Ho seguito il video senza perdermi un solo secondo. Grande professionalità, determinazione, coraggio e umiltà. Persone come l'Ammiraglio Treu possono insegnarci come affrontare le difficoltà nel lavoro e nella vita. Direi che non è poco....
È con piacere che guardo i Suoi video, io l'ho conosciuta, è stato il Comandante di Nave Espero ed ero a bordo in quel periodo, sono Spillo Vincenzo. L'ho rivista poi quando sono stato destinato a Maritele Roma, e dopo diversi anni mi colpì il fatto che incrociandoci si ricordasse di me. In effetti a bordo di Nave Espero non avevo un incarico tale per cui fosse facile che il Comandante potesse conoscermi direttamente.Questo mi fa pensare che è probabile che si ricordi ancora di me. Questi video sono molto interessanti perché offrono, almeno a me, una doppia opportunità, sia quella di conoscere meglio il mondo dell'aviazione militare sia quella di conoscere Lei come persona. Sono sempre attratto, a 360 gradi, da questi video di Comandanti che raccontano la loro esperienza, anche perché, mi sento presente "nel coro".Sono in congedo anche io, ovviamente, visto il tempo che scorre. Le faccio tanti tanti auguri e, per me, sarà un arrivederla al prossimo racconto.
carissimo, sono lieto di averla a bordo dei miei racconti. In futuro racconterò anche la mia esperienza di comando sul mitico Espero "A nessuno secondo". Un marinaresco abbraccio.
Voglio aggiungere un piccolo episodio, solo per sottolineare lo spessore di questa persona, appunto l'Ammiraglio Paolo Treu. Risale al Suo ultimo giorno trascorso a bordo di Nave Espero, dove appunto svolse il Comando, bene, dopo le cerimonie di protocollo, previste per la cessione del Comando, prima di lasciare definitivamente la nave, fece una cosa, che, in tutta la mia carriera, non ho, ne prima, ne dopo, visto fare. L' ammiraglio, all'epoca Capitano Di Fregata, volle stringere la Mano a ciascun membro dell'equipaggio. Per cui, benché fossimo in navigazione, radunò tutto l'equipaggio sul ponte di volo, e passando per ogni membro dell'equipaggio, strinse a ciascuno la mano, porgendo i ringraziamenti per il servizio prestato. Ammiraglio, nella vita, si dice, tutto torna, e penso che sia veramente così, VENTO IN POPPA!
@@enzomola3682 commovente il ricordo di quel saluto, su quella Nave con la quale avevamo tanto lottato per tenere alta la bandiera dell'Italia nei contesti internazionali. La ringrazio di vero cuore per averlo rievocato. Un marinaresco abbraccio!
Ammiraglio! un vivere inimitabile il suo che da a tutti noi contezza della grande diversità di ruoli pur nell'amalgama della comune missione esistenziale!
Grazie Ammiraglio per condividere con noi le sue intensissime esperienze. Complimenti per la sua simpatia. Lei è una persona spontanea e sicuramente un gran "manico". Sarebbe stato bello vederla volare.
@@paolotreu8501 sarei salito con lei sul aereo magari anche attaccato sotto le ali al posto delle bombe , mi sarebbe piaciuto molto essere diventato pilota militare , ho sempre sognato l aeronautica militare ,perche quando ero bambino la marina non aveva ancora gli Harrier , ma sono sempre stato daccordo sul fatto che la marina si dotasse di portaerei a aerei . E quando arrivo il Garibaldi si capi che il gioco era fatto ,nonostante le resistenze dell aeronautica. Che diceva l Italia era una portaerei naturale , il problema e manovrarla . Incrociatore tutto ponte si diceva 🤣🤣. I Giapponesi ci stanno copiando, anche loro fanno gli incrociatori tutto ponte 🤣🙈. Comunque tutto e bene cio che finisce bene , e lei ha avuto la fortuna e la bravura di toccarla con mano . Io no , ma sentendo le sue storie mi sento partecipe della grande avventura. Anche perche ho sempre seguito le vicende e sostenuto tutte le forze armate . Grazie di nuovo buona serata.
@@ulpiotraiano3374 messaggio da parte dell'Ammiraglio Treu (non ha potuto postarlo forse per qualche disguido con UA-cam) : La sua idea di "attaccarsi sotto le ali al posto delle bombe" non è follia. Infatti gli inglesi realizzarono un pod, chiamato EXINT, da mettere sotto le ali degli Harrier, per estrarre o inserire personale (ad esempio quello delle forze speciali) nelle zone di operazioni. In ciascun pod c'era posto per 2 persone. Per approfondimenti le suggerisco una ricerca su google inserendo il nome del pod ... troverà notizie interessanti.
Molto interessante, io scherzavo , non sapevo di questa cosa , ho controllato ed ho imparato una cosa nuova , ringrazio l ammiraglio per questo suggerimento . Se ce ne sono ancora In giro , mi candido per un volo con ,l ammiraglio. Sicuramente deve essere stata un esperienza terrificante. Grazie di tutto
Legend says that the name of Twentynine Palms was first used by these gold miners because of the 29 Washingtonia filifera palm trees surrounding the Oasis, and in fact the area was designated as such in the description of a mining claim by two partners known as McKenzie and Germain, who stated that their claim was a certain distance from 29 Palms Springs. However, it is also known that an A.P. Green, a member of an 1858 survey party, reported that there were 26, not 29, fine, large palm trees at the oasis. There are many stories told of the derivation of our present name, including one that claims that it was Colonel Washington who named it for the number of palm trees he found at the oasis at the time of his 1855 survey, but this has never been authenticated.
Grazie Ammiraglio, per condividere le esperienze che ha maturato come uomo di mare e di cielo. La ascolterei per ore, è davvero un grande oratore ed è un piacere ascoltarLa.Non vedo l'ora di vedere il prossimo video, ormai sono un suo fan affezionato. Le faccio una domanda, ma l'AV8B+ come se la cava nei combattimenti aerei? Ho letto che nella guerra delle Falklands la versione inglese Harrier, aveva abbattuto diversi Mirage III argentini. Grazie, con stima e ammirazione Stefano.
la ringrazio di vero cuore per i generosi commenti e per seguirmi con assiduità. Sono lieto di anticiparle che nelle prossime due clip parlerò delle mie esperienze sull'harrier con il focus sul ruolo di caccia. Un caro saluto.
in un contesto di guerra reale le perdite, più che "sopportate", dovrebbero essere foriere di nuovi stimoli per combattere con sempre maggiore determinazione e slancio per portare a termine il conflitto nel modo più breve ed efficace possibile, anche con l'obbiettivo di limitare le perdite future. C'è anche chi arringa le proprie milizie incitandole al combattimento per vendicare i caduti e rendere loro onore. Tuttavia la motivazione della vendetta, nel mondo occidentale, sarebbe eticamente inaccettabile. Di contro, rallentare il ritmo della battaglia per ricordare i propri caduti e abbattersi per la loro perdita sarebbero foriere di disastri. Nel caso di un'esercitazione focalizzata sul massimo realismo, al fine di preparare il personale alla guerra, la scelta dei Marines fu di affrontare anche quei malaugurati decessi come se si fosse davvero in guerra, in modo "funzionale" a quel particolare tipo di addestramento.
Salve ammiraglio, ovviamente complimenti per questa affascinante clip. 2 domande, la prima: la bomba (disinnescata) sganciata sulla sagoma di legno era una gbu38 (GPS) oppure una a guida laser tipo gbu12? L'altra domanda un po' più personale e profonda: perdere dei colleghi in quel modo non rischiava di tirarsi un po' indietro , nella senso, capisco che l'esercitazione doveva andare avanti, ma quando sarebbe risalito a bordo dell'aereo c'era il rischio che quei fatti accaduti potevano influire sulle manovre dell'esercitazione? Grazie a presto.
grazie di vero cuore per i suoi costanti apprezzamenti. La bomba che lanciai e che colpì direttamente il simulacro di legno del carro armato era una stupidissima bomba a caduta libera, che avrebbe seguito le leggi della balistica. Si trattava infatti della versione dummy (non esplosiva, fatta di ferro e cemento) della Mk 82, quindi non aveva nessun tipo di guida, né GPS e nemmeno laser. Non avrei mai usato una bomba (anche se dummy) a guida GPS o laser su quel bersaglio, perché le probabilità di colpirlo sarebbero state troppo elevate e il bersaglio doveva essere preservato per la CAX. In merito alla seconda, domanda ripeto anche a lei quello che ho risposto a Chicco FLy. In un contesto di guerra reale le perdite dovrebbero essere foriere di nuovi stimoli per combattere con sempre maggiore determinazione e slancio per portare a termine il conflitto nel modo più breve ed efficace possibile, anche con l'obbiettivo di limitare le perdite future. C'è anche chi arringa le proprie milizie incitandole al combattimento per vendicare i caduti e rendere loro onore. Tuttavia la motivazione della vendetta, nel mondo occidentale, sarebbe eticamente inaccettabile. Di contro, rallentare il ritmo della battaglia per ricordare i propri caduti e abbattersi per la loro perdita sarebbero foriere di disastri. Nel caso di un'esercitazione focalizzata sul massimo realismo, al fine di preparare il personale alla guerra, la scelta dei Marines fu di affrontare anche quei malaugurati decessi come se si fosse davvero in guerra, in modo "funzionale" a quel particolare tipo di addestramento. Tuttavia chi non se la sentiva di volare poteva farlo presente e la sua richiesta sarebbe stata accolta, come avverrebbe anche in guerra.
@@paolotreu8501 sono contento di averla conosciuta anche se in modo virtuale, nella vita non si finisce mai di imparare e apprendere cose nuove ... Anche se non vissute direttamente, riesco a comprrndere ed a immedesimarsi in quel mondo e contesto a me sconosciuto..... Grazie ancora. Avrei un miliardo di domande da farle.... Cerco di trattenermi.... A presto....
"Noi" ci impegniamo sempre al massimo in questo tipo di esercitazioni. Addestrati, molto professionalmente a combattere. A combattere le Guerre Americane.
Molto interessante. Sarebbe anche meglio poter capire come hanno fatto prevenzione in seguito ai citati incidenti mortali, perdere sei uomini durante una fase di addestramento é - in ogni caso e per qualsiasi nazione - un costo elevatissimo.
la ringrazio per l'attenzione riservatami. Quando si verifica un incidente, fa sempre seguito un'inchiesta per individuare le responsabilità e per trarne i dovuti insegnamenti, al fine di migliorare la sicurezza del personale e dei mezzi. Come ho evidenziato nel racconto, a 29 Palms il realismo era massimo, con l'obbiettivo di formare adeguatamente militari destinati ad andare in guerra. L'adozione del massimo realismo da un lato sottopone il personale in addestramento a maggiori rischi e dall'altro consente a quel medesimo personale di affrontare gli elevati rischi di una guerra con una maggiore possibilità di sopravvivere, oltre che di vincere. Concordo sul fatto che la perdita di 6 uomini in addestramento sia un costo elevatissimo per qualsiasi nazione, tuttavia quanto accaduto va visto nel più ampio contesto dell'obbiettivo finale da conseguire, ossia minimizzare le perdite in guerra, oltre che prevalere sull'avversario.
Ho seguito il video senza perdermi un solo secondo. Grande professionalità, determinazione, coraggio e umiltà. Persone come l'Ammiraglio Treu possono insegnarci come affrontare le difficoltà nel lavoro e nella vita. Direi che non è poco....
la ringrazio di vero cuore per il generoso commento. Un caro saluto.
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
È con piacere che guardo i Suoi video, io l'ho conosciuta, è stato il Comandante di Nave Espero ed ero a bordo in quel periodo, sono Spillo Vincenzo. L'ho rivista poi quando sono stato destinato a Maritele Roma, e dopo diversi anni mi colpì il fatto che incrociandoci si ricordasse di me. In effetti a bordo di Nave Espero non avevo un incarico tale per cui fosse facile che il Comandante potesse conoscermi direttamente.Questo mi fa pensare che è probabile che si ricordi ancora di me. Questi video sono molto interessanti perché offrono, almeno a me, una doppia opportunità, sia quella di conoscere meglio il mondo dell'aviazione militare sia quella di conoscere Lei come persona. Sono sempre attratto, a 360 gradi, da questi video di Comandanti che raccontano la loro esperienza, anche perché, mi sento presente "nel coro".Sono in congedo anche io, ovviamente, visto il tempo che scorre. Le faccio tanti tanti auguri e, per me, sarà un arrivederla al prossimo racconto.
carissimo, sono lieto di averla a bordo dei miei racconti. In futuro racconterò anche la mia esperienza di comando sul mitico Espero "A nessuno secondo". Un marinaresco abbraccio.
Voglio aggiungere un piccolo episodio, solo per sottolineare lo spessore di questa persona, appunto l'Ammiraglio Paolo Treu. Risale al Suo ultimo giorno trascorso a bordo di Nave Espero, dove appunto svolse il Comando, bene, dopo le cerimonie di protocollo, previste per la cessione del Comando, prima di lasciare definitivamente la nave, fece una cosa, che, in tutta la mia carriera, non ho, ne prima, ne dopo, visto fare. L' ammiraglio, all'epoca Capitano Di Fregata, volle stringere la Mano a ciascun membro dell'equipaggio. Per cui, benché fossimo in navigazione, radunò tutto l'equipaggio sul ponte di volo, e passando per ogni membro dell'equipaggio, strinse a ciascuno la mano, porgendo i ringraziamenti per il servizio prestato. Ammiraglio, nella vita, si dice, tutto torna, e penso che sia veramente così, VENTO IN POPPA!
@@enzomola3682 commovente il ricordo di quel saluto, su quella Nave con la quale avevamo tanto lottato per tenere alta la bandiera dell'Italia nei contesti internazionali. La ringrazio di vero cuore per averlo rievocato. Un marinaresco abbraccio!
L'ammiraglio e' genovese...vero?!..
@@silvio3454 No, come ho detto nella prima clip sono nato in Friuli
Top. Che avventura, oro colato sentire questi racconti.
Grazie Ammiraglio
la ringrazio per la costante attenzione riservatami
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Ammiraglio! un vivere inimitabile il suo che da a tutti noi contezza della grande diversità di ruoli pur nell'amalgama della comune missione esistenziale!
la ringrazio per il generoso commento
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Ammiraglio, che piacere ascoltarla. Grazie!
grazie per l'attenzione riservatami
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Grazie mille Ammiraglio . La ascolto sempre con entusiasmo e grazie anche a Claudio Costa
sono lieto di vederla mio fedele seguace. W il mitico Claudio
Sempre belle storie. Grazie ammiraglio!
grazie 1000
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Grazie Ammiraglio, è molto piacevole e molto istruttivo ascoltare i suoi racconti
sono molto lieto del suo gradimento
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Buona sera Ammiraglio, lei ha la capacità di farci immedesimare nei suoi racconti. Grazie ancora di queste condivisioni👍
grazie di vero cuore. Sono lieto del suo gradimento.
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Grazie Ammiraglio per condividere con noi le sue intensissime esperienze.
Complimenti per la sua simpatia.
Lei è una persona spontanea e sicuramente un gran "manico".
Sarebbe stato bello vederla volare.
la ringrazio di vero cuore per i generosi commenti
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Sempre e solo complimenti Ammiraglio!
le rinnovo i miei sentiti ringraziamenti
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Grazie ammiraglio, mi ripeto sempre , ma mi diverto molto ad ascoltare le sue storie .
sono lieto di vederla mio fedele seguace.
@@paolotreu8501 sarei salito con lei sul aereo magari anche attaccato sotto le ali al posto delle bombe , mi sarebbe piaciuto molto essere diventato pilota militare , ho sempre sognato l aeronautica militare ,perche quando ero bambino la marina non aveva ancora gli Harrier , ma sono sempre stato daccordo sul fatto che la marina si dotasse di portaerei a aerei . E quando arrivo il Garibaldi si capi che il gioco era fatto ,nonostante le resistenze dell aeronautica. Che diceva l Italia era una portaerei naturale , il problema e manovrarla . Incrociatore tutto ponte si diceva 🤣🤣. I Giapponesi ci stanno copiando, anche loro fanno gli incrociatori tutto ponte 🤣🙈. Comunque tutto e bene cio che finisce bene , e lei ha avuto la fortuna e la bravura di toccarla con mano . Io no , ma sentendo le sue storie mi sento partecipe della grande avventura. Anche perche ho sempre seguito le vicende e sostenuto tutte le forze armate . Grazie di nuovo buona serata.
@@ulpiotraiano3374 messaggio da parte dell'Ammiraglio Treu (non ha potuto postarlo forse per qualche disguido con UA-cam) : La sua idea di "attaccarsi sotto le ali al posto delle bombe" non è follia. Infatti gli inglesi realizzarono un pod, chiamato EXINT, da mettere sotto le ali degli Harrier, per estrarre o inserire personale (ad esempio quello delle forze speciali) nelle zone di operazioni. In ciascun pod c'era posto per 2 persone. Per approfondimenti le suggerisco una ricerca su google inserendo il nome del pod ... troverà notizie interessanti.
Molto interessante, io scherzavo , non sapevo di questa cosa , ho controllato ed ho imparato una cosa nuova , ringrazio l ammiraglio per questo suggerimento . Se ce ne sono ancora In giro , mi candido per un volo con ,l ammiraglio. Sicuramente deve essere stata un esperienza terrificante. Grazie di tutto
@@ulpiotraiano3374 il pod era piuttosto disagevole e non ha avuto grande successo. Quindi fu messo da parte. Buona domenica
Stupenda testimonianza.
grazie 1000
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Grazie di cuore Ammiraglio .👍
grazie per l'attenzione riservatami
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Sempre interessante. Grazie ammiraglio 👏
grazie ancora per l'attenzione riservatami
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Grande ammiraglio bellissimo video
grazie di vero cuore
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Legend says that the name of Twentynine Palms was first used by these gold miners because of the 29 Washingtonia filifera palm trees surrounding the Oasis, and in fact the area was designated as such in the description of a mining claim by two partners known as McKenzie and Germain, who stated that their claim was a certain distance from 29 Palms Springs. However, it is also known that an A.P. Green, a member of an 1858 survey party, reported that there were 26, not 29, fine, large palm trees at the oasis. There are many stories told of the derivation of our present name, including one that claims that it was Colonel Washington who named it for the number of palm trees he found at the oasis at the time of his 1855 survey, but this has never been authenticated.
very detailed info. Thanks
Grazie Ammiraglio, per condividere le esperienze che ha maturato come uomo di mare e di cielo. La ascolterei per ore, è davvero un grande oratore ed è un piacere ascoltarLa.Non vedo l'ora di vedere il prossimo video, ormai sono un suo fan affezionato. Le faccio una domanda, ma l'AV8B+ come se la cava nei combattimenti aerei? Ho letto che nella guerra delle Falklands la versione inglese Harrier, aveva abbattuto diversi Mirage III argentini. Grazie, con stima e ammirazione Stefano.
la ringrazio di vero cuore per i generosi commenti e per seguirmi con assiduità. Sono lieto di anticiparle che nelle prossime due clip parlerò delle mie esperienze sull'harrier con il focus sul ruolo di caccia. Un caro saluto.
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Penso (tristemente) che anche il "sopportare" le perdite dei colleghi sia "funzionale" al tipo di addestramento...
Grazie Comandante, e grazie Ronin.
in un contesto di guerra reale le perdite, più che "sopportate", dovrebbero essere foriere di nuovi stimoli per combattere con sempre maggiore determinazione e slancio per portare a termine il conflitto nel modo più breve ed efficace possibile, anche con l'obbiettivo di limitare le perdite future. C'è anche chi arringa le proprie milizie incitandole al combattimento per vendicare i caduti e rendere loro onore. Tuttavia la motivazione della vendetta, nel mondo occidentale, sarebbe eticamente inaccettabile. Di contro, rallentare il ritmo della battaglia per ricordare i propri caduti e abbattersi per la loro perdita sarebbero foriere di disastri. Nel caso di un'esercitazione focalizzata sul massimo realismo, al fine di preparare il personale alla guerra, la scelta dei Marines fu di affrontare anche quei malaugurati decessi come se si fosse davvero in guerra, in modo "funzionale" a quel particolare tipo di addestramento.
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
Salve ammiraglio, ovviamente complimenti per questa affascinante clip. 2 domande, la prima: la bomba (disinnescata) sganciata sulla sagoma di legno era una gbu38 (GPS) oppure una a guida laser tipo gbu12? L'altra domanda un po' più personale e profonda: perdere dei colleghi in quel modo non rischiava di tirarsi un po' indietro , nella senso, capisco che l'esercitazione doveva andare avanti, ma quando sarebbe risalito a bordo dell'aereo c'era il rischio che quei fatti accaduti potevano influire sulle manovre dell'esercitazione? Grazie a presto.
grazie di vero cuore per i suoi costanti apprezzamenti. La bomba che lanciai e che colpì direttamente il simulacro di legno del carro armato era una stupidissima bomba a caduta libera, che avrebbe seguito le leggi della balistica. Si trattava infatti della versione dummy (non esplosiva, fatta di ferro e cemento) della Mk 82, quindi non aveva nessun tipo di guida, né GPS e nemmeno laser. Non avrei mai usato una bomba (anche se dummy) a guida GPS o laser su quel bersaglio, perché le probabilità di colpirlo sarebbero state troppo elevate e il bersaglio doveva essere preservato per la CAX. In merito alla seconda, domanda ripeto anche a lei quello che ho risposto a Chicco FLy. In un contesto di guerra reale le perdite dovrebbero essere foriere di nuovi stimoli per combattere con sempre maggiore determinazione e slancio per portare a termine il conflitto nel modo più breve ed efficace possibile, anche con l'obbiettivo di limitare le perdite future. C'è anche chi arringa le proprie milizie incitandole al combattimento per vendicare i caduti e rendere loro onore. Tuttavia la motivazione della vendetta, nel mondo occidentale, sarebbe eticamente inaccettabile. Di contro, rallentare il ritmo della battaglia per ricordare i propri caduti e abbattersi per la loro perdita sarebbero foriere di disastri. Nel caso di un'esercitazione focalizzata sul massimo realismo, al fine di preparare il personale alla guerra, la scelta dei Marines fu di affrontare anche quei malaugurati decessi come se si fosse davvero in guerra, in modo "funzionale" a quel particolare tipo di addestramento. Tuttavia chi non se la sentiva di volare poteva farlo presente e la sua richiesta sarebbe stata accolta, come avverrebbe anche in guerra.
@@paolotreu8501 sono contento di averla conosciuta anche se in modo virtuale, nella vita non si finisce mai di imparare e apprendere cose nuove ... Anche se non vissute direttamente, riesco a comprrndere ed a immedesimarsi in quel mondo e contesto a me sconosciuto..... Grazie ancora. Avrei un miliardo di domande da farle.... Cerco di trattenermi.... A presto....
@@IENAtv sempre a disposizione. Un caro saluto
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
"Noi" ci impegniamo sempre al massimo in questo tipo di esercitazioni.
Addestrati, molto professionalmente a combattere.
A combattere le Guerre Americane.
Molto interessante. Sarebbe anche meglio poter capire come hanno fatto prevenzione in seguito ai citati incidenti mortali,
perdere sei uomini durante una fase di addestramento é - in ogni caso e per qualsiasi nazione - un costo elevatissimo.
la ringrazio per l'attenzione riservatami. Quando si verifica un incidente, fa sempre seguito un'inchiesta per individuare le responsabilità e per trarne i dovuti insegnamenti, al fine di migliorare la sicurezza del personale e dei mezzi. Come ho evidenziato nel racconto, a 29 Palms il realismo era massimo, con l'obbiettivo di formare adeguatamente militari destinati ad andare in guerra. L'adozione del massimo realismo da un lato sottopone il personale in addestramento a maggiori rischi e dall'altro consente a quel medesimo personale di affrontare gli elevati rischi di una guerra con una maggiore possibilità di sopravvivere, oltre che di vincere. Concordo sul fatto che la perdita di 6 uomini in addestramento sia un costo elevatissimo per qualsiasi nazione, tuttavia quanto accaduto va visto nel più ampio contesto dell'obbiettivo finale da conseguire, ossia minimizzare le perdite in guerra, oltre che prevalere sull'avversario.
video 12 ua-cam.com/video/rq6K1GeRPG8/v-deo.html
La bandiera di quale nazionalità era?...
americana. Non poteva essere diversamente, considerato che eravamo su suolo americano e i morti erano americani
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