Capiranno solo in pochi..ma allora noi di LC siamo messi strabene grazie alla diffusione porta a porta..vendiamo decine di migliaia di copie di quasi ogni nostra novità editoriale..grandi compagni! Avanti tutta!
@@fanarra1248 se ti piace pensarla così accomodati..battute stupide a parte..abbiamo centinaia di attivisti che li diffondono porta a porta,nei luoghi di lavoro e nelle università..ciò richiede tanto lavoro ma è molto più efficace della semplice esposizione in libreria..infatti trovi i nostri titoli anche nelle librerie..ma questo è un canale di ve ndita che non va oltre il 5%
Sì, ma quanto si guadagna? Ok le vendite, ma il guadagno dello scrittore non è stato mica menzionato, o sbaglio? E lo so che dipende da diverse variabili, ad es. Il prezzo di vendita
Aquarel Hearts per un cartaceo un autore riceve di solito intorno al 10% del prezzo di copertina, puó essere poco di più o poco di meno ma parliamo di scostamenti del 1-2%. Sulle copie digitali la situazione è più variabile: il 20% del del prezzo di vendita è iva (a differenza del cartaceo che ha il 4% e dei libri scolastici e universitari che sono esenti), dell’80% che rimane mediamente il 30% lo prende lo store (amazon/apple/kobo etc.) e il resto se lo dividono casa editrice e autore. Per le vendite digitali in sottoscrizione invece (es. kindle unlimited) l’autore riceve un tot. a download, di solito qualche decina di centesimi. Le vendite digitali in sottoscrizione oppure in offerta speciale o ancora gratis per un periodo limitato servono soprattutto per far salire nelle classifiche di vendita un libro ed aumentarne così la visibilità favorendo le vendite successive, più che guadagni sono investimenti in pubblicità.
per fare un conto semplice prendi il prezzo di copertina fratto 10 moltiplicato per il numero di copie vendute. esempio libro scientifico "di successo" con 1000 copie vendute a 10 euro, l'autore ci ha guadagnato 1000 euro cioé briciole.
@@daddysidrak1330 Quale verità? Negli altri paesi la digitalizzazione non ha portato ad una crisi dell'editoria? negli altri paesi non esiste l'analfabetismo funzionale, e sono tutti professori? Ripeto il mio bah.
@@darioildiario3001 quello che dici non ha senso, il razzismo si basa su un pregiudizio, qui parliamo di fenomeni ben documentati e molto probabilmente si verificano anche in nord Europa. La digitalizzazione non è un problema, ormai è evidente che l'industria cinematografica ha spazzato via l'editoria e non c'è nulla di male in questo. Nel video nessuno ha mosso una critica agli italiani, si voleva soltanto parlare di cosa significa pubblicare un libro nel 2019
@@daddysidrak1330 Parlo di autorazzismo, non di razzismo... parlo di questo parlare sempre male dell'Italia e degli italiani, che sinceramente mi dà fastidio... se ho frainteso il senso di questo video allora meglio così, ma mi pare che il tono generale di tutto il podcast sia stato quello, comunque.
@@darioildiario3001 ti sbagli, viene fatta una semplice analisi. Ti senti chiamato in causa perché pensi di leggere poco? Io onestamente si ma non mi sento in colpa per questo, seguo semplicemente i miei gusti. Si cerca di dare una visione d'insieme di un contesto sociale e per farlo è necessario generalizzare: è innegabile che oggi si legga meno che nel 1980. Non puoi sviluppare uno sguardo critico se ti dá fastidio dicano cose simili della "tua gente", siano essi gli italiani, i tuoi familiari, il tuo partito, la tua regione ecc, l'intento non è minimamente offensivo o screditativo
Sempre e comunque interessante
Capiranno solo in pochi..ma allora noi di LC siamo messi strabene grazie alla diffusione porta a porta..vendiamo decine di migliaia di copie di quasi ogni nostra novità editoriale..grandi compagni! Avanti tutta!
non conta se ve li comprate da soli :D
@@fanarra1248 se ti piace pensarla così accomodati..battute stupide a parte..abbiamo centinaia di attivisti che li diffondono porta a porta,nei luoghi di lavoro e nelle università..ciò richiede tanto lavoro ma è molto più efficace della semplice esposizione in libreria..infatti trovi i nostri titoli anche nelle librerie..ma questo è un canale di ve ndita che non va oltre il 5%
@@fanarra1248 no..battute stupide a parte il segreto è tanto lavoro..diffusione militante porta a porta, nei luoghi di lavoro e nelle università..
@@cristianporta5528 colpito nel vivo vedo
Sì, ma quanto si guadagna?
Ok le vendite, ma il guadagno dello scrittore non è stato mica menzionato, o sbaglio? E lo so che dipende da diverse variabili, ad es. Il prezzo di vendita
Aquarel Hearts per un cartaceo un autore riceve di solito intorno al 10% del prezzo di copertina, puó essere poco di più o poco di meno ma parliamo di scostamenti del 1-2%. Sulle copie digitali la situazione è più variabile: il 20% del del prezzo di vendita è iva (a differenza del cartaceo che ha il 4% e dei libri scolastici e universitari che sono esenti), dell’80% che rimane mediamente il 30% lo prende lo store (amazon/apple/kobo etc.) e il resto se lo dividono casa editrice e autore. Per le vendite digitali in sottoscrizione invece (es. kindle unlimited) l’autore riceve un tot. a download, di solito qualche decina di centesimi. Le vendite digitali in sottoscrizione oppure in offerta speciale o ancora gratis per un periodo limitato servono soprattutto per far salire nelle classifiche di vendita un libro ed aumentarne così la visibilità favorendo le vendite successive, più che guadagni sono investimenti in pubblicità.
per fare un conto semplice prendi il prezzo di copertina fratto 10 moltiplicato per il numero di copie vendute. esempio libro scientifico "di successo" con 1000 copie vendute a 10 euro, l'autore ci ha guadagnato 1000 euro cioé briciole.
Che...che stai comprando a tuo che? Tuo f...figlio? D:
Sempre questo autorazzismo, bah...
Bhe non basa le sue parole sul nulla... Un po' di verità c'è
@@daddysidrak1330 Quale verità? Negli altri paesi la digitalizzazione non ha portato ad una crisi dell'editoria? negli altri paesi non esiste l'analfabetismo funzionale, e sono tutti professori? Ripeto il mio bah.
@@darioildiario3001 quello che dici non ha senso, il razzismo si basa su un pregiudizio, qui parliamo di fenomeni ben documentati e molto probabilmente si verificano anche in nord Europa. La digitalizzazione non è un problema, ormai è evidente che l'industria cinematografica ha spazzato via l'editoria e non c'è nulla di male in questo. Nel video nessuno ha mosso una critica agli italiani, si voleva soltanto parlare di cosa significa pubblicare un libro nel 2019
@@daddysidrak1330 Parlo di autorazzismo, non di razzismo... parlo di questo parlare sempre male dell'Italia e degli italiani, che sinceramente mi dà fastidio... se ho frainteso il senso di questo video allora meglio così, ma mi pare che il tono generale di tutto il podcast sia stato quello, comunque.
@@darioildiario3001 ti sbagli, viene fatta una semplice analisi. Ti senti chiamato in causa perché pensi di leggere poco? Io onestamente si ma non mi sento in colpa per questo, seguo semplicemente i miei gusti. Si cerca di dare una visione d'insieme di un contesto sociale e per farlo è necessario generalizzare: è innegabile che oggi si legga meno che nel 1980. Non puoi sviluppare uno sguardo critico se ti dá fastidio dicano cose simili della "tua gente", siano essi gli italiani, i tuoi familiari, il tuo partito, la tua regione ecc, l'intento non è minimamente offensivo o screditativo