L'intenzionalita' c'è anche quando si gira con la macchina fotografica al collo cercando "qualcosa" motivato dalla nostra scelta del modo di vedere all'interno di una intenzione o una scelta di "soggetto" che indirizza la nostra voglia di trovare un qualcosa di non ben definito ma chiaro nella mente nel momento in cui riconosciamo qualcosa che ci passa sotto gli occhi e lo fotografiamo...o lo lasciamo stare in quanto non confacente alle nostre intenzioni. Si può partire avendo chiaro in mente cosa si vuole, magari frutto di una precedente osservazione, oppure frutto di casualità. Ovvio che bisogna avere chiare le intenzioni e la capacità di vedere le situazioni e saperle tradurre in modo efficace...purché ci sia coordinazione tra la mente e la macchina fotografica.
Certo... l'intenzionalità è la rispondenza dell'immagine con il proprio pensiero (può succedere anche in modo casuale). La casualità è la realizzazioni di immagini senza avere un "perimetro". Molte volte... se non hai un'intenzione non vedi immagini e subisci la scena (sostanzialmente la scena ha il controllo su di te). Ora ovviamente tutto questo è vero a patto di avere gli "strumenti", e non parlo di quelli tecnologici, per riuscire a farlo. Ovviamente questo è un altro discorso.
Video molto interessante e un po' "difficile". Io credo che ci sia sempre un mix tra intenzionalità e casualità l' importante è che si riesca a trasmettere il feeling della situazione. Ottima idea di aggiungere qualche foto alla fine di questi video.
Ciao Francesco, intanto ti ringrazio per le tue parole e per aver preso spunto da una mia considerazione. Vorrei solo precisare una cosa, su cui mi pare proprio che tu concordi, ma su cui non vorrei che qualcuno equivocasse: è ben diverso fotografare la scena, o il momento “straordinario”, che il caso ci propone e lo scattare a caso. Il “caso” è fondamentale nella street photography: tanti fotografi di street girano ore e ore cercando di cogliere (magari anche prevedendolo) quel che di straordinario l’ordinario può offrirgli. Ben diverso è il comportamento di chi si aggira per strade per lo più affollate scattando alla cieca per poi riguardare a posteriori cosa fanno quei gruppetti di persone imprigionati nel frame. Qui l’intenzionalità non esiste e ci si affida completamente alla casualità. Questo, secondo me, succede perché “l’educazione visiva” dei social trascina in quella direzione: purtroppo, lo dico dal mio punto di vista, chi si approccia alla fotografia di strada si perde facilmente nella moltitudine di gruppi che propongono immagini di questo tipo e poi pensa che sia “quella“ la street photography. Ovviamente ognuno è libero di scattare come vuole e a cosa vuole, ma quando qualcosa viene proposto come “street photography” una maggiore intenzionalità mi aspetterei di notarla. Grazie dell’ospitalità! 🙂
Premetto che non amo le categorie chiuse ma qualche paletto bisognerà pure metterlo per definire questa benedetta "street photography"! Uno di questi per me è che sia "candid". Se ci creiamo l'immagine che abbiamo in mente sulla strada posizionando soggetti e costruendoci la scena non è più street, è fotografia ,certamente, ma non street photography. Le foto appartenenti a questo genere dovrebbero essere intenzionalmente casuali! :)))) E l'attesa è una caratteristica fondamentale di questo genere. Aspettare che la casualità ci appaia con forme e modi che noi desideriamo o riteniamo interessanti. Ovviamente è il mio modesto parere.
Sicuramente per l'intenzionalità occorre conoscenza, tecnica e pensiero critico. E' decisamente più complesso. Nella realtà sono convinto che la confusione "Candid" e "Casuale" sia buona parte della deriva e della produzione inutile di immagini.
L'intenzionalita' c'è anche quando si gira con la macchina fotografica al collo cercando "qualcosa" motivato dalla nostra scelta del modo di vedere all'interno di una intenzione o una scelta di "soggetto" che indirizza la nostra voglia di trovare un qualcosa di non ben definito ma chiaro nella mente nel momento in cui riconosciamo qualcosa che ci passa sotto gli occhi e lo fotografiamo...o lo lasciamo stare in quanto non confacente alle nostre intenzioni. Si può partire avendo chiaro in mente cosa si vuole, magari frutto di una precedente osservazione, oppure frutto di casualità. Ovvio che bisogna avere chiare le intenzioni e la capacità di vedere le situazioni e saperle tradurre in modo efficace...purché ci sia coordinazione tra la mente e la macchina fotografica.
Certo... l'intenzionalità è la rispondenza dell'immagine con il proprio pensiero (può succedere anche in modo casuale). La casualità è la realizzazioni di immagini senza avere un "perimetro". Molte volte... se non hai un'intenzione non vedi immagini e subisci la scena (sostanzialmente la scena ha il controllo su di te).
Ora ovviamente tutto questo è vero a patto di avere gli "strumenti", e non parlo di quelli tecnologici, per riuscire a farlo. Ovviamente questo è un altro discorso.
Video molto interessante e un po' "difficile". Io credo che ci sia sempre un mix tra intenzionalità e casualità l' importante è che si riesca a trasmettere il feeling della situazione.
Ottima idea di aggiungere qualche foto alla fine di questi video.
Ciao Francesco, intanto ti ringrazio per le tue parole e per aver preso spunto da una mia considerazione.
Vorrei solo precisare una cosa, su cui mi pare proprio che tu concordi, ma su cui non vorrei che qualcuno equivocasse: è ben diverso fotografare la scena, o il momento “straordinario”, che il caso ci propone e lo scattare a caso.
Il “caso” è fondamentale nella street photography: tanti fotografi di street girano ore e ore cercando di cogliere (magari anche prevedendolo) quel che di straordinario l’ordinario può offrirgli.
Ben diverso è il comportamento di chi si aggira per strade per lo più affollate scattando alla cieca per poi riguardare a posteriori cosa fanno quei gruppetti di persone imprigionati nel frame. Qui l’intenzionalità non esiste e ci si affida completamente alla casualità.
Questo, secondo me, succede perché “l’educazione visiva” dei social trascina in quella direzione: purtroppo, lo dico dal mio punto di vista, chi si approccia alla fotografia di strada si perde facilmente nella moltitudine di gruppi che propongono immagini di questo tipo e poi pensa che sia “quella“ la street photography.
Ovviamente ognuno è libero di scattare come vuole e a cosa vuole, ma quando qualcosa viene proposto come “street photography” una maggiore intenzionalità mi aspetterei di notarla.
Grazie dell’ospitalità! 🙂
Concordo al 100%.
Magari ci facciamo una LIVE.... a presto! Piacere ospitarti.
@@slowphotographer volentieri, grazie mille!
Sono molto d'accordo (per quanto possa essere rilevante tale mio commento).
Tutto è importante. Ti ringrazio del commento.
Intenzionalità o casualità? L'una e l'altra.
Premetto che non amo le categorie chiuse ma qualche paletto bisognerà pure metterlo per definire questa benedetta "street photography"! Uno di questi per me è che sia "candid". Se ci creiamo l'immagine che abbiamo in mente sulla strada posizionando soggetti e costruendoci la scena non è più street, è fotografia ,certamente, ma non street photography. Le foto appartenenti a questo genere dovrebbero essere intenzionalmente casuali! :)))) E l'attesa è una caratteristica fondamentale di questo genere. Aspettare che la casualità ci appaia con forme e modi che noi desideriamo o riteniamo interessanti. Ovviamente è il mio modesto parere.
Sicuramente per l'intenzionalità occorre conoscenza, tecnica e pensiero critico. E' decisamente più complesso.
Nella realtà sono convinto che la confusione "Candid" e "Casuale" sia buona parte della deriva e della produzione inutile di immagini.
@@slowphotographer Sono pienamente d'accordo sulla confusione tra candid e casuale. Possiamo dire che candid è l'opposto di staged? :)