La banda ha colpito ancora - Versione Castello di Bosco Mesola e Comacchio

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  • Опубліковано 29 жов 2024
  • Su progetto dell'architetto militare Giovanni Battista Aleotti, e su volere di
    Alfonso II D'Este, nel 1579 iniziano i lavori di costruzione del Castello di Mesola.
    Aleotti che già aveva effettuato la prima livellazione del Po nel 1574,
    realizza in quel periodo diverse opere tecniche come la fortezza di Mont'Alfonso,
    il Castelnuovo di Garfagnana e in cinque anni il Castello di Mesola.
    Ma è necessario inserire già durante i cinque anni di lavori: guardie e tesoreria.
    Grossi investimenti militari innovativi proposti da Annibale Borgognoni, come
    la colabruina doppia sforzata, obbligano il Duca Alfonso II ad aumentare le tasse
    e ad inserire ove possibile un maggior numero di gabellieri.
    Che hanno bisogno di una adeguata scorta di guardie ben armate.
    Ma dal Polesine, lungo la vecchia Romea giungeva di frequente una banda
    di pericolosi briganti che tendeva agguati ai vari mercanti: i "Predoni delle valli"
    Contemporaneamente, un'altra banda di briganti, i "Lupi di Comacchio" cerca di
    controllare il territorio in esclusiva per curare i propri affari illeciti, in particolare
    sale abusivo, liquori clandestini e armi di contrabbando. Ed è proprio lì
    nell'area dei feroci scontri tra bande rivali che sorge il nuovo castello.
    Il comando della nuova guarnigione viene affidato a Riccardo Nanni, un veterano
    che arriva con la moglie Rosalia Olivieri già funzionaria delle Sartorie Ducali.
    Guardie e ladri si scontrano in frequenti scaramucce. Finchè "il monco"
    il feroce capo della banda dei briganti passa il Po con tutti i suoi uomini.
    Il capitano Nanni risponde con altrettanta durezza. I briganti subiscono
    decine di perdite e al capo banda viene mozzata anche la seconda mano.
    Ma i briganti prima di arrendersi hanno ancora frecce per i loro archi, anzi...
    dardi per le loro balestre. E sono pronti a colpire un obiettivo preciso:

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