Piero Boitani, Introduzione alla tragedia
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- Опубліковано 2 жов 2024
- Nell’a.s. 2019-2020 l'Accademia delle Scienze, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino - Centro Studi sul Teatro classico e il MIUR, ha organizzato un corso di aggiornamento destinato ai docenti di scuole secondarie di primo e secondo grado intitolato Insegnare la tragedia classica. Il 3 gennaio 2019 il Socio Piero Boitani ha tenuto una lezione dal titolo Introduzione alla tragedia.
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L’Accademia delle Scienze di Torino è un ente di diritto privato che per statuto si propone di “contribuire al progresso scientifico, promuovendo ricerche e curando la pubblicazione dei loro risultati, contribuendo alla diffusione del sapere mediante congressi, convegni, seminari, conferenze e ogni altro mezzo ritenuto idoneo, e inoltre fornendo pareri e formulando proposte alle istituzioni pubbliche e a organismi privati nei campi di sua competenza”. Sin dalla sua fondazione nel 1783 missione principale dell’Accademia è rimettere in circolo il sapere.
Amante del mondo greco...amante della tragedia greca ....in ingua...inviterei tutti a leggere il passo di Lucrezio sul sacrificio di Ifigenia...per chi conosce il latino è un capolavoro
Un maestro e un oratore d'eccezione. Bravo
Tuttuo questo andra perduto per cecità e ignavia dei politici e sociologi che preferiscono una scuola del disimpegno e del divertimento!
Grazie.
Dopo 5' di ascolto, sono già incantato. Bravissimo!
Dotto e sublime
AMLETO, IV, 1
A quali usi ignobili possiamo servire, Orazio! E non potremmo forse seguire con
la fantasia la nobile polvere di Alessandro, fino a vederla usata per tappare un
barile?
ORAZIO
Sarebbe troppa fantasia, monsignore.
AMLETO
No, perché? Anzi, sarebbe accompagnarlo fin lì con moderazione, e guidati dalla
verosimiglianza. Alessandro morì, Alessandro fu seppellito, Alessandro tornò
polvere, la polvere è terra, con la terra si fa la calcina, e perché con quella
calcina in cui lui si mutò non potrebbero aver tappato un barile di birra?
L’onnipotente Cesare, defunto e convertito
in calce, tappa un buco per tener fuori il vento.
Ahi, la terra che il mondo universo ha atterrito
rattoppa un muro ed argina gli sbuffi del maltempo.
Ma zitti, zitti adesso! Arriva il re,
la regina, la corte!
Sì, però la conoscenza biblica non mi sembra un gran chè:
Genesi, nel peccato di Adamo ed Eva, non parla di mela ma di frutto. Casomai è il Cantico dei cantici che usa dei nomi di frutti.
La conoscenza del bene e del male è fare se stessi decisori di cosa è bene e cosa è male.
Non è che Adamo nel paradiso terrestre non sapesse far niente. È che non aveva bisogno di lavorare: poteva mangiare senza bisogno di lavorare.