1 ora per dire che Lacerda ha fatto Lacerda. I giochi di Lacerda sono (normalmente) complessi per loro natura, perchè lamentarsi? Non capisco il senso di questo video. La storia dell'uomo è piena di "furti" di idee, e di idee che sono o non sono diventate invenzioni (per esempio per incapacità di farsi finanziare il progetto/idea, per impossibilità di sviluppare concretamente l'idea sulla base delle tecnologie presenti all'epoca dell'idea, etc. etc.). Come al solito c'è un fondo di preconcetti che porta ad un "sottotesto" (cito le parole dell'autore del video) di cui molte volte non si capisce il nesso logico. Per fortuna che si è fermato, altrimenti avrebbe contestato anche il colore rosso del bordo della copertina; un po' come tutte le recensioni dove non apprezza il gioco, nelle quali c'è un cherry picking distruttivo su ogni minima situazione per giustificare il suo pensiero. Mah...
Grazie per il commento, @MrHotspace82! Se ai fan di Lacerda l'estrema macchinosità di questo gioco piace, benissimo: a me non convince e cerco di spiegare il perché (senza necessariamente riuscirci, sarà il pubblico a decidere). È vero che la storia è piena di furti di idee: il problema è che qui chi si fa rubare l'idea viene anche premiato. È lo schema di fondo a essere paradossale e poco credibile.
Curioso di sapere cosa ne pensi di Lisboa una volta che avrai modo di provarlo e approfondirlo. Secondo me è il suo gioco più riuscito, complesso ma non complicato senza senso come spesso lo sono i suoi giochi (anche se a me divertono tutti una volta padroneggiati, anche questo Inventions)
@@Lamascherariposta in primis direi molto più legato al tema, le azioni sono più "logiche" ed è più semplice perseguire una strategia senza inanellare delle combo infinite che risultano il più delle volte casuali. Turni che si susseguono più velocemente, paralisi da analisi molto molto più contenuta e a volte del tutto assente. Gira bene in due, non c'è nessun bot da gestire (l'ho giocato diverse volte in 2 e 3 e il feeling rimane identico). Artwork spaziale e iconografia azzeccata seppur molto presente. Durata più breve nonostante ci siano turni indefiniti.
Io non ho "sentito" lo sviluppo della civiltà, forse perché più preoccupata a capire i simboli delle varie azioni (che trovo poco chiari). La plancia mi fa storcere il naso: quei numeri minuscoli (ma che ordine hanno?!), quei collegamenti inutilmente curvi tra "invenzioni" e "continenti". In generale lo trovo inutilmente complicato. Gioco anche per divertirmi e questo gioco purtroppo mi indispone! Magari alla millesima partita, quando tutto diventerà automatico (addio tematizzazione che già sento poco), potrà piacermi.
I simboli delle azioni riprendono un po' troppo il tema della lampadina: il che in effetti ribadisce quanto affermo nel video, ovvero che la tematizzazione soffre di idealismo eccessivo. In un gioco che parla di invenzioni mi aspetto meno lampadine e più ingranaggi :-)
Ogni volta che viene presentato un gioco di Lacerda cado nella trappola di leggerne il regolamento, perché vorrei dannatamente farmeli piacere, visto che la produzione, l'artwork e quasi sempre anche la tematica mi attraggono tantissimo. Il problema è che poi finisco sempre la lettura con un enorme "Perché?". E quindi si aspetta il prossimo gioco che con molta probabilità porterà le stesse delusioni. Mi sono fatto diverse idee, su Lacerda in generale e su questo gioco in particolare: la prima è che contesto il fatto che i suoi giochi siano "tematici" e che per questo vada giustificata la loro complessità e ineleganza: spesso la tematicità è evocata nell'insieme ma non nei vari cavilli e vincoli e combo infinite, che sanno esclusivamente di meccanico. La seconda è che la complessità dei giochi di Lacerda è legata allo standard produttivo che da diversi anni segue la eagle gryphon: le dimensioni delle scatole e la quantità di materiale "devono" essere più o meno sempre le stesse per ragioni commerciali, e questo secondo me influisce in parte anche sul numero di oggetti che devono partecipare alla partita e indirettamente anche alla complessità. La terza riguarda le azioni di questo gioco: non ho dati a supporto, ma l'impressione che ho avuto è che alcune azioni siano state "gonfiate" con step totalmente slegati tematicamente per bilanciarne la durata (o il numero di cose da fare) rispetto alle altre azioni, che se vogliamo sono un po' più coerenti.
@CristianStenico Grazie per il commento! Non posso ancora fare una riflessione ad ampio raggio sulla tematicità dei Lacerda: so che è famoso anche per questo aspetto, ma per il momento ho giocato solo a The Gallerist e a Inventions. Se mi baso sulla mia esperienza, non mi pare che sia più tematico di altri autori di German: The Gallerist ha azioni ben tematizzate in 6 casi su 8, e ha una meccanica di 'scalzamento' del tutto astratta; Inventions mi sembra davvero tematizzato poco e male. In confronto un gioco come Scholars of the South Tigris mi sembra tematizzato molto meglio. Quanto al resto, potresti avere ragione. In generale, se un gioco deve avere determinate caratteristiche solo per ragioni editoriali/produttive, c'è sempre il rischio di dar vita a stucchevoli manierismi. Inventions è sicuramente un gioco manierista, ovvero pieno di istanze che ci sono solo perché devono esserci, per dare al gioco più complessità.
Grazie mille Lorenzo! Il gruppo Telegram è riservato ai tipper, ovvero a chi contribuisce tramite Tipeee. Il vantaggio di chi si abbona al canale è accedere ai video esclusivi e anticipati. Se preferisci il gruppo Telegram ai video riservati, disdici l'abbonamento e dai un qualunque pledge su Tipeee! Grazie ancora per il supporto!
Ho fatto solo una partita a Inventions e quindi non posso certo dire di conoscerlo. Anzi ci ho capito poco😅Però come sensazione mi ritrovo in questa tua frase: è un gioco o un lavoro?
Eh già, caro Wizard! Il problema non è tanto la complessità in sé, quanto la frammentazione del meccanismo generale, che impone continuamente di rompere il normale alternarsi dei turni con sequenze di upkeep davvero fastidiose.
@@Lamascheraripostae questa mancanza di rifinitura del gioco, considerando la fama dell’autore e il prezzo non proprio popolare, trovo che sia un bel difetto!
@Wizard_dm Non sono convinto che sia giusto chiamarla "mancanza di rifinitura": a molti fan di Lacerda i suoi giochi piacciono proprio così macchinosi, quindi forse è proprio una scelta stilistica. A me però non piace.
Ottima analisi, di Lacerda conosco bene solo i suoi 2-3 titoli più famosi e non mi piacciono quindi non sono sorpreso di questa recensione. Tocchi però anche un argomento secondo me di grandissimo interesse e cioè quello del dover giocare più volte prima di apprezzare veramente un titolo. Secondo me questo è generalmente un pregio, addirittura arriverei a dire che dovrebbe essere il modo standard di approcciare un gioco. Del resto quasi tutti quei titoli che entusiasmano subito poi stufano anche molto presto, poichè si arriva "a regime" sin da subito. Penso che sarebbe meglio provare meno cose, molte meno cose, ma approfondirle di più altrimenti si corre il rischio di non giocare veramente a nulla, a meno che non si tratti di giochi veramente leggerissimi o di avere un'abilità davvero importante. Non è neanche una conseguenza dell'essere competitivi, io mi considero tutt'altro, è che mi diverto meno quando stò ancora imparando a ottimizzare le azioni, mi sembra di star ancora imparando a giocare e non di giocare veramente. Poi Lacerda spesso non è elegante, mette roba (più o meno complicata) solo per il gusto di farlo, per questo non mi piace. Verissimo che l'upkeep non può essere troppo impegnativo, al massimo il setup può essere pesante e anche lì sarebbe meglio che lo sia il meno possibile, ma durante il gioco non ci deve essere macchinosità.
Ciao Simone, grazie per il commento! Il tema che svisceri è interessante. Anche io non ho nulla in contrario nel dover fare qualche partita di 'rodaggio': d'altro canto, però, penso che un buon gioco, anche se molto complesso, debba 'parlarmi' fin da subito. Se servono molte partite per farlo 'cliccare' secondo me è indice di mancanza d'eleganza.
@@Lamascherariposta Beh in generale penso che ognuno abbia le sue esigenze e queste vadano sempre rispettate, chi vuole provare mezzo mondo è naturale che passi poco tempo sui singoli giochi ed è anche giusto così. Sul "cliccare" sin da subito dipende da cosa si intende: per me è ovvio che se un gioco risulta proprio troppo pesante, fastidioso o in generale proprio lontanissimo da ciò che piace non ha senso incaponirsi a farselo piacere. Però per titoli pesanti o medio pesanti spesso non è immediato capire come andrebbero giocati per goderseli fino in fondo, e quindi il rodaggio è necessario. Deve comunque sempre esserci una scintilla inziale, su questo sono perfettamente d'accordo. Le molte partite servono per passare da un'impressione sufficiente a un parere molto positivo.
Ovviamente i gusti di ciascuno sono sempre la base di partenza: molti giochi semplicemente non fanno per me, e se mi capita di recensirne qualcuno cerco di dirlo espressamente. Però nel caso in oggetto questo è un gioco che in teoria dovrebbe piacermi molto: invece mi lascia perplesso, anche per la sua incapacità di farmi divertire fin da subito.
E si conferma la mia impressione che i giochi di Lacerda hanno un prezzo che spesso non corrisponde alla qualità del prodotto. Ammesso che i componenti siano di eccelsa qualità, il gioco rimane comunque in primis un gioco il cui scopo è dare piacere nell'essere giocato. Solo in seconda battuta vengono i componenti che comunque devono essere accattivanti e dare piacevolezza a chi li maneggia. Se il gioco non è sufficientemente ben strutturato, allora cessa lo scopo di acquistarlo e giocarlo. È come andare al ristorante e vedersi serviti in un piatto bellissimo, con una presentazione superba e ad un prezzo elevato, una portata mediocre. Capisco che nel mondo alla rovescia in cui viviamo questo modus operandi sia ormai diventato la consuetudine, ma io continuo ad essere alla vecchia maniera: prima la sostanza, POI la coreografia! Se poi le due cose viaggiano insieme tanto meglio.
Il prezzo dei giochi Lacerda è frutto al contempo dell'alta qualità dei componenti e della strategia di 'scarcity' applicata a questi prodotti, che quasi mai (anzi, forse proprio mai) si trovano in offerta. Se a questo combiniamo la circoscritta ma combattiva fanbase del portoghese, si può capire il motivo dietro il funzionamento della strategia complessiva. Poi certo, dal punto di vista del gioco puro e semplice per quanto mi riguarda il prezzo non corrisponde alla qualità: ma capisco ciò che il publisher sta facendo e tutto sommato penso che lo stia facendo bene. A farmi perdere la ragione è quando a un pagamento cospicuo corrisponde un prodotto scarso anche solo dal punto di vista dei materiali: e non succede tanto raramente, ahinoi.
La mail sono le conoscenze raggiunte in quel era ....e quelle passate sono a disposizione di tutti mentre quelle future sono da apprendere . Mi sembra una cosa logica se non hai la conoscenza di qualcosa non puoi avere la capacità di inventare qualcosa ad' essa collegata
È una cosa logica, ma è meno logico che certe cose siano milestone e altre invenzioni, ovvero che certe compaiano in tutte le partite e altre no. O meglio: è logico per alcune ma non per tutte.
Grazie e complimenti per questo video! Ce n'era bisogno! Piace molto anche a me la tematizzazione dei giochi e il fatto che possano essere in qualche modo educativi/divulgativi. Non è che giocando si spegne il cervello...
Sì, lo è. È come quei cantanti che se non gli metti di fianco un produttore che li bastona e li fa stare nei ranghi ti producono dischi da sei ore con dentro forse tre o quattro pezzi buoni :-D
Dietro a questo gioco c'è un lungo studio della storia e in una miriade di casi chi ha proposto un idea poi non ha inventato la cosa stessa.... Quindi non so se parli così per tua convinzione o perché sai che è così..... E la storia è stata fatta cosi
Potremmo parlare per ore di filosofia della storia. Il punto è che qui si parla di invenzioni, non di studio, non di idee pure e semplici. Da questa tematizzazione mi aspetto meno idealismo e più materialismo.
Esattamente come per il caso opposto....nel gioco però per creare un meccanismo si può girare le cose a proprio favore in certi casi tipo questo. Comunque apprezzo le tue recensioni. E sono troppo di parte quando si tratta di lacerda . Quindi potrei essere poco obbiettivo. Ti seguo a presto. Trattami bene vital
Io non lo so tu per gioco tematizzazzato cosa intendi o cosa ti aspetti . In un gioco da tavolo cosa pensi che si possa fare se non dare una logica alle azione che siano connesse a un tema . Non è che nell'azione inventare puoi prendere un cane e addestrarlo oppure costruire un sistema idraulico cioè secondo me sei proprio uscito dal contesto.....
Ciao Marco! Ovviamente un certo grado di astrazione ci sarà sempre. Ma qui è tutto completamente astratto: sulle carte potrebbe esserci scritta qualsiasi cosa. In un gioco sulle invenzioni, mi aspetto che la comparsa o non comparsa di determinate invenzioni abbia una conseguenza che ha a che fare con le invenzioni medesime.
Il discorso di proporre un idea è non presentare sta a spiegare il momento in cui nella storia girava una certo bisogno da cui nascevano idee confuse che poi diventavano un idea . Che poi qualcuno da quell idea confusa dava una forma... Ma se tu non riesci a collegare le due cose in maniera astratta ... Non so che dirti.
Ma il "bisogno" è cosa ben diversa dall'invenzione che ne soddisfa le aspettative. Stai confondendo la domanda con l'offerta. Perché avere un bisogno dovrebbe comportare ottenere una ricompensa?
Inventions: Evolution of Ideas non ci ha pienamente convinto. Se invece voi siete convinti, acquistatelo qui: tidd.ly/3KUSzXO
1 ora per dire che Lacerda ha fatto Lacerda. I giochi di Lacerda sono (normalmente) complessi per loro natura, perchè lamentarsi? Non capisco il senso di questo video. La storia dell'uomo è piena di "furti" di idee, e di idee che sono o non sono diventate invenzioni (per esempio per incapacità di farsi finanziare il progetto/idea, per impossibilità di sviluppare concretamente l'idea sulla base delle tecnologie presenti all'epoca dell'idea, etc. etc.). Come al solito c'è un fondo di preconcetti che porta ad un "sottotesto" (cito le parole dell'autore del video) di cui molte volte non si capisce il nesso logico. Per fortuna che si è fermato, altrimenti avrebbe contestato anche il colore rosso del bordo della copertina; un po' come tutte le recensioni dove non apprezza il gioco, nelle quali c'è un cherry picking distruttivo su ogni minima situazione per giustificare il suo pensiero. Mah...
Grazie per il commento, @MrHotspace82!
Se ai fan di Lacerda l'estrema macchinosità di questo gioco piace, benissimo: a me non convince e cerco di spiegare il perché (senza necessariamente riuscirci, sarà il pubblico a decidere). È vero che la storia è piena di furti di idee: il problema è che qui chi si fa rubare l'idea viene anche premiato. È lo schema di fondo a essere paradossale e poco credibile.
Curioso di sapere cosa ne pensi di Lisboa una volta che avrai modo di provarlo e approfondirlo. Secondo me è il suo gioco più riuscito, complesso ma non complicato senza senso come spesso lo sono i suoi giochi (anche se a me divertono tutti una volta padroneggiati, anche questo Inventions)
Molto curioso anche io, caro @GianSky90! Tu come consideri Lisboa in relazione a Inventions?
Grazie mille per l'abbonamento!
@@Lamascherariposta in primis direi molto più legato al tema, le azioni sono più "logiche" ed è più semplice perseguire una strategia senza inanellare delle combo infinite che risultano il più delle volte casuali.
Turni che si susseguono più velocemente, paralisi da analisi molto molto più contenuta e a volte del tutto assente.
Gira bene in due, non c'è nessun bot da gestire (l'ho giocato diverse volte in 2 e 3 e il feeling rimane identico).
Artwork spaziale e iconografia azzeccata seppur molto presente.
Durata più breve nonostante ci siano turni indefiniti.
@GianSky90 Da quel che scrivi sembra migliore da tutti i punti di vista. Ottimo! :-)
Anche secondo me lisboa è il suo capolavoro… oltre a the gallerist che è uno dei più tematici
Lisboa è inarrivabile. Il suo master piece.
Io non ho "sentito" lo sviluppo della civiltà, forse perché più preoccupata a capire i simboli delle varie azioni (che trovo poco chiari). La plancia mi fa storcere il naso: quei numeri minuscoli (ma che ordine hanno?!), quei collegamenti inutilmente curvi tra "invenzioni" e "continenti". In generale lo trovo inutilmente complicato. Gioco anche per divertirmi e questo gioco purtroppo mi indispone! Magari alla millesima partita, quando tutto diventerà automatico (addio tematizzazione che già sento poco), potrà piacermi.
I simboli delle azioni riprendono un po' troppo il tema della lampadina: il che in effetti ribadisce quanto affermo nel video, ovvero che la tematizzazione soffre di idealismo eccessivo. In un gioco che parla di invenzioni mi aspetto meno lampadine e più ingranaggi :-)
Ogni volta che viene presentato un gioco di Lacerda cado nella trappola di leggerne il regolamento, perché vorrei dannatamente farmeli piacere, visto che la produzione, l'artwork e quasi sempre anche la tematica mi attraggono tantissimo. Il problema è che poi finisco sempre la lettura con un enorme "Perché?". E quindi si aspetta il prossimo gioco che con molta probabilità porterà le stesse delusioni.
Mi sono fatto diverse idee, su Lacerda in generale e su questo gioco in particolare: la prima è che contesto il fatto che i suoi giochi siano "tematici" e che per questo vada giustificata la loro complessità e ineleganza: spesso la tematicità è evocata nell'insieme ma non nei vari cavilli e vincoli e combo infinite, che sanno esclusivamente di meccanico.
La seconda è che la complessità dei giochi di Lacerda è legata allo standard produttivo che da diversi anni segue la eagle gryphon: le dimensioni delle scatole e la quantità di materiale "devono" essere più o meno sempre le stesse per ragioni commerciali, e questo secondo me influisce in parte anche sul numero di oggetti che devono partecipare alla partita e indirettamente anche alla complessità.
La terza riguarda le azioni di questo gioco: non ho dati a supporto, ma l'impressione che ho avuto è che alcune azioni siano state "gonfiate" con step totalmente slegati tematicamente per bilanciarne la durata (o il numero di cose da fare) rispetto alle altre azioni, che se vogliamo sono un po' più coerenti.
@CristianStenico Grazie per il commento!
Non posso ancora fare una riflessione ad ampio raggio sulla tematicità dei Lacerda: so che è famoso anche per questo aspetto, ma per il momento ho giocato solo a The Gallerist e a Inventions. Se mi baso sulla mia esperienza, non mi pare che sia più tematico di altri autori di German: The Gallerist ha azioni ben tematizzate in 6 casi su 8, e ha una meccanica di 'scalzamento' del tutto astratta; Inventions mi sembra davvero tematizzato poco e male. In confronto un gioco come Scholars of the South Tigris mi sembra tematizzato molto meglio.
Quanto al resto, potresti avere ragione. In generale, se un gioco deve avere determinate caratteristiche solo per ragioni editoriali/produttive, c'è sempre il rischio di dar vita a stucchevoli manierismi. Inventions è sicuramente un gioco manierista, ovvero pieno di istanze che ci sono solo perché devono esserci, per dare al gioco più complessità.
Ciao Mosè! Mi sono iscritto ieri al canale e sarei molto interessato a entrare nel gruppo telegram. Come faccio? Grazie mille e continua cosi!
Grazie mille Lorenzo!
Il gruppo Telegram è riservato ai tipper, ovvero a chi contribuisce tramite Tipeee. Il vantaggio di chi si abbona al canale è accedere ai video esclusivi e anticipati. Se preferisci il gruppo Telegram ai video riservati, disdici l'abbonamento e dai un qualunque pledge su Tipeee!
Grazie ancora per il supporto!
Ho fatto solo una partita a Inventions e quindi non posso certo dire di conoscerlo. Anzi ci ho capito poco😅Però come sensazione mi ritrovo in questa tua frase: è un gioco o un lavoro?
Eh già, caro Wizard! Il problema non è tanto la complessità in sé, quanto la frammentazione del meccanismo generale, che impone continuamente di rompere il normale alternarsi dei turni con sequenze di upkeep davvero fastidiose.
@@Lamascheraripostae questa mancanza di rifinitura del gioco, considerando la fama dell’autore e il prezzo non proprio popolare, trovo che sia un bel difetto!
@Wizard_dm Non sono convinto che sia giusto chiamarla "mancanza di rifinitura": a molti fan di Lacerda i suoi giochi piacciono proprio così macchinosi, quindi forse è proprio una scelta stilistica. A me però non piace.
Titolo del video: Demolition of the idea 😂😂
@664662 :-D
Complimenti, ottima analisi
Grazie mille Kuraudio! :-)
Ottima analisi, di Lacerda conosco bene solo i suoi 2-3 titoli più famosi e non mi piacciono quindi non sono sorpreso di questa recensione. Tocchi però anche un argomento secondo me di grandissimo interesse e cioè quello del dover giocare più volte prima di apprezzare veramente un titolo. Secondo me questo è generalmente un pregio, addirittura arriverei a dire che dovrebbe essere il modo standard di approcciare un gioco. Del resto quasi tutti quei titoli che entusiasmano subito poi stufano anche molto presto, poichè si arriva "a regime" sin da subito. Penso che sarebbe meglio provare meno cose, molte meno cose, ma approfondirle di più altrimenti si corre il rischio di non giocare veramente a nulla, a meno che non si tratti di giochi veramente leggerissimi o di avere un'abilità davvero importante. Non è neanche una conseguenza dell'essere competitivi, io mi considero tutt'altro, è che mi diverto meno quando stò ancora imparando a ottimizzare le azioni, mi sembra di star ancora imparando a giocare e non di giocare veramente.
Poi Lacerda spesso non è elegante, mette roba (più o meno complicata) solo per il gusto di farlo, per questo non mi piace. Verissimo che l'upkeep non può essere troppo impegnativo, al massimo il setup può essere pesante e anche lì sarebbe meglio che lo sia il meno possibile, ma durante il gioco non ci deve essere macchinosità.
Ciao Simone, grazie per il commento!
Il tema che svisceri è interessante. Anche io non ho nulla in contrario nel dover fare qualche partita di 'rodaggio': d'altro canto, però, penso che un buon gioco, anche se molto complesso, debba 'parlarmi' fin da subito. Se servono molte partite per farlo 'cliccare' secondo me è indice di mancanza d'eleganza.
@@Lamascherariposta Beh in generale penso che ognuno abbia le sue esigenze e queste vadano sempre rispettate, chi vuole provare mezzo mondo è naturale che passi poco tempo sui singoli giochi ed è anche giusto così.
Sul "cliccare" sin da subito dipende da cosa si intende: per me è ovvio che se un gioco risulta proprio troppo pesante, fastidioso o in generale proprio lontanissimo da ciò che piace non ha senso incaponirsi a farselo piacere. Però per titoli pesanti o medio pesanti spesso non è immediato capire come andrebbero giocati per goderseli fino in fondo, e quindi il rodaggio è necessario. Deve comunque sempre esserci una scintilla inziale, su questo sono perfettamente d'accordo. Le molte partite servono per passare da un'impressione sufficiente a un parere molto positivo.
Ovviamente i gusti di ciascuno sono sempre la base di partenza: molti giochi semplicemente non fanno per me, e se mi capita di recensirne qualcuno cerco di dirlo espressamente. Però nel caso in oggetto questo è un gioco che in teoria dovrebbe piacermi molto: invece mi lascia perplesso, anche per la sua incapacità di farmi divertire fin da subito.
E si conferma la mia impressione che i giochi di Lacerda hanno un prezzo che spesso non corrisponde alla qualità del prodotto.
Ammesso che i componenti siano di eccelsa qualità, il gioco rimane comunque in primis un gioco il cui scopo è dare piacere nell'essere giocato.
Solo in seconda battuta vengono i componenti che comunque devono essere accattivanti e dare piacevolezza a chi li maneggia.
Se il gioco non è sufficientemente ben strutturato, allora cessa lo scopo di acquistarlo e giocarlo.
È come andare al ristorante e vedersi serviti in un piatto bellissimo, con una presentazione superba e ad un prezzo elevato, una portata mediocre.
Capisco che nel mondo alla rovescia in cui viviamo questo modus operandi sia ormai diventato la consuetudine, ma io continuo ad essere alla vecchia maniera: prima la sostanza, POI la coreografia!
Se poi le due cose viaggiano insieme tanto meglio.
Il prezzo dei giochi Lacerda è frutto al contempo dell'alta qualità dei componenti e della strategia di 'scarcity' applicata a questi prodotti, che quasi mai (anzi, forse proprio mai) si trovano in offerta. Se a questo combiniamo la circoscritta ma combattiva fanbase del portoghese, si può capire il motivo dietro il funzionamento della strategia complessiva. Poi certo, dal punto di vista del gioco puro e semplice per quanto mi riguarda il prezzo non corrisponde alla qualità: ma capisco ciò che il publisher sta facendo e tutto sommato penso che lo stia facendo bene. A farmi perdere la ragione è quando a un pagamento cospicuo corrisponde un prodotto scarso anche solo dal punto di vista dei materiali: e non succede tanto raramente, ahinoi.
Dai mose…lo rivendi a 250€ e fai un regalo alla povera Martina che si è immolata per te 😂
Se legge questo tuo messaggio sono rovinato! :-D
La mail sono le conoscenze raggiunte in quel era ....e quelle passate sono a disposizione di tutti mentre quelle future sono da apprendere .
Mi sembra una cosa logica se non hai la conoscenza di qualcosa non puoi avere la capacità di inventare qualcosa ad' essa collegata
È una cosa logica, ma è meno logico che certe cose siano milestone e altre invenzioni, ovvero che certe compaiano in tutte le partite e altre no. O meglio: è logico per alcune ma non per tutte.
Fortunatamente ho fiutato le stesse impressioni...e me ne sono tenuto alla larga😅
@lh1776 Io ero troppo attirato dal tema. Ma non è svolto per niente bene, purtroppo.
Grazie e complimenti per questo video! Ce n'era bisogno! Piace molto anche a me la tematizzazione dei giochi e il fatto che possano essere in qualche modo educativi/divulgativi. Non è che giocando si spegne il cervello...
Lacerda è un fantastico autore di giochi, ma è “logorroico” se mi passi l’allegoria…
Sì, lo è. È come quei cantanti che se non gli metti di fianco un produttore che li bastona e li fa stare nei ranghi ti producono dischi da sei ore con dentro forse tre o quattro pezzi buoni :-D
Dietro a questo gioco c'è un lungo studio della storia e in una miriade di casi chi ha proposto un idea poi non ha inventato la cosa stessa....
Quindi non so se parli così per tua convinzione o perché sai che è così.....
E la storia è stata fatta cosi
Potremmo parlare per ore di filosofia della storia. Il punto è che qui si parla di invenzioni, non di studio, non di idee pure e semplici. Da questa tematizzazione mi aspetto meno idealismo e più materialismo.
Esattamente come per il caso opposto....nel gioco però per creare un meccanismo si può girare le cose a proprio favore in certi casi tipo questo.
Comunque apprezzo le tue recensioni. E sono troppo di parte quando si tratta di lacerda .
Quindi potrei essere poco obbiettivo.
Ti seguo a presto.
Trattami bene vital
Io non lo so tu per gioco tematizzazzato cosa intendi o cosa ti aspetti .
In un gioco da tavolo cosa pensi che si possa fare se non dare una logica alle azione che siano connesse a un tema .
Non è che nell'azione inventare puoi prendere un cane e addestrarlo oppure costruire un sistema idraulico cioè secondo me sei proprio uscito dal contesto.....
Ciao Marco!
Ovviamente un certo grado di astrazione ci sarà sempre. Ma qui è tutto completamente astratto: sulle carte potrebbe esserci scritta qualsiasi cosa. In un gioco sulle invenzioni, mi aspetto che la comparsa o non comparsa di determinate invenzioni abbia una conseguenza che ha a che fare con le invenzioni medesime.
Il discorso di proporre un idea è non presentare sta a spiegare il momento in cui nella storia girava una certo bisogno da cui nascevano idee confuse che poi diventavano un idea .
Che poi qualcuno da quell idea confusa dava una forma...
Ma se tu non riesci a collegare le due cose in maniera astratta ...
Non so che dirti.
Ma il "bisogno" è cosa ben diversa dall'invenzione che ne soddisfa le aspettative. Stai confondendo la domanda con l'offerta. Perché avere un bisogno dovrebbe comportare ottenere una ricompensa?