È divertente e raccapricciante insieme vedere dai commenti quanto siamo bravi a dividerci noi italiani. Guelfi e ghibellini da sempre e per sempre! Sono Lucano, originario del Vulture-Mefese, porprio il territorio che ha dato origine al fenomeno di insorgenza noto come "Brigantaggio Politico Post'Unitario" e me ne interesso da molti anni. È un fenomeno di una complessità estrema e per questo è suscettibile di una ventaglio interpretativo amplissimo. Decine di migliaia di persone (uomini e donne) appoggiarono Crocco nelle sue due campagne "legittimiste" e ciascuna di queste aveva il suo personale motivo. Si consideri inoltre che i fatti analizzati si collocano in un contesto ancor più complesso in cui un coacervo di forze politiche, sociali ed economiche a livello locale, nazionale e internazionale stava dibattendosi nel cercare un nuovo equilibrio (che per altro non avrebbe trovato per molti decenni) e si capirà perché ci sono così tante narrazioni così diverse tra loro e tutte portano la loro parte di verità. Ha ragione chi racconta i "briganti" come partigiani del legittimo sovrano, illegalmente spodestato. Ma ha ragione pure chi ci vede un episodio di lotta di classe. E non sbaglia chi interpreta i fatti come una ennesima rivolta contadina contro i "signori". E perfino chi sostiene che fossero delinquenti dediti alla rapina e al sequestro di persona ha le sue ragioni. Perche il brigantaggio post'unitario fu tutto questo e molto altro ancora. È una storia affascinante ricca di doppi giochi e colpi di scena, battaglie, tradimenti, attentati, spionaggio, cambi di fronte e mafia e camorra... Perfino la magia (quella che De Martino avrebbe studiato quasi cent'anni dopo) ha avuto un ruolo! Una storia meravigliosa in cui nessuno è davvero quello che sembra. Roba che ne verrebbe fuori una serie televisiva mozzafiato da venti stagioni senza doversi inventare niente! E se non bastasse, si consideri che il "brigantaggio" politico nel 1971 era già un fenomeno antico: Ruffo di Bagnara riconquistò il Regno ai Borbone nel 1799 con Michele Pezza detto Fra Diavolo. E non è solo un fenomeno meridionale. Sia prima che dopo bande di briganti operarono ovunque, dal Lazio all'Emilia Romagna alla Sicilia. Insomma, è un argomento affascinante, complesso, sfaccettato che non può essere affrontato a colpi di slogan né scambiandosi invettive. Il dibattito però, se maturo, è utile a capire un pezzo importante della nostra storia e della nostra identità di italiani. Riconosco che Bocca, Barbero e Bernardini fanno del loro meglio nel raccontare in poco più di mezz'ora, senza banalizzare, accadimenti che hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro. E purtroppo anche di sangue.
Alcuni punti mi hanno lasciato un po' perplesso... come fai a dire che il re borbonico fu illegittimamente spodestato? Anche perché chi l'aveva mai legittimato? Chi aveva deciso che dovesse esserci un regno delle due sicilie governato dai borboni? Quella dinastia era stata rimessa lì dopo il congresso di Vienna, e dalla Restaurazione in poi tutte le monarchie europee hanno ricominciato a giustificare il loro potere per diritto divino (quindi ovviamente non era giustificato). Poi (e questo lo dico da "terrone") il regno delle due sicilie era un paese agricolo e arretrato, oppresso dal latifondo, e col il tasso di analfabetismo più alto d'Europa (dopo la Russia zarista ovviamente). Certo capisco che il popolo l'abbia subita l'unità d'Italia, ma non per questo dobbiamo giustificare la vergognosa aristocrazia borbonica, che ha tenuto il paese in uno stato di povertà e arretratezza. A e ci tengo a precisarlo, non sto giustificando i sabaudi, i danni causati dalla "piemontizzazione" della penisola sono indifendibili, ma non mi sembra neanche il caso di giustificare l'ancora più vergognosa classe dirigente borbonica
Io ho 74 anni, una delle mie nonne, era umbra. Raccontava che quando aveva 5 o 6 anni, una notte, d'inverno, si presentarono alla porta dei miei bisnonni, tre personaggi armati che, chiesero il permesso di dormire nel fienile. Naturalmente furono invitati a cenare con la famiglia L'indomani mattina, prima di andarsene, nonostante le proteste dei miei bisnonni, insistettero per pagare il cibo: un piatto di minestra, pane formaggio e una brocca di vino: Si trattava di un brigante e di due suoi luogotenenti. Mi pare si chiamasse Trivulzi o Trivulzio. Costoro, non hanno nulla a che vedere con il brigantaggio post unità nazionale in quanto avvenne verso la fine dell'800 ma i motivi sono gli stessi: sopruso, fame e miseria.
Quello che più mi dispiace è che questo complesso fenomeno di ribellione politica e sociale sia stato etichettato e banalizzato sui libri di storia come brigantaggio puramente "delinqueziale", nascondendo molte verità e molti fatti drammatici, che coinvolsero famiglie che nulla avevano a che fare con il fenomeno stesso.
Cambiano i tempi ma la storia no cioè, cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella, almeno fin quando il popolo non inizierà a partecipare alla politica, ad interessarsi. Se non ti interessi di politica...la politica si interesserà sicuramente di te. Come diceva Gaber, "Libertà è partecipazione". Fin quando il popolo si interesserà solo del suo orticello cioè, detto in altre parole, in gergo aulico o con un francesismo, si farà I CAZZI PROPRI ribellandosi soltanto quando non ne può più, la storia si potrà anche scrivere in anticipo. Per ribadire il concetto in termini calcistici che il popolo capisce bene, come diceva Lino Toffolo: "La palla si passa quando si deve, non quando non se ne può più.
" Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento, vi troveranno cose da cloaca". Giuseppe Garibaldi.
Quando i posteri, speriamo siano migliori di noi, leggeranno la storia dell'Italia dal 1861 in poi, si metteranno a piangere. Una storia di corruzione, massacri, miseria dei più e privilegi di pochi, dipendenza politica, economica e sociale da altri stati. Ieri eravamo sudditi dell'Austria, della Francia e della Spagna, oggi siamo una COLONIA degli USA, della Germania e dell'UE che, a sua volta è una filiale degli USA!
Egregio prof. Barbero, con rispetto Le faccio notare che quando furono messi a ferro e fuoco Casalduni e Pontelandolfo, non vi erano meridionali fra i soldati. Inoltre le guardie nazionali erano spesso considerate poco affidabili perché non troppo ostili ai briganti.
Ma in effetti. A me l'hanno raccontata proprio in questo modo sin dalle elementari e così han continuato a raccontarmela, e così l'ho trovata sui manuali quando ho cominciato a insegnare e così è tuttora. E sull'argomento mi ricordo perfino un fumetto storico, sul Corriere dei Piccoli, alla fine degli anni 60. Da quando ho cominciato a camminare la raccontano così, con i piemontesi ottusi e incapaci e i meridionali esasperati.
Al minuto 19 dice, Dirlo di nuovo oggi é ridicolo?? É doveroso ricordarlo, anche perche tanta gente incredibile ma vero non lo sa.. La storia non va dimenticata
La frase "sarebbe ridicolo dirlo" era riferita al fatto che sia un argomento non toccato dagli storici, da 50 anni a questa parte, non al fatto che sia ridicolo ricordare questa vicenda
Guarda che lo storico ha detto proprio questo: sarebbe ridicolo non evidenziare questa cosa". Ma le elementari le avete terminate? Parlo al plurale considerando gli idioti che ti hanno pure dato il pollice.
Per quanto sia bravo come storico Barbero, in molti punti mi è sembrato un po' in difficoltà. Non credo che un Piemontese sia il personaggio giusto per raccontare le vicende del brigantaggio come non credo al pseudoripensamento di Garibaldi.
Trovo direi fazioso trattare questo argomento - delicatissimo - con un personaggio come Barbero che solo negli ultimi tempi si e' visto "costretto" a informarsi su quel periodo della storia della penisola. Non so se ne aveva gia' accennato in qualche altro intervento, ma e' la prima volta che cita Pontelandolfo. La sua tecnica e' abbastanza comune: omette di citare le cose che non gli fanno gioco. Poi, citando la prima ferrovia nel '39 dice che i Borbone quasi furono costretti a fare quel treno perche' non era piu' possibile rimandare uno sviluppo tecnologico, come se fino ad allora se ne fossero stati con le mani in mano. No, si invita anche uno che dice tutto quello che il prof omette.
Penso che la unità d'Italia avrebbe dovuto essere fatta molti secoli prima. Appena o circa caduta impero romano. E senz'altro si sarebbe dovuto,poi, insistere od optare per un certo federalismo, un federalismo "compatto". Tale federalismo sempre "compatto" lo si avrebbe dovuto realizzare negli anni '60 dell'800.
Bastava che la Repubblica Romana non venisse spazzata via dai Francesi nel 1849, il momento giusto per far nascere un Italia Federale fu quello: un occasione che non si ripresentò più...
C 'erano quasi riusciti quei barbari di Longobardi ,e non sarebbe stato male;si trovarono ,come spesso è successo, tra i piedi i Francesi, che ,assieme agli Spagnoli, ci hanno più volte rotto le uova nel paniere, naturalmente con il nostro colpevole contributo....
Le lotte contadine non sono morte, hanno solo cambiato faccia. Hanno il volto degli africani, bulgari, romeni, albanesi e anche di italiani. Tra cent'anni studieremo lo sfruttamento di oggi. Adesso abbiamo gli strumenti per risolvere il problema: Basta solo volere...
appena comparso Barbera se la gira come gli pare subitissimo ho cambiato canale lo storico Piamontese ,che racconta le storie assecondo come gli conviene
Che interessi ha? Valutare uno storico dalla sua provenienza è un enorme cazzata, bisogna analizzare le fonti che usa. E Barbero ne ha a bizzeffe e sono pressoché dei dogmi.
Io non ho visto il film, ne posso leggere nella mente di Barbero, ma credo che con "difetti irritanti" intenda magari delle inesattezze storiche che per lui sono irritanti in quanto storico. O almeno questo mi è sembrato di capire.
@@lorenzocasazza9916 Noi credevamo, come film storico, approfondisce il carattere di chi si trovava coinvolto nelle vicende post-risorgimentali. Film sincero e troppo profondo per la mente semplice e razionale di Barbero. Barbero funziona bene solo con la storia ufficiale, Principi, Re e Imperatori...se gli date un tema ambiguo, controverso e dubbio annaspa e affoga...
@@Raffaello930 diciamo che chiunque che abbia a cuore la storia e sopratutto il metodo storico annaspa ed affoga tra pseudo-storici e gente che parla di storia "ufficiale", su eventi accaduti a 160 anni di distanza..
Con il termine "mezzogiorno d'Italia", o più in breve "mezzogiorno" si indica l'Italia meridionale. Questo perché il vento che soffia da sud si chiama Mezzogiorno (o vento di Mezzogiorno), quindi questo termine fu poi associato all'Italia del sud
Si cita e si utilizza il termine Mezzogiorno per evitare di indicare la nazione duo siciliana erede del Regno di Napoli e di Sicilia, nella logica della damnatio memorie, quindi il Mezzogiorno è l'ex stato delle Due Sicilie che comprendeva e comprende come Mezzogiorno, l'Abruzzo, il Molise, la Campania, la Puglia, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia. Sempre poi nella logica di imbrogliare le carte, viene aggiunta la Sardegna all'interno del Mezzogiorno, in quanto questa regione presenta, secondo la logica dello stato italiano, quella arretratezza sovrapponibile alle regioni prima citate, ma con il Mezzogiorno la Sardegna, tranne la condizione sociale ed economica arretrata, non ha nulla a che spartire, da un punto di vista etnico, culturale e storico con il resto dell'Italia meridionale.
@@associazionecarlofilangier9444 non mi pare che il sud italia sia cultualmente così unito. Economicamente lo è, ma culturalmente... il regno delle due sicilie era una stato napoletano-siciliano, non aveva nulla da startire con gli abruzzi, la puglia e la calabria. Il fattore etnico poi, noi italiani siamo un popolo molto mescolato geneticamente (tranne i sardi, loro sono sempre stati molto isolati)
0ui troppa gente di parte....sia da una parte che dall'altra... Come sempre... Ma una soluzione è lontanissima.... Per il meridione in particolare e per tutto il resto dello Stivale.
Il sud era molto ricco e molti “briganti” sono stati eroi che si sono battuti per l’indipendenza del regno duosiciliano. Il sud inoltre era industrialízato al contrario del nord molto arretrato, povero ed indebitato tanto. Insomma questo video non vale niente.
Praticamente con l'unità d'Italia per il sud e meridionali è cambiato ben poco o addirittura niente. Si è prediletto il progresso e la emancipazione del nord. insomma c'è un Italia di serie A e n'altra di B. penso personalmente che se sud fosse rimasta "a sè", avrebbe conosciuto una diversa emancipazione e progresso, senza essere o restare quel rovescio della medaglia. Insomma, sopratutto il nord da sempre, tramite ROMA, ha avuto facile gioco a "soggiogare e sfruttare" il sud, e per ciò utilizzare gli stessi "maccaruni",.......senza pietà.
Purtroppo gli audiovisivi sono coperti da copyright e possono provocare la chiusura del canale. Mi è già accaduto più volte, l'ultima due mesi fa. Per un paio si può tentare e rischiare, di più no.
Stimo il prof.Barbero come medievista.In questo caso penso che dovrebbe studiare meglio il periodo unitario e farsi trasportare meno dalla vulgata storica ufficiale.
Egregio professor Barbero,quando dici che i soldati del disciolto esercito borbonico tornarono alle loro case,menti.Fu loro offerta l'opportunità di entrare nell'esercito italiano conservando grado ed anzianità di servizio.Chi rifiutò perche fedele al proprio giuramento,fu deportato nei lager del nord e non tornò più a casa.
Non è che non lo sappia usare, è che lo usa poco (questo si nota in tutti i suoi video ed anche nei libri). Il congiuntivo non è obbligatorio dopo il CHE, si può usare anche l'indicativo, la differenza sta nel significato, se è un dato o una possibilità. Se dico "credo che sia ora di smettere" vuol dire "son propenso a credere che, ma non ci metto la mano sul fuoco" invece "credo che è ora di smettere" rivela la profonda convinzione.
"Quasi tutto quello che racconta la storiografia revisionista sono tutte frottole". Detta cosi' ha poco senso, visto che non aveva il tempo per argomentare se la poteva risparmiare anche perche', nel contesto di questo video, e' in contraddizione con quanto visto fino a quel momento. Che ci possano essere forzature e/o fraintendimenti puo' essere, cosi' come ci sono stati per giustificare l'unita' d'Italia, ma magari anche scendere nei dettagli non sarebbe stato male.
Lorenzo Diana In realtà il testo di Bocca, ad ascoltarlo, spiega abbastanza bene come la vita sia peggiorata dopo l'occupazione dei maledetti Savoia, bugiardi prima (quando brigarono per organizzare l'invasione del Regno di Napoli in completo spregio del diritto internazionale) e bugiardi dopo, in generale bugiardi con tutti. Spiega anche bene come sia avvenuta la sanguinaria repressione in violazione di ogni principio del diritto e come la storiografia ufficiale abbia volutamente ignorato i fatti. Poi Barbero, vabbé, su questo tema (su questo tema) è di parte e purtroppo, pur con tutta la sua enorme professionalità, non riesce mai a nasconderlo.
@@tommasoprocopio530 E quindi barbero non è un professionista serio! E prenderlo come esempio, far parlare lui che è tifoso di quell'altro lebbroso, che ha anche un museo (pagato anche da MERIDIONALI di cui ha ancora i teschi MOZZATI dai caini in bella mostra!!! praticamente hanno anticipato l'ISIS) che nega addirittura le stragi compiute a fenestrelle (secondo lui i soldati Borbonici sono andati in vacanza su quelle montagne!) E fino a quando si darà ascolto a questi elementi, l'espressione geografica (parafrasando Klemens von Metternich) non diventerà mai NAZIONE! e che quindi i patani vadano loro a concorrere con Germania, Francia, Spagna, GB, Olanda etc etc... Allora con le pezze a culo inizieranno a piangere dicendo che siamo tutti itagliani!!! NOOO!
@@LorenzoDiana05 ahahahaha madonna quanto siete idioti ahahaha ma pensate al futuro invece di rompere il cazzo per cose successe un sacco di anni fa e io sono meriidonale di famiglia e voi neoborbonici fate troppo ridere ahahaah
E' proprio il contrario! Se tutti i napoletani, intesi come cittadini dello Sato Napoletano, conoscessero la vera storia dell'unità d'Italia, andrebbero a far risuscitare i Savoia per poi metterli al muro per i crimini perpetrati contro il Popolo napoletano, con la famigerata legge Pica, legge che anticipava i massacri di tipo nazista, per aver aggredito una nazione senza dichiarazione di guerra, per aver rubato e saccheggiato le finanze dello Stato Napoletano, per aver imposto la leva obbligatoria che durava sette anni e non esisteva nello Stato Napoletano, sottraendo tutti i giovani meridionali dalle attività lavorative e agricole in particolare. Per aver costretto milioni di meridionali a lasciare le proprie case e le proprie terre ed emigrare!
E' stato molto interessante, bello anche vedere il servizio del 1970. Trovo singolare che il prof. Barbero dica che oggi e' ridicolo parlare di necessita' di revisionismo perche' ormai la retorica risorgimentale e' stata smontata (non nelle scuole ne' in Parlamento... mi pare), ed incredibilmente divertente la sua faccia quando pochi minuti dopo viene messo a cospetto di fatti e cifre che lo stesso intervistatore ammetteva di non conoscere (piu' morti italiani in 10 anni di guerra civile che in tutto il risorgimento, Garibaldi che si dimette dal Parlamento per protesta verso la repressione). Infine ho apprezzato molto quando dice che uno dei luoghi da visitare e' Pontelandolfo, dopodiche' non ho capito com'e' che ha confermato molti degli episodi e visioni storiche oggi etichettate come "neo borboniche" e poi ha concluso dicendo che sono solo frottole! Mah!? (A proposito professo', si chiamavano Lazzari... no lazzaroni ).
@@mariarosariazavattieri7159 perché è vero, il sud era più arretrato già prima dell'unità d'Italia. Perché per noi meridionali è così difficile da accettare?
Non me lo spiego... per esempio, recentemente hanno chiuso due canali per aver pubblicato le battaglie descritte da Barbero (Salamina, Legnano, ecc...) eppure sono ancora presenti su atri canali rimasti aperti...
Ma che novità: un milanese ed un torinese che spiegano il brigantaggio senza contraddittorio e con l'ausilio di un documentario di Giorgio Bocca grande anti meridionalista.
Ma mi scusi, signor Garofalo, lo ha visto il video? Il fenomeno viene discusso con dignità e attenzione alla complessità, il documentario di Bocca è tutt'altro che antimeridionale (anzi, in più punti simpatizza con i briganti), così come il professore e il presentatore. Se riascolta i punti in cui si parla del governo sabaudo e della sua reazione ai briganti, noterà che gli viene dato torto quasi su tutta la linea. Se invece a darle fastidio è il fatto che dei settentrionali parlino del Sud in assenza di meridionali mi dispiace, ma lo studio e la conoscenza sono attività libere, senza monopoli o diritti di nascita. Se parlare di brigantaggio fosse permesso solo ai cittadini meridionali, ugualmente non si potrebbe parlare di Martin Luther King jr. senza essere neri, i non ebrei dovrebbero tacere sull'Olocausto e gli atei non dovrebbero aprire un testo sacro. Quando ci sono competenza e buona fede, si può parlare anche di ciò che non è "nostro"
Non solo fai polemica sterile, ma dimostri anche di non aver capito niente. Classico meridionale che non perde occasione per palesare la sua ignoranza. Bravo così
Nicolò Savani le ha già risposto benissimo. Ma in più, ma cosa vuole che gliene freghi a un milanese di difendere le malefatte dell'esercito sabaudo...?! Zero. Ascolti davvero la trasmissione - ben fatta - e la smetta di farsi indottrinare da panzane
Capisco molto le obiezioni a questo commento. Ma Bocca ha davvero detto cose orribili e di assoluta arbitrarietà sul meridione in vecchiaia. Forse vi sono sfuggite.
Mi sembra anacronistico parlare oggi di ciò,dovremmo chiederci se con i Borbini sarebbe stato meglio!erano il passato, Garibaldi ingannato dalla politica certo è da sempre che accade agli idealisti. Il commento è pregevole, mi sarebbe piaciuto un punto di vista di un studioso sudista, con grande simpatia nei confronti del prof .Barbero.
@@OniGarro era meno fesso di come lo hanno fatto apparire, ed aveva idee moderne rispetto al padre, ma in ogni caso se non fossero stati i Savoia sarebbe stata qualche altra potenza (Austria, Inghilterra, Francia ) a prendersi il regno, l'errore più grande lo fece Ferdinando II secondo, ottimo sovrano per altri versi, ad isolarsi da tutto il mondo, solo l'amicizia con qualche grande potenza poteva salvare il regno, il povero Francesco poteva fare ben poco, già tutto deciso altrove, facendo i dovuti distinguo un po come con l'Unione europea oggi
![GUELFI e GHIBELLINI, una Guerra Civile italiana - di Alessandro Barbero [2022]](http://i.ytimg.com/vi/f0fyNAcvURU/mqdefault.jpg)
![GUELFI e GHIBELLINI, una Guerra Civile italiana - di Alessandro Barbero [2022]](/img/tr.png)
![Gesù è realmente ESISTITO? - Alessandro Barbero [Esclusiva Youtube]](/img/n.gif)
È divertente e raccapricciante insieme vedere dai commenti quanto siamo bravi a dividerci noi italiani. Guelfi e ghibellini da sempre e per sempre!
Sono Lucano, originario del Vulture-Mefese, porprio il territorio che ha dato origine al fenomeno di insorgenza noto come "Brigantaggio Politico Post'Unitario" e me ne interesso da molti anni.
È un fenomeno di una complessità estrema e per questo è suscettibile di una ventaglio interpretativo amplissimo. Decine di migliaia di persone (uomini e donne) appoggiarono Crocco nelle sue due campagne "legittimiste" e ciascuna di queste aveva il suo personale motivo. Si consideri inoltre che i fatti analizzati si collocano in un contesto ancor più complesso in cui un coacervo di forze politiche, sociali ed economiche a livello locale, nazionale e internazionale stava dibattendosi nel cercare un nuovo equilibrio (che per altro non avrebbe trovato per molti decenni) e si capirà perché ci sono così tante narrazioni così diverse tra loro e tutte portano la loro parte di verità. Ha ragione chi racconta i "briganti" come partigiani del legittimo sovrano, illegalmente spodestato. Ma ha ragione pure chi ci vede un episodio di lotta di classe. E non sbaglia chi interpreta i fatti come una ennesima rivolta contadina contro i "signori". E perfino chi sostiene che fossero delinquenti dediti alla rapina e al sequestro di persona ha le sue ragioni. Perche il brigantaggio post'unitario fu tutto questo e molto altro ancora. È una storia affascinante ricca di doppi giochi e colpi di scena, battaglie, tradimenti, attentati, spionaggio, cambi di fronte e mafia e camorra... Perfino la magia (quella che De Martino avrebbe studiato quasi cent'anni dopo) ha avuto un ruolo! Una storia meravigliosa in cui nessuno è davvero quello che sembra. Roba che ne verrebbe fuori una serie televisiva mozzafiato da venti stagioni senza doversi inventare niente!
E se non bastasse, si consideri che il "brigantaggio" politico nel 1971 era già un fenomeno antico: Ruffo di Bagnara riconquistò il Regno ai Borbone nel 1799 con Michele Pezza detto Fra Diavolo. E non è solo un fenomeno meridionale. Sia prima che dopo bande di briganti operarono ovunque, dal Lazio all'Emilia Romagna alla Sicilia.
Insomma, è un argomento affascinante, complesso, sfaccettato che non può essere affrontato a colpi di slogan né scambiandosi invettive. Il dibattito però, se maturo, è utile a capire un pezzo importante della nostra storia e della nostra identità di italiani. Riconosco che Bocca, Barbero e Bernardini fanno del loro meglio nel raccontare in poco più di mezz'ora, senza banalizzare, accadimenti che hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro. E purtroppo anche di sangue.
Alcuni punti mi hanno lasciato un po' perplesso... come fai a dire che il re borbonico fu illegittimamente spodestato? Anche perché chi l'aveva mai legittimato? Chi aveva deciso che dovesse esserci un regno delle due sicilie governato dai borboni? Quella dinastia era stata rimessa lì dopo il congresso di Vienna, e dalla Restaurazione in poi tutte le monarchie europee hanno ricominciato a giustificare il loro potere per diritto divino (quindi ovviamente non era giustificato).
Poi (e questo lo dico da "terrone") il regno delle due sicilie era un paese agricolo e arretrato, oppresso dal latifondo, e col il tasso di analfabetismo più alto d'Europa (dopo la Russia zarista ovviamente).
Certo capisco che il popolo l'abbia subita l'unità d'Italia, ma non per questo dobbiamo giustificare la vergognosa aristocrazia borbonica, che ha tenuto il paese in uno stato di povertà e arretratezza.
A e ci tengo a precisarlo, non sto giustificando i sabaudi, i danni causati dalla "piemontizzazione" della penisola sono indifendibili, ma non mi sembra neanche il caso di giustificare l'ancora più vergognosa classe dirigente borbonica
Io ho 74 anni, una delle mie nonne, era umbra. Raccontava che quando aveva 5 o 6 anni, una notte, d'inverno, si presentarono alla porta dei miei bisnonni, tre personaggi armati che, chiesero il permesso di dormire nel fienile. Naturalmente furono invitati a cenare con la famiglia L'indomani mattina, prima di andarsene, nonostante le proteste dei miei bisnonni, insistettero per pagare il cibo: un piatto di minestra, pane formaggio e una brocca di vino: Si trattava di un brigante e di due suoi luogotenenti. Mi pare si chiamasse Trivulzi o Trivulzio. Costoro, non hanno nulla a che vedere con il brigantaggio post unità nazionale in quanto avvenne verso la fine dell'800 ma i motivi sono gli stessi: sopruso, fame e miseria.
Tiburzi?
Bel racconto !!
9
Purtroppo dopo 150 anni è ancora attuale: chi nasce in determinati quartieri di diverse città italiane non ha molte prospettive.
Quello che più mi dispiace è che questo complesso fenomeno di ribellione politica e sociale sia stato etichettato e banalizzato sui libri di storia come brigantaggio puramente "delinqueziale", nascondendo molte verità e molti fatti drammatici, che coinvolsero famiglie che nulla avevano a che fare con il fenomeno stesso.
Cambiano i tempi ma la storia no cioè, cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella, almeno fin quando il popolo non inizierà a partecipare alla politica, ad interessarsi. Se non ti interessi di politica...la politica si interesserà sicuramente di te. Come diceva Gaber, "Libertà è partecipazione".
Fin quando il popolo si interesserà solo del suo orticello cioè, detto in altre parole, in gergo aulico o con un francesismo, si farà I CAZZI PROPRI ribellandosi soltanto quando non ne può più, la storia si potrà anche scrivere in anticipo. Per ribadire il concetto in termini calcistici che il popolo capisce bene, come diceva Lino Toffolo: "La palla si passa quando si deve, non quando non se ne può più.
Molto interessante x capire anche la storia della Calabria di quei tempi
" Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento, vi troveranno cose da cloaca". Giuseppe Garibaldi.
Quando i posteri, speriamo siano migliori di noi, leggeranno la storia dell'Italia dal 1861 in poi, si metteranno a piangere. Una storia di corruzione, massacri, miseria dei più e privilegi di pochi, dipendenza politica, economica e sociale da altri stati. Ieri eravamo sudditi dell'Austria, della Francia e della Spagna, oggi siamo una COLONIA degli USA, della Germania e dell'UE che, a sua volta è una filiale degli USA!
Una storia piena di falsità
@@robertotrabalzi7346 ma... ti devi lamentare dell'UE anche quando si parla d'altro?
Egregio prof. Barbero, con rispetto Le faccio notare che quando furono messi a ferro e fuoco Casalduni e Pontelandolfo, non vi erano meridionali fra i soldati. Inoltre le guardie nazionali erano spesso considerate poco affidabili perché non troppo ostili ai briganti.
Ma in effetti. A me l'hanno raccontata proprio in questo modo sin dalle elementari e così han continuato a raccontarmela, e così l'ho trovata sui manuali quando ho cominciato a insegnare e così è tuttora. E sull'argomento mi ricordo perfino un fumetto storico, sul Corriere dei Piccoli, alla fine degli anni 60. Da quando ho cominciato a camminare la raccontano così, con i piemontesi ottusi e incapaci e i meridionali esasperati.
Al minuto 19 dice, Dirlo di nuovo oggi é ridicolo?? É doveroso ricordarlo, anche perche tanta gente incredibile ma vero non lo sa.. La storia non va dimenticata
La frase "sarebbe ridicolo dirlo" era riferita al fatto che sia un argomento non toccato dagli storici, da 50 anni a questa parte, non al fatto che sia ridicolo ricordare questa vicenda
Guarda che lo storico ha detto proprio questo: sarebbe ridicolo non evidenziare questa cosa". Ma le elementari le avete terminate? Parlo al plurale considerando gli idioti che ti hanno pure dato il pollice.
Per quanto sia bravo come storico Barbero, in molti punti mi è sembrato un po' in difficoltà. Non credo che un Piemontese sia il personaggio giusto per raccontare le vicende del brigantaggio come non credo al pseudoripensamento di Garibaldi.
Trovo direi fazioso trattare questo argomento - delicatissimo - con un personaggio come Barbero che solo negli ultimi tempi si e' visto "costretto" a informarsi su quel periodo della storia della penisola. Non so se ne aveva gia' accennato in qualche altro intervento, ma e' la prima volta che cita Pontelandolfo. La sua tecnica e' abbastanza comune: omette di citare le cose che non gli fanno gioco. Poi, citando la prima ferrovia nel '39 dice che i Borbone quasi furono costretti a fare quel treno perche' non era piu' possibile rimandare uno sviluppo tecnologico, come se fino ad allora se ne fossero stati con le mani in mano. No, si invita anche uno che dice tutto quello che il prof omette.
Penso che la unità d'Italia avrebbe dovuto essere fatta molti secoli prima. Appena o circa caduta impero romano. E senz'altro si sarebbe dovuto,poi, insistere od optare per un certo federalismo, un federalismo "compatto". Tale federalismo sempre "compatto" lo si avrebbe dovuto realizzare negli anni '60 dell'800.
Bastava che la Repubblica Romana non venisse spazzata via dai Francesi nel 1849, il momento giusto per far nascere un Italia Federale fu quello: un occasione che non si ripresentò più...
C 'erano quasi riusciti quei barbari di Longobardi ,e non sarebbe stato male;si trovarono ,come spesso è successo, tra i piedi i Francesi, che ,assieme agli Spagnoli, ci hanno più volte rotto le uova nel paniere, naturalmente con il nostro colpevole contributo....
La rivolta del Melfese avvenne nell'aprile e non nel maggio 1861.
Le lotte contadine non sono morte, hanno solo cambiato faccia. Hanno il volto degli africani, bulgari, romeni, albanesi e anche di italiani. Tra cent'anni studieremo lo sfruttamento di oggi. Adesso abbiamo gli strumenti per risolvere il problema: Basta solo volere...
Il brigante si chiamava Tiburzi
appena comparso Barbera se la gira come gli pare subitissimo ho cambiato canale lo storico Piamontese ,che racconta le storie assecondo come gli conviene
Che interessi ha? Valutare uno storico dalla sua provenienza è un enorme cazzata, bisogna analizzare le fonti che usa. E Barbero ne ha a bizzeffe e sono pressoché dei dogmi.
Barbero piemontese fino alla fine non si smentisce...
Dal 2010 è socio effettivo della Deputazione Subalpina di Storia Patria ( fonte wikipedia). Ho detto tutto.
Il film " Noi credevamo" ha secondo lui dei difetti irritanti,ma irritanti per lui??
Io non ho visto il film, ne posso leggere nella mente di Barbero, ma credo che con "difetti irritanti" intenda magari delle inesattezze storiche che per lui sono irritanti in quanto storico. O almeno questo mi è sembrato di capire.
@@lorenzocasazza9916 Noi credevamo, come film storico, approfondisce il carattere di chi si trovava coinvolto nelle vicende post-risorgimentali. Film sincero e troppo profondo per la mente semplice e razionale di Barbero. Barbero funziona bene solo con la storia ufficiale, Principi, Re e Imperatori...se gli date un tema ambiguo, controverso e dubbio annaspa e affoga...
@@Raffaello930 diciamo che chiunque che abbia a cuore la storia e sopratutto il metodo storico annaspa ed affoga tra pseudo-storici e gente che parla di storia "ufficiale", su eventi accaduti a 160 anni di distanza..
L'incapacità di essere sinceri.
Se non approfondisce oltre, questo commento è sterile.
@@fanteria2 ma perché i neoborbonici non hanno argomenti, si lamentano e basta
Sarebbe interessante un confronto di Barbero con i neoborbonici.
Lo ha già tenuto e li ha schiacciati
Ne trova già molti su UA-cam.
Di solito si picchiano verbalmente, non c'é dialogo...
Mah.
Opinabile.
@@pecheur222 meno male che il confronto e' ancora oggi visibile su UA-cam, cosi' tutti possono constatare che lei scrive il FALSO!!!
qualcuno mi spiega cosa si indica esattamente col termine piu' volte citato " mezzogiorno " ???
Con il termine "mezzogiorno d'Italia", o più in breve "mezzogiorno" si indica l'Italia meridionale. Questo perché il vento che soffia da sud si chiama Mezzogiorno (o vento di Mezzogiorno), quindi questo termine fu poi associato all'Italia del sud
Si cita e si utilizza il termine Mezzogiorno per evitare di indicare la nazione duo siciliana erede del Regno di Napoli e di Sicilia, nella logica della damnatio memorie, quindi il Mezzogiorno è l'ex stato delle Due Sicilie che comprendeva e comprende come Mezzogiorno, l'Abruzzo, il Molise, la Campania, la Puglia, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia. Sempre poi nella logica di imbrogliare le carte, viene aggiunta la Sardegna all'interno del Mezzogiorno, in quanto questa regione presenta, secondo la logica dello stato italiano, quella arretratezza sovrapponibile alle regioni prima citate, ma con il Mezzogiorno la Sardegna, tranne la condizione sociale ed economica arretrata, non ha nulla a che spartire, da un punto di vista etnico, culturale e storico con il resto dell'Italia meridionale.
@@associazionecarlofilangier9444 non mi pare che il sud italia sia cultualmente così unito. Economicamente lo è, ma culturalmente... il regno delle due sicilie era una stato napoletano-siciliano, non aveva nulla da startire con gli abruzzi, la puglia e la calabria. Il fattore etnico poi, noi italiani siamo un popolo molto mescolato geneticamente (tranne i sardi, loro sono sempre stati molto isolati)
0ui troppa gente di parte....sia da una parte che dall'altra... Come sempre... Ma una soluzione è lontanissima.... Per il meridione in particolare e per tutto il resto dello Stivale.
BELLISSIMO SERVIZIO. EQUO E CORRETTO STORICAMENTE DAL MIO PUNTO DI VISTA
Onori al generale Carmine crocco
Che cosa triste la povertà....
E ingiusta, in quanto programmata dall'alto
E chiamiamoli con il loro nome: Partigiani.
21 dicembre 1863, non 1963 (min 0:28)
I libri di storia li scrivono i vincitori. Barbero: lota!
il classico clichè di chi libri ne legge pochi
Il sud era molto ricco e molti “briganti” sono stati eroi che si sono battuti per l’indipendenza del regno duosiciliano. Il sud inoltre era industrialízato al contrario del nord molto arretrato, povero ed indebitato tanto. Insomma questo video non vale niente.
A lei non la si fa, eh?
Ancora con questa favola del sud ricco, smettiamola di vivere nelle favole
Avessero avuto un corrispettivo del CLNAI sarebbero stati ancora più pericolosi
W Carmine crocco ninco nanco Michela di Cesare
Praticamente con l'unità d'Italia per il sud e meridionali è cambiato ben poco o addirittura niente. Si è prediletto il progresso e la emancipazione del nord. insomma c'è un Italia di serie A e n'altra di B. penso personalmente che se sud fosse rimasta "a sè", avrebbe conosciuto una diversa emancipazione e progresso, senza essere o restare quel rovescio della medaglia. Insomma, sopratutto il nord da sempre, tramite ROMA, ha avuto facile gioco a "soggiogare e sfruttare" il sud, e per ciò utilizzare gli stessi "maccaruni",.......senza pietà.
La Tarantella del giullare
ua-cam.com/video/QUT0fc4limg/v-deo.html
E io che credevo che il brigantaggio fosse un fenomeno friulano...
Ma che giornalista fazioso nel filmato..un'intervista vergognosa
Si infatti anche a me ha dato sui nervi
ti devo ringraziare per questi fantastici video, ti posso chiedere se e' possibile una playlist di AcDc di rai storia? grazie
Purtroppo gli audiovisivi sono coperti da copyright e possono provocare la chiusura del canale. Mi è già accaduto più volte, l'ultima due mesi fa. Per un paio si può tentare e rischiare, di più no.
@@alexxya7920 e mi ricordi avevo salvato il video di barbero, sull impero ottomano ed eri scomparsa, cmq complimenti
❤️
Bravissimo il prof....
Non puoi chiedere all'Oste quanto sia buona la Cena che ti prepara. Argomento trattato sempre in modo superficiale.
Stimo il prof.Barbero come medievista.In questo caso penso che dovrebbe studiare meglio il periodo unitario e farsi trasportare meno dalla vulgata storica ufficiale.
Concordo.
La storia si ripete
Egregio professor Barbero,quando dici che i soldati del disciolto esercito borbonico tornarono alle loro case,menti.Fu loro offerta l'opportunità di entrare nell'esercito italiano conservando grado ed anzianità di servizio.Chi rifiutò perche fedele al proprio giuramento,fu deportato nei lager del nord e non tornò più a casa.
Non ci sono prove sulla deportazione di massa dei soldati borbonici dal Sud verso il Nord. Se ha delle fonti attendibili me lo dica
Il Professore è molto bravo, ma non sa usare il congiuntivo. Ogni volta che usa un imperfetto al posto di un congiuntivo mi viene la pelle d'oca!
Ma quando? Sono al minuto 23 e ancora non ci ho fatto caso
Ah, quando cita Garibaldi. Non saprei comunque, mi pare strano che un uomo colto come lui non sappia usare il congiuntivo
Non è che non lo sappia usare, è che lo usa poco (questo si nota in tutti i suoi video ed anche nei libri). Il congiuntivo non è obbligatorio dopo il CHE, si può usare anche l'indicativo, la differenza sta nel significato, se è un dato o una possibilità. Se dico "credo che sia ora di smettere" vuol dire "son propenso a credere che, ma non ci metto la mano sul fuoco" invece "credo che è ora di smettere" rivela la profonda convinzione.
Barbero mi sembra uno storico molto equilibrato
"Quasi tutto quello che racconta la storiografia revisionista sono tutte frottole".
Detta cosi' ha poco senso, visto che non aveva il tempo per argomentare se la poteva risparmiare anche perche', nel contesto di questo video, e' in contraddizione con quanto visto fino a quel momento. Che ci possano essere forzature e/o fraintendimenti puo' essere, cosi' come ci sono stati per giustificare l'unita' d'Italia, ma magari anche scendere nei dettagli non sarebbe stato male.
Bravissimo Aux Power!!!
i BorbonI già da questo stiamo guardando un video raccontato da TOPOGIGIO. uno che fa il plurale di un cognome ha la 3° o la 5° elementare?
2020.6.26 V
Barbero abbi il coraggio di essere onesto.Storico di scarso valore. Inutile.
ma per piacere MISTIFICATORI!!! BARBEROOOO vai a vendere il vino! Barbero e Bocca? e perchè nn chiamate pure qualche savoia? VERGOGNATEVI!
Lorenzo Diana In realtà il testo di Bocca, ad ascoltarlo, spiega abbastanza bene come la vita sia peggiorata dopo l'occupazione dei maledetti Savoia, bugiardi prima (quando brigarono per organizzare l'invasione del Regno di Napoli in completo spregio del diritto internazionale) e bugiardi dopo, in generale bugiardi con tutti. Spiega anche bene come sia avvenuta la sanguinaria repressione in violazione di ogni principio del diritto e come la storiografia ufficiale abbia volutamente ignorato i fatti. Poi Barbero, vabbé, su questo tema (su questo tema) è di parte e purtroppo, pur con tutta la sua enorme professionalità, non riesce mai a nasconderlo.
@@tommasoprocopio530 E quindi barbero non è un professionista serio! E prenderlo come esempio, far parlare lui che è tifoso di quell'altro lebbroso, che ha anche un museo (pagato anche da MERIDIONALI di cui ha ancora i teschi MOZZATI dai caini in bella mostra!!! praticamente hanno anticipato l'ISIS) che nega addirittura le stragi compiute a fenestrelle (secondo lui i soldati Borbonici sono andati in vacanza su quelle montagne!) E fino a quando si darà ascolto a questi elementi, l'espressione geografica (parafrasando Klemens von Metternich) non diventerà mai NAZIONE! e che quindi i patani vadano loro a concorrere con Germania, Francia, Spagna, GB, Olanda etc etc... Allora con le pezze a culo inizieranno a piangere dicendo che siamo tutti itagliani!!! NOOO!
@@LorenzoDiana05 ahahahaha madonna quanto siete idioti ahahaha ma pensate al futuro invece di rompere il cazzo per cose successe un sacco di anni fa
e io sono meriidonale di famiglia e voi neoborbonici fate troppo ridere ahahaah
schifo, viva il sud. sempre.
I meridionali sapessero chi erano veramente i Borboni tiferebbero casa Savoia
E' proprio il contrario! Se tutti i napoletani, intesi come cittadini dello Sato Napoletano, conoscessero la vera storia dell'unità d'Italia, andrebbero a far risuscitare i Savoia per poi metterli al muro per i crimini perpetrati contro il Popolo napoletano, con la famigerata legge Pica, legge che anticipava i massacri di tipo nazista, per aver aggredito una nazione senza dichiarazione di guerra, per aver rubato e saccheggiato le finanze dello Stato Napoletano, per aver imposto la leva obbligatoria che durava sette anni e non esisteva nello Stato Napoletano, sottraendo tutti i giovani meridionali dalle attività lavorative e agricole in particolare. Per aver costretto milioni di meridionali a lasciare le proprie case e le proprie terre ed emigrare!
Erano briganti. C'erano prima e ci sono ancora adesso
Troppo Barbero.
Ma questi due dove hanno studiato la storia? Ma non vi sentite male quando tornate a casa e vedete in faccia i vostri figli?
E' stato molto interessante, bello anche vedere il servizio del 1970.
Trovo singolare che il prof. Barbero dica che oggi e' ridicolo parlare di necessita' di revisionismo perche' ormai la retorica risorgimentale e' stata smontata (non nelle scuole ne' in Parlamento... mi pare),
ed incredibilmente divertente la sua faccia quando pochi minuti dopo viene messo a cospetto di fatti e cifre che lo stesso intervistatore ammetteva di non conoscere (piu' morti italiani in 10 anni di guerra civile che in tutto il risorgimento, Garibaldi che si dimette dal Parlamento per protesta verso la repressione).
Infine ho apprezzato molto quando dice che uno dei luoghi da visitare e' Pontelandolfo, dopodiche' non ho capito com'e' che ha confermato molti degli episodi e visioni storiche oggi etichettate come "neo borboniche" e poi ha concluso dicendo che sono solo frottole! Mah!?
(A proposito professo', si chiamavano Lazzari... no lazzaroni ).
Perché non vuole ammettere le razzie e le uccisioni dei piemontesi nel sud.Poi dice che in tutta Italia c' era povertà, ma nel sud di più. Mah!!!
@@mariarosariazavattieri7159 perché è vero, il sud era più arretrato già prima dell'unità d'Italia. Perché per noi meridionali è così difficile da accettare?
Raga ma quando fa in tv questa trasmissione ?
Giorgio Digiovanni mi sa che è una trasmissione vecchia, forse su Rai storia ci sarà qualcosa
Con il giornalista che vedi dal 2013 fino al 2016. Poi con un'altra presentatrice fino al 2017.
Ma quanto è puccioso Barbero 🥰🥰🥰
Cambiato nulla.
Alexxiaaaa..! Dov'eri finitaaaa? Eri sparita, ti ho cercata ma mica c'eri sul tubo!
Ciaoooooooooo!
UA-cam mi ha chiuso il canale... sto ricaricando tutto... :o))
@@alexxya7920 ma ancora?! Se non sbaglio già te l'avevano chiuso! Ma dov'è il problema? Perché ogni tanto ti chiudono?
Non ti sbagli.... questa è la terza volta che ricarico tutto... chiudono per problemi di copyright....
Ah, ho capito ma com'è che gli stessi video sono anche su altri canali?
Non me lo spiego... per esempio, recentemente hanno chiuso due canali per aver pubblicato le battaglie descritte da Barbero (Salamina, Legnano, ecc...) eppure sono ancora presenti su atri canali rimasti aperti...
Viva Lu Re!
E' stato scritto 1963 sotto l'immagine a sinistra
Ma che novità: un milanese ed un torinese che spiegano il brigantaggio senza contraddittorio e con l'ausilio di un documentario di Giorgio Bocca grande anti meridionalista.
Ma mi scusi, signor Garofalo, lo ha visto il video? Il fenomeno viene discusso con dignità e attenzione alla complessità, il documentario di Bocca è tutt'altro che antimeridionale (anzi, in più punti simpatizza con i briganti), così come il professore e il presentatore. Se riascolta i punti in cui si parla del governo sabaudo e della sua reazione ai briganti, noterà che gli viene dato torto quasi su tutta la linea.
Se invece a darle fastidio è il fatto che dei settentrionali parlino del Sud in assenza di meridionali mi dispiace, ma lo studio e la conoscenza sono attività libere, senza monopoli o diritti di nascita. Se parlare di brigantaggio fosse permesso solo ai cittadini meridionali, ugualmente non si potrebbe parlare di Martin Luther King jr. senza essere neri, i non ebrei dovrebbero tacere sull'Olocausto e gli atei non dovrebbero aprire un testo sacro.
Quando ci sono competenza e buona fede, si può parlare anche di ciò che non è "nostro"
Non solo fai polemica sterile, ma dimostri anche di non aver capito niente. Classico meridionale che non perde occasione per palesare la sua ignoranza. Bravo così
@@andreabrunone294 concordo
Nicolò Savani le ha già risposto benissimo. Ma in più, ma cosa vuole che gliene freghi a un milanese di difendere le malefatte dell'esercito sabaudo...?! Zero. Ascolti davvero la trasmissione - ben fatta - e la smetta di farsi indottrinare da panzane
Capisco molto le obiezioni a questo commento.
Ma Bocca ha davvero detto cose orribili e di assoluta arbitrarietà sul meridione in vecchiaia. Forse vi sono sfuggite.
Mi sembra anacronistico parlare oggi di ciò,dovremmo chiederci se con i Borbini sarebbe stato meglio!erano il passato, Garibaldi ingannato dalla politica certo è da sempre che accade agli idealisti. Il commento è pregevole, mi sarebbe piaciuto un punto di vista di un studioso sudista, con grande simpatia nei confronti del prof .Barbero.
Non sappiamo che re sarebbe stato Francesco II ma a mio modesto parere prometteva bene.
@@OniGarro era meno fesso di come lo hanno fatto apparire, ed aveva idee moderne rispetto al padre, ma in ogni caso se non fossero stati i Savoia sarebbe stata qualche altra potenza (Austria, Inghilterra, Francia ) a prendersi il regno, l'errore più grande lo fece Ferdinando II secondo, ottimo sovrano per altri versi, ad isolarsi da tutto il mondo, solo l'amicizia con qualche grande potenza poteva salvare il regno, il povero Francesco poteva fare ben poco, già tutto deciso altrove, facendo i dovuti distinguo un po come con l'Unione europea oggi