'sussurrismo' ovvero all'abitudine dei nostri attori di sussurrare per conferire pathos alla recitazione. C'è anche una variante in cui si passa da quel registro all'urlo isterico sempre per maggiore drammaticità. I film comici in genere non soffrono di questo problema. Ecco, se cominci a farrci caso diventa insopportabile.
Questo mi ha subito rimandato ad un certo Stefano Accorsi
@@giulianocaterino4560 Accorsi sussurra, urla, e raddoppia le vocali alla fine delle frasii.
Se si guardano i film stranieri in lingua originale e non doppiati spesso non si capisce nulla di quello che dicono. La realtà è che nella maggior parte dei casi abbiamo tarato i nostri gusti sul doppiaggio dei film statunitensi e quello è il canone con cui giudichiamo la recitazione in Italia.
@@Arnarost Se si guardano i film stranieri in lingua originale e non doppiati spesso non si capisce nulla di quello che dicono.
@@lo-gin in realtà no. Come spiegato nel video spesso il doppiaggio cambia frasi, toni e stravolge le scene. Se si vede il film doppiato non si vede l'opera per come è nata ma per come si è operato su di essa, modificandola. Quando dico che anche nei film in lingua originale si capisce poco è per sfatare questo mito tutto italiano che gli attori italiani non si capiscono e "sussurrano". Accade in tutte le lingue.
Ti voglio bene Svevo! Grazie! Ti auguro di trovare soddisfazione nella tua sempre tenace e originale ricerca di significato e di approfondimento.
I francesi hanno un'industria che funziona (compresa la tanto vituperata protezione dei film di casa) e uno star system stellare. Andate a vedere quanti registi e attori/attrici francesi lavorano oltreoceano e il rispetto reciproco che hanno. Anch'io avevo dei pregiudizi ma sto recuperando film francesi quando possibile, a differenza nostra non hanno rinunciato ai generi ma sperimentano e osano (per esempio l'ondata horror fei primo anni 2000, penso a Alta tensione o Martyrs). Assayas gira con Krysten Stewart e rifà Irma Vep per HBO, o Eva Green che è (era) protagonista di Penny Dreadful. Qui ancora ci facciamo grandi con De Sica e Fellini e wuando va bene citiamo Dario Argento, siamo un paese cinematograficamente mummificato e la tv ha appiattito tutto (non cito ovviamente le meritevoli eccezioni). A rimarcare il trend, il patron del Festival del Cinema di Venezia, Barbera, ha detto che l'italia quest'anno ha raggiunto il massimo della produzione da moltissimi anni ma che solo 4-5 film sono veramente meritevoli. Siamo a questo punto.
Complimenti per il coraggio di fare questa analisi impietosa ma veritiera e molto accurata del cinema italiano, mettendoci la faccia!
Ottima analisi. Secondo me, quello che risulta più evidente dalla tua ricerca è che, come in tanti altri ambiti, l'imprenditoria italiana nel cinema investe solo sulla base di una certa evidenza di successo, dimostrata da eventi del passato. Vedo una certa paura di essere originali, di andare dove nessuno è mai giunto prima (cit). Quello che ci ha reso grandi 5-600 anni fa, attraversare mari sconosciuti, proporre tecniche e tecnologie inedite, rischiare capitali in imprese pericolose ma ad alto rischio, è stato sostituito da piccoli investimenti in campi abbastanza conosciuti, supportati da qualche dato pregresso... La sicurezza dei buoni della posta contro investire su azioni di aziende giovani e innovative... Ci siamo imborghesiti...
Purtroppo, non è un fatto puramente italiano. Le stesse critiche sono, da anni, mosse a Hollywood. Giustamente! Cosa hanno sfornato? Remake, reboot, prequel, sequel, spin off... sembra una linea produttiva dove hai 12 modelli dello stesso prodotto con leggere variazioni. Lo facevano anche 30 e passa anni fa e ora forse ancora di più. Con qualità scadente ma budget mostruosi a volte. Vogliono l'incasso sicuro, la formuletta magica, poco sforzo, paletti di qua e di là, zero interesse artistico (e quindi libertà e quindi rischio), zero originalità. Anche loro da sempre fanno i remake di film o serie straniere (in molti casi, versioni peggiori) e ti rivendono la stessa minestra riscaldata. Idem nella musica. Non a caso le società sono le stesse.
Il concetto stesso di impresa (economico o avventuroso) è ormai in via di estinzione.
Anche perché negli ultimi decenni c'è stata un'enorme concentrazione nell'industria dei media. Se i soggetti sono pochi, tutto si uniforma per forza di cose.
Quella poco imprenditoria sana e di verso successo italiana c'è ma l'italiano medio non la conosce o pensa sia straniera. Non siamo più né poeti, né santi, né navigatori :(
@@DarkSideofSynth mi trovi assolutamente d'accordo. Secondo me, l'unica soluzione è investire sulla informazione. Ho due nipotini di 9 e 7 anni, e cerco di indirizzarli ogni volta che posso verso generi e interessi che non vedranno mai pubblicizzati dai mass media. Ovviamente ora sono piccoli, ma spero che fra qualche anno, possiamo parlare insieme di buona musica, buon cinema e buona letteratura insieme. E credo che ognuno di noi debba fare lo stesso con amici e familiari. Perché se stamo a aspetta' Netflix o er Berlusca, stamo freschi. Bisogna condividere chicche, musicisti bravi anche se poco conosciuti ma anche provare a produrre qualcosa in prima persona. Anche se non è un capolavoro. Ma imparare a conoscere il processo produttivo, per apprezzare il lavoro degli altri.
@@cesareborgia8865 D'accordo al 100%. La pappa in bocca, no ;)
Devo dire analisi veramente ben fatta, tanto da rispecchiarmici in toto e riconoscendo tutti i limiti del cinema italiano che mi allontantano sempre più dalla sala e che mi hanno fatto disinteressare molto delle pellicole nostrane.
Oltre all'onnipresenza di alcuni attori noti, io aggiungerei anche la ridondanza delle ambientazioni e dei generi.
Probabilmente per questioni legate al budget, praticamente ogni pellicola italiana è ambientata al giorno d'oggi e considerando che spesso a questo si associa un genere sempre comico o drammatico e una fotografia molto simile, ne consegue che gli spunti e le prospettive sono davvero limitati e a me sembra di rivedere in ogni pellicola un qualcosa di già visto in altre e la presenza degli stessi attori, talvolta mi fa dubitare veramente che si tratti dello stesso identico film o di un suo sequel.
Devo dire che il cinema italiano al giorno d'oggi non mi appassiona per niente, salvo rare eccezioni, ma sta di fatto che nemmeno quello americano orami mi entusiasma, ma forse il maggior budget spesso lima i suoi limiti e lo fa digerire meglio.
Sto puntando invece a recuperare vecchi film italiani dei generi più disparati, dovendo ammettere che una volta le idee facevano davvero la differenza ed è evidente che si avesse anche più voglia di osare e puntare anche a generi ormai dimenticati dalle produzioni italiane: tra tutte horror, per cui in Italia una volta riuscivamo anche a sfornare piccoli capolavori mentre oggi è praticamente estinto
Generalizzerò ulteriormente aggiungendo che il sistema marcio che hai descritto è allargabile a tutta la cultura e società italiana. La morte del cinema è un epifenomeno, temo.
21 minuti volati, ottima analisi finalmente qualcuno che dice le cose che dovrebbero dire i critici cinematografici nostrani non si perdessero a fare sempre lodi sperticate di film noiosissimi.
Una cosa che mi chiedo e su cui spero farai un video è: è tutto televisivo, vengono tutti dalla televisione, ma allora com'è che anche la televisione fa schifo? Io vivo in Corea del Sud e con gli stessi abitanti dell'Italia producono serie tv di rilevanza internazionale, pure la Spagna produce buoni prodotti, com'è che anche le nostre serie fanno cagare? Basta vedere le serie originali Netflix Italia, tipo la Luna Nera, Curon altre che ho subito dimenticato, come che fanno così schifo? Eppure il budget non è così differente e di solito peccano sulla scrittura che è l'unica cosa che non paghi (tanto).
Anche vorrei sapere perchè le poche cose fruibili del cinema italiano non sono mai sottotitolate. Da anni cerco di far vedere a mia moglie Tre uomini ed una gamba e Chiedimi se sono felice che dai come commedie ci stanno ma assolutamente nessun sottotitolo. Invece in coreano riesco a vedere sottotitolate oscurissime commedie degli anni 90. Ma che cazz.
Aggiungiamoci pure il fatto che il cinema italiano è pieno di raccomandati e siamo a cavallo
E con la chiosa finale degna chiusura di un epitaffio del cinema nostrano.
Grande Svevo.
Per quanto attiene alle giovani leve, a meno di casi di genialità, penso che potrebbe valere la regola che la maturità artistica segua quella personale. Per carità, non è una regola fissa, ma non mettiamo limiti alla divina provvidenza. È altrettanto vera questa tendenza: se una cosa funziona finisce per essere riproposta fino alla perorazione, tuttavia mi sa che non è solo una mania italiana, ma probabilmente di tutto il mondo. Noi la sintetizziamo con il detto "squadra che vince non si cambia", ma è una politica ben nota del marketing a qualsiasi livello. Esistono questi prodotti che si chiamano proprio cash cow (si potrebbe tradurre con mucche da mungere). Nel merito della questione più industriale e dei giri di denaro sulla produzione, potrebbe sembrare strano che a fronte di cotanto movimento di denaro, di risorse, anche umane e di talenti, alla fine i prodotti di qualità sono obiettivamente pochi in percentuale rispetto a tutto il girato. Sembra strano, ma non lo è. Se si va a considerare le altre arti, ad esempio l'ambito musicale e di arti figurative, in ogni tempo, ci si rende conto che per un autore o un artista che finisce per fare la storia, ne esiste una pletora che hanno vergato pagine a pagine rimaste per lo più sconosciute, lette solo da studiosi ed addetti ai lavori o che hanno impegnato le gallerie di esposizione, ma che hanno guadagnato due righe o addirittuta nulla sui medesimi libri. Sul discorso del riconglimento del pubblico mi scatta l'applauso su quanto detto, anche perché sono straconvinto che se vuoi un pubblico di buon gusto, gli devi dare cose buone, opere pregne, se gli dai la merda, quella alla merda si abituerà, anzi la cercherà pure più fetida. Negli anni settanta quando la discografia produceva il progressive, il pubblico lo apprezzava. Lo capiva appieno? No, però è un dato di fatto che oggi, al netto delle operazioni nostalgia e della identificazione col mito della giovinezza, le persone lo rimpiangono. Che poi non sia solo una questione di nostalgia della giovinezza lo dimostra quanto segue. Chi apprezza la trap non lo ha mai sentito, non ha concezione di una melodia e di un ritmo ben strutturato, poi magari sentono improvvisamente Kate Bush in una serie TV e letteralmente impazziscono. Però gli spacciatori di merda e chi non ama rifletterci troppo si incaponisce su "il pubblico lo vuole" e si ignora del tutto che la formazione del gusto si costruisce più con buoni stimoli che con buone "narrazioni" (intendo per narrazione un tentativo di dar valore ad un'opera attraverso istanze di tipo biografico, specie affette da una punta di vouyerismo, che so, la speculazione sull'infanzia infelice dell'artista e paccottiglia simile). Dovrebbe essere ben noto che le vicende di un grande artista non dovrebbero né incrementare la sua grandezza né inficiarla. Purtroppo oggi i dettagli "narrativi" nel senso specificato sopra sono più abbondanti delle note, dei colori, dei tocchi di cesello e di ogni altra cosa di cui l'opera è fatta.
90 minuti di applausi (e un saluto da Sperlonga). Ti stimo Svevo! Sei un grandissimo!!!
Analisi a dir poco interessante e ben strutturata, ma da te non ci si aspetta di meno. Spero che questo video giri parecchio e venga visto da chi il cinema oggi lo fa. Forse così capiranno dove stanno sbagliando o forse già lo sanno ....
Lo sanno, lo sanno. Tutto si regge su sovvenzioni e fondi (un pò come il resto dell'Italia), dell'incasso bene o male gli importa poco. Ciò che conta davvero è che quelle stesse sovvenzioni e fondi, rimangano nelle mani giuste: ti impacchettiamo il filmetto, ci mettiamo l'influencer del momento ed il gioco è fatto.
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Svevo grazie per la lezione, 21 minuti che sono sembrati 2.
Bellissimo video complimenti, per quello che mi riguarda non andrò mai più al cine a vedere un film italiano, una delusione dietro l altra ciaone cinema italiano
Tra i migliori film italiani menziono in termini di creatività e originalità: SMETTO QUANDO VOGLIO
Che è breaking bad versione film, con una spruzzatina di “i soliti ignoti” e girato con un filtro verde. Per carità, un ottimo film che è andato benissimo e chi mi è anche piaciuto. Ma addirittura creativo ed originale mi sembra un pochino troppo.
Se citi questo film per CREATIVITÀ e ORIGINALITÀ mi sa tanto che ti è sfuggito qualcosa😅
Spero che sia ironico
Non sono ironico, magari ci saranno influenze di serie/film però è una trama e trilogia ben fatta
@@EclecticAlfa sì, ma infatti il punto non è la fattura della trama e del prodotto. Ci sorprende l’uso di aggettivi come creativo e originale in una pellicola che ha le stesse premesse, idea di base e parte dello sviluppo uguali ad una delle serie tv più iconiche della storia. Tutto qui
Ma sei un grande. Sei uno dei pochi italiani che riesce a vedere davvero come stanno le cose.
Il problema è che gli "attori" italiani di cinema non sono attori, si prendono comici TV, miss Italia, tronisti, ballerini, passanti per strada, amici degli amici, e li mettono davanti alla cinepresa, nessuno che abbia fatto una scuola per attori o provenga da una gavetta, ed infatti poi la recitazione fa schifo, sembrano fiction TV scadenti. Se parti già con attori che non sanno recitare, poi ci aggiungi sceneggiature amatoriali, registri presi dalla TV, fotografia non da cinema ma da serie TV, ottieni il tipico film italiano mediocre. Il 95% delle volte se sai che un film è italiano già sai che sarà recitato male, girato peggio, e sceneggiato in maniera pessima.
Svevo complimenti, hai detto quello che è palesemente la verità.
Io aggiungerei che i finanziamenti pubblici andrebbero tolti così finirebbe la produzione di film mediocri in perdita che servono solo a far guadagnare attori e produzioni mediocri che lavorano solo grazie a conoscenze e amicizie politiche.
tanti dettagli e tante verità, bravissimo Svevo. Non ho ancora capito in che direzione vai, ma qualsiasi contenuto riporti è davvero ricco e interessante!
Credo che buona parte del panorama artistico mondiale odierno si possa semplicemente spiegare con il titolo di una canzone di Gaber" Il tutto è falso, il falso è tutto". Il falso non può emozionare l'animo umano in alcun modo. Lo rattrista e basta. Una volta si limitavano a creare al computer esplosioni, trasformazioni, metamorfosi etc. Adesso sono arrivati a creare film dove persino la sceneggiatura, la recitazione, la trama, le movenze degli attori, le espressioni facciali, le battute, sembrano meri algoritmi informatici usciti fuori da un software. Vi è in procedimento una graduale disumanizzazione dell'arte.
Se lo estendi addirittura a mondiale mi dispiace ma allora non sai di cosa parli.
C’è disumanizzazione in tutto
@@thegnegnolo è così ovunque
Un algoritmo come A.I. Dungeon o simili avrebbe creato sceneggiature più interessanti e a costi minimi. Invece usano sceneggiatori scelti per le connessioni con amici e parenti che si sono comprati i titoli piuttosto che guadagnarseli con lo studio.
Il teatro affrontò questo problema di dirigenza e maestranze chiuse e pessime secoli fà, ne uscì solo con una classe dirigenziale capace di investire e di rinnovare il settore in scatafascio. Il cinema subirà la stessa sorte.
Mi sa che, purtroppo, non sei molto lontano dal bersaglio...
Qualche produttore in Italia dovrebbe guardarsi allo specchio. Con tutto il rispeto per Luca e Paolo, per me loro non sono attori da cinema, ma due comici di teatro. Io non guardo un film italiano dai tempi di... boh? Credo che l'ultimo film italiano che abbia guardatro sia stato "Il Traditore" di Bellocchio con Favino. Non ho guardato ancora Loro di Sorrentino ma il resto e' davvero fuffa....
Ti do pienamente ragione Svevo, bravissimo!
Io vedo uscire nelle sale sempre meno film belli ogni anno, indipendente dal Paese di produzione. Fino agli anni 90 uscivano almeno 5 o 6 film bellissimi ogni anno. Dagli anni 2000 in poi escono veramente pochissimi film belli nel mondo. Secondo me le persone stanno subendo un decadimento antropologico dovuto a molteplici fattori.
non è vero che non escono molti film belli
Più che una analisi...na bibbia!! Centratissimo questo video, grande Svevo.
blasfem
Bellissima disamina. Me la sono proprio goduta. Da una vita non vedo in sala un film italiano a parte Jeeg Robot e anche in tv o sulle piattaforme ho una resistenza massima di mezz'ora.
Credo c'entrino molto i vari finanziamenti e contributi pubblici presenti praticamente in qualsiasi film, sino a farmi pensare che ottenere quelli sia l'unico motivo per cui vengono girati.
Bella analisi!!! Essendo un Italiano che vive in Belgio condivido pienamente!!! Bravo!
Il pubblico che va al cinema si attiva: si informa, sceglie e paga il biglietto. Mentre il pubblico televisivo è passivo. Non va molto per il sottile. A me quei due, Paolo e Luca non mi hanno mai fatto ridere neanche un po' e non mi attirano affatto ad andare al cinema. Nemmeno se mi pagassero loro a me. Sono sicuro che hanno scelto di fare il remake del film francese perché lo hanno trovato un prodotto intellettualmente raffinato. Quello che manca è il talento. In tv l'unico talento richjesto è saper leccare, o fingere spontaneità, o trasgressione. Tutto è lottizzato. Nessuno rischia su visioni originali, e talenti artistici. Mancano gli sceneggiatori di un tempo. La cultura italiana è morta.
Il polso della rovina del cinema italiano si denota anche dal fatto che mentre gli altri paesi europei riescono a piazzare attori a livello internazionale, noi ci siamo fermati a Monica Bellucci e Valeria Golino. A parte un paio di registi ispirati a vecchi autori, il cinema italiano non ha più niente da esprimere a livello globale. I francesi invece stanno andando davvero forte. Io ho già visto 4 o 5 film commerciali, per il grande pubblico, ma scritti magnificamente, con eccellente fotografia e direzione degli attori e con tematiche forti che spronano lo spettatore a riflettere sul mondo contemporaneo. Gli italiani non devono pensare troppo. Gli fa male.
Ma sei un sole!
Ti voglio bene! Hai trattato un argomento spinosissimo in maniera impeccabile e con ironia... dote che in Italia latita..
Concordo con più o meno con quello che hai detto; in più mi hai fatto vedere cose che non vedevo.
Il vocabolario italiano, me pare, so più o meno 300.000 vocaboli.
Quello inglese circa un milione!
Un inglese, nel linguaggio di tutti i giorni, utilizza circa 15\20.000 vocaboli.
Un italiano... meno di 1500!!!
Che vorrà vedè, uno che misura il mondo nei limiti di un "cerchio" sittanto ristretto?
Te credo che un film un pochino-ino impegnato non lo vedrà mai nessuno; troppe parole incomprensibili; e chi ce la fa a seguirlo!!!!
I cinema (le sale) ormai campano solo grazie ai super-eroi; nel 90% dei casi quei "film" sono puro intrattenimento.
E molti cercano solo intrattenimento.
Sicché, secondo me, il cinema in Italia non sta morendo; semmai è diventato un Oratorio, a pagamento, per bambinoni. Se proietti "roba troppo noiosa" i ragazzetti se ne vanno a giocà a calcio!
Grazie ancora