ciao, non ti conoscevo ma ti sei guadagnato un nuovo iscritto :) io sinceramente continuo ad essere a favore dell'allenamento con focus sullo stretch (facendo però tutto il rom, non solo parziali in allungamento) se si ricerca pura ipertrofia (non forza quindi) in quanto grazie a questa tipologia di allenamento ho imparato a mettermi sempre nella condizione di massimo "svantaggio" dal punto di vista del carico, quindi sollevo il minor carico possibile ma ne sono pienamente in controllo, ed il lavoro è al 100% muscolare. La progressione di carico è più lenta, ma quando arriva è assolutamente meritata; inoltre, uno dei punti che viene molto spinto dai vari nippard, istraetel, wolf, etc. è il controllo completo del movimento, soprattutto nella fase eccentrica; ancora, fare allungamento con pesi porta anche a benefici a livello di mobilità, è un po' come se il sollevamento pesi fosse anche una sessione di stretching, quindi alla lunga può dare molti vantaggi. per concludere, sì, probabilmente (come è stato dimostrato e come hai affermato tu) lo stretch based training è un po' una moda, ma può essere un ottimo strumento per insegnare alla gente come allenare i propri muscoli senza distruggersi :)
@@cirostrizzi3760 Grazie per la fiducia. Certo sono completamente d’accordo. Sicuramente valido. Tuttavia piuttosto che spendere tempo e risorse mentali di concentrazione per gestire al meglio “l’allungamento”; é più produttivo concentrarsi nel gestire al meglio l’intensità.
@@1set_duma assolutamente l'intensità è molto importante, ma anche questo è un aspetto che viene molto evidenziato da chi propone lo stretch based training (l'ho dato per scontato e non l'ho scritto prima ahaha). Infatti personalmente porto le serie (soprattutto l'ultima) al cedimento totale. Spesso nell'ultima serie ci aggiungo anche delle parziali in allungamento o rest pause per essere certo di non averne proprio più :)
@ ottimo. L’importante avere in comune l’obbiettivo finale. Poi i percorsi per arrivarci sono molteplici. Io mi faccio sostenitore del più corto e quindi efficace Sarò pigro sarò troppo fissato…
Bro sei tu che lo interpreti male, guardati bene le storie di matteo marcon e di pesce spalla. Innanzitutto lo studio ha dimostrato che la parte in allungamento è la parte fondamentale per la crescita dato che tra full ROM e focus allungamento non c’è differenza ti suggerisce che la parte non in allungamento sia meno importante. Oltretutto lo studio è stato fatto su persone che si allenavano ad ancora con volumi “alti”. Infatti allenarsi in allungamento genera più danno muscolare e per essere più efficace richiede meno volume. Anzi nonostante sto problema comunque hanno ottenuto gli stessi risultati. In pratica anche se in condizioni di merda l’ allungamento è stato uguale al full ROM, quindi tu pensa in condizioni favorevoli.
Stiamo pure in attesa allora di questo allineamento delle condizioni che hai riportato tu. Intanto comanda la fisiologia. E paradossalmente puoi reclutare tutte le fibre addirittura stando fermo. Quindi hai voglia ad aspettare risultati in cui una determinata porzione di rom sia più favorevole (con il volume che allineato come dici te) Rispetto ad un altra. IL RANGE DI MOVIMENTO É ININFLUENTE. Aspetta e spera…
guarda che il fatto che abbia condotto e postato uno studio nella quale smentisce la sua ipotesi iniziale non fa altro che rafforzare la mia stima nei suoi confronti, un bravo "scienziato" non è uno che fa di tutto per far avvalere la sua ipotesi, ma uno che conduce degli studi per smentirla, fare scienza vuol dire anche confermare il contrario di ciò che si pensa...
@@fabiogalli8711 Certo lodevole. Ora, probabilmente essendo mosso dai propri interessi, legati al fornire programmi di allenamento, non ha assimilato e diffuso la certezza del fatto che il movimento non è influente sull'attivazione delle unità motorie e quindi sulla stimolazione di ipertrofia. Se si punta a innescare componenti come la titina, che quindi apportano benefici ulteriori, allora anche qui sappiamo che è meglio attingere direttamente dalle eccentriche piuttosto che dalle parziali in allungamento.
Penso che le parziali in allungamento non vadano contro al concetto di intensità. Puoi scegliere di fare un esercizio con carico alto e lo stesso inserirle. In alcuni esercizi sei appunto in grado di compiere delle ripetizioni parziali in allungamento quando non sei più in grado di eseguire ripetizioni complete (come nelle trazioni, nel curl di bicipiti in piedi o nelle leg curls, in quanto la porzione in allungamento del movimento è quella dove abbiamo in realtà più forza, malgrado lo svantaggio dell'insufficenza attiva). Se lo studio di jeff nippard dimostra che parziali in allungamento e full rom hanno lo stesso valore, allora eseguirei ripetizioni complete all'inizio, aggiungendo poi le parziali, ottenendo un ottimo stimolo e andando "oltre" al cedimento. Per il resto sono d'accordissimo su tutto riguardo l'intensità e il metodo di allenamento a bassi volumi.
Ha senso questo tuo approccio. A livello teorico rimane però impossibile reclutare altre fibre una volta raggiunto il reale cedimento muscolare. Nemmeno con queste parziali. A livello pratico rimane comunque valido. Magari full rom per facilitare la percezione del muscolo target e poi finire, saltati gli schemi per via della fatica immane, nel range allungato. Tutto funziona e la piacevolezza dell'esercizio rimane fondamentale. io riporto l'approccio più logico e minimale
ciao, non ti conoscevo ma ti sei guadagnato un nuovo iscritto :)
io sinceramente continuo ad essere a favore dell'allenamento con focus sullo stretch (facendo però tutto il rom, non solo parziali in allungamento) se si ricerca pura ipertrofia (non forza quindi) in quanto grazie a questa tipologia di allenamento ho imparato a mettermi sempre nella condizione di massimo "svantaggio" dal punto di vista del carico, quindi sollevo il minor carico possibile ma ne sono pienamente in controllo, ed il lavoro è al 100% muscolare. La progressione di carico è più lenta, ma quando arriva è assolutamente meritata; inoltre, uno dei punti che viene molto spinto dai vari nippard, istraetel, wolf, etc. è il controllo completo del movimento, soprattutto nella fase eccentrica; ancora, fare allungamento con pesi porta anche a benefici a livello di mobilità, è un po' come se il sollevamento pesi fosse anche una sessione di stretching, quindi alla lunga può dare molti vantaggi.
per concludere, sì, probabilmente (come è stato dimostrato e come hai affermato tu) lo stretch based training è un po' una moda, ma può essere un ottimo strumento per insegnare alla gente come allenare i propri muscoli senza distruggersi :)
@@cirostrizzi3760 Grazie per la fiducia.
Certo sono completamente d’accordo.
Sicuramente valido. Tuttavia piuttosto che spendere tempo e risorse mentali di concentrazione per gestire al meglio “l’allungamento”; é più produttivo concentrarsi nel gestire al meglio l’intensità.
@@1set_duma assolutamente l'intensità è molto importante, ma anche questo è un aspetto che viene molto evidenziato da chi propone lo stretch based training (l'ho dato per scontato e non l'ho scritto prima ahaha). Infatti personalmente porto le serie (soprattutto l'ultima) al cedimento totale. Spesso nell'ultima serie ci aggiungo anche delle parziali in allungamento o rest pause per essere certo di non averne proprio più :)
@ ottimo. L’importante avere in comune l’obbiettivo finale.
Poi i percorsi per arrivarci sono molteplici.
Io mi faccio sostenitore del più corto e quindi efficace
Sarò pigro sarò troppo fissato…
Sparviere si è iscritto al tuo canale, vanne fiero ragazzo. Un saluto
che dire. HONORATO
Bro sei tu che lo interpreti male, guardati bene le storie di matteo marcon e di pesce spalla. Innanzitutto lo studio ha dimostrato che la parte in allungamento è la parte fondamentale per la crescita dato che tra full ROM e focus allungamento non c’è differenza ti suggerisce che la parte non in allungamento sia meno importante. Oltretutto lo studio è stato fatto su persone che si allenavano ad ancora con volumi “alti”. Infatti allenarsi in allungamento genera più danno muscolare e per essere più efficace richiede meno volume. Anzi nonostante sto problema comunque hanno ottenuto gli stessi risultati. In pratica anche se in condizioni di merda l’ allungamento è stato uguale al full ROM, quindi tu pensa in condizioni favorevoli.
Stiamo pure in attesa allora di questo allineamento delle condizioni che hai riportato tu.
Intanto comanda la fisiologia.
E paradossalmente puoi reclutare tutte le fibre addirittura stando fermo.
Quindi hai voglia ad aspettare risultati in cui una determinata porzione di rom sia più favorevole (con il volume che allineato come dici te)
Rispetto ad un altra.
IL RANGE DI MOVIMENTO É ININFLUENTE. Aspetta e spera…
guarda che il fatto che abbia condotto e postato uno studio nella quale smentisce la sua ipotesi iniziale non fa altro che rafforzare la mia stima nei suoi confronti, un bravo "scienziato" non è uno che fa di tutto per far avvalere la sua ipotesi, ma uno che conduce degli studi per smentirla, fare scienza vuol dire anche confermare il contrario di ciò che si pensa...
@@fabiogalli8711 Certo lodevole. Ora, probabilmente essendo mosso dai propri interessi, legati al fornire programmi di allenamento, non ha assimilato e diffuso la certezza del fatto che il movimento non è influente sull'attivazione delle unità motorie e quindi sulla stimolazione di ipertrofia.
Se si punta a innescare componenti come la titina, che quindi apportano benefici ulteriori, allora anche qui sappiamo che è meglio attingere direttamente dalle eccentriche piuttosto che dalle parziali in allungamento.
grande Sandro Tonali
Per Esser di Firenze Vanto e Gloria
Penso che le parziali in allungamento non vadano contro al concetto di intensità. Puoi scegliere di fare un esercizio con carico alto e lo stesso inserirle. In alcuni esercizi sei appunto in grado di compiere delle ripetizioni parziali in allungamento quando non sei più in grado di eseguire ripetizioni complete (come nelle trazioni, nel curl di bicipiti in piedi o nelle leg curls, in quanto la porzione in allungamento del movimento è quella dove abbiamo in realtà più forza, malgrado lo svantaggio dell'insufficenza attiva). Se lo studio di jeff nippard dimostra che parziali in allungamento e full rom hanno lo stesso valore, allora eseguirei ripetizioni complete all'inizio, aggiungendo poi le parziali, ottenendo un ottimo stimolo e andando "oltre" al cedimento. Per il resto sono d'accordissimo su tutto riguardo l'intensità e il metodo di allenamento a bassi volumi.
Ha senso questo tuo approccio.
A livello teorico rimane però impossibile reclutare altre fibre una volta raggiunto il reale cedimento muscolare. Nemmeno con queste parziali.
A livello pratico rimane comunque valido. Magari full rom per facilitare la percezione del muscolo target e poi finire, saltati gli schemi per via della fatica immane, nel range allungato.
Tutto funziona e la piacevolezza dell'esercizio rimane fondamentale.
io riporto l'approccio più logico e minimale