Gent. Sirion, ha perfettamente compreso che lo scorporamento dell'attività lavorativa dalla comunità ha portato all'alienazione. La soluzione non è la rivoluzione, ma la ricostruzione della comunità lavorativa: comunità, non società; comunità, non Multinazionali; comunità, non statalismo; comunità, non monopolio. Con stima. Cordialità, Bassi
Caro blanco vida, lo stipendio non paga il mio lavoro, che è impagabile, ma mi dispensa dal fare altro per i miei bisogni. E' un privilegio, è un dispensarmi dal fare quello perché ti interessa di più questo, e quindi mi dai quello perché io ti dia questo. Il lavoro umano è gratuito o non è umano: Se hai compreso questo con le tue viscere, allora sei una persona vera: Ti costerà caro, ma sarai un uomo felice, come me, povero, ma talmente ricco che Berlusconi se lo sogna! Grazie di esserci. Ciao!
DARSI DA FARE PER ESSERE AUTENTICI ...creatività ...sviluppo dello spirito comunitario ...sviluppo della consapevolezza...espansione ...com-prensione ...comunicazione.
Sirion1987, condivido in pieno la tua sentenza, purché per "comunità" tu intenda "unità dei molti" o "moltiplicazione dell'uno, che rimane uno, unico e indiviso e posseduto da tutti i membri della comunità". Vedi: Luigi Cortesi, Uomo e Stato di fronte all'etica, Giuffrè, MI 1988. Ti piacerà, perché è pulito come te. Cordialità, Bassi
Sirion, In questo momento noi stiamo effettivamente lavorando, e il nostro prodotto è la dilatazione della nostra persona. Nel capitalismo io sono forza lavoro, il prodotto è merce, e il finale è il denaro, che va al disgraziato e al padrone. Solo la COMUNITA', piccola o grande, comprende in sé il lavoro nella sua dimensione umana. Non sono marxiano, né marxista, sono uno uno come te, che vuole vedere come giocare la propria vita seriamente e serenamente. Stima, Bassi
Il commento precedente era per ribadire che il comunismo non è altro che la costruzione di questa comunità. Per evitare polemiche, che non ci porterebbero ad una discussione sana e matura, non dobbiamo confondere il comunismo con lo stalinismo o statalismo.
Grazie mille! Il professore parla lentamente, credo perchè pensa a quelllo che dice. io guardo i video a velocità 1.5 per gusti miei, li trovo perfetti, ma nel velocizzare la voce, la persona che ho di fronte anche cambia nei gesti e nelle espressioni. tanto che se guardassi la lezione a velocità normale, non riconoscerei il maestro.
Grazie La considero un ottimo Maestro. Credo che abbia toccato i temi centrali, dandone degli spunti che ci permettono di non esserne schiavi di questo sistema. Quello che manca oggi appunto è la comunità e penso che in primo luogo effettivamente sia da ricostruire come tessuto sociale, come coscienza collettiva. Certo il Capitale cerca in tutti i modi di ostacolare l'uomo semplicemente togliendolo dal contatto con se stesso. Vorrei poi correggere il pensiero tu Sirion1987 senza superbia, sul fatto che "solo in quanto parte dell'elite dominante ho la libertà di soddisfare i miei bisogni". In realtà anche il "Signore" è partecipe dello stesso sistema del "Servo" e quindi nonostante goda di alcuni favori rispetto al servo non è mai davvero libero, è anch'egli schiavo del potere che egli non ha perchè il potere non lo si può avere, possedere, si è in realtà posseduti da esso. Infatti io questi signori lobbysti, investitori privati e tutti coloro che nella loro superbia ne fanno sfoggio li chiamo per quello che realmente sono : "impotenti".Infatti il potere è solo la sensazione illusoria che hai nell'avere qualcuno sotto di te, ma colui che è sopra è sotto ad un altro falso potere e cosi all'infinito, infatti il potere è solo un falso modello. Poi Impotenti perchè hanno bisogno di rappresentarsi per quello che hanno smarrendo quello che sono, infatti non avrebbe senso mostrarsi (come si fa oggi nella cultura della visibilità mass mediatica) per quello che siamo, ciò che siamo naturalmente non abbiamo bisogno di mostrarlo perchè ci appartiene, ci rappresenta autenticamente e quindi fa parte della nostra reale identità e non ci resta che condividerlo nella comunità a differenza dell'altro che ci espropria della nostra identità e allora disperatamente si cerca nei modelli sociali ovvero negli stereotipi di essere rappresentati, di avere un briciolo di identità di ritorno (ma è impossibile). Ciao a tutti.
Il lavoro "liberato" può essere tale solo nella comunità. In virtù di ciò, è impensabile eliminare l' "alienazione", poichè è l'elemento fondante di questo modo di produzione capitalistico.
Nell'Ideologia Tedesca, Marx scrive: "Solo nella comunità con altri ciascun individuo ha i mezzi per sviluppare in tutti i sensi le sue disposizioni; solo nella comunità diventa possibile la libertà personale. Nei surrogati di comunità che ci sono stati finora, nello Stato, ecc., la libertà personale esisteva soltanto per gli individui che si erano sviluppati nelle condizioni della classe dominante e solo in quanto erano individui di questa classe".
Complimenti, un professore che non si dimentica
Grazie prof. e grazie a chi ha reso per tutti queste lezioni
Gent. Sirion, ha perfettamente compreso che lo scorporamento dell'attività lavorativa dalla comunità ha portato all'alienazione. La soluzione non è la rivoluzione, ma la ricostruzione della comunità lavorativa: comunità, non società; comunità, non Multinazionali; comunità, non statalismo; comunità, non monopolio. Con stima. Cordialità, Bassi
Caro blanco vida, lo stipendio non paga il mio lavoro, che è impagabile, ma mi dispensa dal fare altro per i miei bisogni. E' un privilegio, è un dispensarmi dal fare quello perché ti interessa di più questo, e quindi mi dai quello perché io ti dia questo. Il lavoro umano è gratuito o non è umano: Se hai compreso questo con le tue viscere, allora sei una persona vera: Ti costerà caro, ma sarai un uomo felice, come me, povero, ma talmente ricco che Berlusconi se lo sogna! Grazie di esserci. Ciao!
DARSI DA FARE PER ESSERE AUTENTICI ...creatività ...sviluppo dello spirito comunitario ...sviluppo della consapevolezza...espansione ...com-prensione ...comunicazione.
Sirion1987,
condivido in pieno la tua sentenza, purché per "comunità" tu intenda "unità dei molti" o "moltiplicazione dell'uno, che rimane uno, unico e indiviso e posseduto da tutti i membri della comunità". Vedi: Luigi Cortesi, Uomo e Stato di fronte all'etica, Giuffrè, MI 1988. Ti piacerà, perché è pulito come te. Cordialità, Bassi
Sirion,
In questo momento noi stiamo effettivamente lavorando, e il nostro prodotto è la dilatazione della nostra persona. Nel capitalismo io sono forza lavoro, il prodotto è merce, e il finale è il denaro, che va al disgraziato e al padrone. Solo la COMUNITA', piccola o grande, comprende in sé il lavoro nella sua dimensione umana. Non sono marxiano, né marxista, sono uno uno come te, che vuole vedere come giocare la propria vita seriamente e serenamente. Stima, Bassi
❤❤❤❤❤
"Uno dei mezzi di depravazione più diffuso è la scuola."
Il commento precedente era per ribadire che il comunismo non è altro che la costruzione di questa comunità. Per evitare polemiche, che non ci porterebbero ad una discussione sana e matura, non dobbiamo confondere il comunismo con lo stalinismo o statalismo.
Bellissimo discorso. Grazie.
Grazie mille!
Il professore parla lentamente, credo perchè pensa a quelllo che dice. io guardo i video a velocità 1.5 per gusti miei, li trovo perfetti, ma nel velocizzare la voce, la persona che ho di fronte anche cambia nei gesti e nelle espressioni. tanto che se guardassi la lezione a velocità normale, non riconoscerei il maestro.
Grazie La considero un ottimo Maestro. Credo che abbia toccato i temi centrali, dandone degli spunti che ci permettono di non esserne schiavi di questo sistema. Quello che manca oggi appunto è la comunità e penso che in primo luogo effettivamente sia da ricostruire come tessuto sociale, come coscienza collettiva. Certo il Capitale cerca in tutti i modi di ostacolare l'uomo semplicemente togliendolo dal contatto con se stesso. Vorrei poi correggere il pensiero tu Sirion1987 senza superbia, sul fatto che "solo in quanto parte dell'elite dominante ho la libertà di soddisfare i miei bisogni". In realtà anche il "Signore" è partecipe dello stesso sistema del "Servo" e quindi nonostante goda di alcuni favori rispetto al servo non è mai davvero libero, è anch'egli schiavo del potere che egli non ha perchè il potere non lo si può avere, possedere, si è in realtà posseduti da esso. Infatti io questi signori lobbysti, investitori privati e tutti coloro che nella loro superbia ne fanno sfoggio li chiamo per quello che realmente sono : "impotenti".Infatti il potere è solo la sensazione illusoria che hai nell'avere qualcuno sotto di te, ma colui che è sopra è sotto ad un altro falso potere e cosi all'infinito, infatti il potere è solo un falso modello. Poi Impotenti perchè hanno bisogno di rappresentarsi per quello che hanno smarrendo quello che sono, infatti non avrebbe senso mostrarsi (come si fa oggi nella cultura della visibilità mass mediatica) per quello che siamo, ciò che siamo naturalmente non abbiamo bisogno di mostrarlo perchè ci appartiene, ci rappresenta autenticamente e quindi fa parte della nostra reale identità e non ci resta che condividerlo nella comunità a differenza dell'altro che ci espropria della nostra identità e allora disperatamente si cerca nei modelli sociali ovvero negli stereotipi di essere rappresentati, di avere un briciolo di identità di ritorno (ma è impossibile). Ciao a tutti.
Il lavoro "liberato" può essere tale solo nella comunità. In virtù di ciò, è impensabile eliminare l' "alienazione", poichè è l'elemento fondante di questo modo di produzione capitalistico.
Grazie per la cordialità.
io voglio laborare non per denaro mais per amore.mi ha piacuto molto queste discorso.mille grazie
grazie...
Nell'Ideologia Tedesca, Marx scrive: "Solo nella comunità con altri ciascun individuo ha i mezzi per sviluppare in tutti i sensi le sue disposizioni; solo nella comunità diventa possibile la libertà personale. Nei surrogati di comunità che ci sono stati finora, nello Stato, ecc., la libertà personale esisteva soltanto per gli individui che si erano sviluppati nelle condizioni della classe dominante e solo in quanto erano individui di questa classe".