questo yoga nidra , mi aiuta e mi da molto ,ho scoperto che riesco a seguirlo meglio la mattina appena sveglia ,mi permette di stare sveglia e seguire il percorso più rilassata . buona giornata e grazia per questo insegnamento prezioso
Lo è sicuramente. Quando sei sdraiato sul letto, la maggiore comodità potrebbe semplicemente indurre più facilmente il sonno. Ma a parte questo, va benissimo.
Buongiorno, attenzione al possibile verificarsi di paralisi del sonno (sono rimasto bloccato cosciente senza potermi muovere per una intera giornata), allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche che possono durare anche diverse ore. Mettere una sveglia molto rumorosa per non superare l'ora di rilassamento in nessun caso
Grazie del messaggio. L’indicazione di non superare l’ora di rilassamento “in nessun caso” non è corretta, secondo la mia esperienza. Innanzitutto, perché la profondità con cui possiamo entrare in determinati stati di rilassamento non è una funzione unicamente della durata del processo di rilassamento. Più importante è comprendere la natura dei fenomeni che è possibile sperimentare alfine di viverli senza paure e a volte addirittura sfruttarli. Il fenomeno di cui parli, la “paralisi del sonno”, viene a volte anche definito “catalessi proiettiva”, o “paralisi ipnagogica”, “paralisi notturna”, ecc. È caratterizzata da rigidità delle membra (che appaiono come estremamente pesanti), mancanza di sensibilità, respirazione lenta, ma soprattutto dall’impossibilità di muovere il proprio corpo fisico (a parte in certi casi gli occhi, la lingua, o alcuni lievissimi movimenti delle estremità degli arti), pur trovandosi consapevolmente al suo interno, cioè nella condizione “intrafisica”. Tale condizione di atonia muscolare generalizzata (ad eccezione della funzione respiratoria) è espressione di una disconnessione del centro motorio dal centro intellettivo. Viene solitamente ritenuta un disturbo del sonno, causato da stress e da cicli di sonno irregolari, che portano a un’alterazione del livello abituale di lucidità con il quale viviamo il passaggio dello stato ipnagogico. Ma per chi contempla la possibilità di una para-anatomia e para-fisiologia dell’essere umano (secondo la quale la nostra manifestazione non si ridurrebbe unicamente al corpo fisico), questo fenomeno di paralisi sarebbe in relazione al processo di disconnessione dei veicoli, e avrebbe come funzione anche quella di proteggere l’individuo dai pericoli di eventuali movimenti inconsulti, dovuti a ripercussioni in provenienza sia dall’attività extrafisica della coscienza, quando questa è proiettata, sia dall’attività onirica. Ora, oltre ai nomi già evocati, questo particolare stato di “catalessi somatica” ha ricevuto, a livello popolare, dei nomi assai poco rassicuranti, come ad esempio quello di “terrore notturno”. Infatti, come è facile immaginare, se non si è a conoscenza dell’origine (e assenza di pericolo) di tale condizione (che andrebbe sfruttata al meglio, ad esempio, per facilitare una proiezione lucida), questa è indubbiamente in grado di promuovere estremo disagio nella persona che la sperimenta, che in taluni casi può sfociare in vere e proprie crisi di panico. In altre parole, la catalessi proiettiva è sicuramente una delle cause principali di “proiettofobia”, cioè di paura patologica riguardante il processo di esteriorizzazione della coscienza. Ma se non ci si lascia sopraffare dalla paura, non è difficile svegliarsi anche in stato di catalessi proiettiva (se non scegliamo di sfruttarla per produrre uno stato extracorporeo lucido). Come fare? Molto semplicemente, senza avere alcuna fretta e rimanendo perfettamente calmi (perché lo ripeto non c’è alcun pericolo), si cercherà di promuovere dei micromovimenti, ad esempio degli occhi, della lingua, dell’estremità delle dita, ecc. Si cercherà inoltre di rendere la respirazione progressivamente più intensa, e in ultimo esercitare la volontà ferma di muovere il corpo, ad esempio ruotandolo sul tronco.
Una delle più belle pratiche di yoga nidra mai fatta in più di 20 anni di yoga. Grazie
Grazie per il cortese apprezzamento, mi fa molto piacere.
questo yoga nidra ,
mi aiuta e mi da molto ,ho scoperto che riesco a seguirlo meglio
la mattina appena sveglia ,mi permette di stare sveglia e seguire il percorso più rilassata .
buona giornata e grazia per questo insegnamento prezioso
Grazie per il prezioso feedback, che mi incoraggia a pubblicare altro materiale (appena trovo un po' di tempo 😅)
Grazie infinite per la bellissima meditazione guidata!! ☺💛🙏🙏
Grazie a te 🙏
Grazie per questa bella e ipnotica meditazione di yoga nidra 🙏
Grazie a te per l’apprezzamento
Sei il massimo 👏👏
Grazie.
È stato piacevole
Mi fa piacere
Ciao, soffro di mal di schiena anche col materassino, la pratica è efficace anche sul letto? Grazie
Lo è sicuramente. Quando sei sdraiato sul letto, la maggiore comodità potrebbe semplicemente indurre più facilmente il sonno. Ma a parte questo, va benissimo.
@@autoricerca grazie! ☺️
Buongiorno, attenzione al possibile verificarsi di paralisi del sonno (sono rimasto bloccato cosciente senza potermi muovere per una intera giornata), allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche che possono durare anche diverse ore. Mettere una sveglia molto rumorosa per non superare l'ora di rilassamento in nessun caso
Grazie del messaggio. L’indicazione di non superare l’ora di rilassamento “in nessun caso” non è corretta, secondo la mia esperienza. Innanzitutto, perché la profondità con cui possiamo entrare in determinati stati di rilassamento non è una funzione unicamente della durata del processo di rilassamento. Più importante è comprendere la natura dei fenomeni che è possibile sperimentare alfine di viverli senza paure e a volte addirittura sfruttarli.
Il fenomeno di cui parli, la “paralisi del sonno”, viene a volte anche definito “catalessi proiettiva”, o “paralisi ipnagogica”, “paralisi notturna”, ecc. È caratterizzata da rigidità delle membra (che appaiono come estremamente pesanti), mancanza di sensibilità, respirazione lenta, ma soprattutto dall’impossibilità di muovere il proprio corpo fisico (a parte in certi casi gli occhi, la lingua, o alcuni lievissimi movimenti delle estremità degli arti), pur trovandosi consapevolmente al suo interno, cioè nella condizione “intrafisica”. Tale condizione di atonia muscolare generalizzata (ad eccezione della funzione respiratoria) è espressione di una disconnessione del centro motorio dal centro intellettivo. Viene solitamente ritenuta un disturbo del sonno, causato da stress e da cicli di sonno irregolari, che portano a un’alterazione del livello abituale di lucidità con il quale viviamo il passaggio dello stato ipnagogico. Ma per chi contempla la possibilità di una para-anatomia e para-fisiologia dell’essere umano (secondo la quale la nostra manifestazione non si ridurrebbe unicamente al corpo fisico), questo fenomeno di paralisi sarebbe in relazione al processo di disconnessione dei veicoli, e avrebbe come funzione anche quella di proteggere l’individuo dai pericoli di eventuali movimenti inconsulti, dovuti a ripercussioni in provenienza sia dall’attività extrafisica della coscienza, quando questa è proiettata, sia dall’attività onirica.
Ora, oltre ai nomi già evocati, questo particolare stato di “catalessi somatica” ha ricevuto, a livello popolare, dei nomi assai poco rassicuranti, come ad esempio quello di “terrore notturno”. Infatti, come è facile immaginare, se non si è a conoscenza dell’origine (e assenza di pericolo) di tale condizione (che andrebbe sfruttata al meglio, ad esempio, per facilitare una proiezione lucida), questa è indubbiamente in grado di promuovere estremo disagio nella persona che la sperimenta, che in taluni casi può sfociare in vere e proprie crisi di panico. In altre parole, la catalessi proiettiva è sicuramente una delle cause principali di “proiettofobia”, cioè di paura patologica riguardante il processo di esteriorizzazione della coscienza.
Ma se non ci si lascia sopraffare dalla paura, non è difficile svegliarsi anche in stato di catalessi proiettiva (se non scegliamo di sfruttarla per produrre uno stato extracorporeo lucido). Come fare? Molto semplicemente, senza avere alcuna fretta e rimanendo perfettamente calmi (perché lo ripeto non c’è alcun pericolo), si cercherà di promuovere dei micromovimenti, ad esempio degli occhi, della lingua, dell’estremità delle dita, ecc. Si cercherà inoltre di rendere la respirazione progressivamente più intensa, e in ultimo esercitare la volontà ferma di muovere il corpo, ad esempio ruotandolo sul tronco.