24. Aristotele: la psicologia e la gnoseologia

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  • Опубліковано 11 кві 2020
  • Secondo Aristotele, la psicologia fa parte della fisica. Questo perché la psicologia studia l’anima, studia la psiche come dicevano i greci del tempo e la psiche è oggetto della fisica perché è forma “incorporata” nella materia, ossia dentro il nostro corpo.
    L’anima è quindi una sostanza calata nella materia che è, come la definisce il filosofo, “l’atto finale primo di un corpo che la vita in potenza” (Sull’anima, II, 312°, 27ss.). Ti ricordi della divisione tra potenza e atto. Ti ricordi l’esempio dell’uovo che è potenza e del pulcino che è atto. Ecco, il corpo è vita in potenza e diventa vita in atto solo grazie all’anima. È per questo che l’anima è l’atto finale perché è la realizzazione del corpo.
    Quindi, l’anima ha bisogno di un corpo per operare e, allo stesso tempo, il corpo ha bisogno dell’anima per poter diventare vita in atto. Quindi, si assiste ad una connessione tra anima e corpo in Aristotele, contrariamente ai pitagorici che invece ritenevano che l’anima fosse una sostanza a sé.
    Secondo il filosofo la psicologia ha tre funzioni principali:
    1. la prima è quella vegetativa perché l’anima nutre e si riproduce e questa è la caratteristica di tutti gli esseri viventi, a partire dalle piante;
    2. la seconda funzione è quella sensitiva che invece è tipica degli animali e dell’uomo che sono sensibili e in movimento
    3. la terza funzione è presente solo nell’uomo ed è quella intellettiva.
    All’interno della funzione intellettiva, che consente all’essere umano di conoscere le cose esiste l’intelletto passivo e l’intelletto attivo.
    L’intelletto passivo è la capacità dell’uomo di cogliere le forme intellegibili che sono in potenza dentro le cose. Quindi l’intelletto passivo è come se riuscisse a vedere l’uovo ma non riuscisse a vedere l’atto dell’uovo ossia il pulcino.
    L’intelletto attivo, invece, è la capacità di trasformare in atto le verità o i concetti universali che sono sia nelle cose sia nell’intelletto passivo. Ossia è la capacità di vedere l’atto ossia il pulcino a partire dalla potenza che è l’uovo. L’intelletto attivo, al contrario di quello passivo, non muore mai ed è quindi eterno. Invece, l’intelletto passivo si corrompe e quindi non è eterno.
    Rimane, però, un problema aperto legato al fatto che Aristotele non si interroga se questo intelletto attivo sia di pertinenza dell’uomo o di Dio o di entrambi. Aristotele non si pone questo quesito e saranno filosofi successivi a discuterne, specialmente nella scolastica araba e cristiana e durante il Rinascimento.
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    A presto. Dott.ssa Laura Pirotta, psicologa clinica.
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    #filosofia #aristotele #laurapirotta #psicologia

КОМЕНТАРІ • 4

  • @andrvmeda
    @andrvmeda Рік тому +3

    grazie mille, è stata molto chiara!

  • @MicheaSalerno_chinesiologoAMPA
    @MicheaSalerno_chinesiologoAMPA 4 роки тому +7

    Complimenti, molto utile questo canale. È una delle mie passioni la filosofia dal momento che studio nel settore scientico sportivo è utile un refresh sulle origini del pensiero critico Occidentale. 👍

  • @chiarabroglia4332
    @chiarabroglia4332 3 роки тому +2

    molto utile per spiegare a una classe la psicologia!

  • @nunziacastellano720
    @nunziacastellano720 3 місяці тому +2

    Io ti amo