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🎬🎞 BLADE RUNNER - Roberto Leoni Movie Reviews Homage to Rutger Hauer [Eng sub]
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- Опубліковано 25 лип 2019
- 🎬🎞 Roberto Leoni reviews Blade Runner (1982) directed by Ridley Scott starring Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Daryl Hannah
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“…in questi giorni è morto Rutger Hauer, l'indimenticabile Roy, lo straordinario androide di Blade Runner di Ridley Scott del 1982, che portava dentro di sé una parte del dolore degli uomini e una parte del dolore di quelli che avrebbero potuto essere uomini…”
È riuscito a dire qualcosa di nuovo su un film di 37 anni fa, davvero brillante oltre che poetico.
Quale delle versioni preferisce? Quella con lieto fine o quella voluta da Scott?
@@enricoogliari8416 Quella voluta da Scott, perché è più vera e comunque non esclude un lieto fine...
Parlando di umanità e nostalgia mi è venuta in mente la parte finale di I fiumi di Ungaretti .."questa è la mia nostalgia che in ognuno
mi traspare...". La nostalgia del presente e la precarietà della vita umana fragile come la corolla di un fiore.
Grande recensione Roberto.
Grazie per l'apprezzamento, soprattutto perché proviene da un "ragazzaccio con il cuore fiorito" come sono stato io e come cerco di essere ancora... Quindi di nuovo grazie, fratellino!
Capolavoro!
Grandissimo Rutger Hauer, che io me lo ricorderò anche per il ruolo dell'autostopista pazzo killer John Rider del cultissimo "The Hitcher: La lunga strada della paura"!
si dice addirittura che la frase finale sia un'improvvisazione dell stesso Rutger Hauer, comq film incredibile e ottima recensione ❤️
Me ha piaciuto molto la sua recensione su il film BLADE RUNNER di Ridley Scott. Grazie per condividere! A presto!
Trovo interessante la domanda e la risposta "cosa ci rende umani?" contenuta nel romanzo e nel film. Il test per distinguere gli umani dagli androidi consiste nell'analizzare le reazioni dell'individuo dall'analisi dell'occhio di fronte a determinate domande, ecc.. Come a dire che l'umanità è in un battito di ciglia. La risposta data da P. Dick non è "penso dunque sono" ma potremmo dire "sento dunque sono" ovvero è la capacità di provare empatia verso gli altri che ci rende umani. Molto interessante! Saluti.
Come sempre, complimenti ! Bella recensione.
Complimenti, ha esposto e approfondito alcuni (non tutti a mio parere...sono veramente tanti) dei punti più importanti di questo capolavoro...si vede che è una persona sensibile ed istruita...aspetto la recensione di The Deer Hunter (Il Cacciatore) di Michael Cimino...grazie.
18.4.2020 (amo le date).
Mi sono goduto la sua recensione e mi sono commosso. Grande film, l'ho visto due volte a distanza di ben quattro decenni e mi ha sempre sorpreso. Oggi come allora l'ho trovato pieno di rimandi, di dubbi e di domande. Gli androidi infondo siamo noi? E il blade runner è la morte nera che ci dà la caccia già dai primi vagiti? E la divina indifferenza (di Montaliana memoria) che sembra lasciare dipanare il grande gioco e dramma della vita? Grande sceneggiatura!
L'unica pecca di questo film è il ritmo troppo lento. Io ed un mio amico riuscimmo a vedere solo i primi 20 minuti, poi ci stavamo addormentando. Quei 20 minuti ci erano sembrati 20 anni. Però aveva davvero una ottima sceneggiatura, su questo non ci piove.
... una nostalgia che non finisce mai e che si chiama amore.. Roberto grazie di queste parole.. questa definizione, questo sentire lo condivido ed è questo che sento da quando mi sono innamorata, 15 anni fa, del mio compagno...
Per quanto riguarda questa recensione, è una delle tue migliori tra quelle che finora ho ascoltato...sono d'accordo che la metafora dell'androide costituisca il fascino essenziale del film.
All'epoca il film mi affascinò, lo amai molto, come anche l'altro film di fantascienza di Ridley Scott, 'Alien" e lo considero anche io un capolavoro.
È un piacere enorme ascoltare le tue recensioni e tutti i giorni almeno due me ne pappo 😁😁😁😁
Un salutone e grazie 🤗
Il problema di questo film è il ritmo troppo lento. Non so tu come abbia fatto ad amarlo così tanto.
Purtroppo, la pubblicità e i videogiochi hanno privilegiato l'azione in maniera sempre più esagitata sovrapponendola al ritmo narrativo con il risultato che i film classici appaiono lenti alle nuove generazioni di spettatori...
@@RobertoLeoniFilm fu giudicato lento anche dalla critica a quel tempo. E fu anche un flop al botteghino.
Il fatto che fu un flop al botteghino non è rilevante perché è in compagnia di Quarto Potere di Orson Welles e molti altri... E comunque, la sola lentezza non può essere sufficiente per determinare la qualità di un film, perché allora Deserto Rosso di Antonioni, C'era una volta il West di Leone e The Lighthouse di Eggers non avrebbero mai dovuto arrivare sugli schermi... In ogni modo, se per lei Blade Runner è lento, la sua opinione è degna del più grande rispetto e di considerazione. 😊
@@RobertoLeoniFilm la ringrazio!!! Lei è davvero gentile!!! E grazie anche per il cuore al commento!!! Comunque io di "Blade Runner" ho apprezzato molto la scenografia e la sceneggiatura. La lentezza è il solo difetto del film, a mio essere. Infatti lo stavo guardando circa 10 anni fa con un mio amico e dopo 20 minuti dovemmo toglierlo perché quei 20 minuti ci sembrarono 20 anni. Ma questo per entrambi. Comunque ripeto, ottima sceneggiatura, ottima scenografia, buon montaggio, sicuramente ottimi anche gli effetti speciali (visto che furono candidati all'Oscar), ma ritmo noioso per i miei gusti (e anche per i gusti del mio amico 😅).
Salve, complimenti per la recensione. Volevo chiederle quale Blade Runner preferisse: il Blade Runner (1982 - la final Cut) di Ridley Scott oppure Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve?
La final Cut sicuramente, ma con un battito del cuore per la Theatrical dell'82 perché il primo amore non si scorda mai...
Chiedo scusa ma parla di androide (da non confondere e da assimilare all aggettivo replicante) infatti i replicanti in quanto esseri viventi biologici sono alterego filosoficamente parlando degli uomini , parlare di androidi ( automa di forma umana) è un errore da non poco conto infatti se di androidi si parlasse, cadrebbe il significato interpretativo che rende un capolavoro questa narrazione in anticipo e nel tempo immortale.
Questa ovviamente è una mia opinione.
I replicanti sono androidi organici creati dalla Tyrell Corporation con avanzate tecniche di ingegneria genetica. Ridley Scott scelse il termine "replicante" perché la parola "androide", utilizzata nel libro da Philip K. Dick, era inflazionata agli inizi degli anni 1980. Similmente al romanzo, i droidi dovevano inizialmente essere composti anche da parti metalliche che ne rivelavano, al momento della morte, la loro natura non umana. Incept Date - 1980: Screenwriting and Dealmaking, parte di Dangerous Days: Making Blade Runner contenuto all'interno dell'edizione The Final Cut del DVD, Warner Home Video, 2007 ;)
Roberto Leoni io piu che uso inflazionato del termine androide mi soffermerei sul significato che se non sbaglio è di corpo meccanico dalle sembianze umane che con replicante che riguarda un organismo umano replicato grazie alla tecnologia genetica avanzata ha poca attinenza.
Ma guardi che non sono androidi ....sono cloni ....... replicante è stato interpretato in maniera errata da molti
Ma la sceneggiatura del film è liberamente ispirata al romanzo del 1968 Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick...
@@RobertoLeoniFilm ma guardi che tutta l opera fa capire che si tratta di cloni modificati geneticamente...solo che all epoca la terminologia era quella .
@@tekkaboy9990 Io mi sono attenuto alla definizione di Philip K. Dick anche se probabilmente nello specifico "aggiornato" è cambiato...
@@RobertoLeoniFilm lo scopo era preservare la razza umana in ambienti ostili ....quindi esseri umani veri modificati geneticamente.....limitandoli per avere il controllo della creazione.... infatti nel seguito si scopre che erano in grado di generare figli.....l interpretazioni fa fare sono altre.
@@RobertoLeoniFilm ma guardi che anche dal libro si evince che si tratta di esseri umani praticamente quasi indistinguibili se non da piccoli mutamenti genetici