@@lafaxx0110 Ai direttori delle rispettive reti non interesserebbe affatto un Barbero in prima serata a soppiantare la D'Urso poiché un popolo beota è meglio governabile. L'informazione e la storia possono creare dipendenza prima ed "indipendenza" poi, e le teste di chi ama propinarci programmi spazzatura, poiché in perenne malafede, inizierebbero a cadere...
Il mondo a due dimensioni che improvvisamente diventa tridimensionale. Siamo abituati a semplificare tutto, a semplificare troppo, dimenticandoci che è nell'analisi che stanno le differenze. Spesso cadiamo vittime dei giudizi che qualcuno ha inculcato in noi senza che ne fossimo consapevoli. Alessandro Barbero in 14 minuti e con parole accessibili a tutti, illustra la complessità di un periodo storico, ridandoci lo scettro di esseri pensanti, invece che di meri sostenitori di una fazione
Bravo ottima sintesi. Semplificare, schematizzare e raggruppare è tipico dell'intelletto umano. Ma oltre ad essere un grande aiuto per studiare ed immagazzinare informazioni può rivelarsi anche un'arma a doppio taglio, appiattendo e facendo scomparire troppe sfumature. Al pari di tutte le informazioni che si insegnano a scuola si dovrebbe affiancare anche il ragionamento critico e il rimettere in discussione (in maniera intelligente) i vari pensieri.
@@XenoghostTV particolarmente imparziale no, ma non si può non notare un insolito "fervore" nell'esposizione su questo argomento affrontato spesso da Barbero utilizzando un arsenale piuttosto strumentale tipo il razzismo o l'eugenetica che non sono automaticamente collegabili ai totalitarismi.
Conosco il professore da 7 anni credo. Gioivo quando lo vedevo invitato su Rai Storia. Fama meritata. Quest'uomo AMA il suo lavoro e si vede e si sente. Vorrei incontrarlo un giorno.
Il Prof. Barbero ha il raro dono della sintesi. Riesce a spiegare concetti importanti con parole semplici ed essenziali, senza però togliere nulla alla raffinatezza del suo pensiero. Grazie per dedicarci il Suo tempo.
Premesso che e'la prima volta che ascolto il Sig. Barbero: mi ha entusiasmato per come renda il tutto, semplice e comprensibile : e' un vero piacere ascoltarlo.....Bravissimo!👍
Valter Davi se è il primo, hai un culo pazzesco. Ti attendono lezioni favolose...le ragioni economiche della Riv francese, l’attentato di via Rasella, Marc Bloch, Fra Salimbene, le Crociate...
il risorgimento, la prima guerra mondiale, la seconda... La caduta dell'Impero Romano, Costantino... Guarda, se ti piace la storia, ascoltare le lezioni di Barbero è come seguire la tua serie preferita
Carissimo Valter, se hai gustato il Prof. Barbero, troverai ogni lezione una più affascinante dell'altra. Da buona fiorentina ho ascoltato tre volte quella sui Guelfi e Ghibellini, se ti piace l'epoca dantesca te la consiglio...ma per te che ami anche l'epoca dei Savoia o la storia di Francia, legate più alla tua terra, troverai pane per i tuoi denti! Felice di trovarti qui, amabile Valter..! 💚🌺
Forse non hai mai visto la conferenza sull'attentato di via Rasella, allora: lì arrivò a piangere verso la fine, dopo lo l'escalation rossiniana del suo stato emotivo.
Vuoi paragonare i totalitarismi del '900 con la quarantena predisposta per evitare un genocidio (si stima 1% di 56 mln,ergo 500 000 morti,più 1.5 mln di morti che "NELLA IPOTESI" non accederebbero alle cure per l'intasamento degli ospedali),genocidi che i totalitarismi passati o organizzavano e pianificavano nel dettaglio o,in alternativa,tolleravano senza battere ciglio? Stai bene? Sei sicuro di essere una persona che segue barbero o hai bevuto e sai capitato qua per sbaglio?
Finalmente uno storico che racconta la storia con semplicità, senza retorica e ideologia. Solo i fatti. I commenti ci sono ma separati dai fatti e come commenti al margine, con tutte le informazioni che ci aiutano a comprendere e non a giudicare. Sono contento, alla mia età, di riascoltare lezioni di storia in cui, senza miti e senza avere tesi precostituite da dimostrare, i FATTI SONO PRESENTATI NUDI E CRUDI CON IL DISTACCO EMOTIVO GIUSTO, CHE SBARAGLIA SIA LA PSICOSTORIA asimoviana che il MINCULPOP orwelliano.
Misurarsi con il prof. Barbero è impossibile. Vero genio e divulgatore di grosso calibro storico. Commovente e preciso in questa straordinaria spiegazione dove, in un pensiero tanto fine e logico, ha messo a tavolino delle grandissime verità. Sarebbe troppo poco commentare su queste pagine, le sue squisite divulgazione storiche dove in essa si forgia la sua lunga e straordinaria esperienza di un vero appassionato di eventi e fatti che riesce a farci capire, con un pizzico della sua bellissima ironia e farci piacere cose che, diventerebbero noiose. Grazie professore, continuerò a seguirla sempre con immenso piacere.
Vi giuro la Storia non mi attira tanto ma quando ascolto questo signore sento gli eventi sulla mia pelle. Vorrei tanto un format con più video del genere
Caro professore, dopo gli anni scolastici, trascorsi, ahime', nel cattivo studio della storia, gravato quasi da una sorta di insofferenza ostile per la materia, ho riscoperto,gia' da tempo, con le sue "lezioni non ordinarie", precise e piene di passione, un vivo interesse per essa e, sebbene adesso sia "mamma di famiglia", ridivento volentieri studentessa! Grazie davvero per la sua bella, interessante divulgazione.
Complimenti al professore Barbero, si vede che quando spiega ci mette energia e amore. Le sue lezioni di storia sono chiare e professionali. Le auguro di continuare con questo entusiasmo
Come dare una visione la più ampia possibile sull'evoluzione di questo esperimento che è la storia umana, in soli 15 minuti poi. Al di là delle informazioni storiche che riesce a darci, trovo inestimabile la sua volontà e capacità nel cercare di ampliare in chi ascolta la visione ed il senso critico riguardo alla storia, senza dare spazio a chi cerca risposte, paragoni o addirittura giustificazioni. Solo complimenti, e che possa trovare sempre nuovi ascoltatori.
Quando spiega Barbero, tutto il mondo deve tacere. Non riesco a individuare nessuno che sia pari a lui per capacità sintetica e analitica insieme, abilità divulgativa, passione, equilibrio, analisi. L'eccellenza ha il nome di quest'uomo.
Ultimamente è ancora più importante. Ci sono totalitarismi e totalitarismi ma il rischio considerando la storia è che si ripeta...e risuonano gli schiamazzi di tromba
Lezione di storia importante on quanto focalizza il punto di vista della politica del tempo inclusa quella dei paesi cosiddetti democratici USA in prima! Ottimo intervento!
11:49 quando Barbero venti giorni prima ti mostra un nervo tutt'ora scoperto degli States che a giorni sarebbe stato mostrato al mondo. La democrazia deve ancora progredire molto 👌🏼
Caro professor Barbero, mi ha particolarmente colpito l'affermazione che fa riguardo al censimento per razze degli stati uniti, mi piacerebbe sentirla parlare al riguardo o, se lo ha già fatto, che mi indirizzasse verso il video online o il testo in cui lo fa, grazie mille. Colgo l'occasione per ringraziarla dei contenuti di altissima qualità che ha portato e continua a portare (gratuitamente, e non é scontato) qua sul tubo. Un internauta notturno.
Il concetto di “totalitarismo” come categoria che dovrebbe racchiudere al suo interno il nazionalsocialismo e il comunismo, entrambi contrapposti alla “democrazia” liberale, è un concetto del tutto ideologico, nonostante da anni gli ideologi borghesi tentino di dare pretesa di oggettività a uno dei più grandi non-concetti del nostro tempo. Il concetto di totalitarismo nasce in piena Guerra Fredda in ambienti filosofici (Hannah Arendt) e politologici (Friedrich e Brzezinski) del blocco occidentale, con il chiaro intento di equiparare l’Unione Sovietica al Terzo Reich hitleriano, ma il bersaglio principale era proprio l'URSS. Il concetto di totalitarismo fu un’espressione sul piano ideologico e culturale dello scontro mondiale fra capitalismo e socialismo del secondo dopoguerra, e, a riprova di quanto sia intrinsecamente strumentale, si pensi che il già citato Zbigniew Brzezinski è stato è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale negli USA durante la presidenza di Jimmy Carter, fautore del sostegno al regime cambogiano di Pol Pot in funzione antisovietica, sostenitore dei mujaheddin in Afghanistan e teorizzatore nel 1997 dello smembramento della Russia post-sovietica. Basterebbe questo per dubitare legittimamente che tale concetto sia oggettivo. Dobbiamo al professor Domenico Losurdo una giusta analisi critica della formulazione del concetto di totalitarismo elaborata da Hannah Arendt in "Origini del totalitarismo" del 1948, un testo ormai diventato oggi. Seguono qui ampi stralci dalle pagine losurdiane de "Il marxismo occidentale": «nella prima Arendt si avvertiva la tendenza ad avvalersi della categoria di totalitarismo per definire il nesso tra nazismo e colonialismo. Il primo modello di potere totalitario era quello esercitato sui popoli coloniali, deumanizzati mediante l'ideologia razzista e decimati e schiavizzati. Il quadro cambiava in modo radicale con il passaggio alla terza parte delle Origini del totalitarismo, chiaramente influenzata dal clima ideologico sopraggiunto in seguito allo scoppio della Guerra Fredda. Non era tanto importante il giudizio sull'Unione Sovietica, grazie alla categoria di totalitarismo messa sostanzialmente sullo stesso piano della Germania hitleriana; decisiva era soprattutto la rimozione del legame che univa il Terzo Reich alla tradizione colonialista e imperialista di cui esso voleva essere l'erede conseguente e più intransigente. […] A ben guardare, la terza parte delle Origini del totalitarismo era un libro nuovo rispetto alle due parti precedenti e al lavoro sull'“imperialismo razziale”. Nel libro originariamente programmato ancora sotto l'emozione della lotta contro il nazismo, al centro era la categoria dell'imperialismo, il genus che sussumeva diverse species, in primo luogo l'Impero britannico e il Terzo Reich (l'espressione più compiuta della barbarie dell'imperialismo); e in questo quadro veniva conferito un ruolo positivo all'Unione Sovietica, protagonista della lotta contro l'imperialismo nazista e ispiratrice dei movimenti di liberazione anticoloniale. Nella terza parte del libro, effettivamente pubblicato mentre infuriava la Guerra Fredda, al centro balzava la categoria di totalitarismo, il genus che sussumeva ora l'URSS staliniana e la Germania hitleriana; il nuovo quadro conferiva un ruolo positivo all'Occidente anti-totalitario nel suo complesso, compresi paesi come la Gran Bretagna e la Francia che erano ancora imperi coloniali a tutti gli effetti. Il carattere eterogeneo delle Origini del totalitarismo non era sfuggito agli storici. Subito dopo la sua pubblicazione, il libro veniva sottoposto a dura critica da Golo Mann: “Le prime due parti dell'opera trattano della preistoria dello Stato totale. Ma qui il lettore non troverà ciò che è abituato a trovare in studi simili, e cioè ricerche sulla storia peculiare della Germania o dell'Italia o della Russia. […] Piuttosto Hannah Arendt dedica due terzi della sua fatica all'antisemitismo e all'imperialismo, e soprattutto all'imperialismo di matrice inglese. Non riesco a seguirla […] solo nella terza parte, in vista della quale il tutto è stato intrapreso, Hannah Arendt sembra essere veramente in tema”. […] Mann non riusciva a capacitarsi della chiamata in causa dell'Impero britannico. […] Lo storico tedesco considerava come un tradimento del mondo libero gettare un'ombra di sospetto sul paese che più di ogni altro incarnava la tradizione liberale. […] Il carattere eterogeneo delle Origini del totalitarismo era colto da altri storici, che richiamavano l'attenzione sullo sforzo artificioso di fare del “comunismo sovietico l'equivalente totalitario del nazismo”, ad esempio inventando un panslavismo bolscevico che sarebbe stato il pendant del pangermanesimo nazista (H. Stuart Hughes […]); nel complesso, “riguardo allo stalinismo il libro è meno soddisfacente”, e diventa qui evidente l'assenza di una “chiara teoria” dei “sistemi totalitari” (Kershaw […]). Più esattamente: “in numerosi passaggi, l'analisi dell'Unione Sovietica sembra essere stata resa simile in modo meccanico a quella della Germania, come se fosse stata inserita più tardi per ragioni di simmetria” (Gleason […]). Sì, il libro di Arendt sul totalitarismo in realtà “è essenzialmente una spiegazione dell'avvento al potere del nazismo, e i temi trattati nelle prime due parti - rispettivamente l'antisemitismo e l'imperialismo - hanno poco a che fare con la natura del potere sovietico”; conviene dare l'addio alla categoria di “totalitarismo”, che mira solo a liquidare l'URSS mediante la “comparazione” artificiosa ma “micidiale” con la Germania hitleriana (Kershaw […]). Ferma restando l'eterogeneità del libro, se per Golo Mann si trattava di liquidare in quanto fuori tema le prime due parti che, assieme all'antisemitismo, mettevano in stato d'accusa colonialismo e imperialismo, per gli storici successivamente citati occorreva prendere atto del carattere posticcio e ideologico della terza parte che, adattandosi alle esigenze ideologiche e pratiche della Guerra Fredda, cercava affannosamente di accostare l'Unione Sovietica al Terzo Reich». Losurdo fa inoltre notare come nell'analisi della Arendt, per giustificare l'affermazione dell'URSS come totalitarismo, l'autrice metta in atto uno «slittamento metodologico. Il totalitarismo era ora letto in chiave psicologistica e psicopatologica. A caratterizzarlo sarebbe la “follia”, il “disprezzo totalitario per la realtà e la fattualità”. […] La filosofa dimentica così l'osservazione fatta pochi anni prima, in base alla quale nella storia del colonialismo i “nuovi insediamenti coloniali in America, Australia e in Africa” sono andati di pari passo con lo “sterminio degli indigeni”, che era all'ordine del giorno anche al momento della colonizzazione dell'Europa orientale. […]
Non trovo più iperboli per dimostrare l'apprezzamento che ho per l'opera divulgativa, la capacità e l'intelligenza super partes del Professor Barbero.
Miglior divulgatore italiano (ancor più che storico).
Se in televisione venisse messo più Barbero e meno Barbara D"urso , gli Italiani sarebbero molto meno ignoranti.
Che triste verità
@@lafaxx0110 la verità ancora più triste è che Barbero non farebbe gli stessi ascolti della D'Urso.
@@lafaxx0110
Ai direttori delle rispettive reti non interesserebbe affatto un Barbero in prima serata a soppiantare la D'Urso poiché un popolo beota è meglio governabile. L'informazione e la storia possono creare dipendenza prima ed "indipendenza" poi, e le teste di chi ama propinarci programmi spazzatura, poiché in perenne malafede, inizierebbero a cadere...
@@khupt concordo e ripeto: Triste verità
Il mondo a due dimensioni che improvvisamente diventa tridimensionale. Siamo abituati a semplificare tutto, a semplificare troppo, dimenticandoci che è nell'analisi che stanno le differenze. Spesso cadiamo vittime dei giudizi che qualcuno ha inculcato in noi senza che ne fossimo consapevoli. Alessandro Barbero in 14 minuti e con parole accessibili a tutti, illustra la complessità di un periodo storico, ridandoci lo scettro di esseri pensanti, invece che di meri sostenitori di una fazione
Bravo ottima sintesi.
Semplificare, schematizzare e raggruppare è tipico dell'intelletto umano. Ma oltre ad essere un grande aiuto per studiare ed immagazzinare informazioni può rivelarsi anche un'arma a doppio taglio, appiattendo e facendo scomparire troppe sfumature.
Al pari di tutte le informazioni che si insegnano a scuola si dovrebbe affiancare anche il ragionamento critico e il rimettere in discussione (in maniera intelligente) i vari pensieri.
Non avrei saputo dirlo meglio
Barbero in 14 minuti, con pacatezza e precisione, incenerisce anni di fuffa vomitata quotidianamente sui social. Grazie.
E anni di lezioni scolastiche rese noiose all'inverosimile
Non mi sembra affatto pacato, preciso si ma anche fazioso. Brillante come sempre.
@@ernesto7368 solo pk parla cntr il dvx???
@@ernesto7368 Lo reputi particolarmente imparziale?
@@XenoghostTV particolarmente imparziale no, ma non si può non notare un insolito "fervore" nell'esposizione su questo argomento affrontato spesso da Barbero utilizzando un arsenale piuttosto strumentale tipo il razzismo o l'eugenetica che non sono automaticamente collegabili ai totalitarismi.
Conosco il professore da 7 anni credo. Gioivo quando lo vedevo invitato su Rai Storia. Fama meritata. Quest'uomo AMA il suo lavoro e si vede e si sente. Vorrei incontrarlo un giorno.
Il Prof. Barbero ha il raro dono della sintesi. Riesce a spiegare concetti importanti con parole semplici ed essenziali, senza però togliere nulla alla raffinatezza del suo pensiero.
Grazie per dedicarci il Suo tempo.
perchè ha fatto il classico,ha la conciglitas.
@@albertobiondi3117 concinnitas
@@albertobiondi3117 infarto
Semplicemente perchè conosce perfettamente quello che spiega
Barbero sei l’unico amore della mia vita
Barbero N1.....è il migliore in assoluto, non ho dubbi cartesiani in questo.
Premesso che e'la prima volta che ascolto il Sig. Barbero: mi ha entusiasmato per come renda il tutto, semplice e comprensibile : e' un vero piacere ascoltarlo.....Bravissimo!👍
Valter Davi se è il primo, hai un culo pazzesco. Ti attendono lezioni favolose...le ragioni economiche della Riv francese, l’attentato di via Rasella, Marc Bloch, Fra Salimbene, le Crociate...
il risorgimento, la prima guerra mondiale, la seconda... La caduta dell'Impero Romano, Costantino... Guarda, se ti piace la storia, ascoltare le lezioni di Barbero è come seguire la tua serie preferita
Carissimo Valter, se hai gustato il Prof. Barbero, troverai ogni lezione una più affascinante dell'altra.
Da buona fiorentina ho ascoltato tre volte quella sui Guelfi e Ghibellini, se ti piace l'epoca dantesca te la consiglio...ma per te che ami anche l'epoca dei Savoia o la storia di Francia, legate più alla tua terra, troverai pane per i tuoi denti!
Felice di trovarti qui, amabile Valter..! 💚🌺
@@penelopuccia mi piace la storia in particolar modo dall'inizio del '900. Ciao!👍😊
@@compagnobrigante7970 ti ringrazio per le tue dritte,certo, ora che lo conosco, lo seguiro' sempre. Ciao e...grazie!👍😉
Una lezione di storia perfettamente calzante coi tempi correnti. non l'ho mai visto incazzato cosi, era furente a dir poco
Forse non hai mai visto la conferenza sull'attentato di via Rasella, allora: lì arrivò a piangere verso la fine, dopo lo l'escalation rossiniana del suo stato emotivo.
Vuoi paragonare i totalitarismi del '900 con la quarantena predisposta per evitare un genocidio (si stima 1% di 56 mln,ergo 500 000 morti,più 1.5 mln di morti che "NELLA IPOTESI" non accederebbero alle cure per l'intasamento degli ospedali),genocidi che i totalitarismi passati o organizzavano e pianificavano nel dettaglio o,in alternativa,tolleravano senza battere ciglio? Stai bene? Sei sicuro di essere una persona che segue barbero o hai bevuto e sai capitato qua per sbaglio?
@@drybonfa Per quanto ne sappiamo poteva benissimo star parlando di Bolsonaro, non c'è motivo di trarre conclusioni affrettate.
@@massimoromano5304 piange anche per i crimini dei comunisti? Mi pare di no ahahah
Bravissimo!!! Come sempre Barbero è preciso, puntuale e definisce contorni che spesso sfuggono ad una lettura superficiale. Complimenti
Finalmente uno storico che racconta la storia con semplicità, senza retorica e ideologia. Solo i fatti. I commenti ci sono ma separati dai fatti e come commenti al margine, con tutte le informazioni che ci aiutano a comprendere e non a giudicare. Sono contento, alla mia età, di riascoltare lezioni di storia in cui, senza miti e senza avere tesi precostituite da dimostrare, i FATTI SONO PRESENTATI NUDI E CRUDI CON IL DISTACCO EMOTIVO GIUSTO, CHE SBARAGLIA SIA LA PSICOSTORIA asimoviana che il MINCULPOP orwelliano.
Il segreto del successo del prof Barbero: farti vedere al di là delle parole che si trovano nei libri di storia
Misurarsi con il prof. Barbero è impossibile. Vero genio e divulgatore di grosso calibro storico. Commovente e preciso in questa straordinaria spiegazione dove, in un pensiero tanto fine e logico, ha messo a tavolino delle grandissime verità. Sarebbe troppo poco commentare su queste pagine, le sue squisite divulgazione storiche dove in essa si forgia la sua lunga e straordinaria esperienza di un vero appassionato di eventi e fatti che riesce a farci capire, con un pizzico della sua bellissima ironia e farci piacere cose che, diventerebbero noiose. Grazie professore, continuerò a seguirla sempre con immenso piacere.
Vi giuro la Storia non mi attira tanto ma quando ascolto questo signore sento gli eventi sulla mia pelle. Vorrei tanto un format con più video del genere
Che meraviglia, BRILLANTE! Come sempre, d'altronde.
il coraggio, la bellezza, la concretezza della parola di Barbero, dritti al segno
È sempre un piacere ascoltare le lezioni del Prof Barbero. Grazie
La passione che trasuda dalle parole di Barbero e l'emozione che gli rompe la voce quando parla di storia mi fanno venire i brividi. Lo adoro!
Grazie per aver condiviso il link originale! :)
Chiarissimo come sempre, lo ascolto con grande piacere su ogni argomento di Storia.
Ineccepibile Barbero. con l'ultima frase alzo le mani! Grazie prof.
Grazie professore , illuminante , ci indica la via , che pare sempre più buia
Meraviglioso Barbero...mi incanta ascoltarlo!! Grande....🌺
Anche a me!😉
Una splendida spiegazione che fornisce piccoli dettagli assai importanti che alle volte vengono dimenticati. Grazie!!!!
Grazie al Prof.Barbero,eccezionale ricercatore e divulgatore storico,per le lezioni sempre interessanti e appassionate.
Grazie barbero per la bravura nella spiegazione, è un mondo che sta tornando oggi..
Che uomo. Non ho veramente parole per dimostrare quanto ammiri il professor Barbero.
Professor Barbero, mix eccellente di conoscenza, capacità espositiva, sintesi... i suoi studenti sono fortunati
Il volto del sapere.
Tesi, antitesi, Alessandro Barbero.
Grazie, immenso professore.
Professore e sempre un piacere ascoltarla ...bravissimo
Un altro piccolo capolavoro. Sono commosso.
Professore Barbero , lo ascolterei per ore , Meraviglioso!!!!!!!
Immenso come sempre
IL Prof. BARBERO È un uomo che ama profondamente la Verità è sa esprimerla Meravigliosamente.
Complimenti professore...se tutti gli alunni avessero un professore come lei le nostre scuole sarebbero posti migliori
Je po po
9
P9p
The p9lopp9lp
Ooooo 9
Ho sempre odiato la storia,ma ascoltando il prof Barbero adesso lo amo e non riesco a fare a meno di ascoltare a bocca aperta le sue lezioni,grazie!
Caro professore, dopo gli anni scolastici, trascorsi, ahime', nel cattivo studio della storia, gravato quasi da una sorta di insofferenza ostile per la materia, ho riscoperto,gia' da tempo, con le sue "lezioni non ordinarie", precise e piene di passione, un vivo interesse per essa e, sebbene adesso sia "mamma di famiglia", ridivento volentieri studentessa!
Grazie davvero per la sua bella, interessante divulgazione.
quoto 100%
Grande!
Complimenti al professore Barbero, si vede che quando spiega ci mette energia e amore. Le sue lezioni di storia sono chiare e professionali. Le auguro di continuare con questo entusiasmo
La ringrazio non solo per aver spiegato il termine ma anche le sue sfumature.
Grazie, professore.
Ottimo questo format. Mi piace molto.
Da Barbero mi farei raccontare anche l'elenco telefonico di Milano. Superbo
Come dare una visione la più ampia possibile sull'evoluzione di questo esperimento che è la storia umana, in soli 15 minuti poi.
Al di là delle informazioni storiche che riesce a darci, trovo inestimabile la sua volontà e capacità nel cercare di ampliare in chi ascolta la visione ed il senso critico riguardo alla storia, senza dare spazio a chi cerca risposte, paragoni o addirittura giustificazioni.
Solo complimenti, e che possa trovare sempre nuovi ascoltatori.
Come sempre... la semplicità che ti spiazza.
Arricchente Prof. grazie
Grazie prof. Mi fai appassionare alla storia
Immenso, grazie!
Lezione davvero interessante e appassionata. Grazie
io letteralmente adoro ascoltare Barbero, non c'è divulgatore come lui!
Ogni volta che sento una sua lezione ... mi sento meno indegna di essere al mondo!
e lo dico con pudore ... anche una persona migliore!
Super come sempre
Grazie professore!
Wow. Senza parole, che lezione.
Quando spiega Barbero, tutto il mondo deve tacere. Non riesco a individuare nessuno che sia pari a lui per capacità sintetica e analitica insieme, abilità divulgativa, passione, equilibrio, analisi. L'eccellenza ha il nome di quest'uomo.
Ottima lezione, grazie professore
Grazie !
Grazie.
Maestro assoluto ♥️
grazie!
Professore è un piacere ascoltarla
Ragazzi...che grande Barbero. Grazie.
Grazie prof. Barbero
Grazie Maestro.
sempre molto interessante
incredibilmente fruibile, ma soprattutto, cosa rara, semplicemente onesto
Sto iniziando la settimana con caffè e Barbero che parla di dittatura. 😂
Semplicemente incantevole.
Il Prof. Barbero dovrebbe fare un programma in tv tutto suo, e questo programma dovrebbe essere trasmesso a reti unificate, in loop 24 ore su 24
Barbero immenso come sempre!
averne avuti di professori cosi a scuola...1 bravi 2 che ti raccontano verità storiche non macchiate da ideologie politiche
grande proff. vai avanti
Non c'è niente da dire... È il numero uno
Grazie a te ho preso 10 nella verifica di storia
Ascolterei barbero per ore
Grazie
Complimenti professore
Grandissimo Professor Barbero.
Ottima lezione, professore
Ultimamente è ancora più importante. Ci sono totalitarismi e totalitarismi ma il rischio considerando la storia è che si ripeta...e risuonano gli schiamazzi di tromba
Barbero sempre eccezionale
Ottimo !
Bravissimo
Grandissimo Barbero
GRAZIE!!! BARBERO
Ho scoperto solamente da un anno Barbero. Peccato non averlo scoperto prima
Non io che ad un giorno dalla maturità guardo i video di Barbero👍🏻
eccellente.
Barbero. Il Migliore.
Lezione di storia importante on quanto focalizza il punto di vista della politica del tempo inclusa quella dei paesi cosiddetti democratici USA in prima! Ottimo intervento!
Grandissimo.....
Barbero patrimonio culturale italiano vivente !
Un grande
Una volta ascoltato un video del professore non si smette più
Oddio ti amo
11:49 quando Barbero venti giorni prima ti mostra un nervo tutt'ora scoperto degli States che a giorni sarebbe stato mostrato al mondo.
La democrazia deve ancora progredire molto 👌🏼
Se democrazia è distruggere città allora direi che la democrazia non ha mai funzionato
Caro professor Barbero, mi ha particolarmente colpito l'affermazione che fa riguardo al censimento per razze degli stati uniti, mi piacerebbe sentirla parlare al riguardo o, se lo ha già fatto, che mi indirizzasse verso il video online o il testo in cui lo fa, grazie mille.
Colgo l'occasione per ringraziarla dei contenuti di altissima qualità che ha portato e continua a portare (gratuitamente, e non é scontato) qua sul tubo.
Un internauta notturno.
bellissimo
Numero 1
Barbero il Grande
Il concetto di “totalitarismo” come categoria che dovrebbe racchiudere al suo interno il nazionalsocialismo e il comunismo, entrambi contrapposti alla “democrazia” liberale, è un concetto del tutto ideologico, nonostante da anni gli ideologi borghesi tentino di dare pretesa di oggettività a uno dei più grandi non-concetti del nostro tempo. Il concetto di totalitarismo nasce in piena Guerra Fredda in ambienti filosofici (Hannah Arendt) e politologici (Friedrich e Brzezinski) del blocco occidentale, con il chiaro intento di equiparare l’Unione Sovietica al Terzo Reich hitleriano, ma il bersaglio principale era proprio l'URSS. Il concetto di totalitarismo fu un’espressione sul piano ideologico e culturale dello scontro mondiale fra capitalismo e socialismo del secondo dopoguerra, e, a riprova di quanto sia intrinsecamente strumentale, si pensi che il già citato Zbigniew Brzezinski è stato è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale negli USA durante la presidenza di Jimmy Carter, fautore del sostegno al regime cambogiano di Pol Pot in funzione antisovietica, sostenitore dei mujaheddin in Afghanistan e teorizzatore nel 1997 dello smembramento della Russia post-sovietica. Basterebbe questo per dubitare legittimamente che tale concetto sia oggettivo.
Dobbiamo al professor Domenico Losurdo una giusta analisi critica della formulazione del concetto di totalitarismo elaborata da Hannah Arendt in "Origini del totalitarismo" del 1948, un testo ormai diventato oggi. Seguono qui ampi stralci dalle pagine losurdiane de "Il marxismo occidentale": «nella prima Arendt si avvertiva la tendenza ad avvalersi della categoria di totalitarismo per definire il nesso tra nazismo e colonialismo. Il primo modello di potere totalitario era quello esercitato sui popoli coloniali, deumanizzati mediante l'ideologia razzista e decimati e schiavizzati. Il quadro cambiava in modo radicale con il passaggio alla terza parte delle Origini del totalitarismo, chiaramente influenzata dal clima ideologico sopraggiunto in seguito allo scoppio della Guerra Fredda. Non era tanto importante il giudizio sull'Unione Sovietica, grazie alla categoria di totalitarismo messa sostanzialmente sullo stesso piano della Germania hitleriana; decisiva era soprattutto la rimozione del legame che univa il Terzo Reich alla tradizione colonialista e imperialista di cui esso voleva essere l'erede conseguente e più intransigente. […] A ben guardare, la terza parte delle Origini del totalitarismo era un libro nuovo rispetto alle due parti precedenti e al lavoro sull'“imperialismo razziale”. Nel libro originariamente programmato ancora sotto l'emozione della lotta contro il nazismo, al centro era la categoria dell'imperialismo, il genus che sussumeva diverse species, in primo luogo l'Impero britannico e il Terzo Reich (l'espressione più compiuta della barbarie dell'imperialismo); e in questo quadro veniva conferito un ruolo positivo all'Unione Sovietica, protagonista della lotta contro l'imperialismo nazista e ispiratrice dei movimenti di liberazione anticoloniale. Nella terza parte del libro, effettivamente pubblicato mentre infuriava la Guerra Fredda, al centro balzava la categoria di totalitarismo, il genus che sussumeva ora l'URSS staliniana e la Germania hitleriana; il nuovo quadro conferiva un ruolo positivo all'Occidente anti-totalitario nel suo complesso, compresi paesi come la Gran Bretagna e la Francia che erano ancora imperi coloniali a tutti gli effetti. Il carattere eterogeneo delle Origini del totalitarismo non era sfuggito agli storici. Subito dopo la sua pubblicazione, il libro veniva sottoposto a dura critica da Golo Mann: “Le prime due parti dell'opera trattano della preistoria dello Stato totale. Ma qui il lettore non troverà ciò che è abituato a trovare in studi simili, e cioè ricerche sulla storia peculiare della Germania o dell'Italia o della Russia. […] Piuttosto Hannah Arendt dedica due terzi della sua fatica all'antisemitismo e all'imperialismo, e soprattutto all'imperialismo di matrice inglese. Non riesco a seguirla […] solo nella terza parte, in vista della quale il tutto è stato intrapreso, Hannah Arendt sembra essere veramente in tema”. […] Mann non riusciva a capacitarsi della chiamata in causa dell'Impero britannico. […] Lo storico tedesco considerava come un tradimento del mondo libero gettare un'ombra di sospetto sul paese che più di ogni altro incarnava la tradizione liberale. […] Il carattere eterogeneo delle Origini del totalitarismo era colto da altri storici, che richiamavano l'attenzione sullo sforzo artificioso di fare del “comunismo sovietico l'equivalente totalitario del nazismo”, ad esempio inventando un panslavismo bolscevico che sarebbe stato il pendant del pangermanesimo nazista (H. Stuart Hughes […]); nel complesso, “riguardo allo stalinismo il libro è meno soddisfacente”, e diventa qui evidente l'assenza di una “chiara teoria” dei “sistemi totalitari” (Kershaw […]). Più esattamente: “in numerosi passaggi, l'analisi dell'Unione Sovietica sembra essere stata resa simile in modo meccanico a quella della Germania, come se fosse stata inserita più tardi per ragioni di simmetria” (Gleason […]). Sì, il libro di Arendt sul totalitarismo in realtà “è essenzialmente una spiegazione dell'avvento al potere del nazismo, e i temi trattati nelle prime due parti - rispettivamente l'antisemitismo e l'imperialismo - hanno poco a che fare con la natura del potere sovietico”; conviene dare l'addio alla categoria di “totalitarismo”, che mira solo a liquidare l'URSS mediante la “comparazione” artificiosa ma “micidiale” con la Germania hitleriana (Kershaw […]). Ferma restando l'eterogeneità del libro, se per Golo Mann si trattava di liquidare in quanto fuori tema le prime due parti che, assieme all'antisemitismo, mettevano in stato d'accusa colonialismo e imperialismo, per gli storici successivamente citati occorreva prendere atto del carattere posticcio e ideologico della terza parte che, adattandosi alle esigenze ideologiche e pratiche della Guerra Fredda, cercava affannosamente di accostare l'Unione Sovietica al Terzo Reich».
Losurdo fa inoltre notare come nell'analisi della Arendt, per giustificare l'affermazione dell'URSS come totalitarismo, l'autrice metta in atto uno «slittamento metodologico. Il totalitarismo era ora letto in chiave psicologistica e psicopatologica. A caratterizzarlo sarebbe la “follia”, il “disprezzo totalitario per la realtà e la fattualità”. […] La filosofa dimentica così l'osservazione fatta pochi anni prima, in base alla quale nella storia del colonialismo i “nuovi insediamenti coloniali in America, Australia e in Africa” sono andati di pari passo con lo “sterminio degli indigeni”, che era all'ordine del giorno anche al momento della colonizzazione dell'Europa orientale. […]
Le parole del Prof. Barbero mi sembrano di una sconvolgente attualità.