Ci tengo a ringraziare anche qui tutti coloro che hanno preso parte a questo video condividendo la loro visione e raccontando la loro esperienza. Naturalmente si tratta di un punto di vista personale che non costituisce una verità assoluta ma che comunque è un valido riferimento per chi si approccia alla scelta della facoltà di architettura.
Aver avuto a disposizione questo video (ed immagino i prossimi che pubblicherai) 11 anni fa quando scelsi di iscrivermi ad una Facoltà di Architettura, sarebbe stato enormemente di valore e aiuto! Con questi video si creerà una memoria ed uno storico a servizio dei futuri architetti! È un lavoro prezioso, proprio perché è raccontato da chi le facoltà le ha vissute e non, come giustamente dice, con slogan pubblicitari dell'università stesse
Uno dei motivi per cui ho prodotto questo video è stato quello di dare qualcosa che avrei voluto avere io ai tempi della scelta! Grazie per questo splendido commento, ha colto nel segno l'idea del video!
Potresti in un prossimo video approfondire il tema della differenza tra architetto e ingegnere ed inoltre quale tra i due trova più facilmente lavoro,grazie mille
Io ho studiato al politecnico di Milano, il tanto esaltato politecnico. Ecco, potrei dire con tranquillità che la facoltà di architettura potrebbe essere assolutamente abolita. Laboratori in stile scienze delle merendine con progetti nella realtà irrealizzabili, docenti perlopiù impreparati e zero preparazione al lavoro. Una indecenza.
Leggendo il commento mi chiedo: qual è lo scopo dell'università di architettura? Se l'obiettivo è insegnare a fare progetti "realizzabili" e preparare al mondo del lavoro (missione comunque semi impossibile) forse ha senso la tua critica ma allora l'università diventerebbe una sorta di istituto tecnico/professionale. Se invece l'università di architettura deve insegnare un metodo progettuale e un approccio culturale al progetto la realizzabilità diventa un parametro meno rilevante perché ci si muove su un piano completamente diverso. Sulla preparazione dei docenti può essere vero per la tua esperienza personale. Per me è stato diverso: anche io ho studiato al Politecnico e non ho trovato docenti impreparati e fuffaroli, anzi. Forse non hai idea di cosa succede nelle università "minori", in contesti più provinciali e meno noti.
@@archisax @ArchiSax Non intendevo dire che tutti i docenti fossero impreparati. Ho detto che granparte di loro lo erano, data la mia esperienza. Superficialità, lassismo e utilizzo di collaboratori spesso inadeguati. Tutto ciò per me è stata la costante. Poi ho avuto una minima parte di buoni docenti ma tutti improntati sempre sulle stesse cose, teorie molto utili per aprirsi la mente ma molto astratte e che se le dici una volta va bene ma se le ripeti al triennio e poi al biennio, tutti gli anni, non ci siamo. È evidente che i docenti vivono nel loro micro mondo chiamato poli. Per non parlare poi degli innumerevoli corsi opzionali. Di una inutilità e ripetitività inaudita. Il metodo progettuale anche questo è molto relativo. In tutti i laboratori mi è capitato che per il docente il progetto andasse bene e per un collaboratore no. Mi è capitato addirittura che lo stesso docente o collaboratore si auto contraddicesse. Per non parlare della tesi di laurea..sono stato bloccato con la discussione per un anno per che cosa? Perché ogni volta mi dicevano di cambiare nella grafica le ombre. Siamo seri ? Sull'università che non debba diventare un istituto tecnico condivido ma ci vorrebbe anche un giusto compromesso. Non è ammissibile che all'università non ti accennino neanche per sbaglio come si costruisca un palazzo.
Io vengo dallo IUAV e non è molto diverso. Insomma, diciamo che qui i docenti non sono impreparati (con qualche eccezione) ma spesso per composizione architettonica assumono docenti puramente accademici che non hanno mai costruito nulla nella realtà, solo raramente trovi docenti con esperienza sul campo, al di fuori dell'università, quindi, a mio avviso, le valutazione e le revisioni sono spesso arbitrarie. A una revisione il prof ti dice una cosa, la volta dopo presenti le modifiche che ti ha suggerito e il docente critica proprio le cose che ti ha detto lui di fare, poi spesso ho trovato anche docenti in contraddizione con gli assistenti, l'assistente dice una cosa, il docente il contrario e non sai mai cosa fare (anche perché spesso e volentieri i docenti per smaltire un po' di gruppi delegano agli assistenti, che alle volte sono inadeguati, magari neolaureati e ti dicono cose inutili, ultra generiche, senza sbilanciarsi troppo). Una volta feci revisione e la prof mi disse "ah bella questa idea, tienila, però cambia questo quello e quell'altro" la volta successiva di quella stessa idea mi disse "Ma no, non ha senso, cos'è sta roba?" Oppure porti un progetto in legno e a una revisione ti dice "no, fallo in acciaio" la revisione successiva glielo porti in acciaio e ti dice "No, ma che brutto in acciaio, fallo in legno" e magari la revisione dopo ancora ti dirà di farlo in mattoni. L'impressione che si ha è che ti dicano cose a caso tanto per farti lavorare e poi anche la valutazione finale sarà abbastanza a sentimento, ed è grave per laboratori che valgono 18 crediti e da cui dipende metà del voto di laurea e della media (perché da noi tutti i laboratori insieme sono 60 crediti su 120 in magistrale). Anche perché in laboratori con 3 materie che sulla carta dovrebbero valere il 33% l'una, alla fine vale l'80% composizione e il 20% le altre due, non si sa perché. Poi è da fare anche il discorso sui progetti che ti fanno fare, che come dici sono spesso irrealizzabili o comunque sono cose che capiterà a 1 persona su 1000 di dover progettare. Per dire, nessuno ci ha mai fatto progettare una casa singola, case a schiera, appartamenti, villette che di fatto sono le cose che il 90% delle volte ti capiterà di progettare negli studi, una volta uscito dall'università. Io vengo dall'istituto tecnico per geometri quindi molte cose le sapevo già fare, ma so per certo che ci sono persone laureate alla magistrale che non sanno cosa sia un disimpegno o che non sanno disegnare un tetto che non sia piano (parlo proprio del disegno geometrico delle falde di un tetto, ad esempio in un edificio ad L) quindi temo poi troveremo città con tutti tetti piani perché l'architetto non sa disegnare altro. Invece sai cosa ti fanno fare? Parlo per la mia esperienza, Mega museo in centro Milano, Villaggio turistico e mercato in Africa, progetto Urbanistico utopico a larga scala su una città dello Zimbabwe per risolvere la penuria d'acqua. Riprogettazione del Mose in ottica di un innalzamento del livello del mare nel 2100. Cioè boh, a quante persone capiterà di dover progettare quelle cose? Per carità, ci sta benissimo e sono d'accordo nel far progettare un museo, un albergo ecc. nell'ottica magari di concorsi di architettura, però prima dovrebbero insegnarci a progettare varie tipologie abitative, dalle fondamenta al disegno del tetto (come si fa al tecnico per geometri) e poi il museo ce lo contestualizzi a dovere e non lo poni in un'ottica di utopismo su larghissima scala. Sarebbe bello dedicare un laboratorio anche a una scuola, una palestra, una biblioteca o cose del genere, che potrebbe capitarti di dover progettare, invece fanno fare sempre musei nella metropoli o progetti su scala urbanistica in cui il 90% delle revisioni servono per determinare assi e volumi e solo le ultime due revisioni ci si concentra sulle planimetrie (che quindi vengono come vengono) Per non parlare del discorso materie insegnate, allo iuav ti trovi materie tipo Estetica, Botanica (non applicata), Storia dell'architettura antica, Storia dell'Arte e quest'anno addirittura storia del balletto. Che di fatto in ambito lavorativo sono assolutamente inutili, a meno che uno non voglia fare il docente di quelle materie o lo storico. Poi però non ti vengono insegnate materie tipo "Interior design", "visualizzazione architettonica", "modellazione digitale" "materiali", che di fatto sono cose utilissime che ti servirebbero una volta usciti dall'università, negli studi ti prendono per disegnare, modellare e renderizzare (progettare se ti va bene) non per parlargli della Domus aurea o delle Querce della fascia appenninica. Ho avuto colleghi, usciti dalla triennale che non sapevano usare autocad 2d! né tantomeno modellare qualcosa in 3d. Poi ci sono materie importanti cui però danno poco spazio, parlo ad esempio di meccanica delle strutture, da noi ti insegnano giusto a calcolare, in maniera decontestualizzata, una trave e una capriata, senza peraltro capire le applicazioni pratiche di ciò, se fai qualche altro corso non obbligatorio magari arrivi a progettare i ferri dei pilastri. Io ho avuto un solo corso di meccanica obbligatorio e pur avendo preso 30L non saprei minimamente fare i calcoli statici di una casa, dalle fondazioni al tetto e dovrei chiamare degli ingegneri e quello che ci hanno insegnato in quel corso semestrale, era grossomodo cose che già avevo imparato alle superiori. . Non ti insegnano neanche il predimensionamento di base, tanto per avere un'idea della distanza e sezione dei pilastri, altezza della trave o che so io, alcune cose ripeto, le avevo imparate meglio al tecnico per geometri. Anche Restauro; in triennale ce lo avevano fatto fare (anche molto bene), in magistrale, almeno il nostro docente (che è anche illustre e famoso non è certo un inetto) non ci ha fatto fare un progetto di restauro, ci ha fatto studiare i suoi progetti, che non ci capiterà mai di fare, parlo tipo di impermeabilizzazione della basilica di San Marco, restauro del castello di Rovigo, Lavori sulla basilica di San Giorgio a Venezia e sulla basilica della Salute. a chi cavolo capiterà di lavorare su quegli edifici importantissimi? E anche se a 1 su 10000 capiterà non è che possa copiare o prendere spunto dai suoi progetti che sono ultraspecifici per determinati problemi e fatti ad hoc. Quindi interessante, per carità, ma inutile. e mi fermo qui perché ce ne sarebbe ancora da dire... In sintesi: • cose negative: 1. allo IUAV ci sono tante materie inutili e teoriche e poche materie tecniche e scientifiche realmente spendibili nel mondo del lavoro. 2. Laboratori abbastanza arbitrari, in cui regna il caos, il docente non sa neanche lui cosa voglia e critica a prescindere con indicazioni arbitrarie e volubili. Pretendono disegni e render da professionista ma non ti insegnano a farli (e spesso nemmeno loro sanno usare software di disegno e modellazione né tantomeno sanno fare un buon render). 3. Appello unico, ci sono solo tre sessioni all'anno e un solo appello a sessione, quindi, oltre ad avere spesso e volentieri tutti gli esami accavallati negli stessi giorni, se ti va male l'esame devi aspettare mesi per ridarlo; anche le sessioni di laurea sono solo 3, quindi come nel mio caso, se non riesci a laurearti a settembre non puoi andare a ottobre/novembre ma devi andare a marzo, se non riesci a laurearti a marzo, devi aspettare fino a luglio (mentre altre università hanno anche sessioni intermedie) • Cose positive: 1.contesto geografico unico e bellissimo, 2.ottima biblioteca che ti permette di non spendere soldi in libri (anche piuttosto ben organizzata), 3.alcuni docenti molto validi, 4.laboratori estivi di progettazione con architetti internazionali (Seppur non abbia mai amato tali seminari e li abbia sempre vissuti un po' male, ne riconosco l'utilità e l'opportunità di arricchimento), 5.università di stampo umanistico, rispetto ad altre più tecniche (per me che sono amante delle discipline tecniche-scientifiche è uno svantaggio ma un amante delle discipline umanistiche da questo punto di vista farebbe bene ad iscriversi allo iuav), 6. buone opportunità di scambio con l'estero.
@@samuelmaso98 immagina che ti faccia un applauso dalla durata infinita... Ciò che hai scritto vale paro paro per il politecnico di Milano, quindi per tutta Italia. Vergogna, vergogna, vergogna! Storia del balletto...e poi usciamo che non sapremmo manco tirare su una villetta di un piano. Allucinante.
Posso chiederti se prossimamente potresti portare un video sulla scuola di architettura di Catania con sede a Siracusa, sarebbe tra le migliori in Italia, grazie mille
Analisi matematica, fisica tecnica, statica e scienza delle costruzioni sono i principali. In alcune facoltà ci sono altri corsi in aggiunta come tecnica delle costruzioni e analisi 2, però sempre sulla falsa riga dei principali!
Ci tengo a ringraziare anche qui tutti coloro che hanno preso parte a questo video condividendo la loro visione e raccontando la loro esperienza. Naturalmente si tratta di un punto di vista personale che non costituisce una verità assoluta ma che comunque è un valido riferimento per chi si approccia alla scelta della facoltà di architettura.
Aver avuto a disposizione questo video (ed immagino i prossimi che pubblicherai) 11 anni fa quando scelsi di iscrivermi ad una Facoltà di Architettura, sarebbe stato enormemente di valore e aiuto! Con questi video si creerà una memoria ed uno storico a servizio dei futuri architetti!
È un lavoro prezioso, proprio perché è raccontato da chi le facoltà le ha vissute e non, come giustamente dice, con slogan pubblicitari dell'università stesse
Uno dei motivi per cui ho prodotto questo video è stato quello di dare qualcosa che avrei voluto avere io ai tempi della scelta!
Grazie per questo splendido commento, ha colto nel segno l'idea del video!
Architettura allo IUAV è un esperienza di vita, un tuffo nella città più bella del mondo. Esperienza che rifarei 1000 volte!!
Sono in tanti passati dallo IUAV che la pensano come te.
se hai il Papa' che ti finanzia ...
e poi ti prende a lavorare con se'
@@yallowrosa non è il mio caso.... anzi
@@nicolabastianelli3658 facolta' desolante ua-cam.com/video/4EqmPwl9Tgc/v-deo.html
Potresti in un prossimo video approfondire il tema della differenza tra architetto e ingegnere ed inoltre quale tra i due trova più facilmente lavoro,grazie mille
Spunto interessante! Me lo segno! :)
Io ho studiato al politecnico di Milano, il tanto esaltato politecnico. Ecco, potrei dire con tranquillità che la facoltà di architettura potrebbe essere assolutamente abolita. Laboratori in stile scienze delle merendine con progetti nella realtà irrealizzabili, docenti perlopiù impreparati e zero preparazione al lavoro. Una indecenza.
Leggendo il commento mi chiedo: qual è lo scopo dell'università di architettura? Se l'obiettivo è insegnare a fare progetti "realizzabili" e preparare al mondo del lavoro (missione comunque semi impossibile) forse ha senso la tua critica ma allora l'università diventerebbe una sorta di istituto tecnico/professionale.
Se invece l'università di architettura deve insegnare un metodo progettuale e un approccio culturale al progetto la realizzabilità diventa un parametro meno rilevante perché ci si muove su un piano completamente diverso.
Sulla preparazione dei docenti può essere vero per la tua esperienza personale.
Per me è stato diverso: anche io ho studiato al Politecnico e non ho trovato docenti impreparati e fuffaroli, anzi.
Forse non hai idea di cosa succede nelle università "minori", in contesti più provinciali e meno noti.
@@archisax @ArchiSax Non intendevo dire che tutti i docenti fossero impreparati. Ho detto che granparte di loro lo erano, data la mia esperienza. Superficialità, lassismo e utilizzo di collaboratori spesso inadeguati. Tutto ciò per me è stata la costante. Poi ho avuto una minima parte di buoni docenti ma tutti improntati sempre sulle stesse cose, teorie molto utili per aprirsi la mente ma molto astratte e che se le dici una volta va bene ma se le ripeti al triennio e poi al biennio, tutti gli anni, non ci siamo. È evidente che i docenti vivono nel loro micro mondo chiamato poli. Per non parlare poi degli innumerevoli corsi opzionali. Di una inutilità e ripetitività inaudita.
Il metodo progettuale anche questo è molto relativo. In tutti i laboratori mi è capitato che per il docente il progetto andasse bene e per un collaboratore no. Mi è capitato addirittura che lo stesso docente o collaboratore si auto contraddicesse. Per non parlare della tesi di laurea..sono stato bloccato con la discussione per un anno per che cosa? Perché ogni volta mi dicevano di cambiare nella grafica le ombre. Siamo seri ?
Sull'università che non debba diventare un istituto tecnico condivido ma ci vorrebbe anche un giusto compromesso. Non è ammissibile che all'università non ti accennino neanche per sbaglio come si costruisca un palazzo.
Io vengo dallo IUAV e non è molto diverso. Insomma, diciamo che qui i docenti non sono impreparati (con qualche eccezione) ma spesso per composizione architettonica assumono docenti puramente accademici che non hanno mai costruito nulla nella realtà, solo raramente trovi docenti con esperienza sul campo, al di fuori dell'università, quindi, a mio avviso, le valutazione e le revisioni sono spesso arbitrarie.
A una revisione il prof ti dice una cosa, la volta dopo presenti le modifiche che ti ha suggerito e il docente critica proprio le cose che ti ha detto lui di fare, poi spesso ho trovato anche docenti in contraddizione con gli assistenti, l'assistente dice una cosa, il docente il contrario e non sai mai cosa fare (anche perché spesso e volentieri i docenti per smaltire un po' di gruppi delegano agli assistenti, che alle volte sono inadeguati, magari neolaureati e ti dicono cose inutili, ultra generiche, senza sbilanciarsi troppo).
Una volta feci revisione e la prof mi disse "ah bella questa idea, tienila, però cambia questo quello e quell'altro" la volta successiva di quella stessa idea mi disse "Ma no, non ha senso, cos'è sta roba?" Oppure porti un progetto in legno e a una revisione ti dice "no, fallo in acciaio" la revisione successiva glielo porti in acciaio e ti dice "No, ma che brutto in acciaio, fallo in legno" e magari la revisione dopo ancora ti dirà di farlo in mattoni. L'impressione che si ha è che ti dicano cose a caso tanto per farti lavorare e poi anche la valutazione finale sarà abbastanza a sentimento, ed è grave per laboratori che valgono 18 crediti e da cui dipende metà del voto di laurea e della media (perché da noi tutti i laboratori insieme sono 60 crediti su 120 in magistrale). Anche perché in laboratori con 3 materie che sulla carta dovrebbero valere il 33% l'una, alla fine vale l'80% composizione e il 20% le altre due, non si sa perché.
Poi è da fare anche il discorso sui progetti che ti fanno fare, che come dici sono spesso irrealizzabili o comunque sono cose che capiterà a 1 persona su 1000 di dover progettare.
Per dire, nessuno ci ha mai fatto progettare una casa singola, case a schiera, appartamenti, villette che di fatto sono le cose che il 90% delle volte ti capiterà di progettare negli studi, una volta uscito dall'università. Io vengo dall'istituto tecnico per geometri quindi molte cose le sapevo già fare, ma so per certo che ci sono persone laureate alla magistrale che non sanno cosa sia un disimpegno o che non sanno disegnare un tetto che non sia piano (parlo proprio del disegno geometrico delle falde di un tetto, ad esempio in un edificio ad L) quindi temo poi troveremo città con tutti tetti piani perché l'architetto non sa disegnare altro. Invece sai cosa ti fanno fare? Parlo per la mia esperienza, Mega museo in centro Milano, Villaggio turistico e mercato in Africa, progetto Urbanistico utopico a larga scala su una città dello Zimbabwe per risolvere la penuria d'acqua. Riprogettazione del Mose in ottica di un innalzamento del livello del mare nel 2100.
Cioè boh, a quante persone capiterà di dover progettare quelle cose? Per carità, ci sta benissimo e sono d'accordo nel far progettare un museo, un albergo ecc. nell'ottica magari di concorsi di architettura, però prima dovrebbero insegnarci a progettare varie tipologie abitative, dalle fondamenta al disegno del tetto (come si fa al tecnico per geometri) e poi il museo ce lo contestualizzi a dovere e non lo poni in un'ottica di utopismo su larghissima scala. Sarebbe bello dedicare un laboratorio anche a una scuola, una palestra, una biblioteca o cose del genere, che potrebbe capitarti di dover progettare, invece fanno fare sempre musei nella metropoli o progetti su scala urbanistica in cui il 90% delle revisioni servono per determinare assi e volumi e solo le ultime due revisioni ci si concentra sulle planimetrie (che quindi vengono come vengono)
Per non parlare del discorso materie insegnate, allo iuav ti trovi materie tipo Estetica, Botanica (non applicata), Storia dell'architettura antica, Storia dell'Arte e quest'anno addirittura storia del balletto. Che di fatto in ambito lavorativo sono assolutamente inutili, a meno che uno non voglia fare il docente di quelle materie o lo storico.
Poi però non ti vengono insegnate materie tipo "Interior design", "visualizzazione architettonica", "modellazione digitale" "materiali", che di fatto sono cose utilissime che ti servirebbero una volta usciti dall'università, negli studi ti prendono per disegnare, modellare e renderizzare (progettare se ti va bene) non per parlargli della Domus aurea o delle Querce della fascia appenninica. Ho avuto colleghi, usciti dalla triennale che non sapevano usare autocad 2d! né tantomeno modellare qualcosa in 3d.
Poi ci sono materie importanti cui però danno poco spazio, parlo ad esempio di meccanica delle strutture, da noi ti insegnano giusto a calcolare, in maniera decontestualizzata, una trave e una capriata, senza peraltro capire le applicazioni pratiche di ciò, se fai qualche altro corso non obbligatorio magari arrivi a progettare i ferri dei pilastri. Io ho avuto un solo corso di meccanica obbligatorio e pur avendo preso 30L non saprei minimamente fare i calcoli statici di una casa, dalle fondazioni al tetto e dovrei chiamare degli ingegneri e quello che ci hanno insegnato in quel corso semestrale, era grossomodo cose che già avevo imparato alle superiori. .
Non ti insegnano neanche il predimensionamento di base, tanto per avere un'idea della distanza e sezione dei pilastri, altezza della trave o che so io, alcune cose ripeto, le avevo imparate meglio al tecnico per geometri. Anche Restauro; in triennale ce lo avevano fatto fare (anche molto bene), in magistrale, almeno il nostro docente (che è anche illustre e famoso non è certo un inetto) non ci ha fatto fare un progetto di restauro, ci ha fatto studiare i suoi progetti, che non ci capiterà mai di fare, parlo tipo di impermeabilizzazione della basilica di San Marco, restauro del castello di Rovigo, Lavori sulla basilica di San Giorgio a Venezia e sulla basilica della Salute. a chi cavolo capiterà di lavorare su quegli edifici importantissimi? E anche se a 1 su 10000 capiterà non è che possa copiare o prendere spunto dai suoi progetti che sono ultraspecifici per determinati problemi e fatti ad hoc. Quindi interessante, per carità, ma inutile.
e mi fermo qui perché ce ne sarebbe ancora da dire...
In sintesi:
• cose negative:
1. allo IUAV ci sono tante materie inutili e teoriche e poche materie tecniche e scientifiche realmente spendibili nel mondo del lavoro.
2. Laboratori abbastanza arbitrari, in cui regna il caos, il docente non sa neanche lui cosa voglia e critica a prescindere con indicazioni arbitrarie e volubili. Pretendono disegni e render da professionista ma non ti insegnano a farli (e spesso nemmeno loro sanno usare software di disegno e modellazione né tantomeno sanno fare un buon render).
3. Appello unico, ci sono solo tre sessioni all'anno e un solo appello a sessione, quindi, oltre ad avere spesso e volentieri tutti gli esami accavallati negli stessi giorni, se ti va male l'esame devi aspettare mesi per ridarlo; anche le sessioni di laurea sono solo 3, quindi come nel mio caso, se non riesci a laurearti a settembre non puoi andare a ottobre/novembre ma devi andare a marzo, se non riesci a laurearti a marzo, devi aspettare fino a luglio (mentre altre università hanno anche sessioni intermedie)
• Cose positive:
1.contesto geografico unico e bellissimo,
2.ottima biblioteca che ti permette di non spendere soldi in libri (anche piuttosto ben organizzata),
3.alcuni docenti molto validi,
4.laboratori estivi di progettazione con architetti internazionali (Seppur non abbia mai amato tali seminari e li abbia sempre vissuti un po' male, ne riconosco l'utilità e l'opportunità di arricchimento),
5.università di stampo umanistico, rispetto ad altre più tecniche (per me che sono amante delle discipline tecniche-scientifiche è uno svantaggio ma un amante delle discipline umanistiche da questo punto di vista farebbe bene ad iscriversi allo iuav),
6. buone opportunità di scambio con l'estero.
@@samuelmaso98 immagina che ti faccia un applauso dalla durata infinita...
Ciò che hai scritto vale paro paro per il politecnico di Milano, quindi per tutta Italia.
Vergogna, vergogna, vergogna!
Storia del balletto...e poi usciamo che non sapremmo manco tirare su una villetta di un piano. Allucinante.
@@b.2003fat.UGUALE al politecnico di Torino. I professori erano meno preparati che quelli che ho avuto al liceo, un assurdità
Please can you do an explanation video of how to pass and prepare for the TEST ARCHED ? . Thank you !.
Che meraviglia!
Posso chiederti se prossimamente potresti portare un video sulla scuola di architettura di Catania con sede a Siracusa, sarebbe tra le migliori in Italia, grazie mille
Ti anticipo che sarà presente in un prossimo video che uscirà a breve!
Ciao! Ecco il video dove ho portato una testimonianza dalla scuola di architettura di Catania, sede Siracusa: ua-cam.com/video/6xS49JXgEDQ/v-deo.html
Contenuto fantastico 😉
Grazie mille!!!
Grande Sax!
Grazie mitico Carrassario!
Che materie si intendono precisamente quando parlate di materie scientifiche? Grazie in anticipo, grandissimo contenuto
Analisi matematica, fisica tecnica, statica e scienza delle costruzioni sono i principali.
In alcune facoltà ci sono altri corsi in aggiunta come tecnica delle costruzioni e analisi 2, però sempre sulla falsa riga dei principali!
Togliere l'apostrofo ai 3 cartelli: In assoluto qual è il punto forte dello IUAV ? Idem per Milano e per Torino Grazie
mi scuso per l'errore di grafia
Firenze fa schifo?
No, non direi proprio..
11:00 "esperienza a VE che consiglio" ... si, se il papa' ti da li soldi per viverci
Credo sia un discorso che vale per tutte le università.