Nel 1990 ho fatto un’esperienza fortissima: exchange student in una high school a Birmingham in Alabama. La me 17enne cresciuta nella piccola Valtellina si è scontrata con una realtà davvero intrisa di razzismo a tutti i livelli. La cosa che mi lasciava più sconvolta era la tranquillità con cui i miei coetanei mi dicevano cose pazzesche tipo: non parlare con loro (persone di colore) perché altrimenti non impari l’inglese. La sensazione era che considerare le persone di colore inferiori e meno degne fosse la normalità. Non segno di razzismo Inutile dire che questa esperienza mi ha fatto crescere tantissimo e fatto diventare intollerante verso qualsiasi discriminazione Ti stimo tanto, continua così che sei fantastico
Senza andare in alabama basta nel mio paesello fino alla mia generazione (ho 30 anni) il razzismo era tolleratissimo anche a scuola per non parlare degli ambienti lavorativi dove c'era una forma di segregazione di fatto confermata da un mio amico e collega di lavoro (cuoco) conosciuto una volta emigrato, per lui (che ha vissuto in italia, Francia e spagna) il paese dove si è sentito veramente discriminato
@@giulianalongoni6950No, lo scossone lo meritiamo tutti.. perché se uno che chiama scimmia un ministro anni dopo siede in un seggio di Governo, la colpa è anche di coloro che dall’altra parte non hanno saputo proporre un’alternativa credibile a certi figuri..
Fino ad ora il tuo video forse più emotivamente impegnativo, affrontato come sempre nel migliore dei modi. Complimenti e grazie per tutti questi contenuti di qualità
@Mrsimpatia88 Tanto per cominciare il contesto del colonialismo in Africa, che viene sempre messo come "noi"="colpa del popolo europeo" quando 1. perché deve essere colpa di chi è nato nel 20-21 secolo 2. gli schiavisti erano le élites, non il popolo, e oltretutto erano inglesi, francesi e spagnoli, non tutti gli europei 3. i neri venivano schiavizzati anche dagli arabi, e allo stesso tempo i corsari barbareschi schiavizzavano gli europei, quindi non è stata questione di "colore della pelle" ma di "status" 4. i neri non è che venivano presi "così", venivano venduti dai loro capi tribù, tanto che in America c'erano anche i negrieri di colore che continuavano il commercio 5. molti bianchi americani sono immigrati europei del 20 secolo, e non è tutti hanno avuto avi negrieri 6. spesso gli americani di colore hanno avi negrieri o soldati dei confederati durante la guerra civile (si veda il recente caso di LeVar Burton).
@Mrsimpatia88 Continuiamo con Obama. La gente nel 2008 si è fatta rincoglionire dalla melanina come "giustizia storica" quando ML King ha detto "sogno un mondo in cui i miei 4 figli vivranno in una nazione dove non saranno giudicati dal colore della pelle ma dal contenuto come individui". Anche se era contro McCain, un RINO abbastanza impopolare, quindi come opzione non era così male. Il suo primo mandato non è stato neanche malvagio, è nel secondo che è iniziato l'inferno e l'agenda 2030. Durante la campagna 2008, quando gli è stato chiesto come avrebbe mantenuto la trasparenza alle elezioni, ha risposto "non solo i repubblicani hanno imbrogliato alle elezioni in passato, anche i dem lo hanno fatto. Quando le persone sono al potere hanno questa tendenza a portare le cose dalla lor parte". Ha bombardato l'Africa e il Medio Oriente, specialmente la Libia. Chi ha lavorato con lui lo ha descritto come odioso e narcisista e si è guadagnato il soprannome di "drone-strike" quando ha ordinato un attacco in Afghanistan che aveva come target un terrorista ad un matrimonio, ma che ha finito con l'uccidere 37 donne e bambini, che erano separati dagli uomini in quell'evento data la cultura. E Obama tempo dopo ha scherzato dell'evento con i Jonas Brothers. Erano venuti alla casa bianca e le figlie di obama si sono avvicinate come "fan". Obama ha detto ai Jonas Brothers, nel tentativo di fare una battuta, per "invitarli" a non avvicinarsi alle figlie "vi dico due parole, drone strike" ridendo. Obama ha anche legalizzato la chiesa satanica (se sei un dem ovviamente questo o non interessa o è pure benefico). Durante il suo mandato la disoccupazione si è impennata, dal 6 al 10%, soprattutto delle persone di colore (è poi scesa dopo il 2016). Quando gli è stato chiesto cosa avrebbe fatto per risolvere il problema ha detto "Quei posti di lavoro non torneranno mai più."
@Mrsimpatia88 E infine, BLM. Il fatto che francesco costa e tutti voi della community approviate BLM vuol dire che o la vostra conoscenza dell'inglese è talmente misera che non avete potuto guardare notizie che hanno fatto il giro del mondo, o avete vissuto sotto una pietra, o odiate la cultura occidentale come compensazione della vostra mancanza di autostima e delle vostre sventure o per narcisismo "compassionevole" che vi fa guadagnare punti di credito sociale. Nel 2020 nel sito ufficiale di BLM, il video di presentazione iniziava con "noi siamo marxisti qualificati", il che non mi suona tanto come MLK. Patricia Cullors, fondatrice di BLM, ha speso la maggior parte dei fondi per comprare 5 megaville in California. Maejor Page, altro attivista BLM, ha speso milioni in armi e prostitute. Xahra Saleem anche si è tenuta tutti i soldi delle donazioni UK. Quando hanno dato ai "fratelli neri poveri e bistrattati dai bianchi"? ZERO! Tanto che l'organizzazione è stata investigata dall'FBI e condannata per frode. La polizia ha ucciso George Floyd (il cui referto medico è uscito di recente ed era strafatto di fentanyl, ma questo è un altro discorso). Cosa si fa? Si fa una protesta stile MLK? Si protesta per l'eccessiva brutalità della polizia? No, bruciamo le attività di bianchi e neri indistintamente, rubiamo televisori al plasma, sneakers e borse gucci dai negozi perché è "compensazione per gli anni di schiavitù" e scriviamo sui muri "uccidete i poliziotti" e "uccidete i bianchi". Ah, e tiriamo giù le statue di personaggi storici perché cancellare la Storia in stile orwelliano sicuramente renderà le persone più buone. Ti sei chiesto come mai dopo il 2020 BLM non gira più sui social media e la gente non mette più quadratini neri nei profili? Beh adesso lo sai.
Ho una piccola officina meccanica in provincia ed è da un paio di anni che ho sempre più clienti neri, e la distinzione tra buon cliente e cattivo cliente continua ad essere: 1) lavora o non lavora 2) è avaro o non è avaro (e spesso chi ha più soldi pensa che i loro soldi valgano di più di quelli degli altri)
Consiglio la visione del film "Selma" di Ava DuVernay (2014). Ottimo video come sempre! L'accenno alla situazione italiana lo trovo davvero puntuale e necessario.
Video sempre gradevoli.. Tuttavia va ricordato che le ragioni che nel tempo portarono alla “contrapposizione” tra stati del sud schiavisti e stati del nord contrari alla schiavitù furono quasi esclusivamente economiche. Al nord gli operai non volevano schiavi per questione di concorrenza sui salari.. ed in quegli stessi stati i neri non erano certamente ben accetti. Lo stesso scoppio della guerra civile c’entra poco con la tutela della dignità umana..
Appunto,la guerra civile per abolire la schiavitù è uno dei tanti luoghi comuni che rimbecilliscono le persone,peraltro mi chiedo come si faccia a definire democratico un paese dove è legalizzata la corruzione,anche se si chiama in altro modo,e dove per fare politica "di livello"devi disporre di tanti tanti soldi.....
Le ragioni che muovono la storia alla fine sono sempre strutturali/economiche, raramente per ideali si fanno le guerre (tipo dire che gli americani fecero l’indipendenza dal Regno Unito per amore della libertà e della democrazia e non perché non volevano essere sotto l’egida inglese)
@@francescofilabozzi8761 Esatto, l'indipendenza significava quattrini,per quel che riguarda la schiavitù sarebbe interessante sapere che quasi tutti i presidenti Usa di quegli anni erano schiavisti,in seguito poi negli Usa si sono "imposti"i Wasp che sono la faccia gentile dei suprematisti bianchi....
Riflessione finale molto giusta e onesta. Dovremmo tutti svegliarci e parlarne spesso, confrontarci e non insultarci (anche se ci vien facile), aprire la mente e i cuori e considerarci tutti solo esseri umani, non esseri con colore della pelle differente e quindi più o meno degno di vivere. Chi siamo noi per non accettare la vita degli altri? Chi siamo noi per decidere della loro morte? Da quando ci siamo sostituiti a Dio o a qualsiasi altra essenza ultraterrena?
Più che altro dovremmo domandarci come è possibile che siamo caduti così in basso da favorire scientemente l'invasione del nostro Paese? come possiamo accettare un fenomeno così distruttivo come l'immigrazione? Da quando siamo diventati dei carnefici visto che vogliamo far soffrire i nostri concittadini? Siamo esseri umani o bestie?
Caro Francesco, apprezzo molto ciò che scrivi e come lo scrivi. Ho lettoil tuo libro sulla California, molto illuminante. Ecco, hai pienamente ragione, sugli Stati Uniti abbiamo degli sterotipi mentali, tanto in positivo quanto in negativo, anche radicati e difficili da estirpare. Sono un vecchio ex insegnante e ho spesso riflettuto su varie tematiche relative a quel paese tra cui appunto il razzismo. A me pare che nella fondazione settecentesca dello stato indipendente, quando si parla dei diritti dell'uomo, si intenda, più che una apertura proiettiva ad una reale uguaglianza da raggiungersi in futuro (non c'è neanche adesso, purtroppo...) proprio una totale assenza di considerazione per i neri. Che non erano uomini e donne, tout court. Per cui la vita la liberà la ricerca della felicità non li toccavano proprio. Era appunto quella cultura radicatissima che ha reso ciechi per secoli i "bianchi", diciamo pure anche "incolpevolmente" di fronte all' umanità dei neri. Se c'è ancora oggi, più o meno larvata, figuriamoci più di due secoli fa. Cordiali saluti, continuerò a seguirti con simpatia.
Complimenti come sempre Costa! Sei la prova vivente che lo UA-camr non esiste come mestiere. Per creare contenuti bisogna avere un approccio professionale, fare ordine su ciò che si vuole dire e le relative modalità. Tutti i tuoi video sono perfettamente studiati e strutturati. Non parlo di montaggio ma di CONTENUTI. Non a caso hai studiato proprio questo ed è questa preparazione accademica che non avranno mai i cosiddetti "divulgatori della domenica". Preparazione che banalmente ti ha formato nel comunicare e trasmettere informazioni nella maniera piu' efficace. Bravo!
16:41 in questo frame si distingue il grande artista musicale Harry Belafonte, scomparso quest'anno, che fu attivista e attore in opere memorabili come "Strategia di una rapina" (Odds Against Tomorrow) di Robert Wise, "Kansas City" di Robert Altman e "BlacKkKlansman" di Spike Lee.
Da piccolo mi sono sorbito i vari "il buio oltre la siepe" e "Mississippi burning" e li vedevo come letteralmente storie dell'altro mondo. "oggi questo in Italia non potrebbe succedere", pensavo. Poi al primo immigrato di colore ("i marocchini", ricordate?), cascò il palco. Per cui concordo con la tua riflessione finale al 100%. Una nota e un suggerimento: la nota riguarda il fatto che il movimento per i diritti civili prese piede nel dopoguerra anche perché tantissimi afroamericani combatterono e morirono con i bianchi, ma al ritorno vennero trattati diversamente. Il suggerimento per un nuovo video è un approfondimento su quel porco di Robert Moses, che usò l'urbanistica come mezzo di segregazione. Se ogni tanto qualche autobus a Long Island sbatte contro un ponte, è colpa sua...
In Italia la situazione è molto diversa. Più che gente razzista c'è gente ignorante e violenti che ce l'hanno con qualsiasi gruppo minoritario a prescindere, nero, omosessuale, disabile che sia. Poi con l'immigrazione incontrollata siamo noi italiani quelli discriminati, che abbiamo paura a uscire la sera o a prendere un regionale negli orari in cui c'è poca gente e ti ritrovi in pieno centro e in pieno giorno gente che piscia e defeca per strada (oltre a spacciare, rubare, scippare, violentare ..... ) e non puoi dire niente. Direi che il paragone con gli USA non regge.
E chi l'ha detta questa cazzata? Ma tu credi a tutte le bufale che si raccontano sulle persone? A parte che basterebbe ragionare un attimo con la propria testa per capire da soli che questa storia dell'urbanistica come mezzo di segregazione razziale non può essere che un'emerita minchiata, una leggenda metropolitana 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 ma se proprio insisti, allora ci dovresti almeno fornire LE PROVE di tutto questo.
Uno video che alza ulteriormente il già altissimo livello di questo canale. Ti ho scoperto per caso perché parlando di Los Angeles su un forum di fotografia fu fatto un accenno al tuo libro "California": dopo aver ascoltato l'audiolibro mi sono messo a cercare che altro materiale avevi prodotto e sono arrivato anche a questo canale. Grazie veramente per l'opera di divulgazione. PS: per quanto conta, perfettamente d'accordo sulle considerazioni riguardo all'Italia.
Un video nella prima parte commovente e che nella seconda con la considerazione finale da molto su cui riflettere. Grande lavoro. Complimenti. P.s. la frase di Calderoli l' avevo dimenticata. Che voltastomaco.
Che regalo Francesco, grazie. Il tuo canale e, oggi, questo tuo video in particolare. È vero, come hanno notato alcuni, che sei più coinvolto qui che in tanti altri tuoi che ho visto. Forse c' è meno quella "giusta distanza", che si palesa nell'insmentibile chiusura. Però, fin dall'inizio, c'è qualcosa in più, che vibra, che non permette di interrompere la visione. Aggiungo poi: da piccata cinefila (storiograficamente meticolosa), posso dire, con serenità, che la tua lettura sociale del fenomeno, la tua interpretazione, hanno, per quanto mi riguarda, in qualche modo colmato alcuni spazi vuoti, connesso alcuni fili sull'argomento, più di tanta filmografia degli ultimi 50 anni. Insomma non sto dicendo che sei meglio di Spielberg, di Haley, di Spike, di McQueen o di Watchman. Dico solo che sei stato in grado di connettere dei puntini. Che sono sempre stati lì, ma che, almeno per me, non erano connessi. Ancora grazie.
Ciao Francesco, per lavoro a NYC, mi sn ritrovato in una scena da film americano, dove il classico bianco ricco americano faceva dei commenti razzisti con i suoi colleghi. Mi sn ritrovato nel mezzo e ho capito in un secondo quello che le minorità in America vivono ogni giorno.. credo che le persone prima di commentare, dovrebbero vivere in prima persona cosa significa subire Razzismo!
Grazie Francesco, la questione del razzismo negli USA è una di quelle che faccio più fatica a far comprendere a chi è in Italia. Come dici giustamente tu sul finale è oggettivamente ancora presente, ma il fatto che se ne sia coscienti e che se ne parli così tanto con l'intento di migliorare le cose porta risultati positivi. E per contro quando provo a paragonare le leggi che permettono la regolarizzazione negli USA con ciò che accade in Italia, la coscienza collettiva intorno al razzismo dei due Stati, ecc. mi trovo di fronte a un muro di gomma che rifiuta anche solo di vedere il problema che sul lungo periodo è inevitabile che nasca in Italia.
La tua opinione finale è stata la ciliegina sulla torta. Bellissimo video e tantissimi complimenti. L’italia ha un problema, sono bianca ma latinoamericana e ho sentito come amici sudamericani pero di colore vengono esclusi solo per il colore della pelle, commenti che fanno paura, ma quando ho detto a certe persone: “quello che dici conta anche su di me che sono Venezuelana”, ma la loro risposta è sempre “ma tu sei diversa, non sei come loro”. Ho aiutato a un’amico cubano a trovare appartamento perché appena si presentava alle agenzie immobiliari non li facevano vedere nessun immobile, anche con permesso di soggiorno, lavoro, etc. pazzesco. Io sono contro l’immigrazione fuori controllo, ma sono a favore del multiculturalismo, della uguaglianza d’avanti alla legge, e della proprietà privata. Sono venuta in Italia dal Venezuela, mia madre è italiana e sono “cittadina” e dal primo giorno che ho messo piede in questo paese ho lavorato, pagato le tasse, non ho ricevuto un soldo dallo stato, ho risparmiato e mi sono costruita una vita, però devo dire che dei miei simili (con tutto in regola) con carnagione più scura non sono riusciti ad avere la strada “liscia” diciamo. Chi vuole venire a lavorare, rispettare le leggi e le tradizioni ha il diritto di essere trattato come tutti gli altri!!!.
Ma siccome c è l'immigrazione fuori controllo e molti immigrati soprattutto di certe etnie delinquono molto, allora vengono discriminati. Soluzione: smettano di delinquere molto più degli Italiani.
il problema non siete voi sudamericani. Che siete benvenuti, apprezzati, che avete una cultura tutto sommato vicina alla nostra. Il problema grosso sono gli immigrati di religione islamica. Guarda la Francia come è ridotta. Ma basta vedere come si è ridotta anche una cittadina friulana come Monfalocne. Ti consiglio di studiare il "caso"
@@lorenzomarchione4230 non conosco quelle realtà, parlo dalla mia esperienza personale e di quello che ho visto. Poi le problematiche sono tante e i pregiudizi ci sono per alcun motivo immagino. Sono ignorante riguardo a quello. Io solo credo che chi viene a lavorare, vuole integrarsi, rispetta le leggi ed ha un permesso di soggiorno dovrebbe essere visto un po’ “meglio” nonostante il colore della pelle. Poi chi vuole imporre una propria ideologia e cultura con la forza dovrebbe essere cacciato fuori. È anche un problema delle autorità che non salvaguardano la sicurezza ed i valori dei cittadini mentre chi perpetua crimini rimane impunito.
@@dolomitic concordo. Ti assicuro comunque chenoi italiani amiamo molto il Sudamerica ed i sudamericani. Io qui a Roma conosco tanti ragazzi peruviani. ecuadoregni, brasiliani ecc. ecc. Sono tutte bravissime persone integrate, che lavorano. Non c'è nessun problema di integrazione con i sudamericani. Anzi! Magari gli immigrati fossero tutti sudamericani. MagarI!
@@dolomiticle tue osservazioni sono esatte, il razzismo in Italia è sottile e apparentemente non visibile, ma poi è nei fatti concreti, non nei proclami di facciata, laddove si pensa che solo gli americani sono razzisti. Prova a pensare a una qualsiasi ragazza di provincia che porta in casa e presenta ai suoi genitori un ragazzo nero, voglio vedere quanti benpensanti accetterebbero senza riserva questa situazione è quante ipocrisie vengono fuori.
la chiarezza e la professionalità con cui tratti argomenti così delicati mi spingono inevitabilmente a chiederti quando puoi se pensi sia utile di occuparti di narrare a noi italiani la storia e le fasi cruciali del nostro paese, perchè con tutto il rispetto degli USA qui abbiamo bisogno di persone oneste come te che con il loro lavoro ci aiutino a capire e poter risolvere i ns problemi piuttosto che andare a curiosare con scarsissimo costrutto a distanze abissali da noi .....
Hai assolutamente ragione, il razzismo in Italia è preoccupante e ancora sottovalutato. Ma soprattutto è ancora forte la discriminazione contro i meridionali, io e la mia famiglia lo abbiamo subito sulla nostra pelle negli anni in cui abbiamo vissuto in un paesino del trevigiano, dove le persone non parlavano o ci parlavano in dialetto per evitare che ci capissimo , mio padre veniva continuamente insultato sul lavoro con l'appellativo "il terrone" e sono anche arrivate a lanciare sassi contro le finestre di casa nostra come segno intimidatorio. Per non parlare del fatto che a scuola ero continuamente preso di mira dai bulli più grandi che mi hanno anche mandato in ospedale. Per fortuna siamo fuggiti in tempo da quel buco di c*lo e siamo tornati a Sud, verso la civiltà. Il Veneto è l'Alabama d'Italia.
Ho fatto alcune ore di supplenza in una scuola di Treviso, ricordo ancora che i figli di immigrati e di meridionali erano totalmente emarginati. Una triste storia italiana 😪
un mio stretto parente in svizzera aveva 17 anni e veniva bulizzato da un veneto molto piu grande di lui per le sue origini ,,,un giorno il veneto si prese un sacco di calci in culo nonostante fosse piu grande ,,se vieni in germania ti porto in un ristorante veneto dove il propietario i meridionali non li fa entrare
Buongiorno gentile Francesco Costa. Ritengo tu abbia centrato il cuore del problema dicendo che l'importante è parlarne, degli eventuali problemi. Ritenendo il pensiero, l'atteggiamento e tutto ciò che fa da corollario a tale modalità esistenziale sia non civile, non evoluto, non buono, ecc. ma piuttosto opportunista, stolto... Diviene importante parlarne perché ciò è l'unico modo per Riconoscere il Problema. Altrimenti, basta dire di essere buoni, umani, geni ecc. ecc. che per magico automatismo lo si è. Questo non è realistico. Grazie molte. Buon lavoro e buone cose.
vivo da molti anni a NY e il razzismo qui e sempre più crescente di anno in anno.. e sempre di più tutti ci uniamo con le proprie comunità di appartenenza.. la diversità qui è tangibile..
Non capisco il razzismo negli Usa,con un presidente afroamericano, la moglie che sarebbe piu che accettata come presidente, giudici della Corte Suprema neri, spiegatemi in cosa consiste il razzismo
Grazie, hai grande competenza e larghezza di vedute. Mi sono iscritta al canale! Grazie per aver ricordato il Dr. M.L.King e John Lewis. Vivo a Torino, in borgata, e vedo tanti segni d'integrazione. Gli stessi che da bambina vidi quando arrivarono le famiglie dal Sud. Stiamo in guardia ma oserei avere fede in un futuro meno discriminante.
Ottimo video come sempre! mi è piaciuto il pararrelismo con l'Italia e non è stata una sorpresa vedere a fine video gente tipo Calderoli e Salvini. Fino a pochi anni fa era prassi vedere il loro razzismo nei confronti dei meridionali, oggi invece l'attenzione è tutta focalizzata sugli africani. Grazie per il contenuti che porti.
@@AlessandroDArtemisia Il punto è che è nostro compito non offrire loro un limbo senza prospettive. Se li stipiamo in centri di accoglienza, li lasciamo senza un permesso di soggiorno (perdendone le tracce agli occhi dello Stato) e finiscono in qualche baracca a spaccarsi la schiena nei campi di pomodori per 2 spicci comandati dai caporali è solo colpa nostra.
@@AlessandroDArtemisia questa è una grande differenza tra gli USA e l'Italia: negli USA anche se entri irregolarmente per cercare una vita migliore vieni comunque messo in condizione di guadagnarti da vivere legalmente. Persino quando non ha alcuna possibilità di essere regolarizzato perché non è semplicemente "saltato oltre il confine" o entrato legittimamente con un visto turistico per poi decidere di rimanere oltre i termini previsti, ma magari ha attivamente pianificato di entrare mentendo agli ufficiali dell' immigrazione sui motivi del viaggio come un mio conoscente è comunque messo in condizione di lavorare legalmente e pagare le tasse, in alcuni Stati può ottenere anche documenti ufficiali del governo come la patente di guida, ed a quel punto gli basta non delinquere che nessuno verrà mai a cercarlo.
@@AlessandroDArtemisia "senza il nostro consenso". Infatti il governo attuale, il più a destra della storia repubblicana, fa un decreto flussi da 450.000 persone, il più grande della storia repubblicana. Perchè le aziende ne hanno bisogno. Perchè la società ne ha bisogno. E tu lo chiami "incidente"...
@@AlessandroDArtemisia se smettessimo di vedere le persone come incidenti ma come risorse potremmo dar loro modo di costruirsi una vita dignitosa qui e contribuire alla società. Se gli italiani che vanno all'estero venissero trattati come facciamo noi con gli altri ci sentiremmo umiliati e offesi, ma non ci facciamo scrupoli di farlo con popoli che crediamo evidentemente inferiore a noi. Noi possiamo anche pensare sia difficile la vita in Italia (che continua a far parte del G8 in ogni caso), ma ciò non ci da il diritto di togliere la dignità a chi viene qui a provare a fare qualcosa. Non si tratta di dar loro più possibilità degli Italiani, ma dar loro una possibilità che non sia la delinquenza, perché se l'unica scelta è quella di poco ci possiamo lamentare delle conseguenze. Non volerli ad ogni costo è come mettere la testa dentro un sacco, perché tanti già sono qui e lavorano, ma lavorano sfruttati da italiani che fanno scudo affinché restino poveri per sempre.
Sarebbe stato interessante parlare anche del movimento più reazionario nella lotta per i diritti delle persone afroamericane. Mi riferisco a Malcolm X e alle pantere nere, perché hanno contribuito anche loro ad ottenere grandi risultati. Ad ogni modo, grazie per questi video, sono veramente belli.
@@albertoambrosio3060 Malcolm X non era violento: sosteneva di reagire ai soprusi in caso di attacco. Però va ricordato che, grazie a lui, al suo carisma, anche alle sue contraddizioni, il quartiere di Harlem ha conosciuto una rivoluzione positiva. Ed è opportuno rammentare che la vita di Malcolm X è stata, come lui stesso ha sostenuto, "una cronologia di cambiamenti". La sua avventura umana ha attraversato tantissime vicende, ha avuto il coraggio di ammettere i propri errori, nonché il merito di aver evidenziato e denunciato le ipocrisie della società e dei tempi nei quali viveva. Non ricordo dove ho letto che, alla morte di Malcolm X, Martin Luther King si sia reso conto che - purtroppo - presto sarebbe toccato anche a lui. E infatti, ahinoi, è andata così.
La prossima volta che dovrò trovarmi a spiegare a dei turisti americani come Firenze abbia messo a Ferro e fuoco la città di Semifonte vicino a Certaldo alla loro solita reazione di sdegno (sono una guida) dirò semplicemente che è andata come hanno fatto loro nella città di Tusla in Oklahoma
Il razzismo non è solo questione di colore, anche io, studente bianco italiano, mi sono sentito rifiutare l'affitto perché siciliano o perché maschio (ma qui si parla di discriminazione di genere). Sento tanti, a prescindere dall'età discriminare per diversi motivi, solo per mancanza di conoscenza, per paura o pigrizia intellettuale
Con la fama che la tua isola si è fatta nel tempo anche tu saresti cosi' e agiresti cosi'; ti faccio un esempio: il cantante Vecchioni mise un post con scritto "Sicilia, isola di merda" ; come è ovvio si scatenò il putiferio; lui rispose che cosi' aveva scritto perchè appena entrato in città vide tantissimi motorini e nessun casco. Ciò non vale solo per il casco naturalmente; mi è capitato di andare a una festa di laurea dove gran parte degli invitati ,di tutte le età (genitori e figli) erano siciliani; e tutti ,dal primo all'ultimo mi dissero di volere scappare (i figli) e di voler mandare via i figli (i genitori) da un posto del genere (non me lo invento, sai cosa me ne viene in tasca); cosi' come mi capitò di accompagnare una classe di studenti delle superiori siciliani a uno di quei corsi estivi di lingua e tutti loro dissero che era nauseante il vedere nelle loro stesse classi, meccanismi di promozione e deferenza sui cui particolari non serve certo dilungarmi qui. Quindi certi atteggiamenti non credo siano razzisti sono invece ovvi; sarebbe ovvio che tu per esempio pensassi di legare e molto bene e a maggior ragione la tua bici se la lasciassi fuori da un campo rom, perchè la statistica ci dice che rischi molto di piu' di trovarne due, rispetto ad altri posti, esattamente come stai molto piu' attento se ti passa vicino un pitbull che un collie sebbene tutti i padroni di pitbull ti diranno che i loro cuccioloni sono piu' buoni di un koala. E se cosi' non facessi sbaglieresti, perchè la probabilità che evinciamo dalla cronaca questo ci dice. Esattamente come tu ,se entrassi in una favelas di notte (facciamo di rio o di San paolo) e stessi tranquillo esattamente come se passeggiassi di notte in piazza duomo a Milano, saresti un fesso e qui il razzismo non c'entra nulla; ad un brasiliano che ti argomentasse, di fronte alla tua ovvia e comprensibilmente maggiore diffidenza, che tu sei razzista nei confronti dei poveri delle favelas, daresti dello sprovveduto come minimo. Sul pagare l'affitto, mi spiace che tu sia stato discriminato, ma nei panni di un padrone di casa è probabile che tu avresti fatto lo stesso; e il razzismo non c'entra, c'entra il pregiudizio che è sempre partito da una qualche verità. Con stima e simpatia da uno che si rende conto quanto spesso siano sbagliati questi atteggiamenti, ma che tuttavia li comprende. E li comprendo anche se da padrone di casa ebbi un inquilino di grandissima correttezza che mi chiamava lui per pagarmi e sai di dov'era? Siciliano.
@@matteorosenberg7741 Non nascondo a me stesso i problemi della mia gente e le difficoltà del vivere certi ambienti, lo dico da foglio di "sbirro", ma non credo sia mai saggio e utile giudicare senza conoscere. Ho vissuto alcuni anni dell'università con due ragazzi albanesi, attualmente uno dei miei migliori amici è rumeno, ho collaborato con una associazione rumeno-italiana per anni, partecipato e organizzato cene interculturali con l'associazione dei mussulmani della moschea della città in cui vivo, pur permeato dal clima di sospetto e pregiudizio che è un po' in ognuno di noi, ho incontrato gente onesta e approfittatori. Non posso partire da un timore o un pregiudizio di altri, si incontra, ci si guarda in faccia e ci si fa un'idea,diversamente arriveremmo a guardarci da tutti e da tutti, come infondo già spesso capita anche con i vicini
@@matteorosenberg7741 perche se uno viene dalla sicilia e cattivo a prescindere? si fa di tutta un erba un fascio? e come con gli ebrei a meta novecento , solo perche venivano descritti in un certo modo allora erano tutti cosi e vedi la fine che hanno fatto...al sud ce la mafia allora so tutti mafiosi , se dei maschi picchiano donne allora tutti maschi sono bestie ecc.... questo preconcetto associato agli stereotipi eccessivamente negativi è RAZZISMO ed e cio che lo fomenta e lo fa rimanere intrinseco nella nostra societa, se non si supera lo stereotipo , certamente cio non vuol dire non prestare attenzione , ma sarebbe ora che si giudicasse una persona per le sue singole caratteristiche umane e le sue abilita e non da dove viene o di che colore e perche quelle son cose sulle quali non si ha il controllo e non devono diventare una croce a vita come spesso e volentieri e
@@giulioiodice2114 mescoli diversi concetti molto diversi tra loro quali razzismo, pregiudizi, stereotipi e statistiche ; sul razzismo nulla c'è da dire ,la scienza ha da molto tempo disintegrato il concetto stesso di razza. Il pregiudizio o se vogliamo stereotipo è una forma di diffidenza che a volte può avere buone giustificazioni; il mondo è molto complesso e ogni volta noi non abbiamo delle prove forti ed inequivocabili su una certa cosa; ragione questa per la quale, quindi, ci basiamo sul pregiudizio che è una sorta di maggiordomo che riceve con diffidenza un estraneo fino a quando non ci siano prove oggettive che orientino verso un agire anzichè un altro. Se ti si avvicina un pittbull anche se certamente potrebbe essere il pitbull piu' buono del mondo, non ti comporti come quando ti si avvicina un pointer e se cosi' non fai sei scemo, perchè le statistiche dicono cose molto diverse tra pitbull e pointer. Allo stesso modo se lasci la bici vicino a un campo rom e non la leghi meglio di quanto succeda se la lasci in qualsiasi altro posto, sei come sopra se non peggio, perchè ancora una volta il mondo reale ti dice che in termini di probabilità fattuali le cose stanno, piaccia o meno, in un certo modo e non in un altro. Da qui poi a spiegare, interpretare e di conseguenza agire su questo ed altro che sono fatti, è tutta un'altra questione ancora. Un afgano è molto piu' probabile che picchi la moglie di quanto non faccia un torinese, ma tale differenza è sempre in senso statistico e occorre tenerne conto; certo che poi c'è certamente l'afgano che la moglie non la tocca neppure con un fiore e il torinese che la massacra di botte ogni giorno, ma è un altro discorso. In Sicilia sono moltissime di piu' le attività che pagano il pizzo rispetto a quanto non succeda in piemonte, quindi in attesa di dati piu' precisi e completi si deduce che la Sicilia è molto piu' mafiosa del piemonte. E se tu apri un locale in Sicilia e non ne tieni conto e ti comporti esattamente come faresti in Piemonte, saresti un...insomma si ricade nei due casi precedenti.
Ciao Francesco! Io sono italiana, ma vivo negli Stati Uniti e sono sposata con un americano. Personalmente credo tu abbia ragione nella tua analisi, l’Italia è un paese molto più razzista degli Stati Uniti, senza ombra di dubbio. Pur ovviamente riconoscendo il fatto che il razzismo esista anche negli Stati Uniti. Generalizzando, gli americani più che razzisti sono classisti. Se sei nero ma ricco vai bene. Non importa di che colore sei, importa il tuo ceto sociale e i soldi che guadagni. Indirettamente queste condizioni sono influenzate da anni e anni di razzismo che nel passato hanno creato le condizioni per cui la ricchezza e lo status sociale si consolidassero più facilmente in alcuni cluster sociali piuttosto che in altri, certo. Ma gli americani di oggi non sono propriamente razzisti. E il classismo viene dall’etica protestante alla base del capitalismo, che è stato ed è croce e delizia di questo paese. In effetti quando sento discorsi razzisti, questi vengono dalla bocca di settantenni bianchi ossessionati dalla chiesa, che hanno una idea oltremodo distorta e fantasiosa della grandezza americana. Praticamente tutta la generazione degli anni 50, figlia di razzisti che ha generato prole medio borghese classista. A quelli della mia età (intorno ai 40) qua infatti non interessa di che colore sei, solo quanto guadagni all’ora e cosa fai per vivere, che è effettivamente una domanda piuttosto comune da sentirsi rivolgere in conversazioni da aperitivo con sconosciuti. Ovviamente in via generale e per stereotipie. Lentamente, ma si procede verso un cambiamento in senso evolutivo. Il classismo è però di matrice religiosa, sarà più difficile da eradicare perché non lo sanno nemmeno loro da dove gli sbuca fuori, sono solo convinti che chi è in una condizione privilegiata lo meriti. Ergo, chi sta con le pezze pure. Grazie per i tuoi video!
In Italia siamo spaventati non razzisti. Prova ne sia che non esistono i ghetto, gli africani vivono insieme agli italiani. Per ora nei quartieri poveri, tra qualche anno dappertutto in base a quello che si possono permettere.
Bisognerebbe distinguere tra razzismo e xenofobia. In USA sono razzisti piuttosto che xenofobi; in Italia è l'opposto. Gli afroamericani ricchi in Usa vengono accettati solo se disprezzano gli afroamericani poveri.
Nei primi anni 2000 andai in Inghilterra a lavorare come cameriere. Ricordo gli insulti e il trattamento di paura misto a disgusto perchè ero un Italiano/mafioso! il venerdì sera era "L' ITALIAN DAY", gruppi di ragazzi inglesi ubriachi andavano in giro in cerca di Italiani da pestare. E questo in un paese già dominato da "politicamente corretto", dove ai poliziotti Indù era concesso di indossare il turbante al posto del'elmo d'ordinanza. Un conto è la politica ufficiale di un paese, un conto è il comportamento del popolo. In Italia, non si ragiona molto sul tema del razzismo, ma noi non siamo violenti e razzisti come gli Anglosassoni, e penso che un appartenente ad una minoranza etnica, stia molto meglio in Italia, che in Inghilterra o America (soldi permettendo....), in fondo noi non ce la prendiamo mai sul serio e concludiamo tutto a "taralluci e vino" !
@@annadelcol2428 Grazie! Comunque nel complesso, andare in Inghilterra è un’esperienza molto stimolante per un giovane. E io invito sempre a fare un periodo all’estero, per chi può. Anche dalle esperienze negative si impara e si cresce!
@@greg2063 certo! Io ho vissuto in Germania, Francia e Norvegia. E per quanto la Norvegia sia stata un po' borderline, non ho mai avuto i problemi da te sopracitati. Ma quello che hai descritto fa rizzare i peli, concordo sulla questione razzismo.
Video chiarissimo e tu sei sempre un grande professionista. I ragazzi (ma anche noi adulti) ti adorano e capiscono tutto perché ti esprimi con un linguaggio semplice e immediato. ❤
Bellissimo video, come sempre... Per approfondire l'argomento vorrei suggerirti di parlare del fortissimo impatto che ebbero per la causa egualitaria gli atleti afroamericani negli anni '60: da Tommie Smith a città del Messico, a Bill Russel o Muhammad Alì... Uomini che non ebbero paura di rischiare di perdere il loro status di privilegiati in nome di una causa...
Comunque tuttora in USA sugli autobus ci sono persone al 90% tra afro americani e ispanici… la cosa mi ha lasciato assolutamente spiazzata. Mentre in Europa ( soprattutto in Nord Europa) tutti prendono i mezzi pubblici anche perché sono più eco friendly. Ho preso gli autobus urbani in diversi stati tra cui Ohio, Arizona, Missouri ed è sempre considerato un mezzo per i poveri, i diseredati, gli emarginati… che tristezza!
Bel video, mi sarebbe piaciuto un accenno a figure come Malcom X e le Black Panters, per mostrare come la lotta per i diritti civali sia stata non solo di stampo non-violento
Video interessante ben costruito. Sei riuscito con semplicità a ricostruire una narrazione storica equilibrata e a mio avviso impeccabile. Bravo, e grazie di aver fatto della buona informazione
Ciao Francesco! Faresti un video sull’economia americana? Sulla ricchezza americana se effettivamente esiste o è solo venduta bene? Sulla decadenza che sta avendo negli ultimi anni, se c’è futuro oppure no, visto che da loro dipendiamo anche noi in Europa
Da medico a Detroit, osservo chiaramente le disuguaglianze che ancora esistono in ambito di salute. Non solo c'è una disparità nell'accesso alle cure, ma la racial disparity influenza anche gli outcomes della stessa malattia. È preoccupante vedere come il colore della pelle possa definire il decorso della patologia, a causa di barriere economiche, motivi assicurativi, costi elevati e difficoltà nell'accesso alle cure.
Questo non ha niente a che fare con il razzismo, ma è il risultato logico del capitalismo puritano, che vede nella ricchezza il favore di Dio. Si vede che più aumenta il colore scuro e più cala la capacità di arricchire, quindi viene meno anche il favore di Dio. I pochi neri ricchi che ci sono, in genere attori e sportivi, non hanno certamente quei problemi. Bisogna poi aggiungere che anche le fasce più miserabili di epidermide "bianca" condividono la stessa miserevole condizione. Questo individualismo esasperato impedisce la creazione anche solo di una parvenza di "stato sociale".
Gli USA sono le metastasi del mondo. Ma chi comanda il.mondo dagli USA fin dal 1.700 lei lo sa ma la maggioranza delle persone non lo sa e continua a farsi rimbambire dalla propaganda dai più criminali della storia dell'umanità anche nei confronti del loro stesso popolo che miliardario non era creando l'olocausto
a causa di barriere economiche, motivi assicurativi, costi elevati e difficoltà nell'accesso alle cure.>>> quindi non c'entra nulla il razzismo. Il fatto che tu lo voglia associare al razzismo, fa di te un razzista anti bianchi
Fin a quando i neri avranno come mito il rapper o lo spacciatore, dove potranno andare? Il vero problema degli afroamericani non è il razzismo, ma sono loro stessi.
Mio padre del '58 era un falso non razzista.Dalla sua bocca ho sentito uscire di quelle cose... mi ricordo che da piccolo mio padre era sempre assente ed io dopo l'orario andavo a casa di un mio compagno di classe dello Strilanka ed insieme ci dirigevamo al campo sportivo. Quando gli faceva comodo mio padre ringraziava la famiglia dello straniero ma poi a casa gliene diceva di tutti i colori, io da bambino non ero razzista ma in età adolescenziale sono stato deviato dai miei famigliari. Grazie al cielo crescendo ho inziato a pensare con il mio cervello piuttosto che con quello dei miei famigliari, noi milleniars siamo aperti.
"Noi millenniars siamo aperti"......Peccato pero' che i "millennials" (millennials, non milleniars) arabi,negri,pakistani ecc islamici nati in Italia, non siano altrettanto "aperti", e potrebbero accoltellarti da un momento all'altro in quanto per loro sei SOLO un "infedele" La realta' non è quella del centro sociale dove vai a pippare al sabato sera ! 😎
L’Italia non è un paese razzista, è un paese conservatore se vogliamo. Il cosiddetto razzismo è la conseguenza di una immigrazione indiscriminata, eterodiretta e voluta. Negli Stati Uniti ci nasci o ci puoi amare a vivere ma se ci vai a vivere prima di diventare cittadino americano,giuri sulla costituzione ed accetti le leggi che vigono la; non imponi le tue e quelle del tuo paese di origine. Da noi in Italia il problema razzismo non esisteva, lo abbiamo semplicemente creato per veicolare voti e denaro, come si è sempre fatto in Italia. Si crea un problema e poi si crea una istituzione pubblica per risolverlo, dice si assumono delle persone che voteranno chi le ha messe lì.
Bel passaggio!! In alto Adige sud tirol hanno creato un sistema a quote per i tre gruppi etnici ( tedesco latino e italiano) andare oltre e non considerare la lingua e la cultura delle persone ma solo i meriti è dura.. Purtroppo non siamo maturi per processi totalmente inclusivi e facciamo fatica a superare la diffidenza dell'altro..
Francesco Costa, come sempre un ottimo video e di peso anche la riflessione finale. Volevo chiederti se ad oggi negli Stati Uniti esiste ancora razzismo nei confronti della comunità italo-americana, che per buona parte del XX secolo è stata particolarmente discriminata. Sarebbe bello approfondire quest'aspetto in un prossimo video. Grazie
Raccontava il padre di Sinatra che quando era piccolo nel New Jersey c'erano rioni, il rione degli italiani, il rione degli ebrei, e il rione dei neri, e quando con il padre aprirono un piccolo bar, misero un nome diverso da Sinatra, adottarono un nome scozzese: Mc....( non ricordo bene) ma nel periodo di elezioni, Irlandesi, Inglesi, ecc andavano nei ghetti con sacchi di carbone, e chiedevano di essere votati in cambio di.....un sacco di carbone gratis!
La riflessione sui due paesi e importantissima. Gli stati uniti sono stati fondati da un meltin pot di culture e colori...l'italia no! Ed e questo il motivo per cui non abbiamo politici o politiche così ferrate su certi argomenti. E fattuale...cioè il nostro paese non e stato fondato e costruito da coloni provenienti da ogni parte del mondo
Ma non è vero Oltre il 90% degli americani era bianco durante le 2 guerre mondiali. E infatti le hanno vinte come oggi perdono quasi sempre, ma i bianchi ormai sono maggioranza relativa
Beh, in un certo senso sì... La nostra penisola è stata sin dai tempi antichi un punto d'incontro fra popolazioni diversissime (greci, celti, germani, arabi, normanni, e via discorrendo) che nei secoli hanno creato quel tessuto socioculturale che è oggi il nostro paese. Il problema è che a livello culturale l'Italia si è sempre considerata un mondo a parte, un gradino (anche due) sopra gli altri; in questo senso è un paese fortemente "isolazionista" e chiunque provenga dall'esterno è sempre stato guardato con sospetto. Per questo il nostro paese soffre (più di altri) del problema del razzismo e della xenofobia, e gli stranieri trovano più difficoltà ad integrarsi nel nostro tessuto sociale rispetto ad altri paesi che hanno una lunga tradizione di immigrazione, come ad esempio Francia, Regno Unito e Germania.
Hanno fatto delle ricerche genetiche nel nostro paese che smentiscono le tue parole il nostro dna è il più vario del mondo. Ci sono tracce provenienti da tutto il mondo non solo arabo, balcanico, anatolico persino dalla turchia. Il dna non mente.
Video sempre pazzeschi, story telling advanced, bravo Costa! Solo una piccolezza: quello schermo spento alle tue spalle fa un po' tristezza, tenerlo acceso con delle immagini riferite al tema della puntata? tipo sottofondo...
Io vivo in una città ricca della lombardia e l'integrazione la vedo e vivo ogni giorno. Certo, il razzismo che esprimono le nostre figure istituzionali è evidente e vomitevole, ma la nostra società, in alcune parti del paese, sta conoscendo e valorizzando gli aspetti positivi dell'immigrazione, con mille difficoltà e fatiche. Negli USA ho notato, invece, un razzismo endemico, una segregazione, di fatto,ancora presente e diffidenza enorme nei confronti degli afroamericani. Certo il tutto è nascosto da questo velo di politicamente corretto che speriamo possa portare un cambiamento di mentalita', ma la vedo molto, molto, molto dura. Gli americani sono razzisti, lo sono stati con I nativi, lo sono con gli afroamericani, con il resto del mondo,ecc. Una minoranza che parla di diritti umani è persa in un oceano di chiusura mentale che, sono sincero, ho trovato, a quel livello, solo lì.
La cosa che salva gli italiani è che per quanto a parole sembrino razzisti o xenofobi, nei fatti, quando si trovano davanti a una persona, la valutano per quella che è, per quello che fa, e per come si comporta. E se quella persona merita rispetto la rispettano indipendentemente da lingua, religione o colore della pelle. Il problema sono tutti quei pregiudizi e luoghi comuni che rimangono nell'aria più semplicemente per abitudine, educazione o per sentito dire mille e mille volte
Video davvero interessante. Mi piacerebbero due approfondimenti: come dicono altri su Malcolm X e i Black panther, e l'altro su Frederick Douglass. Che in Italia si conosce davvero poco
In Italia abbiamo un problema di razzismo culturale che sfocia nell'elitismo.Persone dal centro delle città che vorrebbero imporre alle perifierie utopie,stili di vita e ideologie del tutto in contrasto con la realtà.
I Napoletani del centro sono razzisti verso quelli delle periferie ,ma subiscono razzismo dai romani e questi dai fiorentini, ma i liguri considerano inferiori i toscani ma subiscono razzismo dai veneti che sono considerati inferiori dai trentini che però sono inferiori dei sud tirolesi e questi degli austriaci ma a Monaco gli austriaci sono inferiori e a Berlino i bavaresi sono serie b ma gli svedesi sono superiori ai tedeschi ...per fortuna è arrivata la Cina che sostiene che tutti gli europei sono inferiori ai cinesi...e così forse riuscirà a metterci tutti d'accordo !
L'unico un po' verosimile è il razzismo di alcuni romani (non tutti ) verso i napoletani...il resto mi pare una divertente esagerazione😅. In realtà alla base del razzismo ci sono considerazioni di classe....è molto difficile che vi sia razzismo verso etnie popoli o razze mediamente prosperi e benestanti, verso costoro ci puo' essere odio, astio, avversione, ma è un sentimento diverso dal razzismo....guarda caso il razzismo coinvolge sempre popoli che vivono un disago economico e sociale...e per questo semplice fatto vengono additati come "inferiori"...ma in realtà all'origine del disagio economico e sociale vi sono contingenze storiche geopolitiche o culturali, il disagio sociale non è mai dovuto alla razza.
Punti di vista, gli abitanti degli stati uniti non li chiami statunitensi, ma americani. In egual modo gli abitanti del Canada non li chiami americani ma canadesi
@@nomecognome9823 io dico cose tipo “my friends from the US”. Le soluzioni si trovano. Sono meno pratiche (forse), ma si trovano. Capisco i motivi dietro l’uso di “americano” come “statunitense”, ma io personalmente ci tengo a fare sempre questa distinzione.
@@nomecognome9823 I'm from the US. Non deve per forza essere una traduzione letterale, parola per parola. Proprio ieri, tra l'altro, ho visto un post di Aljazeera dal titolo "US Palestinian Congresswoman...". Io ho studiato traduzione e interpretariato e nei documenti ufficiali si parla sempre di "US President", "US embassy", ecc., non si usa "American".
Mettere il razzismo degli Stati uniti e quello italiano sullo stesso piano mi pare decisamente esagerato (e anche un po' provincialotto). Negli USA (e mi dispiace che hai omesso questo dettaglio) il razzismo si respira a pieni polmoni. Basta uscire per strada per accorgersi che se il colore della pelle è tendente al bruno, al massimo puoi fare la guardia alla biblioteca, ma non il bibliotecario (e parlo di New York, mica dell'Alabama). C'è un apartheid che è chiarissimo, evidentissimo. E il disagio sociale non riguarda persone che al massimo sono qui da vent'anni, come in Italia, e quindi ben si capisce che non si siano ambientate; riguarda invece gente che è "emigrata" da generazioni immemori e che è americana molto più del loro capo bianco. Segno che tutte queste dichiarazioni rimangono sulla carta e "Obama presidente nero" buono per un poster. No mi spiace, non preferisco un paese che sa di essere razzista, preferisco un paese che non lo è. In Italia più che il razzismo esiste la profonda maleducazione, la provincialità meschina. Ma nessuna persona istruita è razzista. O almeno non ne ho mai conosciute.Negli USA erano e SONO razzisti governatori, giudici, medici, avvocati, insomma gente che aveva tutte le carte in regola e gli strumenti per guardare oltre e non lo ha fatto. E aggiungerei che hai omesso di dire che M.L. King scelse la non violenza perché era un reverendo e quindi cristiano. Altri non la scelsero. Difficile dire quale a quale delle due fazioni si devono i pochi passi avanti che sono stati fatti (ma di cui onestamente non si vede traccia).
Sicuramente la situazione e i tempi non porteranno mai in Italia ad avere una sistema di apertheid come quella degli Stati Uniti. Ma che derivi dalla storia o dalla semplice ignoranza di un popolo il razzismo e sempre razzismo
Ieri, una mia collega statunitense mi raccontava la sua prima esperienza razzista ricevuta in Italia, a Milano. Trovandosi su un tram, fronte a lei c'era una signora di una certa età che continuava a fissarla e denigrarla sfacciatamente. Non v'è stata una sola persona sul tram (tra l'altro in orario di punta) che non abbia preso le difese della mia collega, che tra l'altro non sapendo l'italiano non aveva modo di ribattere. Mi ha detto: I'm used to the US version of racism that stands by categorising, yours is way different, but not better. Mi sono molto vergognata.
Secondo me il problema è anche questo:la nostra negazione della storia. L'Italia ha provato a diventare un 'impero' e ne ha ricavato solo il peggio, ovvero esclusione dalla coscienza di massa delle stragi fatte, ma la Nazione ha provato a diventare Impero. Noi non abbiamo mai sostanzialmente rivisto quanto detto da Indro Montanelli ed altri sulle 'poverette e poveretti di classe inferiore'. Ci siamo sempre nascosti dietro alle nostre responsabilità perché erano periodi bui. Era tutta colpa dei fascisti. Mai di noi come società e del razzismo radicato e strutturale nel quale continuiamo a vivere. Che nessuna persona si alzi e difenda una ragazza di 25 anni che viene bullizzata per il colore della sua pelle nel 2023 non è assurdo, è razzismo strutturale.
@@eradarrokaj2269 Dentro ad ogni Italiano è nascosto, più o meno, un fascista ( anche oggi, visto che ci hanno risparmiato una "Norimberga" e, invece, di guardare dentro se stessi, s'è guardato altrove, ...si esattamente come oggi - il povero, l'immigrato,...- non tanto un altro qualsiasi, ma appunto l'altro che non si vorrebbe mai essere ). È sempre facile dar la colpa a qualcun altro, tuttavia ogni classe dirigente è solo ed esclusivamente espressione di quella società.
a milano negli anni 80 in molti negozi c'era una targa con su scritto: "chi se parla anca el milanes" (chissa' a chi era rivolto...) mo' che lingua si parla a milan? l'arabo? ahahaaaa.
Uno dei video più interessanti di questo bel canale. Molto istruttiva soprattutto la prima parte che analizza il contesto storico della schiavitù come preambolo delle evoluzioni storiche della società
Ciao Francesco, raccolgo il tuo invito e ti dico che mi piacerebbe conoscere come e cambiato il timore di un attacco nucleare rispetto agli anni '70 e '80 durante i quali era molto sentito e lo si percepiva ovunque. Ora è un problema dimenticato? Ti ringrazio fin d'ora se vorrai fare un video sul tema.
Altro bellissimo video. In un mondo perfetto, ed ideale, non esistono colori. Chi è meritevole avanza, chi non lo è dovrebbe essere fermato fin tanto che non migliora. Purtroppo non è così, e con il buonismo attuale guai dire queste cose. Infatti, in ogni settore, ci ritroviamo persone incapaci nelle posizioni importanti (perché magari sono figli di, amici di, hanno i followers, e tutte queste manfrine qui).
Caro Francesco, fai attenzione: il fatto che Martin Luther King appoggiasse politiche cosiddette color blind non è vero. La destra ed il centro americano premono molto su questa narrazione per ovvi motivi di opportunità politica ("Dovremmo abolire le politiche di affirmative action, in fondo lo diceva anche MLK"), decontestualizzando un passaggio del suo famoso discorso dell' "I have a dream". La realtà storica però è del tutto diversa: King nella sua vita ha condotto eccome delle battaglie politiche in favore di "quote" per gli afroamericani. Su youtube si trovano diversi video (in inglese) che denunciano questa falsificazione del pensiero di King ed in generale la rimozione delle parti più radicali del suo pensiero per renderlo più appetibile, il cosiddetto "whitewashing": io per esempio consiglio quello molto leggero ma informativo del canale "some more news". Per chi preferisce una fonte accademica, cercate su google per esempio il paper "Dr King's dream of affirmative action".
bè è comunque ad horas è una cazzata questa delle quote...deve contare solo il merito. Se 10 neri, per paradosso, arrivassero per primi in un concorso che offre 10 posti non bisognerebbe distribuire con le quote, ma dare i 10 posti a queste 10 persone di colore. Oggi, poi, non ci sono più in USA neanche quegli escamotage con cui i bianchi facevano ostracismo. Anzi!
Video molto interessante, peccato che non hai dedicato un solo secondo ad un altro importante leader afroamericano che si era battuto contro il razzismo ossia Malcom X.
Un confronto sul combattere il razzismo tra le idee di Malcom X e di MLK Jr è necessaria! Grazie davvero Francesco! Possibile anche una sorta di bibliografia per comprendere meglio il problema razziale negli States? dai testi di Anegla Davis fino allo stesso Martin Luther King.
Min 5:00 circa. Scusami ma è una inesattezza storica. Parlare di razzismo al sud come “più presente” rispetto al nord è sbagliatissimo. Qui si parla del periodo pre guerra civile e il vero razzismo , quindi effettivo disgusto verso i neri era presente per lo più al nord. Il sud vedeva e trattava di conseguenza gli schiavi neri per il prezzo che avevano, che arrivò tipo ma 1000 dollari l’uno. Sono due tipi di razzismo diversi e vanno analizzati in modo diverso. attualmente esiste solo quello derivato dal nord, ovvero “schifo e disgusto” e non quello del sud più “possesso e sfruttamento”
Ma anche nei successivi minuti parla della guerra civile in maniera del tutto “propagandistica” le motivazioni del sud e quelle del nord NON SONO quelle descritte nel video
Grazie francesco. In effetti il razzismo c'è in america come c'è in Europa, e non dobbiamo dimenticare che dopotutto gli usa sono una costola del nostro continente, e ci somogliano per certi aspetti. Probabilmente noi non abbiamo avuto i loro problemi perché siamo una società prevalentemente bianca. Ciò non toglie che la nostra classe politica sia estremamente populista e dica (o abbia detto) delle cose inaccettabili come il paragone di una persona nera ad un primate. Ma devo essere assolutamente sincera con te: dopo la rielezione del berlusca non mi stupisco più di niente. Semmai mi disgusto un po'.
Ciao Francesco, l'ultima parte del video mi ha fatto venire in mente una conversazione avuta di recente a Page con un navajo di sangue. Sosteneva che il loro è stato il peggior genocidio della storia ma soprattutto che secondo lui di questo avvenimento se ne parla ovunque tranne che negli Usa, come se ignorassero la questione. Ce ne parlerai tu??
Mi ha fatto molto piacere ascoltare questo argomento. - Mi fa riflettere. - Credo che dobbiamo lottare contro il razzismo che è in noi, spesso, senza sapere che c’è. Dobbiamo combattere i pregiudizi. Io mi dichiaro una persona assolutamente “ non razzista “, però ho notato che alcuni miei pensieri non sono in linea con questa affermazione. Me lo ha fatto notare mia figlia. - Hmm! 🤨 C’è molto lavoro da fare, credo, sulla paura del diverso.
Con "lottare contro il razzismo" intendi anche l'istigazione di l'odio che le élite incitano contro gli europei, gli americani, i canadesi, gli australiani e i neozelandesi?
Aggiungo, e spero di dirlo correttamente, che chi sia stato carcerato non può più votare. La grande quantità di afroamericani carcerati, toglie loro, anche quando escono dal carcere, la possibilità di votare.
@@giulianalongoni6950 la lista è lunga, attualmente parlando di parlamentari eletti ne abbiamo 40! Non starò qui ad elencarli puoi trovare la lista completa facendo una breve ricerca! Per quanto riguarda Gli Usa non cedo che li ciò sia possibile!
Hai dimenticato il grande Soumahoro , recentemente salito agli onori della cronaca . Bisognerebbe essere un po’ più oggettivi quando si affrontano temi così complessi. Secondo me è il concetto di “quote imposte” che è sbagliato,vedi come sta messo il Sudafrica a seguire questa politica. Gli USA sono proprio l’esempio della nazione dove se sei capace e lavori sodo, da un garage puoi arrivare a creare la più grande azienda al mondo, pure se sei viola a pois
@@ilKalù76 Capito il rischio che abbiamo corso se tardavano con le indagini smascherando le malefatte ? E questo il problema della politica delle quote, anteporre l’estetica alla sostanza ..cavoli sai quanti ragazzi immigrati di seconda o terza generazione seri che fanno reale attività sindacale , lavorano nel sociale ci sono in Italia? Mah
In Italia la questione è radicalmente diversa. In America tutte le famiglie hanno discendenti di nazioni europee, tedeschi, olandesi, irlandesi …. Il razzismo evidentemente non è una questione di essere stranieri , è solo una questione di colore della pelle. Mi sento di dire che in Italia non c’è questo tipo di razzismo. Noi che abbiamo una storia e tradizioni millenarie, facciamo più fatica ad accogliere lo straniero che nell’immaginario collettivo é colui che mina le nostre tradizioni. La pelle non c’entra nulla. Poi ovviamente c’è qualche fanatico anche in italia. Nel nostro paese però la questione principale è che gli stranieri hanno una cultura diversa dalla nostra. Noi ci sentiamo superiori in tutto e li consideriamo solo in un contesto di risorsa economica. Certo è una forma di etnocentrismo. Dovremmo cominciare a pensare che l’assimilazione in termini geopolitici forse è il miglior accompagnamento per gli stranieri che vengono da noi a vivere.
Ma gli stati uniti hanno la stessa forma di governo (ad esempio) da almeno due secoli... non sono stati devastati da nessuna guerra più o meno mondiale sul proprio suolo (pur avendone combattute sempre molte subito fuori o lontano dai propri confini), e così via... Sotto molti aspetti, come stato, sono più vecchi di molti stati europei, e hanno una sorta di coesione ideologica (pure declinata sotto molte sfaccettature) che l'Europa si sogna
@@alexsalinardi8764anche i popoli "statunitensici" esistono da almeno 3000 anni, salvo salti di continente. Pensi seriamente che gli "italici" di oggi corrispondano agli "italiani" di 3000 anni fa, mentre gli stati uniti si siano formati di colpo dal nulla l'altro ieri?
Non riesco a capire in che Italia vivi dato che mio padre è della Costa d'Avorio, mia madre bianca, io mista, ho oramai 40 anni e leggere che in Italia non è una questione di colore della pelle è semplicemente offensivo
Giusto una precisazione nerd-storica: la proclamazione dell'emancipazione fu abbozzata da Lincoln dopo la battaglia di Antietam nel settembre 1862 e pubblicata in versione definitiva il 1 gennaio 1863, quindi non dopo la guerra civile, ma durante
So che non c'entra con gli stati uniti ma dato l'argomento potresti fare un video sul sud africa e del razzismo sui bianchi come punizione per le atrocità subite?
Bah, che video c'è da fare? I bianchi sono di gran lunga il gruppo più ricco in Sudafrica. Gli episodi di razzismo di cui l'estrema destra piace parlare non sono mai sistematici e sono solo episodi singoli.
Se vuoi, serpentza è un sudafricano (bianco) che ha vissuto in Cina, che parla tanto di Cina ma anche un po' del Sudafrica attuale. Cercalo perché merita
Ciao Francesco, ti stimo moltissimo e per me è un piacere guardare ogni tuo video. Faccio una premessa: pur amando gli States, non ci ho mai vissuto, anche se porto nel mio cuore un viaggio meraviglioso a Miami. Mi piacerebbe comunque esprimere un'opinione su quanto hai affermato, perchè secondo me hai toccato un tema delicato in modo un po' superficiale. In particolare non hai indagato abbastanza sui motivi che hanno spinto e, purtroppo, spingono tuttora, molti americani ad essere razzisti; secondo me infatti il retaggio del passato c'entra eccome, ma non è da sottovalutare il problema della sicurezza che in molte città manca. La cultura delle gang, sviluppatasi tra afroamericani e ispanici tra anni ottanta e novanta, in risposta alla loro esclusione sociale, si può ad esempio considerare una causa importante(non l'unica, certamente) delle difficoltà in cui queste comunità versano( maggiore violenza e circolazione di droga nei quartieri ispanici e neri, maggiore diffidenza della polizia e dei bianchi nei loro confronti...). Questo spiegherebbe anche il motivo per cui il razzismo verso gli asiatici, dove il fenomeno delle gang è quasi inesistente, è molto inferiore e il perchè questi ultimi hanno livelli di benessere, istruzione e ricoprono incarichi prestigiosi pari, se non migliori, rispetto ai bianchi.
Perdonami ma secondo me c'è un difetto logico nel tuo discorso: prima dici che "la cultura delle gang" è un motivo che spinge gli americani ad essere razzisti e subito dopo dici che si è sviluppata in risposta alla segregazione (quindi al razzismo). Quindi il razzismo cos'è, la causa o l'effetto?
È lo stesso problema che si può registrare in un quartiere come scampia. Si tratta di quartieri poveri, degradati e dimenticati dalle istituzioni che fanno dire alle persone “non c’è altra possibilità di rivalsa sociale se non la criminalità”. Il motivo per cui questi quartieri sono abitati per la maggior parte da minoranze è proprio dovuta al razzismo
@@federicopeli7109non è per nulla semplice stabilire una relazione di causa. Ti direi che il primo razzismo ha causato il fenomeno, che ha poi rinforzato il precedente razzismo(ma potrei sbagliarmi),dando avvio alla spirale del crimine. L'odio genera solo violenza, che cementa il preesistente odio. Il tema è trattato egregiamente nel film "american history x" (1999). Quel capolavoro spiega il tema molto meglio del mio umile commento.
I neri sono stati negli states, seppur come schiavi, essenzialmente fin dall'inizio. E anche gli ispanici sono stati quasi da subito a contatto, a confronto, e anche in conflitto con essi. Secondo me questo, combinato alle politiche di apartheid, hanno contribuito a creare una stratificazione sociale in tale senso. Gli asiatici mi sa che sono arrivati dopo e in qualità di persone di fatto totalmente aliene a una nazione ormai stratificata e strutturata socialmente (un po' come gli italiani, che pure le loro discriminazioni, e le loro "famigghie", le hanno avute e le hanno tutt'ora, ma alla fine si sono integrati). Ispanici e afroamericani hanno sempre e da subito avuto una larghissima presenza demografica (un terzo degli attuali states era originariamente dominio spagnolo) che ha facilitato una loro ghettizzazione imposta o autoimposta
Nel 1990 ho fatto un’esperienza fortissima: exchange student in una high school a Birmingham in Alabama. La me 17enne cresciuta nella piccola Valtellina si è scontrata con una realtà davvero intrisa di razzismo a tutti i livelli. La cosa che mi lasciava più sconvolta era la tranquillità con cui i miei coetanei mi dicevano cose pazzesche tipo: non parlare con loro (persone di colore) perché altrimenti non impari l’inglese. La sensazione era che considerare le persone di colore inferiori e meno degne fosse la normalità. Non segno di razzismo
Inutile dire che questa esperienza mi ha fatto crescere tantissimo e fatto diventare intollerante verso qualsiasi discriminazione
Ti stimo tanto, continua così che sei fantastico
Le te 50enne invece adesso che ha capito fa parte del KKK, vero ? 🤪
Senza andare in alabama basta nel mio paesello fino alla mia generazione (ho 30 anni) il razzismo era tolleratissimo anche a scuola per non parlare degli ambienti lavorativi dove c'era una forma di segregazione di fatto confermata da un mio amico e collega di lavoro (cuoco) conosciuto una volta emigrato, per lui (che ha vissuto in italia, Francia e spagna) il paese dove si è sentito veramente discriminato
Il veneto fidati é una specie di repubblica di waimar
Parlami del razzismo nelle forze armate, sempre se ti risulta.
😢
Lo scossone finale ce lo meritiamo tutto.
Non ce lo meritiamo tutti, ma quelli che hanno votato quelli apparsi in fine!
@@giulianalongoni6950No, lo scossone lo meritiamo tutti.. perché se uno che chiama scimmia un ministro anni dopo siede in un seggio di Governo, la colpa è anche di coloro che dall’altra parte non hanno saputo proporre un’alternativa credibile a certi figuri..
@@leonardorossi3728vero! Grazie.
Io non merito proprio niente. Parla al singolare!
Il solito commento buonista non manca mai. Scommetto che tu però vivi e lavori a debita distanza dagli immigrati
Fino ad ora il tuo video forse più emotivamente impegnativo, affrontato come sempre nel migliore dei modi. Complimenti e grazie per tutti questi contenuti di qualità
Hai detto bene, "emotivamente", non "intellettualmente".
@Mrsimpatia88 Perché è pieno di menzogne.
@Mrsimpatia88 Tanto per cominciare il contesto del colonialismo in Africa, che viene sempre messo come "noi"="colpa del popolo europeo" quando 1. perché deve essere colpa di chi è nato nel 20-21 secolo 2. gli schiavisti erano le élites, non il popolo, e oltretutto erano inglesi, francesi e spagnoli, non tutti gli europei 3. i neri venivano schiavizzati anche dagli arabi, e allo stesso tempo i corsari barbareschi schiavizzavano gli europei, quindi non è stata questione di "colore della pelle" ma di "status" 4. i neri non è che venivano presi "così", venivano venduti dai loro capi tribù, tanto che in America c'erano anche i negrieri di colore che continuavano il commercio 5. molti bianchi americani sono immigrati europei del 20 secolo, e non è tutti hanno avuto avi negrieri 6. spesso gli americani di colore hanno avi negrieri o soldati dei confederati durante la guerra civile (si veda il recente caso di LeVar Burton).
@Mrsimpatia88 Continuiamo con Obama. La gente nel 2008 si è fatta rincoglionire dalla melanina come "giustizia storica" quando ML King ha detto "sogno un mondo in cui i miei 4 figli vivranno in una nazione dove non saranno giudicati dal colore della pelle ma dal contenuto come individui". Anche se era contro McCain, un RINO abbastanza impopolare, quindi come opzione non era così male. Il suo primo mandato non è stato neanche malvagio, è nel secondo che è iniziato l'inferno e l'agenda 2030. Durante la campagna 2008, quando gli è stato chiesto come avrebbe mantenuto la trasparenza alle elezioni, ha risposto "non solo i repubblicani hanno imbrogliato alle elezioni in passato, anche i dem lo hanno fatto. Quando le persone sono al potere hanno questa tendenza a portare le cose dalla lor parte". Ha bombardato l'Africa e il Medio Oriente, specialmente la Libia. Chi ha lavorato con lui lo ha descritto come odioso e narcisista e si è guadagnato il soprannome di "drone-strike" quando ha ordinato un attacco in Afghanistan che aveva come target un terrorista ad un matrimonio, ma che ha finito con l'uccidere 37 donne e bambini, che erano separati dagli uomini in quell'evento data la cultura. E Obama tempo dopo ha scherzato dell'evento con i Jonas Brothers. Erano venuti alla casa bianca e le figlie di obama si sono avvicinate come "fan". Obama ha detto ai Jonas Brothers, nel tentativo di fare una battuta, per "invitarli" a non avvicinarsi alle figlie "vi dico due parole, drone strike" ridendo. Obama ha anche legalizzato la chiesa satanica (se sei un dem ovviamente questo o non interessa o è pure benefico). Durante il suo mandato la disoccupazione si è impennata, dal 6 al 10%, soprattutto delle persone di colore (è poi scesa dopo il 2016). Quando gli è stato chiesto cosa avrebbe fatto per risolvere il problema ha detto "Quei posti di lavoro non torneranno mai più."
@Mrsimpatia88 E infine, BLM. Il fatto che francesco costa e tutti voi della community approviate BLM vuol dire che o la vostra conoscenza dell'inglese è talmente misera che non avete potuto guardare notizie che hanno fatto il giro del mondo, o avete vissuto sotto una pietra, o odiate la cultura occidentale come compensazione della vostra mancanza di autostima e delle vostre sventure o per narcisismo "compassionevole" che vi fa guadagnare punti di credito sociale. Nel 2020 nel sito ufficiale di BLM, il video di presentazione iniziava con "noi siamo marxisti qualificati", il che non mi suona tanto come MLK. Patricia Cullors, fondatrice di BLM, ha speso la maggior parte dei fondi per comprare 5 megaville in California. Maejor Page, altro attivista BLM, ha speso milioni in armi e prostitute. Xahra Saleem anche si è tenuta tutti i soldi delle donazioni UK. Quando hanno dato ai "fratelli neri poveri e bistrattati dai bianchi"? ZERO! Tanto che l'organizzazione è stata investigata dall'FBI e condannata per frode. La polizia ha ucciso George Floyd (il cui referto medico è uscito di recente ed era strafatto di fentanyl, ma questo è un altro discorso). Cosa si fa? Si fa una protesta stile MLK? Si protesta per l'eccessiva brutalità della polizia? No, bruciamo le attività di bianchi e neri indistintamente, rubiamo televisori al plasma, sneakers e borse gucci dai negozi perché è "compensazione per gli anni di schiavitù" e scriviamo sui muri "uccidete i poliziotti" e "uccidete i bianchi". Ah, e tiriamo giù le statue di personaggi storici perché cancellare la Storia in stile orwelliano sicuramente renderà le persone più buone.
Ti sei chiesto come mai dopo il 2020 BLM non gira più sui social media e la gente non mette più quadratini neri nei profili? Beh adesso lo sai.
Ho una piccola officina meccanica in provincia ed è da un paio di anni che ho sempre più clienti neri, e la distinzione tra buon cliente e cattivo cliente continua ad essere: 1) lavora o non lavora 2) è avaro o non è avaro (e spesso chi ha più soldi pensa che i loro soldi valgano di più di quelli degli altri)
@@Dema990 auguroni
@@massimilianomassi244intende dire che non guarda se sono bianchi o neri, ma se pagano o non pagano!
Consiglio la visione del film "Selma" di Ava DuVernay (2014).
Ottimo video come sempre! L'accenno alla situazione italiana lo trovo davvero puntuale e necessario.
Video sempre gradevoli..
Tuttavia va ricordato che le ragioni che nel tempo portarono alla “contrapposizione” tra stati del sud schiavisti e stati del nord contrari alla schiavitù furono quasi esclusivamente economiche. Al nord gli operai non volevano schiavi per questione di concorrenza sui salari.. ed in quegli stessi stati i neri non erano certamente ben accetti.
Lo stesso scoppio della guerra civile c’entra poco con la tutela della dignità umana..
vero ne parla anche barbero
Appunto,la guerra civile per abolire la schiavitù è uno dei tanti luoghi comuni che rimbecilliscono le persone,peraltro mi chiedo come si faccia a definire democratico un paese dove è legalizzata la corruzione,anche se si chiama in altro modo,e dove per fare politica "di livello"devi disporre di tanti tanti soldi.....
Le ragioni che muovono la storia alla fine sono sempre strutturali/economiche, raramente per ideali si fanno le guerre (tipo dire che gli americani fecero l’indipendenza dal Regno Unito per amore della libertà e della democrazia e non perché non volevano essere sotto l’egida inglese)
@@francescofilabozzi8761 Esatto, l'indipendenza significava quattrini,per quel che riguarda la schiavitù sarebbe interessante sapere che quasi tutti i presidenti Usa di quegli anni erano schiavisti,in seguito poi negli Usa si sono "imposti"i Wasp che sono la faccia gentile dei suprematisti bianchi....
Inoltre gli africani negli usa si stima siano stati 645k non milioni
Riflessione finale molto giusta e onesta. Dovremmo tutti svegliarci e parlarne spesso, confrontarci e non insultarci (anche se ci vien facile), aprire la mente e i cuori e considerarci tutti solo esseri umani, non esseri con colore della pelle differente e quindi più o meno degno di vivere.
Chi siamo noi per non accettare la vita degli altri? Chi siamo noi per decidere della loro morte? Da quando ci siamo sostituiti a Dio o a qualsiasi altra essenza ultraterrena?
Più che altro dovremmo domandarci come è possibile che siamo caduti così in basso da favorire scientemente l'invasione del nostro Paese? come possiamo accettare un fenomeno così distruttivo come l'immigrazione? Da quando siamo diventati dei carnefici visto che vogliamo far soffrire i nostri concittadini? Siamo esseri umani o bestie?
Certo, continuamo a parlare continuamente di cose inutili.
Ottima cosa per continuare ad andare nel burrone
Caro Francesco, apprezzo molto ciò che scrivi e come lo scrivi. Ho lettoil tuo libro sulla California, molto illuminante. Ecco, hai pienamente ragione, sugli Stati Uniti abbiamo degli sterotipi mentali, tanto in positivo quanto in negativo, anche radicati e difficili da estirpare. Sono un vecchio ex insegnante e ho spesso riflettuto su varie tematiche relative a quel paese tra cui appunto il razzismo. A me pare che nella fondazione settecentesca dello stato indipendente, quando si parla dei diritti dell'uomo, si intenda, più che una apertura proiettiva ad una reale uguaglianza da raggiungersi in futuro (non c'è neanche adesso, purtroppo...) proprio una totale assenza di considerazione per i neri. Che non erano uomini e donne, tout court. Per cui la vita la liberà la ricerca della felicità non li toccavano proprio. Era appunto quella cultura radicatissima che ha reso ciechi per secoli i "bianchi", diciamo pure anche "incolpevolmente" di fronte all' umanità dei neri. Se c'è ancora oggi, più o meno larvata, figuriamoci più di due secoli fa. Cordiali saluti, continuerò a seguirti con simpatia.
Complimenti come sempre Costa! Sei la prova vivente che lo UA-camr non esiste come mestiere. Per creare contenuti bisogna avere un approccio professionale, fare ordine su ciò che si vuole dire e le relative modalità. Tutti i tuoi video sono perfettamente studiati e strutturati. Non parlo di montaggio ma di CONTENUTI. Non a caso hai studiato proprio questo ed è questa preparazione accademica che non avranno mai i cosiddetti "divulgatori della domenica". Preparazione che banalmente ti ha formato nel comunicare e trasmettere informazioni nella maniera piu' efficace. Bravo!
👍
16:41 in questo frame si distingue il grande artista musicale Harry Belafonte, scomparso quest'anno, che fu attivista e attore in opere memorabili come "Strategia di una rapina" (Odds Against Tomorrow) di Robert Wise, "Kansas City" di Robert Altman e "BlacKkKlansman" di Spike Lee.
Video straordinario, Francesco. Dalla parte dei più deboli, sempre.
Da piccolo mi sono sorbito i vari "il buio oltre la siepe" e "Mississippi burning" e li vedevo come letteralmente storie dell'altro mondo. "oggi questo in Italia non potrebbe succedere", pensavo. Poi al primo immigrato di colore ("i marocchini", ricordate?), cascò il palco. Per cui concordo con la tua riflessione finale al 100%.
Una nota e un suggerimento: la nota riguarda il fatto che il movimento per i diritti civili prese piede nel dopoguerra anche perché tantissimi afroamericani combatterono e morirono con i bianchi, ma al ritorno vennero trattati diversamente.
Il suggerimento per un nuovo video è un approfondimento su quel porco di Robert Moses, che usò l'urbanistica come mezzo di segregazione. Se ogni tanto qualche autobus a Long Island sbatte contro un ponte, è colpa sua...
Voto anche io per moses.
Se fossero davvero razzisti perché non lo sono verso i cinesi, gli indiani e i nigeriani?
In Italia la situazione è molto diversa. Più che gente razzista c'è gente ignorante e violenti che ce l'hanno con qualsiasi gruppo minoritario a prescindere, nero, omosessuale, disabile che sia. Poi con l'immigrazione incontrollata siamo noi italiani quelli discriminati, che abbiamo paura a uscire la sera o a prendere un regionale negli orari in cui c'è poca gente e ti ritrovi in pieno centro e in pieno giorno gente che piscia e defeca per strada (oltre a spacciare, rubare, scippare, violentare ..... ) e non puoi dire niente. Direi che il paragone con gli USA non regge.
E chi l'ha detta questa cazzata? Ma tu credi a tutte le bufale che si raccontano sulle persone? A parte che basterebbe ragionare un attimo con la propria testa per capire da soli che questa storia dell'urbanistica come mezzo di segregazione razziale non può essere che un'emerita minchiata, una leggenda metropolitana 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 ma se proprio insisti, allora ci dovresti almeno fornire LE PROVE di tutto questo.
cioe' il pusher o lo stupratore?
Uno video che alza ulteriormente il già altissimo livello di questo canale. Ti ho scoperto per caso perché parlando di Los Angeles su un forum di fotografia fu fatto un accenno al tuo libro "California": dopo aver ascoltato l'audiolibro mi sono messo a cercare che altro materiale avevi prodotto e sono arrivato anche a questo canale. Grazie veramente per l'opera di divulgazione.
PS: per quanto conta, perfettamente d'accordo sulle considerazioni riguardo all'Italia.
Un video nella prima parte commovente e che nella seconda con la considerazione finale da molto su cui riflettere. Grande lavoro. Complimenti.
P.s. la frase di Calderoli l' avevo dimenticata. Che voltastomaco.
Prendi del Plasil
Francesco non sei un giornalista, sei un insegnante, un archeologo del nostro tempo. Grazie ❤
Nientemeno?!
Che regalo Francesco, grazie. Il tuo canale e, oggi, questo tuo video in particolare. È vero, come hanno notato alcuni, che sei più coinvolto qui che in tanti altri tuoi che ho visto. Forse c' è meno quella "giusta distanza", che si palesa nell'insmentibile chiusura. Però, fin dall'inizio, c'è qualcosa in più, che vibra, che non permette di interrompere la visione. Aggiungo poi: da piccata cinefila (storiograficamente meticolosa), posso dire, con serenità, che la tua lettura sociale del fenomeno, la tua interpretazione, hanno, per quanto mi riguarda, in qualche modo colmato alcuni spazi vuoti, connesso alcuni fili sull'argomento, più di tanta filmografia degli ultimi 50 anni. Insomma non sto dicendo che sei meglio di Spielberg, di Haley, di Spike, di McQueen o di Watchman. Dico solo che sei stato in grado di connettere dei puntini. Che sono sempre stati lì, ma che, almeno per me, non erano connessi. Ancora grazie.
Ciao Francesco, per lavoro a NYC, mi sn ritrovato in una scena da film americano, dove il classico bianco ricco americano faceva dei commenti razzisti con i suoi colleghi. Mi sn ritrovato nel mezzo e ho capito in un secondo quello che le minorità in America vivono ogni giorno.. credo che le persone prima di commentare, dovrebbero vivere in prima persona cosa significa subire Razzismo!
Io sogno il giorno in cui certa gente smetterà di incasellarsi in delle categorie stupide: nero, bianco, arancione...
Grazie Francesco, la questione del razzismo negli USA è una di quelle che faccio più fatica a far comprendere a chi è in Italia. Come dici giustamente tu sul finale è oggettivamente ancora presente, ma il fatto che se ne sia coscienti e che se ne parli così tanto con l'intento di migliorare le cose porta risultati positivi. E per contro quando provo a paragonare le leggi che permettono la regolarizzazione negli USA con ciò che accade in Italia, la coscienza collettiva intorno al razzismo dei due Stati, ecc. mi trovo di fronte a un muro di gomma che rifiuta anche solo di vedere il problema che sul lungo periodo è inevitabile che nasca in Italia.
Mi si è stretto il cuore tante volte durante la visione di questo video😢
Gran bel video. Mi trovo più che d'accordo sul tuo discorso finale, da tenere a mente sempre.
La tua opinione finale è stata la ciliegina sulla torta. Bellissimo video e tantissimi complimenti. L’italia ha un problema, sono bianca ma latinoamericana e ho sentito come amici sudamericani pero di colore vengono esclusi solo per il colore della pelle, commenti che fanno paura, ma quando ho detto a certe persone: “quello che dici conta anche su di me che sono Venezuelana”, ma la loro risposta è sempre “ma tu sei diversa, non sei come loro”. Ho aiutato a un’amico cubano a trovare appartamento perché appena si presentava alle agenzie immobiliari non li facevano vedere nessun immobile, anche con permesso di soggiorno, lavoro, etc. pazzesco. Io sono contro l’immigrazione fuori controllo, ma sono a favore del multiculturalismo, della uguaglianza d’avanti alla legge, e della proprietà privata. Sono venuta in Italia dal Venezuela, mia madre è italiana e sono “cittadina” e dal primo giorno che ho messo piede in questo paese ho lavorato, pagato le tasse, non ho ricevuto un soldo dallo stato, ho risparmiato e mi sono costruita una vita, però devo dire che dei miei simili (con tutto in regola) con carnagione più scura non sono riusciti ad avere la strada “liscia” diciamo. Chi vuole venire a lavorare, rispettare le leggi e le tradizioni ha il diritto di essere trattato come tutti gli altri!!!.
Ma siccome c è l'immigrazione fuori controllo e molti immigrati soprattutto di certe etnie delinquono molto, allora vengono discriminati. Soluzione: smettano di delinquere molto più degli Italiani.
il problema non siete voi sudamericani. Che siete benvenuti, apprezzati, che avete una cultura tutto sommato vicina alla nostra. Il problema grosso sono gli immigrati di religione islamica. Guarda la Francia come è ridotta. Ma basta vedere come si è ridotta anche una cittadina friulana come Monfalocne. Ti consiglio di studiare il "caso"
@@lorenzomarchione4230 non conosco quelle realtà, parlo dalla mia esperienza personale e di quello che ho visto. Poi le problematiche sono tante e i pregiudizi ci sono per alcun motivo immagino. Sono ignorante riguardo a quello. Io solo credo che chi viene a lavorare, vuole integrarsi, rispetta le leggi ed ha un permesso di soggiorno dovrebbe essere visto un po’ “meglio” nonostante il colore della pelle. Poi chi vuole imporre una propria ideologia e cultura con la forza dovrebbe essere cacciato fuori. È anche un problema delle autorità che non salvaguardano la sicurezza ed i valori dei cittadini mentre chi perpetua crimini rimane impunito.
@@dolomitic concordo. Ti assicuro comunque chenoi italiani amiamo molto il Sudamerica ed i sudamericani. Io qui a Roma conosco tanti ragazzi peruviani. ecuadoregni, brasiliani ecc. ecc. Sono tutte bravissime persone integrate, che lavorano. Non c'è nessun problema di integrazione con i sudamericani. Anzi! Magari gli immigrati fossero tutti sudamericani. MagarI!
@@dolomiticle tue osservazioni sono esatte, il razzismo in Italia è sottile e apparentemente non visibile, ma poi è nei fatti concreti, non nei proclami di facciata, laddove si pensa che solo gli americani sono razzisti. Prova a pensare a una qualsiasi ragazza di provincia che porta in casa e presenta ai suoi genitori un ragazzo nero, voglio vedere quanti benpensanti accetterebbero senza riserva questa situazione è quante ipocrisie vengono fuori.
la chiarezza e la professionalità con cui tratti argomenti così delicati mi spingono inevitabilmente a chiederti quando puoi se pensi sia utile di occuparti di narrare a noi italiani la storia e le fasi cruciali del nostro paese, perchè con tutto il rispetto degli USA qui abbiamo bisogno di persone oneste come te che con il loro lavoro ci aiutino a capire e poter risolvere i ns problemi piuttosto che andare a curiosare con scarsissimo costrutto a distanze abissali da noi .....
Hai assolutamente ragione, il razzismo in Italia è preoccupante e ancora sottovalutato. Ma soprattutto è ancora forte la discriminazione contro i meridionali, io e la mia famiglia lo abbiamo subito sulla nostra pelle negli anni in cui abbiamo vissuto in un paesino del trevigiano, dove le persone non parlavano o ci parlavano in dialetto per evitare che ci capissimo , mio padre veniva continuamente insultato sul lavoro con l'appellativo "il terrone" e sono anche arrivate a lanciare sassi contro le finestre di casa nostra come segno intimidatorio. Per non parlare del fatto che a scuola ero continuamente preso di mira dai bulli più grandi che mi hanno anche mandato in ospedale.
Per fortuna siamo fuggiti in tempo da quel buco di c*lo e siamo tornati a Sud, verso la civiltà.
Il Veneto è l'Alabama d'Italia.
Ho fatto alcune ore di supplenza in una scuola di Treviso, ricordo ancora che i figli di immigrati e di meridionali erano totalmente emarginati. Una triste storia italiana 😪
Se l'ex leader del KKK David Duke ha vissuto in Veneto una ragione ci deve essere stata.
un mio stretto parente in svizzera aveva 17 anni e veniva bulizzato da un veneto molto piu grande di lui per le sue origini ,,,un giorno il veneto si prese un sacco di calci in culo nonostante fosse piu grande ,,se vieni in germania ti porto in un ristorante veneto dove il propietario i meridionali non li fa entrare
Ai meridionale si prescriveva la castraziobe su base frenologica:
dicevano che avevi la testa fatta così e quindi biaongava estirparti
Fammi capire, dalla tua esperienza negativa giudichi una regione intera?
Buongiorno gentile Francesco Costa. Ritengo tu abbia centrato il cuore del problema dicendo che l'importante è parlarne, degli eventuali problemi. Ritenendo il pensiero, l'atteggiamento e tutto ciò che fa da corollario a tale modalità esistenziale sia non civile, non evoluto, non buono, ecc. ma piuttosto opportunista, stolto... Diviene importante parlarne perché ciò è l'unico modo per Riconoscere il Problema. Altrimenti, basta dire di essere buoni, umani, geni ecc. ecc. che per magico automatismo lo si è. Questo non è realistico. Grazie molte. Buon lavoro e buone cose.
vivo da molti anni a NY e il razzismo qui e sempre più crescente di anno in anno.. e sempre di più tutti ci uniamo con le proprie comunità di appartenenza.. la diversità qui è tangibile..
Non capisco il razzismo negli Usa,con un presidente afroamericano, la moglie che sarebbe piu che accettata come presidente, giudici della Corte Suprema neri, spiegatemi in cosa consiste il razzismo
Grazie, hai grande competenza e larghezza di vedute. Mi sono iscritta al canale! Grazie per aver ricordato il Dr. M.L.King e John Lewis. Vivo a Torino, in borgata, e vedo tanti segni d'integrazione. Gli stessi che da bambina vidi quando arrivarono le famiglie dal Sud. Stiamo in guardia ma oserei avere fede in un futuro meno discriminante.
Ottimo video come sempre! mi è piaciuto il pararrelismo con l'Italia e non è stata una sorpresa vedere a fine video gente tipo Calderoli e Salvini. Fino a pochi anni fa era prassi vedere il loro razzismo nei confronti dei meridionali, oggi invece l'attenzione è tutta focalizzata sugli africani. Grazie per il contenuti che porti.
@@AlessandroDArtemisia Il punto è che è nostro compito non offrire loro un limbo senza prospettive. Se li stipiamo in centri di accoglienza, li lasciamo senza un permesso di soggiorno (perdendone le tracce agli occhi dello Stato) e finiscono in qualche baracca a spaccarsi la schiena nei campi di pomodori per 2 spicci comandati dai caporali è solo colpa nostra.
@@AlessandroDArtemisia questa è una grande differenza tra gli USA e l'Italia: negli USA anche se entri irregolarmente per cercare una vita migliore vieni comunque messo in condizione di guadagnarti da vivere legalmente. Persino quando non ha alcuna possibilità di essere regolarizzato perché non è semplicemente "saltato oltre il confine" o entrato legittimamente con un visto turistico per poi decidere di rimanere oltre i termini previsti, ma magari ha attivamente pianificato di entrare mentendo agli ufficiali dell' immigrazione sui motivi del viaggio come un mio conoscente è comunque messo in condizione di lavorare legalmente e pagare le tasse, in alcuni Stati può ottenere anche documenti ufficiali del governo come la patente di guida, ed a quel punto gli basta non delinquere che nessuno verrà mai a cercarlo.
@@AlessandroDArtemisia "senza il nostro consenso". Infatti il governo attuale, il più a destra della storia repubblicana, fa un decreto flussi da 450.000 persone, il più grande della storia repubblicana. Perchè le aziende ne hanno bisogno. Perchè la società ne ha bisogno. E tu lo chiami "incidente"...
@@AlessandroDArtemisia se smettessimo di vedere le persone come incidenti ma come risorse potremmo dar loro modo di costruirsi una vita dignitosa qui e contribuire alla società. Se gli italiani che vanno all'estero venissero trattati come facciamo noi con gli altri ci sentiremmo umiliati e offesi, ma non ci facciamo scrupoli di farlo con popoli che crediamo evidentemente inferiore a noi. Noi possiamo anche pensare sia difficile la vita in Italia (che continua a far parte del G8 in ogni caso), ma ciò non ci da il diritto di togliere la dignità a chi viene qui a provare a fare qualcosa. Non si tratta di dar loro più possibilità degli Italiani, ma dar loro una possibilità che non sia la delinquenza, perché se l'unica scelta è quella di poco ci possiamo lamentare delle conseguenze. Non volerli ad ogni costo è come mettere la testa dentro un sacco, perché tanti già sono qui e lavorano, ma lavorano sfruttati da italiani che fanno scudo affinché restino poveri per sempre.
Quante chiacchiere al vento. Tanto tu non abiti dove questa gente sbarca. Né nelle palazzine dove vanno a vivere: bello fare la morale a distanza....
Spunto finale, meraviglioso!
Sarebbe stato interessante parlare anche del movimento più reazionario nella lotta per i diritti delle persone afroamericane. Mi riferisco a Malcolm X e alle pantere nere, perché hanno contribuito anche loro ad ottenere grandi risultati. Ad ogni modo, grazie per questi video, sono veramente belli.
Ha ottenuto molto di più il grandissimo Martin Luther King. Senza violenza ,con desiderio di libertà dei diritti civili. Per tutti
Reazionario?
@@albertoambrosio3060 Malcolm X non era violento: sosteneva di reagire ai soprusi in caso di attacco. Però va ricordato che, grazie a lui, al suo carisma, anche alle sue contraddizioni, il quartiere di Harlem ha conosciuto una rivoluzione positiva. Ed è opportuno rammentare che la vita di Malcolm X è stata, come lui stesso ha sostenuto, "una cronologia di cambiamenti". La sua avventura umana ha attraversato tantissime vicende, ha avuto il coraggio di ammettere i propri errori, nonché il merito di aver evidenziato e denunciato le ipocrisie della società e dei tempi nei quali viveva. Non ricordo dove ho letto che, alla morte di Malcolm X, Martin Luther King si sia reso conto che - purtroppo - presto sarebbe toccato anche a lui. E infatti, ahinoi, è andata così.
Questo è un giorna,ismo che amo!!!! Grazie Francesco Costa!!!
Francesco, ancora una volta, grazie. Un informazione di questo livello è ciò di cui, come società, abbiamo davvero bisogno.
Ti ascolterei per ore, complimenti e grazie.
La prossima volta che dovrò trovarmi a spiegare a dei turisti americani come Firenze abbia messo a Ferro e fuoco la città di Semifonte vicino a Certaldo alla loro solita reazione di sdegno (sono una guida) dirò semplicemente che è andata come hanno fatto loro nella città di Tusla in Oklahoma
Fantastico, non hai capito nulla di questo video
Quanto impegno hai messo per non capire nulla di questo video?
Dal momento che invece voi avete capito tutto, perché non spiegate, e argomentate, il motivo del vostro giudizio?
@@paolozanoni6766 riguarda gli ultimi 5 minuti del video. Ce la puoi fare.
Ah, sì? I fiorentini distrussero Semifonte nel corso di una sommossa razziale? Interessante...
Grazie Francesco. Hai colmato alcune mie lacune. Perfetto.
Il razzismo non è solo questione di colore, anche io, studente bianco italiano, mi sono sentito rifiutare l'affitto perché siciliano o perché maschio (ma qui si parla di discriminazione di genere).
Sento tanti, a prescindere dall'età discriminare per diversi motivi, solo per mancanza di conoscenza, per paura o pigrizia intellettuale
Con la fama che la tua isola si è fatta nel tempo anche tu saresti cosi' e agiresti cosi'; ti faccio un esempio: il cantante Vecchioni mise un post con scritto "Sicilia, isola di merda" ; come è ovvio si scatenò il putiferio; lui rispose che cosi' aveva scritto perchè appena entrato in città vide tantissimi motorini e nessun casco. Ciò non vale solo per il casco naturalmente; mi è capitato di andare a una festa di laurea dove gran parte degli invitati ,di tutte le età (genitori e figli) erano siciliani; e tutti ,dal primo all'ultimo mi dissero di volere scappare (i figli) e di voler mandare via i figli (i genitori) da un posto del genere (non me lo invento, sai cosa me ne viene in tasca); cosi' come mi capitò di accompagnare una classe di studenti delle superiori siciliani a uno di quei corsi estivi di lingua e tutti loro dissero che era nauseante il vedere nelle loro stesse classi, meccanismi di promozione e deferenza sui cui particolari non serve certo dilungarmi qui. Quindi certi atteggiamenti non credo siano razzisti sono invece ovvi; sarebbe ovvio che tu per esempio pensassi di legare e molto bene e a maggior ragione la tua bici se la lasciassi fuori da un campo rom, perchè la statistica ci dice che rischi molto di piu' di trovarne due, rispetto ad altri posti, esattamente come stai molto piu' attento se ti passa vicino un pitbull che un collie sebbene tutti i padroni di pitbull ti diranno che i loro cuccioloni sono piu' buoni di un koala. E se cosi' non facessi sbaglieresti, perchè la probabilità che evinciamo dalla cronaca questo ci dice. Esattamente come tu ,se entrassi in una favelas di notte (facciamo di rio o di San paolo) e stessi tranquillo esattamente come se passeggiassi di notte in piazza duomo a Milano, saresti un fesso e qui il razzismo non c'entra nulla; ad un brasiliano che ti argomentasse, di fronte alla tua ovvia e comprensibilmente maggiore diffidenza, che tu sei razzista nei confronti dei poveri delle favelas, daresti dello sprovveduto come minimo. Sul pagare l'affitto, mi spiace che tu sia stato discriminato, ma nei panni di un padrone di casa è probabile che tu avresti fatto lo stesso; e il razzismo non c'entra, c'entra il pregiudizio che è sempre partito da una qualche verità. Con stima e simpatia da uno che si rende conto quanto spesso siano sbagliati questi atteggiamenti, ma che tuttavia li comprende. E li comprendo anche se da padrone di casa ebbi un inquilino di grandissima correttezza che mi chiamava lui per pagarmi e sai di dov'era? Siciliano.
@@matteorosenberg7741 Non nascondo a me stesso i problemi della mia gente e le difficoltà del vivere certi ambienti, lo dico da foglio di "sbirro", ma non credo sia mai saggio e utile giudicare senza conoscere. Ho vissuto alcuni anni dell'università con due ragazzi albanesi, attualmente uno dei miei migliori amici è rumeno, ho collaborato con una associazione rumeno-italiana per anni, partecipato e organizzato cene interculturali con l'associazione dei mussulmani della moschea della città in cui vivo, pur permeato dal clima di sospetto e pregiudizio che è un po' in ognuno di noi, ho incontrato gente onesta e approfittatori. Non posso partire da un timore o un pregiudizio di altri, si incontra, ci si guarda in faccia e ci si fa un'idea,diversamente arriveremmo a guardarci da tutti e da tutti, come infondo già spesso capita anche con i vicini
Dove ti trovavi quando ti hanno rifiutato l affitto?
@@matteorosenberg7741 perche se uno viene dalla sicilia e cattivo a prescindere?
si fa di tutta un erba un fascio? e come con gli ebrei a meta novecento , solo perche venivano descritti in un certo modo allora erano tutti cosi e vedi la fine che hanno fatto...al sud ce la mafia allora so tutti mafiosi , se dei maschi picchiano donne allora tutti maschi sono bestie ecc.... questo preconcetto associato agli stereotipi eccessivamente negativi è RAZZISMO ed e cio che lo fomenta e lo fa rimanere intrinseco nella nostra societa, se non si supera lo stereotipo , certamente cio non vuol dire non prestare attenzione , ma sarebbe ora che si giudicasse una persona per le sue singole caratteristiche umane e le sue abilita e non da dove viene o di che colore e perche quelle son cose sulle quali non si ha il controllo e non devono diventare una croce a vita come spesso e volentieri e
@@giulioiodice2114 mescoli diversi concetti molto diversi tra loro quali razzismo, pregiudizi, stereotipi e statistiche ; sul razzismo nulla c'è da dire ,la scienza ha da molto tempo disintegrato il concetto stesso di razza. Il pregiudizio o se vogliamo stereotipo è una forma di diffidenza che a volte può avere buone giustificazioni; il mondo è molto complesso e ogni volta noi non abbiamo delle prove forti ed inequivocabili su una certa cosa; ragione questa per la quale, quindi, ci basiamo sul pregiudizio che è una sorta di maggiordomo che riceve con diffidenza un estraneo fino a quando non ci siano prove oggettive che orientino verso un agire anzichè un altro. Se ti si avvicina un pittbull anche se certamente potrebbe essere il pitbull piu' buono del mondo, non ti comporti come quando ti si avvicina un pointer e se cosi' non fai sei scemo, perchè le statistiche dicono cose molto diverse tra pitbull e pointer. Allo stesso modo se lasci la bici vicino a un campo rom e non la leghi meglio di quanto succeda se la lasci in qualsiasi altro posto, sei come sopra se non peggio, perchè ancora una volta il mondo reale ti dice che in termini di probabilità fattuali le cose stanno, piaccia o meno, in un certo modo e non in un altro. Da qui poi a spiegare, interpretare e di conseguenza agire su questo ed altro che sono fatti, è tutta un'altra questione ancora. Un afgano è molto piu' probabile che picchi la moglie di quanto non faccia un torinese, ma tale differenza è sempre in senso statistico e occorre tenerne conto; certo che poi c'è certamente l'afgano che la moglie non la tocca neppure con un fiore e il torinese che la massacra di botte ogni giorno, ma è un altro discorso. In Sicilia sono moltissime di piu' le attività che pagano il pizzo rispetto a quanto non succeda in piemonte, quindi in attesa di dati piu' precisi e completi si deduce che la Sicilia è molto piu' mafiosa del piemonte. E se tu apri un locale in Sicilia e non ne tieni conto e ti comporti esattamente come faresti in Piemonte, saresti un...insomma si ricade nei due casi precedenti.
Ciao Francesco! Io sono italiana, ma vivo negli Stati Uniti e sono sposata con un americano. Personalmente credo tu abbia ragione nella tua analisi, l’Italia è un paese molto più razzista degli Stati Uniti, senza ombra di dubbio. Pur ovviamente riconoscendo il fatto che il razzismo esista anche negli Stati Uniti. Generalizzando, gli americani più che razzisti sono classisti. Se sei nero ma ricco vai bene. Non importa di che colore sei, importa il tuo ceto sociale e i soldi che guadagni. Indirettamente queste condizioni sono influenzate da anni e anni di razzismo che nel passato hanno creato le condizioni per cui la ricchezza e lo status sociale si consolidassero più facilmente in alcuni cluster sociali piuttosto che in altri, certo. Ma gli americani di oggi non sono propriamente razzisti. E il classismo viene dall’etica protestante alla base del capitalismo, che è stato ed è croce e delizia di questo paese. In effetti quando sento discorsi razzisti, questi vengono dalla bocca di settantenni bianchi ossessionati dalla chiesa, che hanno una idea oltremodo distorta e fantasiosa della grandezza americana. Praticamente tutta la generazione degli anni 50, figlia di razzisti che ha generato prole medio borghese classista. A quelli della mia età (intorno ai 40) qua infatti non interessa di che colore sei, solo quanto guadagni all’ora e cosa fai per vivere, che è effettivamente una domanda piuttosto comune da sentirsi rivolgere in conversazioni da aperitivo con sconosciuti. Ovviamente in via generale e per stereotipie.
Lentamente, ma si procede verso un cambiamento in senso evolutivo. Il classismo è però di matrice religiosa, sarà più difficile da eradicare perché non lo sanno nemmeno loro da dove gli sbuca fuori, sono solo convinti che chi è in una condizione privilegiata lo meriti. Ergo, chi sta con le pezze pure.
Grazie per i tuoi video!
Tutto vero.
Ottimo commento
In Italia siamo spaventati non razzisti. Prova ne sia che non esistono i ghetto, gli africani vivono insieme agli italiani. Per ora nei quartieri poveri, tra qualche anno dappertutto in base a quello che si possono permettere.
Ottimo commento
Bisognerebbe distinguere tra razzismo e xenofobia. In USA sono razzisti piuttosto che xenofobi; in Italia è l'opposto. Gli afroamericani ricchi in Usa vengono accettati solo se disprezzano gli afroamericani poveri.
Nei primi anni 2000 andai in Inghilterra a lavorare come cameriere. Ricordo gli insulti e il trattamento di paura misto a disgusto perchè ero un Italiano/mafioso! il venerdì sera era "L' ITALIAN DAY", gruppi di ragazzi inglesi ubriachi andavano in giro in cerca di Italiani da pestare. E questo in un paese già dominato da "politicamente corretto", dove ai poliziotti Indù era concesso di indossare il turbante al posto del'elmo d'ordinanza. Un conto è la politica ufficiale di un paese, un conto è il comportamento del popolo. In Italia, non si ragiona molto sul tema del razzismo, ma noi non siamo violenti e razzisti come gli Anglosassoni, e penso che un appartenente ad una minoranza etnica, stia molto meglio in Italia, che in Inghilterra o America (soldi permettendo....), in fondo noi non ce la prendiamo mai sul serio e concludiamo tutto a "taralluci e vino" !
Concordo, che schifo. Mi dispiace quello che hai subito
@@annadelcol2428 Grazie! Comunque nel complesso, andare in Inghilterra è un’esperienza molto stimolante per un giovane. E io invito sempre a fare un periodo all’estero, per chi può. Anche dalle esperienze negative si impara e si cresce!
@@greg2063 certo! Io ho vissuto in Germania, Francia e Norvegia. E per quanto la Norvegia sia stata un po' borderline, non ho mai avuto i problemi da te sopracitati. Ma quello che hai descritto fa rizzare i peli, concordo sulla questione razzismo.
Perché borderline? @@annadelcol2428
A parte i Fascisti, che si vantano,di essere razzisti.
Video chiarissimo e tu sei sempre un grande professionista. I ragazzi (ma anche noi adulti) ti adorano e capiscono tutto perché ti esprimi con un linguaggio semplice e immediato. ❤
Bellissimo video, come sempre...
Per approfondire l'argomento vorrei suggerirti di parlare del fortissimo impatto che ebbero per la causa egualitaria gli atleti afroamericani negli anni '60: da Tommie Smith a città del Messico, a Bill Russel o Muhammad Alì... Uomini che non ebbero paura di rischiare di perdere il loro status di privilegiati in nome di una causa...
grazie per questo video, sono d’accordo, sarebbe giusto mostrarlo nelle scuole. bisogna parlarne parlarne parlarne, mai tirarsi indietro
Comunque tuttora in USA sugli autobus ci sono persone al 90% tra afro americani e ispanici… la cosa mi ha lasciato assolutamente spiazzata. Mentre in Europa ( soprattutto in Nord Europa) tutti prendono i mezzi pubblici anche perché sono più eco friendly.
Ho preso gli autobus urbani in diversi stati tra cui Ohio, Arizona, Missouri ed è sempre considerato un mezzo per i poveri, i diseredati, gli emarginati… che tristezza!
Interessantissimo video, come sempre!
Il mio consiglio per un prossimo video è: Riserve indigene negli Usa, come la Navajo Nation
Bel video, mi sarebbe piaciuto un accenno a figure come Malcom X e le Black Panters, per mostrare come la lotta per i diritti civali sia stata non solo di stampo non-violento
Oppure sottolineare come da diversi report ufficiali gli afro premino più facilmente il grilletto rispetto alle altre etnie
Video interessante ben costruito. Sei riuscito con semplicità a ricostruire una narrazione storica equilibrata e a mio avviso impeccabile.
Bravo, e grazie di aver fatto della buona informazione
Ciao Francesco!
Faresti un video sull’economia americana? Sulla ricchezza americana se effettivamente esiste o è solo venduta bene? Sulla decadenza che sta avendo negli ultimi anni, se c’è futuro oppure no, visto che da loro dipendiamo anche noi in Europa
Ne ha fatto uno sul sogno americano che secondo me risponde alle tue domande.
@@dariolorenzoclara6663 vado a cercarlo!
The America dream it’s over 🇺🇸
Ciao, farò vedere questo tuo video ai miei figli. Sarà un utile strumento educativo.
Grazie!
Da medico a Detroit, osservo chiaramente le disuguaglianze che ancora esistono in ambito di salute. Non solo c'è una disparità nell'accesso alle cure, ma la racial disparity influenza anche gli outcomes della stessa malattia. È preoccupante vedere come il colore della pelle possa definire il decorso della patologia, a causa di barriere economiche, motivi assicurativi, costi elevati e difficoltà nell'accesso alle cure.
Questo non ha niente a che fare con il razzismo, ma è il risultato logico del capitalismo puritano, che vede nella ricchezza il favore di Dio. Si vede che più aumenta il colore scuro e più cala la capacità di arricchire, quindi viene meno anche il favore di Dio. I pochi neri ricchi che ci sono, in genere attori e sportivi, non hanno certamente quei problemi. Bisogna poi aggiungere che anche le fasce più miserabili di epidermide "bianca" condividono la stessa miserevole condizione.
Questo individualismo esasperato impedisce la creazione anche solo di una parvenza di "stato sociale".
Gli USA sono le metastasi del mondo. Ma chi comanda il.mondo dagli USA fin dal 1.700 lei lo sa ma la maggioranza delle persone non lo sa e continua a farsi rimbambire dalla propaganda dai più criminali della storia dell'umanità anche nei confronti del loro stesso popolo che miliardario non era creando l'olocausto
a causa di barriere economiche, motivi assicurativi, costi elevati e difficoltà nell'accesso alle cure.>>> quindi non c'entra nulla il razzismo. Il fatto che tu lo voglia associare al razzismo, fa di te un razzista anti bianchi
Però Lei è andato a fare il medico a Detroit..
Fin a quando i neri avranno come mito il rapper o lo spacciatore, dove potranno andare? Il vero problema degli afroamericani non è il razzismo, ma sono loro stessi.
Mio padre del '58 era un falso non razzista.Dalla sua bocca ho sentito uscire di quelle cose... mi ricordo che da piccolo mio padre era sempre assente ed io dopo l'orario andavo a casa di un mio compagno di classe dello Strilanka ed insieme ci dirigevamo al campo sportivo. Quando gli faceva comodo mio padre ringraziava la famiglia dello straniero ma poi a casa gliene diceva di tutti i colori, io da bambino non ero razzista ma in età adolescenziale sono stato deviato dai miei famigliari. Grazie al cielo crescendo ho inziato a pensare con il mio cervello piuttosto che con quello dei miei famigliari, noi milleniars siamo aperti.
"Noi millenniars siamo aperti"......Peccato pero' che i "millennials" (millennials, non milleniars) arabi,negri,pakistani ecc islamici nati in Italia, non siano altrettanto "aperti", e potrebbero accoltellarti da un momento all'altro in quanto per loro sei SOLO un "infedele" La realta' non è quella del centro sociale dove vai a pippare al sabato sera ! 😎
grazie sono nero
Già nel tuo commento dici "lo straniero "quindi secondo me sei come tuo padre
@@Dole1543 ovvio troll 👍🏻
Parlare male dei propri genitori su you tube la qualifica
L’Italia non è un paese razzista, è un paese conservatore se vogliamo. Il cosiddetto razzismo è la conseguenza di una immigrazione indiscriminata, eterodiretta e voluta. Negli Stati Uniti ci nasci o ci puoi amare a vivere ma se ci vai a vivere prima di diventare cittadino americano,giuri sulla costituzione ed accetti le leggi che vigono la; non imponi le tue e quelle del tuo paese di origine. Da noi in Italia il problema razzismo non esisteva, lo abbiamo semplicemente creato per veicolare voti e denaro, come si è sempre fatto in Italia. Si crea un problema e poi si crea una istituzione pubblica per risolverlo, dice si assumono delle persone che voteranno chi le ha messe lì.
Bel passaggio!!
In alto Adige sud tirol hanno creato un sistema a quote per i tre gruppi etnici ( tedesco latino e italiano) andare oltre e non considerare la lingua e la cultura delle persone ma solo i meriti è dura..
Purtroppo non siamo maturi per processi totalmente inclusivi e facciamo fatica a superare la diffidenza dell'altro..
Francesco Costa, come sempre un ottimo video e di peso anche la riflessione finale. Volevo chiederti se ad oggi negli Stati Uniti esiste ancora razzismo nei confronti della comunità italo-americana, che per buona parte del XX secolo è stata particolarmente discriminata. Sarebbe bello approfondire quest'aspetto in un prossimo video. Grazie
Raccontava il padre di Sinatra che quando era piccolo nel New Jersey c'erano rioni, il rione degli italiani, il rione degli ebrei, e il rione dei neri, e quando con il padre aprirono un piccolo bar, misero un nome diverso da Sinatra, adottarono un nome scozzese: Mc....( non ricordo bene) ma nel periodo di elezioni, Irlandesi, Inglesi, ecc
andavano nei ghetti con sacchi di carbone, e chiedevano di essere votati in cambio di.....un sacco di carbone gratis!
Contenuto FANTASTICO. GRAZIE
Bellissimo e utilissimo video, non vedo l'ora di vedere anche quello sulla comunità LGBTQ+, ispanica e asiatica.
Ciao vivo in Boston e tutta la verità come lo spieghi e racconti molto bene la storia vi ringrazio molto 🎉
La riflessione sui due paesi e importantissima. Gli stati uniti sono stati fondati da un meltin pot di culture e colori...l'italia no! Ed e questo il motivo per cui non abbiamo politici o politiche così ferrate su certi argomenti. E fattuale...cioè il nostro paese non e stato fondato e costruito da coloni provenienti da ogni parte del mondo
Ma non è vero
Oltre il 90% degli americani era bianco durante le 2 guerre mondiali. E infatti le hanno vinte come oggi perdono quasi sempre, ma i bianchi ormai sono maggioranza relativa
Beh, in un certo senso sì... La nostra penisola è stata sin dai tempi antichi un punto d'incontro fra popolazioni diversissime (greci, celti, germani, arabi, normanni, e via discorrendo) che nei secoli hanno creato quel tessuto socioculturale che è oggi il nostro paese. Il problema è che a livello culturale l'Italia si è sempre considerata un mondo a parte, un gradino (anche due) sopra gli altri; in questo senso è un paese fortemente "isolazionista" e chiunque provenga dall'esterno è sempre stato guardato con sospetto. Per questo il nostro paese soffre (più di altri) del problema del razzismo e della xenofobia, e gli stranieri trovano più difficoltà ad integrarsi nel nostro tessuto sociale rispetto ad altri paesi che hanno una lunga tradizione di immigrazione, come ad esempio Francia, Regno Unito e Germania.
@@minotaurus91 gli arabi dove? In Sicilia non hanno lasciato tracce genetiche significative
Hanno fatto delle ricerche genetiche nel nostro paese che smentiscono le tue parole il nostro dna è il più vario del mondo. Ci sono tracce provenienti da tutto il mondo non solo arabo, balcanico, anatolico persino dalla turchia. Il dna non mente.
Ma ci sei mai stato in Sicilia?
Video sempre pazzeschi, story telling advanced, bravo Costa! Solo una piccolezza: quello schermo spento alle tue spalle fa un po' tristezza, tenerlo acceso con delle immagini riferite al tema della puntata? tipo sottofondo...
Io vivo in una città ricca della lombardia e l'integrazione la vedo e vivo ogni giorno. Certo, il razzismo che esprimono le nostre figure istituzionali è evidente e vomitevole, ma la nostra società, in alcune parti del paese, sta conoscendo e valorizzando gli aspetti positivi dell'immigrazione, con mille difficoltà e fatiche.
Negli USA ho notato, invece, un razzismo endemico, una segregazione, di fatto,ancora presente e diffidenza enorme nei confronti degli afroamericani. Certo il tutto è nascosto da questo velo di politicamente corretto che speriamo possa portare un cambiamento di mentalita', ma la vedo molto, molto, molto dura.
Gli americani sono razzisti, lo sono stati con I nativi, lo sono con gli afroamericani, con il resto del mondo,ecc.
Una minoranza che parla di diritti umani è persa in un oceano di chiusura mentale che, sono sincero, ho trovato, a quel livello, solo lì.
La cosa che salva gli italiani è che per quanto a parole sembrino razzisti o xenofobi, nei fatti, quando si trovano davanti a una persona, la valutano per quella che è, per quello che fa, e per come si comporta. E se quella persona merita rispetto la rispettano indipendentemente da lingua, religione o colore della pelle. Il problema sono tutti quei pregiudizi e luoghi comuni che rimangono nell'aria più semplicemente per abitudine, educazione o per sentito dire mille e mille volte
Video bellissimo, storia raccontata benissimo e giusto anche il punto sulla nostra situazione. Grazie!
Video davvero interessante. Mi piacerebbero due approfondimenti: come dicono altri su Malcolm X e i Black panther, e l'altro su Frederick Douglass. Che in Italia si conosce davvero poco
Complimenti, grande video !!!
In Italia abbiamo un problema di razzismo culturale che sfocia nell'elitismo.Persone dal centro delle città che vorrebbero imporre alle perifierie utopie,stili di vita e ideologie del tutto in contrasto con la realtà.
Adoro il tuo modo di presentare gli argomenti.
I Napoletani del centro sono razzisti verso quelli delle periferie ,ma subiscono razzismo dai romani e questi dai fiorentini, ma i liguri considerano inferiori i toscani ma subiscono razzismo dai veneti che sono considerati inferiori dai trentini che però sono inferiori dei sud tirolesi e questi degli austriaci ma a Monaco gli austriaci sono inferiori e a Berlino i bavaresi sono serie b ma gli svedesi sono superiori ai tedeschi ...per fortuna è arrivata la Cina che sostiene che tutti gli europei sono inferiori ai cinesi...e così forse riuscirà a metterci tutti d'accordo !
L'unico un po' verosimile è il razzismo di alcuni romani (non tutti ) verso i napoletani...il resto mi pare una divertente esagerazione😅. In realtà alla base del razzismo ci sono considerazioni di classe....è molto difficile che vi sia razzismo verso etnie popoli o razze mediamente prosperi e benestanti, verso costoro ci puo' essere odio, astio, avversione, ma è un sentimento diverso dal razzismo....guarda caso il razzismo coinvolge sempre popoli che vivono un disago economico e sociale...e per questo semplice fatto vengono additati come "inferiori"...ma in realtà all'origine del disagio economico e sociale vi sono contingenze storiche geopolitiche o culturali, il disagio sociale non è mai dovuto alla razza.
Certo, se non è razzismo è nazionalismo
I trentini considerano inferiori i veneti? 😂
Splendido , un vero Giornalista
Non chiamate America a gli Stati Uniti....America è il nome di un continente enorme che racchiude molti Paesi, culture e diversità
Punti di vista, gli abitanti degli stati uniti non li chiami statunitensi, ma americani. In egual modo gli abitanti del Canada non li chiami americani ma canadesi
@@AxlRock85il problema si pone in inglese ma correttamente sono statunitensi
@@nomecognome9823 io dico cose tipo “my friends from the US”. Le soluzioni si trovano. Sono meno pratiche (forse), ma si trovano. Capisco i motivi dietro l’uso di “americano” come “statunitense”, ma io personalmente ci tengo a fare sempre questa distinzione.
@@allyouneedislav sì anch’io assolutamente, però come dici io sono statunitense in inglese per esempio?
@@nomecognome9823 I'm from the US. Non deve per forza essere una traduzione letterale, parola per parola. Proprio ieri, tra l'altro, ho visto un post di Aljazeera dal titolo "US Palestinian Congresswoman...". Io ho studiato traduzione e interpretariato e nei documenti ufficiali si parla sempre di "US President", "US embassy", ecc., non si usa "American".
Bravo Francesco!!! Grazie per gli spunti di riflessione
Mettere il razzismo degli Stati uniti e quello italiano sullo stesso piano mi pare decisamente esagerato (e anche un po' provincialotto). Negli USA (e mi dispiace che hai omesso questo dettaglio) il razzismo si respira a pieni polmoni. Basta uscire per strada per accorgersi che se il colore della pelle è tendente al bruno, al massimo puoi fare la guardia alla biblioteca, ma non il bibliotecario (e parlo di New York, mica dell'Alabama). C'è un apartheid che è chiarissimo, evidentissimo. E il disagio sociale non riguarda persone che al massimo sono qui da vent'anni, come in Italia, e quindi ben si capisce che non si siano ambientate; riguarda invece gente che è "emigrata" da generazioni immemori e che è americana molto più del loro capo bianco. Segno che tutte queste dichiarazioni rimangono sulla carta e "Obama presidente nero" buono per un poster. No mi spiace, non preferisco un paese che sa di essere razzista, preferisco un paese che non lo è. In Italia più che il razzismo esiste la profonda maleducazione, la provincialità meschina. Ma nessuna persona istruita è razzista. O almeno non ne ho mai conosciute.Negli USA erano e SONO razzisti governatori, giudici, medici, avvocati, insomma gente che aveva tutte le carte in regola e gli strumenti per guardare oltre e non lo ha fatto.
E aggiungerei che hai omesso di dire che M.L. King scelse la non violenza perché era un reverendo e quindi cristiano. Altri non la scelsero. Difficile dire quale a quale delle due fazioni si devono i pochi passi avanti che sono stati fatti (ma di cui onestamente non si vede traccia).
Te immagino massimo esperto degli USA
ti faccio notare che il sindaco di New York è nero.
Sicuramente la situazione e i tempi non porteranno mai in Italia ad avere una sistema di apertheid come quella degli Stati Uniti. Ma che derivi dalla storia o dalla semplice ignoranza di un popolo il razzismo e sempre razzismo
Un grande video, grazie infinite
Ieri, una mia collega statunitense mi raccontava la sua prima esperienza razzista ricevuta in Italia, a Milano. Trovandosi su un tram, fronte a lei c'era una signora di una certa età che continuava a fissarla e denigrarla sfacciatamente. Non v'è stata una sola persona sul tram (tra l'altro in orario di punta) che non abbia preso le difese della mia collega, che tra l'altro non sapendo l'italiano non aveva modo di ribattere. Mi ha detto: I'm used to the US version of racism that stands by categorising, yours is way different, but not better.
Mi sono molto vergognata.
Probabilmente la differenza sta nel fatto che gli USA sono diventati un Impero, mentre l'Italia è una Nazione.
Secondo me il problema è anche questo:la nostra negazione della storia. L'Italia ha provato a diventare un 'impero' e ne ha ricavato solo il peggio, ovvero esclusione dalla coscienza di massa delle stragi fatte, ma la Nazione ha provato a diventare Impero. Noi non abbiamo mai sostanzialmente rivisto quanto detto da Indro Montanelli ed altri sulle 'poverette e poveretti di classe inferiore'. Ci siamo sempre nascosti dietro alle nostre responsabilità perché erano periodi bui. Era tutta colpa dei fascisti. Mai di noi come società e del razzismo radicato e strutturale nel quale continuiamo a vivere. Che nessuna persona si alzi e difenda una ragazza di 25 anni che viene bullizzata per il colore della sua pelle nel 2023 non è assurdo, è razzismo strutturale.
@@eradarrokaj2269 Dentro ad ogni Italiano è nascosto, più o meno, un fascista ( anche oggi, visto che ci hanno risparmiato una "Norimberga" e, invece, di guardare dentro se stessi, s'è guardato altrove, ...si esattamente come oggi - il povero, l'immigrato,...- non tanto un altro qualsiasi, ma appunto l'altro che non si vorrebbe mai essere ).
È sempre facile dar la colpa a qualcun altro, tuttavia ogni classe dirigente è solo ed esclusivamente espressione di quella società.
a milano negli anni 80 in molti negozi c'era una targa con su scritto: "chi se parla anca el milanes" (chissa' a chi era rivolto...) mo' che lingua si parla a milan? l'arabo? ahahaaaa.
la capisco bene la tua collega , infatti prima o poi levo il disturbo dall'italia
Uno dei video più interessanti di questo bel canale. Molto istruttiva soprattutto la prima parte che analizza il contesto storico della schiavitù come preambolo delle evoluzioni storiche della società
Ciao Francesco, raccolgo il tuo invito e ti dico che mi piacerebbe conoscere come e cambiato il timore di un attacco nucleare rispetto agli anni '70 e '80 durante i quali era molto sentito e lo si percepiva ovunque. Ora è un problema dimenticato?
Ti ringrazio fin d'ora se vorrai fare un video sul tema.
Molto chiaro e bello. Buona giornata.
Come al solito hai fatto centro,
Soprattutto per quanto riguarda “gli italiani brava gente”!
Altro bellissimo video. In un mondo perfetto, ed ideale, non esistono colori. Chi è meritevole avanza, chi non lo è dovrebbe essere fermato fin tanto che non migliora. Purtroppo non è così, e con il buonismo attuale guai dire queste cose. Infatti, in ogni settore, ci ritroviamo persone incapaci nelle posizioni importanti (perché magari sono figli di, amici di, hanno i followers, e tutte queste manfrine qui).
Caro Francesco, fai attenzione: il fatto che Martin Luther King appoggiasse politiche cosiddette color blind non è vero. La destra ed il centro americano premono molto su questa narrazione per ovvi motivi di opportunità politica ("Dovremmo abolire le politiche di affirmative action, in fondo lo diceva anche MLK"), decontestualizzando un passaggio del suo famoso discorso dell' "I have a dream". La realtà storica però è del tutto diversa: King nella sua vita ha condotto eccome delle battaglie politiche in favore di "quote" per gli afroamericani. Su youtube si trovano diversi video (in inglese) che denunciano questa falsificazione del pensiero di King ed in generale la rimozione delle parti più radicali del suo pensiero per renderlo più appetibile, il cosiddetto "whitewashing": io per esempio consiglio quello molto leggero ma informativo del canale "some more news". Per chi preferisce una fonte accademica, cercate su google per esempio il paper "Dr King's dream of affirmative action".
bè è comunque ad horas è una cazzata questa delle quote...deve contare solo il merito. Se 10 neri, per paradosso, arrivassero per primi in un concorso che offre 10 posti non bisognerebbe distribuire con le quote, ma dare i 10 posti a queste 10 persone di colore. Oggi, poi, non ci sono più in USA neanche quegli escamotage con cui i bianchi facevano ostracismo. Anzi!
Chiusura finale strepitosa
Video molto interessante, peccato che non hai dedicato un solo secondo ad un altro importante leader afroamericano che si era battuto contro il razzismo ossia Malcom X.
Oggi farò vedere questo video ai miei studenti, gran bel lavoro!
Un confronto sul combattere il razzismo tra le idee di Malcom X e di MLK Jr è necessaria!
Grazie davvero Francesco!
Possibile anche una sorta di bibliografia per comprendere meglio il problema razziale negli States? dai testi di Anegla Davis fino allo stesso Martin Luther King.
Bellissimo video, Francesco. Grazie. Molto istruttivo.
Min 5:00 circa. Scusami ma è una inesattezza storica. Parlare di razzismo al sud come “più presente” rispetto al nord è sbagliatissimo. Qui si parla del periodo pre guerra civile e il vero razzismo , quindi effettivo disgusto verso i neri era presente per lo più al nord. Il sud vedeva e trattava di conseguenza gli schiavi neri per il prezzo che avevano, che arrivò tipo ma 1000 dollari l’uno. Sono due tipi di razzismo diversi e vanno analizzati in modo diverso. attualmente esiste solo quello derivato dal nord, ovvero “schifo e disgusto” e non quello del sud più “possesso e sfruttamento”
Ma anche nei successivi minuti parla della guerra civile in maniera del tutto “propagandistica” le motivazioni del sud e quelle del nord NON SONO quelle descritte nel video
Amico mio, al sud erano animali/oggetti al nord erano inferiori.
Grazie francesco. In effetti il razzismo c'è in america come c'è in Europa, e non dobbiamo dimenticare che dopotutto gli usa sono una costola del nostro continente, e ci somogliano per certi aspetti.
Probabilmente noi non abbiamo avuto i loro problemi perché siamo una società prevalentemente bianca. Ciò non toglie che la nostra classe politica sia estremamente populista e dica (o abbia detto) delle cose inaccettabili come il paragone di una persona nera ad un primate. Ma devo essere assolutamente sincera con te: dopo la rielezione del berlusca non mi stupisco più di niente. Semmai mi disgusto un po'.
Video bellissimo! COMPLIMENTI!
Ciao Francesco, l'ultima parte del video mi ha fatto venire in mente una conversazione avuta di recente a Page con un navajo di sangue. Sosteneva che il loro è stato il peggior genocidio della storia ma soprattutto che secondo lui di questo avvenimento se ne parla ovunque tranne che negli Usa, come se ignorassero la questione. Ce ne parlerai tu??
Mi ha fatto molto piacere ascoltare questo argomento. - Mi fa riflettere. - Credo che dobbiamo lottare contro il razzismo che è in noi, spesso, senza sapere che c’è. Dobbiamo combattere i pregiudizi. Io mi dichiaro una persona assolutamente “ non razzista “, però ho notato che alcuni miei pensieri non sono in linea con questa affermazione. Me lo ha fatto notare mia figlia. - Hmm! 🤨 C’è molto lavoro da fare, credo, sulla paura del diverso.
Con "lottare contro il razzismo" intendi anche l'istigazione di l'odio che le élite incitano contro gli europei, gli americani, i canadesi, gli australiani e i neozelandesi?
Aggiungo, e spero di dirlo correttamente, che chi sia stato carcerato non può più votare. La grande quantità di afroamericani carcerati, toglie loro, anche quando escono dal carcere, la possibilità di votare.
Dipende molto da quale stato credo
ti carcerano perchè commetti reati, non perche sei nero, non c'entra nulla che siano neri o bianchi, vedere il razzismo dove non esiste..
e io aggiungo che chi è stato condannato in via definitiva non dovrebbe essere eletto....
@@fabiokanz5559Lei si sta riferendo a qualche personaggio politico in particolare?
@@giulianalongoni6950 la lista è lunga, attualmente parlando di parlamentari eletti ne abbiamo 40! Non starò qui ad elencarli puoi trovare la lista completa facendo una breve ricerca! Per quanto riguarda Gli Usa non cedo che li ciò sia possibile!
Francesco, grazie, video bellissimo
La discriminazione positiva non è altro che una forma di razzismo
Vedere " American fiction" 😅😊
Che bella sintesi! Bravissimo
ad esseri sinceri calderol9in piu che un essere umano sembra unu proculus suinus
Da amante degli animali non può non apprezzare questa dedica😅
Gran bel video.... grazie
Hai dimenticato il grande Soumahoro , recentemente salito agli onori della cronaca . Bisognerebbe essere un po’ più oggettivi quando si affrontano temi così complessi. Secondo me è il concetto di “quote imposte” che è sbagliato,vedi come sta messo il Sudafrica a seguire questa politica. Gli USA sono proprio l’esempio della nazione dove se sei capace e lavori sodo, da un garage puoi arrivare a creare la più grande azienda al mondo, pure se sei viola a pois
Soumahoro è un parlamentare, non un ministro.
@@ilKalù76 Capito il rischio che abbiamo corso se tardavano con le indagini smascherando le malefatte ? E questo il problema della politica delle quote, anteporre l’estetica alla sostanza ..cavoli sai quanti ragazzi immigrati di seconda o terza generazione seri che fanno reale attività sindacale , lavorano nel sociale ci sono in Italia? Mah
Ottimo spaccato storico, grazie mille ❤
In Italia la questione è radicalmente diversa. In America tutte le famiglie hanno discendenti di nazioni europee, tedeschi, olandesi, irlandesi …. Il razzismo evidentemente non è una questione di essere stranieri , è solo una questione di colore della pelle. Mi sento di dire che in Italia non c’è questo tipo di razzismo. Noi che abbiamo una storia e tradizioni millenarie, facciamo più fatica ad accogliere lo straniero che nell’immaginario collettivo é colui che mina le nostre tradizioni. La pelle non c’entra nulla. Poi ovviamente c’è qualche fanatico anche in italia. Nel nostro paese però la questione principale è che gli stranieri hanno una cultura diversa dalla nostra. Noi ci sentiamo superiori in tutto e li consideriamo solo in un contesto di risorsa economica. Certo è una forma di etnocentrismo. Dovremmo cominciare a pensare che l’assimilazione in termini geopolitici forse è il miglior accompagnamento per gli stranieri che vengono da noi a vivere.
L'Italia è piu' giovane degli Stati Uniti d'America essendo nata nel 1860.....Prima non esisteva. Gli U.S.A. sono nati nel 1776 !
Lascia stare L’Unità d’Italia , ma i popoli italici è’ 3000 anni che esistono , i primi insediamenti di coloni europei in America è’ molto recente
Ma gli stati uniti hanno la stessa forma di governo (ad esempio) da almeno due secoli... non sono stati devastati da nessuna guerra più o meno mondiale sul proprio suolo (pur avendone combattute sempre molte subito fuori o lontano dai propri confini), e così via... Sotto molti aspetti, come stato, sono più vecchi di molti stati europei, e hanno una sorta di coesione ideologica (pure declinata sotto molte sfaccettature) che l'Europa si sogna
@@alexsalinardi8764anche i popoli "statunitensici" esistono da almeno 3000 anni, salvo salti di continente. Pensi seriamente che gli "italici" di oggi corrispondano agli "italiani" di 3000 anni fa, mentre gli stati uniti si siano formati di colpo dal nulla l'altro ieri?
Non riesco a capire in che Italia vivi dato che mio padre è della Costa d'Avorio, mia madre bianca, io mista, ho oramai 40 anni e leggere che in Italia non è una questione di colore della pelle è semplicemente offensivo
Giusto una precisazione nerd-storica: la proclamazione dell'emancipazione fu abbozzata da Lincoln dopo la battaglia di Antietam nel settembre 1862 e pubblicata in versione definitiva il 1 gennaio 1863, quindi non dopo la guerra civile, ma durante
So che non c'entra con gli stati uniti ma dato l'argomento potresti fare un video sul sud africa e del razzismo sui bianchi come punizione per le atrocità subite?
Non sa nulla di Sudafrica, non per colpe personali ma perchè è un esperto di Stati Uniti. Ci sono altre persone molto più adatte per queste domande
Bah, che video c'è da fare? I bianchi sono di gran lunga il gruppo più ricco in Sudafrica. Gli episodi di razzismo di cui l'estrema destra piace parlare non sono mai sistematici e sono solo episodi singoli.
sarebbe bello un esperto,
di Africa , dal regno degli Ashanti in poi!
Se vuoi, serpentza è un sudafricano (bianco) che ha vissuto in Cina, che parla tanto di Cina ma anche un po' del Sudafrica attuale. Cercalo perché merita
Bene; spiegazioni sintetiche, realistiche, esaustive.
Ad oggi per me il tuo video più bello
Ciao Francesco, ti stimo moltissimo e per me è un piacere guardare ogni tuo video. Faccio una premessa: pur amando gli States, non ci ho mai vissuto, anche se porto nel mio cuore un viaggio meraviglioso a Miami. Mi piacerebbe comunque esprimere un'opinione su quanto hai affermato, perchè secondo me hai toccato un tema delicato in modo un po' superficiale. In particolare non hai indagato abbastanza sui motivi che hanno spinto e, purtroppo, spingono tuttora, molti americani ad essere razzisti; secondo me infatti il retaggio del passato c'entra eccome, ma non è da sottovalutare il problema della sicurezza che in molte città manca. La cultura delle gang, sviluppatasi tra afroamericani e ispanici tra anni ottanta e novanta, in risposta alla loro esclusione sociale, si può ad esempio considerare una causa importante(non l'unica, certamente) delle difficoltà in cui queste comunità versano( maggiore violenza e circolazione di droga nei quartieri ispanici e neri, maggiore diffidenza della polizia e dei bianchi nei loro confronti...). Questo spiegherebbe anche il motivo per cui il razzismo verso gli asiatici, dove il fenomeno delle gang è quasi inesistente, è molto inferiore e il perchè questi ultimi hanno livelli di benessere, istruzione e ricoprono incarichi prestigiosi pari, se non migliori, rispetto ai bianchi.
Perdonami ma secondo me c'è un difetto logico nel tuo discorso: prima dici che "la cultura delle gang" è un motivo che spinge gli americani ad essere razzisti e subito dopo dici che si è sviluppata in risposta alla segregazione (quindi al razzismo). Quindi il razzismo cos'è, la causa o l'effetto?
È lo stesso problema che si può registrare in un quartiere come scampia. Si tratta di quartieri poveri, degradati e dimenticati dalle istituzioni che fanno dire alle persone “non c’è altra possibilità di rivalsa sociale se non la criminalità”. Il motivo per cui questi quartieri sono abitati per la maggior parte da minoranze è proprio dovuta al razzismo
@@federicopeli7109non è per nulla semplice stabilire una relazione di causa. Ti direi che il primo razzismo ha causato il fenomeno, che ha poi rinforzato il precedente razzismo(ma potrei sbagliarmi),dando avvio alla spirale del crimine. L'odio genera solo violenza, che cementa il preesistente odio. Il tema è trattato egregiamente nel film "american history x" (1999). Quel capolavoro spiega il tema molto meglio del mio umile commento.
hai invertito causa e effetto, le gang si formano a causa del razzismo della società che confina i neri nei ghetti
I neri sono stati negli states, seppur come schiavi, essenzialmente fin dall'inizio. E anche gli ispanici sono stati quasi da subito a contatto, a confronto, e anche in conflitto con essi. Secondo me questo, combinato alle politiche di apartheid, hanno contribuito a creare una stratificazione sociale in tale senso. Gli asiatici mi sa che sono arrivati dopo e in qualità di persone di fatto totalmente aliene a una nazione ormai stratificata e strutturata socialmente (un po' come gli italiani, che pure le loro discriminazioni, e le loro "famigghie", le hanno avute e le hanno tutt'ora, ma alla fine si sono integrati). Ispanici e afroamericani hanno sempre e da subito avuto una larghissima presenza demografica (un terzo degli attuali states era originariamente dominio spagnolo) che ha facilitato una loro ghettizzazione imposta o autoimposta
Ho scoperto il tuo canale da pochissimo. Sono insegnante di inglese e penso che userò questo video a scuola!