Ciao RIP, anche io sono un SWE, anche se ho iniziato da meno di un anno a lavorare. Lavoro in francia e mi sto trovando molto bene e la passione per questo lavoro mi spinge a dare il meglio di me ogni giorno. Mi capita anche di trovarmi a fare dei “thought experiment” a mia volta, in quanto noti che il livello di benefit che abbiamo è molto alto, e tutti sono molto rilassati. Mi domando se l’europa non rischi di raggiungere uno stato di tranquillità tale per cui non si ha più voglia di lavorare bene e non si ha più “fame”. Ci sono molti altri paesi molto meno fortunati di noi che stanno attirando moltissimo le aziende tech, e temo che questo modo di ragionare porti ad accelerare il processo. 35:04
Sul punto che fai intorno a 34:00, personalmente non credo sia la diffusione della cultura il _motore primo_ del prossimo fallimento del Nasdaq. La diffusione della cultura di imboscarsi e del overemployment - chi prende più di un lavoro in remoto allo stesso tempo - sono un effetto, e non la causa, di un problema strutturale e tecnologico di base. Se la struttura dell'organizzazione d'impresa cambia e non è più in grado di valutare l'effort, non si può pretendere l'effort. Come gocce d'acqua in un torrente, i singoli possono avere idee diverse e variegate e andare in ogni direzione, ma la massa va sempre nella direzione di minimo sforzo. Le differenze individuali di opinione non sono mai il motore della direzione collettiva. Quando il bulk del lavoro era lavoro manufatturiero, e si potevano contare i pezzi prodotti e quindi misurare l'effort e ricompensarlo, si crea la cultura _e il mito_ del lavoratore che si impegna e guadagna, di Stakanov, di Ford. Ma la produttività del settore manufatturiero è cresciuta così tanto che oramai anche nel mondo superconsumistico in cui viviamo serve una piccola frazione della % di lavoratori precedenti, e ora il grosso lavora in servizi dove l'effort è difficilissimo da misurare. Non è un caso che l'unica mitologia del lavoro che si crea oggi è dei founders, degli influencers, degli investitori: gente che lavora tantissimo perché il loro effort è interamente ricompensato, senza principal-agent dilemma. Sono un po' Hegeliano/Marxista in questo, non è quasi mai la cultura a modellare l'economia e la tecnologia, ma il viceversa.
Alla fine la differenza tra dipendente e freelance si sta assottigliando, soprattutto in questo lavoro. Quindi sarà normale fare più lavori. Che poi non so se il multilavoro sia una cosa americana.. io qui non saprei nemmeno come fare per essere dipendente in due aziende. A parte questo è difficile misurare l'effort ma credo anche che se hai un collega che fa poco in qualche modo lo percepisci
@@sniperated ho un amico italiano che faceva cinque lavori a tempo pieno durante la pandemia. Tipicamente o lo fai in nazioni diverse, o lo fai aprendo una partita IVA o srl e affittando con questa risorse supposedly a tempo pieno alle aziende. Sono storie molto interessanti onestamente, e spiegano tanto della difficoltà a misurare le performance. Concordo con te btw, si andrà più e più verso il freelancing e le imprese "scomposte". Noi pagammo un tipo per sei mesi per fare una parte di backend che palesemente non stava facendo. Abbiamo poi pagato una azienda esterna per farlo, e con gli incentivi allineati abbiamo speso meno per un prodotto migliore fatto in meno tempo.
Non ho ancora visto il video, il "mi piace" è partito di default, sulla fiducia :) (Ma una bella intervista a ThePrimeagen la si può organizzare?! Imho straordinario content creator in ambito SWE - specialmente Data Structures / Algoritmi, Rust/Typescript e Nvim)
Mamma Mia tutto vero... Esperienza diretta in un'altra FAANG. In ricerca è così... se il tuo manager non capisce una cippa puoi venderti cazzate fatte in 5 minuti magari vecchie di 10 anni e fargli credere che sei un genio. In queste aziende c'è spesso un problema di leadership troppo disconnessa dal lavoro reale. I peer feedback sono tutta una messinscena soprattutto quando tutti hanno benefici da questo stato di cose. Il problema è anche che molti team se non producono nulla a livello di business non sono messi in discussione perché ci sono troppi free money e tutto va bene. Nella mia vecchia azienda se toppavamo per 3 mesi andavamo in bancarotta.
@@lollo7417Funziona così eccome. Fonte: Sono un Senior Research Scientist in una FAAMG (Con la "M" di Microsoft. Quella merda di Netflix non c'entra nulla con le big tech vere).
C’è anche da dire che se una società ha dei lavoratori che fanno finta di rendere ma non rendere, alla fine una altra società competitiva la supererà e quindi la competizione ribalincera’, le aziende sono altamente competitive e quindi assumeranno dipendenti più capaci…
Molto spesso, anche su questo canale a volte, viene suggerito di entrare in una FAANG perché si guadagna parecchio, mettendo in secondo piano le motivazione intrinseche che dovrebbero spingere una persona a lavorare lì; il lauto guadagno sembra essere il solo scopo, d'altronde in che altro modo si potrebbe raggiungere facilmente il FIRE ? E a questo punto se le motivazioni sono solo puramente economiche, come si fa a biasimare chi in Google cerca di fare il minor sforzo possibile per portarsi a casa un bel reddito senza far nulla ? Gli si potrebbe recriminare che così spreca la sua vita, ma magari con quei soldi e con tanto tempo libero può finalmente dedicarsi a quella passione sulla quale alcune persone gli hanno sconsigliato di investire perché poco remunerativa.
Dove sta scritto che "il guadagno sembra essere il solo scopo"? Io non sono entrato in Google per i soldi, era il mio sogno da quando mi sono laureato entrare in Google. Per avere un impatto, lavorare con gente eccellente, imparare cose nuove, vedere come si lavora nell'azienda top, eventualmente per poter lanciare la mia azienda/idea con molte più skill, consapevolezza e credibilità.
Non è un attacco al tuo percorso, per te è ovvio che avesse senso in quanto l'ambito ti interessava e lo si nota; ma al sottinteso ogni qual volta si parla di FAANG che è anch'esso causa del fenomeno del "casellantismo" in Google : se le sopracitate sono le uniche aziende in cui "val la pena" lavorare allora tutti gli altri mestieri non contano, e ci si ritrova con un surplus di persone che, attirati più dalla fama e stipendio che dall'ambizione di crescita personale, hanno come soluzione per la delusione di non aver trovato il lavoro dei sogni quello di lasciarsi andare e lavorare solo per soldi, come uno statale vecchio stampo qualsiasi. @@mr_rip
a ma questo vale per qualsiasi lavoro, molta gente fa carriera anche così! ma poi c'è il problema dello specchio la mattina mentre ti lavi i denti. inoltre all'ultimo colloquio che ho fatto il mio attuale responsabile aveva chiesto un feedback ai miei ex colleghi che conosceva più che bene.
Related article: "I’ve been employed in tech for years, but I’ve almost never worked" Sarebbe interessante fare reaction anche a questo, è scritto molto bene
Ti consiglio di seguire il mio canale telegram "Rip News" per sapere quando vado live: t.me/newsrip , purtroppo questa settimana è stata un po' turbolenta cercherò di recuperare le live appena mi è possibile.
Il casello fonde tante metafore diverse: 1) il lavoro inutile, che la società elargisce solo per pace sociale. E' l'equivalente del pagare persone per scavare buche e poi riempirle della terra appena estratta. Posti di lavoro inutili spesso usati come ricompense elettorali (forestali nel deserto, impiegati in vari enti inutili, etc ). 2) il tirare i remi in barca, il quiet quitting. Ovviamente il tiare i remi in barca è "casello" solo se nessuno può cacciarti via. La stragrande maggioranza degli impieghi pubblici consentono di casellantizzarsi. 3) Un lavoro che non richiede grande impegno o grandi skill, o che magari le richiede se vuoi "farlo bene", ma che pure se lo fai male non cambia nulla. Penso all'insegnante, al medico di famiglia, al consulente per la PA, etc. Se vale "non ti impegnare troppo se no finiamo troppo presto il lavoro", allora c'è casello. 4) Un lavoro che non cambia nel tempo, che una volta capito come fare puoi farlo dedicando poco tempo al giorno. Molto lavoro di supporto, Q&A, Call Center (dipendenti, non esternalizzato) è casello. Direi che casello correla bene con impiego pubblico, ma ci sono impieghi pubblici (non molti) che non sono casello e ci sono tanti impieghi privati che sono casello. C'è correlazione, ma non è bianco/nero. In generale il casello può essere doloroso o piacevole. Se sei in una posizione dove sei incentivato a non fare nulla di straordinario ma sei in crescita professionale, allora il casello è una maledizione. Se invece hai tante altre cose nella vita (e/o non hai ambizioni particolari) ed il lavoro deve solo essere un dovere, il casello può essere la soluzione, a la Checco Zalone.
Mi piace seguire anche se non ci capisco uno srtacazzo di niente impact, latency, RPC Requests, 2 milion queries per second mi sembra d'esse un vecchio
Mi sembra proprio il modus operandi di un dipendente statale quando decide di approcciarsi ad una big tech.. Sebbene alcune cose spiegate nel video siano vere, trovo molto triste il fatto che c'è davvero certa gente che ottiene il lavoro dei sogni e poi "spreca" così l'opportunità della vita cercando in ogni modo di non fare un beato cazzo (per la serie "chemmefrega a me, me pagano uguale").
A volte non è solo pigrizia ma anche il tipo di lavoro che ti viene dato. Come alcuni statali, a volte hanno lavori poco complessi, ripetitivi, che non vanno da nessuna parte e che se li fai bene o male non cambia nulla, oppure sono in troppi per la mole di lavoro. Ho visto queste cose nel parastatale e in grandi aziende, e a volte anche persone che hanno voglia di fare e motivate alla lunga si accomodano
Mr rip e ThePrimeagen il crossover che non sapevo di volere, ma di cui ora non posso fare a meno
HAHAHAH
Mr rip e ThePrimeagen il crossover definitivo
Episodio cross over!
ThePrimeAgen è un SE in Netflix e I suoi contenuti sono generalmente molto divertenti (intrattenenti) e spesso educativi.
Ciao RIP, anche io sono un SWE, anche se ho iniziato da meno di un anno a lavorare. Lavoro in francia e mi sto trovando molto bene e la passione per questo lavoro mi spinge a dare il meglio di me ogni giorno. Mi capita anche di trovarmi a fare dei “thought experiment” a mia volta, in quanto noti che il livello di benefit che abbiamo è molto alto, e tutti sono molto rilassati. Mi domando se l’europa non rischi di raggiungere uno stato di tranquillità tale per cui non si ha più voglia di lavorare bene e non si ha più “fame”.
Ci sono molti altri paesi molto meno fortunati di noi che stanno attirando moltissimo le aziende tech, e temo che questo modo di ragionare porti ad accelerare il processo. 35:04
Sul punto che fai intorno a 34:00, personalmente non credo sia la diffusione della cultura il _motore primo_ del prossimo fallimento del Nasdaq. La diffusione della cultura di imboscarsi e del overemployment - chi prende più di un lavoro in remoto allo stesso tempo - sono un effetto, e non la causa, di un problema strutturale e tecnologico di base. Se la struttura dell'organizzazione d'impresa cambia e non è più in grado di valutare l'effort, non si può pretendere l'effort. Come gocce d'acqua in un torrente, i singoli possono avere idee diverse e variegate e andare in ogni direzione, ma la massa va sempre nella direzione di minimo sforzo. Le differenze individuali di opinione non sono mai il motore della direzione collettiva.
Quando il bulk del lavoro era lavoro manufatturiero, e si potevano contare i pezzi prodotti e quindi misurare l'effort e ricompensarlo, si crea la cultura _e il mito_ del lavoratore che si impegna e guadagna, di Stakanov, di Ford. Ma la produttività del settore manufatturiero è cresciuta così tanto che oramai anche nel mondo superconsumistico in cui viviamo serve una piccola frazione della % di lavoratori precedenti, e ora il grosso lavora in servizi dove l'effort è difficilissimo da misurare. Non è un caso che l'unica mitologia del lavoro che si crea oggi è dei founders, degli influencers, degli investitori: gente che lavora tantissimo perché il loro effort è interamente ricompensato, senza principal-agent dilemma.
Sono un po' Hegeliano/Marxista in questo, non è quasi mai la cultura a modellare l'economia e la tecnologia, ma il viceversa.
Alla fine la differenza tra dipendente e freelance si sta assottigliando, soprattutto in questo lavoro. Quindi sarà normale fare più lavori. Che poi non so se il multilavoro sia una cosa americana.. io qui non saprei nemmeno come fare per essere dipendente in due aziende. A parte questo è difficile misurare l'effort ma credo anche che se hai un collega che fa poco in qualche modo lo percepisci
@@sniperated ho un amico italiano che faceva cinque lavori a tempo pieno durante la pandemia. Tipicamente o lo fai in nazioni diverse, o lo fai aprendo una partita IVA o srl e affittando con questa risorse supposedly a tempo pieno alle aziende. Sono storie molto interessanti onestamente, e spiegano tanto della difficoltà a misurare le performance.
Concordo con te btw, si andrà più e più verso il freelancing e le imprese "scomposte". Noi pagammo un tipo per sei mesi per fare una parte di backend che palesemente non stava facendo. Abbiamo poi pagato una azienda esterna per farlo, e con gli incentivi allineati abbiamo speso meno per un prodotto migliore fatto in meno tempo.
Non ho ancora visto il video, il "mi piace" è partito di default, sulla fiducia :) (Ma una bella intervista a ThePrimeagen la si può organizzare?! Imho straordinario content creator in ambito SWE - specialmente Data Structures / Algoritmi, Rust/Typescript e Nvim)
il crossover che non ti aspettavi
Mamma Mia tutto vero... Esperienza diretta in un'altra FAANG. In ricerca è così... se il tuo manager non capisce una cippa puoi venderti cazzate fatte in 5 minuti magari vecchie di 10 anni e fargli credere che sei un genio. In queste aziende c'è spesso un problema di leadership troppo disconnessa dal lavoro reale. I peer feedback sono tutta una messinscena soprattutto quando tutti hanno benefici da questo stato di cose. Il problema è anche che molti team se non producono nulla a livello di business non sono messi in discussione perché ci sono troppi free money e tutto va bene. Nella mia vecchia azienda se toppavamo per 3 mesi andavamo in bancarotta.
Non funziona così
@@lollo7417Funziona così eccome.
Fonte: Sono un Senior Research Scientist in una FAAMG (Con la "M" di Microsoft. Quella merda di Netflix non c'entra nulla con le big tech vere).
@@mprone concordo
C’è anche da dire che se una società ha dei lavoratori che fanno finta di rendere ma non rendere, alla fine una altra società competitiva la supererà e quindi la competizione ribalincera’, le aziende sono altamente competitive e quindi assumeranno dipendenti più capaci…
Blazingly fast! E io che mi aspettavo una reaction Rust based =)
Possiamo modificare la frequenza della voce del tipo che legge? È come un trapano sul timpano.
Molto spesso, anche su questo canale a volte, viene suggerito di entrare in una FAANG perché si guadagna parecchio, mettendo in secondo piano le motivazione intrinseche che dovrebbero spingere una persona a lavorare lì; il lauto guadagno sembra essere il solo scopo, d'altronde in che altro modo si potrebbe raggiungere facilmente il FIRE ? E a questo punto se le motivazioni sono solo puramente economiche, come si fa a biasimare chi in Google cerca di fare il minor sforzo possibile per portarsi a casa un bel reddito senza far nulla ?
Gli si potrebbe recriminare che così spreca la sua vita, ma magari con quei soldi e con tanto tempo libero può finalmente dedicarsi a quella passione sulla quale alcune persone gli hanno sconsigliato di investire perché poco remunerativa.
Dove sta scritto che "il guadagno sembra essere il solo scopo"?
Io non sono entrato in Google per i soldi, era il mio sogno da quando mi sono laureato entrare in Google. Per avere un impatto, lavorare con gente eccellente, imparare cose nuove, vedere come si lavora nell'azienda top, eventualmente per poter lanciare la mia azienda/idea con molte più skill, consapevolezza e credibilità.
Non è un attacco al tuo percorso, per te è ovvio che avesse senso in quanto l'ambito ti interessava e lo si nota; ma al sottinteso ogni qual volta si parla di FAANG che è anch'esso causa del fenomeno del "casellantismo" in Google : se le sopracitate sono le uniche aziende in cui "val la pena" lavorare allora tutti gli altri mestieri non contano, e ci si ritrova con un surplus di persone che, attirati più dalla fama e stipendio che dall'ambizione di crescita personale, hanno come soluzione per la delusione di non aver trovato il lavoro dei sogni quello di lasciarsi andare e lavorare solo per soldi, come uno statale vecchio stampo qualsiasi.
@@mr_rip
Rip & prime, my definitive combo!
Ora capisco perché helon musk nonostante abbia licenziato 3500 dipendenti su 5000 di Twitter il social sia ancora on line 😂😂
Cosa usi per registrare l'audio proveniente dal tuo schermo per fare una Reaction ad un video? Grazie
Ma quello alle spalle è il "The Casting Couch" della centoxcento?
a ma questo vale per qualsiasi lavoro, molta gente fa carriera anche così! ma poi c'è il problema dello specchio la mattina mentre ti lavi i denti. inoltre all'ultimo colloquio che ho fatto il mio attuale responsabile aveva chiesto un feedback ai miei ex colleghi che conosceva più che bene.
Related article: "I’ve been employed in tech for years, but I’ve almost never worked"
Sarebbe interessante fare reaction anche a questo, è scritto molto bene
Mi sembra l'abbia già fatto
off topic: che fine ha fatto Mr rip, niente live serale giovedi, venderdi, oggi pure sembra out....
Ti consiglio di seguire il mio canale telegram "Rip News" per sapere quando vado live: t.me/newsrip , purtroppo questa settimana è stata un po' turbolenta cercherò di recuperare le live appena mi è possibile.
il posto fisso non lo lascioooo
Non conoscere prime è molto molto italiano da parte tua
ThePrimeagen e la sua tastiera...
Sono curioso di capire quante ore lavora il dipendente medio in Google che lavora seriamente? Piú o meno di 40 ore a settimana?
Mi sembra un ragionamento un pò assurdo, tipo "come giocare nel Real Madrid, guadagnare tanto stando sempre in panchina". 🤔
Qualcuno mi spiega la storia del casellante per favore😂?
Il casello fonde tante metafore diverse:
1) il lavoro inutile, che la società elargisce solo per pace sociale. E' l'equivalente del pagare persone per scavare buche e poi riempirle della terra appena estratta. Posti di lavoro inutili spesso usati come ricompense elettorali (forestali nel deserto, impiegati in vari enti inutili, etc ).
2) il tirare i remi in barca, il quiet quitting. Ovviamente il tiare i remi in barca è "casello" solo se nessuno può cacciarti via. La stragrande maggioranza degli impieghi pubblici consentono di casellantizzarsi.
3) Un lavoro che non richiede grande impegno o grandi skill, o che magari le richiede se vuoi "farlo bene", ma che pure se lo fai male non cambia nulla. Penso all'insegnante, al medico di famiglia, al consulente per la PA, etc. Se vale "non ti impegnare troppo se no finiamo troppo presto il lavoro", allora c'è casello.
4) Un lavoro che non cambia nel tempo, che una volta capito come fare puoi farlo dedicando poco tempo al giorno. Molto lavoro di supporto, Q&A, Call Center (dipendenti, non esternalizzato) è casello.
Direi che casello correla bene con impiego pubblico, ma ci sono impieghi pubblici (non molti) che non sono casello e ci sono tanti impieghi privati che sono casello. C'è correlazione, ma non è bianco/nero.
In generale il casello può essere doloroso o piacevole. Se sei in una posizione dove sei incentivato a non fare nulla di straordinario ma sei in crescita professionale, allora il casello è una maledizione. Se invece hai tante altre cose nella vita (e/o non hai ambizioni particolari) ed il lavoro deve solo essere un dovere, il casello può essere la soluzione, a la Checco Zalone.
Avevo un amico che lo faceva anni fa per pagarsi gli studi e mi diceva che di notte o dormiva o giocava alla playstation. E lo pagavano pure bene😂
Casellante modello!@@enricog884
Mi piace seguire anche se non ci capisco uno srtacazzo di niente impact, latency, RPC Requests, 2 milion queries per second mi sembra d'esse un vecchio
Madonna quanto sono ignorante!😅
C'e' un bug? smarmella
10 ore di un senior valgono probabilmente 400k
when you gamefy a job you get cheating and not problem solving
Mi sembra proprio il modus operandi di un dipendente statale quando decide di approcciarsi ad una big tech.. Sebbene alcune cose spiegate nel video siano vere, trovo molto triste il fatto che c'è davvero certa gente che ottiene il lavoro dei sogni e poi "spreca" così l'opportunità della vita cercando in ogni modo di non fare un beato cazzo (per la serie "chemmefrega a me, me pagano uguale").
A volte non è solo pigrizia ma anche il tipo di lavoro che ti viene dato. Come alcuni statali, a volte hanno lavori poco complessi, ripetitivi, che non vanno da nessuna parte e che se li fai bene o male non cambia nulla, oppure sono in troppi per la mole di lavoro. Ho visto queste cose nel parastatale e in grandi aziende, e a volte anche persone che hanno voglia di fare e motivate alla lunga si accomodano