Se finalmente ho avvicinato la storia e la filosofia lo devo a Canfora che durante le sue conferenze mi conforta anche per la sua oratoria forbita. È ovvio che i contenuti siano più o meno approfonditi in funzione degli uditori, ma per chi, come me, approccia praticamente da zero, queste risorse non hanno prezzo.
Bisognerebbe chiedersi come mai il problema del buon governo in quei tempi, stava così a cuore ai filosofi (la classe dei pensatori, degli indagatori liberi, dei protoscienziati) in opposizione a chi si affidava al responso degli dei e dei loro sacerdoti. Penso che la realtà fosse tremenda e lo scopo fosse quello di ridurre il più possibile l'infelicità umana (le crisi, le guerre, gli odi, le tragedie). Ed è rimasto un problema perché l'infelicità è ancora tanta. Se ognuno pensa ai cazzi suoi, in poche parole, l'umanità non sarà mai un luogo felice. La proprietà non ha alcun fondamento oggettivo; ce lo siamo inventati all'origine della civiltà. È una pura invenzione. Non esiste in natura. La verità è la verità e se appartenesse a qualcuno più che ad altri non sarebbe tale. Essa trascende tutte le idee e le esperienze individuali.
Il prof. Canfora ha insegnato filologia classica e vanta acclarate conoscenze in campo storico-storiografico, soprattutto di tipo politico, quindi sarebbe stato improprio attendersi una relazione di taglio propriamente filosofico, perlomeno nel senso di approfondimento della teoresi platonica (per questa c’è molto altro cui attingere e non certo solo tra i tedeschi, benché personalmente concordi sul fatto che in quella lingua siano comparsi quelli che potrebbero essere considerati, in senso assoluto, gli studi e le ricerche più importanti su Platone, a partire da metà ‘800). Nel merito vero e proprio, ritengo questo un intervento introduttivo al tema, annoso quanto ultra dibattuto tra gli specialisti (e non solo), che da’ il titolo alla relazione e al video: un argomento su cui i fiumi di inchiostro e di parole versati credo siano ancora lungi dal potersi considerare esauriti. Quindi, una specie di “lezione” preliminare in materia - non penso ambisse a proporsi qualcosa di diverso, e come tale andrebbe considerata.
Un nome una garanzia, interessante in particolare la vicenda della diade proprietà-famiglia tra Marx e Mazzini, e il flettersi della gerarchia tripolare nello sviluppo del pensiero platonico
Nella "Politeia" e nelle "Leggi" Platone tratta la donna in maniera molto diversa. Si è parlato di contraddizione, e questo è ridicolo. Nella dimensione politica, che è una dimensione orizzontale della vita, la donna può benissimo svolgere più o meno bene i diversi compiti come un uomo. Ma quando si tratta della "donna" e "dell'uomo" nel loro significato ultimo, che è quello delle rispettive anime, allora la differenza è abissale. La concezione ellenica era radicalmente opposta a quella cristiana. Nessun Dio aveva creato nulla, quindi l'Anima passava di esistenza in esistenza in attesa di raggiungere la condizione ottimale per l'immortalità. Tutte le forme di questo mondo erano servite come momenti particolari di purificazione. L'uomo era il vertice delle possibilità, quindi solo lui aveva la possibilità di accedere all'immortalità: o seguendo la via della Conoscenza come Socrate (Fedone), o quella della gloria immortalante degli eroi della tradizione greco.romana e Indoeuropea in genere. La donna non poteva passare direttamente all'immortalita. Lo scopo della sua vita consisteva nel vivere tutte le virtù "muliebri" nel modo più elevato possibile, in modo da ESAURIRE quella dimensione, perchè solo così, nella vita successiva poteva nascere "uomo", quindi accedere a quella possibile immortalità che come "donna" gli era SEMPRE preclusa.
@@michelebarbieri4932 Fin che vuole, basta leggere testi indoeuropei, dove viene del tutto ignorata la concezione monoteista e creazionista. L'Anima in sè è immortale e come tale compie la sua trasmigrazione tra varie forme (Mito di Er), oppure in mondi informali, qualora abbia raggiunto dimensioni superiori. E' la dottrina degli "Stati molteplici dell'Essere". Esiste un libretto di Renè Guènon con questo titolo (Ed. Adelphi), dove il Maestro della Tradizione condensa in poche pagine l'intera concezione del Vedanda Advayta del grande metafisico indiano Sankara. La stessa dottrina, oltre che nelle Upanisad, la puo' trovare nelle iniziazioni orfiche e in tutti gli iniziati all'orfismo: Pitagora Platone, Plotino fino al "cristiano" Meister Eckhart. E' la dottrina della Metempsicosi (da non confondere con l'odierna banalità della cosiddetta "reincarnazione"). In tutto questo mondo la donna segue sempre, aiuta e serve. Segno certo della sua subordinazione a chi, secondo la sua natura, compete la possibile "Liberazione", che significa il superamento di questo stato e il non ritorno' in esso. Secondo quella Tradizione "è difficile nascere uomo"........e la donna deve avere pazienza.
@@michelebarbieri4932 nel Timeo si dice esplicitamente che l'anima ingiusta (che non ha quindi vissuto facendo ciò per cui era portata)si reincarnerà in una donna (e poi nei diversi animali). Non ho infatti capito il riferimento di Canfora al Timeo per dare quasi ragione alla ragazza, quando il Timeo apparentemente ritratta completamente quanto detto ne "La repubblica" circa la il valore della donna. Quanto detto dall'autore del commento è verissimo, aggiungo che nella stessa Repubblica ci sono più commenti in cui si implica l'inferiorità della donna (ad esempio nel libro IX). Il discorso di Platone è molto più complesso di "ha teorizzato la parità tra uomo e donna", anche perché bisogna dividere il piano pratico da quello ontologico
@@michelebarbieri4932 io ti ho riportato il pensiero di Platone, per il quale il discorso ontologico è fondamentale, tu puoi rigettarlo ma qui si discuteva del contenuto del suo pensiero. La distinzione tra uomo e donna nei suoi scritti è ontologica
Nella repubblica di Platone nessuno sa chi è il proprio figlio, perché vengono tolti ai genitori poco dopo la nascita, così da poterli educare senza influenze e gelosie di parentela.
Inestimabile come al solito il grande Professor Luciano Canfora... Infangato così volgarmente da interruzioni pubblicitarie di una frequenza imbarazzante, volte a elemosinare spiccioli. Forse dovreste pubblicare video sui gattini...
E'il racconto ,breve , di una parte della filosofia platonica, con cenni ai tempi di Platone e tendenza ai tratti della Politeia con riferimenti al comunismo e Karl Marx,il tutto ovvio,conosciuto da tanti appassionati e autodidatti, studiosi di Platone, base conoscitiva scontata per coloro che fanno studi e ricerche da testi in tedesco ,in quanto i maggiori studiosi di Platone sono di lingua tedesca, basta consultare la bibliografia riguardo a Platone. In italiano manca il lessico platonico,un testo magnifico di M.Schäfer:la tendenza in italiano a raccontare il risaputo senza addurre ad una ermeneutica e originale visione di analisi ,propria di colui il quale racconta, e' comune a tutti gli studiosi di filosofia,in lingua italiana, senza analisi comparata bilingue o di terza lingua,niente di nuovo ! Discorso basilare ,elementare ,rintracciabile in innumerevoli testi :per i licei italiani del biennio va benissimo. Leggete Wieland,Heitsch, Kutschera,Schleiermacher, Wilamowitz von Möllendorf,Eller- studiosi tra i piu' noti in tedesco,poco tradotti in italiano o addirittura non esistenti in italiano- per una bella trasposizione e analisi al pensiero di Platone basti leggere soprattutto i Dialoghi ,con il lessico che in italiano,come vocabolario, manca,fondamentale soprattutto come inizio della lettura e studio. Fare cenno ad Aristoteles senza dire come fosse considerato da Platone la dice lunga... La giustizia e' la prima virtu' platonica ,segue la temperanza :basterebbe averle per un mondo di Paradiso. Platone non vantava meriti , ne' aveva "cresta" da grande intellettuale..coloro che si crogiolano della filosofia di Platone ,senza nemmeno citazione ai versi dei suoi testi in riferimento alle sue denominazioni,equivalgono ai manuali ,che nella propria lingua,tutti possono aver letto.
Per fortuna io ho avuto Platone e non il pubblico che puo' leggere come tutti leggono.."Lernen ist nichts anderes als Wiedererinnerung". "Der Mensch ist ein Paradoxes Wesen". "Der Geist ist alles,das Leben nichts"."Zeit in der Ewigkeit..gibt's keine Zeit". Platon.
1) sì , come si evince chiaramente sta parlando ad un gruppo di liceali. almeno che voglia far passare dall'asilo all' università, è lapalessiano che la pedagogia deve adattarsi ai cervelli e non il contrario..ma probabilmente sei a favore dell'eugenetica.. 2) Luciano è uno storico, e anzi troppo ne sa di filosofia non essendo il suo campo..altra cosa palese. 3) ah Carmelì !? ma chi caxxo te credi d'esse? ti fai grande citando nomi di tedeschi che tu dici di conoscere, tocca vedè se è vero... ma anche sti caxxi se fai paragoni del livello di un bambino delle scuole elementari che non è in grado di distinguere i campi semantici degli elementi di un discorso "perchè la giustizia è la prima virtù platonica., segue la temperanza..gne gne gne " ma che ridicolo modo sofistico è per aver ragione? nemmeno Gorgia arriverebbe a tanto. Ci dici , di leggere opere denigrando non così velatamente tutti quelli che non sanno il tedesco e dando degli ignoranti a chi conosce solo la nostra misera lingua italiana. Cioè sei riuscita nell'intento più difficile di tutti e ci vuole arte per questo o forse grande ignoranza su se stessi: criticare qualcuno con i difetti propri. Dar giù così ad un divulgatore della cultura, che brutta figura hai fatto, che bassezza, che povertà d'animo..brutto brutto... saprai pure il tedesco , l'aramaico o che diavolo ne so io ma c'hai n'invidia che te se magna a mozzichi sorè!!! poraccia te! il buon Luciano è colui che riceve il male, felice dunque, perchè come insegna Socrate è sempre più infelice colui che lo commette. ah carmelì studia de meno e ama di più !
una soddisfazione per la mente. Grazie prof. Canfora
Se finalmente ho avvicinato la storia e la filosofia lo devo a Canfora che durante le sue conferenze mi conforta anche per la sua oratoria forbita. È ovvio che i contenuti siano più o meno approfonditi in funzione degli uditori, ma per chi, come me, approccia praticamente da zero, queste risorse non hanno prezzo.
ottimo, ironico e acuto come sempre. un mito.
Bisognerebbe chiedersi come mai il problema del buon governo in quei tempi, stava così a cuore ai filosofi (la classe dei pensatori, degli indagatori liberi, dei protoscienziati) in opposizione a chi si affidava al responso degli dei e dei loro sacerdoti. Penso che la realtà fosse tremenda e lo scopo fosse quello di ridurre il più possibile l'infelicità umana (le crisi, le guerre, gli odi, le tragedie). Ed è rimasto un problema perché l'infelicità è ancora tanta. Se ognuno pensa ai cazzi suoi, in poche parole, l'umanità non sarà mai un luogo felice. La proprietà non ha alcun fondamento oggettivo; ce lo siamo inventati all'origine della civiltà. È una pura invenzione. Non esiste in natura. La verità è la verità e se appartenesse a qualcuno più che ad altri non sarebbe tale. Essa trascende tutte le idee e le esperienze individuali.
Grazie Prof. una lectio che aspettavo e che sentivo particolarmente
Il prof. Canfora ha insegnato filologia classica e vanta acclarate conoscenze in campo storico-storiografico, soprattutto di tipo politico, quindi sarebbe stato improprio attendersi una relazione di taglio propriamente filosofico, perlomeno nel senso di approfondimento della teoresi platonica (per questa c’è molto altro cui attingere e non certo solo tra i tedeschi, benché personalmente concordi sul fatto che in quella lingua siano comparsi quelli che potrebbero essere considerati, in senso assoluto, gli studi e le ricerche più importanti su Platone, a partire da metà ‘800).
Nel merito vero e proprio, ritengo questo un intervento introduttivo al tema, annoso quanto ultra dibattuto tra gli specialisti (e non solo), che da’ il titolo alla relazione e al video: un argomento su cui i fiumi di inchiostro e di parole versati credo siano ancora lungi dal potersi considerare esauriti.
Quindi, una specie di “lezione” preliminare in materia - non penso ambisse a proporsi qualcosa di diverso, e come tale andrebbe considerata.
Per chi si incuriosisce di filosofia questo è un importante documento, grazie.
3:09
Un nome una garanzia, interessante in particolare la vicenda della diade proprietà-famiglia tra Marx e Mazzini, e il flettersi della gerarchia tripolare nello sviluppo del pensiero platonico
Canfora sei un grande
Nella "Politeia" e nelle "Leggi" Platone tratta la donna in maniera molto diversa. Si è parlato di contraddizione, e questo è ridicolo. Nella dimensione politica, che è una dimensione orizzontale della vita, la donna può benissimo svolgere più o meno bene i diversi compiti come un uomo. Ma quando si tratta della "donna" e "dell'uomo" nel loro significato ultimo, che è quello delle rispettive anime, allora la differenza è abissale. La concezione ellenica era radicalmente opposta a quella cristiana. Nessun Dio aveva creato nulla, quindi l'Anima passava di esistenza in esistenza in attesa di raggiungere la condizione ottimale per l'immortalità. Tutte le forme di questo mondo erano servite come momenti particolari di purificazione. L'uomo era il vertice delle possibilità, quindi solo lui aveva la possibilità di accedere all'immortalità: o seguendo la via della Conoscenza come Socrate (Fedone), o quella della gloria immortalante degli eroi della tradizione greco.romana e Indoeuropea in genere. La donna non poteva passare direttamente all'immortalita. Lo scopo della sua vita consisteva nel vivere tutte le virtù "muliebri" nel modo più elevato possibile, in modo da ESAURIRE quella dimensione, perchè solo così, nella vita successiva poteva nascere "uomo", quindi accedere a quella possibile immortalità che come "donna" gli era SEMPRE preclusa.
@@michelebarbieri4932 Fin che vuole, basta leggere testi indoeuropei, dove viene del tutto ignorata la concezione monoteista e creazionista. L'Anima in sè è immortale e come tale compie la sua trasmigrazione tra varie forme (Mito di Er), oppure in mondi informali, qualora abbia raggiunto dimensioni superiori. E' la dottrina degli "Stati molteplici dell'Essere". Esiste un libretto di Renè Guènon con questo titolo (Ed. Adelphi), dove il Maestro della Tradizione condensa in poche pagine l'intera concezione del Vedanda Advayta del grande metafisico indiano Sankara. La stessa dottrina, oltre che nelle Upanisad, la puo' trovare nelle iniziazioni orfiche e in tutti gli iniziati all'orfismo: Pitagora Platone, Plotino fino al "cristiano" Meister Eckhart. E' la dottrina della Metempsicosi (da non confondere con l'odierna banalità della cosiddetta "reincarnazione"). In tutto questo mondo la donna segue sempre, aiuta e serve. Segno certo della sua subordinazione a chi, secondo la sua natura, compete la possibile "Liberazione", che significa il superamento di questo stato e il non ritorno' in esso.
Secondo quella Tradizione "è difficile nascere uomo"........e la donna deve avere pazienza.
@@michelebarbieri4932 nel Timeo si dice esplicitamente che l'anima ingiusta (che non ha quindi vissuto facendo ciò per cui era portata)si reincarnerà in una donna (e poi nei diversi animali). Non ho infatti capito il riferimento di Canfora al Timeo per dare quasi ragione alla ragazza, quando il Timeo apparentemente ritratta completamente quanto detto ne "La repubblica" circa la il valore della donna. Quanto detto dall'autore del commento è verissimo, aggiungo che nella stessa Repubblica ci sono più commenti in cui si implica l'inferiorità della donna (ad esempio nel libro IX). Il discorso di Platone è molto più complesso di "ha teorizzato la parità tra uomo e donna", anche perché bisogna dividere il piano pratico da quello ontologico
@@michelebarbieri4932 io ti ho riportato il pensiero di Platone, per il quale il discorso ontologico è fondamentale, tu puoi rigettarlo ma qui si discuteva del contenuto del suo pensiero. La distinzione tra uomo e donna nei suoi scritti è ontologica
Nella Repubblica di Platone i filosofi potrebbero fare entrare i figli nella medesima università in cui si lavora?
Nella repubblica di Platone nessuno sa chi è il proprio figlio, perché vengono tolti ai genitori poco dopo la nascita, così da poterli educare senza influenze e gelosie di parentela.
@@lucavendra9016 vedo cha ha colto assai bene il carattere sarcastico del mio post.
@@stigdagerman2556 avevo capito fosse sarcastico, ho risposto in maniera rigorosa perché ritengo che anche il sarcasmo debba rispettare la logica
Canfora eccellente e bello vederlo con gli studenti, ma 14 interruzioni pubblicitarie sono un po troppe
audio da Santa Messa
Stesse crollando il mondo devono fare lo spot..x me si son già superati i limiti della decenza..e tutto tace..proni al sistema...😂
Inestimabile come al solito il grande Professor Luciano Canfora...
Infangato così volgarmente da interruzioni pubblicitarie di una frequenza imbarazzante, volte a elemosinare spiccioli.
Forse dovreste pubblicare video sui gattini...
Signori c'è un eccesso di pubblicitá! Con tutte queste interruzioni è fastidiosissimo seguire il video!
😊98
E'il racconto ,breve , di una parte della filosofia platonica, con cenni ai tempi di Platone e tendenza ai tratti della Politeia con riferimenti al comunismo e Karl Marx,il tutto ovvio,conosciuto da tanti appassionati e autodidatti, studiosi di Platone, base conoscitiva scontata per coloro che fanno studi e ricerche da testi in tedesco ,in quanto i maggiori studiosi di Platone sono di lingua tedesca, basta consultare la bibliografia riguardo a Platone. In italiano manca il lessico platonico,un testo magnifico di M.Schäfer:la tendenza in italiano a raccontare il risaputo senza addurre ad una ermeneutica e originale visione di analisi ,propria di colui il quale racconta, e' comune a tutti gli studiosi di filosofia,in lingua italiana, senza analisi comparata bilingue o di terza lingua,niente di nuovo ! Discorso basilare ,elementare ,rintracciabile in innumerevoli testi :per i licei italiani del biennio va benissimo. Leggete Wieland,Heitsch, Kutschera,Schleiermacher, Wilamowitz von Möllendorf,Eller- studiosi tra i piu' noti in tedesco,poco tradotti in italiano o addirittura non esistenti in italiano- per una bella trasposizione e analisi al pensiero di Platone basti leggere soprattutto i Dialoghi ,con il lessico che in italiano,come vocabolario, manca,fondamentale soprattutto come inizio della lettura e studio. Fare cenno ad Aristoteles senza dire come fosse considerato da Platone la dice lunga... La giustizia e' la prima virtu' platonica ,segue la temperanza :basterebbe averle per un mondo di Paradiso. Platone non vantava meriti , ne' aveva "cresta" da grande intellettuale..coloro che si crogiolano della filosofia di Platone ,senza nemmeno citazione ai versi dei suoi testi in riferimento alle sue denominazioni,equivalgono ai manuali ,che nella propria lingua,tutti possono aver letto.
Per fortuna io ho avuto Platone e non il pubblico che puo' leggere come tutti leggono.."Lernen ist nichts anderes als Wiedererinnerung". "Der Mensch ist ein Paradoxes Wesen". "Der Geist ist alles,das Leben nichts"."Zeit in der Ewigkeit..gibt's keine Zeit". Platon.
1) sì , come si evince chiaramente sta parlando ad un gruppo di liceali. almeno che voglia far passare dall'asilo all' università, è lapalessiano che la pedagogia deve adattarsi ai cervelli e non il contrario..ma probabilmente sei a favore dell'eugenetica..
2) Luciano è uno storico, e anzi troppo ne sa di filosofia non essendo il suo campo..altra cosa palese.
3) ah Carmelì !? ma chi caxxo te credi d'esse? ti fai grande citando nomi di tedeschi che tu dici di conoscere, tocca vedè se è vero... ma anche sti caxxi se fai paragoni del livello di un bambino delle scuole elementari che non è in grado di distinguere i campi semantici degli elementi di un discorso "perchè la giustizia è la prima virtù platonica., segue la temperanza..gne gne gne " ma che ridicolo modo sofistico è per aver ragione? nemmeno Gorgia arriverebbe a tanto. Ci dici , di leggere opere denigrando non così velatamente tutti quelli che non sanno il tedesco e dando degli ignoranti a chi conosce solo la nostra misera lingua italiana. Cioè sei riuscita nell'intento più difficile di tutti e ci vuole arte per questo o forse grande ignoranza su se stessi: criticare qualcuno con i difetti propri. Dar giù così ad un divulgatore della cultura, che brutta figura hai fatto, che bassezza, che povertà d'animo..brutto brutto... saprai pure il tedesco , l'aramaico o che diavolo ne so io ma c'hai n'invidia che te se magna a mozzichi sorè!!! poraccia te! il buon Luciano è colui che riceve il male, felice dunque, perchè come insegna Socrate è sempre più infelice colui che lo commette. ah carmelì studia de meno e ama di più !
@@gabmas22 lascialo perdere! Saprà anche il tedesco. Leggendo il suo commento, si evince che sicuramente non conosce l'italiano.
Signora Speranza, lei in quale Ateneo insegna?
@@benedettaf6963 in nessuna! Voleva prendere nomi e ci è riuscita benissimo!