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Bravo, ben detto. Musicalmente parlando, le più grandi sorprese che ho avuto nella mia"vita"di ascolto, derivano proprio dalla musica contemporanea; quella che sembra fatta per disgustare. Se ben spiegata, lascia trasparire emozioni diverse e a volte contraddittorie in modo differente dalla musica "normale". Grazie del contenuto.
Perfettamente d'accordo. Rimarrà probabilmente e comunque una musica per pochi, magari solo per musicisti. Kramer diceva che anche il jazz è musica per musicisti. In ogni caso siamo in ritardo di più di un secolo. Già alcune composizioni di Ravel e poi Stravinski e poi Bartok e la scuola di Vienna (addirittura Charles Ives) sono sconosciute e di difficile digeribilità per il pubblico. Quanti si emozionano davvero per i quartetti di Bela Bartok? Sicuramente occorre spiegare e guidare all'ascolto come giustamente dici tu. Rimarranno diversi livelli di comprensione, come è normale che sia. Bravo!
Grazie davvero per il commento, mi ha fatto molto piacere! PS la scuola di Vienna è una delle cose che più porto nel cuore, ma quando la eseguivo (Sonata di Berg, Klavierstück di Webern, Klavierstücke di Schönberg) mi accorgevo che per i più era un ascolto abbastanza ostico... Un caro saluto!
..Mi hai fatto morire dal ridere con il racconto del cappuccio della Bic....Mamma mia ...Per certi quadri moderni, ritengo che valgano le stesse considerazioni...Grazie per la chiarezza con cui spieghi.
Dunque... intanto un ❤ per Penelope e Norberto. In riferimento, invece, al tema del video sono pienamente d'accordo e apprezzo moltissimo il tuo stile didascalico molto chiaro (te lo dico da insegnante di Lettere nonché collega musicista). Nella mia vita mi è capitato di assistere a qualche esecuzione di musica contemporanea: premetto che in questo caso parlo da ascoltatore perché non ho mai suonato questo genere e non ne conosco né la tecnica, né gli stilemi e il linguaggio espressivo di questa musica (quindi non mi permetterei mai di esprimere giudizi apodittici). Detto ciò la mia impressione è stata di assoluto straniamento e di ansiosa inadeguatezza proprio per quello che hai affermato in questo video: credo che questa tipologia di musica, proprio perché frutto della nostra contemporaneità, non possa e non debba prescindere dall'immagine e da un'esecuzione multimediale. Faccio un esempio partendo dal mio genere: nella musica sacra classica, in passato, avveniva la stessa cosa perché le persone analfabete e a digiuno di Latino trovavano nei dipinti, negli affreschi, nelle sculture e nelle opere d'arte in genere contenute in una Chiesa, il potentissimo collegamento immediato alla musica che sentivano provenire dagli organi e dalle cantorie in cui cori e orchestre eseguivavo reprtori certamente classici e di armonia tradizionale, ma fortemente legati a concetti teologici che richiedevano misica e immagine per una forte carica mistagogica. Ora lo stesso secondo me deve avvenire con questa musica perché il nostro contemporaneo è talmente sfuggente, poliedrico e plurisenso, che se non abbino alla musica altri medium artistici non faccio altro che "emarginare" l'ascoltatore che non ricostruisce l'orizzonte di senso... quindi, avendo noi oggi anche il video come strumento artistico, potremmo finalmente cominciare a rendere più fruibile anche la musica contemporanea e non limitarla a pochi adepti che magari hanno seguito chissà quale corso di Composizione con questo o quell'altro maestro. P.S. scusa se ti ho dato del tu, ma seguo i tuoi video con piacere e mi sei simpatico. In carissimo saluto.
Carissimo, innanzitutto hai fatto benissimo a darmi del tu, ci mancherebbe! 🤗 Per il resto, ho letto con estrema attenzione il tuo commento e lo trovo davvero molto, molto interessante! Ti ringrazio tanto per averlo condiviso e per aver spiegato un parallelismo con la musica sacra del quale non ero a conoscenza e che ha "rafforzato" moltissimo la mia convinzione sulla duplice esigenza, ossia "far sentire" e, per così dire, "abbinare". Trovo sia un peccato che tanti bravi compositori di contemporanea non vengano ascoltati da nessuno e sarei felice se questa cosa cambiasse. Un caro saluto, anche da parte di Penelope, Norberto e Minerva (sì, c'è una terza gatta che nel video è stata brava 😛)!
Quanto mi piacciono i tuoi video 🙂 Devo dire che i 15 secondi che hai fatto sentire mi hanno comunicato la seconda immagine anche al primo ascolto con la foto statica😅 Detto questo, concordo pienamente sulla necessità di preparazione quando ci si approccia a qualsiasi forma d'arte. Se prendi un ragazzino di oggi e gli fai sentire Chopin senza nessuna preparazione potrebbe finire con l'annoiarsi o peggio ancora trovarlo rilassante... RILASSANTE! Mi sono sempre chiesto come si possa trovare rilassante una certa parte di musica classica che esprime emozioni fortissime... Anche in quel caso credo che manchi proprio la chiave di lettura.
Ti ringrazio moltissimo per il commento! Concordo: Chopin (o chi per esso) non è "rilassante" 😛 Trasmette una quantità tale di emozioni che il "relax" sarebbe clamorosamente riduttivo, ma - ahimè - per far recepire questo messaggio serve proprio la preparazione! Speriamo che la divulgazione musicale continui in tal senso, davvero. A presto e grazie ancora! 😊
Interessante e sostanzialmente sono d'accordo. Mi rimane una perplessità nei riguardi della musica contemporanea basata sulla improvvisazione pura, dove l'educazione preventiva dell'ascoltatore non è possibile, non sapendo nemmeno l'esecutore quale sarà il prodotto (che tra l'altro cambia ad ogni esecuzione).
Grazie per il commento Enrico! Quello dell'improvvisazione pura nella contemporanea è un campo che non conosco proprio, non mi sono mai spinto oltre ciò che veniva indicato in partitura (seppur talvolta in maniera astrusa e con simboli difficili da decifrare 😛). Un saluto!
Video molto apprezzabile. Sono un tuo collega, di poco più anziano, ed ho avuto anch'io una breve fase come esecutore di opere prime, musica colta contemporanea. Una seconda fase come recensore di concerti e dischi del medesimo genere. Condivido le tue conclusioni.Se mi permetti, ti consiglio la lettura di un interessante articolo di Giovanni Guanti: Vanificare l'esperienza dell'ascolto: cui prodest? Contiene una valida disamina della musica colta postmoderna. Infine, a chii chiedesse se vorrei comporre per il cinema, risponderei tuttavia che preferirei essere Hans Zimmer piuttosto che l'autore di cui hai citato un frammento...
Gentile Enrico, grazie per il tuo commento e per il tuo "consiglio", cercherò di leggere l'articolo che citi! Riguardo alla domanda che poni, non posso assolutamente darti torto: io - se potessi scegliere - preferirei essere John Williams piuttosto che me stesso 😛 Un caro saluto!
L’arte è comunicazione, e come tutte le forme di comunicazione implica l’uso di un linguaggio. Nella forma più usuale ci si avvale di forme di linguaggio comprensibili per convenzioni mutualmente accettate fra il comunicatore e il destinatario. Nelle forme più “esoteriche” di una forma d’arte, la metacomunicazione, quindi il prescindere dai codici di linguaggio, assume una importanza molto maggiore. Ci si avvale prevalentemente di suggestioni per archetipi condivisi, o di stimoli diretti ad aggirare la logica arrivando direttamente ad un contatto emozionale, come accade in quasi tutte le forme di musica liturgica, nella quale la struttura formale è solo un supporto ad un approccio direttamente emotivo per analogia. La caratteristica di tutte queste forme di musica è la loro efficacia. Qualsiasi ascoltatore la recepisce con la medesima efficacia, e ne decifra con sicurezza le intenzioni, fino a poterla descrivere come arte oggettiva. L’arte non va mai spiegata, o arriva o non arriva, e può non arrivare o perché l’ascoltatore non è pronto, e in questo caso la spiegazione non lo aiuterà perché non riuscirà comunque ad aprire la porta della comunicazione, o perché l’arte è fasulla, che è il caso del 99% della cosiddetta arte contemporanea, che è una intenzionale, subdola e volgare vendita di fumo ai gonzi.
Il discorso è assai confusionario, con queste sentenze apodittiche ingiustificate. L' affermazione finale denota ignoranza e frustrazione. Non sai quel che dici.
Mi è capitato di suonare la prima assoluta di un brano tecnicamente insuonabile. Ho seguito la partitura in maniera puramente indicativa, suonando per lo più note a caso. Il compositore fu soddisfatto. 😆 A parte questo, nella contemporanea c'è musica più e meno buona, come in ogni epoca. Cmq condivido, il brano che hai presentato è un buon pezzo.
Grazie per il commento e per il parere! PS hai vissuto un'esperienza simile alla mia, certi compositori si accontentano dell'intenzione 😛 Un caro saluto!
La prima volta che ho ascoltato le bagatelle di Ligeti (il mio prima approccio con il contemporaneo) penso di aver vomitato… poi le ho analizzate e ascoltate con la partitura davanti e adesso mi piacciono da impazzire… La conoscenza sicuramente aiuta ad apprezzare quantomeno il processo creativo!
Ciao Patrick! Premesso che, come diceva il compositore Gian Carlo Menotti (autore ad es. dell'opera 'The Saint Of Bleecker Street' (ovvero 'La santa di Bleecker Street'): 'Chi ha bisogno di spiegare la propria arte è un artista sospetto' (affermazione che mi trova d'accordissimo), e che sia sbagliatissimo che anche i brani di musica classica dovrebbero essere protetti dalla SIAE (è vergognoso che il diritto d'autore decada dopo settant'anni. Per la musica classica non dovrebbe mai decadere), mi riesce difficile pensare alla contemporanea come musica. Per quanto mi riguarda, siamo stati giustamente definiti 'il Paese più ignorante d'Europa'. Ce lo meritiamo? Secondo me sì. E alla grande. Detto tutto questo, però, ho apprezzato il fatto che la mia maestra di pianoforte preferita (che io vivo come una vera e propria sorella), diversi anni prima della pandemia, ha fatto un concerto a casa sua e, prima di suonare la Sonata in Si minore di Liszt, ce l'ha soiegata nei dettagli e ci ha fatto anche sentire i diversi temi
Grazie per il messaggio Luca! Bella la cosa sulla Sonata di Liszt, l'ho avuta in repertorio per tanto tempo e l'ho anche incisa, trattandosi di un unico brano che dura più di 30 minuti trovo molto intelligente la scelta di spiegarla: ho l'impressione che la tua maestra sia una professionista di ottimo livello da tutti gli aneddoti su di lei che racconti e che mi trovano sempre d'accordo! Un saluto!
Ciao Patrick io con il mio gruppo abbiamo fatto un tango argentino abbinato ad un video in cui abbiamo messo elementi che potessero far apprezzare tutto il lavoro compositivo....con tanto di rumori dei passi dei ballerini. Tutto aiuta.
Ciao Alessandro! Strategia davvero molto valida: anni fa ho fatto un progetto proprio sul tango argentino in duo con un cantante (quindi voce e pianoforte) e in alcuni contesti ci avvalevamo anche della presenza di due ballerini professionisti: in quel contesto il pubblico apprezzava enormemente il binomio, poiché esso aumentava esponenzialmente gli elementi che potevano tener viva l'attenzione! Un caro saluto 😊
Ciao Patrick, bel video, analizzi alcune criticità sulla contemporanea nel pieno rispetto della stessa. Commenterò le parti su cui non sono d'accordo, critiche costruttive naturalmente😊 ● Il tappo della penna: credo che anche per l'orecchio più raffinato e per il compositore più attento sia impossibile prestare attenzione contemporaneamente a tutti i suoni nello stesso momento, pertanto, forse, quando ti ha chiesto di utilizzare un tappo più soft, ha presentato attenzione alla tua parte; quando invece gli hai fatto lo scherzo poteva essere concentrato su altri orchestrali, e non ha badato a te, o forse ha evitato di commentare il tuo intervento intendendo lo scherzo o pensando semplicemente che avessi perso l'attacco, in una parte che avrai eseguito correttamente durante il resto delle prove. ● la buona scrittura: in questo "genere", come in altri, la scrittura migliore e quella che scaturisce dalla stretta collaborazione e conoscenza tra il musicista e il compositore, come nel caso di Ligheti, Maderna, Berio o Lachenmann; il peculiare mondo sonoro di un musicista diventa il materiale di partenza per la scrittura, e tanta di questa musica è scritta per un musicista in particolare, che ha affascinato il compositore. In caso contrario il buon risultato non è per niente garantito. ● La buona preparazione del musicista: soprattutto dalla seconda metà del '900, soprattutto nell'alea, il compositore rinuncia ad avere il pieno controllo sulla propria opera, o attraverso una composizione randomica (i ching di Cage) o affidandosi alle doti improvvisative del musicista, per tanto è necessario lavorare con musicisti che non siano semplici esecutori. Questo aspetto è davvero poco curato nelle accademie, e i risultati si sentono. ● fruizione della musica attraverso l'immagine o didascalie: si, valido stratagemma, ma vorrei sottolineare che apprezzare un'opera d'arte comporta uno sforzo da parte dell'ascoltatore, un ascolto non è mai sufficiente, così come è impossibile apprezzare molta arte antica nell'immediatezza (non possiamo apprezzare un Caravaggio o un Mozart o un Dante Alighieri di primo acchito). Più che sperare che un artista si ingrazi il pubblico attraverso la multimedialità, direi che è compito della didattica e della critica offrire le chiavi di lettura necessarie per apprezzare il vecchio, il moderno, il contemporaneo e l'arte che verrà. Si può fare, anche a livello di istruzione di base (sotto la giusta guida anche un bambino alle prime armi può comporre e improvvisare, a volte con risultati più interessanti di tanta sperimentazione professionista). È nella didattica che la multimedialità diventa un'arma vincente. Ci sarebbero tante altre cose da dire, il che significa che hai fatto davvero un bel video divulgativo, che accende il dibattito, non si può desiderare di meglio😊
Grazie davvero per il tuo commento, Marco, che offre moltissimi spunti di riflessione. In particolare sono d'accordissimo sull'ultima parte, che alla fine ci porta - come spesso accade in questi dibattiti - al discorso dell'educazione artistica (e, nella fattispecie, musicale). Forse finché si continuerà a far suonare Fra' Martino con il flauto dolce e a intendere l'ora di musica nella scuola dell'obbligo come una sorta di "ricreazione" sarà difficile vedere risultati, ma non disperiamo, nella convinzione che il pubblico del futuro sia sempre migliore di quello attuale 😉 Un caro saluto e grazie ancora!
Grazie Pietro! La maglietta è una delle splendide idee di Luke & Pole, ormai nei miei video indosso solo cose loro (e non è una partnership pubblicitaria, ci tengo a precisarlo 😊).
A me il pezzo è piaciuto anche con la prima foto… non conosco la musica contemporanea e quei pochi secondi sono stati il secondo pezzo che ho ascoltato. Il primo credo fosse durato un minuto, seguito da commenti negativi a raffica. Be’, non è il mio genere e non l’ ascolterei per ore, ma non la denigrerei: evoca comunque sensazioni e può essere interessante. Come al solito hai saputo esprimere pensieri tutt’altro che banali approfondendo con considerazioni personali motivate. Rinnovo i miei complimenti
Ti ringrazio molto per il commento! Dici benissimo, "evoca sensazioni", e detesto quando alcuni musicisti classici - anche professionisti - fanno di tutta l'erba un fascio definendo il tutto "note messe a caso"... Accade anche questo, ma è l'eccezione anziché la regola e il lavoro va rispettato sempre 👍 Un abbraccio!
Discorso molto impegnativo . All epoca di Mozart la musica era come un palazzo commissionato, da chi desiderava attirare masse di fedeli e irretirle . Poi la musica come la pittura ha sciolto il nodo di correttezza e si è allineata al cambiamento sociale . Oggi c è di tutto , e quindi uno ha più possibilità di scelta . Tuttavia ci sono poi delle personalità ibride che sono contemporanei , ma mantengono un debole legame con i due blocchi e riesce .L ascoltatore dovrebbe solo ascoltare se si sente in sintonia con l opera . Io da appassionato di jazz mi sono messo ad ascoltare tanta musica classica del novecento russo e americano ( CRI orion Melodja solo per citara alcune etichette ) . C è un mondo sommerso di grandi compositori sconosciuti alle masse che sono più radicalmente liberi di certi jazzisti neri . Insomma quasi un razzismo rovesciato nei confronti di compositori minori bianchi che non verranno mai ascoltati , Poi per questione di gusti p. es a me piace quando Chet BAKER con la sua lbertà improvvisativa si prendeva mezza stecca che poi trasformava un secondo dopo ..in oro .Vallo a spiegare a qualcuno ...... Comunque sec. me ...a Tutti ..Va fatto tastare il gusto della contemporanea , ma poi il giudizio deve essere sincero per non allinearsi , a tutti i costi alle fonti autorevoli ,,,,,,,Comunque segare tutto quello che proviene dopo l impressionismo mi mancherebbe molto ....Mi scuso per la tanta carne sul fuoco ....e forse per certe banalità .Complimenti per il tema stimolante e come l hai trattato
Grazie a te per il commento, ricco di contenuti e tutt'altro che banale! Spero che lo leggano in tanti, e concordo sul fatto che sia un gusto che va fatto "tastare" a tutti, assolutamente 👍
Tuttavia, a differenza della musica del XX° secolo e contemporanea, le arti figurative coeve sono state e sono molto più facilmente accettate e metabolizzate, riscuotendo in alcuni casi anche un certo successo popolare e commerciale; per capirsi, molto grossolanamente, non si scandalizza nessuno se Picasso viene preso come incarnazione dell'arte pittorica, mentre di certo la medesima affermazione non può essere applicata a Schoenberg o Stravinskij. E a questo punto potrebbero sorgere delle domande sul perché (o sui perché) di una sorte così diversa, di fatto sostanzialmente opposta. Una delle possibili risposte a questi quesiti, verosimilmente destinati a rimanere irrisolti, consiste forse nel fatto che una qualsiasi composizione musicale, a differenza di un quadro, di una scultura, ovvero di un’opera comunque “concreta”, materiale, effettivamente tangibile e percepibile attraverso un preciso numero di sensi, non è più di tanto vendibile, e conseguentemente non può essere un oggetto che può venire di per sé inserito, introdotto e “piazzato” in un eventuale circuito commerciale. Va da sé, quindi, che di fatto non rappresenta un’occasione di arricchimento per una numerosa schiera di sedicenti critici e di mercanti più o meno indirizzati, che quindi, tramite la musica, non intravvedono, ed effettivamente non hanno, la possibilità di irretire il potenziale acquirente, solitamente alquanto facilmente ipnotizzabile da un qualche ben assestato e magniloquente panegirico concepito ad hoc. In sintesi: la musica contemporanea non rappresenta un'occasione di arricchimento, e quindi non merita particolari attenzioni e promozioni. E’ inoltre immediatamente evidente (e questa è verosimilmente la motivazione più significativa) come la musica, in questo caso di qualsiasi genere essa sia, per essere in un qualche modo fruita, necessiti sempre e comunque di tempo; un particolare tipo di musica come quella contemporanea necessita poi di molto tempo, di dedizione, di ascolti ripetuti, attenti e concentrati, laddove ripetizione, attenzione e concentrazione sono concetti tutto sommato sufficientemente alieni e in costante e progressiva recessione nel XX° e, ancor più, nel XXI° secolo. Va inoltre sottolineato come solitamente, in qualsiasi disciplina creativa moderna e contemporanea, l'idea sia praticamente sempre molto più importante della sua realizzazione concreta, sia questa un quadro, una scultura, una poesia o un brano musicale; appare così abbastanza evidente come una qualsiasi disciplina artistica non possa non risultare subordinata a una qualche concezione filosofica, a una qualche ideologia, a un qualche canone preconcetto e precostituito, il che non può non comportare una realizzazione pressoché esclusivamente cerebrale, e comunque secondaria e derivata rispetto all'idea a cui è subordinata.
Io non amo la musica contemporanea però essendo un amante del Cinema riconosco che in determinati film funziona moltissimo,ma come ripeto non amo la musica contemporanea.
Caro Prof. ha mai ascoltato Micah Thomas con Zoh Amba? Contemporanea e Jazz,musica libera allo stato dell'arte . Curioso del suo parere. Tanti bravi compositori con strumento, carta, penna e\o algoritmi, ma penso che la composizione istantanea faccia emergere la vera preparazione tecnico musicale del compositore nonché la sua creatività istintiva.
Vi sottopongo io due test. Primo. Ingredienti: la vostra serie tv preferita e uno smartphone con Shazam. Portate la serie tv in un punto che vi era particolarmente piaciuto, andate in play e shazammate. Fatto? Adesso andate a fare merenda poi riprendete lo smartphone e riascoltate con Shazam il pezzo, anche dall'inizio se vi dà la possibilità. Secondo esperimento. Ingredienti : un pullman con 40 tra ballerini e musicisti del genere folk. Parlate con l'autista, portateli da qualche parte, fateli suonare durante il viaggio e cosa fondamentale fatevi prendere dalla musica, cantate anche voi, battete le mani, incrociate lo sguardo con qualcuno del gruppo che vi piace. Fatto? Ora prima di scendere chiedete se gentilmente possono vedervi un cd con la loro bellissima musica folk. A questo punto lasciate il cd a casa in un posto sicuro, aspettate la fine del festival, aspettate ancora un altro po' ma non troppo, in modo che l'entusiasmo dell'evento musicale non sia completamente scemato e ascoltate il cd. Quando ho ascoltato il pezzo proposto in questo video ho chiuso gli occhi e mi sono fatto trasportare dalla musica. Mi sono ritrovato dentro un film nei panni del protagonista, di un avvocato disarmato fragile e drogato che insegue il suo assassino (flashback, scena iniziale, il resto del film lo vive da morto, ma alla fine vincerà la causa, è un film ). Le immagini che la musica mi ha suggerite sono molto simili per non dire uguali al passo lento quasi barcollante del video. Se non avessi creato questa associazione io quella musica non l'avrei capita, l'avrei sentita probabilmente fuori luogo e più che sentirla brutta mi sarei sentito brutto io (forse). La bella musica per me non viene mai da sola. In tutti i sensi. La bella musica è per tutti e cinque i sensi, e noi spesso ci limitiamo a usarne solo uno. E male. Grazie del video.
Grazie a te per il commento, che ho trovato molto calzante. "La bella musica non viene mai da sola" è una frase che ha un significato davvero profondo, e ti ringrazio per averla scritta perché è un bellissimo spunto di riflessione! Un caro saluto 🤗
La maggior parte dei compositori contemporanei ha solo un'idea di un suono o di un effetto e non hanno la minima connessione con la realtà oggettiva né degli strumenti, né della "fisica" del suonatore. Per farti un esempio, io sono percussionista e i compositori spesso mettono ducentomila strumenti diversi, uno appresso all'altro, ma dimenticano almeno due cose: 1) le percussioni sono tante e spesso grosse, quindi c'è una latenza dovuta allo spostamento fisico dell'esecutore, 2) LE BACCHETTE. Cambiare bacchette richiede un minimo di tempo, senza contare il suddetto spostamento tra uno strumento e l'altro e, magari anche, girare le pagine dello spartito. Non pensano a queste cose, spesso poi fanno commenti fuori luogo solo perché DEVONO dire qualcosa per far vedere che sono concentrati sul loro pezzo... 😅
Hai proprio ragione, bella analisi! La parte "tecnica" è molto interessante, mentre quella di fare i commenti "preconfezionati" è un'abitudine non solo della contemporanea... Aneddoto: mi è capitato di fare il Kammerkonzert di Berg per violino, pianoforte e 13 fiati. Il direttore (che fortunatamente a me non ha rotto l'anima perché io ero il solista e quindi più che altro rompevo io 😛) ha fatto una lettura da capo a fondo e - alla fine di tutto - ha richiamato il corno per una nota calante nelle prime battute 😂 Secondo me non si era nemmeno accorto se il corno aveva suonato in quel punto, ma doveva fare lo show 😂 Un caro saluto!!
@@patricktrentini Sono pronto a scommettere che non se ne sia minimamente accorto 😀. Parlando di aneddoti, un mio ex collega aveva suonato a Parigi con Boulez in persona. Il giorno della prima prova era abbastanza impanicato per diverse ragioni (tra cui la difficoltà del pezzo che però non ricordo quale fosse, forse Dérive, ma non ci giurerei). Prima della prova, però, Boulez gli si avvicina per dirgli "non stare a fare mica tutte le note scritte, sono solo effetti". Quindi direi che i compositori contemporanei vanno presi sì sul serio, ma il giusto 😀
Caro Salvatore, il tuo è un commento all'apparenza semplice, ma scritto con una grande intelligenza e che racchiude tanti significati ben più profondi. Grazie per averlo condiviso 🙏
Esatto, la vera arte é evocazione, se fosse "da capire" starebbe nei manuali di ingegneria. Se un artista fallisce nell'evocare si rifugia tra "gli incompresi". Le mode pubblicizzano la fuffa che passata la moda rimane esposta per quel che é.
Ciao Carlo! Rispetto profondamente la tua opinione, ma a me personalmente non dà alcun fastidio se mi "spiegano" un'opera d'arte appartenente a qualche campo di cui non ho conoscenza 😊 Ovviamente, come detto, sono opinioni! Un caro saluto 🤗
@@patricktrentini Ma infatti neanche a me da fastidio se mi spiegano una cosa che non capisco, il problema è riferito all'autore, l'autore ha fallito se la sua opera necessita di spiegazione non chi la fruisce.
Ciao Patrick, volevo darti un feedback su questo video, perché il titolo mi ha attirato, ma poi ho trovato i contenuti un po' diversi da quello che mi aspettavo. Ero interessato a una discussione sulla produzione musicale contemporanea, ma il video invece si concentra su un aneddoto - simpatico, se vogliamo... - in cui racconti di aver preso in giro un compositore di musica aleatoria, non suonando la parte pianistica. Come musicista professionista (almeno da quello che ho capito dal video), non sono sicuro che questo tipo di racconto renda giustizia alla tua esperienza e professionalità. Forse puoi avere pure ragione su quel compositore, ma senza altri elementi è difficile giudicare. Dal punto di vista dell'etica del lavoro, farei ammenda. Quello che mi incuriosisce di più, però, è il tuo punto di vista su cosa intendi per "musica contemporanea." Questo è un tema complesso, e forse varrebbe la pena che facessi un po' di analisi sul tuo canalke magari. Personalmente, trovo sconvolgente quanto sia vasto e frammentato il panorama musicale di questo inizio di secolo: abbiamo chi compone musica tonale (potremmo definirla neoclassica o neoromantica?), chi crea musica atonale, seriale o aleatoria, chi si dedica all'elettronica e alla produzione digitale dove un po' qualsiasi cosa diventa possibile in teoria e buonanotte ai suonatori (gli esecutori...). Mi piacerebbe capire meglio il tuo approccio e come lo vedi in relazione a questi diversi filoni, anche se mi pare di capire che non ti definisci compositore, ma questo in fondo non cambia perche' alla fine la musica e' per chi ascolta la stessa! In sintesi, ti chiederei: cosa definisci come "musica contemporanea" e qual è la tua opinione su di essa rispetto ai contenuti musicali? Spero che questo commento venga interpretato come uno spunto di riflessione costruttivo e positivo, con l'augurio che tu possa approfondire queste tematiche in altri video. Grazie, Giorgio
Ciao Giorgio! Hai perfettamente ragione, c'è talmente tanta differenziazione che risulta molto difficile definire il concetto di "musica contemporanea". Diciamo che nella mia "definizione" non ho incluso né la musica elettronica né l'attuale produzione tonale, includendo invece ciò che rimane (e che è quello che il pubblico gradisce meno). Riguardo all'ammenda, capisco la tua osservazione ma faccio il pianista di lavoro da 27 anni e quella fu l'unica occasione in cui accadde un simile episodio, che fu "frutto" di una percezione di "fuffa" da parte dell'intera orchestra di professionisti - e quindi non solo del sottoscritto - nei riguardi della persona che stava dirigendo. Sì arrivò a un passo dal "protestare" il direttore stesso (gergo tecnico per definire una contestazione da parte degli orchestrali che non ritengono competente la persona che sta guidando la compagine) e quindi credimi che in quel contesto specifico il mio piccolo esperimento fu la cosa più "innocente" dell'intera produzione 😉 Un saluto!
@patricktrentini grazie per la risposta. Sì, la musica contemporanea comprende tante musiche così diverse che è necessaria un’operazione di divulgazione (non dico che debba essere fatta da te, ovviamente). Riguardo al fatto che ci siano compositori e direttori insulsi, così come esecutori (sono sicuro che tu possa concordare sul fatto che ci siano deficit di competenza, passione e, diciamo in generale, 'valore' in tutte le categorie), questo è un discorso scivoloso sul quale preferisco non entrare, fortunatamente non appartenendo a nessuna delle suddette categorie. Vorrei sommessamente far notare che la produzione musicale nel prossimo futuro supererà, nolenti o volenti, le categorie menzionate, e saranno figure individuali, aiutate da intelligenza artificiale più o meno valida, a fare musica. Forse questo è un discorso che potrebbe interessare anche la tua community, o forse no :) Grazie, Giorgio.
Mah, pensavo che ti saresti riferito ai vari stili attuali e non, quali punk, rap, ambient, fusion, varie commistioni e contaminazioni, ma a quanto pare prendo atto che esiste un genere contemporaneo a parte, addirittura da orchestra, mai notato prima. Sono personalmente contrario alla suddivisione in stili, così come ammetto che a volte, per orientarsi meglio nella jungla di proposte al pubblico, una suddivisione di massima debba essere usata. Una musica d'atmosfera come colonna sonora o una musica a tema od a libretto come in passato, non rappresenta di per sé una novità, dato che sono svariati secoli che viene usata, quindi, almeno per me, non rappresenta per forza una "contemporaneità", non possiederebbe cioè a mio parere qualifica di Genere proprio. Ma credo comunque che una certa "musica" vada comunque presa in esame per essere definita come figlia dei nostri tempi perfettamente instabili, confusi, disillusi, stanchi, spogli... puoi credermi che una certa quantità di musica attuale, ma anche passata, si possa definire inascoltabile, anche se usa canoni propriamente musicali ed abusa di ritmo e mancanza di armonie come forma di protesta e trasgressione, ad esempio. Troppi scalzacani in giro, troppi sedicenti musicisti, digiuni della teoria più elementare che si trovano raccattati dalla già compromessa discografia, solo per questione di immagine, carisma, presa (per i famosi fondelli) sul pubblico, ma proprio la Musica dov'è? Dai...
Ciao! In realtà quello della "contemporanea" è proprio un genere "catalogato" (lo puoi vedere anche su Wikipedia) e viene considerato la "prosecuzione" della musica classica a partire dal secondo dopoguerra. Detto ciò, hai ragione sul fatto che non è per forza obbligatorio suddividere tutto in stili, e concordo pienamente con te sul fatto che in giro si trovano molte cose "inascoltabili": ciò, però (a mio parere ovviamente) non va di pari passo col "genere" perché ci sono cose orribili - e, per fortuna, cose bellissime - in ogni "filone" musicale! Un caro saluto 😊
La persona non capisce? Ma oggi, quale è la musica che questa persona ascolta e capisce? La cultura musicale è molto carente e manca anche la voglia d'interessarsi ad altri repertori. Le persone non sono più educate a capire cosa succede in un brano jazz, in un assolo, in un dialogo tra due musicisti, nella maestria dello strumento, nella difficoltà tecnica di ciò che viene espresso... Non capire, non è proprio alla musica contemporanea. Ascoltare Mozart non è più semplice. Direi quasi che ci vuole più educazione musicale per apprezzare questi classici! Non dubito della sua esperienza di pianista che mette alla prova il compositore e il direttore d'orchestra. Ciò che ha fatto è eccellente e mette effettivamente in discussione le pretese di alcuni... Perché non una matita rossa per grattare le corde nei passaggi vivaci? E poi una matita nera in un passaggio più triste ;-) E penso che sia negli anni '60, quando c'erano questi tipi di pretese, che il pubblico colto e amante della musica si è allontanato da ciò che gli veniva presentato. Non vuole essere preso per un idiota e nemmeno essere maltrattato mentre ascolta (suoni assordanti dopo un pianissimo per esempio)… Non sono d'accordo con l'idea che occorra spiegare i brani o i dipinti nell'arte contemporanea. L'opera deve reggersi da sola senza nulla di esterno. Piace o no. E se mi piace, vorrei saperne di più e vedere le intenzioni dell'autore. Quando il capolavoro necessita di supporto esterno, non è ben fatto. Quindi rifiuto l’idea di dover far accettare la musica contemporanea attraverso le immagini. Ma infatti se andiamo al concerto, vediamo i musicisti, vediamo il direttore d'orchestra che annuncia la musica con i suoi gesti, l'immagine è lì! La musica contemporanea forse suona meglio in concerto che su un disco poiché possiamo vedere l'esecuzione della musica!
Posso concordare, e di slancio. In un film abbastanza recente e comico si paragonava "Guernica" di Picasso ad un incidente automobilistico, e l'idea suggerita era quella di un'arte elitaria, fatta per pochi adepti, dove il resto del pubblico non aveva speranza di comprendere appieno né la tecnica usata né il messaggio, inteso come morale dell'intera favola. Davvero, se si è costretti a spiegare un'opera, sotto un quadro non troveremmo più il solo titolo, ma una paginata (se basta) di altre informazioni supplementari, compresa quella che spiega che l'artista, quel giorno, aveva mal di pancia. La prima volta che vidi "la tempesta" di Giorgione, mi colpì e rimase dentro in maniera epocale, per me, e non si tratta di un dipinto conosciutissimo. Credo che prima di istituire "educazione artistica" dove si punta solo sul figurativo, nella scuola occorreva allargare l'offerta a molteplici forme d'arte, musica compresa. Linguaggio dei simboli, cosa è allegoria, cosa si intenda per Arte e cosa sia la speculazione o cosa invece sia perculazione. Avremo gente meno confusa e più disposta a visitare musei, biblioteche o ascoltare concerti.
Non posso che "quotare" il parere di entrambi sull'esigenza di educare. Probabilmente il "buco" sta proprio lì, nella mancata formazione (e, su tanti campi, mi ci metto dentro anch'io senza problemi). Per esempio, parlando di pittura - di cui non so nulla - sono affascinato dalle opere di Hyeronimus Bosch, ma è una passione soltanto "di petto". Cosa ne penserei se mi avessero formato al riguardo, se - quindi - ne sapessi di più grazie all'istruzione? Per me è tardi per dare una risposta, ma se la scuola formasse in tal senso ne trarremmo tutti giovamento.
Secondo me bisogna fare due discorsi diversi: il tuo, rivolto ad un pubblico vasto e poco competente (qualcuno nei commenti non aveva idea che esistesse questo tipo di musica), e quello rivolto a chi è cresciuto ascoltando prima Schoenberg e Stravinsky, e poi Messiaen, Buolez, Stockhausen, Maderna ecc. Ora, per la seconda categoria di persone si pone innanzitutto un problema terminologico, perché per noi da piccoli Nono, Berio ecc. erano contemporanei, ma adesso non lo sono più. Poi si pone un altro problema: la musica contemporanea (quella di oggi, veramente contemporanea) è vecchia! Non trovo nulla di nuovo, nulla di rilevante, ma solo scimmiottamenti di vari compositori del passato. Una volta ero capitato per caso ad un saggio di allievi di Ivan Fedele. Non sapevo che fossero suoi allievi e dopo pochi minuti pensai “questi copiano tutti Donatoni”. Poi appresi di Fedele e con una rapida ricerca su i lnternet scoprii che era allievo di Donatoni. Ecco, questo credo che sintetizzi il problema. L’originalità non esiste più.
Ti ringrazio per il tuo commento. Hai colto nel segno parlando di target: il mio video si rivolge appunto a chi non sapeva nemmeno dell'esistenza di questo genere, mentre chi è cresciuto in un ambiente musicale "professionalizzante" ha avuto a che fare - più o meno fin da subito - con i nomi che citi. Ciò in effetti crea differenze, e inoltre se fino a trent'anni fa sarei stato in grado di citarti nomi importanti e conosciuti nell'ambito, ora non saprei dirti chi siano i "contemporanei famosi". Forse questo fa riflettere: sono io a essere poco informato, o - al contrario - il genere è in declino? Personalmente non ho le competenze per dare una risposta... Un caro saluto!
La musica è musica, e ogni periodo storico ha avuto la sua “contemporanea”. Non penso che Bach o Mozart o Beethoven (per citarne alcuni a caso), abbiano spiegato la loro musica, e molte volte è capitato che brani che ora consideriamo capolavori siano stati ferocemente stroncati, tanto da sparire per lungo tempo da teatri e sale da concerto (il Fidelio di Beethoven fu un fiasco epocale, sempre giusto per dirne una a caso). Il problema, SOPRATTUTTO IN ITALIA, è che non c’è NESSUNA cultura musicale, se non perché qualcuno, magari parente, ha fatto imparare ad ascoltare in modo appropriato. Cominciamo a insegnare veramente la musica nelle scuole, come accade all’estero (far strimpellare malamente il povero flauto dolce - strumento nobilissimo per cui grandi compositori hanno scritto -, NON È insegnare la musica. Se si insegnasse davvero l’ascolto consapevole non servirebbe inventarsi escamotage per spiegare un brano musicale. Intendiamoci, ben venga l’idea di aiutare l’ascoltatore meno preparato, ma non è creando una specie di videoclip che gli fai capire cosa sta ascoltando. Poi che ci siano autori che pensano di essere dei geni assoluti e scrivono cose insensate, questo è ovvio, ma lo è sempre stato, anche ai tempi di Bach o di Beethoven. PS personalmente ho avuto ka fortuna di avere genitori che mi hanno dato delle basi e insegnanti lungimiranti, ma poi a alle avanguardie ci sono arrivato da solo, PROPRIO perché qyalcuno mi ha dato delle vasi su cui costruire (dico questo non per tirarmela ma per avvalorare il mio punto di vista).
Aggiungo a questo bel commento che ci vogliono anche bravi insegnanti che sappiano suggestionare e appassionare l'allievo, e ahimè, come dice il grandissimo Galimberti tanti insegnanti sarebbe meglio che andassero a zappare i campi anziché fare malamente una si nobile disciplina.
La Musica, per quanto colta e/o sperimentale etc, o è IMMEDIATA o non è tale - cioè è altra cosa tipo arte concettuale, performance audiovideo, colonna sonora, jingle pubblicitario etc. - punto e fine: se ASCOLTO anche un linguaggio straniero ignoto/alieno, nel solo vero modo possibile (quello di Dante, nel De vulgari eloquentia: lo stesso del film Incontri ravvicinati del 3° tipo, o anche Arrival etc.) la percezione sonora, la sensazione è chiara e netta fin da subito e fa esattamente ciò che la Musica è, supera ogni mediazione e dà la risonanza precisa che le frequenze emesse generano da/per sé, senza bisogno d'altro e men che meno razionalismi o spiegazioni (se serve ciò per sentirla allora non è solo, ma pur anche, Musica).
Non esiste nulla di immediato: quello che oggi ci piace, probabilmente non ci piacerebbe se prima di questo non avessimo ascoltato chissà quanti altri brani. Personalmente prediligo la musica jazz. La maggior parte di quello che mi piace oggi era troppo difficile da apprezzare quando ho iniziato. Perché? Ci si educa all'ascolto iniziando da cose semplice, persino le canzoncine che ascoltavamo da bambini nei cartoni animati ci hanno educato all'ascolto.
@@HattoriHanzo62 l'orecchio risponde anzitutto a stimoli primari come l'olfatto e tutti i sensi, se qualcosa è cattivo/brutto s'avverte immediatamente; e ovvio si sia ascoltato prima dell'altro, ma c'è stata sempre una prima volta che ha fornito l'impronta originaria di buono/bello o no: l'educazione segue quella, tipo Bernstein lasciò la dodecafonia etc. perché non lo soddisfaceva e non perché fosse incolto (lezioni e prove di Celibidache pure su YT son sufficienti a indicare cosa sia Musica).
Io sono una persona musicalmente rozza, non sono in condizioni di gustare le sublimi emozioni della dodecafonica e della contemporanea, per cui dico - come Fantozzi : - Per me la contemporanea è una cagata pazzesca !! 😂
Non trasmettendo nulla del processo compositivo, delle scelte operate dall'autore, delle tecniche utilizzate, della forma, etc... non si può sperare che le immagini rendano edotto l'ascoltatore riguardo a quelli che sono i principi compositivi su cui si fonda un brano. Le immagini infatti rappresentano un elemento aggiuntivo, un orpello che non libera la fruizione dal mero godimento epidermico, lasciando ben lontani dalla consapevolezza necessaria a comprendere realmente gli aspetti che sono alla base di un brano. Inoltre, le immagini possono condizionare la libertà immaginativa dell'ascoltatore, che se lasciato nella sola immersione sonora può invece autonomamente librarsi e costruire interiormente le proprie immagini, quelle che sente familiari, senza necessariamente doversi appoggiare a suggerimenti visivi esterni. Ben inteso, non dico che legare immagini e suono sia da evitare a priori; anzi può essere un modo interessante di creare sinergia fra le arti: ecco, in questo senso, potrebbe costituire un buon sistema per andare ad agire sulla nostra parte irrazionale; ma se l'obiettivo è far comprendere all'ascoltatore la serialità integrale o le tecniche della musica contemporanea...non è certo la scelta migliore.
No, certo, sono d'accordo: non sto dicendo che l'immagine rende chiaro il processo compositivo, assolutamente 👍 Tale esplicazione richiederebbe altre forme (che so, un libretto di sala, una spiegazione diretta dell'autore presente all'esecuzione o altre soluzioni simili). L'immagine ritengo possa essere un "espediente" per far digerire meglio al pubblico qualcosa che il pubblico stesso non capisce, e in tal maniera - grazie alla commistione di forme d'arte - abituare il pubblico stesso alla fruizione di un genere a mio parere troppo (e ingiustamente) osteggiato... Un caro saluto e grazie per il commento!
Il vero problema verte sul comune significato della parola MUSICA che viene associata a qualcosa di piacevole da ascoltare. Quella contemporanea OGGETTIVAMENTE non è piacevole da ascoltare, quindi per la strastrastragrande maggioranza di persone, anche con una certa cultura musicale, quella contemporanea NON è musica. Perché non chiamarle, ad esempio, SONORITÀ o qualche altro termine che eliminerebbe equivoci?
Ciao Michele! Sì, spesso sono "sperimentazioni", l'osservazione ha un senso: forse il pubblico si accosterebbe diversamente e sarebbe - al tempo stesso - meno critico se venisse "preparato" anche per quanto riguarda la terminologia usata...
Quell'esperimento penso che lo abbiamo fatto tutti, con vari compositori, e sempre con il medesimo risultato, cioè che non hanno notato nulla. Basta che il volume sonoro sia un po' alto, e ci si può permettere di suonare qualsiasi cosa senza danno, e a volte infatti si ricevono addirittura complimenti... In realtà la difficoltà principale della composizione musicale è quella della scelta. Man mano che il brano avanza, il compositore deve scegliere in che direzione andare. E i grandi compositori hanno tutti ideato modi particolari e personali di effettuare tali scelte, che risultano non solo gradevoli ma pure riconoscibili. La musica detta contemporanea non rispetta questo principio, nel senso che qualsiasi scelta va sempre bene ed è perfettamente intercambiabile. Non è musica; è semplicemente un fenomeno acustico creato, come chiunque può produrne a caso. Se non ci fossero i sussidi, nessuno la suonerebbe...
Interessante differenziazione quella tra musica e fenomeno acustico. Mi piacerebbe capire se la differenza viene "percepita" anche da coloro che, per esempio, fanno musica elettronica: ho un paio di soggetti da "interrogare" al riguardo, sarò curioso di sentire che ne pensano, grazie per la dritta!
Allora se per musica contemporanea si intende la musica ATTUALE che impera per la maggioranza OGGI.....fa LETTERALMENTE SCHIFO OBBROBRIO proprio!!!!!!! Se si intende invece la musica classica contemporanea.... allora è un altro discorso!!!!!!!!! Pur avendo sentito parlare di STRAWINSKI,SOSTAKOVIC, SCHOMBERG,CAGE,BERIO,NONO,MESSIAEN, STOCKHAUSEN.... Onestamente ho sentito molto poco!!!!!!! Bèh ho ascoltato anche l' EGITTO PRIMA DELLE SABBIE di FRANCO BATTIATO.... lavoro di musica contemporanea... MOLTO DURO da digerire..... tutto giocato sul pianoforte...... Quindi... NON sono un grande esperto in materia io amo MOLTO di PIÙ il ROCK e soprattutto il PROGRESSIVE ROCK.
Sicuro! Confrontare Eminem o "mondo marcio" con Genesis o ELP o SN&Y è davvero impresa non semplice, oltre che assolutamente fallimentare. Battiato lo toglierei dal marasma, visto che è cosa a sé, e molto dignitosa. Dovremmo distinguere sempre tra artisti e "personaggi vari", ma mi rendo conto che non sia facile. Oggi puoi riempire un CD di tamburo e sole parole, rumori e bla bla in rima (!) da far rabbrividire Leopardi, e definire il tutto "brani musicali", senza che facilmente ci si accorga della truffa.
Questo riferimento a Battiato mi incuriosisce molto. Non sapevo dell'esistenza di questo lavoro, pertanto non l'ho nemmeno mai ascoltato ma se il tempo me lo consentirà cercherò di rimediare!
Caro Patrick, si era il periodo del BATTIATO sperimentale!!!!!!! I primi tre dischi suoi ovvero FETUS,POLLUTION e SULLE CORDE DI ARIES, possiamo considerarli PROGRESSIVE cantautoriale da....CLIC in poi BATTIATO ricerca anche con delle idee di musica classica contemporanea, fino appunto a L' EGITTO PRIMA DELLE SABBIE credo sia del 1978 !!!!!!!!! Poi nel 79 la sua svolta diciamo POP con l' ERA DEL CINGHIALE BIANCO.in realtà il pop di BATTIATO è ricercato raffinato con molte citazioni colte sia nella musica che nei testi!!!!!!!!! Però FRANCO BATTIATO rip Non sì è mai fermato a i lavori diciamo POP ma con albums come GILGAMESH,LA MESSA ARCAICA e la GENESI sì è di nuovo interessato al campo della musica contemporanea!!!!!!!!!!! Insomma un musicista sempre curioso e per NIENTE scontato...... Possiamo tranquillamente definirlo un GENIO musicale!!!!!!!!!!! A me BATTIATO piace in tutte le sue fasi,i suoi percorsi artistici sia quello più sperimentale che quello del suo POP artistico.
Hai centrato il punto: i compositori di musica d'avanguardia dovrebbero dedicarsi alle colonne sonore, perché la loro musica nella sala da concerto non ha senso. D'altra parte, c'è invece molta musica scritta per le colonne sonore che invece funziona bene nella sala da concerto. Per il resto, non prendiamoci in giro: non si può imparare la musica. Essendo un'arte astratta, essa deve essere in grado di comunicare qualcosa in maniera spontanea e istintiva. Se prendi 100 persone a caso per strada, le metti in una sala da concerto, suoni loro un pezzo e quasi tutte concordano sul fatto che sembra più rumore che musica, allora mi dispiace ma tu, compositore, hai miseramente fallito. Devi dare la colpa a te stesso, non al pubblico. Infatti sei te che devi capire com'è fatto il cervello umano e fare musica che si adatta: non è il cervello umano che deve cambiare in funzione della tua musica. I grandi compositori classici questo lo sapevano bene, quindi studiavano tecniche che si adattavano al cervello umano: non è che pretendessero che fosse il cervello umano a dover essere modificato.
Apprezzo il suo sforzo e il suo modo di esporre, però non sono d'accordo. Sono pianista classica ed ex docente di conservatorio, ma non ho quasi mai eseguito in pubblico la contemporanea . Credo che l Arte non abbia bisogno di spiegazioni,, tantomeno di immagini,arriva e smuove emozioni. Bach, Schumann, Puccini,Strawinsky......non hanno necessità di nessuna immagine, arrivano al cuore, all'anima o come la si vuol chiamare. Siamo esseri umani dotati di sensi e ghiandole , la pituitaria in primis,e non bisogno di alcuna spiegazione. Ovviamente dobbiamo aver un certo livello di evoluzione artistica
Gentilissima, grazie per il commento! Ovviamente rispetto il suo parere "differente": il mio deriva dal fatto che, pur da addetto ai lavori che di contemporanea ne ha suonata tanta, alcuni pezzi non riescono a smuovermi o provocarmi emozioni, e ritengo più corretto dare la "colpa" alla mia poca conoscenza del brano anziché dire - come fanno tanti, e ovviamente non mi riferisco a lei - che il compositore ha messo "note a caso" 😊 Un caro saluto!
Ma la musica dovrebbe funzionare autonomamente. Quello di accostarla ad immagini è un artifizio per far funzionare e dare un senso a qualcosa che di per sé non ne avrebbe. Beethoven, Chopin hanno bisogno di un accompagnamento visivo per essere capiti? Non direi. La loro musica basta e avanza. Poi lo si può fare certo, ma è un di più, una cosa assolutamente non necessaria né fondamentale. Sembrerò brutale ma l' aneddoto che hai raccontato è un perfetto esempio dell'alone di "fuffa" che circonda la musica classica contemporanea. Quel poco che ho ascoltato si, può funzionare come commento sonoro ad un corto thriller o horror proprio per via delle sonorità ansiogene che crea. Ma poi? Sinceramente presa da sola è quel che è. Un insieme di suoni disarmonici a volte poco distinguibile da un gatto che cammina sul pianoforte premendo tasti a casaccio
Ciao Davide! Può essere, presa da sola non ha lo stesso impatto, anzi. E concordo pienamente sul fatto che Beethoven e Chopin non hanno alcun bisogno di essere spiegati. Proprio per questo - a mio parere - le strade rischiano di essere due: o continuiamo a "isolare" e "ignorare" questo genere, oppure lo abbiniamo alle altre forme d'arte (tra cui l'immagine) per far sì che la somma faccia il totale e che il pubblico abbia modo di sentirlo (e magari tollerarlo). Grazie per il tuo commento, un caro saluto! 😊
Ah, ma su questo sono d'accordo al 100%, ci mancherebbe! Ma ti riferisci ai Klavierstücke di Schönberg o a Stockhausen? In ogni caso si parla di grandi opere di repertorio, assolutamente! Un caro saluto 😊
@patricktrentini Stockhausen. Stessa cosa per Tierkreis. Una serie di "non melodie" bellissime. Mi risulta solo ostico il ciclo Licht, a parte alcuni estratti.
Ho lavorato come solista in alcune opere di Luciano Berio con lui presente e in diretta Rai, vi assicuro che invece io non ho mai avuto nessun rispetto per l’autore e neanche del direttore, ho inventato tutto esegerando e facendo ridere i colleghi, nessuno, neanche l’autore si è accorto di nulla. Quando il Tg ha dato la felice notizia della sua dipartita, ho stappato una bottiglia di champagne… adesso ha smesso di prenderci per il …
Gentile Roberto, io non ho mai avuto l'occasione di lavorare con Berio, ma ho suonato il "Rendering" (Schubert/Berio) e l'ho trovato un lavoro musicalmente bellissimo, non posso dire il contrario. Ho invece una minor conoscenza della sua produzione "individuale" ma personalmente l'ho sempre ritenuto un valido compositore. Ovviamente sono opinioni, e altrettanto ovviamente rispetto la tua. Un caro saluto!
@@patricktrentini non conosco il brano in questione, ma solitamente tutti si ricordano solo le sue elaborazioni di brani di altri, li magari non ha fatto danni, invece per ora l'unica sua composizione ascoltabile è un preludio sullo stile bachiano, evidentemente non aveva idee che piacessero al pubblico, sono certo che tra non molti anni verrà completamente dimenticato... con stima saluti.
Questo è vero, indubbiamente: dico soltanto che talvolta le cose spiegate diventano più comprensibili e - in quanto tali - appaiono come meno "casuali" 😊
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Bravo, ben detto. Musicalmente parlando, le più grandi sorprese che ho avuto nella mia"vita"di ascolto, derivano proprio dalla musica contemporanea; quella che sembra fatta per disgustare. Se ben spiegata, lascia trasparire emozioni diverse e a volte contraddittorie in modo differente dalla musica "normale". Grazie del contenuto.
Grazie a te per il commento, che rafforza (sia in me che negli altri "fruitori" del video) una consapevolezza importante 🙏 Un caro saluto!
Perfettamente d'accordo. Rimarrà probabilmente e comunque una musica per pochi, magari solo per musicisti. Kramer diceva che anche il jazz è musica per musicisti. In ogni caso siamo in ritardo di più di un secolo. Già alcune composizioni di Ravel e poi Stravinski e poi Bartok e la scuola di Vienna (addirittura Charles Ives) sono sconosciute e di difficile digeribilità per il pubblico. Quanti si emozionano davvero per i quartetti di Bela Bartok? Sicuramente occorre spiegare e guidare all'ascolto come giustamente dici tu. Rimarranno diversi livelli di comprensione, come è normale che sia. Bravo!
Grazie davvero per il commento, mi ha fatto molto piacere! PS la scuola di Vienna è una delle cose che più porto nel cuore, ma quando la eseguivo (Sonata di Berg, Klavierstück di Webern, Klavierstücke di Schönberg) mi accorgevo che per i più era un ascolto abbastanza ostico... Un caro saluto!
..Mi hai fatto morire dal ridere con il racconto del cappuccio della Bic....Mamma mia ...Per certi quadri moderni, ritengo che valgano le stesse considerazioni...Grazie per la chiarezza con cui spieghi.
Grazie a te per il commento, un caro saluto!
Dunque... intanto un ❤ per Penelope e Norberto. In riferimento, invece, al tema del video sono pienamente d'accordo e apprezzo moltissimo il tuo stile didascalico molto chiaro (te lo dico da insegnante di Lettere nonché collega musicista). Nella mia vita mi è capitato di assistere a qualche esecuzione di musica contemporanea: premetto che in questo caso parlo da ascoltatore perché non ho mai suonato questo genere e non ne conosco né la tecnica, né gli stilemi e il linguaggio espressivo di questa musica (quindi non mi permetterei mai di esprimere giudizi apodittici). Detto ciò la mia impressione è stata di assoluto straniamento e di ansiosa inadeguatezza proprio per quello che hai affermato in questo video: credo che questa tipologia di musica, proprio perché frutto della nostra contemporaneità, non possa e non debba prescindere dall'immagine e da un'esecuzione multimediale. Faccio un esempio partendo dal mio genere: nella musica sacra classica, in passato, avveniva la stessa cosa perché le persone analfabete e a digiuno di Latino trovavano nei dipinti, negli affreschi, nelle sculture e nelle opere d'arte in genere contenute in una Chiesa, il potentissimo collegamento immediato alla musica che sentivano provenire dagli organi e dalle cantorie in cui cori e orchestre eseguivavo reprtori certamente classici e di armonia tradizionale, ma fortemente legati a concetti teologici che richiedevano misica e immagine per una forte carica mistagogica. Ora lo stesso secondo me deve avvenire con questa musica perché il nostro contemporaneo è talmente sfuggente, poliedrico e plurisenso, che se non abbino alla musica altri medium artistici non faccio altro che "emarginare" l'ascoltatore che non ricostruisce l'orizzonte di senso... quindi, avendo noi oggi anche il video come strumento artistico, potremmo finalmente cominciare a rendere più fruibile anche la musica contemporanea e non limitarla a pochi adepti che magari hanno seguito chissà quale corso di Composizione con questo o quell'altro maestro.
P.S. scusa se ti ho dato del tu, ma seguo i tuoi video con piacere e mi sei simpatico. In carissimo saluto.
Carissimo, innanzitutto hai fatto benissimo a darmi del tu, ci mancherebbe! 🤗 Per il resto, ho letto con estrema attenzione il tuo commento e lo trovo davvero molto, molto interessante! Ti ringrazio tanto per averlo condiviso e per aver spiegato un parallelismo con la musica sacra del quale non ero a conoscenza e che ha "rafforzato" moltissimo la mia convinzione sulla duplice esigenza, ossia "far sentire" e, per così dire, "abbinare". Trovo sia un peccato che tanti bravi compositori di contemporanea non vengano ascoltati da nessuno e sarei felice se questa cosa cambiasse. Un caro saluto, anche da parte di Penelope, Norberto e Minerva (sì, c'è una terza gatta che nel video è stata brava 😛)!
@patricktrentini ❤
Bravo bravo maestro 😊😊😊
Grazie mille Angelo!
Quanto mi piacciono i tuoi video 🙂
Devo dire che i 15 secondi che hai fatto sentire mi hanno comunicato la seconda immagine anche al primo ascolto con la foto statica😅
Detto questo, concordo pienamente sulla necessità di preparazione quando ci si approccia a qualsiasi forma d'arte.
Se prendi un ragazzino di oggi e gli fai sentire Chopin senza nessuna preparazione potrebbe finire con l'annoiarsi o peggio ancora trovarlo rilassante... RILASSANTE! Mi sono sempre chiesto come si possa trovare rilassante una certa parte di musica classica che esprime emozioni fortissime... Anche in quel caso credo che manchi proprio la chiave di lettura.
Ti ringrazio moltissimo per il commento! Concordo: Chopin (o chi per esso) non è "rilassante" 😛 Trasmette una quantità tale di emozioni che il "relax" sarebbe clamorosamente riduttivo, ma - ahimè - per far recepire questo messaggio serve proprio la preparazione! Speriamo che la divulgazione musicale continui in tal senso, davvero. A presto e grazie ancora! 😊
@high_tension_house sì, hai decisamente ragione: anche l'abitudine ha un ruolo importantissimo!
Interessante e sostanzialmente sono d'accordo.
Mi rimane una perplessità nei riguardi della musica contemporanea basata sulla improvvisazione pura, dove l'educazione preventiva dell'ascoltatore non è possibile, non sapendo nemmeno l'esecutore quale sarà il prodotto (che tra l'altro cambia ad ogni esecuzione).
Grazie per il commento Enrico! Quello dell'improvvisazione pura nella contemporanea è un campo che non conosco proprio, non mi sono mai spinto oltre ciò che veniva indicato in partitura (seppur talvolta in maniera astrusa e con simboli difficili da decifrare 😛). Un saluto!
Video molto apprezzabile. Sono un tuo collega, di poco più anziano, ed ho avuto anch'io una breve fase come esecutore di opere prime, musica colta contemporanea. Una seconda fase come recensore di concerti e dischi del medesimo genere. Condivido le tue conclusioni.Se mi permetti, ti consiglio la lettura di un interessante articolo di Giovanni Guanti: Vanificare l'esperienza dell'ascolto: cui prodest? Contiene una valida disamina della musica colta postmoderna. Infine, a chii chiedesse se vorrei comporre per il cinema, risponderei tuttavia che preferirei essere Hans Zimmer piuttosto che l'autore di cui hai citato un frammento...
Gentile Enrico, grazie per il tuo commento e per il tuo "consiglio", cercherò di leggere l'articolo che citi! Riguardo alla domanda che poni, non posso assolutamente darti torto: io - se potessi scegliere - preferirei essere John Williams piuttosto che me stesso 😛 Un caro saluto!
L’arte è comunicazione, e come tutte le forme di comunicazione implica l’uso di un linguaggio. Nella forma più usuale ci si avvale di forme di linguaggio comprensibili per convenzioni mutualmente accettate fra il comunicatore e il destinatario. Nelle forme più “esoteriche” di una forma d’arte, la metacomunicazione, quindi il prescindere dai codici di linguaggio, assume una importanza molto maggiore. Ci si avvale prevalentemente di suggestioni per archetipi condivisi, o di stimoli diretti ad aggirare la logica arrivando direttamente ad un contatto emozionale, come accade in quasi tutte le forme di musica liturgica, nella quale la struttura formale è solo un supporto ad un approccio direttamente emotivo per analogia. La caratteristica di tutte queste forme di musica è la loro efficacia. Qualsiasi ascoltatore la recepisce con la medesima efficacia, e ne decifra con sicurezza le intenzioni, fino a poterla descrivere come arte oggettiva. L’arte non va mai spiegata, o arriva o non arriva, e può non arrivare o perché l’ascoltatore non è pronto, e in questo caso la spiegazione non lo aiuterà perché non riuscirà comunque ad aprire la porta della comunicazione, o perché l’arte è fasulla, che è il caso del 99% della cosiddetta arte contemporanea, che è una intenzionale, subdola e volgare vendita di fumo ai gonzi.
Il discorso è assai confusionario, con queste sentenze apodittiche ingiustificate. L' affermazione finale denota ignoranza e frustrazione. Non sai quel che dici.
Ottima spiegazione
Grazie mille 🙏
Mi è capitato di suonare la prima assoluta di un brano tecnicamente insuonabile. Ho seguito la partitura in maniera puramente indicativa, suonando per lo più note a caso. Il compositore fu soddisfatto. 😆
A parte questo, nella contemporanea c'è musica più e meno buona, come in ogni epoca.
Cmq condivido, il brano che hai presentato è un buon pezzo.
Grazie per il commento e per il parere! PS hai vissuto un'esperienza simile alla mia, certi compositori si accontentano dell'intenzione 😛 Un caro saluto!
La prima volta che ho ascoltato le bagatelle di Ligeti (il mio prima approccio con il contemporaneo) penso di aver vomitato… poi le ho analizzate e ascoltate con la partitura davanti e adesso mi piacciono da impazzire…
La conoscenza sicuramente aiuta ad apprezzare quantomeno il processo creativo!
Già!! Grazie per il tuo commento 🙏
Ciao Patrick! Premesso che, come diceva il compositore Gian Carlo Menotti (autore ad es. dell'opera 'The Saint Of Bleecker Street' (ovvero 'La santa di Bleecker Street'): 'Chi ha bisogno di spiegare la propria arte è un artista sospetto' (affermazione che mi trova d'accordissimo), e che sia sbagliatissimo che anche i brani di musica classica dovrebbero essere protetti dalla SIAE (è vergognoso che il diritto d'autore decada dopo settant'anni. Per la musica classica non dovrebbe mai decadere), mi riesce difficile pensare alla contemporanea come musica. Per quanto mi riguarda, siamo stati giustamente definiti 'il Paese più ignorante d'Europa'. Ce lo meritiamo? Secondo me sì. E alla grande. Detto tutto questo, però, ho apprezzato il fatto che la mia maestra di pianoforte preferita (che io vivo come una vera e propria sorella), diversi anni prima della pandemia, ha fatto un concerto a casa sua e, prima di suonare la Sonata in Si minore di Liszt, ce l'ha soiegata nei dettagli e ci ha fatto anche sentire i diversi temi
Grazie per il messaggio Luca! Bella la cosa sulla Sonata di Liszt, l'ho avuta in repertorio per tanto tempo e l'ho anche incisa, trattandosi di un unico brano che dura più di 30 minuti trovo molto intelligente la scelta di spiegarla: ho l'impressione che la tua maestra sia una professionista di ottimo livello da tutti gli aneddoti su di lei che racconti e che mi trovano sempre d'accordo! Un saluto!
@@patricktrentinitieni conto che la mia maestra di pianoforte preferita, per me, è una vera e propria sorella, non so se mi spiego
Ciao Patrick io con il mio gruppo abbiamo fatto un tango argentino abbinato ad un video in cui abbiamo messo elementi che potessero far apprezzare tutto il lavoro compositivo....con tanto di rumori dei passi dei ballerini. Tutto aiuta.
Ciao Alessandro! Strategia davvero molto valida: anni fa ho fatto un progetto proprio sul tango argentino in duo con un cantante (quindi voce e pianoforte) e in alcuni contesti ci avvalevamo anche della presenza di due ballerini professionisti: in quel contesto il pubblico apprezzava enormemente il binomio, poiché esso aumentava esponenzialmente gli elementi che potevano tener viva l'attenzione! Un caro saluto 😊
Bentornato
Grazie di cuore carissima!
Ciao Patrick, bel video, analizzi alcune criticità sulla contemporanea nel pieno rispetto della stessa.
Commenterò le parti su cui non sono d'accordo, critiche costruttive naturalmente😊
● Il tappo della penna: credo che anche per l'orecchio più raffinato e per il compositore più attento sia impossibile prestare attenzione contemporaneamente a tutti i suoni nello stesso momento, pertanto, forse, quando ti ha chiesto di utilizzare un tappo più soft, ha presentato attenzione alla tua parte; quando invece gli hai fatto lo scherzo poteva essere concentrato su altri orchestrali, e non ha badato a te, o forse ha evitato di commentare il tuo intervento intendendo lo scherzo o pensando semplicemente che avessi perso l'attacco, in una parte che avrai eseguito correttamente durante il resto delle prove.
● la buona scrittura: in questo "genere", come in altri, la scrittura migliore e quella che scaturisce dalla stretta collaborazione e conoscenza tra il musicista e il compositore, come nel caso di Ligheti, Maderna, Berio o Lachenmann; il peculiare mondo sonoro di un musicista diventa il materiale di partenza per la scrittura, e tanta di questa musica è scritta per un musicista in particolare, che ha affascinato il compositore. In caso contrario il buon risultato non è per niente garantito.
● La buona preparazione del musicista: soprattutto dalla seconda metà del '900, soprattutto nell'alea, il compositore rinuncia ad avere il pieno controllo sulla propria opera, o attraverso una composizione randomica (i ching di Cage) o affidandosi alle doti improvvisative del musicista, per tanto è necessario lavorare con musicisti che non siano semplici esecutori. Questo aspetto è davvero poco curato nelle accademie, e i risultati si sentono.
● fruizione della musica attraverso l'immagine o didascalie: si, valido stratagemma, ma vorrei sottolineare che apprezzare un'opera d'arte comporta uno sforzo da parte dell'ascoltatore, un ascolto non è mai sufficiente, così come è impossibile apprezzare molta arte antica nell'immediatezza (non possiamo apprezzare un Caravaggio o un Mozart o un Dante Alighieri di primo acchito). Più che sperare che un artista si ingrazi il pubblico attraverso la multimedialità, direi che è compito della didattica e della critica offrire le chiavi di lettura necessarie per apprezzare il vecchio, il moderno, il contemporaneo e l'arte che verrà. Si può fare, anche a livello di istruzione di base (sotto la giusta guida anche un bambino alle prime armi può comporre e improvvisare, a volte con risultati più interessanti di tanta sperimentazione professionista). È nella didattica che la multimedialità diventa un'arma vincente.
Ci sarebbero tante altre cose da dire, il che significa che hai fatto davvero un bel video divulgativo, che accende il dibattito, non si può desiderare di meglio😊
Grazie davvero per il tuo commento, Marco, che offre moltissimi spunti di riflessione. In particolare sono d'accordissimo sull'ultima parte, che alla fine ci porta - come spesso accade in questi dibattiti - al discorso dell'educazione artistica (e, nella fattispecie, musicale). Forse finché si continuerà a far suonare Fra' Martino con il flauto dolce e a intendere l'ora di musica nella scuola dell'obbligo come una sorta di "ricreazione" sarà difficile vedere risultati, ma non disperiamo, nella convinzione che il pubblico del futuro sia sempre migliore di quello attuale 😉 Un caro saluto e grazie ancora!
Bel video Patrick! Ah, la maglietta spacca! l'hai presa da Maccio? =D
Grazie Pietro! La maglietta è una delle splendide idee di Luke & Pole, ormai nei miei video indosso solo cose loro (e non è una partnership pubblicitaria, ci tengo a precisarlo 😊).
@ grazie per averlo detto, non li conoscevo mica…♥️
A me il pezzo è piaciuto anche con la prima foto… non conosco la musica contemporanea e quei pochi secondi sono stati il secondo pezzo che ho ascoltato. Il primo credo fosse durato un minuto, seguito da commenti negativi a raffica. Be’, non è il mio genere e non l’ ascolterei per ore, ma non la denigrerei: evoca comunque sensazioni e può essere interessante. Come al solito hai saputo esprimere pensieri tutt’altro che banali approfondendo con considerazioni personali motivate. Rinnovo i miei complimenti
Ti ringrazio molto per il commento! Dici benissimo, "evoca sensazioni", e detesto quando alcuni musicisti classici - anche professionisti - fanno di tutta l'erba un fascio definendo il tutto "note messe a caso"... Accade anche questo, ma è l'eccezione anziché la regola e il lavoro va rispettato sempre 👍 Un abbraccio!
Discorso molto impegnativo . All epoca di Mozart la musica era come un palazzo commissionato, da chi desiderava attirare masse di fedeli e irretirle . Poi la musica come la pittura ha sciolto il nodo di correttezza e si è allineata al cambiamento sociale . Oggi c è di tutto , e quindi uno ha più possibilità di scelta . Tuttavia ci sono poi delle personalità ibride che sono contemporanei , ma mantengono un debole legame con i due blocchi e riesce .L ascoltatore dovrebbe solo ascoltare se si sente in sintonia con l opera . Io da appassionato di jazz mi sono messo ad ascoltare tanta musica classica del novecento russo e americano ( CRI orion Melodja solo per citara alcune etichette ) . C è un mondo sommerso di grandi compositori sconosciuti alle masse che sono più radicalmente liberi di certi jazzisti neri . Insomma quasi un razzismo rovesciato nei confronti di compositori minori bianchi che non verranno mai ascoltati , Poi per questione di gusti p. es a me piace quando Chet BAKER con la sua lbertà improvvisativa si prendeva mezza stecca che poi trasformava un secondo dopo ..in oro .Vallo a spiegare a qualcuno ...... Comunque sec. me ...a Tutti ..Va fatto tastare il gusto della contemporanea , ma poi il giudizio deve essere sincero per non allinearsi , a tutti i costi alle fonti autorevoli ,,,,,,,Comunque segare tutto quello che proviene dopo l impressionismo mi mancherebbe molto ....Mi scuso per la tanta carne sul fuoco ....e forse per certe banalità .Complimenti per il tema stimolante e come l hai trattato
Grazie a te per il commento, ricco di contenuti e tutt'altro che banale! Spero che lo leggano in tanti, e concordo sul fatto che sia un gusto che va fatto "tastare" a tutti, assolutamente 👍
Tuttavia, a differenza della musica del XX° secolo e contemporanea, le arti figurative coeve sono state e sono molto più facilmente accettate e metabolizzate, riscuotendo in alcuni casi anche un certo successo popolare e commerciale; per capirsi, molto grossolanamente, non si scandalizza nessuno se Picasso viene preso come incarnazione dell'arte pittorica, mentre di certo la medesima affermazione non può essere applicata a Schoenberg o Stravinskij. E a questo punto potrebbero sorgere delle domande sul perché (o sui perché) di una sorte così diversa, di fatto sostanzialmente opposta. Una delle possibili risposte a questi quesiti, verosimilmente destinati a rimanere irrisolti, consiste forse nel fatto che una qualsiasi composizione musicale, a differenza di un quadro, di una scultura, ovvero di un’opera comunque “concreta”, materiale, effettivamente tangibile e percepibile attraverso un preciso numero di sensi, non è più di tanto vendibile, e conseguentemente non può essere un oggetto che può venire di per sé inserito, introdotto e “piazzato” in un eventuale circuito commerciale. Va da sé, quindi, che di fatto non rappresenta un’occasione di arricchimento per una numerosa schiera di sedicenti critici e di mercanti più o meno indirizzati, che quindi, tramite la musica, non intravvedono, ed effettivamente non hanno, la possibilità di irretire il potenziale acquirente, solitamente alquanto facilmente ipnotizzabile da un qualche ben assestato e magniloquente panegirico concepito ad hoc. In sintesi: la musica contemporanea non rappresenta un'occasione di arricchimento, e quindi non merita particolari attenzioni e promozioni.
E’ inoltre immediatamente evidente (e questa è verosimilmente la motivazione più significativa) come la musica, in questo caso di qualsiasi genere essa sia, per essere in un qualche modo fruita, necessiti sempre e comunque di tempo; un particolare tipo di musica come quella contemporanea necessita poi di molto tempo, di dedizione, di ascolti ripetuti, attenti e concentrati, laddove ripetizione, attenzione e concentrazione sono concetti tutto sommato sufficientemente alieni e in costante e progressiva recessione nel XX° e, ancor più, nel XXI° secolo.
Va inoltre sottolineato come solitamente, in qualsiasi disciplina creativa moderna e contemporanea, l'idea sia praticamente sempre molto più importante della sua realizzazione concreta, sia questa un quadro, una scultura, una poesia o un brano musicale; appare così abbastanza evidente come una qualsiasi disciplina artistica non possa non risultare subordinata a una qualche concezione filosofica, a una qualche ideologia, a un qualche canone preconcetto e precostituito, il che non può non comportare una realizzazione pressoché esclusivamente cerebrale, e comunque secondaria e derivata rispetto all'idea a cui è subordinata.
In ogni decade si affermava la stessa cosa, anche se prima nessuno era mai arrivato così in basso come con l'attuale Rap, Trap e non so cos'altro.
Ciao Davide! Personalmente trovo che anche nel Rap e nella Trap ci siano cose accettabili, ma ovviamente sono opinioni! Un caro saluto 😊
@@patricktrentini idem!
In ogni decade, cioè ogni dieci giorni?
@@francescospiga7669 hai ragione, si dice decennio, ma siccome parlo sempre inglese mi sono confuso con "decade".
Io non amo la musica contemporanea però essendo un amante del Cinema riconosco che in determinati film funziona moltissimo,ma come ripeto non amo la musica contemporanea.
Caro Prof. ha mai ascoltato Micah Thomas con Zoh Amba? Contemporanea e Jazz,musica libera allo stato dell'arte . Curioso del suo parere. Tanti bravi compositori con strumento, carta, penna e\o algoritmi, ma penso che la composizione istantanea faccia emergere la vera preparazione tecnico musicale del compositore nonché la sua creatività istintiva.
Caro Marco, no, mi "manca" ma mi ha incuriosito e quindi appena possibile rimedierò! Un caro saluto e grazie della "dritta" 🤗
Grazie a lei per la risposta.
Vi sottopongo io due test.
Primo. Ingredienti: la vostra serie tv preferita e uno smartphone con Shazam. Portate la serie tv in un punto che vi era particolarmente piaciuto, andate in play e shazammate. Fatto? Adesso andate a fare merenda poi riprendete lo smartphone e riascoltate con Shazam il pezzo, anche dall'inizio se vi dà la possibilità.
Secondo esperimento. Ingredienti : un pullman con 40 tra ballerini e musicisti del genere folk. Parlate con l'autista, portateli da qualche parte, fateli suonare durante il viaggio e cosa fondamentale fatevi prendere dalla musica, cantate anche voi, battete le mani, incrociate lo sguardo con qualcuno del gruppo che vi piace. Fatto? Ora prima di scendere chiedete se gentilmente possono vedervi un cd con la loro bellissima musica folk. A questo punto lasciate il cd a casa in un posto sicuro, aspettate la fine del festival, aspettate ancora un altro po' ma non troppo, in modo che l'entusiasmo dell'evento musicale non sia completamente scemato e ascoltate il cd.
Quando ho ascoltato il pezzo proposto in questo video ho chiuso gli occhi e mi sono fatto trasportare dalla musica. Mi sono ritrovato dentro un film nei panni del protagonista, di un avvocato disarmato fragile e drogato che insegue il suo assassino (flashback, scena iniziale, il resto del film lo vive da morto, ma alla fine vincerà la causa, è un film ). Le immagini che la musica mi ha suggerite sono molto simili per non dire uguali al passo lento quasi barcollante del video. Se non avessi creato questa associazione io quella musica non l'avrei capita, l'avrei sentita probabilmente fuori luogo e più che sentirla brutta mi sarei sentito brutto io (forse).
La bella musica per me non viene mai da sola. In tutti i sensi. La bella musica è per tutti e cinque i sensi, e noi spesso ci limitiamo a usarne solo uno. E male.
Grazie del video.
Grazie a te per il commento, che ho trovato molto calzante. "La bella musica non viene mai da sola" è una frase che ha un significato davvero profondo, e ti ringrazio per averla scritta perché è un bellissimo spunto di riflessione! Un caro saluto 🤗
La maggior parte dei compositori contemporanei ha solo un'idea di un suono o di un effetto e non hanno la minima connessione con la realtà oggettiva né degli strumenti, né della "fisica" del suonatore. Per farti un esempio, io sono percussionista e i compositori spesso mettono ducentomila strumenti diversi, uno appresso all'altro, ma dimenticano almeno due cose: 1) le percussioni sono tante e spesso grosse, quindi c'è una latenza dovuta allo spostamento fisico dell'esecutore, 2) LE BACCHETTE. Cambiare bacchette richiede un minimo di tempo, senza contare il suddetto spostamento tra uno strumento e l'altro e, magari anche, girare le pagine dello spartito.
Non pensano a queste cose, spesso poi fanno commenti fuori luogo solo perché DEVONO dire qualcosa per far vedere che sono concentrati sul loro pezzo... 😅
Hai proprio ragione, bella analisi! La parte "tecnica" è molto interessante, mentre quella di fare i commenti "preconfezionati" è un'abitudine non solo della contemporanea...
Aneddoto: mi è capitato di fare il Kammerkonzert di Berg per violino, pianoforte e 13 fiati. Il direttore (che fortunatamente a me non ha rotto l'anima perché io ero il solista e quindi più che altro rompevo io 😛) ha fatto una lettura da capo a fondo e - alla fine di tutto - ha richiamato il corno per una nota calante nelle prime battute 😂 Secondo me non si era nemmeno accorto se il corno aveva suonato in quel punto, ma doveva fare lo show 😂 Un caro saluto!!
@@patricktrentini Sono pronto a scommettere che non se ne sia minimamente accorto 😀. Parlando di aneddoti, un mio ex collega aveva suonato a Parigi con Boulez in persona. Il giorno della prima prova era abbastanza impanicato per diverse ragioni (tra cui la difficoltà del pezzo che però non ricordo quale fosse, forse Dérive, ma non ci giurerei). Prima della prova, però, Boulez gli si avvicina per dirgli "non stare a fare mica tutte le note scritte, sono solo effetti". Quindi direi che i compositori contemporanei vanno presi sì sul serio, ma il giusto 😀
E se lo diceva pure Boulez... direi che possiamo andare tranquilli 😛 A presto!
Da bambino non mi piacevano i capperi nella pasta,ne altri sapori particolari e inconsueti, ora li apprezzo molto se ben cucinati😅
Caro Salvatore, il tuo è un commento all'apparenza semplice, ma scritto con una grande intelligenza e che racchiude tanti significati ben più profondi. Grazie per averlo condiviso 🙏
Secondo me quando devi spiegare un'opera d'arte hai già perso in partenza.
Esatto. Un po' come quando devi spiegare una barzelletta o una battuta.
Esatto, la vera arte é evocazione, se fosse "da capire" starebbe nei manuali di ingegneria. Se un artista fallisce nell'evocare si rifugia tra "gli incompresi". Le mode pubblicizzano la fuffa che passata la moda rimane esposta per quel che é.
Ciao Carlo! Rispetto profondamente la tua opinione, ma a me personalmente non dà alcun fastidio se mi "spiegano" un'opera d'arte appartenente a qualche campo di cui non ho conoscenza 😊 Ovviamente, come detto, sono opinioni! Un caro saluto 🤗
@@patricktrentini Ma infatti neanche a me da fastidio se mi spiegano una cosa che non capisco, il problema è riferito all'autore, l'autore ha fallito se la sua opera necessita di spiegazione non chi la fruisce.
Dipende dalla cultura dell’ascoltatore, ancor di più se parliamo di musica contemporanea, elettronica o elettroacustica di ricerca.
Ciao Patrick,
volevo darti un feedback su questo video, perché il titolo mi ha attirato, ma poi ho trovato i contenuti un po' diversi da quello che mi aspettavo. Ero interessato a una discussione sulla produzione musicale contemporanea, ma il video invece si concentra su un aneddoto - simpatico, se vogliamo... - in cui racconti di aver preso in giro un compositore di musica aleatoria, non suonando la parte pianistica. Come musicista professionista (almeno da quello che ho capito dal video), non sono sicuro che questo tipo di racconto renda giustizia alla tua esperienza e professionalità. Forse puoi avere pure ragione su quel compositore, ma senza altri elementi è difficile giudicare. Dal punto di vista dell'etica del lavoro, farei ammenda.
Quello che mi incuriosisce di più, però, è il tuo punto di vista su cosa intendi per "musica contemporanea." Questo è un tema complesso, e forse varrebbe la pena che facessi un po' di analisi sul tuo canalke magari.
Personalmente, trovo sconvolgente quanto sia vasto e frammentato il panorama musicale di questo inizio di secolo: abbiamo chi compone musica tonale (potremmo definirla neoclassica o neoromantica?), chi crea musica atonale, seriale o aleatoria, chi si dedica all'elettronica e alla produzione digitale dove un po' qualsiasi cosa diventa possibile in teoria e buonanotte ai suonatori (gli esecutori...). Mi piacerebbe capire meglio il tuo approccio e come lo vedi in relazione a questi diversi filoni, anche se mi pare di capire che non ti definisci compositore, ma questo in fondo non cambia perche' alla fine la musica e' per chi ascolta la stessa!
In sintesi, ti chiederei: cosa definisci come "musica contemporanea" e qual è la tua opinione su di essa rispetto ai contenuti musicali?
Spero che questo commento venga interpretato come uno spunto di riflessione costruttivo e positivo, con l'augurio che tu possa approfondire queste tematiche in altri video.
Grazie,
Giorgio
Ciao Giorgio! Hai perfettamente ragione, c'è talmente tanta differenziazione che risulta molto difficile definire il concetto di "musica contemporanea". Diciamo che nella mia "definizione" non ho incluso né la musica elettronica né l'attuale produzione tonale, includendo invece ciò che rimane (e che è quello che il pubblico gradisce meno). Riguardo all'ammenda, capisco la tua osservazione ma faccio il pianista di lavoro da 27 anni e quella fu l'unica occasione in cui accadde un simile episodio, che fu "frutto" di una percezione di "fuffa" da parte dell'intera orchestra di professionisti - e quindi non solo del sottoscritto - nei riguardi della persona che stava dirigendo. Sì arrivò a un passo dal "protestare" il direttore stesso (gergo tecnico per definire una contestazione da parte degli orchestrali che non ritengono competente la persona che sta guidando la compagine) e quindi credimi che in quel contesto specifico il mio piccolo esperimento fu la cosa più "innocente" dell'intera produzione 😉 Un saluto!
@patricktrentini grazie per la risposta. Sì, la musica contemporanea comprende tante musiche così diverse che è necessaria un’operazione di divulgazione (non dico che debba essere fatta da te, ovviamente). Riguardo al fatto che ci siano compositori e direttori insulsi, così come esecutori (sono sicuro che tu possa concordare sul fatto che ci siano deficit di competenza, passione e, diciamo in generale, 'valore' in tutte le categorie), questo è un discorso scivoloso sul quale preferisco non entrare, fortunatamente non appartenendo a nessuna delle suddette categorie. Vorrei sommessamente far notare che la produzione musicale nel prossimo futuro supererà, nolenti o volenti, le categorie menzionate, e saranno figure individuali, aiutate da intelligenza artificiale più o meno valida, a fare musica. Forse questo è un discorso che potrebbe interessare anche la tua community, o forse no :)
Grazie,
Giorgio.
Mah, pensavo che ti saresti riferito ai vari stili attuali e non, quali punk, rap, ambient, fusion, varie commistioni e contaminazioni, ma a quanto pare prendo atto che esiste un genere contemporaneo a parte, addirittura da orchestra, mai notato prima. Sono personalmente contrario alla suddivisione in stili, così come ammetto che a volte, per orientarsi meglio nella jungla di proposte al pubblico, una suddivisione di massima debba essere usata. Una musica d'atmosfera come colonna sonora o una musica a tema od a libretto come in passato, non rappresenta di per sé una novità, dato che sono svariati secoli che viene usata, quindi, almeno per me, non rappresenta per forza una "contemporaneità", non possiederebbe cioè a mio parere qualifica di Genere proprio. Ma credo comunque che una certa "musica" vada comunque presa in esame per essere definita come figlia dei nostri tempi perfettamente instabili, confusi, disillusi, stanchi, spogli... puoi credermi che una certa quantità di musica attuale, ma anche passata, si possa definire inascoltabile, anche se usa canoni propriamente musicali ed abusa di ritmo e mancanza di armonie come forma di protesta e trasgressione, ad esempio. Troppi scalzacani in giro, troppi sedicenti musicisti, digiuni della teoria più elementare che si trovano raccattati dalla già compromessa discografia, solo per questione di immagine, carisma, presa (per i famosi fondelli) sul pubblico, ma proprio la Musica dov'è? Dai...
Ciao! In realtà quello della "contemporanea" è proprio un genere "catalogato" (lo puoi vedere anche su Wikipedia) e viene considerato la "prosecuzione" della musica classica a partire dal secondo dopoguerra. Detto ciò, hai ragione sul fatto che non è per forza obbligatorio suddividere tutto in stili, e concordo pienamente con te sul fatto che in giro si trovano molte cose "inascoltabili": ciò, però (a mio parere ovviamente) non va di pari passo col "genere" perché ci sono cose orribili - e, per fortuna, cose bellissime - in ogni "filone" musicale! Un caro saluto 😊
La persona non capisce? Ma oggi, quale è la musica che questa persona ascolta e capisce? La cultura musicale è molto carente e manca anche la voglia d'interessarsi ad altri repertori. Le persone non sono più educate a capire cosa succede in un brano jazz, in un assolo, in un dialogo tra due musicisti, nella maestria dello strumento, nella difficoltà tecnica di ciò che viene espresso... Non capire, non è proprio alla musica contemporanea. Ascoltare Mozart non è più semplice. Direi quasi che ci vuole più educazione musicale per apprezzare questi classici!
Non dubito della sua esperienza di pianista che mette alla prova il compositore e il direttore d'orchestra. Ciò che ha fatto è eccellente e mette effettivamente in discussione le pretese di alcuni... Perché non una matita rossa per grattare le corde nei passaggi vivaci? E poi una matita nera in un passaggio più triste ;-) E penso che sia negli anni '60, quando c'erano questi tipi di pretese, che il pubblico colto e amante della musica si è allontanato da ciò che gli veniva presentato. Non vuole essere preso per un idiota e nemmeno essere maltrattato mentre ascolta (suoni assordanti dopo un pianissimo per esempio)…
Non sono d'accordo con l'idea che occorra spiegare i brani o i dipinti nell'arte contemporanea. L'opera deve reggersi da sola senza nulla di esterno. Piace o no. E se mi piace, vorrei saperne di più e vedere le intenzioni dell'autore. Quando il capolavoro necessita di supporto esterno, non è ben fatto. Quindi rifiuto l’idea di dover far accettare la musica contemporanea attraverso le immagini. Ma infatti se andiamo al concerto, vediamo i musicisti, vediamo il direttore d'orchestra che annuncia la musica con i suoi gesti, l'immagine è lì! La musica contemporanea forse suona meglio in concerto che su un disco poiché possiamo vedere l'esecuzione della musica!
Posso concordare, e di slancio. In un film abbastanza recente e comico si paragonava "Guernica" di Picasso ad un incidente automobilistico, e l'idea suggerita era quella di un'arte elitaria, fatta per pochi adepti, dove il resto del pubblico non aveva speranza di comprendere appieno né la tecnica usata né il messaggio, inteso come morale dell'intera favola. Davvero, se si è costretti a spiegare un'opera, sotto un quadro non troveremmo più il solo titolo, ma una paginata (se basta) di altre informazioni supplementari, compresa quella che spiega che l'artista, quel giorno, aveva mal di pancia. La prima volta che vidi "la tempesta" di Giorgione, mi colpì e rimase dentro in maniera epocale, per me, e non si tratta di un dipinto conosciutissimo. Credo che prima di istituire "educazione artistica" dove si punta solo sul figurativo, nella scuola occorreva allargare l'offerta a molteplici forme d'arte, musica compresa. Linguaggio dei simboli, cosa è allegoria, cosa si intenda per Arte e cosa sia la speculazione o cosa invece sia perculazione. Avremo gente meno confusa e più disposta a visitare musei, biblioteche o ascoltare concerti.
Non posso che "quotare" il parere di entrambi sull'esigenza di educare. Probabilmente il "buco" sta proprio lì, nella mancata formazione (e, su tanti campi, mi ci metto dentro anch'io senza problemi). Per esempio, parlando di pittura - di cui non so nulla - sono affascinato dalle opere di Hyeronimus Bosch, ma è una passione soltanto "di petto". Cosa ne penserei se mi avessero formato al riguardo, se - quindi - ne sapessi di più grazie all'istruzione? Per me è tardi per dare una risposta, ma se la scuola formasse in tal senso ne trarremmo tutti giovamento.
Secondo me bisogna fare due discorsi diversi: il tuo, rivolto ad un pubblico vasto e poco competente (qualcuno nei commenti non aveva idea che esistesse questo tipo di musica), e quello rivolto a chi è cresciuto ascoltando prima Schoenberg e Stravinsky, e poi Messiaen, Buolez, Stockhausen, Maderna ecc. Ora, per la seconda categoria di persone si pone innanzitutto un problema terminologico, perché per noi da piccoli Nono, Berio ecc. erano contemporanei, ma adesso non lo sono più. Poi si pone un altro problema: la musica contemporanea (quella di oggi, veramente contemporanea) è vecchia! Non trovo nulla di nuovo, nulla di rilevante, ma solo scimmiottamenti di vari compositori del passato. Una volta ero capitato per caso ad un saggio di allievi di Ivan Fedele. Non sapevo che fossero suoi allievi e dopo pochi minuti pensai “questi copiano tutti Donatoni”. Poi appresi di Fedele e con una rapida ricerca su i lnternet scoprii che era allievo di Donatoni. Ecco, questo credo che sintetizzi il problema. L’originalità non esiste più.
Ti ringrazio per il tuo commento. Hai colto nel segno parlando di target: il mio video si rivolge appunto a chi non sapeva nemmeno dell'esistenza di questo genere, mentre chi è cresciuto in un ambiente musicale "professionalizzante" ha avuto a che fare - più o meno fin da subito - con i nomi che citi. Ciò in effetti crea differenze, e inoltre se fino a trent'anni fa sarei stato in grado di citarti nomi importanti e conosciuti nell'ambito, ora non saprei dirti chi siano i "contemporanei famosi". Forse questo fa riflettere: sono io a essere poco informato, o - al contrario - il genere è in declino? Personalmente non ho le competenze per dare una risposta... Un caro saluto!
La musica è musica, e ogni periodo storico ha avuto la sua “contemporanea”. Non penso che Bach o Mozart o Beethoven (per citarne alcuni a caso), abbiano spiegato la loro musica, e molte volte è capitato che brani che ora consideriamo capolavori siano stati ferocemente stroncati, tanto da sparire per lungo tempo da teatri e sale da concerto (il Fidelio di Beethoven fu un fiasco epocale, sempre giusto per dirne una a caso).
Il problema, SOPRATTUTTO IN ITALIA, è che non c’è NESSUNA cultura musicale, se non perché qualcuno, magari parente, ha fatto imparare ad ascoltare in modo appropriato.
Cominciamo a insegnare veramente la musica nelle scuole, come accade all’estero (far strimpellare malamente il povero flauto dolce - strumento nobilissimo per cui grandi compositori hanno scritto -, NON È insegnare la musica.
Se si insegnasse davvero l’ascolto consapevole non servirebbe inventarsi escamotage per spiegare un brano musicale. Intendiamoci, ben venga l’idea di aiutare l’ascoltatore meno preparato, ma non è creando una specie di videoclip che gli fai capire cosa sta ascoltando.
Poi che ci siano autori che pensano di essere dei geni assoluti e scrivono cose insensate, questo è ovvio, ma lo è sempre stato, anche ai tempi di Bach o di Beethoven.
PS personalmente ho avuto ka fortuna di avere genitori che mi hanno dato delle basi e insegnanti lungimiranti, ma poi a alle avanguardie ci sono arrivato da solo, PROPRIO perché qyalcuno mi ha dato delle vasi su cui costruire (dico questo non per tirarmela ma per avvalorare il mio punto di vista).
Da parte mia 90 minuti di applausi per il discorso relativo a cambiare l'insegnamento musicale nelle scuole 👏
Aggiungo a questo bel commento che ci vogliono anche bravi insegnanti che sappiano suggestionare e appassionare l'allievo, e ahimè, come dice il grandissimo Galimberti tanti insegnanti sarebbe meglio che andassero a zappare i campi anziché fare malamente una si nobile disciplina.
La Musica, per quanto colta e/o sperimentale etc, o è IMMEDIATA o non è tale - cioè è altra cosa tipo arte concettuale, performance audiovideo, colonna sonora, jingle pubblicitario etc. - punto e fine: se ASCOLTO anche un linguaggio straniero ignoto/alieno, nel solo vero modo possibile (quello di Dante, nel De vulgari eloquentia: lo stesso del film Incontri ravvicinati del 3° tipo, o anche Arrival etc.) la percezione sonora, la sensazione è chiara e netta fin da subito e fa esattamente ciò che la Musica è, supera ogni mediazione e dà la risonanza precisa che le frequenze emesse generano da/per sé, senza bisogno d'altro e men che meno razionalismi o spiegazioni (se serve ciò per sentirla allora non è solo, ma pur anche, Musica).
Non esiste nulla di immediato: quello che oggi ci piace, probabilmente non ci piacerebbe se prima di questo non avessimo ascoltato chissà quanti altri brani. Personalmente prediligo la musica jazz. La maggior parte di quello che mi piace oggi era troppo difficile da apprezzare quando ho iniziato. Perché? Ci si educa all'ascolto iniziando da cose semplice, persino le canzoncine che ascoltavamo da bambini nei cartoni animati ci hanno educato all'ascolto.
@@HattoriHanzo62 l'orecchio risponde anzitutto a stimoli primari come l'olfatto e tutti i sensi, se qualcosa è cattivo/brutto s'avverte immediatamente; e ovvio si sia ascoltato prima dell'altro, ma c'è stata sempre una prima volta che ha fornito l'impronta originaria di buono/bello o no: l'educazione segue quella, tipo Bernstein lasciò la dodecafonia etc. perché non lo soddisfaceva e non perché fosse incolto (lezioni e prove di Celibidache pure su YT son sufficienti a indicare cosa sia Musica).
Io sono una persona musicalmente rozza, non sono in condizioni di gustare le sublimi emozioni della dodecafonica e della contemporanea, per cui dico - come Fantozzi : - Per me la contemporanea è una cagata pazzesca !! 😂
😂 La corazzata Potëmkin! 😂
Non trasmettendo nulla del processo compositivo, delle scelte operate dall'autore, delle tecniche utilizzate, della forma, etc... non si può sperare che le immagini rendano edotto l'ascoltatore riguardo a quelli che sono i principi compositivi su cui si fonda un brano. Le immagini infatti rappresentano un elemento aggiuntivo, un orpello che non libera la fruizione dal mero godimento epidermico, lasciando ben lontani dalla consapevolezza necessaria a comprendere realmente gli aspetti che sono alla base di un brano. Inoltre, le immagini possono condizionare la libertà immaginativa dell'ascoltatore, che se lasciato nella sola immersione sonora può invece autonomamente librarsi e costruire interiormente le proprie immagini, quelle che sente familiari, senza necessariamente doversi appoggiare a suggerimenti visivi esterni. Ben inteso, non dico che legare immagini e suono sia da evitare a priori; anzi può essere un modo interessante di creare sinergia fra le arti: ecco, in questo senso, potrebbe costituire un buon sistema per andare ad agire sulla nostra parte irrazionale; ma se l'obiettivo è far comprendere all'ascoltatore la serialità integrale o le tecniche della musica contemporanea...non è certo la scelta migliore.
No, certo, sono d'accordo: non sto dicendo che l'immagine rende chiaro il processo compositivo, assolutamente 👍 Tale esplicazione richiederebbe altre forme (che so, un libretto di sala, una spiegazione diretta dell'autore presente all'esecuzione o altre soluzioni simili). L'immagine ritengo possa essere un "espediente" per far digerire meglio al pubblico qualcosa che il pubblico stesso non capisce, e in tal maniera - grazie alla commistione di forme d'arte - abituare il pubblico stesso alla fruizione di un genere a mio parere troppo (e ingiustamente) osteggiato... Un caro saluto e grazie per il commento!
Il vero problema verte sul comune significato della parola MUSICA che viene associata a qualcosa di piacevole da ascoltare. Quella contemporanea OGGETTIVAMENTE non è piacevole da ascoltare, quindi per la strastrastragrande maggioranza di persone, anche con una certa cultura musicale, quella contemporanea NON è musica. Perché non chiamarle, ad esempio, SONORITÀ o qualche altro termine che eliminerebbe equivoci?
Ciao Michele! Sì, spesso sono "sperimentazioni", l'osservazione ha un senso: forse il pubblico si accosterebbe diversamente e sarebbe - al tempo stesso - meno critico se venisse "preparato" anche per quanto riguarda la terminologia usata...
Quell'esperimento penso che lo abbiamo fatto tutti, con vari compositori, e sempre con il medesimo risultato, cioè che non hanno notato nulla. Basta che il volume sonoro sia un po' alto, e ci si può permettere di suonare qualsiasi cosa senza danno, e a volte infatti si ricevono addirittura complimenti... In realtà la difficoltà principale della composizione musicale è quella della scelta. Man mano che il brano avanza, il compositore deve scegliere in che direzione andare. E i grandi compositori hanno tutti ideato modi particolari e personali di effettuare tali scelte, che risultano non solo gradevoli ma pure riconoscibili. La musica detta contemporanea non rispetta questo principio, nel senso che qualsiasi scelta va sempre bene ed è perfettamente intercambiabile. Non è musica; è semplicemente un fenomeno acustico creato, come chiunque può produrne a caso. Se non ci fossero i sussidi, nessuno la suonerebbe...
Interessante differenziazione quella tra musica e fenomeno acustico. Mi piacerebbe capire se la differenza viene "percepita" anche da coloro che, per esempio, fanno musica elettronica: ho un paio di soggetti da "interrogare" al riguardo, sarò curioso di sentire che ne pensano, grazie per la dritta!
Bella spiegazione. Però senzo , incomprenzibile e comprenzione non si possono sentire. Scusa ma te lo dovevo dire 😅
Ci mancherebbe 😛 Qui da noi la "S morbida" non si usa proprio, e la dizione non è tra i miei campi di competenza 😄 Un saluto!
Allora se per musica contemporanea si intende la musica ATTUALE che impera per la maggioranza OGGI.....fa LETTERALMENTE SCHIFO OBBROBRIO proprio!!!!!!! Se si intende invece la musica classica contemporanea.... allora è un altro discorso!!!!!!!!! Pur avendo sentito parlare di STRAWINSKI,SOSTAKOVIC, SCHOMBERG,CAGE,BERIO,NONO,MESSIAEN, STOCKHAUSEN.... Onestamente ho sentito molto poco!!!!!!! Bèh ho ascoltato anche l' EGITTO PRIMA DELLE SABBIE di FRANCO BATTIATO.... lavoro di musica contemporanea... MOLTO DURO da digerire..... tutto giocato sul pianoforte...... Quindi... NON sono un grande esperto in materia io amo MOLTO di PIÙ il ROCK e soprattutto il PROGRESSIVE ROCK.
Sicuro! Confrontare Eminem o "mondo marcio" con Genesis o ELP o SN&Y è davvero impresa non semplice, oltre che assolutamente fallimentare. Battiato lo toglierei dal marasma, visto che è cosa a sé, e molto dignitosa. Dovremmo distinguere sempre tra artisti e "personaggi vari", ma mi rendo conto che non sia facile. Oggi puoi riempire un CD di tamburo e sole parole, rumori e bla bla in rima (!) da far rabbrividire Leopardi, e definire il tutto "brani musicali", senza che facilmente ci si accorga della truffa.
Questo riferimento a Battiato mi incuriosisce molto. Non sapevo dell'esistenza di questo lavoro, pertanto non l'ho nemmeno mai ascoltato ma se il tempo me lo consentirà cercherò di rimediare!
Caro Patrick, si era il periodo del BATTIATO sperimentale!!!!!!! I primi tre dischi suoi ovvero FETUS,POLLUTION e SULLE CORDE DI ARIES, possiamo considerarli PROGRESSIVE cantautoriale da....CLIC in poi BATTIATO ricerca anche con delle idee di musica classica contemporanea, fino appunto a L' EGITTO PRIMA DELLE SABBIE credo sia del 1978 !!!!!!!!! Poi nel 79 la sua svolta diciamo POP con l' ERA DEL CINGHIALE BIANCO.in realtà il pop di BATTIATO è ricercato raffinato con molte citazioni colte sia nella musica che nei testi!!!!!!!!! Però FRANCO BATTIATO rip Non sì è mai fermato a i lavori diciamo POP ma con albums come GILGAMESH,LA MESSA ARCAICA e la GENESI sì è di nuovo interessato al campo della musica contemporanea!!!!!!!!!!! Insomma un musicista sempre curioso e per NIENTE scontato...... Possiamo tranquillamente definirlo un GENIO musicale!!!!!!!!!!! A me BATTIATO piace in tutte le sue fasi,i suoi percorsi artistici sia quello più sperimentale che quello del suo POP artistico.
Hai centrato il punto: i compositori di musica d'avanguardia dovrebbero dedicarsi alle colonne sonore, perché la loro musica nella sala da concerto non ha senso. D'altra parte, c'è invece molta musica scritta per le colonne sonore che invece funziona bene nella sala da concerto.
Per il resto, non prendiamoci in giro: non si può imparare la musica. Essendo un'arte astratta, essa deve essere in grado di comunicare qualcosa in maniera spontanea e istintiva. Se prendi 100 persone a caso per strada, le metti in una sala da concerto, suoni loro un pezzo e quasi tutte concordano sul fatto che sembra più rumore che musica, allora mi dispiace ma tu, compositore, hai miseramente fallito. Devi dare la colpa a te stesso, non al pubblico. Infatti sei te che devi capire com'è fatto il cervello umano e fare musica che si adatta: non è il cervello umano che deve cambiare in funzione della tua musica.
I grandi compositori classici questo lo sapevano bene, quindi studiavano tecniche che si adattavano al cervello umano: non è che pretendessero che fosse il cervello umano a dover essere modificato.
Ottimo commento ed eccellenti spunti di riflessione, per i quali ti ringrazio sinceramente 🙏
Apprezzo il suo sforzo e il suo modo di esporre, però non sono d'accordo. Sono pianista classica ed ex docente di conservatorio, ma non ho quasi mai eseguito in pubblico la contemporanea . Credo che l Arte non abbia bisogno di spiegazioni,, tantomeno di immagini,arriva e smuove emozioni. Bach, Schumann, Puccini,Strawinsky......non hanno necessità di nessuna immagine, arrivano al cuore, all'anima o come la si vuol chiamare. Siamo esseri umani dotati di sensi e ghiandole , la pituitaria in primis,e non bisogno di alcuna spiegazione. Ovviamente dobbiamo aver un certo livello di evoluzione artistica
Gentilissima, grazie per il commento! Ovviamente rispetto il suo parere "differente": il mio deriva dal fatto che, pur da addetto ai lavori che di contemporanea ne ha suonata tanta, alcuni pezzi non riescono a smuovermi o provocarmi emozioni, e ritengo più corretto dare la "colpa" alla mia poca conoscenza del brano anziché dire - come fanno tanti, e ovviamente non mi riferisco a lei - che il compositore ha messo "note a caso" 😊 Un caro saluto!
Io gli avrei detto...Mi scusi e se quel tappo lo metto nel suo....ecc ecc.😅
Caro Franco, temo che mi avrebbero strappato il contratto sotto il naso 😂
@patricktrentini Però,magari aveva una sonorità migliore 🤣🤣.
😛
Ma la musica dovrebbe funzionare autonomamente. Quello di accostarla ad immagini è un artifizio per far funzionare e dare un senso a qualcosa che di per sé non ne avrebbe. Beethoven, Chopin hanno bisogno di un accompagnamento visivo per essere capiti? Non direi. La loro musica basta e avanza. Poi lo si può fare certo, ma è un di più, una cosa assolutamente non necessaria né fondamentale. Sembrerò brutale ma l' aneddoto che hai raccontato è un perfetto esempio dell'alone di "fuffa" che circonda la musica classica contemporanea. Quel poco che ho ascoltato si, può funzionare come commento sonoro ad un corto thriller o horror proprio per via delle sonorità ansiogene che crea. Ma poi? Sinceramente presa da sola è quel che è. Un insieme di suoni disarmonici a volte poco distinguibile da un gatto che cammina sul pianoforte premendo tasti a casaccio
Ciao Davide! Può essere, presa da sola non ha lo stesso impatto, anzi. E concordo pienamente sul fatto che Beethoven e Chopin non hanno alcun bisogno di essere spiegati. Proprio per questo - a mio parere - le strade rischiano di essere due: o continuiamo a "isolare" e "ignorare" questo genere, oppure lo abbiniamo alle altre forme d'arte (tra cui l'immagine) per far sì che la somma faccia il totale e che il pubblico abbia modo di sentirlo (e magari tollerarlo). Grazie per il tuo commento, un caro saluto! 😊
Ma gli hanno mai spiegato i mascheramenti? Io li ho visti in musica elettronica.
Ciao! Io li ho visti nel mixaggio, ma forse l'autore non se ne è preoccupato particolarmente...
Prova a cambiare una nota ad un Klavierstuck e non torna nulla.
Ah, ma su questo sono d'accordo al 100%, ci mancherebbe! Ma ti riferisci ai Klavierstücke di Schönberg o a Stockhausen? In ogni caso si parla di grandi opere di repertorio, assolutamente! Un caro saluto 😊
@patricktrentini Stockhausen. Stessa cosa per Tierkreis. Una serie di "non melodie" bellissime. Mi risulta solo ostico il ciclo Licht, a parte alcuni estratti.
Ho lavorato come solista in alcune opere di Luciano Berio con lui presente e in diretta Rai, vi assicuro che invece io non ho mai avuto nessun rispetto per l’autore e neanche del direttore, ho inventato tutto esegerando e facendo ridere i colleghi, nessuno, neanche l’autore si è accorto di nulla. Quando il Tg ha dato la felice notizia della sua dipartita, ho stappato una bottiglia di champagne… adesso ha smesso di prenderci per il …
Gentile Roberto, io non ho mai avuto l'occasione di lavorare con Berio, ma ho suonato il "Rendering" (Schubert/Berio) e l'ho trovato un lavoro musicalmente bellissimo, non posso dire il contrario. Ho invece una minor conoscenza della sua produzione "individuale" ma personalmente l'ho sempre ritenuto un valido compositore. Ovviamente sono opinioni, e altrettanto ovviamente rispetto la tua. Un caro saluto!
@@patricktrentini non conosco il brano in questione, ma solitamente tutti si ricordano solo le sue elaborazioni di brani di altri, li magari non ha fatto danni, invece per ora l'unica sua composizione ascoltabile è un preludio sullo stile bachiano, evidentemente non aveva idee che piacessero al pubblico, sono certo che tra non molti anni verrà completamente dimenticato... con stima saluti.
Belle parole ma quando la musica è brutta non diventa bella perché spiegata e più delle volte per snobismo passa per bello il brutto
Questo è vero, indubbiamente: dico soltanto che talvolta le cose spiegate diventano più comprensibili e - in quanto tali - appaiono come meno "casuali" 😊