Dopo alcuni anni mi sto riavvicinando in questi giorni alla fotografia, sto usando UA-cam per fare un pò di ripasso e cercando info a proposito della macro fotografia ho trovato questo tuo video, sei una persona stupenda, grazie per il contributo !
La seguo con sincera ammirazione e apprezzo molto i suoi consigli. Da neofita quale sono spesso prevale il fascino sulla didattica, ma l'importante è assimilare i concetti corretti, sulla loro applicazione poi avrò tempo per lavorarci. Grazie.
Grazie Michele per questo video, condivido molto il tuo discorso riferito agli insetti, è vero ci comportiamo proprio così come dici tu, noi siamo molto più piccoli ci riteniamo intelligenti ma ne combiniamo di tutti i colori,tato per restare in tema. Riguardo alla macro penso che il discorso non sia così comlplicato, io ho fatto macro in passato bellissime con una Canon Digital IXUS i zoom da 5 Mega pixel una fotocamera compatta. Adesso ti sparano macchine da 25 50 Mp, ottiche che costano un rene la solita storia, consumiamo producono compriamo.
Grazie per aver illustrato questo interessante argomento con schiettezza e simpatia. Anche l'etica ha un peso importante per un gesto fotografico accorto e non improvvisato.
Bravissimo. Ho apprezzato tanto il finale. il rispetto dei piccoli insetti è importante quanto la salvaguardia dei panda. Si pensi al grave pericolo che corrono le api che rischiano di sparire con danno incalcolabile per la natura.
Condivido al 200%; tuttavia rimane il fatto che è uno dei possibili mondi della fotografia. Chi si avvicina alla macchina (parlo per me) non sa quale sia il campo in cui riuscirà ad esprimersi in maniera decente. Non può impegnare cifre notevoli subito per un obiettivo macro. Per iniziare, lenti addizionali (close up) e/o obiettivo invertito senza usare automatismi possono "iniziare" alla disciplina, non certo facilissima. Complimenti sinceri per la chiarezza e la schiettezza. Ci vorrebbero tanti video così !
Grazie per il commento. E' evidente che chi inizia debba fare delle prove - senza impegnare un capitale - prima di capire a quale genere fotografico dedicarsi in prevalenza. Ma il tutorial è dedicato a chi voglia fare seriamente macrofotografia. E a quel punto, io indico gli strumenti e le metodologie più efficaci per avere successo con il proprio lavoro (e - perché no? - con il proprio hobby). Cordiali saluti.
Utilissimo, grazie, se possibile, cerchi di rimettere a porto i livelli audio, molto diversi quando parla sulle immagini. E' un ottimo, sintetico, strumento didattico. Giustamente una nuova puntata sul FOCUS STACKING non sarebbe male. Cordiali saluti Gabriele Coassin
ciao, complimenti per il video, sei la prima persona che nomina i minerali nella fotografia macro che trovo su youtube! io vorrei acquistare una macchina fotografica ed un obbiettivo apposta per fare macro ai minerali (dimensioni da 0.5/a 5mm circa, sapresti consigliarmi che cosa acquistare come livello base per fare queste foto?
Grazie per l'apprezzamento. Di consigli per gli acquisti non ne do, semplicemente perché non conosco tutte le macchine e gli obiettivi esistenti in commercio, e quindi non saprei fornire un confronto attendibile. Comunque, dato il tema specifico, consiglio un apparecchio (reflex o mirrorless non fa differenza) equipaggiato con sensore APS-C e obiettivo macro (a focale fissa) di lunghezza focale non elevata (35-50mm).
@@mvculturalphotography ti ringrazio! Ma per quanto riguarda i megapixel del sensore, sono importanti? O posso optare per una macchina magari sui 16/20mp?
Grazie per l’accurato video. Mi permetto di porle due domande: -di un obiettivo macro se ne può fare un utilizzo anche ordinario? O ha dei limiti per la fotografia normale? -stabilizzatori ottici, lei li considera una favola, per quali ragioni?
Grazie per la sua domanda, che mi permette di precisare meglio alcune affermazioni apparentemente drastiche. L'obiettivo macro è di fatto un obiettivo normalisimo, che può essere usato anche all'infinito. Generalmente però, si tratta di un obiettivo miope, che vede bene da vicino e vede abbastanza male da lontano. Per questo motivo, le riprese effettuate a distanze medio lunghe, e in particolare all’infinito, possono essere affette da un contrasto meno evidente e da alcune aberrazioni ottiche. Sono piuttosto rari gli obiettivi macro che offrono prestazioni eccellenti anche a distanze medio lunghe. Per quanto riguarda gli stabilizzatori ottici, il problema è l’angolo di vibrazione. All’infinito, una minima vibrazione viene perfettamente compensata. Tuttavia, quando l’area inquadrata è molto piccola, basta un minimo spostamento per indurre un effetto di mosso molto evidente, che lo stabilizzatore ottico raramente riesce a compensare. Inoltre, il micromosso è strettamente dipendente dall’ingrandimento al quale si sottoporrà il fotogramma. Se il fotogramma viene poco ingrandito, l’effetto dello stabilizzatore ottico è eccellente. Ma quanto più si ingrandisce l’immagine, tanto più diventano evidenti gli spostamenti, fino a un punto al quale l’effetto dello stabilizzatore ottico diventa inefficace. Per questo motivo ho detto che gli stabilizzatori ottici sono un miracolo solo per chi crede a Babbo Natale: le fotografie che produco io vengono osservate dai clienti, che di solito sono molto esperti, al 100%. In questa situazione, anche un micromosso impercettibile viene impietosamente rilevato e non sempre lo stabilizzatore ottico riesce a ridurlo.
Dottor vacchiano, mi chiedevo a questo punto, perchè lei ha delle lenti ingrandimento close up? O meglio, se lei ne ha è perchè servono, a cosa quindi?
Esatto. A parità di rapporto di riproduzione (valore di R) gli obiettivi di corta focale devono lavorare molto più vicini al soggetto di quanto non facciano gli obiettivi di focale pù lunga.
Le regolazioni studiate per i principianti (macro, ritratto ecc.) vanno evitate. Per lavorare seriamente i casi sono solo tre: lavorare in manuale, impostando sia il tempo sia il diaframma (ma è scomodo); lavorare a priorità dei diaframmi (A o Av), impostando il diaframma e lasciando che la macchina scelga il tempo di otturazione in base alla luminosità rilevata dall'esposimetro (in questo caso è indispensabile controllare che il tempo impostato dalla macchina sia sufficientemente rapido, oppure - meglio - usare il flash); lavorare a priorità dei tempi (T o S), impostando il tempo di otturazione e lasciando che la macchina scelga il diaframma (fortemente sconsigliato in macrofotografia).
I miei complimenti. Molti "fotografi" parlano di macro come fotografia di moda e osannano la massima apertura, nessuno dice ai principianti che la macro ha bisogno della massima profondità di campo, ergo diaframmi chiusi. Un plauso, iscritto immediatamente.
Michele Vacchiano si figuri, per me è un piacere immenso! Con calma sto guardando tutti i suoi video e mi fa piacere che ci sia una persona schietta e sincera per una volta.
Riguardando per la 5 o 6 volta questo video mi sono accorto di una cosa, non ho capito bene l'uso che si può fare dei soffietti. Ha prodotto qualche video a riguardo? Posso chiederle se no come è possibile utilizzarli in modo proficuo?
Caro @Malkoitrek, i soffietti di proluga (così come i tubi, più robusti ma meno versatili) hanno la funzione di allungare il tiraggio, cioè di allontanare l'obiettivo (più precisamente, il secondo punto nodale dell'ottica) dal piano focale (pellicola o sensore). L'aumento del tiraggio provoca il conseguente ingrandimento del soggetto ripreso. Quanto più il soffietto si allunga, tanto più il soggetto viene ingrandito. Dall'allungamento del soffietto (o dei tubi) dipende anche la regolazione della distanza di ripresa. Tiraggio, lunghezza focale dell'obiettivo e distanza di ripresa sono regolati dall'equazione 1/f = 1/t + 1/d, dove "f" è la lunghezza focale dell'obiettivo, "t" è il tiraggio e "d" è la distanza di ripresa. Da questa equazione consegue che se sul soffietto monto obiettivi di lunga focale, avrò bisogno di un tiraggio maggiore ma potrò rimanere anche più lontano dal soggetto (a parità di ingrandimento) evitando di farlo fuggire (se si tratta di un animale). Il problema nasce quando pretendo di montare sul soffietto obiettivi progettati per riprese generiche (ad esempio il classico 50 millimetri), perché questi obiettivi sono corretti dalle aberrazioni per lavorare a distanze medio-lunghe. Se li costringiamo a lavorare al di sotto della loro distanza minima di messa a fuoco, le aberrazioni si evidenziano in modo drammatico, riducendo pesantemente la qualità dell'immagine. E montarli capovolti non migliora certo le cose. Ecco perché - anche sui soffietti o sui tubi di prolunga - andrebbero montati obiettivi appositamente progettati (cioè corretti dalle aberrazioni) per lavorare da vicino. Questi sono gli obiettivi macro. Un obiettivo macro montato su un soffietto può superare ampiamente il rapporto di 1:1, permettendo di ingrandire particolari minuti, come ad esempio l'occhio di una mosca. Spero di avere soddisfatto la sua curiosità. Cordiali saluti.
@@mvculturalphotography estremamente esaustivo, e mi ha messo molta curiosità sinceramente, visto che non ho mai provato a fare una foto con un 50 mm prolungato proprio per i motivi da lei sopra citati, ora sono estremamente incuriosito dalla cosa. A solo scopo didattico voglio provare a farne una, per capire cosa si intende esattamente con: "le aberrazioni si evidenziano in modo drammatico". Mi chiedo a questo punto, per quale altri scopi possono essere utilizzati i tubi o i soffietti di prolunga? Hanno un altri utilizzi oltre quello con obiettivi macro?
@Malkoitrek, fa benissimo a provarci. Per avere un raffronto esemplificativo, provi a leggere questo mio vecchio articolo: www.michelevacchiano.com/pubblicazioni/pdf/i30.pdf: ci sono tre immagini che troverà interessanti. I tubi o i soffietti di prolunga hanno l'unico scopo di aumentare il tiraggio e quindi di ingrandire il soggetto andandogli più vicino. Si usavano un tempo anche nella fotografia naturalistica con i teleobiettivi. Alcuni vecchi lungo-fuoco avevano una distanza minima di messa a fuoco di quattro metri. Questo voleva dire che se dovevo fotografare un nido di rondini a tre metri da me, non ce l'avrei fatta. Aggiungendo un tubo di prolunga tra la macchina e l'obiettivo, permettevo a quest'ultimo di fotografare al di sotto delle sua minima distanza di messa a fuoco. Con gli obiettivi moderni questa necessità è molto rara. Un tempo esistevano obiettivi macro "in montatura corta", cioè privi di elicoide di messa a fuoco. Questa si faceva esclusivamente allungando o accorciando il soffietto, esattamente come avviene negli apparecchi da studio a corpi mobili. Alcuni di questi obiettivi (cito fra tutti i Luminar di Carl Zeiss) raggiungevano rapporti di ingrandimento ai limtiti della microscopia (e in effetti erano obiettivi da microscopio adattati alla fotografia).
@@mvculturalphotography Quindi un Sigma 105 macro con i tubi di prolunga potrebbe essere un'ottima idea. Mi sto avvicinando da poco al macro e non so da che parte iniziare :)
Seguo con interesse ogni video. Da subito ho notato che lei esprime liberamente le sue idee senza nessuna “marchetta” e peli sulla lingua. Giusta la considerazione sugli obiettivi macro, sicuramente lo ha dato per scontato ma un neofita che vuole avvicinarsi ritengo, per i primi scatti, possa usare solo soffietto o tubi; dopo essersi conto. Potrà investire in un obiettivo macro
Potrebbe essere interessante aggiungere qualcosa riguardante il focus stacking, tecnica che permette di avere una elevata profondità di campo grazie alla unione di più immagini con diversa messa a fuoco.
Non metto in dubbio una sola parola di quanto esposto nel video, non avrei neanche la competenza necessaria per confrontarmi con tanta cultura fotografica, mi limito a constatare che vedo centinaia di foto fatte con i metodi "sbagliati" che sono, a mio giudizio, meravigliose e dettagliatissime, sicuramente nessuno usa tubi di carta, non mi è mai capitato in 59 anni di vedere qualcuno farlo e non avrebbe neanche senso visto che un anello di inversione o un tubo di prolunga costa pochissimo, in definitiva mi sembra un pò come se un insegnante di violino dicesse ai suoi allievi che uno Stradivari sia l'unico strumento possibile per suonare degnamente.
Gli obiettivi macro li comprano, li comprano come obiettivi da ritratto, di solito per fare macro consigliano l'anello di inversione da montare sullo zoom 18-55 kit per invertirlo. Forse molti pensano che la scritta "macro" sia decorativa
L'obiettivo macro può essere usato come obiettivo da ritratto, dato che lavora bene da vicino, quindi soprattutto nei primi piani. Però attenzione: se la modella non è perfettamente truccata (da un truccatore esperto in trucco fotografico), l'eccezionale potere risolvente dell'obiettivo macro farà risaltare in modo quasi "chirurgico" i più piccoli difetti della pelle, il che ci costringerà a un certosino lavoro di fotoritocco. Quando lavoravo con gli apparecchi a corpi mobili, utilizzavo talvolta il Rodenstock Apo-Ronar (soprannominato "il rasoio"), ma mi guardavo bene dall'utilizzarlo per un ritratto se non ero sicuro della bravura della truccatrice!
Si, sono d'accordo, un obiettivo macro si può usare per ritratto ma con la limitazione detta dovuta all'essere un obiettivo progettato per far risaltare al massimo i dettagli. Io stesso ho usato il Tamron 90 macro f/2,5 per ritratti ma sempre a tutta apertura o quasi. Ciò su cui non sono d'accordo è comprare un obiettivo macro per dedicarlo in maniera specifica al ritratto, se lo scopo è fare macro e anche ritratti allora va bene il mezzo tele macro, se solo ritratti trovo più logico rivolgersi ad obiettivi da ritratto, salvo che poi non si volgia dedicare la serata davanti al computer per ammorbidire ogni centimetro della pelle del volto su cui il macro avrà fato risaltare ogni piccolo difetto
Ho trovato il video interessante. Personalmente, non avendo tanti soldi da dedicare alla fotografia, ho sempre usato i tubi di prolunga assieme all' obiettivo normale (55 mm f 1,8) della mia Fujica ST705 ( al tempo le fotocamere della Fuji erano le reflex del povero, non certo come adesso che invece sono diventate macchine di élite o quasi). I risultati mi sembravano discreti, forse perché i rapporti di ingrandimento che raggiungevo non erano elevatissimi.
A parte il fatto che ho sempre considerato il "vecchio" 55mm Fuji un obiettivo eccellente, sono perfettamente convinto che le sue prestazioni, in unione con i tubi di prolunga, potessero essere ben più che discrete. Nel mio tutorial (obbligatoriamente drastico per motivi didattici) cerco di indicare ai fotografi la soluzione più sicura per ottenere risultati al di là di ogni possibile critica (almeno dal punto di vista squisitamente tecnico).
Video estremamente dettagliato, ma mi pare troppo "accademico" ognuno fa quello che può economicamente e sentimentalmente, non sono d'accordo sui metodi "sbagliati," non tutti sono fotografi di Airone o National Geografic.
Grazie per il suo commento. Sono perfettamente consapevole del fatto che non tutti possano permettersi un obiettivo macro. Ma i miei tutorial hanno lo scopo di indicare le procedure e le strategie migliori per avere successo con il proprio lavoro. E questo non riguarda solo i fotografi di Airone o National Geographic, ma anche quei dilettanti che hanno l'ambizione (grazie alle possibilità offerte dal web) non solo di condividere, ma anche di immettere sul mercato le proprie fotografie. E' un po' come quando ci si occupa di bricolage: tutti noi facciamo buchi nel muro usando i trapani acquistati al supermercato; ma quando chiamiamo un professionista, lui usa strumenti decisamente diversi. Differenza: noi ci mettiamo mezz'ora, rischiamo di fare un buco sbagliato e anche di farci male; lui ci mette dieci secondi e fa un buco perfetto. Di tutorial che insegnano a fare macro "professionale" con un tubo di carta da cucina e un obiettivo da ingranditore capovolto è piena la rete. Padronissimi di farlo, ma io lavoro in modo serio. Cordiali saluti.
Mitico Michele,sui rinoceronti meno delicati sono scoppiato :D Cosa ne pensi del Sigma 105mm f2.8 Macro? Con un flash anulare pensi che si possa ottenere qualcosa di buono insieme ad una Canon eos 77D?
Cosa significa sbagliato? Forse scomodo (le diverse soluzioni oltre agli obiettivi dedicati), ma sbagliato non credo proprio. Mi dispiace ma trovo questo video scoraggiante per un neofita. Io mi sono avvicinato alla macro proprio grazie ai tubi di prolunga. Non avevo soldi da spendere per una lente dedicata e non avevo idea se la macro fosse una strada entusiasmante. I tubi mi hanno permesso (con tutti i limiti del caso) di conoscere un mondo che mi sarebbe stato precluso. Io li consiglio eccome
Grazie per il commento, che mi permette di puntualizzare. Il mio tutorial ha lo scopo di illustrare quello che - al momento - è il metodo più sicuro e più professionale per ottenere macrofotografie perfette. Non dico che con un obiettivo generico (cioè non macro) montato sui tubi di prolunga non si possa fare macrofotografia, ma che le fotografie ottenute con quel metodo rischiano di essere affette da una quantità tale di aberrazioni da risultare visibilmente più scadenti di quelle realizzate con un vero obiettivo macro. Viste sullo schermo del PC, o stampate in formato 20x30, le fotografie sono tutte belle. E sicuramente il fotoamatore si può accontentare - e anzi entusiasmare - dei risultati raggiunti. Ma l'attuale mercato della fotografia è agguerrito ed esigente: gli stessi professionisti sono costretti (e questo è un bene, non un male) a reggere la concorrenza di fotoamatori decisamente bravi, ai quali il web ha finalmente dato la possibilità di proporre al mercato le proprie fotografie. Questo ha alzato l'asticella, e se da un lato i social network ci propongono un mare di spazzatura, dall'altro i clienti esperti (quelli che ricompensano il lavoro del fotografo con dei soldi, non con un like) pretendono una qualità senza compromessi. La mia apparente intransigenza e la mia severità hanno come scopo quello di indicare la strada più sicura per ottenere il successo con il proprio lavoro. E questo serve anche ai neofiti, se hanno l'ambizione di potere - un giorno - vendere o esporre a un pubblico esperto le proprie fotografie. Grazie ancora per l'attenzione con cui ha seguito il mio lavoro e cordiali saluti.
Grazie a lei per la risposta. Vedo che è una persona seria e la rispetto molto per questo. Tuttavia mi permetto ancora una volta di dissentire. Sono convinto che un video come questo da lei realizzato, non sia indirizzato ad un pubblico di professionisti, che di certo non ne ha bisogno, perché padrone sia di conoscenza tecnica, che di budget da investire in attrezzatura professionale appunto. Questo video sarebbe più utile per un pubblico che si sta affacciando alla fotografia, o in questo caso alla macrofotografia, e ribadisco che nel modo in cui ha posto la questione (non ammettendo compromessi), lei scoraggia le nuove leve. Stiamo più sul generico, parliamo di fotografia in generale e non di un genere specifico. Sarebbe come dire che se vuoi iniziare a fare foto, puoi solo farlo con una full frame con lenti di serie “L", perché ottiche di qualità inferiore sono troppo buie, non sono nitide, causano aberrazioni cromatiche, ecc ecc. Facciamo appassionare le persone, infondiamo loro il nostro amore per questa splendida arte, non scoraggiamole prospettando un mondo tremendamente inquadrato (l’arte, per fortuna, ti forza ad uscire dagli schemi, dagli incasellamenti, a reinventarti e trovare strade sempre più creative) e difficile da raggiungere. Ritengo che l’investimento migliore sia sulla tecnica e sulla pratica piuttosto che sull’attrezzatura. Ricordo la prima volta che ho preso in mano questi tubetti da 17 euro. Ricordo l’emozione di essermi avvicinato ad un micromondo a me sconosciuto. Brulicante di una vita che neanche sapevo esistesse. Ricordo anche la fatica che ho fatto a portare a casa quelle due o tre foto decenti (per me non solo decenti, ma entusiasmanti proprio perché assolutamente nuove), il mal di schiena per essere stato curvo delle ore, le imprecazioni perché il soggetto mi sfuggiva ancor prima di averlo messo a fuoco. Ma di contrappunto ricordo anche l’immensa soddisfazione di averle portate a casa queste immagini. E di averle portate a casa con un’attrezzatura “da poveracci”. Poi pian piano (tecnica ed esperienza), i risultati sono costantemente migliorati, il budget e l’attrezzatura sono rimasti tali per un po’, finchè ho realizzato quelle due immagini che mi hanno restituito denaro oltre che orgoglio e soddisfazione. Il tutto ottenuto con una lente manuale e un tubo di prolunga da 21mm. Poi ho sentito la necessità (e ho avuto la possibilità) di evolvermi. Ma poi. Dopo. Dopo avere avuto la possibilità di avvicinarmi a questo genere grazie ad attrezzi che lei considera giocattoli. Cosa sarebbe accaduto se avessi visto prima questo video e avessi ascoltato le sue parole? Non sarebbe capitato a me, per carità, 😊 per come sono fatto avrei ricercato altre migliaia di fonti. Però quello che voglio dire (e mi perdoni davvero se l’ho fatta così lunga, la prenda per una chiacchierata con qualcuno che condivide la sua stessa passione) è che in quanto divulgatore, su un mezzo così potente com’è internet ai giorni nostri, lei ha una responsabilità importantissima nei confronti del suo “pubblico”. Spero che questa nostra chiacchiera non le abbia fatto solo perdere tempo, non ho la pretesa che condivida le mie parole, ma spero le portino un valore aggiunto. Di nuovo grazie, a presto Riccardo
La ringrazio per avermi presentato un punto di vista diverso dal mio (ma non poi tanto, in sostanza). Farò tesoro delle sue osservazioni e cercherò di essere meno drastico in futuro. Magari riprenderò l'argomento macrofotografia in modo più "morbido" e possibilista, non contraddicendomi, ma considerando le strade alternative che lei mi ha così chiaramente prospettato. Spero che continui a seguire i miei tutorial. Cordiali saluti.
moltissime macro ad altissimo livello sono fatte con luce naturale, il flash o altri tipi di illuminazione non sono necessari e quando si utilizzano devono servire per migliorare la foto e non per danneggiarla.. Vorrei aggiungere per i neofiti macro le foto mostrate nel video sono di qualità media e proprio l'illuminazione estremamente dura le ha danneggiate.
Vorrei vedere queste macro di altissimo livello fatte a mano libera senza flash. Ma le vorrei vedere non a 1920 pixel sul lato lungo, bensì in dimensioni reali, salvate come TIFF a 16 bit.
Allora è ovvio che con il cavalletto e il soggetto fermo non ci sia bisogno del flash. Io parlo di (e pratico) macrofotografia sul campo con soggetti vivi e in movimento.
Dopo alcuni anni mi sto riavvicinando in questi giorni alla fotografia, sto usando UA-cam per fare un pò di ripasso e cercando info a proposito della macro fotografia ho trovato questo tuo video, sei una persona stupenda, grazie per il contributo !
Molto interessante e soprattutto lodevole la parte finale sull'etica e il rispetto delle forme di vita più piccole. Grazie.
La seguo con sincera ammirazione e apprezzo molto i suoi consigli. Da neofita quale sono spesso prevale il fascino sulla didattica, ma l'importante è assimilare i concetti corretti, sulla loro applicazione poi avrò tempo per lavorarci. Grazie.
Questo video è talmente professionale che diventerà la mia bibbia della macrofotografia. Grazie!
complimenti per la schiettezza e la chiarezza. Concordo con il messaggio pro natura. Grazie - Roberto
Grazie Michele per questo video, condivido molto il tuo discorso riferito agli insetti, è vero ci comportiamo proprio così come dici tu, noi siamo molto più piccoli ci riteniamo intelligenti ma ne combiniamo di tutti i colori,tato per restare in tema. Riguardo alla macro penso che il discorso non sia così comlplicato, io ho fatto macro in passato bellissime con una Canon Digital IXUS i zoom da 5 Mega pixel una fotocamera compatta.
Adesso ti sparano macchine da 25 50 Mp, ottiche che costano un rene la solita storia, consumiamo producono compriamo.
Grazie per aver illustrato questo interessante argomento con schiettezza e simpatia. Anche l'etica ha un peso importante per un gesto fotografico accorto e non improvvisato.
Bravissimo. Ho apprezzato tanto il finale. il rispetto dei piccoli insetti è importante quanto la salvaguardia dei panda. Si pensi al grave pericolo che corrono le api che rischiano di sparire con danno incalcolabile per la natura.
Condivido al 200%; tuttavia rimane il fatto che è uno dei possibili mondi della fotografia. Chi si avvicina alla macchina (parlo per me) non sa quale sia il campo in cui riuscirà ad esprimersi in maniera decente. Non può impegnare cifre notevoli subito per un obiettivo macro. Per iniziare, lenti addizionali (close up) e/o obiettivo invertito senza usare automatismi possono "iniziare" alla disciplina, non certo facilissima. Complimenti sinceri per la chiarezza e la schiettezza. Ci vorrebbero tanti video così !
Grazie per il commento. E' evidente che chi inizia debba fare delle prove - senza impegnare un capitale - prima di capire a quale genere fotografico dedicarsi in prevalenza. Ma il tutorial è dedicato a chi voglia fare seriamente macrofotografia. E a quel punto, io indico gli strumenti e le metodologie più efficaci per avere successo con il proprio lavoro (e - perché no? - con il proprio hobby). Cordiali saluti.
Grazie per avermi chiarito alcuni dubbi, ottimo mentore.
grazie per il tutorial....
Ma soprattutto per il messaggio di rispetto della natura .
Mi sono da poco avvicinato alla fotografia close-up, ottimo canale, complimenti!
Complimenti! Un ottimo video con giustissime considerazioni!
Grazie Michele Vacchiano . HO SENTITO E VISTO FORTE E CHIARO.
Grazie per i consigli molto appropriati. Condivido il comportamento etico nel rispetto della natura. :-)
Ho visto un tuo video....ora nn me ne perdo uno......e sono anche iscritto....complimenti
grande...un bravissimo fotografo
Utilissimo, grazie, se possibile, cerchi di rimettere a porto i livelli audio, molto diversi quando parla sulle immagini. E' un ottimo, sintetico, strumento didattico.
Giustamente una nuova puntata sul FOCUS STACKING non sarebbe male.
Cordiali saluti
Gabriele Coassin
Per obiettivo Canon 100 f 2,8 L che flash potete consigliare per macrofotografia? Grazie
Grazie per la sublime poetica
...dedicatevi ai rinoceronti. Meraviglioso!!!
ciao, complimenti per il video, sei la prima persona che nomina i minerali nella fotografia macro che trovo su youtube! io vorrei acquistare una macchina fotografica ed un obbiettivo apposta per fare macro ai minerali (dimensioni da 0.5/a 5mm circa, sapresti consigliarmi che cosa acquistare come livello base per fare queste foto?
Grazie per l'apprezzamento. Di consigli per gli acquisti non ne do, semplicemente perché non conosco tutte le macchine e gli obiettivi esistenti in commercio, e quindi non saprei fornire un confronto attendibile. Comunque, dato il tema specifico, consiglio un apparecchio (reflex o mirrorless non fa differenza) equipaggiato con sensore APS-C e obiettivo macro (a focale fissa) di lunghezza focale non elevata (35-50mm).
@@mvculturalphotography ti ringrazio! Ma per quanto riguarda i megapixel del sensore, sono importanti? O posso optare per una macchina magari sui 16/20mp?
Grazie per l’accurato video.
Mi permetto di porle due domande:
-di un obiettivo macro se ne può fare un utilizzo anche ordinario? O ha dei limiti per la fotografia normale?
-stabilizzatori ottici, lei li considera una favola, per quali ragioni?
Grazie per la sua domanda, che mi permette di precisare meglio alcune affermazioni apparentemente drastiche.
L'obiettivo macro è di fatto un obiettivo normalisimo, che può essere usato anche all'infinito.
Generalmente però, si tratta di un obiettivo miope, che vede bene da vicino e vede abbastanza male da lontano.
Per questo motivo, le riprese effettuate a distanze medio lunghe, e in particolare all’infinito, possono essere affette da un contrasto meno evidente e da alcune aberrazioni ottiche.
Sono piuttosto rari gli obiettivi macro che offrono prestazioni eccellenti anche a distanze medio lunghe.
Per quanto riguarda gli stabilizzatori ottici, il problema è l’angolo di vibrazione.
All’infinito, una minima vibrazione viene perfettamente compensata.
Tuttavia, quando l’area inquadrata è molto piccola, basta un minimo spostamento per indurre un effetto di mosso molto evidente, che lo stabilizzatore ottico raramente riesce a compensare.
Inoltre, il micromosso è strettamente dipendente dall’ingrandimento al quale si sottoporrà il fotogramma.
Se il fotogramma viene poco ingrandito, l’effetto dello stabilizzatore ottico è eccellente.
Ma quanto più si ingrandisce l’immagine, tanto più diventano evidenti gli spostamenti, fino a un punto al quale l’effetto dello stabilizzatore ottico diventa inefficace.
Per questo motivo ho detto che gli stabilizzatori ottici sono un miracolo solo per chi crede a Babbo Natale: le fotografie che produco io vengono osservate dai clienti, che di solito sono molto esperti, al 100%.
In questa situazione, anche un micromosso impercettibile viene impietosamente rilevato e non sempre lo stabilizzatore ottico riesce a ridurlo.
Buon giorno
Potrebbe darmi un suo giudizio riguardo l'obbiettivo KIRON 105mm f2.8 macro? Grazie un caro saluto Paolo
Mi dispiace, non l'ho mai usato.
Provi a cercare recensioni in rete.
Lo avessi visto prima. Grazie
E perché? Non è mai troppo tardi! Buona luce!
perchè sono passato dagli espedienti indicati e alla fine sono arrivato all'acquisto di un obiettivo macro....e la strada è ancora lunga.
L'importante è avere lo strumento giusto. Da adesso si inizia a fare sul serio.
Ottimo tutorial, grazie mille.
Bellissimo video. Grazie.
Dottor vacchiano, mi chiedevo a questo punto, perchè lei ha delle lenti ingrandimento close up? O meglio, se lei ne ha è perchè servono, a cosa quindi?
Ma ler avere un macro molto più vicino alla lente devo usare lenti grandangolari? Come 24mm e meno?
Esatto. A parità di rapporto di riproduzione (valore di R) gli obiettivi di corta focale devono lavorare molto più vicini al soggetto di quanto non facciano gli obiettivi di focale pù lunga.
@@mvculturalphotography grazie per avermi risposto 💜
Bravissimo ,grazie
" Sigma 105 f 2.8 macro stabilizzato se si vuole usarlo come tutto fare la macchina deve essere impostata in automatico oppure macro o ritratti grazie
Le regolazioni studiate per i principianti (macro, ritratto ecc.) vanno evitate. Per lavorare seriamente i casi sono solo tre: lavorare in manuale, impostando sia il tempo sia il diaframma (ma è scomodo); lavorare a priorità dei diaframmi (A o Av), impostando il diaframma e lasciando che la macchina scelga il tempo di otturazione in base alla luminosità rilevata dall'esposimetro (in questo caso è indispensabile controllare che il tempo impostato dalla macchina sia sufficientemente rapido, oppure - meglio - usare il flash); lavorare a priorità dei tempi (T o S), impostando il tempo di otturazione e lasciando che la macchina scelga il diaframma (fortemente sconsigliato in macrofotografia).
I miei complimenti. Molti "fotografi" parlano di macro come fotografia di moda e osannano la massima apertura, nessuno dice ai principianti che la macro ha bisogno della massima profondità di campo, ergo diaframmi chiusi. Un plauso, iscritto immediatamente.
Grazie per l'apprtezzamento!
Michele Vacchiano si figuri, per me è un piacere immenso!
Con calma sto guardando tutti i suoi video e mi fa piacere che ci sia una persona schietta e sincera per una volta.
Riguardando per la 5 o 6 volta questo video mi sono accorto di una cosa, non ho capito bene l'uso che si può fare dei soffietti.
Ha prodotto qualche video a riguardo? Posso chiederle se no come è possibile utilizzarli in modo proficuo?
Caro @Malkoitrek, i soffietti di proluga (così come i tubi, più robusti ma meno versatili) hanno la funzione di allungare il tiraggio, cioè di allontanare l'obiettivo (più precisamente, il secondo punto nodale dell'ottica) dal piano focale (pellicola o sensore).
L'aumento del tiraggio provoca il conseguente ingrandimento del soggetto ripreso.
Quanto più il soffietto si allunga, tanto più il soggetto viene ingrandito.
Dall'allungamento del soffietto (o dei tubi) dipende anche la regolazione della distanza di ripresa.
Tiraggio, lunghezza focale dell'obiettivo e distanza di ripresa sono regolati dall'equazione 1/f = 1/t + 1/d, dove "f" è la lunghezza focale dell'obiettivo, "t" è il tiraggio e "d" è la distanza di ripresa.
Da questa equazione consegue che se sul soffietto monto obiettivi di lunga focale, avrò bisogno di un tiraggio maggiore ma potrò rimanere anche più lontano dal soggetto (a parità di ingrandimento) evitando di farlo fuggire (se si tratta di un animale).
Il problema nasce quando pretendo di montare sul soffietto obiettivi progettati per riprese generiche (ad esempio il classico 50 millimetri), perché questi obiettivi sono corretti dalle aberrazioni per lavorare a distanze medio-lunghe.
Se li costringiamo a lavorare al di sotto della loro distanza minima di messa a fuoco, le aberrazioni si evidenziano in modo drammatico, riducendo pesantemente la qualità dell'immagine.
E montarli capovolti non migliora certo le cose.
Ecco perché - anche sui soffietti o sui tubi di prolunga - andrebbero montati obiettivi appositamente progettati (cioè corretti dalle aberrazioni) per lavorare da vicino. Questi sono gli obiettivi macro. Un obiettivo macro montato su un soffietto può superare ampiamente il rapporto di 1:1, permettendo di ingrandire particolari minuti, come ad esempio l'occhio di una mosca.
Spero di avere soddisfatto la sua curiosità.
Cordiali saluti.
@@mvculturalphotography estremamente esaustivo, e mi ha messo molta curiosità sinceramente, visto che non ho mai provato a fare una foto con un 50 mm prolungato proprio per i motivi da lei sopra citati, ora sono estremamente incuriosito dalla cosa. A solo scopo didattico voglio provare a farne una, per capire cosa si intende esattamente con: "le aberrazioni si evidenziano in modo drammatico".
Mi chiedo a questo punto, per quale altri scopi possono essere utilizzati i tubi o i soffietti di prolunga? Hanno un altri utilizzi oltre quello con obiettivi macro?
@Malkoitrek, fa benissimo a provarci.
Per avere un raffronto esemplificativo, provi a leggere questo mio vecchio articolo: www.michelevacchiano.com/pubblicazioni/pdf/i30.pdf: ci sono tre immagini che troverà interessanti.
I tubi o i soffietti di prolunga hanno l'unico scopo di aumentare il tiraggio e quindi di ingrandire il soggetto andandogli più vicino.
Si usavano un tempo anche nella fotografia naturalistica con i teleobiettivi.
Alcuni vecchi lungo-fuoco avevano una distanza minima di messa a fuoco di quattro metri.
Questo voleva dire che se dovevo fotografare un nido di rondini a tre metri da me, non ce l'avrei fatta.
Aggiungendo un tubo di prolunga tra la macchina e l'obiettivo, permettevo a quest'ultimo di fotografare al di sotto delle sua minima distanza di messa a fuoco.
Con gli obiettivi moderni questa necessità è molto rara.
Un tempo esistevano obiettivi macro "in montatura corta", cioè privi di elicoide di messa a fuoco.
Questa si faceva esclusivamente allungando o accorciando il soffietto, esattamente come avviene negli apparecchi da studio a corpi mobili.
Alcuni di questi obiettivi (cito fra tutti i Luminar di Carl Zeiss) raggiungevano rapporti di ingrandimento ai limtiti della microscopia (e in effetti erano obiettivi da microscopio adattati alla fotografia).
@@mvculturalphotography La ringrazio molto.
Ci vediamo al prossimo video
@@mvculturalphotography Quindi un Sigma 105 macro con i tubi di prolunga potrebbe essere un'ottima idea. Mi sto avvicinando da poco al macro e non so da che parte iniziare :)
Ok mi sono iscritto, estremamente interessante.
Grazie mille!
Seguo con interesse ogni video. Da subito ho notato che lei esprime liberamente le sue idee senza nessuna “marchetta” e peli sulla lingua.
Giusta la considerazione sugli obiettivi macro, sicuramente lo ha dato per scontato ma un neofita che vuole avvicinarsi ritengo, per i primi scatti, possa usare solo soffietto o tubi; dopo essersi conto. Potrà investire in un obiettivo macro
Potrebbe essere interessante aggiungere qualcosa riguardante il focus stacking, tecnica che permette di avere una elevata profondità di campo grazie alla unione di più immagini con diversa messa a fuoco.
Grazie per il suggerimento, in effetti l'argomento è tale che meriterebbe un tutorial apposito. Mi organizzo e ci penso. Cordiali saluti.
@@mvculturalphotography grazie a lei per i suoi video così interessanti.
Non metto in dubbio una sola parola di quanto esposto nel video, non avrei neanche la competenza necessaria per confrontarmi con tanta cultura fotografica, mi limito a constatare che vedo centinaia di foto fatte con i metodi "sbagliati" che sono, a mio giudizio, meravigliose e dettagliatissime, sicuramente nessuno usa tubi di carta, non mi è mai capitato in 59 anni di vedere qualcuno farlo e non avrebbe neanche senso visto che un anello di inversione o un tubo di prolunga costa pochissimo, in definitiva mi sembra un pò come se un insegnante di violino dicesse ai suoi allievi che uno Stradivari sia l'unico strumento possibile per suonare degnamente.
Grazie.
Grazie......🤗
Bravo....
Gli obiettivi macro li comprano, li comprano come obiettivi da ritratto, di solito per fare macro consigliano l'anello di inversione da montare sullo zoom 18-55 kit per invertirlo. Forse molti pensano che la scritta "macro" sia decorativa
L'obiettivo macro può essere usato come obiettivo da ritratto, dato che lavora bene da vicino, quindi soprattutto nei primi piani. Però attenzione: se la modella non è perfettamente truccata (da un truccatore esperto in trucco fotografico), l'eccezionale potere risolvente dell'obiettivo macro farà risaltare in modo quasi "chirurgico" i più piccoli difetti della pelle, il che ci costringerà a un certosino lavoro di fotoritocco. Quando lavoravo con gli apparecchi a corpi mobili, utilizzavo talvolta il Rodenstock Apo-Ronar (soprannominato "il rasoio"), ma mi guardavo bene dall'utilizzarlo per un ritratto se non ero sicuro della bravura della truccatrice!
Si, sono d'accordo, un obiettivo macro si può usare per ritratto ma con la limitazione detta dovuta all'essere un obiettivo progettato per far risaltare al massimo i dettagli. Io stesso ho usato il Tamron 90 macro f/2,5 per ritratti ma sempre a tutta apertura o quasi. Ciò su cui non sono d'accordo è comprare un obiettivo macro per dedicarlo in maniera specifica al ritratto, se lo scopo è fare macro e anche ritratti allora va bene il mezzo tele macro, se solo ritratti trovo più logico rivolgersi ad obiettivi da ritratto, salvo che poi non si volgia dedicare la serata davanti al computer per ammorbidire ogni centimetro della pelle del volto su cui il macro avrà fato risaltare ogni piccolo difetto
Ho trovato il video interessante. Personalmente, non avendo tanti soldi da dedicare alla fotografia, ho sempre usato i tubi di prolunga assieme all' obiettivo normale (55 mm f 1,8) della mia Fujica ST705 ( al tempo le fotocamere della Fuji erano le reflex del povero, non certo come adesso che invece sono diventate macchine di élite o quasi). I risultati mi sembravano discreti, forse perché i rapporti di ingrandimento che raggiungevo non erano elevatissimi.
A parte il fatto che ho sempre considerato il "vecchio" 55mm Fuji un obiettivo eccellente, sono perfettamente convinto che le sue prestazioni, in unione con i tubi di prolunga, potessero essere ben più che discrete. Nel mio tutorial (obbligatoriamente drastico per motivi didattici) cerco di indicare ai fotografi la soluzione più sicura per ottenere risultati al di là di ogni possibile critica (almeno dal punto di vista squisitamente tecnico).
Video estremamente dettagliato, ma mi pare troppo "accademico" ognuno fa quello che può economicamente e sentimentalmente, non sono d'accordo sui metodi "sbagliati," non tutti sono fotografi di Airone o National Geografic.
Grazie per il suo commento. Sono perfettamente consapevole del fatto che non tutti possano permettersi un obiettivo macro. Ma i miei tutorial hanno lo scopo di indicare le procedure e le strategie migliori per avere successo con il proprio lavoro. E questo non riguarda solo i fotografi di Airone o National Geographic, ma anche quei dilettanti che hanno l'ambizione (grazie alle possibilità offerte dal web) non solo di condividere, ma anche di immettere sul mercato le proprie fotografie. E' un po' come quando ci si occupa di bricolage: tutti noi facciamo buchi nel muro usando i trapani acquistati al supermercato; ma quando chiamiamo un professionista, lui usa strumenti decisamente diversi. Differenza: noi ci mettiamo mezz'ora, rischiamo di fare un buco sbagliato e anche di farci male; lui ci mette dieci secondi e fa un buco perfetto. Di tutorial che insegnano a fare macro "professionale" con un tubo di carta da cucina e un obiettivo da ingranditore capovolto è piena la rete. Padronissimi di farlo, ma io lavoro in modo serio. Cordiali saluti.
Mitico Michele,sui rinoceronti meno delicati sono scoppiato :D
Cosa ne pensi del Sigma 105mm f2.8 Macro? Con un flash anulare pensi che si possa ottenere qualcosa di buono insieme ad una Canon eos 77D?
Del Sigma 105 Macro penso tutto il bene possibile. Il sensore APS-C della 77D è l'ideale per la macro.
@@mvculturalphotography grazie,mi dai fiducia. Il flash mi arriva in settimana. Vedremo ,grazie perni tuoi video
Cosa significa sbagliato? Forse scomodo (le diverse soluzioni oltre agli obiettivi dedicati), ma sbagliato non credo proprio. Mi dispiace ma trovo questo video scoraggiante per un neofita. Io mi sono avvicinato alla macro proprio grazie ai tubi di prolunga. Non avevo soldi da spendere per una lente dedicata e non avevo idea se la macro fosse una strada entusiasmante. I tubi mi hanno permesso (con tutti i limiti del caso) di conoscere un mondo che mi sarebbe stato precluso. Io li consiglio eccome
Grazie per il commento, che mi permette di puntualizzare. Il mio tutorial ha lo scopo di illustrare quello che - al momento - è il metodo più sicuro e più professionale per ottenere macrofotografie perfette. Non dico che con un obiettivo generico (cioè non macro) montato sui tubi di prolunga non si possa fare macrofotografia, ma che le fotografie ottenute con quel metodo rischiano di essere affette da una quantità tale di aberrazioni da risultare visibilmente più scadenti di quelle realizzate con un vero obiettivo macro. Viste sullo schermo del PC, o stampate in formato 20x30, le fotografie sono tutte belle. E sicuramente il fotoamatore si può accontentare - e anzi entusiasmare - dei risultati raggiunti. Ma l'attuale mercato della fotografia è agguerrito ed esigente: gli stessi professionisti sono costretti (e questo è un bene, non un male) a reggere la concorrenza di fotoamatori decisamente bravi, ai quali il web ha finalmente dato la possibilità di proporre al mercato le proprie fotografie. Questo ha alzato l'asticella, e se da un lato i social network ci propongono un mare di spazzatura, dall'altro i clienti esperti (quelli che ricompensano il lavoro del fotografo con dei soldi, non con un like) pretendono una qualità senza compromessi. La mia apparente intransigenza e la mia severità hanno come scopo quello di indicare la strada più sicura per ottenere il successo con il proprio lavoro. E questo serve anche ai neofiti, se hanno l'ambizione di potere - un giorno - vendere o esporre a un pubblico esperto le proprie fotografie. Grazie ancora per l'attenzione con cui ha seguito il mio lavoro e cordiali saluti.
Grazie a lei per la risposta. Vedo che è una persona seria e la rispetto molto per questo. Tuttavia mi permetto ancora una volta di dissentire. Sono convinto che un video come questo da lei realizzato, non sia indirizzato ad un pubblico di professionisti, che di certo non ne ha bisogno, perché padrone sia di conoscenza tecnica, che di budget da investire in attrezzatura professionale appunto. Questo video sarebbe più utile per un pubblico che si sta affacciando alla fotografia, o in questo caso alla macrofotografia, e ribadisco che nel modo in cui ha posto la questione (non ammettendo compromessi), lei scoraggia le nuove leve. Stiamo più sul generico, parliamo di fotografia in generale e non di un genere specifico. Sarebbe come dire che se vuoi iniziare a fare foto, puoi solo farlo con una full frame con lenti di serie “L", perché ottiche di qualità inferiore sono troppo buie, non sono nitide, causano aberrazioni cromatiche, ecc ecc. Facciamo appassionare le persone, infondiamo loro il nostro amore per questa splendida arte, non scoraggiamole prospettando un mondo tremendamente inquadrato (l’arte, per fortuna, ti forza ad uscire dagli schemi, dagli incasellamenti, a reinventarti e trovare strade sempre più creative) e difficile da raggiungere. Ritengo che l’investimento migliore sia sulla tecnica e sulla pratica piuttosto che sull’attrezzatura. Ricordo la prima volta che ho preso in mano questi tubetti da 17 euro. Ricordo l’emozione di essermi avvicinato ad un micromondo a me sconosciuto. Brulicante di una vita che neanche sapevo esistesse. Ricordo anche la fatica che ho fatto a portare a casa quelle due o tre foto decenti (per me non solo decenti, ma entusiasmanti proprio perché assolutamente nuove), il mal di schiena per essere stato curvo delle ore, le imprecazioni perché il soggetto mi sfuggiva ancor prima di averlo messo a fuoco. Ma di contrappunto ricordo anche l’immensa soddisfazione di averle portate a casa queste immagini. E di averle portate a casa con un’attrezzatura “da poveracci”. Poi pian piano (tecnica ed esperienza), i risultati sono costantemente migliorati, il budget e l’attrezzatura sono rimasti tali per un po’, finchè ho realizzato quelle due immagini che mi hanno restituito denaro oltre che orgoglio e soddisfazione. Il tutto ottenuto con una lente manuale e un tubo di prolunga da 21mm. Poi ho sentito la necessità (e ho avuto la possibilità) di evolvermi. Ma poi. Dopo. Dopo avere avuto la possibilità di avvicinarmi a questo genere grazie ad attrezzi che lei considera giocattoli. Cosa sarebbe accaduto se avessi visto prima questo video e avessi ascoltato le sue parole? Non sarebbe capitato a me, per carità, 😊 per come sono fatto avrei ricercato altre migliaia di fonti. Però quello che voglio dire (e mi perdoni davvero se l’ho fatta così lunga, la prenda per una chiacchierata con qualcuno che condivide la sua stessa passione) è che in quanto divulgatore, su un mezzo così potente com’è internet ai giorni nostri, lei ha una responsabilità importantissima nei confronti del suo “pubblico”. Spero che questa nostra chiacchiera non le abbia fatto solo perdere tempo, non ho la pretesa che condivida le mie parole, ma spero le portino un valore aggiunto.
Di nuovo grazie, a presto
Riccardo
La ringrazio per avermi presentato un punto di vista diverso dal mio (ma non poi tanto, in sostanza). Farò tesoro delle sue osservazioni e cercherò di essere meno drastico in futuro. Magari riprenderò l'argomento macrofotografia in modo più "morbido" e possibilista, non contraddicendomi, ma considerando le strade alternative che lei mi ha così chiaramente prospettato. Spero che continui a seguire i miei tutorial. Cordiali saluti.
Bello, ma gradirei un approfondimento si il Close-up-Grazie
moltissime macro ad altissimo livello sono fatte con luce naturale, il flash o altri tipi di illuminazione non sono necessari e quando si utilizzano devono servire per migliorare la foto e non per danneggiarla.. Vorrei aggiungere per i neofiti macro le foto mostrate nel video sono di qualità media e proprio l'illuminazione estremamente dura le ha danneggiate.
Vorrei vedere queste macro di altissimo livello fatte a mano libera senza flash. Ma le vorrei vedere non a 1920 pixel sul lato lungo, bensì in dimensioni reali, salvate come TIFF a 16 bit.
@@mvculturalphotography mai detto a mano libera
Allora è ovvio che con il cavalletto e il soggetto fermo non ci sia bisogno del flash. Io parlo di (e pratico) macrofotografia sul campo con soggetti vivi e in movimento.
😂😂👍