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Il beneficio risultante dall'annotare e suonare consistemente con la stessa diteggiatura supera nettamente il lavoro fatto per determinare quale diteggiatura utilizzare. Grandi consigli M° Trentini
Non potrei essere più d'accordo con questa osservazione! A volte prendersi il tempo per diteggiare tutto è un po' noioso (e a qualche allievo sembra uno "spreco" di tempo"), ma il beneficio è davvero enorme. Un caro saluto e grazie per il commento!
Ciao Patrick... La tua chiarezza espositiva è senza pari. Grazie per i tuoi video. Colgo l'occasione per una domanda sul tema: quando ci si trova a trasporre una progreasione di accordi in tutte le tonalità (o addirittura un intero arrangiamento), essendo le sequenze identiche è coretto cercare di usare la stessa diteggiatura? Ringrazio anticipatamente.
Ciao Francesco, grazie a te per il tuo commento, mi ha fatto davvero piacere! Riguardo alla tua domanda, in linea di massima si può "provare", ma quello che imbroglia un po' noi pianisti (rispetto, per esempio, ai chitarristi) è il discorso legato ai tasti neri: per fare un esempio, se su un voicing di La maggiore disposto - dal basso verso l'alto, con la mano destra - con le note Do# - Mi - La consiglio una diteggiatura 1 - 2 - 5, se noi lo trasportiamo mezzo tono sotto (e quindi passiamo a Do - Mib - Lab) allora in quel caso le dita che consiglio sono 1 -2 - 4. Ti consiglio quindi di adottare in linea generale le stesse dita ma con un "occhio" ai tasti neri ed eventuali incastri "scomodi". Spero di aver risposto alla tua domanda, in caso chiedi pure ulteriori delucidazioni! Un caro saluto 😊
Salve Patrik,. io vorrei la sua opinione su quel periodo di studio che solitamente viene chiamato "METTERE A METRONOMO" cioe : sostanzialmente studiare le varie parti di un brano ( tenendo il tempo con il piede come normalmente si fa quando si suona, abbassando il tempo o alzandolo come meglio ci serve , o come ci è più utile.... poi quando si cominciano a sapere a memoria le varie parti attacchiamo il metronomo , cerchiamo una velocità che ci permette di suonare tutte le parti anche quelle difficili, e poi sempre col metronomo fin quando si finisce di studiarlo. io sono un ex chitarrista che ha studiato molto e studiato cose difficili e (ovviamente) sa leggere lo spartito.... complimenti per i suoi video , cordiali saluti.
Salve Giuseppe! Concordo pienamente con il sistema che lei descrive: io personalmente uso il metronomo da subito, ma è una semplice scelta. Lo tengo a velocità diverse a seconda della complessità delle sezioni, e poi - quando vado a "compattare" un pezzo, mi dico la frase che ripeto sempre ai miei allievi quando mi chiedono a quale velocità suonare. Quando i miei studenti mi fanno questa domanda rispondo sempre allo stesso modo: "Alla velocità che consente di controllare i passaggi più difficili e veloci, e non importa se ciò significa fare i passaggi più lenti e facili in modalità bradipo, perché abbiamo bisogno di uniformare il brano!". Grazie per la sua condivisione e per i complimenti, un caro saluto!
Ciao Patrick! Mi fa piacere vedere questo video! Dunque, nel tuo discorso, secondo me salti un passaggio che, per quanto mi riguarda è a dir poco essenziale, ovvero che le diteggiature vanno scelte in base alla mani di chi suona. Ad es., molte delle diteggiature che usa Arturo Benedetti Michelangeli per me sono completamente out, perché comunque le sue dita erano lunghe e affusolate, mentre io ce le ho completamente diverse. O, se preferisci, le diteggiature che usi tu per me possono essere inutilizzabili, perché comunque abbiamo le mani diverse. Per quanto mi riguarda, le diteggiature le annoto sugli spartiti, va tranquillo, però non sempre: di solito le annoto quando ho a che fare con un passaggio difficile, o per cui, nel momento in cui sto suonando, sto usando una diteggiatura del tutto 'improvvisata' o/e che fa acqua dappertutto 😂. Detto questo, con la mia mano riesco a coprire un intervallo di decima (e non ho mai fatto stretching 😂). Per intervalli più ampi, invece, mi vedo sempre costretto ad arpeggiare (o, se preferisci a 'spezzare' in due il 'bicordo' o la triade). In uno dei prossimi video, potresti dare dei consigli su come studiare per bene? Un abbraccione da Ferrara e complimenti per il video.
Ciao Luca, grazie per i complimenti, mi fanno piacere! D'accordissimo sul discorso della soggettività della diteggiatura in base alla mano, infatti ne parlo - anche se faccio solo un "accenno" sull'argomento - più o meno a partire da qui ua-cam.com/video/GtBp20MmM2A/v-deo.html In ogni caso convidido appieno il tuo approfondimento al riguardo, sicuramente utile! Un abbraccio a te 😊
Ciao Davide! Se sono tutte in ordine ascendente la diteggiatura consigliata è la seguente: Do (5) Sol (2) Do (1) Mi (4 o 3) Sol (2) Do (1) Ovviamente (ripeto per sicurezza) se le note sono tutte in ordine ascendente, quindi partendo da un Do e terminando con quello che si trova due ottave sopra 😊
Ciao, e grazie per il tuo commento! Riesco a farne uno ogni due settimane, di più mi è praticamente impossibile perché ho troppi lavori su commissione ma cerco di non far mai mancare un nuovo video ogni 15 giorni 😊 Un caro saluto!
Ciao Dario! "Retaggio" datato e nettamente superato, usalo tranquillamente (anzi, ha una "presa" eccellente). Peraltro, se guardi qualsiasi brano che sia in una tonalità la cui tonica è un tasto nero (anche se non solo in questo caso, ovviamente), ti accorgerai che il pollice sul tasto nero si usa a vagonate e in maniera pressoché obbligatoria, come nel caso di tantissimi accordi 😝 Un saluto!
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Grazie! Sei sempre di grande aiuto.
È un piacere, grazie per il commento! 🙏
Il beneficio risultante dall'annotare e suonare consistemente con la stessa diteggiatura supera nettamente il lavoro fatto per determinare quale diteggiatura utilizzare. Grandi consigli M° Trentini
Non potrei essere più d'accordo con questa osservazione! A volte prendersi il tempo per diteggiare tutto è un po' noioso (e a qualche allievo sembra uno "spreco" di tempo"), ma il beneficio è davvero enorme. Un caro saluto e grazie per il commento!
Grazie per questo video
Grazie a te per il commento 😊
Ciao Patrick... La tua chiarezza espositiva è senza pari. Grazie per i tuoi video. Colgo l'occasione per una domanda sul tema: quando ci si trova a trasporre una progreasione di accordi in tutte le tonalità (o addirittura un intero arrangiamento), essendo le sequenze identiche è coretto cercare di usare la stessa diteggiatura? Ringrazio anticipatamente.
Ciao Francesco, grazie a te per il tuo commento, mi ha fatto davvero piacere! Riguardo alla tua domanda, in linea di massima si può "provare", ma quello che imbroglia un po' noi pianisti (rispetto, per esempio, ai chitarristi) è il discorso legato ai tasti neri: per fare un esempio, se su un voicing di La maggiore disposto - dal basso verso l'alto, con la mano destra - con le note Do# - Mi - La consiglio una diteggiatura 1 - 2 - 5, se noi lo trasportiamo mezzo tono sotto (e quindi passiamo a Do - Mib - Lab) allora in quel caso le dita che consiglio sono 1 -2 - 4. Ti consiglio quindi di adottare in linea generale le stesse dita ma con un "occhio" ai tasti neri ed eventuali incastri "scomodi". Spero di aver risposto alla tua domanda, in caso chiedi pure ulteriori delucidazioni! Un caro saluto 😊
Grazie, molto utile 😊
Grazie a te per il commento, mi fa piacere che il video ti sia utile 😊 Un saluto!
Salve Patrik,. io vorrei la sua opinione su quel periodo di studio che solitamente viene chiamato "METTERE A METRONOMO" cioe : sostanzialmente studiare le varie parti di un brano ( tenendo il tempo con il piede come normalmente si fa quando si suona, abbassando il tempo o alzandolo come meglio ci serve , o come ci è più utile.... poi quando si cominciano a sapere a memoria le varie parti attacchiamo il metronomo , cerchiamo una velocità che ci permette di suonare tutte le parti anche quelle difficili, e poi sempre col metronomo fin quando si finisce di studiarlo. io sono un ex chitarrista che ha studiato molto e studiato cose difficili e (ovviamente) sa leggere lo spartito.... complimenti per i suoi video , cordiali saluti.
Salve Giuseppe! Concordo pienamente con il sistema che lei descrive: io personalmente uso il metronomo da subito, ma è una semplice scelta. Lo tengo a velocità diverse a seconda della complessità delle sezioni, e poi - quando vado a "compattare" un pezzo, mi dico la frase che ripeto sempre ai miei allievi quando mi chiedono a quale velocità suonare. Quando i miei studenti mi fanno questa domanda rispondo sempre allo stesso modo: "Alla velocità che consente di controllare i passaggi più difficili e veloci, e non importa se ciò significa fare i passaggi più lenti e facili in modalità bradipo, perché abbiamo bisogno di uniformare il brano!". Grazie per la sua condivisione e per i complimenti, un caro saluto!
Ciao Patrick! Mi fa piacere vedere questo video! Dunque, nel tuo discorso, secondo me salti un passaggio che, per quanto mi riguarda è a dir poco essenziale, ovvero che le diteggiature vanno scelte in base alla mani di chi suona. Ad es., molte delle diteggiature che usa Arturo Benedetti Michelangeli per me sono completamente out, perché comunque le sue dita erano lunghe e affusolate, mentre io ce le ho completamente diverse. O, se preferisci, le diteggiature che usi tu per me possono essere inutilizzabili, perché comunque abbiamo le mani diverse. Per quanto mi riguarda, le diteggiature le annoto sugli spartiti, va tranquillo, però non sempre: di solito le annoto quando ho a che fare con un passaggio difficile, o per cui, nel momento in cui sto suonando, sto usando una diteggiatura del tutto 'improvvisata' o/e che fa acqua dappertutto 😂. Detto questo, con la mia mano riesco a coprire un intervallo di decima (e non ho mai fatto stretching 😂). Per intervalli più ampi, invece, mi vedo sempre costretto ad arpeggiare (o, se preferisci a 'spezzare' in due il 'bicordo' o la triade). In uno dei prossimi video, potresti dare dei consigli su come studiare per bene? Un abbraccione da Ferrara e complimenti per il video.
Ciao Luca, grazie per i complimenti, mi fanno piacere! D'accordissimo sul discorso della soggettività della diteggiatura in base alla mano, infatti ne parlo - anche se faccio solo un "accenno" sull'argomento - più o meno a partire da qui ua-cam.com/video/GtBp20MmM2A/v-deo.html In ogni caso convidido appieno il tuo approfondimento al riguardo, sicuramente utile! Un abbraccio a te 😊
Grazie Maestro Patrick
Grazie a te per il commento 😊
utilissimo!
Ne sono felice Angelo, grazie!
Sono autodidatta agli inizi, come posso diteggiare con mano sinistra le note DO SOL DO MI SOL DO (in scala ascendente)? GRAZIE
Ciao Davide! Se sono tutte in ordine ascendente la diteggiatura consigliata è la seguente:
Do (5) Sol (2) Do (1) Mi (4 o 3) Sol (2) Do (1)
Ovviamente (ripeto per sicurezza) se le note sono tutte in ordine ascendente, quindi partendo da un Do e terminando con quello che si trova due ottave sopra 😊
Si è proprio quello il caso, grazie mille!😊
È un piacere! 👍
evviva... mi chiedevo quando sarebbe uscito un tuo nuovo video
Ciao, e grazie per il tuo commento! Riesco a farne uno ogni due settimane, di più mi è praticamente impossibile perché ho troppi lavori su commissione ma cerco di non far mai mancare un nuovo video ogni 15 giorni 😊 Un caro saluto!
Patrick ma a me hanno detto che è il pollice da non usare mai sul tasto nero non il mignolo 😲🎹
Ciao Dario! "Retaggio" datato e nettamente superato, usalo tranquillamente (anzi, ha una "presa" eccellente). Peraltro, se guardi qualsiasi brano che sia in una tonalità la cui tonica è un tasto nero (anche se non solo in questo caso, ovviamente), ti accorgerai che il pollice sul tasto nero si usa a vagonate e in maniera pressoché obbligatoria, come nel caso di tantissimi accordi 😝 Un saluto!