Grazie mille per questo video, faro' a meno di questo libro, hai già spiegato in modo molto chiaro ogni punto interessante che lo riguarda, complimenti, bravissimo come sempre🤗
@@annamariaanastasi575 grazie.. effettivamente avendo parlato di tutto il contenuto riguardo alla metodologia di studio il rischio era questo.. comunque contiene altri argomenti dei quali non ho parlato 🙂
Come sempre, Maestro Berti, il suo procedimento analitico e approfondito diventa un prezioso aiuto per tutti quelli che la seguono qui sul suo bellissimo canale.complimenti. Approfitto della Sua pazienza se le confesso xhe non vedo l'ora di leggere la Sua prova del Kawai CA401, se possibile, sono curiosissimo della Sua opinione.
@@Redefon14 ciao, grazie 🙂🙂 allora, riguardo al ca401 non ho mai fatto una vera recensione ma ne ho parlato qua e la in alcuni video..ti lascio il link ad un video dove ne parlo per un paio di minuti (dal minuto 2.40 in poi) ua-cam.com/video/aotzDnWGm3E/v-deo.htmlsi=wAILMY9JFbhllnNP
Grazie maestro, ma pensa davvero che io non abbia già guardato ( e più volte) tutti i video del canale, compresi quelli "tecnici" pur non essendo pianista? No, io pensavo a un video ecquivalente o quasi a quelli dedicati al CN201 e GP310, in fondo la tastiera del Casio ha l'unica concorrente proprio in quella del CA401 e superiori. Se riuscisse a metterci sopra le mani il suo sarebbe un giudizio autorevole. Un saluto speciale.
Maestro , dimenticavo di esporle alla fine le mie conclusioni in base alle sue recensioni: per chi inizia Kawai CN201, per chi vuole ottenere (molto) di più Casio GP 310 Digitale Definitivo (per ora).
😃😃 che onore! Eh purtroppo riesco a recensire solo i prodotti che possiedo o che vendo normalmente.. ma se dovessi ordinare un Kawai CA sicuramente lo farò!
Premetto che studio con un maestro molto bravo ma dei suoi video specifici sul metodo di studio e la tecnica pianistica ci aiuterebbero molto e farebbero chiarezza...
Le posizioni della mano corretta deve essere in relazione a quanto prima e quanto dopo, che a volte può non coincidere con la posizione più " comoda" sul singolo passaggio. Ci vuole sempre un bravo insegnante per quello.
@@ernestoroma5157 buongiorno... Come ho detto in una recensione, la meccanica TP 110 è un po' troppo scarsa per essere considerata pesata.. probabilmente per un tastierista andrebbe bene.
Il tuo video più importante sulla didattica insieme a quello riguardante come studiare un brano musicale. Questo libro dovrebbe avere ,come hai sottolineato tu, non più di 150-200 pagine tagliando tutto quello che non riguarda la tecnica e dovrebbe essere accompagnato da dei video. Personalmente ho trovato utile l'"attacco ad accordo" che applico quando non riesco ad andare oltre una certa velocità col metronomo e dopo qualche ripetizione come consiglia lui riesco poi in effetti ad aumentarla ancora un pò. I muri di velocità per me esistono , ora per esempio non riesco ad andare oltre a 105 nei primi venti di Hanon e a 120 sulle scale , noto che se torno indietro a velocità più basse poi la mano si rinforza e riesco ad arrivare a fare tutto meglio. Potresti farlo tu il libro!! Tenendo però conto che dovrebbe essere più un libro per amatori che vogliono diminuire il tempo (che è prezioso) per imparare il pianoforte e che dovrebbe essere indirizzato sia a chi vuole suonare la classica sia ad altri generi, quindi dimenticandosi di volere portare allievi a diventare dei professionisti . Comunque dei tanti libri(inutili) che ho letto sul pianoforte ne ho trovati solo 2 interessanti e non banali , uno è quello di Chang l'altro si chiama Piano Power di Richard Prokop che ha anche delle bellissime illustrazioni sui tendini e i legamenti di mano e avambracci e dedica capitoli interessanti sulle varie dimensioni delle mani oltre alla importanza vitale di sviluppare i muscoli estensori con esercizi appositi anche senza lo strumento. Bravo Maestro comunque!
Ciao, grazie 🙂.. anche per il libro di cui hai parlato..non lo conoscevo.. lo cercherò.. riguardo ai muri di velocità, è ovvio che ci siano, se li intendiamo come limiti di velocità raggiungibili.. se arrivi ad es. a 120 quello è un tuo limite e ovviamente concordo.. non concordo molto sui muri che riguardano le velocità intermedie.. se riesci ad andare "a correre" a 120, riesci anche ad andare a Tutte le velocità inferiori.
@@edoardosettimio3398 @@edoardosettimio3398 grazie Edoardo 🙂.. mah semplicemente perché sono due cose diverse ed imparagonabili.. ad esempio, solo per dirne una, un esercizio di hanon lo si legge a a prima vista, un brano di Bach, anche pensando che possa essere più proficuo, richiede di essere studiato.. questo basta per capire che sono paragoni insensati.. ma io non ritengo nemmeno che sia più proficuo.. dipende quale problema tecnico vogliamo risolvere..
Io ho letto l'edizione cinese e non ci ho capito una mazza. Scherzi a parte, buona recensione, davvero dettagliata. Io uso questo libro e l'ho trovato utile. Esiste una edizione inglese molto piu succinta. Su alcuni aspetti poi l'autore non e cosi dogmatico come sembrerebbe. Alla fine, nessun manuale su qualsiasi soggetto e 100% completo o totalmente condivisibile. Sta a noi usare quello che piu ci serve perche ogni persona e diversa.
Maestro, possiedo e ho letto (in buona parte) il libro che lei ha ben recensito. Certamente la lettura non è così agevole per i motivi esposti; in più anche l'editing generale e gli stessi caratteri tipografici utilizzati (troppo piccoli e poco nitidi) concorrono ad una faticosa fruizione. Tuttavia ritengo che una parte delle indicazioni che il testo contiene possano servire ad organizzare lo studio (anche in altre materie) e a stimolare la ricerca di soluzioni. Mi astengo circa le osservazioni su aspetti tecnici (scale, passaggio pollice...non sono un pianista) e non dubito della sua competenza. Chiaro che l'insegnante sia una figura imprescindibile e spesso lo sia anche una "scuola" intesa come luogo di più competenze. Da questi si attingere e ci si forma in anni. Ma, domando, davvero tutti gli insegnanti sanno essere dei didatti efficaci e sanno trasmettere un metodo di studio? Ecco allora che la curiosità porta a leggere testi, a seguire dei contributi video, a sentire opinioni, ecc ecc. utili ad aprire gli occhi e la mente in merito. Francamente non ritengo di aver sprecato del danaro acquistando il libro, però comprendo tutte le critiche che lei ha sollevato al riguardo. Come sempre è stato serio, chiaro e obiettivo. Un altro bel video👏
Salve Luigi 🙂 anche io ogni tanto mi chiedo se i vari video "didattici" online sono ricercati anche da chi ha un insegnante.. se così fosse ne sarei amareggiato perché l unico compito dell' insegnante, soprattutto nei primi anni, è proprio quello di trasmettere il metodo di studio (oltre che la passione)... altrimenti non servirebbe a nulla... riguardo al libro, anche se non lo consiglierei, non ho un' opinione negativa, quindi va benissimo se le ha creato degli stimoli 🙂
Un altro aspetto da prendere in considerazione è che non c'è cosa peggiore quella di paragonarsi a qualcuno in ogni campo della vita. Non siamo Horowitz. Siamo esseri unici e irripetibili. Il gesto è anche un segno della propria autenticità altrimenti suoneremmo tutti come dei cloni solamente perché la tecnica è corretta? L'arte è un'altra entità che nasce dal profondo di noi stessi. Ciao❤
Anche questo è parzialmente vero.. diciamo però che se la maggior parte dei grandi Pianisti adottasse una certa tecnica sarebbe stupido non pensare di adottarla..il punto è che in questo caso abbiamo un solo esempio.. inoltre, per quanto eccelso possa essere stato, sappiamo che ha dovuto in tarda età ricorrere a dover alleggerire la tastiera..
@@nicoladirella6215 🙂 molto gentile.. credo non sia semplice, soprattutto per me che tendo ad essere troppo minuzioso e a non soffermarmi solo sulle basi. Diventerebbe un' impresa.. 🙂
Ciao, premesso che si leggo le note da spartito semplice con difficoltà e magari in maniera elementare ne conosco il valore le pause corrispondenti ecc. ..ma non sono in grado di leggere e suonare direttamente per una battuta ci sto un pezzo. Premesso tutto ciò e detto anche che frequento pianoforti digitali, potrei dirti che per esempio conoscendo il primo esercizio dell'hanon con un po' di fantasia riportandolo in altra tonalità (do#) posso veriare l'esercizio insistendo, per le due ottave, sulla ripetizione del mignolo e anulare mano sx all'andata e mano dx al ritorno.insomma voglio dire che con un po' di fantasia senza quardare le variazioni del libro su uno stesso esercizio si possono inventare varianti e proprio nelle varie tonalità mi accorgo che le dita in certe posizioni incontrano varie difficoltà proprio su questo primo esercizio dell'hanon che sul do semplice lo eseguo a grande velocità. In sintesi soprattutto per raggiungere delle velocità dettate dal brano per esempio introduzione della polacca op.53 di Chopin per farla alla velocità dovuta od anche maggiore dopo qualche anno e forse più ho trovato la giusta diteggiatura meglio tardi che mai ma l'ho fatto da solo . Comunque complimenti e bravo tanti saluti da Claudio.
Ottima l idea di applicare gli esercizi hanon a più tonalità.. certamente richiede molto impegno e spesso si potrebbero incontrare difficoltà nella diteggiatura perché è stata pensata per essere ideale in Do maggiore... Utilizzarla in altre tonalità è sicuramente molto utile anche se non è facile e nemmeno auspicabile nella realtà.
In quanto scienziato non mi aspettavo che potesse dire grosse sciocchezze, il metodo scientifico porta a riflessioni che in genere spingono ad esaminare gli aspetti delle cose. Ma affidiamoci agli esperti del settore per ogni cosa. Se un musicista ha speso decenni concentrandosi sulla musica, meglio affidarsi a loro per imparare la musica - affidiamoci ad un Maestro-. Per gli addetti ai lavori, un suo trattato scientifico sull'oggetto dei suoi studi, immagino sarà autorevole e privo di nessuna lacuna!
@@RobertoDelCarmelo ciao 🙂 io credo che un conto è la teoria, un conto la pratica.. anche dando assodato che si possano dimostrare scientificamente delle "cose", bisogna vedere quanto siano realizzabil.. forse funzionerebbero perfettamente con un robot e con una tastiera con tasti tutti uguali in lunghezza e altezza ma non è così.. e con l essere umano entrano in gioco altri fattori.. poi, francamente, davvero gli ostacoli pianistici sono troppo numerosi per essere affrontati con una sola tecnica.
Purtroppo il pianoforte non si può imparare con un libro a prescindere dall'autore e forse neppure i corsi preregistrati online lo permettono.Se non hai un insegnante che ti guarda se fai il gesto corretto e praticamente impossibile interpretare da un libro come applicare la tecnica corretta. Un libro che ho trovato interessante perché analizza dal punto di vista scientifico, partendo da quello anatomico è Happy fingers di Tiziano Poli, ma in ogni caso va contestualizzato con un maestro. Esistono tuttavia rischi importanti per il benessere mentale e cioè quello del perfezionismo che provoca stress e frustrazione. Il pianoforte deve essere un piacere, la competizione che esiste nei conservatori è un elemento di stress fortissimo ( a detta di un insegnante) che pregiudica il buon insegnamento. "Non indagare tutto: tante cose è meglio che restino nascoste" Sofocle.
D'accordissimo sul fatto che la competizione è cosa negativa e tossica, suonare uno strumento dovrebbe essere un piacere, ovvio che senza la tecnica non si riuscirebbe ad arrivare a quel piacere. Trovo che sistemi che diminuiscono il tempo di acquisizione della stessa siano i più utili , nel mio piccolissimo ho trovato ad esempio essenziale mettermi a fare un passaggio in loop per mezz'ora che giorni e giorni di suonare tutto il pezzo . So che sono ovvietà per tanti ma non per tutti 😊
Maestro riguardo alle dita piatte chang si riferisce principalmente ai tasti neri non a quelli bianchi,tutti noi in effetti quando suoniamo sui tasti neri anche inconsapevolmente allunghiamo le dita,non parliamo poi dei tanti artisti di jazz e pop rock dove sono quasi "costretti" ad estendere a volte le dita per potere effettuare certi passaggi (per esempio stevie wonder) diciamo che l'ideale sarebbe usare la miglior tecnica confacente al brano che si sta suonando.
@@markussukram9290 ciao.. concordo su quello che dici.. però sul fatto che l autore, parlando delle dita piatte, si rivolga soprattutto ai tasti neri, purtroppo no.. l unica eccezione che "ammette" sull' utilità delle dita curve è il caso in cui dovessimo suonare dei tasti neri insieme a "determinati" tasti bianchi.. in questo caso anche lui dice che non c è altra possibilità (ovviamente).. so comunque che ci sono diverse r Edizioni, per cui magari abbiamo letto revisioni diverse 🙂
Grazie per questo video riassuntivo che mancava qui su UA-cam
Per me sei il miglior maestro pianista su UA-cam Italia! Continua così :)
Troppo gentile Thomas 🙂
@@ThomasCicchini Concordo pienamente
@@Davideberti Non esagera affatto 🙂
Grande maestro. Come sempre bravissimo. 🙂
Grazie mille per questo video, faro' a meno di questo libro, hai già spiegato in modo molto chiaro ogni punto interessante che lo riguarda, complimenti,
bravissimo come sempre🤗
@@annamariaanastasi575 grazie.. effettivamente avendo parlato di tutto il contenuto riguardo alla metodologia di studio il rischio era questo.. comunque contiene altri argomenti dei quali non ho parlato 🙂
ottimo, Maestro , grazie !
Come sempre, Maestro Berti, il suo procedimento analitico e approfondito diventa un prezioso aiuto per tutti quelli che la seguono qui sul suo bellissimo canale.complimenti. Approfitto della Sua pazienza se le confesso xhe non vedo l'ora di leggere la Sua prova del Kawai CA401, se possibile, sono curiosissimo della Sua opinione.
@@Redefon14 ciao, grazie 🙂🙂 allora, riguardo al ca401 non ho mai fatto una vera recensione ma ne ho parlato qua e la in alcuni video..ti lascio il link ad un video dove ne parlo per un paio di minuti (dal minuto 2.40 in poi) ua-cam.com/video/aotzDnWGm3E/v-deo.htmlsi=wAILMY9JFbhllnNP
Grazie maestro, ma pensa davvero che io non abbia già guardato ( e più volte) tutti i video del canale, compresi quelli "tecnici" pur non essendo pianista? No, io pensavo a un video ecquivalente o quasi a quelli dedicati al CN201 e GP310, in fondo la tastiera del Casio ha l'unica concorrente proprio in quella del CA401 e superiori. Se riuscisse a metterci sopra le mani il suo sarebbe un giudizio autorevole. Un saluto speciale.
Maestro , dimenticavo di esporle alla fine le mie conclusioni in base alle sue recensioni: per chi inizia Kawai CN201, per chi vuole ottenere (molto) di più Casio GP 310 Digitale Definitivo (per ora).
😃😃 che onore! Eh purtroppo riesco a recensire solo i prodotti che possiedo o che vendo normalmente.. ma se dovessi ordinare un Kawai CA sicuramente lo farò!
Premetto che studio con un maestro molto bravo ma dei suoi video specifici sul metodo di studio e la tecnica pianistica ci aiuterebbero molto e farebbero chiarezza...
Le posizioni della mano corretta deve essere in relazione a quanto prima e quanto dopo, che a volte può non coincidere con la posizione più " comoda" sul singolo passaggio. Ci vuole sempre un bravo insegnante per quello.
Anche questo è esatto 🙂
Buongiorno Maestro cosa ne pensa del piano studiologic numa 88 tasti?Grazie
@@ernestoroma5157 buongiorno... Come ho detto in una recensione, la meccanica TP 110 è un po' troppo scarsa per essere considerata pesata.. probabilmente per un tastierista andrebbe bene.
Il tuo video più importante sulla didattica insieme a quello riguardante come studiare un brano musicale. Questo libro dovrebbe avere ,come hai sottolineato tu, non più di 150-200 pagine tagliando tutto quello che non riguarda la tecnica e dovrebbe essere accompagnato da dei video. Personalmente ho trovato utile l'"attacco ad accordo" che applico quando non riesco ad andare oltre una certa velocità col metronomo e dopo qualche ripetizione come consiglia lui riesco poi in effetti ad aumentarla ancora un pò. I muri di velocità per me esistono , ora per esempio non riesco ad andare oltre a 105 nei primi venti di Hanon e a 120 sulle scale , noto che se torno indietro a velocità più basse poi la mano si rinforza e riesco ad arrivare a fare tutto meglio. Potresti farlo tu il libro!! Tenendo però conto che dovrebbe essere più un libro per amatori che vogliono diminuire il tempo (che è prezioso) per imparare il pianoforte e che dovrebbe essere indirizzato sia a chi vuole suonare la classica sia ad altri generi, quindi dimenticandosi di volere portare allievi a diventare dei professionisti . Comunque dei tanti libri(inutili) che ho letto sul pianoforte ne ho trovati solo 2 interessanti e non banali , uno è quello di Chang l'altro si chiama Piano Power di Richard Prokop che ha anche delle bellissime illustrazioni sui tendini e i legamenti di mano e avambracci e dedica capitoli interessanti sulle varie dimensioni delle mani oltre alla importanza vitale di sviluppare i muscoli estensori con esercizi appositi anche senza lo strumento. Bravo Maestro comunque!
Ciao, grazie 🙂.. anche per il libro di cui hai parlato..non lo conoscevo.. lo cercherò.. riguardo ai muri di velocità, è ovvio che ci siano, se li intendiamo come limiti di velocità raggiungibili.. se arrivi ad es. a 120 quello è un tuo limite e ovviamente concordo.. non concordo molto sui muri che riguardano le velocità intermedie.. se riesci ad andare "a correre" a 120, riesci anche ad andare a Tutte le velocità inferiori.
Video molto interessante, come sempre. Perchè dice che il consiglio sull'utilizzo delle Invenzioni di Bach al posto dell'Hanon sia insensato?
@@edoardosettimio3398 @@edoardosettimio3398 grazie Edoardo 🙂.. mah semplicemente perché sono due cose diverse ed imparagonabili.. ad esempio, solo per dirne una, un esercizio di hanon lo si legge a a prima vista, un brano di Bach, anche pensando che possa essere più proficuo, richiede di essere studiato.. questo basta per capire che sono paragoni insensati.. ma io non ritengo nemmeno che sia più proficuo.. dipende quale problema tecnico vogliamo risolvere..
Io ho letto l'edizione cinese e non ci ho capito una mazza. Scherzi a parte, buona recensione, davvero dettagliata. Io uso questo libro e l'ho trovato utile. Esiste una edizione inglese molto piu succinta. Su alcuni aspetti poi l'autore non e cosi dogmatico come sembrerebbe. Alla fine, nessun manuale su qualsiasi soggetto e 100% completo o totalmente condivisibile. Sta a noi usare quello che piu ci serve perche ogni persona e diversa.
@@antoniomaccagnan7200 grazie per le informazioni sulle varie edizioni.. 🙂 per il resto condivido.
Maestro, possiedo e ho letto (in buona parte) il libro che lei ha ben recensito. Certamente la lettura non è così agevole per i motivi esposti; in più anche l'editing generale e gli stessi caratteri tipografici utilizzati (troppo piccoli e poco nitidi) concorrono ad una faticosa fruizione. Tuttavia ritengo che una parte delle indicazioni che il testo contiene possano servire ad organizzare lo studio (anche in altre materie) e a stimolare la ricerca di soluzioni. Mi astengo circa le osservazioni su aspetti tecnici (scale, passaggio pollice...non sono un pianista) e non dubito della sua competenza. Chiaro che l'insegnante sia una figura imprescindibile e spesso lo sia anche una "scuola" intesa come luogo di più competenze.
Da questi si attingere e ci si forma in anni.
Ma, domando, davvero tutti gli insegnanti sanno essere dei didatti efficaci e sanno trasmettere un metodo di studio? Ecco allora che la curiosità porta a leggere testi, a seguire dei contributi video, a sentire opinioni, ecc ecc. utili ad aprire gli occhi e la mente in merito.
Francamente non ritengo di aver sprecato del danaro acquistando il libro, però comprendo tutte le critiche che lei ha sollevato al riguardo.
Come sempre è stato serio, chiaro e obiettivo.
Un altro bel video👏
Salve Luigi 🙂 anche io ogni tanto mi chiedo se i vari video "didattici" online sono ricercati anche da chi ha un insegnante.. se così fosse ne sarei amareggiato perché l unico compito dell' insegnante, soprattutto nei primi anni, è proprio quello di trasmettere il metodo di studio (oltre che la passione)... altrimenti non servirebbe a nulla... riguardo al libro, anche se non lo consiglierei, non ho un' opinione negativa, quindi va benissimo se le ha creato degli stimoli 🙂
Un altro aspetto da prendere in considerazione è che non c'è cosa peggiore quella di paragonarsi a qualcuno in ogni campo della vita. Non siamo Horowitz. Siamo esseri unici e irripetibili. Il gesto è anche un segno della propria autenticità altrimenti suoneremmo tutti come dei cloni solamente perché la tecnica è corretta? L'arte è un'altra entità che nasce dal profondo di noi stessi. Ciao❤
Anche questo è parzialmente vero.. diciamo però che se la maggior parte dei grandi Pianisti adottasse una certa tecnica sarebbe stupido non pensare di adottarla..il punto è che in questo caso abbiamo un solo esempio.. inoltre, per quanto eccelso possa essere stato, sappiamo che ha dovuto in tarda età ricorrere a dover alleggerire la tastiera..
Ciao maestro,ma perche non provi tu a scrivere un libro di tecnica pianistica con video correlati?il tuo primo libro lo aquisterei io 💪
@@nicoladirella6215 🙂 molto gentile.. credo non sia semplice, soprattutto per me che tendo ad essere troppo minuzioso e a non soffermarmi solo sulle basi. Diventerebbe un' impresa.. 🙂
@@Davideberti peccato 😉
Ciao, premesso che si leggo le note da spartito semplice con difficoltà e magari in maniera elementare ne conosco il valore le pause corrispondenti ecc. ..ma non sono in grado di leggere e suonare direttamente per una battuta ci sto un pezzo. Premesso tutto ciò e detto anche che frequento pianoforti digitali, potrei dirti che per esempio conoscendo il primo esercizio dell'hanon con un po' di fantasia riportandolo in altra tonalità (do#) posso veriare l'esercizio insistendo, per le due ottave, sulla ripetizione del mignolo e anulare mano sx all'andata e mano dx al ritorno.insomma voglio dire che con un po' di fantasia senza quardare le variazioni del libro su uno stesso esercizio si possono inventare varianti e proprio nelle varie tonalità mi accorgo che le dita in certe posizioni incontrano varie difficoltà proprio su questo primo esercizio dell'hanon che sul do semplice lo eseguo a grande velocità. In sintesi soprattutto per raggiungere delle velocità dettate dal brano per esempio introduzione della polacca op.53 di Chopin per farla alla velocità dovuta od anche maggiore dopo qualche anno e forse più ho trovato la giusta diteggiatura meglio tardi che mai ma l'ho fatto da solo . Comunque complimenti e bravo tanti saluti da Claudio.
Ottima l idea di applicare gli esercizi hanon a più tonalità.. certamente richiede molto impegno e spesso si potrebbero incontrare difficoltà nella diteggiatura perché è stata pensata per essere ideale in Do maggiore... Utilizzarla in altre tonalità è sicuramente molto utile anche se non è facile e nemmeno auspicabile nella realtà.
In quanto scienziato non mi aspettavo che potesse dire grosse sciocchezze, il metodo scientifico porta a riflessioni che in genere spingono ad esaminare gli aspetti delle cose. Ma affidiamoci agli esperti del settore per ogni cosa. Se un musicista ha speso decenni concentrandosi sulla musica, meglio affidarsi a loro per imparare la musica - affidiamoci ad un Maestro-. Per gli addetti ai lavori, un suo trattato scientifico sull'oggetto dei suoi studi, immagino sarà autorevole e privo di nessuna lacuna!
@@RobertoDelCarmelo ciao 🙂 io credo che un conto è la teoria, un conto la pratica.. anche dando assodato che si possano dimostrare scientificamente delle "cose", bisogna vedere quanto siano realizzabil.. forse funzionerebbero perfettamente con un robot e con una tastiera con tasti tutti uguali in lunghezza e altezza ma non è così.. e con l essere umano entrano in gioco altri fattori.. poi, francamente, davvero gli ostacoli pianistici sono troppo numerosi per essere affrontati con una sola tecnica.
L'ho letto dopo un anno di studio...non ci ho cavato un granché...
Probabilmente conoscevi già bene le basi 🙂
Purtroppo il pianoforte non si può imparare con un libro a prescindere dall'autore e forse neppure i corsi preregistrati online lo permettono.Se non hai un insegnante che ti guarda se fai il gesto corretto e praticamente impossibile interpretare da un libro come applicare la tecnica corretta. Un libro che ho trovato interessante perché analizza dal punto di vista scientifico, partendo da quello anatomico è Happy fingers di Tiziano Poli, ma in ogni caso va contestualizzato con un maestro. Esistono tuttavia rischi importanti per il benessere mentale e cioè quello del perfezionismo che provoca stress e frustrazione. Il pianoforte deve essere un piacere, la competizione che esiste nei conservatori è un elemento di stress fortissimo ( a detta di un insegnante) che pregiudica il buon insegnamento. "Non indagare tutto: tante cose è meglio che restino nascoste" Sofocle.
D'accordissimo sul fatto che la competizione è cosa negativa e tossica, suonare uno strumento dovrebbe essere un piacere, ovvio che senza la tecnica non si riuscirebbe ad arrivare a quel piacere. Trovo che sistemi che diminuiscono il tempo di acquisizione della stessa siano i più utili , nel mio piccolissimo ho trovato ad esempio essenziale mettermi a fare un passaggio in loop per mezz'ora che giorni e giorni di suonare tutto il pezzo . So che sono ovvietà per tanti ma non per tutti 😊
Sono della stessa opinione. Oltretutto c'è anche il rischio che capiti il docente tossico.
Anche a me è capitato di leggere il libro di T. Poli ma sinceramente, basandomi solo sul libro, non sono davvero riuscito a capire quasi nulla..
Hanon in tutte le tonalità….
Un impegno non indifferente 🙂
Maestro riguardo alle dita piatte chang si riferisce principalmente ai tasti neri non a quelli bianchi,tutti noi in effetti quando suoniamo sui tasti neri anche inconsapevolmente allunghiamo le dita,non parliamo poi dei tanti artisti di jazz e pop rock dove sono quasi "costretti" ad estendere a volte le dita per potere effettuare certi passaggi (per esempio stevie wonder) diciamo che l'ideale sarebbe usare la miglior tecnica confacente al brano che si sta suonando.
@@markussukram9290 ciao.. concordo su quello che dici.. però sul fatto che l autore, parlando delle dita piatte, si rivolga soprattutto ai tasti neri, purtroppo no.. l unica eccezione che "ammette" sull' utilità delle dita curve è il caso in cui dovessimo suonare dei tasti neri insieme a "determinati" tasti bianchi.. in questo caso anche lui dice che non c è altra possibilità (ovviamente).. so comunque che ci sono diverse r
Edizioni, per cui magari abbiamo letto revisioni diverse 🙂