Esatto, è quello che dico sempre, il savoiardo e il duce sono stati gli artefici dei conseguenti disastri dell'italia di allora, il "re" andava processato per crimini di guerra, altroché esilio!
La mia famiglia viene da fascisti amici molto stretti della moglie di mussolini, e anno sempre detto che la gente era tutta per i fascista e amavano mussolini fino alle leggi razziali del 38, che la maggior parte di fascisti non aprezzavano!! ed i comunisti facevano lo stesso aggredivano e pestavano era mentalità dell'epoca!!
Churchill fece una battuta terribile ma vero: Prima del 25 Luglio 1943 45 milioni di fascisti, dopo il 25 Luglio 1943 45 milioni di antifascisti, ma, non mi pare che il Italia ci siano 90 milioni di abitanti...
@@AntonioDemofonti-zm8ku , Churchill disse questa bugia perché all ' inizio del fascismo italiano ed agli albori del nazismo tedesco espresse le lodi poiché avevano " risolto " la questione sociale. Il fascismo si avvalse della violenza perché non aveva la maggioranza del consenso popolare , aveva peró dalla sua i gruppi dirigenti liberali , gli industriali e gli agrari ...
Sì, più che polizia e carabinieri potevano intervenire le forze armate qualora il Re avesse dichiarato lo stato d'assedio. Ma non lo fece appunto per il ricatto di cui parla nel video
Alcuni militari si rifiutarono di togliere i blocchi,ma fu inutile poiche' il re e il suo entourage calandosi le mutande consegno' un paese destinato al disastro e alla fine della liberta'.
@@yurisvekachuk8970 classico errore da comunista,il Fascismo non è un prodotto del capitalismo perchè l'Italia non era un paese capitalistico,ma pre-capitalistico,infatti 9/10 dei finanziamenti e della protezione venivano dai proprietari terrieri
se il re avesse avuto un po' di spina dorsale OPPURE se la classe politica non fosse stata ottusa e imbelle non avremmo avuto il fascismo ANCHE col biennio rosso e con la vittoria mutilata
Quel che non si sente mai dire è che la violenza, per un certo tempo, fu coessenziale alla lotta politica e molti, almeno in Romagna, per quel che posso saperne io essendo indigeno, vi fecero ricorso. Io ho 70 anni e ricordo benissimo che, quando ero ragazzo, un vecchio repubblicano mi disse, senza vanterie, ma come se fosse un fatto non scandaloso, che anche a lui era capitato, dopo la grande guerra, di avere uno scontro armato con i socialisti dopo un comizio. Anche lui avrebbe sparato con una pistola e fortuna volle che nessuno rimanesse sul terreno. Io non so se fosse vero il fatto, certo è vero che lui lo raccontava. L'idea che mi sono fatto è che i fascisti, pur non avendola inventata, praticarono la violenza politica con maggiore efficacia e che la cosa li aiutò molto nella conquista del potere.
Si era una cosa normale. Avevano passato anni in trincea, a spanzare austriaci, sloveni, ungheresi, e a rischiare di essere spanzati da questi. Ricordo il nonno di un mio coetaneo (io ero un militante di destra, anche se questa etichetta mi faceva schifo perché a me la destra fa schifo tutt' oggi che mi sono calmato da grande, la destra era la classe media da me, i magnottoni, io ero parte degli esagitati, degli intransigenti, dei giacobini possiamo dire e non mi ritenevo nella stessa trincea di quelli che votavano centro destra) ma sto mio coetaneo che era di sinistra un giorno disse al bisnonno, "nonno, oggi è la festa della liberazione non sei contento?" E questi rispose in dialetto "ma vai a fanculo te e la liberazione, ai miei tempi quando ero uno squadrista a questi li prendevamo a bastonate, una volta a uno di questi, un francese, un socialista che passava di qua l abbiamo ammazzato e buttato in un fosso qua dietro". Ne parlava come se fossero andati a mangiare capisci.
Il Re inviò tramite il Generale Cittadini il famoso telegramma con cui intendeva conferire con Mussolini il 29 ottobre 1922. Dal 28 ottobre squadre di fascisti erano accampati non distanti dalla capitale incerte sul da farsi: voci dicevano che Mussolini fosse presso la casa di Margherita Sarfatti, pronto a riparare in Svizzera in caso di insuccesso. Comunque, una volta ricevuto l'incarico di formare il ministero, Mussolini ottenne 306 voti favorevoli e 116 contrari: la responsabilità dell'avvento del fascismo fu anche della classe politica pre-fascista (in parlamento i fascisti erano solo 35). Il 31 ci fu la patetica sfilata raffazzonata delle squadre fasciste su Roma, disordini si registrarono nei quartieri rossi della capitale.
@@francescos7361 un po' di confusione. Il parlamento dell'epoca votò anche la legge Acerbo (dal nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio), poco dopo che Mussolini s'era insediato, per cui alle elezioni successive la lista di maggioranza relativa (Fascista) avrebbe avuto diritto ai 2/3 dei banchi parlamentari. Con questo trucco i fascisti furono in maggioranza qualche anno dopo e fu allora che Matteotti denunciò i brogli e le violenze fasciste ai seggi elettorali pagandone le conseguenze che quegli infami gli inflissero.
@@Italian-Royalist Mussolini sceglie di marciare su Roma distruggendo , la democrazia , marciando non solo su Roma , come imperatore ma anche nel mondo .
@@Italian-Royalist Mussolini marcia su Roma e nel mondo , vedasi la marcia adesso in Canada , del fascismo la marcia su Toronto , da parte e la costituzionalizzazione , pienamente responsabile , di estromissione dei partiti di opposizione .
Ora mi sbaglierò, ma le condizioni di adesso sono molto simili: l’Europa che crea condizioni politiche e sociali inaccettabili, dei “ governanti” che definire inetti è poco, la rabbia della popolazione sempre crescente mano a mano che ci si rende conto di quanto il gioco sia sporco…cosa succederà?
In tempi di crisi, in ogni epoca storica, vi è spesso un uomo forte che prende il potere, legalmente o meno, per un periodo di tempo fino a quando, lo stato tornato stabile riprende il suo percorso democratico. In questo periodo c'è il rischio di una guerra mondiale usa e nato contro Cina, Russia e India. O ci sarà una guerra e poi finita si torna alla normalità Con un boom economico. Un reset della società, praticamente. O vengono imposti piccoli pseudo dittatori per stabilizzare i paesi ed evitare, forse, la guerra.
Faranno Co. E. Fecero tedeschi erano in crisi. E. Cercato o in capro espiatorio. Delle. Loro. Crisi:gli ebrei. Cetcarono un capo che. Li aiutasse a combattere gli. Ebrei come causa della. Loro. Crisi... E. Scelsero. Hitler... Oggi gli ita sono indebitati e in crisi. Capro espiatorio :gli stranieri. Capo che li. Cacvi:salvini...
🇮🇹😔La nascita della dittatura (1922-1926) Il primo governo Mussolini, al quale partecipano anche ministri liberali, ottiene il voto di fiducia di un ampio fronte parlamentare che va dalla maggioranza dei liberali al partito popolare (306 voti favorevoli e 116 contrari). Utilizzando i poteri costituzionali, tra il 1922 e il 1925, Mussolini svolge un sistematico processo di fascistizzazione dello Stato, delle sue strutture e del suo ordinamento, gettando le basi della dittatura: rafforzamento del potere esecutivo, indebolimento delle prerogative del Parlamento, integrazione delle strutture militari e politiche fasciste nell’apparato statale, riduzione del pluralismo politico per imporre il partito unico, eliminazione delle libertà costituzionali come quelle di stampa, di associazione e di sciopero. Nel 1922 nasce il Gran Consiglio del fascismo e l’anno seguente lo squadrismo viene istituzionalizzato nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, con il doppio scopo da parte di Mussolini di potersene servire contro i nemici politici ed esercitare un controllo diretto sul braccio armato del suo stesso movimento. Sempre nel 1923, viene approvata una nuova legge elettorale, la legge Acerbo, che elimina di fatto il sistema proporzionale fissando un premio di maggioranza pari ai 2/3 dei seggi per la lista che ottiene più del 25%. Le elezioni dell’aprile 1924 si svolgono in un clima di terrore e di violenza. Le opposizioni sono disunite e non riescono ad offrire una alternativa valida al "listone" fascista - cui aderiscono anche la maggior parte dei liberali, escluso Giolitti - che conquista 403 seggi contro i 106 delle opposizioni. Poco dopo però il fascismo si trova a dover affrontare una gravissima crisi. In seguito al rapimento e all’uccisione del deputato socialista Giacomo Matteotti, che all’apertura della nuova Camera aveva denunciato le illegalità e le violenze della campagna elettorale, nel paese si diffonde una ondata di proteste e indignazione. Le forze d’opposizione, dai liberali di Amendola, ai socialisti, ai comunisti, abbandonano il Parlamento e si ritirano su quello che Filippo Turati definisce "l’Aventino delle coscienze". Restano però le differenze interne - più prudenti i liberali e i socialisti, mentre i comunisti pensano ad un vero e proprio Parlamento alternativo - e il progetto di convincere il re a liquidare Musolini e indire nuove elezioni ripristinando la proporzionale fallisce. Il 3 gennaio 1924 Mussolini pronuncia il seguente discorso alla Camera: "Dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea ed al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto". Nei giorni seguenti vengono imbavagliati i giornali di opposizione, chiusi 35 circoli politici, sciolte 25 organizzazioni definite "sovversive", serrati 150 esercizi pubblici, arrestati 111 oppositori ed eseguite 655 perquisizioni domiciliari. Intanto la violenza contro gli oppositori si scatenava ancora una volta in modo selvaggio: Amendola, principale capo dell’opposizione dopo la morte di Matteotti, fù nuovamente aggredito, il 20 luglio 1925, da una squadra guidata da Carlo Scorza, futuro segretario del partito fascista, e morì nell’aprile successivo in Francia; la famiglia Rosselli subì tre "azioni punitive"; Filippo Turati e Gaetano Salvemini furono forzati a seguire in esilio Sturzo e Nitti. Il 4 ottobre 1925 si ripeté a Firenze una strage di antifascisti come quella del 18 dicembre 1922 a Torino (la "notte di San Bartolomeo"). Anche alla Camera dei deputati, del resto chiusa per lunghi periodi agli oppositori, i fascisti, non permettevano praticamente più di prendere la parola. Mussolini si esprimeva contro "il parlamentarismo parolaio", che, diceva, gli faceva solo perdere tempo. Pochi mesi dopo vengono varate le "leggi fascistissime". Approfittando dell’attentato progettato dal deputato Tito Zaniboni, denunciato in anticipo da una spia (4 novembre 1925), Mussolini fece occupare le logge massoniche, sciolse il Partito Socialista Unitario e ne soppresse l’organo La Giustizia, s’impadronì del Corriere della Sera e della Stampa, sciolse centinaia di associazioni, decretò il licenziamento di migliaia di impiegati statali, tolse la cittadinanza agli esuli politici, modificò o Statuto stabilendo che al capo del governo, nominato dal re e non più soggetto alla fiducia parlamentare, venivano attribuiti poteri speciali tra cui la nomina a sua discrezione dei ministri e la decisione sugli argomenti in discussione in Parlamento. All’inizio del 1926 vengono abolite le amministrazioni locali di nomina elettiva e il sindaco viene sostituito dal podestà di nomina governativa. E non era finita. In seguito a un altro attentato assai misterioso, che venne attribuito al giovinetto Anteo Zamboni, linciato sul posto a Bologna il 31 ottobre 1926, Mussolini sciolse tutti i partiti - a eccezione, naturalmente, di quello fascista -, soppresse i giornali antifascisti, istituì la pena del confino, introdusse la pena di morte, creò la polizia segreta (OVRA) e il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, col compito di reprimere i reati politici, cioè gli oppositori del fascismo, proclamò la decadenza di 120 deputati d’opposizione accusati di aver disertato i lavori parlamentari, compresi però i comunisti che a Montecitorio erano rientrati tentando di far sentire la loro voce di opposizione. Tutti questi provvedimenti, che tra l’altro aumentavano i poteri dell’esecutivo sul legislativo, passarono in novembre alla Camera e al Senato senza che fosse consentita la minima discussione. Durissime condanne furono comminate agli oppositori (da 20 a 23 anni di carcere a Gramsci, Terracini, Scoccimarro, ma furono centinaia gli antifascisti che riempirono le carceri). Le investigazioni e la repressione furono attuate soprattutto dagli uffici speciali di polizia che costituirono l’OVRA, la cui sigla, sempre rimasta misteriosa, fu inventata personalmente da Mussolini. Col novembre 1926 si può dire che si abbia in Italia la fine di ogni vita politica e l’inizio del "regime". Comincia la "fascistizzazione" di tutte le istituzioni e di tutti i settori dell’attività nazionale: stampa, scuola, magistratura, diplomazia, esercito, organizzazioni giovanili e professionali. La soppressione di libere elezioni completa l’opera. Il regime parlamentare, a questo punto, non esiste più, sostituito da un regime autoritario a partito unico, incentrato sull’autorità del capo del governo e basato sul terrore poliziesco.
Mussolini entra , paradigmaticamente , come oggi in Canada , marciando nelle capitali assolute , dichiarando lo statuto etico ed eroico , qualcosa che fonda per forza ed estromissione gli altri partiti all'opposizione , sinistra , etc
E tu come li avresti fermate le violenze e la barbarie comuniste? Con baci e carezze? Scrivi del biennio rosso. O dello stato più potente e immenso del pianeta dell'epoca ossia l'unione sovietica.
Sarebbe interessante sentire che cosa dice il professor Gentile sulle giornate che vanno dal 20 al 28 aprile 1945. Sentire "la sua" versione, quale pensa sia la realtà di quelle ore.
Alessandro Gentile il gioco delle ombre con la traduzione dei servizi segreti italiani Monarchici vaticani e mussoliniani....un testo che andrebbe studiato nelle scuole ...
Quello che succede nelle dittature, chi era al potere dopo aver magnato per anni, quando si mette male cercano di salvarsi la ghirba e continuare ha magnare alle spalle del popolo.
Un grande storico e ascoltarlo è sempre un piacere, una intervista chiarissima con poche frasi restituisce il senso di un periodo sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Comunque rimane un paradosso che la storia è stata fatta per luoghi comuni e questo non per responsabilità degli italiani e neanche degli storici.
Una boccata di aria fresca. Purtroppo sabotato dagli stessi dirigenti socialisti e del sindacato. Se ci fosse stata una dirigenza seria per i fascisti, di fronte al proletario in armi, non ci sarebbe stata nessuna speranza.
🤭al quale seguì il ventennio nero. A proposito, sai perchè ci sono stati quei scontri durante il biennio? Magari informati in che condizioni vivevano gli italiani.
@@chetzdunchien prima della violenza fascista ci fu il tentativo di colpo di stato dei rossi che volevano fare la Rivoluzione come in Russia.L'unica differenza fra loro fu che i primi ci riuscirono. Se ci fosse stata la rivoluzione bolscevica immagini quanti morti ci sarebbero stati nella guerra civile che certamente sarebbe scoppiata? Il Fascismo fu il male minore per abbattere lo stato liberale che ormai non era più in grado di rappresentare nulla.
Da 13:20 in avanti: la parte che fa più male agli italiani e alle italiane. La parte in cui si dice che l'Italia continua, in sue larghe parti, ad avere un'opinione positiva dl Fascismo (fino a deformarlo) perché del Fascismo sa poco o nulla. Continuiamo a screditare l'antifascismo, invece. Come ci hanno insegnato gli avversari della Repubblica dal '45 in avanti (tutti scrittori ex fascisti ben inseriti nelle redazioni). Anziché studiare i pochissimi che si batterono in modo intransigente contro il regime durante il Ventennio - una goccia nel mare, per usare le parole di Vittorio Foa (dal Fascismo incarcerato per oltre 10 anni). Piace insomma fare l'apologia degli asserviti (senza chiedersi come lo furono), piace non mettersi in discussione, e di lì non solo dimenticare ma addirittura attaccare chi contro l'asservimento si batté. Di più: si finisce per spacciare la riabilitazione del Fascismo stesso, sempre tentata, per opinione "controcorrente"; per usare un'espressione d'area, o addirittura per opinione neutra, asettica, fredda, rivestita di tutte i crismi necessari.
No, più la monarchia si evolveva in senso democratico con l'allargamento del suffragio, più gli Statisti lasciavano posto ai tribuni e agli arruffapopoli.
Per restare dall'incipit di questa intervista, peraltro interessante, il giornalista avrebbe dovuto chiedersi quale clima totalitario si respirasse all'epoca in cui la gente era obbligata a curcolare bardata con le mascherine e iniettata di sieri sperimentali come accadeva a lui mentre discettava di regimi autoritari di un secolo fa senza rendersi conto di quello che supinamente subivano lui e i suoi concittadini appena pochi anni fa
Non eri obbligato. Potevi restare chiuso nelle tue caverne dove non davi disturbo a nessuno. Se volevi uscire dovevi cercare di non essere un pericolo potenziale per chi ti passava vicino. E il siero sperimentale voi novax lo avete avuto come cibo al posto del latte dei poppanti, visto lo stato in cui versate ora.
Il buon gentile, per quanto sempre sobrio e formalmente equilibrato, alla fine mal cela le sue personali considerazioni. In questo non ha imparato bene da De Felice. Detto questo… purtroppo oggi si vive spesso di semplificazioni.. Citerò un pezzo di un vecchio libro di Caudana, che a mio avviso fa capire piuttosto bene di come fosse tutto più complicato di come vogliano farlo apparire oggi: “Pietro Nenni apprese la notizia alle quattro e mezzo del mattino dallo speaker di Radio Lugano. Un minuto più tardi, con una perentoria telefonata in dialetto romagnolo m’invitava ad accompagnarlo in macchina, al giornale: “Facciamo la straordinaria”. Continua nel suo racconto di ricordi Caudana: “Il viaggio dal quartiere dei Parioli al centro di Roma durò una buona mezz’ora durante la quale Nenni parlò ininterrottamente di Benito Mussolini, sottovoce, senza mai indulgere al rancore. “Puvrein” mormorò più volte, parlava dell’amico scomparso a voce bassa, come se recitasse una preghiera alla sua memoria. S’intuiva, ascoltandolo, che egli rimpiangeva in segreto la stagione felice vissuta con lui tanti anni prima, quando Mussolini era ancora un giovane compagno attaccabrighe. Mentre la macchina, posta in euforia dalla discesa, rotolava giù per via Capolecase: “Benito, puvrein, non era mica cattivo” concluse. Poi, scostate le lenti, si portò il fazzoletto agli occhi, che forse gli bruciavano. Arrivato in tipografia cominciò a scrivere di getto, con un mozzicone di matita copiativa, l’articolo di fondo per l’edizione straordinaria. Ne ricordo il titolo: Giustizia è fatta”.
"ad ogni cittadino di esprimere la propria personalità"... Bellissime parole. Nei fatti, in Italia, striscia perenne un sentire mafioso, corporativo e, forse di conseguenza, fascista.
Il re Vittorio Emanuele III, esitante e timoroso di scatenare una guerra civile, rifiutò di proclamare lo stato d’assedio, permettendo così a Mussolini di salire al potere.
Allo sbando? Al contrario, aveva un governo legalmente operante . Ma il reuccio cedette, non particolarmente di malavoglia, al ricatto E, anziché farlo arrestare in quanto fuorilegge golpista, come sarebbe stato suo dovere istituzionalelo, lo incarico' di formare un nuovo governo. Gentile e' alquanto reticente su questo passaggio.
@@SerGio-go2xs legalmente operante? Ahahah. Ma che dici! Facta non sapeva nemmeno da che parte stava girato. Era un governo che si reggeva con lo sputo, e c'era un Paese letteralmente spaccato in due e lacerato da 2 anni di guerra civile (vatti a studiare cos'è stato il Biennio rosso). Mussolini ha ridato stabilità e ordine (era quello che il Re voleva per il Paese IN QUEL MOMENTO).
@@dan-ob7zh infatti. Il re Fellone a cconsenti' in un primo momento alla proclamazione dello stato d' assedio richiesto da facta per sbarrare l' ingresso nella capitale ai 40.000 scalcinati squadristi, e sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ma all' ultimo momento il Savoia Fellone e codardo si rimangio' ignominiosamente la parola spalancando le porte al tragico ventennio nero della storia patria.
@@SerGio-go2xs no in realtà non acconsentì inizialmente... il Re si rifiutò all'ultimo di dare l'ordine. Lo fece perchè Mussolini sembrava dare stabilità al Paese.
Per valutare costruttivamente qualunque persona , bisogna tenere conto delle cose positive , è facile giudicare in misura distruttiva piu difficile pazientare e fare una analisi costruttiva , sicuramente Mussolini fu un grande leader , ma anche una persona che contribui ad innovazioni .
Ovvio che fece cose positive. Ma sempre assassino fu di oppositori, sempre pedone di nazioni cone Grecia e slbania, sempre firmatstio di leggi razziali... Anche il mostro di Firenze curava è amava sua moglie, ma sempre assassino é!
Un piacere leggere il 90% dei commenti che sbugiardano questa narrazione di parte, i veri storici sono alessandro de felice, pucciarelli, pantano...sig gentile .la storia vi dimenticherà
....ma che Rivoluzione Bolscevica ( ! ? ) , furono due anni di contrattazione in cui tutte le categorie dei lavoratori ottennero la giornata di otto ore e adeguamenti salariali. Il fascismo , creazione dello Stato liberale , degli industriali e degli agrari si pone l ' obiettivo di azzerare i diritti appena conquistati dal mondo del lavoro ; ovverosia si concretizza in termini di reaziine nei riguardi dell ' avanzata progressista dei lavoratori. Nell ' ottica degli agrari e degli industriali i diritti dei lavoratori e le libertà popolari sostanziali vengono visti come prevaricazioni , del resto chi é privilegiato vede i diritti e le libertà popolari sostanziali come un inaccettabile affronto di classe. Calza pertanto la dizione di " reazione ' per qualificare il fascismo ed i gruppi dirigenti liberali che attraverso le leve del potere lo crearono e lo resero Stato totalitario con la complicità ed il benestare del ceti abbienti e del capitale agrario / industriale e finanziario.
il Codice Civile sabaudo non è quello di uno stato totalitario, ed il Codice Civile del 1942, ad oggi in vigore, non è quello di una stato totalitario. Il fatto che il parlamento elettivo fosse stato sostituito da un parlamento corporativo è addiritura una cosa più democratica ed efficente perchè mette fine al voto di scambio ed alla lotta politica ( la political struggle come dicono in US ) fine a se stessa. il fatto che il governo fosse stato creato scegliendo i migliori da ogni componente del Blocco Nazionale è superpositivo e oggi si chiama governo tecnico, ricordo che Guido Jung appartiene al popolo eletto ( c'è la censura automatica su google, non si può scrivere la parola proibita ) ed era ministro delle finanze. il fatto che il rappresentante del popolo italiano e capo delle forze armate fosse il Re era argine ad ogni deriva autocratica, la monarchia ed il giuramento erano una cosa seria all'epoca, i fatti del 1943 lo dimostrato, i militari si divisero non perchè alcuni erano antifascisti, ma perchè prestarono giuramento PRIMA al Re, poi a Mussolini, decaduto questo da Primo Ministro il giuramento era rotto. tutto il resto sono MINCHIATE che fanno ripetere a pappagallo già nelle scuole elementari.. il risultato sei te.
Il Re che "era un argine alla deriva autoritaria" è una barzelletta... Infatti firmò al volo lo stato d'assedio per la marcia su Roma, e rimase al proprio posto dopo l'armistizio, fermo sulle sue convinzioni che il suo compito era la difesa dei suoi sudditi... FAI RIDERE , ANZI PIANGERE...
"...parlamento elettivo sostituito da uno corporativo è cosa più democratica....mette fine alla lotta politica, al voto di scambio...." È farneticante quel che dici.
Esatta analisi, confermata dalla. Dichiarazioni degli stessi fascisti. Che dicevano la stessa cosa.. Noi fascisti agiamo per Com Battere il. Bolscevismo...
I comunisti sono un qualcosa di pietoso mamma mia Non siete riusciti a fare la rivoluzione e siete stati relegati ai margini della storia. Il resto è fantasia illusoria. Quel che è stato fatto è soprattutto grazie al corporativismo fascista
Trovo molte "superficialità" e molte omissioni nel racconto del prof. Gentile; vista non ultima la sua "caratura". Soprattutto alla luce di documenti da tempo desecretati. E uno storico sa bene quanto la Storia debba comporsi sui documenti, non attraverso posizioni o, peggio, ideologie che attengano più alla sfera personale di chi sia chiamato a proporre versioni "all'uopo aggiustate": mai come in questi ultimi anni ho visto e sentito urlare ed invocare a gran voce un "antifascismo in assenza di fascismo". Se non da parte di chi continua, finanche in teatro, a proporne versioni che rasentano la vergogna nei confronti della stessa memoria storica. Il fascismo è stato un fenomeno sociale che deve essere oggetto di studio, non motivo di "accantonamenti di comodo", ad arte creati per sopprimerne i molti lati positivi che indubbiamente sortirono in quel periodo (soprattutto sul piano sociale ed economico, tanto inviso a chi volle eliminarne ad ogni costo traccia); o derisioni e denigrazioni di ogni tipo, soprattutto se provenienti da una precisa parte politica che per prima ne occulto' fatti e circostanze "scomodi" per la strada già segnata da chi, in modo del tutto illecito si impossessò del nostro territorio. La Storia è faccenda assai complessa: non permette "facili sintesi". Mi limito ad un paio di aspetti e qualche "buona lettura". La prima importante omissione è il non citare il contributo (o qualcuna delle sue idee a riguardo) di un grande storico di sinistra quale è stato Renzo De Felice. E se ne possono comprendere i motivi. L'altra, più importante sul piano geopolitico, il non prendere mai in causa il sistema di potere che ha abilmente diretto moltissimi eventi cruciali della Storia d'Italia: la ascesa al potere di Benito Mussolini fu condotta, non "a caso", da Vittorio Emanuele III, membro di "alto grado" della massoneria, colui che, in assoluto contrasto con la Costituzione e l'ordinamento statuario allora vigente, mise in atto il colpo di stato del 25 luglio 1943 che esautorò e fece incarcerare Mussolini. Ma su questo ci porteremmo troppo in avanti e molto a dover approfondire. Mi limito a far presente che il governo che Mussolini formò nell'ottobre del 1922 su incarico del Re, fu un governo "di coalizione", formato da soli tre membri fascisti, con altri ministri appartenenti a numerosi partiti diversi: liberali, nazionalisti, democratici, democratico sociali e popolari (da quel Partito Popolare Italiano che, ricostituito negli anni 1943-1945 prese il nome di Democrazia Cristiana). Fecero parte di quel governo anche due vertici militari della prima guerra mondiale: Armando Diaz e Paolo Thaon di Revel. A motivare il voto favorevole dei popolari al Governo Mussolini fu anche Alcide De Gasperi. E fino all'aprile del 1923 , in qualità di sottosegretario al Ministero dell'industria e commercio, ci fu Giovanni Gronchi: un membro del Governo Mussolini fu quindi Presidente della Repubblica Italiana. Per questi e per molti altri fattori, parlare della "marcia su Roma" come di una "violenta insurrezione armata", è un'affermazione priva di base. Sul piano politico si trattò di una rivoluzione e su quello giuridico Mussolini fu incaricato dal Re di formare un governo secondo le norme costituzionali allora in vigore, che ottenne la fiducia delle Camere: dalla Camera dei deputati ottenne 306 "si" e 116 "no", (dove alla Camera i fascisti erano 35); e dal Senato del Regno in cui, su 398 senatori, uno solo era fascista. L'inesattezza di cui riferisce Emilio Gentile circa il fatto che "gruppi neo-fascisti non poterono partecipare attivamente alle competizioni elettorali...", invito gli interessati a cercare in rete "Convegno dell'Istituto Pollio sulla guerra rivoluzionaria" tenutosi il 3-5 maggio 1965 presso l'Hoyel Parco dei Principi in Roma. È oltremodo interessante scoprire chi furono i relatori presenti a quel Convegno. Ci si accorge facilmente come, da una parte, salvando "la facciata", si preclude ai "nuovi fascisti", che con l'intimo fascismo di Benito Mussolini nulla ha a che vedere, di "partecipare attivamente alla rinata politica" "chiudendogli le porte", mentre dall'altra, gli si "apre dieci finestre" offrendo loro "compiti di rilievo" all'interno della cosiddetta "strategia della tensione" abilmente diretta da chi, già all'indomani del 25 luglio 1943, prese con forza sempre crescente potere nei gangli importanti della politica, della stampa, dell'economia, della finanza, dell'istruzione e dell'opinione pubblica italiana in generale. Questo in risposta al dott. Gentile, che stimo come persona e, in parte, come storico, di cui ho letto molto, ma non ne condivido l'aspetto del suo "mancato revisionismo": privare la Storia del revisionismo è come privare la scienza della ricerca. È solo alla luce di "nuovi documenti" che è possibile creare un'autentica presa di coscienza di cosa sia stato il fascismo. Volerlo cancellare o ridurlo a sterili e risibili asserti che recitano i vari "...i treni, però arrivavano in orario" o "..ha fatto anche cose buone", è un palese segno di "immaturità sociale " oltreché di ignoranza che ha, nel bene e nel male, contribuito alla formazione di un popolo che, proprio a causa di queste superficiali letture", si è ridotto ad aver perso totalmente quello che i "nostri vecchi" chiamavano con grande orgoglio "amor patrio".
Non credo sia giusto pretendere la citazione delle fonti, della documentazione e il riferimento a studi precedenti da un'intervista. Il testo di Gentile che mi sembra meglio rispondere a queste domande è la Storia del Partito fascista. Movimento e milizia. 1919-1922, pubblicato nel 1989 e riedito in occasione del centenario, dove sono ricostruite, con riferimento a fonti, documenti e studi le vicende di quel periodo, soprattutto le diverse prospettive interne al movimento e il ruolo di Mussolini e del gruppo milanese. Credo che Gentile sia uno storico appartenente alla generazione successiva a quella in cui era necessario affermare il "revisionismo", cioè la semplice constatazione del fatto che il fascismo vada studiato come fenomeno storico a prescindere da una presa di posizione militante, e quindi sempre parziale (il che vale naturalmente sia per gli studiosi "antifascisti" in assenza di fascismo che per gli apologeti tardivi); come allievo di De Felice muove da quest'assunto. Nel volume la marcia su Roma è descritta in maniera chiara e coerente, evidenziando gli aspetti para-militari delle squadre sia a Roma che nelle maggiori città del nord, la posizione dell'esercito, le incertezze e l'opportunismo dei politici liberali convinti fino all'ultimo momento di poter approfittare della situazione per la propria carriera ("giocati" dall'offerta di una na soluzione politica con la nomina dello stesso Facta, di Salandra o Giolitti), la scelta del re per una soluzione politica e costituzionale di fronte al ricatto di una repressione militare che avrebbe rappresentato il possibile inizio di una guerra civile e forse (oltre alla temuta possibilità di una sua destituzione da parte dell'esercito a vantaggio del Duca d'Aosta), come suggerivano molti tra prefetti e militari, un rischio di ripresa delle agitazioni della sinistra massimalista. Insomma una descrizione efficace della complessità della situazione e un approccio molto equilibrato. Mi sentirei di consigliare questo testo e sono convinto che potrà interessare tutti coloro che intendono acquisire una conoscenza del fenomeno senza pretendere di soddisfare le proprie preferenze politiche proiettandole sul passato.
@@dreamweaver9165 Nel mio scritto non c'è alcuna "richiesta di fonti o documenti" a supporto di ciò che il prof. Gentile sostiene: ho detto che il racconto del professore è privo di riferimenti a fatti che hanno contribuito e portato all'ascesa di Mussolini al potere, come ad esempio la massoneria ed elementi della Corona inglese. Quindi è il contenuto stesso del racconto di Gentile a "dichiarare" tali mancanze, non una presunta forma di pregiudizio (che lei ha creduto ideologico?) nei suoi confronti. L'impostazione di un analisi è possibile sintetizzarla anche attraverso una breve intervista come quella in oggetto, toccando i punti fondamentali dei fatti storici che si dipanano: con tutto il rispetto per il prof. Gentile nulla osta e nulla giustifica certi omissis. La metodologia di analisi dei fatti storici non deve seguire un processo "a compartimenti stagni", ma deve possedere a mio avviso un "ampio respiro", che nella maggior parte dei casi contempla anche decenni di "preparazione dell'humus" sul quale il singolo (ma non isolato) evento preso in esame andrà inserito. Uno dei testi a cui sono particolarmente "debitore" e che consiglio vivamente di leggere è "nascita dell'ideologia fascista" curato da Zeev Sternhell. Inoltre, il revisionismo al quale lei ha (mal) inteso io mi riferissi, non è quello della corrente marxista sorta sul finire del XIX secolo, bensì quella "storiografica"; cioè di quell'ambito che contempli il riesame critico di fatti storici sulla base di nuove evidenze. Aspetto che nel mio scritto ho evidenziato usando le parole "documenti da tempo desecretati".
Molto interessante il Suo contributo, grazie. Da ignorante di storia quale sono, ho sempre pensato che lo studio della storia DEVE essere Revisionismo nel senso più letterale. "Scienza senza ricerca" è un paradosso calzante. La manipolazione del linguaggio di cui siamo vittime, attribuisce il significato di negazione a revisione... Ben venga la citazione di altri testi che facciano luce sui tanti aspetti del ventennio, tenuti nascosti. Grazie ancora.
@@michelebarile6218 Grazie a lei per aver apprezzato: solamente una mente aperta e curiosa può, prima comprendere uno scritto (non è per nulla scontato leggere=capire ciò che si legge) e di conseguenza nutrire la volontà di andare sempre più in profondità, circa un determinato argomento, fatto o evento storico che sia. Cerchi questi due testi: "Dal Governo Badoglio alla Repubblica Italiana" curato da Elio Lodolini (di questo personaggio, totalmente assente e misconosciuto sul piano mediatico/televisivo, non le riporto il curriculum per quanto lungo e ricco di titoli, encomi e riconoscimenti. L'altro testo riguarda il delitto del '900 per antonomasia: "Matteotti Mussolini e il dramma italiano". La stragrande maggioranza del popolo italiano (per quel che è rimasto) non sa che nel 1947 fu celebrato un processo su quel delitto. Già a partire dal "profilo politico" di chi scrisse quelle "memorie", Carlo Silvestri, comunista e uno dei direttori del "Corriere della Sera" dell'epoca, la dice molto, molto lunga sul valore di ciò che testimoniò dei circa 50 giorni di "sospirati" incontri/intervista a Benito Mussolini durante gli ultimi mesi della sua vita. Mi scriva di nuovo quando li avrà letti: verrà a conoscenza di aspetti che definire "inediti" è un dolce eufemismo.
@@CENTOCIRULI Grazie, gentilissimo. Ho appena ordinato il libro di Silvestri che avrò a disposizione tra ...un paio di mesi, vivendo all'estero. Di mio , posso dire che nessuno storico , ne' giornalista accenna al calibro di alcuni ministri dei governi Mussolini, come Giuseppe Belluzzo, Alberto de' Stefani, A. Di Crollalanza ....forse un confronto con lo spessore culturale degli attuali sarebbe, a dir poco, impietoso. Cordialità
Sei troppo di parte per essere uno storico credibile. Come raccontare la storia secondo le attuali direttive di sinistra. Un incarico alla Sapienza le e' dovuto. Impari dall' insuperabile storico Renzo De Felice studioso lucido e non ammalato di ideologia corrente.👎👎👎
(dall'estero) non sono d'accordo con tutto cio che ha scritto Gentile pero mi sembra che se a parer tuo la sua ricostruzione qui è discutibile dovresti dirci, in poche parole almeno : in qual modo lo è
@@lucnemeth8237 lo farebbe, se solo sapesse di cosa sta parlando. Probabilmente le uniche cose che sa sul fascismo gli sono state dette dagli amici col braccio alzato al bar dello sport.
@@francescoanastasio2021 Peggio ancora : le cose che crede di sapere sul fascismo gli sono forse state insegnate dal suo maestro, altrettanto dire il revisionista De Felice... E guai a chi, per quasi trent'anni dal 1965, chiamava il fascismo come si doveva : egli era accusato di diabolizzarlo-sic, o di... demonologizzarlo ; ed era comunque accusato di essere un marxista. Pero è finalemente apparso, anche grazie ad autori anglosassoni certo per niente marxisti (Denis Mack Smith, Robert Paxton, ecc.) che il maestro, dietro le sue... precisioni enciclopediche, aveva avuto torto sul tutto ; che con lui una verità non era mai presente che per meglio introdurre la menzogna che segue ; e che non era attendibile il discorso della banalizzazione. Pero ce ne sarebbe voluto di più, per che i dottori-es-fascismo universitari abandonnassero il loro bifteck ! Quindi hanno senza vergogna cambiato cavallo e deciso di drammatizzare il fascismo o più precisamente attribuirgli una coerenza, una consistenza che non era mai stata sua : ne hanno fatto (ecco ci siamo con Gentile) una... religione ; ed hanno fatto degli italiani i... credenti di questa religione. Il guai, per questa teoria, è che per quanto si possa giudicarne neanche Mussolini credeva a queste sue sciocchezze a base di UOMO NUOVO ecc. E se per molti anni vi fu attorno al regime cio che si chiama consenso (parola che comunque non ha mai gran senso, nel caso di una dittatura) fu il frutto di valori assai tradizionali. Tutte queste brave pecore, lontane da cio che potremmo chiamare 'valori fascisti', non facevano che votare come il prete diceva loro. E neanche Gentile non ci puo niente se il miglior 'colpo' di Mussolini fu... i Patti Lateranensi, grazie ai quali ebbe poi una relativa pace... (scusare il mio italiano)
@@francescoanastasio2021 mi sembra che dovresti spiegarti un po' meglio, e non solo tu! O vogliamo ritenere che sia più utile procedere a battute e contro battute?
Penoso il tuo commento... Mio padre per esempio girava con la mascherina anche prima del covid essendo stato operato di tumore ai polmoni. Già Ma se non si fanno i commenti da mimchione da tastiera non si è contenti
😂😂😂😂 non ci voleva andare perché troppo vigliacco e pavido, lo ha convinto una sua amante, lui sarebbe fuggito in Svizzera! Quei "4" scappati di casa con la camicia nera sarebbero dovuti essere contrastati dall'esercito. Povera Italia!
Solita vulgata di parte, di chi crede che propugnare la sola ed unica versione consentita sia il modo più semplice di porre il punto a capo alla storia. La storia è analisi non religione!
Sì. Però oggi l'autonomia differenziata, voluta da forze autonomiste regionaliste, piuttosto che non neofasciste, mette a serio repentaglio il dettato dei padri costituenti, e in particolare il menzionato articolo 3, redatto dal grande compagno Lelio Basso ...
@@angelocuffari7488 ci sono documenti s decine, e poteva benissimo rinunciare a potere e ritirarsi a vita privata... Quando di fa una teoria di portano documenti e questi divulgatore non porta nessun documento storico...
Anche il signor Gentile non samolto bene quello che chr dice .in sostanza è corretta la sua presentazione del fatti . quando pero' dichiara che si continuava a pensare anche da parte della sinistra che il movimento fascista si stesse dissolvendo dice un'assurdità , perché non è possibile che con tutte ledistruzioni
ma effettivamente il movimento fascista si è sciolto confluendo nei blocco nazionale, il PNF era soltato una ridenominazione di quello che era un gruppo politico nato per proporre una governo di unità nazionale. Mussolini mandò i carabinieri contro i ras che non volevano cedere il potere preso nelle città ribelli, l'ala libertaria, libertina in un certo senso "fiumana" del movimento fu annientata e forzò i leader a confluire nell'azione governativa, ad Italo Balbo fu data la guida di una forza in sviluppo, all'epoca priva alcun potere vero, con la sua capacità, volontà, ottimismo la trasformò ( l'aviazione ) in qualcosa di epico, ma questo è un altro discorso. sempre va ricordato che i movimenti degli squadristi erano dei ribelli in seno al movimento stesso e cercarono più volte di uccidere Mussolini, questo fu la motivazione per la creazione dell'OVRA, al comando del quale c'era un popolare moderato ( insomma un democristiano, una specie di Mastella :P ) che in 20 anni non fece assassinare neppure un dissidente politico, cosa che ho assolutamente i miei dubbi sia accaduto nella presunta democrazia degli Stati Uniti sotto la mano pesante di McCarthy e Hoover.
Le "cose buone" fatte dal fascismo non sono una bella pagina di un libro brutto. Esse sono un insieme di riforme sociali nel quadro di una ben delineata visione della società. L'errore fondamentale fu quello di non aver dato, a partire dalla metà degli anni trenta, una svolta democratica con la riammissione dei partiti di opposizione e di libere elezioni che, con ogni probabilità, il fascismo avrebbe stravinto.
l'errore fondamentale?? Lo squadrismo e i crimini che furono fatti due anni prima della marcia su Roma , pura attivita' crtiminale , al pari delle stragi mafiose del '92-93 ecco cosa era questa banda di delinquenti.
"Fu costretto" a marciare su roma? cioè, tipo qualcuno gli ha puntato un fucile alla schiena e gli ha detto "marcia su roma o sparo"? Magari il dottore gli ha detto che per tenersi in salute lui doveva marciare, ha deciso di marciare su roma, e la cosa è poi stata fraintesa?
Quando comprerai un cervello nuovo per contestualizzare potrai porre una domanda senza risultare alquanto stupidino. Se si fosse tirato indietro sarebbe scoppiata come minimo una guerra civile, ad esempio. Il ragionamento è lapalissiano, ben oltre le tue affermazioni che alludono sottilmente alla morale e l' etica.
@@titobenso2200 la domanda è intenzionalmente satirica, ma sembri non cogliere le sfumature e quindi le spiego. "siamo stati costretti a intervenire per proteggere il paese dai nemici e dai traditori" è la scusa usata da qualsiasi dittatore in qualunque colpo di stato dell'era moderna. poi una volta arrivati al potere questi dittatori reprimono i diritti fanno censura, ammazzano gli oppositori, e spesso trascinano il paese in guerre disastrose (tipicamente con la scusa "stanno opprimendo minoranze, dobbiamo proteggerli"). quindi io questa retorica non me la bevo. nel corso della storia le atrocità commesse sono sempre quelle e le scusanti usate per provare a giustificarle anche.
'Fu costretto' dai suoi camerati... Michele Bianchi lo costrinse a' marciare' su Roma, pretendendo che il Re desse l'incarico per Mussolini. Mussolini si sarebbe accontentato di qualche ministero... Erano i suoi che non volevano. Se il Re non avesse dato l'incarico a Mussolini, i fascisti avrebbero scatenato un'altra guerra civile contro i socialisti (e anche i liberali).
@@titobenso2200 No, se si fosse tirato indietro non sarebbe successo niente, punto. La violenza squadrista si sarebbe smorzata col tempo, fino a sparire, e la società civile si sarebbe pacificata. Lui ha aprofittato di un momento di debolezza del governo per agire, da bravo politicante qual'era.
@@titobenso2200frottole non scoppiava nessuna guerra... Dai... Basta giustificare i comportamenti...! Sei come i neostalinisti che cercano di giustificare e sminuire la tragedia dello stalinismo...
La marcia su Roma fu indetta , storicamente da Churchill cosi come da Cesare , ad oggi la destra continua a vincere democraticamente e costruttivamente , è questione di gerarchia e di leadership e basta .
Che bisogno c'era delle domande finali? Una buona lezione di storia che non si meritava di finire in un'accozzaglia di luoghi comuni del tipo "ignoranza-->fascismo" et similia. Poi la considerazione sui 70 anni di democrazia che battono i 20 di fascismo è al limite del demenziale. Sono stati i principi liberaldemocratici a battere il fascismo o i carri armati liberaldemocratici?
Il fascio quadratico medio é abbastanza ignorante eh Comunque il fascismo non ha perso solo per i carri armati, ha perso anche perché la nostra, seppur imperfetta e sgangherata, democrazia ha dimostrato di essere molto meglio
@@mariocanfora9117 questo non lo so, ci vorrebbero i dati. Comunque la domanda stabiliva proprio una proporzionalità inversa fra conoscenza della storia e fascismo, come a dire che se sei studiato sei antifascista. Il prof Gentile e il prof Heidegger approvano da lassù. Quale sarebbe stata la sorte del fascismo senza la guerra non lo sa nessuno, certo è che allora il trionfo delle democrazie non era affatto scontato
@@epbrothers887 I dati ci sono eccome, basta andarseli a cercare. Se c'è un settore dove il Fascismo si è dimostrato fallimentare in modo spettacolare è quello economico, ovvero quelli che poi produce i carri armati. Quanto alla sorte del Fascismo senza guerra, è abbastanza evidente che ignori un dato di fatto oggettivo: la guerra è il cardine dell'ideologia fascista e pensare ad un fascismo senza guerra, quello si che è demenziale.
Se li scrivi tu i libri, molto meglio che nessuno li legga. Falsificare la storia è metodo vile e volgare ma purtroppo fin troppo comune tra voi "storici" a gettone ...
Lui è un storico, tra i più esperti sul fascismo, forse il più esperto. Lei invece, per curiosità, che titoli vanta per screditarlo così, in due righe, accusandolo di falsificazione e chiamandolo storico con le virgolette? Vorrei precisare che le ho posto la domanda solo perché pare sia molto facile screditare gli storici in rete e non mi sembra una cosa corretta se non si è nelle condizioni di farlo. Ho colto questo messaggio sotto questo storico ma varrebbe ugualmente per Melloni, Cardini, Canfora, Barbero, Villari, ecc ecc.
@@erikraude146 Io sono soltanto un appassionato che ha approfondito l'argomento, ma oggigiorno il problema è proprio questo, che la cultura e la storia in particolare, è stata appaltata da una certa parte politica che ne modifica l'essenza, il contenuto fattuale, per proporne una visione a senso unico e così cercare di indirizzare e formare le generazioni future che, non andando da soli alla ricerca delle fonti storiche, si informano da questi pseudo storici di regime che, d'altra parte, se non seguissero la corrente non potrebbero mai avere il successo che hanno e parlare ad un pubblico così vasto, specie attraverso le trasmissioni televisive dove gli storici che ha citato pontificano e danno lezioni ad un pubblico che si beve di tutto
@@PRETORIANO76MF Si rende conto che un atteggiamento come il suo rischia di delegittimare il "principio della competenza" e il ruolo di chi si è specializzato in un determinato mestiere, rischia di elevare persone che, appunto, sono appassionati e non professionisti del mestiere allo stesso livello dei veri professionisti, o in senso inverso, abbassare quest'ultimi al livello di chi è un semplice appassionato. Non le sembra una tendenza un po' troppo pericolosa? In una ottica come questa non stona che a ricoprire determinati ministeri, da sempre e sotto ogni colore politico, siano state scelte figure che non possiedono nessuna conoscenza nella relativa materia: mi sorprendo di come questo non scandalizzi in massa gli elettori, tutti gli elettori. Non credo che un appassionato, per quanto solerte - con qualche rarissima eccezione (che c'è sempre) -, abbia passato centinaia o migliaia di ore della propria vita in archivio, abbia letto, analizzato e interiorizzato altrettanti libri e pubblicazioni in molte diverse lingue, si sia confrontato con storici di altri paesi sulle questioni cui dedica una vita. Lei e tutti quelli che si appassionano - me incluso - non credo che lo abbiamo fatto e lo faremmo, se non in un'altra vita, perché ci vuole giusto il tempo di una vita per farlo. Onestamente mi sembra che i più di loro si attengano ai fatti (Barbero e Gentile, per esempio) e per questo, per esempio, il primo ha pagato più di quanto richieda la decenza, visto che si è dovuto scontrare con l'ira dei neoborbonici. Su tutto il resto - il successo, la politica, la televisione e le loro interconnessioni - mi sembra ingeneroso, ingiusto e riduttivo ridurre tutto e tutti alla "teoria dei manipolatori di cultura sotto l'influenza del regime". Io seguo da anni Barbero e, se fosse vero quello che dice, non credo che gli avrei sentito dire certe cose. Delle volte ho l'impressione che per i non specialisti lo figura dello storico sia poco più di uno scribacchino, che ha letto dei libri - nemmeno tanti - su un argomento, e poi magari scrive un manualetto per la scuola primaria o secondaria, o qualche libro... e quindi se uno storico è questo, posso farlo anche io per conto mio, così non corro il rischio di essere ingannato. Credo che si faccia sempre in tempo a ragionare, a porsi delle domande, a voler approfondire ascoltando più storici - ma loro, non altri - e rilevando punti di vista anche divergenti, ma tutto entro i propri evidenti limiti - cioè stando un passo indietro - e al contempo a rispettare la categoria che se ne occupa di mestiere, senza declassarla a una cricca di manipolatori politicizzati. Ognuno dovrebbe fare il suo e su questo non si dovrebbe transigere. NB: Spero sia chiaro che non ci sono intenti offensivi nel messaggio. Debbo però aggiungere che non voglio continuare questo scambio di messaggi - il che non le vieta ovviamente di rispondere - perché non credo porterà da nessuna parte o a nulla di buono. Per questo non risponderò, non per altro
@@erikraude146 con quanto scritto credo che abbia messo u po' troppa carne al fuoco... riguardo la politica e le scelte che compie, io in generale ho poca fiducia, quindi che siano tecnici o meno alla fine cambia poco o nulla rispondendo tutti sempre ai soliti centri di potere sovranazionali che ormai ben si conoscono...per le specifiche competenze degli storici credo che chiunque possa autonomamente approfondire uno specifico argomento e di quell'argomento in particolare, saperne almeno quanto, se non più, uno storico che parla di tutto un po'. In fine, parlando di Barbero, per quanto a me piaccia il suo modo di presentare gli argomenti che tratta, ma ovviamente conoscendo bene il suo orientamento politico (come le dicevo inevitabile per poter avere quel successo e quella visibilità) credo che nella polemica con i neo borbonici, avendola seguita seppure a riguardo in modo non approfondito, abbia fatto una magra figura, essendogli stati contestati dei dati incontrovertibili trovati in archivio riferiti a fatti da lui trattati con un po' troppa superficialità per ovvie ragioni opportunistiche e credo in quel caso anche commerciali. Detto questo poi ovviamente ognuno può avere giustamente le sue idee, a me fa rabbia solo constatare troppo spesso come la storia venga violentata e strumentalizzata per indirizzare le coscienze dei giovani, di chi non ha tempo o voglia di approfondire e così creare una visione a senso unico che è sempre quella dei vincitori e più in generale del politicamente corretto.
@@PRETORIANO76MF _"soliti centri di potere sovranazionale"_ Grande Marco, insegnaci ad utilizzare un ambiguo frasario diventando antisemiti *covert* come te.
Il re in quel tempo e quindi la responsabilità politica poi come dice questo questo video non ebbe il coraggio di fare il re il sovrano cioè nel momento in cui la sua corona era in pericolo e la tenuta del paese messa in pericolo da un altro che ambiva al proprio stesso trono per paradosso dietro da promessa che lui comunque avrebbe mantenuto il trono un re decise di non agire e lasciare vedere le cose Come andavano ma un re che ha la responsabilità della del paese e magari anche della propria Corona qualsiasi re di fronte a una situazione del genere non doveva avere dubbi a dichiarare lo stato di assedio Mettere il paese in stato di emergenza e dichiarare questo questo squadrismo come nemici dello stato quali terroristi purtroppo questo sovrano forse aveva perso la verve del 14 boh ma non aveva nel bene o nel male la stessa del fondatore di questo regno Vittorio Emanuele II che messo di fronte alla situazione dei briganti ordinò alle forze armate di allora di fare tabula rasa e pulizia di quel fenomeno... Ovviamente quel fenomeno non ebbe tempo di organizzarsi o non potevo organizzarsi ma a prescindere dell'organizzazione o meno il re di quel tempo Vittorio Emanuele III di messo di fronte a tutto questo doveva fare quello che qualunque capo di stato dovrebbe fare in una situazione come quella non trattare dichiarare lo stato d'assedio e perseguire questa gente come criminale dello stato se avessi avuto il coraggio di farlo e quindi ovviamente affrontare il problema della di una guerra civile forse la corona si sarebbe rafforzata Ma noi siamo quest'acqua qui siamo i Paesi in cui chiunque è responsabilità politica per il quieto vivere non ha mai Il coraggio di andare fino in fondo ad una storia siamo il paese del compromesso e delle mezze verità... E allora il re incarnò chiaramente queste debolezze cui m ne approfittò.. La domanda da porsi se un re di fronte ad una situazione del genere quindi il re per eccellenza i regnanti dell'Inghilterra se si fosse arrivata la misurazione del genere qui come in Italia Di fronte a tutto questo cosa avrebbero fatto avrebbero fatto ciò che si doveva fare Ovvero su proposta del primo ministro dichiarare lo stato d'assedio e quindi poi lo stato di emergenza è perseguire questa gente come criminali dello stato può giungere al compromesso conferendogli addirittura l'incarico di primo ministro. Ovviamente questa non è un'ipotesi è successo veramente in Inghilterra Con un personaggio che si chiama Oswald mosley che cercò di fare la stessa cosa in Gran Bretagna dove è lì un po' la gente durante il periodo degli anni 30 sia il governo Con tutti gli strumenti della legge consentita evitarono che questo personaggio prendesse il pieno potere E che poi nel 40 il primo ministro Churchill lo fece arrestare quando era evidente il suo piano. Avrebbe potuto fare la stessa cosa Il re qui da noi se avessi avuto abbastanza coraggio di farlo Mi avevi i mezzi e gli strumenti . E c'era metà del paese che forse non lo vedeva In certi momenti come dice un famoso detto la fortuna aiuta gli audaci in quel momento si doveva osare di avere coraggio per mantenere l'unità dello stato. In un periodo come quello qualsiasi il re che aveva a cuore il proprio paese non poteva né doveva trattare o scendere a compromessi.
E la Spagna? E il Portogallo? E comunque destra o sinistra il 900' è stato un secolo dei totalitarismi che molto poco avevano a che vedere con idee politiche e molto avevano a che fare con le nuove tecnologie e la loro diffusione: giornali, radio e telegrafi, collegamenti ferroviari e stradali con automezzi, un sistema novo di partito a diffusione capillare, consentito da queste tecnologie e la rapida riorganizzazione del sistema scolastico.
La demokrazia trapassa in dispotismo. (Platone), Se mi dimostrate che in demokrazia il popolo è realmente sovrano, mi cospargo il capo di cenere facendo ammenda... 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
E il Re lascio ' ( fare). Ma prima bisogna chiedersi : Chi finanzio' l' impresa di Mussolini ( tra i paesi europei colonizzatori) .contro il socialismo in Italia ............
De Felice nel Mussolini , il rivoluzionario risponde , esattamente , come unico partito di destra assoluta e forte , estradando e costituzionalizzando il parlamento , togliendo e distruggendo l'estromissione della sinistra di forza . La marcia su Roma segna , di fatto , un ingresso di piena forza e sforzo verso l'ingresso e dunque lo stato eroico , eroico .
La memoria che nasce dall'ignoranza! A parte le citazioni del Prof. VALIDISSIME, leggetevi MARCIA SU ROMA E DINTORNI di EMILIO LUSSU, volontario e decorato nella Grande Guerra!
Sembra di capire che quindi il Fascismo fu non solo utile ma necessario per il progresso dell'Italia perchè con quella piccola Rivoluzione d'Ottobre esso spazzò via una classe politica che non aveva più nulla da proporre portando al potere la nuova borghesia nazionale nata dalle trincee della guerra. Mussolini aveva più volte scritto sul suo giornale "voglio fare come Lenin in Russia" e quello fu il modello cui per un secolo si ispirarono tutti i movimenti rivoluzionari del '900 nazismo compreso. Anche questo esempio e la convinzione di essere una necessità storica fu ,secondo me, uno dei fattori decisivi che scatenò l'insurrezione. Tanto se non l'avessero fatta i neri l'avrebbero fatta i rossi.
@marinopagnoncelli-xu6qr liberissimo di pensare ciò che vuoi però è un fatto storicamente provato che la classe dirigente fascista non proveniva da quella liberale fatta di altoborghesi e nobili.
"la nuova borghesia nata dalle trincee della guerra..." 😂. Semmai, la vera borghesia, quella di sempre, ha sfruttato una massa di figli di proletari disperati e falliti, tornati dalle trincee stravolti dall'orrore della guerra, per usarli come manovalanza violenta e bloccare una vera rivoluzione...
Levate di torno questi video con le maschere...soprattutto in questi video dove si parla di fascismo...sono in evidente continuita' con l'argomento dibattuto...e poi l'intervistatore in maschera e l'intervistato no...la logica esatta (inesistente peraltro) qual è?
Il re nano aveva paura di fare la fine di Nicola II di Russia.
Esatto, è quello che dico sempre, il savoiardo e il duce sono stati gli artefici dei conseguenti disastri dell'italia di allora, il "re" andava processato per crimini di guerra, altroché esilio!
Ah avrebbe dovuto essere contento di farla?
Non l'avrebbe fatta@@francescohispanico1248
La mia famiglia viene da fascisti amici molto stretti della moglie di mussolini, e anno sempre detto che la gente era tutta per i fascista e amavano mussolini fino alle leggi razziali del 38, che la maggior parte di fascisti non aprezzavano!! ed i comunisti facevano lo stesso aggredivano e pestavano era mentalità dell'epoca!!
Churchill fece una battuta terribile ma vero: Prima del 25 Luglio 1943 45 milioni di fascisti, dopo il 25 Luglio 1943 45 milioni di antifascisti, ma, non mi pare che il Italia ci siano 90 milioni di abitanti...
@@AntonioDemofonti-zm8ku ,
Churchill disse questa bugia perché all ' inizio del fascismo italiano ed agli albori del nazismo tedesco espresse le lodi poiché avevano " risolto " la questione sociale.
Il fascismo si avvalse della violenza perché non aveva la maggioranza del consenso popolare ,
aveva peró dalla sua i gruppi dirigenti liberali , gli industriali e gli agrari ...
Ci ha definiti degli infami voltagabbana.
Se quei 45 milioni erano sotto ricatto, a MAGGIOR RAGIONE divennero antifascisti!
BEN DETTO!! E DOVE ERANO POI QUEI MILIONI CHE RIEMPIVANO LE PIAZZE FASCISTE DOPO LA GUERRA??! VERGOGNA E TRADITORI!
giusto
Gentile prof Per la marcia su Roma Polizia e Carabinieri non intervennero ubbidendo all'ordine della massima autorità politica
Sì, più che polizia e carabinieri potevano intervenire le forze armate qualora il Re avesse dichiarato lo stato d'assedio. Ma non lo fece appunto per il ricatto di cui parla nel video
Alcuni militari si rifiutarono di togliere i blocchi,ma fu inutile poiche' il re e il suo entourage calandosi le mutande consegno' un paese destinato al disastro e alla fine della liberta'.
Grazie. Non ho mai sentito una spiegazione così chiara e bilanciata. Un vero esperto senza dubbio. Grazie
@@lorenzolocatelirossi senza documenti storici ogni racconto è una teoria...
@@marinopagnoncelli-xu6qrteoria sta ceppa
@@marinopagnoncelli-xu6qr Hai ragione storiella romanzata di parte. La colpa sta sempre dalla parte dei vinti.
@@marinopagnoncelli-xu6qralludere alla possibilità che Emilio Gentile parli senza attinenza alle fonti non ha senso
Il Fascismo oltre a fare comodo alla borghesia sicuramente faceva anche comodo al re.
Era finanziato dal capitale il fascismo
@@yurisvekachuk8970 finanziavano tante industrie tra le quali la fabbrica di una nota birra.........
Oggi fa comodo agli pseudo artisti scrittori e attori di sinistra tanto lo odiano che fanno i soldi sotto il suo nome
@@yurisvekachuk8970 classico errore da comunista,il Fascismo non è un prodotto del capitalismo perchè l'Italia non era un paese capitalistico,ma pre-capitalistico,infatti 9/10 dei finanziamenti e della protezione venivano dai proprietari terrieri
E fa comodo ancora oggi ai radical chic...
Quindi, in estrema sintesi, senza biennio rosso (thanks bolscevismo) e vittoria mutilata (thanks president Wilson) non vi sarebbe stato fascismo.
Molto probabile... ma penso che i semi furono piantati durante la prima guerra mondiale... se non ci fosse stata non ci sarebbero state dittature..
ESATTO !
se il re avesse avuto un po' di spina dorsale OPPURE se la classe politica non fosse stata ottusa e imbelle non avremmo avuto il fascismo ANCHE col biennio rosso e con la vittoria mutilata
Esattamente. Io credo così. La situazione di quel momento fu determinante per la scalata del fascismo
Il fascismo avrebbe esisto perchè è uscità dell'unità degli italiani non fatta , italia unita si ma non la popolazione
Quel che non si sente mai dire è che la violenza, per un certo tempo, fu coessenziale alla lotta politica e molti, almeno in Romagna, per quel che posso saperne io essendo indigeno, vi fecero ricorso. Io ho 70 anni e ricordo benissimo che, quando ero ragazzo, un vecchio repubblicano mi disse, senza vanterie, ma come se fosse un fatto non scandaloso, che anche a lui era capitato, dopo la grande guerra, di avere uno scontro armato con i socialisti dopo un comizio. Anche lui avrebbe sparato con una pistola e fortuna volle che nessuno rimanesse sul terreno. Io non so se fosse vero il fatto, certo è vero che lui lo raccontava. L'idea che mi sono fatto è che i fascisti, pur non avendola inventata, praticarono la violenza politica con maggiore efficacia e che la cosa li aiutò molto nella conquista del potere.
Si era una cosa normale. Avevano passato anni in trincea, a spanzare austriaci, sloveni, ungheresi, e a rischiare di essere spanzati da questi. Ricordo il nonno di un mio coetaneo (io ero un militante di destra, anche se questa etichetta mi faceva schifo perché a me la destra fa schifo tutt' oggi che mi sono calmato da grande, la destra era la classe media da me, i magnottoni, io ero parte degli esagitati, degli intransigenti, dei giacobini possiamo dire e non mi ritenevo nella stessa trincea di quelli che votavano centro destra) ma sto mio coetaneo che era di sinistra un giorno disse al bisnonno, "nonno, oggi è la festa della liberazione non sei contento?" E questi rispose in dialetto "ma vai a fanculo te e la liberazione, ai miei tempi quando ero uno squadrista a questi li prendevamo a bastonate, una volta a uno di questi, un francese, un socialista che passava di qua l abbiamo ammazzato e buttato in un fosso qua dietro". Ne parlava come se fossero andati a mangiare capisci.
@@oskareriksson2202vero ho anche io. Episodio. Di mio. Nonno simile e poi giustificano i fascisti...
Insomma, facevano a chi picchiava di più 😂🎉
I fascisti erano usciti dalle trincee del Carso, figurati se avevano paura dei comunisti italiani
Grazie per le testimonianze
Non potevano mancare i laureati su Google che imperversano nei commenti con la pretesa di conoscere il fascismo meglio del prof. Gentile.
Il Re inviò tramite il Generale Cittadini il famoso telegramma con cui intendeva conferire con Mussolini il 29 ottobre 1922. Dal 28 ottobre squadre di fascisti erano accampati non distanti dalla capitale incerte sul da farsi: voci dicevano che Mussolini fosse presso la casa di Margherita Sarfatti, pronto a riparare in Svizzera in caso di insuccesso. Comunque, una volta ricevuto l'incarico di formare il ministero, Mussolini ottenne 306 voti favorevoli e 116 contrari: la responsabilità dell'avvento del fascismo fu anche della classe politica pre-fascista (in parlamento i fascisti erano solo 35). Il 31 ci fu la patetica sfilata raffazzonata delle squadre fasciste su Roma, disordini si registrarono nei quartieri rossi della capitale.
Mussolini , come Cesare marciano su Roma , spostando , letteralmente i partiti di opposizione estromettendoli dal Parlamento .
@@francescos7361 un po' di confusione. Il parlamento dell'epoca votò anche la legge Acerbo (dal nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio), poco dopo che Mussolini s'era insediato, per cui alle elezioni successive la lista di maggioranza relativa (Fascista) avrebbe avuto diritto ai 2/3 dei banchi parlamentari. Con questo trucco i fascisti furono in maggioranza qualche anno dopo e fu allora che Matteotti denunciò i brogli e le violenze fasciste ai seggi elettorali pagandone le conseguenze che quegli infami gli inflissero.
@@Italian-Royalist Mussolini sceglie di marciare su Roma distruggendo , la democrazia , marciando non solo su Roma , come imperatore ma anche nel mondo .
@@Italian-Royalist lo so , estromettendo , per piena responsabilità il partito attuale di sinistra .
@@Italian-Royalist Mussolini marcia su Roma e nel mondo , vedasi la marcia adesso in Canada , del fascismo la marcia su Toronto , da parte e la costituzionalizzazione , pienamente responsabile , di estromissione dei partiti di opposizione .
Ora mi sbaglierò, ma le condizioni di adesso sono molto simili: l’Europa che crea condizioni politiche e sociali inaccettabili, dei “ governanti” che definire inetti è poco, la rabbia della popolazione sempre crescente mano a mano che ci si rende conto di quanto il gioco sia sporco…cosa succederà?
In tempi di crisi, in ogni epoca storica, vi è spesso un uomo forte che prende il potere, legalmente o meno, per un periodo di tempo fino a quando, lo stato tornato stabile riprende il suo percorso democratico. In questo periodo c'è il rischio di una guerra mondiale usa e nato contro Cina, Russia e India. O ci sarà una guerra e poi finita si torna alla normalità Con un boom economico. Un reset della società, praticamente. O vengono imposti piccoli pseudo dittatori per stabilizzare i paesi ed evitare, forse, la guerra.
Faranno Co. E. Fecero tedeschi erano in crisi. E. Cercato o in capro espiatorio. Delle. Loro. Crisi:gli ebrei. Cetcarono un capo che. Li aiutasse a combattere gli. Ebrei come causa della. Loro. Crisi... E. Scelsero. Hitler... Oggi gli ita sono indebitati e in crisi. Capro espiatorio :gli stranieri. Capo che li. Cacvi:salvini...
Accadrà, ma prima purtroppo dovranno morire milioni di europei, come accadde ai tempi
Jacquerie
@@yurisvekachuk8970 Le guillotine?
🇮🇹😔La nascita della dittatura (1922-1926)
Il primo governo Mussolini, al quale partecipano anche ministri liberali, ottiene il voto di fiducia di un ampio fronte parlamentare che va dalla maggioranza dei liberali al partito popolare (306 voti favorevoli e 116 contrari). Utilizzando i poteri costituzionali, tra il 1922 e il 1925, Mussolini svolge un sistematico processo di fascistizzazione dello Stato, delle sue strutture e del suo ordinamento, gettando le basi della dittatura: rafforzamento del potere esecutivo, indebolimento delle prerogative del Parlamento, integrazione delle strutture militari e politiche fasciste nell’apparato statale, riduzione del pluralismo politico per imporre il partito unico, eliminazione delle libertà costituzionali come quelle di stampa, di associazione e di sciopero. Nel 1922 nasce il Gran Consiglio del fascismo e l’anno seguente lo squadrismo viene istituzionalizzato nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, con il doppio scopo da parte di Mussolini di potersene servire contro i nemici politici ed esercitare un controllo diretto sul braccio armato del suo stesso movimento. Sempre nel 1923, viene approvata una nuova legge elettorale, la legge Acerbo, che elimina di fatto il sistema proporzionale fissando un premio di maggioranza pari ai 2/3 dei seggi per la lista che ottiene più del 25%.
Le elezioni dell’aprile 1924 si svolgono in un clima di terrore e di violenza. Le opposizioni sono disunite e non riescono ad offrire una alternativa valida al "listone" fascista - cui aderiscono anche la maggior parte dei liberali, escluso Giolitti - che conquista 403 seggi contro i 106 delle opposizioni. Poco dopo però il fascismo si trova a dover affrontare una gravissima crisi. In seguito al rapimento e all’uccisione del deputato socialista Giacomo Matteotti, che all’apertura della nuova Camera aveva denunciato le illegalità e le violenze della campagna elettorale, nel paese si diffonde una ondata di proteste e indignazione. Le forze d’opposizione, dai liberali di Amendola, ai socialisti, ai comunisti, abbandonano il Parlamento e si ritirano su quello che Filippo Turati definisce "l’Aventino delle coscienze". Restano però le differenze interne - più prudenti i liberali e i socialisti, mentre i comunisti pensano ad un vero e proprio Parlamento alternativo - e il progetto di convincere il re a liquidare Musolini e indire nuove elezioni ripristinando la proporzionale fallisce.
Il 3 gennaio 1924 Mussolini pronuncia il seguente discorso alla Camera: "Dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea ed al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto". Nei giorni seguenti vengono imbavagliati i giornali di opposizione, chiusi 35 circoli politici, sciolte 25 organizzazioni definite "sovversive", serrati 150 esercizi pubblici, arrestati 111 oppositori ed eseguite 655 perquisizioni domiciliari.
Intanto la violenza contro gli oppositori si scatenava ancora una volta in modo selvaggio: Amendola, principale capo dell’opposizione dopo la morte di Matteotti, fù nuovamente aggredito, il 20 luglio 1925, da una squadra guidata da Carlo Scorza, futuro segretario del partito fascista, e morì nell’aprile successivo in Francia; la famiglia Rosselli subì tre "azioni punitive"; Filippo Turati e Gaetano Salvemini furono forzati a seguire in esilio Sturzo e Nitti.
Il 4 ottobre 1925 si ripeté a Firenze una strage di antifascisti come quella del 18 dicembre 1922 a Torino (la "notte di San Bartolomeo"). Anche alla Camera dei deputati, del resto chiusa per lunghi periodi agli oppositori, i fascisti, non permettevano praticamente più di prendere la parola. Mussolini si esprimeva contro "il parlamentarismo parolaio", che, diceva, gli faceva solo perdere tempo.
Pochi mesi dopo vengono varate le "leggi fascistissime". Approfittando dell’attentato progettato dal deputato Tito Zaniboni, denunciato in anticipo da una spia (4 novembre 1925), Mussolini fece occupare le logge massoniche, sciolse il Partito Socialista Unitario e ne soppresse l’organo La Giustizia, s’impadronì del Corriere della Sera e della Stampa, sciolse centinaia di associazioni, decretò il licenziamento di migliaia di impiegati statali, tolse la cittadinanza agli esuli politici, modificò o Statuto stabilendo che al capo del governo, nominato dal re e non più soggetto alla fiducia parlamentare, venivano attribuiti poteri speciali tra cui la nomina a sua discrezione dei ministri e la decisione sugli argomenti in discussione in Parlamento. All’inizio del 1926 vengono abolite le amministrazioni locali di nomina elettiva e il sindaco viene sostituito dal podestà di nomina governativa.
E non era finita. In seguito a un altro attentato assai misterioso, che venne attribuito al giovinetto Anteo Zamboni, linciato sul posto a Bologna il 31 ottobre 1926, Mussolini sciolse tutti i partiti - a eccezione, naturalmente, di quello fascista -, soppresse i giornali antifascisti, istituì la pena del confino, introdusse la pena di morte, creò la polizia segreta (OVRA) e il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, col compito di reprimere i reati politici, cioè gli oppositori del fascismo, proclamò la decadenza di 120 deputati d’opposizione accusati di aver disertato i lavori parlamentari, compresi però i comunisti che a Montecitorio erano rientrati tentando di far sentire la loro voce di opposizione. Tutti questi provvedimenti, che tra l’altro aumentavano i poteri dell’esecutivo sul legislativo, passarono in novembre alla Camera e al Senato senza che fosse consentita la minima discussione. Durissime condanne furono comminate agli oppositori (da 20 a 23 anni di carcere a Gramsci, Terracini, Scoccimarro, ma furono centinaia gli antifascisti che riempirono le carceri). Le investigazioni e la repressione furono attuate soprattutto dagli uffici speciali di polizia che costituirono l’OVRA, la cui sigla, sempre rimasta misteriosa, fu inventata personalmente da Mussolini.
Col novembre 1926 si può dire che si abbia in Italia la fine di ogni vita politica e l’inizio del "regime". Comincia la "fascistizzazione" di tutte le istituzioni e di tutti i settori dell’attività nazionale: stampa, scuola, magistratura, diplomazia, esercito, organizzazioni giovanili e professionali. La soppressione di libere elezioni completa l’opera. Il regime parlamentare, a questo punto, non esiste più, sostituito da un regime autoritario a partito unico, incentrato sull’autorità del capo del governo e basato sul terrore poliziesco.
Mussolini entra , paradigmaticamente , come oggi in Canada , marciando nelle capitali assolute , dichiarando lo statuto etico ed eroico , qualcosa che fonda per forza ed estromissione gli altri partiti all'opposizione , sinistra , etc
👍👌👋
In sintesi: Mussolini fu un wc d dittatore e il fascismo fallì completamente mandando in rovina l'Italia, gli italiani nostalgici sono patetici.😢
E tu come li avresti fermate le violenze e la barbarie comuniste? Con baci e carezze? Scrivi del biennio rosso. O dello stato più potente e immenso del pianeta dell'epoca ossia l'unione sovietica.
OVRA = Organo di Vigilanza e Repressione Antifascismo (credo...).
Sarebbe interessante sentire che cosa dice il professor Gentile sulle giornate che vanno dal 20 al 28 aprile 1945. Sentire "la sua" versione, quale pensa sia la realtà di quelle ore.
Alessandro Gentile il gioco delle ombre con la traduzione dei servizi segreti italiani Monarchici vaticani e mussoliniani....un testo che andrebbe studiato nelle scuole ...
Quello che succede nelle dittature, chi era al potere dopo aver magnato per anni, quando si mette male cercano di salvarsi la ghirba e continuare ha magnare alle spalle del popolo.
Un grande storico e ascoltarlo è sempre un piacere, una intervista chiarissima con poche frasi restituisce il senso di un periodo sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Comunque rimane un paradosso che la storia è stata fatta per luoghi comuni e questo non per responsabilità degli italiani e neanche degli storici.
Manca sempre un pezzo: la violenza del biennio rosso.
Una boccata di aria fresca. Purtroppo sabotato dagli stessi dirigenti socialisti e del sindacato. Se ci fosse stata una dirigenza seria per i fascisti, di fronte al proletario in armi, non ci sarebbe stata nessuna speranza.
🤭al quale seguì il ventennio nero. A proposito, sai perchè ci sono stati quei scontri durante il biennio? Magari informati in che condizioni vivevano gli italiani.
Lei lo sa come vivevano gli italiani nel biennio rosso ,come dice lei? Peggio avrebbero dovuto dare con quei parassiti
@@chetzdunchien *quegli scontri. Magari impariamo un po' d'italiano prima di fare la lezione?
@@chetzdunchien prima della violenza fascista ci fu il tentativo di colpo di stato dei rossi che volevano fare la Rivoluzione come in Russia.L'unica differenza fra loro fu che i primi ci riuscirono. Se ci fosse stata la rivoluzione bolscevica immagini quanti morti ci sarebbero stati nella guerra civile che certamente sarebbe scoppiata? Il Fascismo fu il male minore per abbattere lo stato liberale che ormai non era più in grado di rappresentare nulla.
Da 13:20 in avanti: la parte che fa più male agli italiani e alle italiane. La parte in cui si dice che l'Italia continua, in sue larghe parti, ad avere un'opinione positiva dl Fascismo (fino a deformarlo) perché del Fascismo sa poco o nulla. Continuiamo a screditare l'antifascismo, invece. Come ci hanno insegnato gli avversari della Repubblica dal '45 in avanti (tutti scrittori ex fascisti ben inseriti nelle redazioni). Anziché studiare i pochissimi che si batterono in modo intransigente contro il regime durante il Ventennio - una goccia nel mare, per usare le parole di Vittorio Foa (dal Fascismo incarcerato per oltre 10 anni). Piace insomma fare l'apologia degli asserviti (senza chiedersi come lo furono), piace non mettersi in discussione, e di lì non solo dimenticare ma addirittura attaccare chi contro l'asservimento si batté. Di più: si finisce per spacciare la riabilitazione del Fascismo stesso, sempre tentata, per opinione "controcorrente"; per usare un'espressione d'area, o addirittura per opinione neutra, asettica, fredda, rivestita di tutte i crismi necessari.
Bravo Simone, grazie
Grande rsi un bel tema... Andiamo avanti
..
LENIN il suo treno parti dalla SVIZZERA e chi c' era in SVIZZERA ? SI SA BENISISMO
Uno storico che si rispetti non dovrebbe mai dare giudizi di qualità.
Exacto. Este Juzga: "Esto es bueno, aquello es malo...'
Siamo esseri umani , non strumenti dell'analytics , è nostra responsabilità e dovere e diritto avere una coscienza e un' etica .
Il nostro problema e' l' aver avuto sempre classi dirigenti inadeguate ed imbelli....A 360 gradi, destra,sinistra,centro....
No, più la monarchia si evolveva in senso democratico con l'allargamento del suffragio, più gli Statisti lasciavano posto ai tribuni e agli arruffapopoli.
Molto interessante, grazie
Il discorso del bivacco avrei potuto trasformare quest aula sorda e grigia in un bivacco di manipoli.
questo è successo dopo, oggi, e Mussolini non c'entra
Lo fece più tardi, dopo il fallimento di riconciliazione varie. Le Democrazie hanno tendenza al SUICIDIO!
Per restare dall'incipit di questa intervista, peraltro interessante, il giornalista avrebbe dovuto chiedersi quale clima totalitario si respirasse all'epoca in cui la gente era obbligata a curcolare bardata con le mascherine e iniettata di sieri sperimentali come accadeva a lui mentre discettava di regimi autoritari di un secolo fa senza rendersi conto di quello che supinamente subivano lui e i suoi concittadini appena pochi anni fa
Proprio così
Siete 2 ignoranti
Non eri obbligato. Potevi restare chiuso nelle tue caverne dove non davi disturbo a nessuno. Se volevi uscire dovevi cercare di non essere un pericolo potenziale per chi ti passava vicino. E il siero sperimentale voi novax lo avete avuto come cibo al posto del latte dei poppanti, visto lo stato in cui versate ora.
@@calogerohuygens4430 Disse quello che andava in contromano in autostrada a tutti quelli che venivano nel verso opposto.
@@canismajoris7557 l'unico contromano eri tu, visto che la maggioranza la mascherina se l'è messa. E ora rosica 🖕
Il buon gentile, per quanto sempre sobrio e formalmente equilibrato, alla fine mal cela le sue personali considerazioni. In questo non ha imparato bene da De Felice.
Detto questo… purtroppo oggi si vive spesso di semplificazioni..
Citerò un pezzo di un vecchio libro di Caudana, che a mio avviso fa capire piuttosto bene di come fosse tutto più complicato di come vogliano farlo apparire oggi:
“Pietro Nenni apprese la notizia alle quattro e mezzo del mattino dallo speaker di Radio Lugano. Un minuto più tardi, con una perentoria telefonata in dialetto romagnolo m’invitava ad accompagnarlo in macchina, al giornale: “Facciamo la straordinaria”. Continua nel suo racconto di ricordi Caudana: “Il viaggio dal quartiere dei Parioli al centro di Roma durò una buona mezz’ora durante la quale Nenni parlò ininterrottamente di Benito Mussolini, sottovoce, senza mai indulgere al rancore. “Puvrein” mormorò più volte, parlava dell’amico scomparso a voce bassa, come se recitasse una preghiera alla sua memoria. S’intuiva, ascoltandolo, che egli rimpiangeva in segreto la stagione felice vissuta con lui tanti anni prima, quando Mussolini era ancora un giovane compagno attaccabrighe. Mentre la macchina, posta in euforia dalla discesa, rotolava giù per via Capolecase: “Benito, puvrein, non era mica cattivo” concluse. Poi, scostate le lenti, si portò il fazzoletto agli occhi, che forse gli bruciavano. Arrivato in tipografia cominciò a scrivere di getto, con un mozzicone di matita copiativa, l’articolo di fondo per l’edizione straordinaria. Ne ricordo il titolo: Giustizia è fatta”.
Manca una memoria del fascismo perche la storia la scrivono i vincitori ...
Giusto, vi dovevano appendere tutti insieme al capo, purtroppo vi hanno perdonato e adesso siete usciti di nuovo dalle fogne.
e menomale che hanno vinto quelli che hanno vinto direi
Bellissima e chiarissima disanima.
Gentile e'un grandissimo storico conosce in maniera perfetta la storia del fascismo.
"ad ogni cittadino di esprimere la propria personalità"... Bellissime parole. Nei fatti, in Italia, striscia perenne un sentire mafioso, corporativo e, forse di conseguenza, fascista.
Fate un Photoshop e rimuovete la museruola al giornalista
Penoso commento
Imbarazzante, sono passati due anni, ripigliatevi siete imbarazzanti
Il re Vittorio Emanuele III, esitante e timoroso di scatenare una guerra civile, rifiutò di proclamare lo stato d’assedio, permettendo così a Mussolini di salire al potere.
Tra Bolscevismo e Fascismo, nei fatti l' Italia scelse il Fascismo, ma mantenendo la Triarchia di Papato,Monarchia e governo Fascista.
L'Italia chi? Non fecero un referendum!
@andreafiorentini3555 Il consenso dato a Mussolini e' un dato storico di cui vergognarci, tutti...
Il fascismo è stato imposto dalla monarchia, bravissimo professore.
Fu il Re a imporre la sciagura del Fascismo, non fu una libera scelta degli italiani.
Quando Mussolini fu nominato Capo del Governo l'Italia era allo sbando
E ora invece com'è?
Allo sbando? Al contrario, aveva un governo legalmente operante . Ma il reuccio cedette, non particolarmente di malavoglia, al ricatto E, anziché farlo arrestare in quanto fuorilegge golpista, come sarebbe stato suo dovere istituzionalelo, lo incarico' di formare un nuovo governo. Gentile e' alquanto reticente su questo passaggio.
@@SerGio-go2xs legalmente operante? Ahahah. Ma che dici!
Facta non sapeva nemmeno da che parte stava girato. Era un governo che si reggeva con lo sputo, e c'era un Paese letteralmente spaccato in due e lacerato da 2 anni di guerra civile (vatti a studiare cos'è stato il Biennio rosso).
Mussolini ha ridato stabilità e ordine (era quello che il Re voleva per il Paese IN QUEL MOMENTO).
@@dan-ob7zh infatti. Il re Fellone a cconsenti' in un primo momento alla proclamazione dello stato d' assedio richiesto da facta per sbarrare l' ingresso nella capitale ai 40.000 scalcinati squadristi, e sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ma all' ultimo momento il Savoia Fellone e codardo si rimangio' ignominiosamente la parola spalancando le porte al tragico ventennio nero della storia patria.
@@SerGio-go2xs no in realtà non acconsentì inizialmente... il Re si rifiutò all'ultimo di dare l'ordine.
Lo fece perchè Mussolini sembrava dare stabilità al Paese.
Per valutare costruttivamente qualunque persona , bisogna tenere conto delle cose positive , è facile giudicare in misura distruttiva piu difficile pazientare e fare una analisi costruttiva , sicuramente Mussolini fu un grande leader , ma anche una persona che contribui ad innovazioni .
ma che dici
Gentile studia tutta la vita il Fascismo, dubito che sia uno che giudica facile e non secondo un rigore storico.
@@sergios2250fatti
Conclusione grazie agli americani,altrimenti oggi saremmo una colonia sovietica(Stalin).
Ovvio che fece cose positive. Ma sempre assassino fu di oppositori, sempre pedone di nazioni cone Grecia e slbania, sempre firmatstio di leggi razziali... Anche il mostro di Firenze curava è amava sua moglie, ma sempre assassino é!
Un piacere leggere il 90% dei commenti che sbugiardano questa narrazione di parte, i veri storici sono alessandro de felice, pucciarelli, pantano...sig gentile .la storia vi dimenticherà
La storia la fanno i vincitori nell'immediato ,ma col tempo anche i vinti.
guarda che gentile è un'allievo di de felice
@@matteo-xw4gl😂 oooops
Guarda che chi parla è stato un allievo di De Felice, bestia!
@@yurisvekachuk8970 e quindi?Non c'è bisogno che ti firmi è evidente che sei una bestia.
Complimenti per la chiarezza e la serietà
La Germania ebbe i Freikorps. l'Italia le camicie nere. Entrambi schiacciarono i sovversivi.
i sovversivi che schiacciano i sovversivi, strana la vita
....ma che Rivoluzione Bolscevica ( ! ? ) ,
furono due anni di contrattazione in cui tutte le categorie dei lavoratori ottennero la giornata di otto ore e adeguamenti salariali.
Il fascismo , creazione dello Stato liberale , degli industriali e degli agrari si pone l ' obiettivo di azzerare i diritti appena conquistati dal mondo del lavoro ;
ovverosia si concretizza in termini di reaziine nei riguardi dell ' avanzata progressista dei lavoratori.
Nell ' ottica degli agrari e degli industriali i diritti dei lavoratori e le libertà popolari sostanziali vengono visti come prevaricazioni , del resto chi é privilegiato vede i diritti e le libertà popolari sostanziali come un inaccettabile affronto di classe.
Calza pertanto la dizione di " reazione ' per qualificare il fascismo ed i gruppi dirigenti liberali che attraverso le leve del potere lo crearono e lo resero Stato totalitario con la complicità ed il benestare del ceti abbienti e del capitale agrario / industriale e finanziario.
il Codice Civile sabaudo non è quello di uno stato totalitario, ed il Codice Civile del 1942, ad oggi in vigore, non è quello di una stato totalitario.
Il fatto che il parlamento elettivo fosse stato sostituito da un parlamento corporativo è addiritura una cosa più democratica ed efficente perchè mette fine al voto di scambio ed alla lotta politica ( la political struggle come dicono in US ) fine a se stessa.
il fatto che il governo fosse stato creato scegliendo i migliori da ogni componente del Blocco Nazionale è superpositivo e oggi si chiama governo tecnico, ricordo che Guido Jung appartiene al popolo eletto ( c'è la censura automatica su google, non si può scrivere la parola proibita ) ed era ministro delle finanze.
il fatto che il rappresentante del popolo italiano e capo delle forze armate fosse il Re era argine ad ogni deriva autocratica, la monarchia ed il giuramento erano una cosa seria all'epoca, i fatti del 1943 lo dimostrato, i militari si divisero non perchè alcuni erano antifascisti, ma perchè prestarono giuramento PRIMA al Re, poi a Mussolini, decaduto questo da Primo Ministro il giuramento era rotto.
tutto il resto sono MINCHIATE che fanno ripetere a pappagallo già nelle scuole elementari.. il risultato sei te.
Il Re che "era un argine alla deriva autoritaria" è una barzelletta...
Infatti firmò al volo lo stato d'assedio per la marcia su Roma, e rimase al proprio posto dopo l'armistizio, fermo sulle sue convinzioni che il suo compito era la difesa dei suoi sudditi...
FAI RIDERE , ANZI PIANGERE...
"...parlamento elettivo sostituito da uno corporativo è cosa più democratica....mette fine alla lotta politica, al voto di scambio...." È farneticante quel che dici.
Esatta analisi, confermata dalla. Dichiarazioni degli stessi fascisti. Che dicevano la stessa cosa.. Noi fascisti agiamo per Com Battere il. Bolscevismo...
I comunisti sono un qualcosa di pietoso mamma mia
Non siete riusciti a fare la rivoluzione e siete stati relegati ai margini della storia. Il resto è fantasia illusoria. Quel che è stato fatto è soprattutto grazie al corporativismo fascista
Grazie professore!
Trovo molte "superficialità" e molte omissioni nel racconto del prof. Gentile; vista non ultima la sua "caratura". Soprattutto alla luce di documenti da tempo desecretati. E uno storico sa bene quanto la Storia debba comporsi sui documenti, non attraverso posizioni o, peggio, ideologie che attengano più alla sfera personale di chi sia chiamato a proporre versioni "all'uopo aggiustate": mai come in questi ultimi anni ho visto e sentito urlare ed invocare a gran voce un "antifascismo in assenza di fascismo". Se non da parte di chi continua, finanche in teatro, a proporne versioni che rasentano la vergogna nei confronti della stessa memoria storica. Il fascismo è stato un fenomeno sociale che deve essere oggetto di studio, non motivo di "accantonamenti di comodo", ad arte creati per sopprimerne i molti lati positivi che indubbiamente sortirono in quel periodo (soprattutto sul piano sociale ed economico, tanto inviso a chi volle eliminarne ad ogni costo traccia); o derisioni e denigrazioni di ogni tipo, soprattutto se provenienti da una precisa parte politica che per prima ne occulto' fatti e circostanze "scomodi" per la strada già segnata da chi, in modo del tutto illecito si impossessò del nostro territorio. La Storia è faccenda assai complessa: non permette "facili sintesi". Mi limito ad un paio di aspetti e qualche "buona lettura". La prima importante omissione è il non citare il contributo (o qualcuna delle sue idee a riguardo) di un grande storico di sinistra quale è stato Renzo De Felice. E se ne possono comprendere i motivi. L'altra, più importante sul piano geopolitico, il non prendere mai in causa il sistema di potere che ha abilmente diretto moltissimi eventi cruciali della Storia d'Italia: la ascesa al potere di Benito Mussolini fu condotta, non "a caso", da Vittorio Emanuele III, membro di "alto grado" della massoneria, colui che, in assoluto contrasto con la Costituzione e l'ordinamento statuario allora vigente, mise in atto il colpo di stato del 25 luglio 1943 che esautorò e fece incarcerare Mussolini. Ma su questo ci porteremmo troppo in avanti e molto a dover approfondire. Mi limito a far presente che il governo che Mussolini formò nell'ottobre del 1922 su incarico del Re, fu un governo "di coalizione", formato da soli tre membri fascisti, con altri ministri appartenenti a numerosi partiti diversi: liberali, nazionalisti, democratici, democratico sociali e popolari (da quel Partito Popolare Italiano che, ricostituito negli anni 1943-1945 prese il nome di Democrazia Cristiana). Fecero parte di quel governo anche due vertici militari della prima guerra mondiale: Armando Diaz e Paolo Thaon di Revel. A motivare il voto favorevole dei popolari al Governo Mussolini fu anche Alcide De Gasperi. E fino all'aprile del 1923 , in qualità di sottosegretario al Ministero dell'industria e commercio, ci fu Giovanni Gronchi: un membro del Governo Mussolini fu quindi Presidente della Repubblica Italiana. Per questi e per molti altri fattori, parlare della "marcia su Roma" come di una "violenta insurrezione armata", è un'affermazione priva di base. Sul piano politico si trattò di una rivoluzione e su quello giuridico Mussolini fu incaricato dal Re di formare un governo secondo le norme costituzionali allora in vigore, che ottenne la fiducia delle Camere: dalla Camera dei deputati ottenne 306 "si" e 116 "no", (dove alla Camera i fascisti erano 35); e dal Senato del Regno in cui, su 398 senatori, uno solo era fascista. L'inesattezza di cui riferisce Emilio Gentile circa il fatto che "gruppi neo-fascisti non poterono partecipare attivamente alle competizioni elettorali...", invito gli interessati a cercare in rete "Convegno dell'Istituto Pollio sulla guerra rivoluzionaria" tenutosi il 3-5 maggio 1965 presso l'Hoyel Parco dei Principi in Roma. È oltremodo interessante scoprire chi furono i relatori presenti a quel Convegno. Ci si accorge facilmente come, da una parte, salvando "la facciata", si preclude ai "nuovi fascisti", che con l'intimo fascismo di Benito Mussolini nulla ha a che vedere, di "partecipare attivamente alla rinata politica" "chiudendogli le porte", mentre dall'altra, gli si "apre dieci finestre" offrendo loro "compiti di rilievo" all'interno della cosiddetta "strategia della tensione" abilmente diretta da chi, già all'indomani del 25 luglio 1943, prese con forza sempre crescente potere nei gangli importanti della politica, della stampa, dell'economia, della finanza, dell'istruzione e dell'opinione pubblica italiana in generale. Questo in risposta al dott. Gentile, che stimo come persona e, in parte, come storico, di cui ho letto molto, ma non ne condivido l'aspetto del suo "mancato revisionismo": privare la Storia del revisionismo è come privare la scienza della ricerca. È solo alla luce di "nuovi documenti" che è possibile creare un'autentica presa di coscienza di cosa sia stato il fascismo. Volerlo cancellare o ridurlo a sterili e risibili asserti che recitano i vari "...i treni, però arrivavano in orario" o "..ha fatto anche cose buone", è un palese segno di "immaturità sociale " oltreché di ignoranza che ha, nel bene e nel male, contribuito alla formazione di un popolo che, proprio a causa di queste superficiali letture", si è ridotto ad aver perso totalmente quello che i "nostri vecchi" chiamavano con grande orgoglio "amor patrio".
Non credo sia giusto pretendere la citazione delle fonti, della documentazione e il riferimento a studi precedenti da un'intervista. Il testo di Gentile che mi sembra meglio rispondere a queste domande è la Storia del Partito fascista. Movimento e milizia. 1919-1922, pubblicato nel 1989 e riedito in occasione del centenario, dove sono ricostruite, con riferimento a fonti, documenti e studi le vicende di quel periodo, soprattutto le diverse prospettive interne al movimento e il ruolo di Mussolini e del gruppo milanese. Credo che Gentile sia uno storico appartenente alla generazione successiva a quella in cui era necessario affermare il "revisionismo", cioè la semplice constatazione del fatto che il fascismo vada studiato come fenomeno storico a prescindere da una presa di posizione militante, e quindi sempre parziale (il che vale naturalmente sia per gli studiosi "antifascisti" in assenza di fascismo che per gli apologeti tardivi); come allievo di De Felice muove da quest'assunto. Nel volume la marcia su Roma è descritta in maniera chiara e coerente, evidenziando gli aspetti para-militari delle squadre sia a Roma che nelle maggiori città del nord, la posizione dell'esercito, le incertezze e l'opportunismo dei politici liberali convinti fino all'ultimo momento di poter approfittare della situazione per la propria carriera ("giocati" dall'offerta di una na soluzione politica con la nomina dello stesso Facta, di Salandra o Giolitti), la scelta del re per una soluzione politica e costituzionale di fronte al ricatto di una repressione militare che avrebbe rappresentato il possibile inizio di una guerra civile e forse (oltre alla temuta possibilità di una sua destituzione da parte dell'esercito a vantaggio del Duca d'Aosta), come suggerivano molti tra prefetti e militari, un rischio di ripresa delle agitazioni della sinistra massimalista. Insomma una descrizione efficace della complessità della situazione e un approccio molto equilibrato. Mi sentirei di consigliare questo testo e sono convinto che potrà interessare tutti coloro che intendono acquisire una conoscenza del fenomeno senza pretendere di soddisfare le proprie preferenze politiche proiettandole sul passato.
@@dreamweaver9165 Nel mio scritto non c'è alcuna "richiesta di fonti o documenti" a supporto di ciò che il prof. Gentile sostiene: ho detto che il racconto del professore è privo di riferimenti a fatti che hanno contribuito e portato all'ascesa di Mussolini al potere, come ad esempio la massoneria ed elementi della Corona inglese. Quindi è il contenuto stesso del racconto di Gentile a "dichiarare" tali mancanze, non una presunta forma di pregiudizio (che lei ha creduto ideologico?) nei suoi confronti. L'impostazione di un analisi è possibile sintetizzarla anche attraverso una breve intervista come quella in oggetto, toccando i punti fondamentali dei fatti storici che si dipanano: con tutto il rispetto per il prof. Gentile nulla osta e nulla giustifica certi omissis. La metodologia di analisi dei fatti storici non deve seguire un processo "a compartimenti stagni", ma deve possedere a mio avviso un "ampio respiro", che nella maggior parte dei casi contempla anche decenni di "preparazione dell'humus" sul quale il singolo (ma non isolato) evento preso in esame andrà inserito. Uno dei testi a cui sono particolarmente "debitore" e che consiglio vivamente di leggere è "nascita dell'ideologia fascista" curato da Zeev Sternhell. Inoltre, il revisionismo al quale lei ha (mal) inteso io mi riferissi, non è quello della corrente marxista sorta sul finire del XIX secolo, bensì quella "storiografica"; cioè di quell'ambito che contempli il riesame critico di fatti storici sulla base di nuove evidenze. Aspetto che nel mio scritto ho evidenziato usando le parole "documenti da tempo desecretati".
Molto interessante il Suo contributo, grazie. Da ignorante di storia quale sono, ho sempre pensato che lo studio della storia DEVE essere Revisionismo nel senso più letterale. "Scienza senza ricerca" è un paradosso calzante. La manipolazione del linguaggio di cui siamo vittime, attribuisce il significato di negazione a revisione...
Ben venga la citazione di altri testi che facciano luce sui tanti aspetti del ventennio, tenuti nascosti. Grazie ancora.
@@michelebarile6218 Grazie a lei per aver apprezzato: solamente una mente aperta e curiosa può, prima comprendere uno scritto (non è per nulla scontato leggere=capire ciò che si legge) e di conseguenza nutrire la volontà di andare sempre più in profondità, circa un determinato argomento, fatto o evento storico che sia. Cerchi questi due testi: "Dal Governo Badoglio alla Repubblica Italiana" curato da Elio Lodolini (di questo personaggio, totalmente assente e misconosciuto sul piano mediatico/televisivo, non le riporto il curriculum per quanto lungo e ricco di titoli, encomi e riconoscimenti. L'altro testo riguarda il delitto del '900 per antonomasia: "Matteotti Mussolini e il dramma italiano". La stragrande maggioranza del popolo italiano (per quel che è rimasto) non sa che nel 1947 fu celebrato un processo su quel delitto. Già a partire dal "profilo politico" di chi scrisse quelle "memorie", Carlo Silvestri, comunista e uno dei direttori del "Corriere della Sera" dell'epoca, la dice molto, molto lunga sul valore di ciò che testimoniò dei circa 50 giorni di "sospirati" incontri/intervista a Benito Mussolini durante gli ultimi mesi della sua vita. Mi scriva di nuovo quando li avrà letti: verrà a conoscenza di aspetti che definire "inediti" è un dolce eufemismo.
@@CENTOCIRULI Grazie, gentilissimo. Ho appena ordinato il libro di Silvestri che avrò a disposizione tra ...un paio di mesi, vivendo all'estero. Di mio , posso dire che nessuno storico , ne' giornalista accenna al calibro di alcuni ministri dei governi Mussolini, come Giuseppe Belluzzo, Alberto de' Stefani, A. Di Crollalanza ....forse un confronto con lo spessore culturale degli attuali sarebbe, a dir poco, impietoso. Cordialità
Bello zio Benito
Sei troppo di parte per essere uno storico credibile. Come raccontare la storia secondo le attuali direttive di sinistra. Un incarico alla Sapienza le e' dovuto. Impari dall' insuperabile storico Renzo De Felice studioso lucido e non ammalato di ideologia corrente.👎👎👎
Vero quello con la barba è ideologico.
👍 Condivido pienamente.
mha e' molto discutibile la sua ricostruzione caro professore
(dall'estero) non sono d'accordo con tutto cio che ha scritto Gentile pero mi sembra che se a parer tuo la sua ricostruzione qui è discutibile dovresti dirci, in poche parole almeno : in qual modo lo è
@@lucnemeth8237 lo farebbe, se solo sapesse di cosa sta parlando. Probabilmente le uniche cose che sa sul fascismo gli sono state dette dagli amici col braccio alzato al bar dello sport.
@@francescoanastasio2021 Peggio ancora : le cose che crede di sapere sul fascismo gli sono forse state insegnate dal suo maestro, altrettanto dire il revisionista De Felice... E guai a chi, per quasi trent'anni dal 1965, chiamava il fascismo come si doveva : egli era accusato di diabolizzarlo-sic, o di... demonologizzarlo ; ed era comunque accusato di essere un marxista. Pero è finalemente apparso, anche grazie ad autori anglosassoni certo per niente marxisti (Denis Mack Smith, Robert Paxton, ecc.) che il maestro, dietro le sue... precisioni enciclopediche, aveva avuto torto sul tutto ; che con lui una verità non era mai presente che per meglio introdurre la menzogna che segue ; e che non era attendibile il discorso della banalizzazione. Pero ce ne sarebbe voluto di più, per che i dottori-es-fascismo universitari abandonnassero il loro bifteck ! Quindi hanno senza vergogna cambiato cavallo e deciso di drammatizzare il fascismo o più precisamente attribuirgli una coerenza, una consistenza che non era mai stata sua : ne hanno fatto (ecco ci siamo con Gentile) una... religione ; ed hanno fatto degli italiani i... credenti di questa religione. Il guai, per questa teoria, è che per quanto si possa giudicarne neanche Mussolini credeva a queste sue sciocchezze a base di UOMO NUOVO ecc. E se per molti anni vi fu attorno al regime cio che si chiama consenso (parola che comunque non ha mai gran senso, nel caso di una dittatura) fu il frutto di valori assai tradizionali. Tutte queste brave pecore, lontane da cio che potremmo chiamare 'valori fascisti', non facevano che votare come il prete diceva loro. E neanche Gentile non ci puo niente se il miglior 'colpo' di Mussolini fu... i Patti Lateranensi, grazie ai quali ebbe poi una relativa pace...
(scusare il mio italiano)
@@francescoanastasio2021 mi sembra che dovresti spiegarti un po' meglio, e non solo tu! O vogliamo ritenere che sia più utile procedere a battute e contro battute?
È monodirezionale.
...il prof. è unico!
Mi sembra di rivivere i momenti di oggi…col firmatutto
Viva l' RSI!
Il significato della marcia è una questione di lana caprina!!
Grazie
Professore
Grazie professore,daver messo a tacere gli stupidi sinistrini,veramente esaustivo,grazie.
Che centra? Se uno condanna il fascismo é per forza di sinistra? Berlusconi condannava il fascismo ma. Era tutto meno che sinistro...
@@marinopagnoncelli-xu6qr Berlusconi condannava il fascismo? Cosa hai fumato?
Immenso storico il prof. ❤
Penoso il giornalaro con la muserola.
Penoso il tuo commento...
Mio padre per esempio girava con la mascherina anche prima del covid essendo stato operato di tumore ai polmoni. Già Ma se non si fanno i commenti da mimchione da tastiera non si è contenti
Vedere questi video con il giornalista con la mascherina fa capire quanto ridicolo fosse quel periodo storico. (Non sto parlando del periodo fascista)
Potrebbe essere o una forma di rispetto o una richiesta esplicita dell'intervistato.😉
Per non parlare di quanto siano ridicoli certi commenti
@@ferruccioveglio8090 o alcune persone che commentano a sproposito un mio commento...
@@Alex-vu5uu Ha ragione, se notassi un commento a sproposito non mancherei di farglielo sapere.
PS: coda di paglia?
@ferruccioveglio8090 i tuoi genitori sono parenti stretti...
Ma perché non vi occupate di orologi a cucù o di Guglielmo tell e le fesserie che vi contraddistinguono da 500 anni
Quanto si rosica...
Guardi sono nipote di un anarchico finito al confino durante il fascismo . Del fascismo penso tutto il male possibile . Al pari della Svizzera
😂😂😂😂 non ci voleva andare perché troppo vigliacco e pavido, lo ha convinto una sua amante, lui sarebbe fuggito in Svizzera! Quei "4" scappati di casa con la camicia nera sarebbero dovuti essere contrastati dall'esercito.
Povera Italia!
"Mussolini fu costretto a marciare su Roma" e "Rsi" News. Inquietante! 🤣
Solita vulgata di parte, di chi crede che propugnare la sola ed unica versione consentita sia il modo più semplice di porre il punto a capo alla storia. La storia è analisi non religione!
Quale sarebbe l'altra versione?
@@moleskine8042 No comment ... la risposta già è nota ma non accettata dalla "storiografia" dominante
@@walterpellesi5132ma mi facci il piacere 😅
Signor Pansa, è lei?
@@ferruccioveglio8090 🤣🤣
Sul volto dell'intervistatore campeggia il simbolo della nuova dittatura.
😂 ma fammi il piacere
La marcia su Parigi e prima ancora su Roma , rivoluzione , oggi presente qualcosa di eroico e sovrumano .
Interessante...ma al giornalista: levati quella.maschera stavi a 2 km.di distanza dall'interlocutorio
Anche l'altro zio fu "costretto" ad invadere la Polonia.
Due grandi vittime incomprese della storia.
Invincibili?
Sì. Però oggi l'autonomia differenziata, voluta da forze autonomiste regionaliste, piuttosto che non neofasciste, mette a serio repentaglio il dettato dei padri costituenti, e in particolare il menzionato articolo 3, redatto dal grande compagno Lelio Basso ...
Analisi competente e obiettiva. Grazie professore!
Per niente non porta nessun documento.. Solo teoria...
è tutto il contrario semmai di quanto hai detto
@@angelocuffari7488 ci sono documenti s decine, e poteva benissimo rinunciare a potere e ritirarsi a vita privata... Quando di fa una teoria di portano documenti e questi divulgatore non porta nessun documento storico...
@@marinopagnoncelli-xu6qr ma puoi scrivere in italiano corretto cortesemente? grazie!🤦👍😑
Anche il signor Gentile non samolto bene quello che chr dice .in sostanza è corretta la sua presentazione del fatti . quando pero' dichiara che si continuava a pensare anche da parte della sinistra che il movimento fascista si stesse dissolvendo dice un'assurdità , perché non è possibile che con tutte ledistruzioni
ma effettivamente il movimento fascista si è sciolto confluendo nei blocco nazionale, il PNF era soltato una ridenominazione di quello che era un gruppo politico nato per proporre una governo di unità nazionale. Mussolini mandò i carabinieri contro i ras che non volevano cedere il potere preso nelle città ribelli, l'ala libertaria, libertina in un certo senso "fiumana" del movimento fu annientata e forzò i leader a confluire nell'azione governativa, ad Italo Balbo fu data la guida di una forza in sviluppo, all'epoca priva alcun potere vero, con la sua capacità, volontà, ottimismo la trasformò ( l'aviazione ) in qualcosa di epico, ma questo è un altro discorso.
sempre va ricordato che i movimenti degli squadristi erano dei ribelli in seno al movimento stesso e cercarono più volte di uccidere Mussolini, questo fu la motivazione per la creazione dell'OVRA, al comando del quale c'era un popolare moderato ( insomma un democristiano, una specie di Mastella :P ) che in 20 anni non fece assassinare neppure un dissidente politico, cosa che ho assolutamente i miei dubbi sia accaduto nella presunta democrazia degli Stati Uniti sotto la mano pesante di McCarthy e Hoover.
Le "cose buone" fatte dal fascismo non sono una bella pagina di un libro brutto. Esse sono un insieme di riforme sociali nel quadro di una ben delineata visione della società. L'errore fondamentale fu quello di non aver dato, a partire dalla metà degli anni trenta, una svolta democratica con la riammissione dei partiti di opposizione e di libere elezioni che, con ogni probabilità, il fascismo avrebbe stravinto.
la visione della società era : chi non la pensa come noi o in galera o al confino o picchiato ! ecco una delle cose buone !!
l'errore fondamentale?? Lo squadrismo e i crimini che furono fatti due anni prima della marcia su Roma , pura attivita' crtiminale , al pari delle stragi mafiose del '92-93 ecco cosa era questa banda di delinquenti.
Il problema è che la storia si studia per come è avvenuta e non per come ci piacerebbe che fosse andata.
fai elenco delle cose belle dæi
Avrebbe stravinto cosa?
Nella realtà il fascismo è stata una dittatura di merde che ha affossato il paese.
"Fu costretto" a marciare su roma? cioè, tipo qualcuno gli ha puntato un fucile alla schiena e gli ha detto "marcia su roma o sparo"? Magari il dottore gli ha detto che per tenersi in salute lui doveva marciare, ha deciso di marciare su roma, e la cosa è poi stata fraintesa?
Quando comprerai un cervello nuovo per contestualizzare potrai porre una domanda senza risultare alquanto stupidino.
Se si fosse tirato indietro sarebbe scoppiata come minimo una guerra civile, ad esempio. Il ragionamento è lapalissiano, ben oltre le tue affermazioni che alludono sottilmente alla morale e l' etica.
@@titobenso2200 la domanda è intenzionalmente satirica, ma sembri non cogliere le sfumature e quindi le spiego. "siamo stati costretti a intervenire per proteggere il paese dai nemici e dai traditori" è la scusa usata da qualsiasi dittatore in qualunque colpo di stato dell'era moderna. poi una volta arrivati al potere questi dittatori reprimono i diritti fanno censura, ammazzano gli oppositori, e spesso trascinano il paese in guerre disastrose (tipicamente con la scusa "stanno opprimendo minoranze, dobbiamo proteggerli"). quindi io questa retorica non me la bevo. nel corso della storia le atrocità commesse sono sempre quelle e le scusanti usate per provare a giustificarle anche.
'Fu costretto' dai suoi camerati... Michele Bianchi lo costrinse a' marciare' su Roma, pretendendo che il Re desse l'incarico per Mussolini.
Mussolini si sarebbe accontentato di qualche ministero...
Erano i suoi che non volevano.
Se il Re non avesse dato l'incarico a Mussolini, i fascisti avrebbero scatenato un'altra guerra civile contro i socialisti (e anche i liberali).
@@titobenso2200 No, se si fosse tirato indietro non sarebbe successo niente, punto. La violenza squadrista si sarebbe smorzata col tempo, fino a sparire, e la società civile si sarebbe pacificata. Lui ha aprofittato di un momento di debolezza del governo per agire, da bravo politicante qual'era.
@@titobenso2200frottole non scoppiava nessuna guerra... Dai... Basta giustificare i comportamenti...! Sei come i neostalinisti che cercano di giustificare e sminuire la tragedia dello stalinismo...
Lo dici tu 🙄
W la liberta'....con la mascherina in faccia😅🤣🤣🤣
La marcia su Roma fu indetta , storicamente da Churchill cosi come da Cesare , ad oggi la destra continua a vincere democraticamente e costruttivamente , è questione di gerarchia e di leadership e basta .
Mussolini non partecipò mai alla marcia su Roma, da vigliacco qual era...
Oggi abbiamo la vera democrazia , per cui lottiamo sempre , per la medesima , speriamo bene.
Vero,adesso avete il piacere di mettere un pezzo di carta dentro una scatola 😂😂
@@alessandro4177esatto. Adesso il disturbo e la mafia e litalianismo
Faceva comodo agli inglesi e alla familia Sarfatti 🤔
Che bisogno c'era delle domande finali? Una buona lezione di storia che non si meritava di finire in un'accozzaglia di luoghi comuni del tipo "ignoranza-->fascismo" et similia.
Poi la considerazione sui 70 anni di democrazia che battono i 20 di fascismo è al limite del demenziale. Sono stati i principi liberaldemocratici a battere il fascismo o i carri armati liberaldemocratici?
Il fascio quadratico medio é abbastanza ignorante eh
Comunque il fascismo non ha perso solo per i carri armati, ha perso anche perché la nostra, seppur imperfetta e sgangherata, democrazia ha dimostrato di essere molto meglio
@@mariocanfora9117 questo non lo so, ci vorrebbero i dati. Comunque la domanda stabiliva proprio una proporzionalità inversa fra conoscenza della storia e fascismo, come a dire che se sei studiato sei antifascista. Il prof Gentile e il prof Heidegger approvano da lassù.
Quale sarebbe stata la sorte del fascismo senza la guerra non lo sa nessuno, certo è che allora il trionfo delle democrazie non era affatto scontato
@@epbrothers887 I dati ci sono eccome, basta andarseli a cercare. Se c'è un settore dove il Fascismo si è dimostrato fallimentare in modo spettacolare è quello economico, ovvero quelli che poi produce i carri armati.
Quanto alla sorte del Fascismo senza guerra, è abbastanza evidente che ignori un dato di fatto oggettivo: la guerra è il cardine dell'ideologia fascista e pensare ad un fascismo senza guerra, quello si che è demenziale.
@@epbrothers887ma il fascismo prevedeva la guerra quindi fallì in modo assoluto, una dittatura di merda.
Fu costretto? Poverino... Ora ascolto il video, che spesso è molto più interessante del titolo.
Se li scrivi tu i libri, molto meglio che nessuno li legga. Falsificare la storia è metodo vile e volgare ma purtroppo fin troppo comune tra voi "storici" a gettone ...
Lui è un storico, tra i più esperti sul fascismo, forse il più esperto. Lei invece, per curiosità, che titoli vanta per screditarlo così, in due righe, accusandolo di falsificazione e chiamandolo storico con le virgolette?
Vorrei precisare che le ho posto la domanda solo perché pare sia molto facile screditare gli storici in rete e non mi sembra una cosa corretta se non si è nelle condizioni di farlo. Ho colto questo messaggio sotto questo storico ma varrebbe ugualmente per Melloni, Cardini, Canfora, Barbero, Villari, ecc ecc.
@@erikraude146 Io sono soltanto un appassionato che ha approfondito l'argomento, ma oggigiorno il problema è proprio questo, che la cultura e la storia in particolare, è stata appaltata da una certa parte politica che ne modifica l'essenza, il contenuto fattuale, per proporne una visione a senso unico e così cercare di indirizzare e formare le generazioni future che, non andando da soli alla ricerca delle fonti storiche, si informano da questi pseudo storici di regime che, d'altra parte, se non seguissero la corrente non potrebbero mai avere il successo che hanno e parlare ad un pubblico così vasto, specie attraverso le trasmissioni televisive dove gli storici che ha citato pontificano e danno lezioni ad un pubblico che si beve di tutto
@@PRETORIANO76MF Si rende conto che un atteggiamento come il suo rischia di delegittimare il "principio della competenza" e il ruolo di chi si è specializzato in un determinato mestiere, rischia di elevare persone che, appunto, sono appassionati e non professionisti del mestiere allo stesso livello dei veri professionisti, o in senso inverso, abbassare quest'ultimi al livello di chi è un semplice appassionato. Non le sembra una tendenza un po' troppo pericolosa? In una ottica come questa non stona che a ricoprire determinati ministeri, da sempre e sotto ogni colore politico, siano state scelte figure che non possiedono nessuna conoscenza nella relativa materia: mi sorprendo di come questo non scandalizzi in massa gli elettori, tutti gli elettori.
Non credo che un appassionato, per quanto solerte - con qualche rarissima eccezione (che c'è sempre) -, abbia passato centinaia o migliaia di ore della propria vita in archivio, abbia letto, analizzato e interiorizzato altrettanti libri e pubblicazioni in molte diverse lingue, si sia confrontato con storici di altri paesi sulle questioni cui dedica una vita. Lei e tutti quelli che si appassionano - me incluso - non credo che lo abbiamo fatto e lo faremmo, se non in un'altra vita, perché ci vuole giusto il tempo di una vita per farlo.
Onestamente mi sembra che i più di loro si attengano ai fatti (Barbero e Gentile, per esempio) e per questo, per esempio, il primo ha pagato più di quanto richieda la decenza, visto che si è dovuto scontrare con l'ira dei neoborbonici.
Su tutto il resto - il successo, la politica, la televisione e le loro interconnessioni - mi sembra ingeneroso, ingiusto e riduttivo ridurre tutto e tutti alla "teoria dei manipolatori di cultura sotto l'influenza del regime". Io seguo da anni Barbero e, se fosse vero quello che dice, non credo che gli avrei sentito dire certe cose.
Delle volte ho l'impressione che per i non specialisti lo figura dello storico sia poco più di uno scribacchino, che ha letto dei libri - nemmeno tanti - su un argomento, e poi magari scrive un manualetto per la scuola primaria o secondaria, o qualche libro... e quindi se uno storico è questo, posso farlo anche io per conto mio, così non corro il rischio di essere ingannato.
Credo che si faccia sempre in tempo a ragionare, a porsi delle domande, a voler approfondire ascoltando più storici - ma loro, non altri - e rilevando punti di vista anche divergenti, ma tutto entro i propri evidenti limiti - cioè stando un passo indietro - e al contempo a rispettare la categoria che se ne occupa di mestiere, senza declassarla a una cricca di manipolatori politicizzati.
Ognuno dovrebbe fare il suo e su questo non si dovrebbe transigere.
NB: Spero sia chiaro che non ci sono intenti offensivi nel messaggio. Debbo però aggiungere che non voglio continuare questo scambio di messaggi - il che non le vieta ovviamente di rispondere - perché non credo porterà da nessuna parte o a nulla di buono. Per questo non risponderò, non per altro
@@erikraude146 con quanto scritto credo che abbia messo u po' troppa carne al fuoco... riguardo la politica e le scelte che compie, io in generale ho poca fiducia, quindi che siano tecnici o meno alla fine cambia poco o nulla rispondendo tutti sempre ai soliti centri di potere sovranazionali che ormai ben si conoscono...per le specifiche competenze degli storici credo che chiunque possa autonomamente approfondire uno specifico argomento e di quell'argomento in particolare, saperne almeno quanto, se non più, uno storico che parla di tutto un po'. In fine, parlando di Barbero, per quanto a me piaccia il suo modo di presentare gli argomenti che tratta, ma ovviamente conoscendo bene il suo orientamento politico (come le dicevo inevitabile per poter avere quel successo e quella visibilità) credo che nella polemica con i neo borbonici, avendola seguita seppure a riguardo in modo non approfondito, abbia fatto una magra figura, essendogli stati contestati dei dati incontrovertibili trovati in archivio riferiti a fatti da lui trattati con un po' troppa superficialità per ovvie ragioni opportunistiche e credo in quel caso anche commerciali. Detto questo poi ovviamente ognuno può avere giustamente le sue idee, a me fa rabbia solo constatare troppo spesso come la storia venga violentata e strumentalizzata per indirizzare le coscienze dei giovani, di chi non ha tempo o voglia di approfondire e così creare una visione a senso unico che è sempre quella dei vincitori e più in generale del politicamente corretto.
@@PRETORIANO76MF
_"soliti centri di potere sovranazionale"_
Grande Marco, insegnaci ad utilizzare un ambiguo frasario diventando antisemiti *covert* come te.
Il re in quel tempo e quindi la responsabilità politica poi come dice questo questo video non ebbe il coraggio di fare il re il sovrano cioè nel momento in cui la sua corona era in pericolo e la tenuta del paese messa in pericolo da un altro che ambiva al proprio stesso trono per paradosso dietro da promessa che lui comunque avrebbe mantenuto il trono un re decise di non agire e lasciare vedere le cose
Come andavano ma un re che ha la responsabilità della del paese e magari anche della propria Corona qualsiasi re di fronte a una situazione del genere non doveva avere dubbi a dichiarare lo stato di assedio
Mettere il paese in stato di emergenza e dichiarare questo questo squadrismo come nemici dello stato quali terroristi purtroppo questo sovrano forse aveva perso la verve del 14 boh ma non aveva nel bene o nel male la stessa del fondatore di questo regno Vittorio Emanuele II che messo di fronte alla situazione dei briganti ordinò alle forze armate di allora di fare tabula rasa e pulizia di quel fenomeno... Ovviamente quel fenomeno non ebbe tempo di organizzarsi o non potevo organizzarsi ma a prescindere dell'organizzazione o meno il re di quel tempo Vittorio Emanuele III di messo di fronte a tutto questo doveva fare quello che qualunque capo di stato dovrebbe fare in una situazione come quella non trattare dichiarare lo stato d'assedio e perseguire questa gente come criminale dello stato se avessi avuto il coraggio di farlo e quindi ovviamente affrontare il problema della di una guerra civile forse la corona si sarebbe rafforzata Ma noi siamo quest'acqua qui siamo i Paesi in cui chiunque è responsabilità politica per il quieto vivere non ha mai
Il coraggio di andare fino in fondo ad una storia siamo il paese del compromesso e delle mezze verità...
E allora il re incarnò chiaramente queste debolezze cui m ne approfittò..
La domanda da porsi se un re di fronte ad una situazione del genere quindi il re per eccellenza i regnanti dell'Inghilterra se si fosse arrivata la misurazione del genere qui come in Italia
Di fronte a tutto questo cosa avrebbero fatto avrebbero fatto ciò che si doveva fare
Ovvero su proposta del primo ministro dichiarare lo stato d'assedio e quindi poi lo stato di emergenza è perseguire questa gente come criminali dello stato può giungere al compromesso conferendogli addirittura l'incarico di primo ministro. Ovviamente questa non è un'ipotesi è successo veramente in Inghilterra
Con un personaggio che si chiama Oswald mosley che cercò di fare la stessa cosa in Gran Bretagna dove è lì un po' la gente durante il periodo degli anni 30 sia il governo
Con tutti gli strumenti della legge consentita evitarono che questo personaggio prendesse il pieno potere
E che poi nel 40 il primo ministro Churchill lo fece arrestare quando era evidente il suo piano. Avrebbe potuto fare la stessa cosa Il re qui da noi se avessi avuto abbastanza coraggio di farlo
Mi avevi i mezzi e gli strumenti . E c'era metà del paese che forse non lo vedeva
In certi momenti come dice un famoso detto la fortuna aiuta gli audaci in quel momento si doveva osare di avere coraggio per mantenere l'unità dello stato. In un periodo come quello qualsiasi il re che aveva a cuore il proprio paese non poteva né doveva trattare o scendere a compromessi.
col vagone letto - partendo dalla villa della Sarfatti - Grassini - col biiglietto pagatoi daglii Anielli - Rockfielly
E la Spagna? E il Portogallo? E comunque destra o sinistra il 900' è stato un secolo dei totalitarismi che molto poco avevano a che vedere con idee politiche e molto avevano a che fare con le nuove tecnologie e la loro diffusione: giornali, radio e telegrafi, collegamenti ferroviari e stradali con automezzi, un sistema novo di partito a diffusione capillare, consentito da queste tecnologie e la rapida riorganizzazione del sistema scolastico.
Viva il Duce ✋🏻🖤
Guarda che manco. Meloni lo esalta più, lo. Ha condannato pure. Lei... Ascoltala...
Delinquente
La demokrazia trapassa in dispotismo. (Platone), Se mi dimostrate che in demokrazia il popolo è realmente sovrano, mi cospargo il capo di cenere facendo ammenda... 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Perché sotto il fascismo a comandare è il popolo, certo...
@@minotaurus91Si perche e il popolo che governa non comanda
Ha avuto la capacità di condenzare nello spazio di 15 minuti,l'intero perchè del Fascismo.Aggiungere o sottrarre qualcosa è impossibile.
Indovina chi armò i fascisti
E il Re lascio ' ( fare). Ma prima bisogna chiedersi : Chi finanzio' l' impresa di Mussolini ( tra i paesi europei colonizzatori) .contro il socialismo in Italia ............
Ed era vero Versailles si era fatto, come al solito, gli affari propri.
Ma non si parla mai del LODO BIANCHI, fu quello il motivo, l' origine di tutto, ma nessuno ne parla
cos'è il lodo Bianchi?
Ottima illustrazione dei fatti. Complimenti al prof. Gentile. 👍
Non è. Illuarstazione di gatti ma teoria....
De Felice nel Mussolini , il rivoluzionario risponde , esattamente , come unico partito di destra assoluta e forte , estradando e costituzionalizzando il parlamento , togliendo e distruggendo l'estromissione della sinistra di forza . La marcia su Roma segna , di fatto , un ingresso di piena forza e sforzo verso l'ingresso e dunque lo stato eroico , eroico .
fu costretto? lei è proprio allievo del revisionismo storico di De Felice
La memoria che nasce dall'ignoranza! A parte le citazioni del Prof. VALIDISSIME, leggetevi MARCIA SU ROMA E DINTORNI di EMILIO LUSSU, volontario e decorato nella Grande Guerra!
le squadracce e ii fasci di combattimento/partito fascista andavano soppresse sul nascere con la forza .
mah,veramente Mussolini su Roma non ci ha proprio marciato,viaggiare in Vagone Letto non lo definirei ''marciare''
Sembra di capire che quindi il Fascismo fu non solo utile ma necessario per il progresso dell'Italia perchè con quella piccola Rivoluzione d'Ottobre esso spazzò via una classe politica che non aveva più nulla da proporre portando al potere la nuova borghesia nazionale nata dalle trincee della guerra. Mussolini aveva più volte scritto sul suo giornale "voglio fare come Lenin in Russia" e quello fu il modello cui per un secolo si ispirarono tutti i movimenti rivoluzionari del '900 nazismo compreso. Anche questo esempio e la convinzione di essere una necessità storica fu ,secondo me, uno dei fattori decisivi che scatenò l'insurrezione. Tanto se non l'avessero fatta i neri l'avrebbero fatta i rossi.
Una vera stronzata questa tua tesi, se è tua...
@marinopagnoncelli-xu6qr liberissimo di pensare ciò che vuoi però è un fatto storicamente provato che la classe dirigente fascista non proveniva da quella liberale fatta di altoborghesi e nobili.
"la nuova borghesia nata dalle trincee della guerra..." 😂.
Semmai, la vera borghesia, quella di sempre, ha sfruttato una massa di figli di proletari disperati e falliti, tornati dalle trincee stravolti dall'orrore della guerra, per usarli come manovalanza violenta e bloccare una vera rivoluzione...
Paura di finire come i Romanov.Vigliacchi !
Grazie, ogni volta che sento Gentile torno ad avere fiducia nell'umanita'.
😊
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Ma poverino... una vittima praticamente.
Si esattamente come fa Landini
Bellissima intervista. Grazie.
Levate di torno questi video con le maschere...soprattutto in questi video dove si parla di fascismo...sono in evidente continuita' con l'argomento dibattuto...e poi l'intervistatore in maschera e l'intervistato no...la logica esatta (inesistente peraltro) qual è?
Ottima lezione di storia da mandare ad Atreju!
W Giovanni Gentile, w De Felice....
Fu solo un bluff ben riuscito…