Sono stato studente al Politecnico di Torino nel periodo in cui il professor Risitano svolgeva la sua stimata attività di assistente in corsi che rappresentavano l'essenza dell'ingegneria indipendentemente dalle varie specializzazioni. Quindi sentire l'esposizione del Professore mi ha fatto ricordare le eccellenze dalle quali ha tratto la cultura ingegneristica, che poi lo stesso ha contribuito a diffondere: oltre a Panetti, grande nome della meccanica applicata e non solo, la fortuna di aver seguito le irripetibili ed insuperabili lezioni del prof. Carlo Ferrari (per me grande esempio di INGEGNERE, scienziato e uomo dedito a semplificare per i suoi studenti ciò che era - ed è - complesso) ... e poi Jarre (geniale e completo ingegnere) e poi Giovannozzi ecc. ecc. Sfatiamo subito la questione che: l'esperienza di livello della meccanica non ha nulla a che fare con il "progettare" ponti ... basta ricordare Von Karman (con il quale il Poli di To aveva ottimi rapporti), il quale è stato il primo a comprendere e spiegare perché i "ponti" potevano cadere (e cadono) per "risonanza". Quello che più mi indigna è che allora chi era veramente qualificato poteva parlare e la sua opinione, suffragata da anni di studio e insegnamento, non era messa in dubbio, mentre di questi tempi è vero tutto il contrario (sarà forse per certi i conflitti di interesse che qui non esplicito, ma che a mio parere non fanno certo parte dell'etica che mi - ci - è stata insegnata). Quindi piena condivisione con il prof. Risitano. Con lui sono d'accordo sul fatto dell'attuale non-fattibilità dell'opera e che "mai" si completerà, ma che (permettetemi la battuta ... solo battuta?) "scommetto" prima o poi si FATTURERA' per un valore di gran lunga più alto di quello che si pubblicizza. Il Professore accenna al fatto che forse tra 70 anni con le nuove tecnologie sarebbe possibile ... certo, ma bisogna vedere se il REALE costo di costruzione risulterà sostenibile. Realizzare i due piloni è, per un costruttore "sperimentato", non troppo complicato, ma il resto, con o senza pilone centrale ... non mi sembra di facile, "sicura" ed economicamente sostenibile realizzazione. Un'ultima considerazione: pronto a scommettere sulla realizzazione di un progetto definitivo ... come si fa con un progetto definitivo "completo" a giustificare le varianti, mezzo chiave per la moltiplicazione parabolica degli utili del costruttore? Ricordo, per inciso, che comunque un Progetto viene considerato di successo solo se vengono rispettati: lo Scope of work (SOW), i costi previsti, il periodo di esecuzione (tempi) e la qualità, in caso contrario il Progetto è un fallimento. Staremo a vedere. Qui mi fermo, ma ci sarebbe molto da "investigare".
Non ho avuto il piacere di avere l'ing. Risitano come professore e non sono strutturista o ing. meccanico (da ing. elettronico ho studiato soltanto Scienza delle Costruzioni) ma i punti di attenzione che solleva il prof. sono chiari persino a un incompetente (non competente in materia) come me; fortiori dovrebbero far scattare una autocritica in chi, a livello di Commissione, si occupa di approvare un doc come progetto definitivo di fattibilità e non come mero progetto di massima. Le condizioni tempo varianti del carico e la fatica dei materiali (delle funi in particolare valutate con coeff sicurezza 1,35 vs 10-20 delle funi soggette a sollecitazioni dinamiche) a quelle sollecitazioni sembra, da quanto ascolto, non siano state opportunamente testate.
Problemi grossissimi di effetto di intaglio. Ci vorrebbe tempo per scendere in tutti i particolare. Anche i collegamenti dei pendini ai cavi principali sono da valutare in modo corretto.
Ma quanto sarebbe interessante potere avere una conversazione con il professore Risitano. Comunque alla fine dei conti, analizzando ogni aspetto della vicenda, risulta chiaro che questo progetto sia tirato al limite per poter essere dichiarato fattibile, anche se non si fara' mai. A mio avviso uno dei problemi seri e' il rapporto lunghezza ponte e sezione ponte, che a sua volta ha un rapporto larghezza spessore profilo. Non sara' facile trovare questa sezione, per questioni di peso, torsione ideale etcetc... Una domanda per tagliare la testaal toro. Esistono gia' ponti simili al nostro di Messina, il piu' lungo e' circa la meta' come lunghezza. Non sarebbe sufficiente documentarsi a proposito del coefficiente di fatica adottato, per capire se e' stato considerato di tipo statico o dinamico? Qualcuno e' a conoscenza di questo dato? Ovviamente il nostro dovrebbe e'ssere considerato con piu' cura. Non capisco come si possano adottare misure minimali e ottimistiche, se non per tentare di fare quadrare due conti, con l'attesa del Mario Monti di turno che ti blocca l'esecuzione. Se esiste un coefficiente di sicurezza per i ponti gua' in uso, perche'" non portarli alla luce questi dati...
Secondo me c'è molta superficialità. Le considerazioni fatte dall' Ing. Risitano le sanno anche gli ingegneri che progettano il ponte, ma ammetterle vorrebbe dare conferma che il ponte con i materiali attuali non so può fare. È del resto è lo stesso morivo per cui si tende a smantellare le funivie . E allora perché si va avanti? Per mantenere un progettificio che fa guadagnare qualcuno.
Il professore Risitano a mio avviso, potrebbe creare un comitato di ingegneri, che condividano le sue stesse posizioni, per inoltrare una richiesta, alle autorità competenti, di riscontro sulle perplessità sui criteri di sicurezza applicati in questo caso al sistema dei cavi di sospensione. È una questione importantissima e il professore credo che date le sue competenze abbia ragione.
Mi rivolgo al rappresentante di Legambiente di risalire alla verità! Mentre in Italia sul ponte si parla di progetto definitivo, realizzazione a stralci e molto altro come pure si dice del contributo ai finanziamenti da parte dell'Europa, ma ho letto delle dichiarazioni da parte della Commissaria ai trasporti EU, ha detto che a loro risulta la vicenda del ponte, ma si parla solo di un progetto di idea, nel senso che in Italia si vorrebbe realizzare il ponte. Di fronte a queste dichiarazioni sarebbe molto utile sapere che dei due dice la verità, salvini o la Commissari EU???
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Questa è informazione, non fumo negli occhi
Sono stato studente al Politecnico di Torino nel periodo in cui il professor Risitano svolgeva la sua stimata attività di assistente in corsi che rappresentavano l'essenza dell'ingegneria indipendentemente dalle varie specializzazioni. Quindi sentire l'esposizione del Professore mi ha fatto ricordare le eccellenze dalle quali ha tratto la cultura ingegneristica, che poi lo stesso ha contribuito a diffondere: oltre a Panetti, grande nome della meccanica applicata e non solo, la fortuna di aver seguito le irripetibili ed insuperabili lezioni del prof. Carlo Ferrari (per me grande esempio di INGEGNERE, scienziato e uomo dedito a semplificare per i suoi studenti ciò che era - ed è - complesso) ... e poi Jarre (geniale e completo ingegnere) e poi Giovannozzi ecc. ecc. Sfatiamo subito la questione che: l'esperienza di livello della meccanica non ha nulla a che fare con il "progettare" ponti ... basta ricordare Von Karman (con il quale il Poli di To aveva ottimi rapporti), il quale è stato il primo a comprendere e spiegare perché i "ponti" potevano cadere (e cadono) per "risonanza".
Quello che più mi indigna è che allora chi era veramente qualificato poteva parlare e la sua opinione, suffragata da anni di studio e insegnamento, non era messa in dubbio, mentre di questi tempi è vero tutto il contrario (sarà forse per certi i conflitti di interesse che qui non esplicito, ma che a mio parere non fanno certo parte dell'etica che mi - ci - è stata insegnata). Quindi piena condivisione con il prof. Risitano. Con lui sono d'accordo sul fatto dell'attuale non-fattibilità dell'opera e che "mai" si completerà, ma che (permettetemi la battuta ... solo battuta?) "scommetto" prima o poi si FATTURERA' per un valore di gran lunga più alto di quello che si pubblicizza. Il Professore accenna al fatto che forse tra 70 anni con le nuove tecnologie sarebbe possibile ... certo, ma bisogna vedere se il REALE costo di costruzione risulterà sostenibile. Realizzare i due piloni è, per un costruttore "sperimentato", non troppo complicato, ma il resto, con o senza pilone centrale ... non mi sembra di facile, "sicura" ed economicamente sostenibile realizzazione. Un'ultima considerazione: pronto a scommettere sulla realizzazione di un progetto definitivo ... come si fa con un progetto definitivo "completo" a giustificare le varianti, mezzo chiave per la moltiplicazione parabolica degli utili del costruttore?
Ricordo, per inciso, che comunque un Progetto viene considerato di successo solo se vengono rispettati: lo Scope of work (SOW), i costi previsti, il periodo di esecuzione (tempi) e la qualità, in caso contrario il Progetto è un fallimento. Staremo a vedere.
Qui mi fermo, ma ci sarebbe molto da "investigare".
Non ho avuto il piacere di avere l'ing. Risitano come professore e non sono strutturista o ing. meccanico (da ing. elettronico ho studiato soltanto Scienza delle Costruzioni) ma i punti di attenzione che solleva il prof. sono chiari persino a un incompetente (non competente in materia) come me; fortiori dovrebbero far scattare una autocritica in chi, a livello di Commissione, si occupa di approvare un doc come progetto definitivo di fattibilità e non come mero progetto di massima. Le condizioni tempo varianti del carico e la fatica dei materiali (delle funi in particolare valutate con coeff sicurezza 1,35 vs 10-20 delle funi soggette a sollecitazioni dinamiche) a quelle sollecitazioni sembra, da quanto ascolto, non siano state opportunamente testate.
Caro Collega a me lo hanno insegnato a Pisa 30 anni fa in Ingegenria Civile il Prof. Sanpaolesi presidente del cnr per gli acciai..... mha........
Il vecchio PCI fu contrario alla costruzione dell'Autostrada del Sole perchè, secondo loro, si stava costruendo una Autopista per i figli di papà!!!!!
Problemi grossissimi di effetto di intaglio. Ci vorrebbe tempo per scendere in tutti i particolare. Anche i collegamenti dei pendini ai cavi principali sono da valutare in modo corretto.
L’ultima firma la dovrebbe mettere un ingegnere molto giovane, il quale avrà modo di verificare la affidabilità dell’opera da lui stesso approvata.
Ma state tranquilli, per fortuna questo ecomostro non si fara' mai.
Che non si farà ... sono pienamente d'accordo, ma è certo che se ne fatturerà una buona parte.
Il ponte sullo stretto è il ripristino della cassa per il mezzogiorno, pari pari. Buon appettito.
Interessante ma nessun cenno alle stazioni di ancoraggio di dimensione e tipologia mai sperimentate al mondo
Da incompetente quale sono, avevo pensato al tubo di Venturi un attimo prima che il Prof. lo citasse...
Ma quanto sarebbe interessante potere avere una conversazione con il professore Risitano.
Comunque alla fine dei conti, analizzando ogni aspetto della vicenda, risulta chiaro che questo progetto sia tirato al limite per poter essere dichiarato fattibile, anche se non si fara' mai.
A mio avviso uno dei problemi
seri e' il rapporto lunghezza ponte e sezione ponte, che a sua volta ha un rapporto larghezza spessore profilo.
Non sara' facile trovare questa sezione, per questioni di peso, torsione ideale etcetc...
Una domanda per tagliare la testaal toro. Esistono gia' ponti simili al nostro di Messina, il piu' lungo e' circa la meta' come lunghezza.
Non sarebbe sufficiente documentarsi a proposito del coefficiente di fatica adottato, per capire se e' stato considerato di tipo statico o dinamico?
Qualcuno e' a conoscenza di questo dato? Ovviamente il nostro dovrebbe e'ssere considerato con piu' cura.
Non capisco come si possano adottare misure minimali e ottimistiche, se non per tentare di fare quadrare due conti, con l'attesa del Mario Monti di turno che ti blocca l'esecuzione.
Se esiste un coefficiente di sicurezza per i ponti gua' in uso, perche'" non portarli alla luce questi dati...
Secondo me c'è molta superficialità. Le considerazioni fatte dall' Ing. Risitano le sanno anche gli ingegneri che progettano il ponte, ma ammetterle vorrebbe dare conferma che il ponte con i materiali attuali non so può fare. È del resto è lo stesso morivo per cui si tende a smantellare le funivie . E allora perché si va avanti? Per mantenere un progettificio che fa guadagnare qualcuno.
Dotata di grandi competenze ma perché lo dice lui 😂
Mi spiace per voi ma lo dice il suo curriculum scientifico.
Ingegnere meccanico vero ? Se sta approfondendo aspetti a parlare di pollai...
L'unica cosa positiva del video è constatare che l'età media di relatori e auditori è più di settant'anni.
Il professore Risitano a mio avviso, potrebbe creare un comitato di ingegneri, che condividano le sue stesse posizioni, per inoltrare una richiesta, alle autorità competenti, di riscontro sulle perplessità sui criteri di sicurezza applicati in questo caso al sistema dei cavi di sospensione. È una questione importantissima e il professore credo che date le sue competenze abbia ragione.
Mi rivolgo al rappresentante di Legambiente di risalire alla verità! Mentre in Italia sul ponte si parla di progetto definitivo, realizzazione a stralci e molto altro come pure si dice del contributo ai finanziamenti da parte dell'Europa, ma ho letto delle dichiarazioni da parte della Commissaria ai trasporti EU, ha detto che a loro risulta la vicenda del ponte, ma si parla solo di un progetto di idea, nel senso che in Italia si vorrebbe realizzare il ponte. Di fronte a queste dichiarazioni sarebbe molto utile sapere che dei due dice la verità, salvini o la Commissari EU???