UA-cam, questo pomerigio, mi ha proposto i video del suo canale. Molto interessanti per cui mi sono iscritto. In passato ho avuto la sfortuna di trovarmi nelle condizioni descritte nel video. Assente da casa, a seguito temporale, il differenziale è scattato. Al mio rientro ho dovuto buttare il contenuto di congelatore e frigo. Un bel danno. Quando. A seguito bruciatura di uno dei limitatori di corrente ho sostituito tutti gli interruttori ho messo il differenziale tipo F. Pur avendo un impianto vecchio ed ormai fuori norma (ma tutta casa è da rinnovare).
@@ilprofelettrico direi che va bene. Non ho più avuto stacchi del differenziale, anche se a volte é mancata la corrente. Probabilmente non si sono piú verificare le condizioni che hanno provocato lo sgancio. A Volte provo il funzionamento con un apparecchietto che si inserisce in una presa di corrente ed è dotato di pulsante. premendolo l'interruttore differenziale di interviene regolarmente.
Ottimo come sempre,io però ho notato che il dispositivo da lei illustrato fa i tentativi di riarmo solo dopo pochi secondi dall'intervento,e talvolta detto tempo non è sufficiente a far rientrare il " guasto".
Grazie per questa interessantissima serie sui differenziali. Riguardo al dispositivo di riarmo automatico vorrei segnalare uno strano problema che mi si è presentato. Io ho installato esattamente lo Stop&Go una decina di anni fa ed ha subito funzionato perfettamente. Successivamente ho inserito in casa un secondo UPS per un altro PC e con due UPS è iniziato ad accadere che il dispositivo di riarmo, andando a verificare le dispersioni prima di riarmare, riscontrava un'anomalia (in realtà inesistente) e non riarmava. Siccome la verifica avviene tramite la connessione di terra del dispositivo di riarmo, ricordo di aver risolto in modo empirico inserendo un resistore da 47Kohm (se ben ricordo) in serie alla connessione di terra. In questo modo avevo verificato che il riarmo avveniva comunque in assenza di dispersioni, mentre in caso contrario i tentativi si fermavano dopo alcuni insuccessi, probabilmente tre; forse però ricordo male: in caso di dispersioni reali il riarmo non veniva neppure tentato, boh. Negli anni successivi, avendo installato dei NAS in casa, ho aggiunto altri tre UPS ed ora sono punto e daccapo: il riarmo, pur in assenza di dispersioni, non avviene mai! Volevo allora chiederti se hai idea di come risolvere questo problema del falso rilevamento di dispersioni prima del riarmo. Grazie
Salve Bruno, la problematica è alquanto complessa e articolata. difficile trovare una risposta secca. La prima perplessità è la soluzione empirica. Il resistore dove è stato messo esattamente? Nel collegare l'UPS a terra. E' come se l'UPS non fosse collegato a terra e quindi è scontato che non vengano rilevate correnti di dispersione ma si sta rischiando di creare nella scocca dell'UPS una pericolosa tensione di contatto
@@ilprofelettrico grazie per la risposta Corrado. Per collegare il resistore ho interrotto il terminale dello Stop&Go che normalmente va collegato a terra e ci ho inserito in mezzo il resistore, in serie. Ricordo che il valore l'avevo dedotto sperimentalmente, simulando una dispersione reale di una decina di mA nell'impianto a valle. In pratica, simulavo la dispersione tramite una spina contenente solo un altro resistore tra un polo e la terra ed andavo ad inserire la spina in una presa di casa. Come resistore in serie alla terra dello Stop&Go avevo inizialmente messo un potenziometro da qualche centinaio di Kohm regolato alla massima resistenza ed in queste condizioni lo Stop&Go si riarmava sempre, eseguendo i tre tentativi, anche in presenza della dispersione simulata dalla spina. Avevo poi ridotto progressivamente la resistenza del potenziometro fino a determinare quel valore che, in presenza della stessa dispersione simulata dalla spina, ne impediva il riarmo, senza effettuare alcun tentativo. Questo valore, se ben ricordo, quando avevo due soli UPS era di 47Kohm. Spero di essermi spiegato ora. Tutti gli UPS sono correttamente connessi alla terra e quando ne avevo due, la necessità della modifica è sorta dalla presenza di entrambi, non di uno in particolare: con uno solo dei due, anche scambiandoli, era tutto ok, ma collegandoli entrambi il riarmo non avveniva. Ero giunto alla conclusione che tutti quegli accorgimenti messi in atto nei differenziali più seri e che tu hai spiegato molto bene in altri video, la BTicino non li ha attuati nel rilevamento delle dispersioni attuato dallo Stop&Go al fine di decidere se riarmare o no. Temo in sostanza che i condensatori verso terra presenti nei filtri antidisturbo all'interno degli UPS facciano credere allo Stop&Go che ci siano delle dispersioni verso terra, magari perché il controllo attuato tramite il collegamento a terra dello Stop&Go avviene non in Corrente Continua ma in alternata e magari ad una frequenza ben superiore a 50Hz, boh, non ho mai verificato con un oscilloscopio cosa esce da quel pin
E' un semplice problema di isolamento dell'impianto elettrico. Leggendo le istruzioni dello Stop&Go c'è scritto chiaramente che il dispositivo verifica se la resistenza di isolamento fase terra sia almeno 230 kOhm (come da norma 64-8 ovvero 1 kOhm X ogni volt della tensione di riferimento versa terra nel nostro caso 230 V) per consentire il riarmo. E' chiaro che se aggiungi 47 kOhm alla resistenza sul cavo di terra il valore lo alzi se stai lì lì appena sotto ai 230 kOhm "ingannando" lo Stop&Go. Inserendo carichi capacitivi posteriormente in parallelo diminuisci ancora di più il valore della resistenza di isolamento dell'impianto e i 47 kOhm probabilmente non sono sufficienti ad "alzarti" il valore oltre i famosi 230 kOhm che deve leggere lo Stop&Go da qui il riproporsi del "problema". Ma il problema vero è quasi sicuramente nell'impianto elettrico, nei cavi cioè. Verifica o fatti verificare con strumentazione adatta che la resistenza d'isolamento del tuo impianto sia almeno 500 kOhm, molto meglio se di più. ciao
@@nicoladelsud9774 Grazie per la risposta, ma il problema non è questo. A suo tempo, pur con strumentazione non professionale, queste prove di isolamento le feci tutte e l'impianto era ok. In DC era tutto ok, a mio avviso il malfunzionamenti deriva dalle reattanze capacitive tra fase e terra e tra neutro e terra insite nei filtri antidisturbo presenti all'interno degli UPS. Ricordo che scollegando gli UPS il riarmo avveniva e che tutti i miei UPS non presentavano dispersioni in corrente continua. La mia conclusione fu che lo Stop&Go è un dispositivo critico, al punto che mi risulta non essere particolarmente amato dagli elettricisti professionisti
@@brunodalessio4622 Mai avuto problemi con gli Stop&Go e mai sentito un elettricista lamentarsene e ne ho venduti e utilizzati tanti; l'unica volta è stata proprio su di un impianto vecchio in cui appunto la resistenza di isolamento era carente. Comunque che gli UPS ti possano dare problemi te lo confermo, così come tuttte le apparecchiature elettroniche, ma se mi dici che se li stacchi è tutto ok! e lo Stop&Go si arma allora due sono le possibilità o è carente l'impianto per vetustà (quanti anni hanno i cavi?) o è guasto/funziona male lo Stop&Go. Quello che ti posso suggerire è di fare o far fare una prova di isolamento con strumenti professionali avendo l'accortezza di staccare eventuali scaricatori di sovratensione o prese USB se ne hai; inoltre giacchè ci sei oltre la prova di isolamento, con apposita pinza amperometrica, potresti fare una verifica delle correnti di dispersione per ogni circuito. ciao
Grazie per il video.. segnalo il riarmo f2c-ari della abb che permette oltre alla classica funzione di riarmo di aprire e chiudere tramite contatti puliti.. saluti
Grazie per l'accuratezza del video, vorrei se possibile porgergli una domanda: Mi trovo nella situazione 9:17 il mio dubbio è circa la classe del differenziale da montare, il tutto si trova in un monolocale dotato di condizionatore fisso,frigo,piano cottura elettrico (non induzione), microonde,caldaia ,lavatrice ed elettronica varia (caricabatterie switching,televisore).Gli scatti intempestivi come ho potuto accertarmi sono tali,quindi nessun problema nei carichi e/o impianto. Il quadro elettrico mi permetterebbe solo di montare uno Stop & Go con accoppiato un differenziale visto che sono presenti 2 magnetotermici per la 10 A e !6 A. La ringrazio in anticipo per un'eventuale risposta.
Visti i carichi (ci sono dei carichi ad inverter) sarebbe meglio mettere un magnetotermico con differenziale di tipo F il quale come spiegato nel video precedente aiuta anche per gli scatti intempestivi. Se mettiamo anche lo stop &go si ha un ulteriore servizio in caso di scatto intempestivo
Grazie prof per queste lezioni chiare e dettagliate nei particolari con il giusto rapporto pratico-teorico. Il differenziale con o senza riarmo automatico come si comporta negli impianti fotovoltaici dove abbiamo la bifasica? In questi casi come ci si deve comportare per rispettare le norme? Grazie infinite
Grazie per i graditi complimenti . Non ci sono differenze per quanto riguarda il riarmo automatico. Ha la stessa funzionalità. Diverso è il discorso del giusto differenziale da mettere in quel caso
Buongiorno Prof, grazie per questi video davvero chiari ed istruttivi. Una domanda ... ma se il differenziale di tipo F è per sua "natura" immune alle correnti capacitive dei temporali, un differenziale di tipo AC "filtrato" a monte da un SPD opportuno, puo evitare lo scatto intempestivo proprio a causa di temporali e manovre di interruttori?
Buongiorno! Grazie per la domanda interessante. Il differenziale di tipo F è progettato per essere immune alle correnti capacitive generate da fenomeni come i temporali e le manovre di interruttori. Tuttavia, un differenziale di tipo AC, potrebbe risentire delle correnti capacitive derivanti da queste situazioni. L'uso di un SPD a monte può effettivamente aiutare a ridurre il rischio di scatti intempestivi del differenziale di tipo AC in presenza di sovratensioni causate da fenomeni atmosferici come i fulmini o manovre di rete. Questo perché l'SPD è in grado di limitare le sovratensioni transitorie, riducendo così le correnti parassite che potrebbero attivare il differenziale. Tuttavia, va considerato che il differenziale di tipo AC potrebbe comunque rimanere vulnerabile a certi disturbi, soprattutto quelli più persistenti o di natura diversa rispetto alle sovratensioni transitorie. Pertanto, un differenziale di tipo F o A potrebbe essere una scelta più sicura per ambienti dove questi fenomeni sono frequenti.
Professore complimenti per i bellissimi argomenti affrontati.Se posso vorrei fare una richiesta...... affrontare il problema delle armoniche, soprattutto di tensione che sono uno dei tanti motivi di scatti intempestivi dei differenziali.Un saluto e grazie.
Grazie per i complimenti e per il suggerimento sull’argomento delle armoniche. È mia intenzione affrontarlo perchè ci sono tante belle osservazioni da fare e tra queste anche sui differenziali. Argomento in elenco
Buongiorno vorrei fare questa domanda visto che se non ho capito male il differenziale premendo il tasto test simula una dispersione tra neutro e fase e quindi scatta , per provare se la mia terra e' funzionante se prendessi un differenziale e collegassi invece del neutro la terra e la fase , con niente collegato naturalmente premendo i pulsante se il differenziale scatta significa che la terra e' funzionante ? o ho detto una cavolata ? grazie
Buongiorno Giacomo, la tua idea è interessante, ma non è corretta né sicura per verificare il funzionamento dell’impianto di terra. Premendo il tasto test, il differenziale verifica solo il proprio funzionamento simulando una dispersione tra fase e neutro, ma questo non è un metodo valido per testare la terra. Per eseguire una verifica sicura e conforme alle norme, è fondamentale utilizzare un loop tester. Questo strumento misura l’impedenza dell’anello di guasto tra fase e terra e verifica che la resistenza sia nei limiti previsti dalle norme, come la CEI 64-8, garantendo così l’efficienza dell’impianto di terra e l’intervento dei dispositivi di protezione, inclusi i differenziali. Ricorda che il controllo degli impianti di terra, specialmente in ambienti lavorativi, deve rispettare il DPR 462/01, che prevede ispezioni periodiche obbligatorie. Il loop tester è quindi uno strumento indispensabile per garantire sicurezza e conformità normativa.
Professore buon giorno ho la qualifica di elettromeccanico periodo 1965 1968, non esercito ma sono molto interessato alle vostre lezioni. Una domanda se una persona sta sulla scala , quindi isolato da terra accidentalmente tocca il filo di fase con il conduttore di terra , prende la scossa. Perché non scatta il differenziale ? Poiché il salvavita protegge in certi casi anche dai contatti diretti. Grazie per la risposta buon lavoro .
Buongiorno! La tua domanda è molto interessante e permette di chiarire il funzionamento del differenziale (salvavita) in un caso specifico. Se una persona isolata da terra (es. su una scala di legno o plastica) tocca contemporaneamente la fase e il conduttore di terra, il differenziale non scatta perché non c’è dispersione verso terra attraverso il corpo umano. Questo accade perché la corrente segue il percorso a minore resistenza: nel tuo caso, la corrente si richiude direttamente tra fase e terra senza passare attraverso la persona. Il differenziale rileva solo differenze di corrente tra fase e neutro (ossia dispersioni verso terra), che in questo caso non si verificano. Tuttavia, toccando la fase e il conduttore di terra, il corpo umano può comunque essere attraversato da corrente, subendo una scossa. Questo fenomeno dipende dalla resistenza del contatto e dal fatto che il differenziale non può proteggere in tutti i casi di contatto diretto, come indicato anche nella Norma CEI 64-8
Buongiorno, come probabilmente noterà dalle mie domande, non sono affatto un esperto ma la seguo con molta curiosità. Io ho un vecchio quadro: Generale magneto termico con differenziale da 30ma, luci, prese e pompa di calore. ho intenzione di suddividere i carichi in gruppi ed inserire per ognuno uno specifico differenziale (tipo F, AC, ecc). Mi sembra di aver capito che per evitare le correnti di dispersioni e le correnti capacitive mi serve a monte un differenziale selettivo di tipo F da 300 mA e poi più differenziali da 30 mA divisi per tipo a seconda dei carichi. A questo schema posso aggiungere a monte un differenziale tipo Stop & Go? Vorrei in sostanza unire le info che ha dato nelle lezioni 17-1, 17-2 e 17-3. In questo caso lo stop & go deve essere di 300 mA? (ammesso che esista) Grazie
Buongiorno, Grazie per la domanda. Lo schema che propone è valido, ma vorrei fare un’importante precisazione prima di entrare nei dettagli. Lei parla di inserire un differenziale selettivo di tipo F da 300 mA a monte per evitare problemi di correnti di dispersione o capacitive. Tuttavia, mi permetta di chiederle: Nella linea che va dal contatore al quadro elettrico sono presenti masse? Questo aspetto è cruciale perché: Un differenziale da 300 mA serve principalmente per proteggere contro i contatti indiretti (cioè dispersioni su masse collegate a terra). • Se non ci sono masse in questa linea, potrebbe non essere necessario un differenziale a monte
Su un vecchio impianto che ha solo un differenziale puro ac da 30 mA con un paio di climatizzatori inverter e con impianto di terra in teoria funzionante (se premo il pulsante di test del differenziale questo scatta), c'è qualche motivo per cui il differenziale comunque non scatta mai anche se ho i 2 climatizzatori in funzione? Sono i clina buoni o mi devo preoccupare...?
il differenziale interviene solo quando c'è una corrente di dispersione tra fase e terra. Nel caso dei climatizzatori se questa corrente di dispersione è di tipo a multifrequenza o continua pulsante allora il differenziale di tipo AC sicuramente non interviene creando una situazione di pericolo nell'intero impianto di terra. Solo il differenziale di tipo F è in grado di rilevare queste eventuali correnti di dispersione intervenendo e sezionando l'impianto
Salve ...io e da tanto che faccio così ....ma vorrei sapere se questi interruttori con riarmo automatico sono a norma.... Poiché avrebbe poco senso la selettività degli interruttori differenziali " orizzontale e verticale"
Si sono a norma nel senso che non ci sono norme che li proibiscono. Per quanto riguarda la selettività questo non va a modificarla eventualmente. È chiaro che è meglio comunque utilizzare su un generale o su un carico per il quale la continuità di servizio è fondamentale
Grazie, prima di tutto. Solo un' osservazione: perché non è più a norma un quadro con un solo differenziale? Le dotazioni minime impiantistiche, se ricordo bene, sono stabilite dal capitolo 37 della 64/8, il quale, è vero che prescrive almeno 2 differenziali, ma si applica solo nei nuovi impianti, o nel rifacimento completo dei vecchi, in occasione di ristrutturazione edilizia. Quindi un quadro con un solo differenziale, può anche essere a norma, dipende dalla data in cui è stato realizzato quell' impianto.
Buonasera Professore, siccome non so se ho capito bene e non c'entra nulla con l'argomento ....le chiedo cortesemente se può inserire nelle sue spiegazioni il legame nei magnetotermici, lato termico, tra In, If, Inf e tempo convenzionale dipendente dalla Norma di riferimento (Norma domestica CEI 23-3 e Norma industriale CEI EN 60947-2). Non ricordo se lo ha spiegato nelle sue lezioni ( Un bellissimo ripasso e un grazie, visto che sto tornando alla mia passione e lavoro ). Norma Inf If CEI 23-3 1,13 In 1,45 In CEI EN 60947-2 1,05 In 1,30 In Il tempo convenzionale vale 1h per In < 63A e 2h per In ≥ 63A
Buona sera Professore e complimenti. Volevo far installare uno stop & go, un elettricista mi ha detto che gli stop & go non sono più a norma. Non se ne vendono più. E' vero?
Non mi risulta. Il riarmo automatico (Stop & Go) può essere installato. È conforme alle normative vigenti, come la CEI 64-8 e le norme specifiche CEI EN 61008-1, CEI EN 61009-1 e CEI 23-51, purché venga utilizzato correttamente e nel rispetto delle indicazioni del produttore. Non c’è nessuna norma che ne vieti l’uso.
@@ilprofelettrico Grazie per la sua risposta. Che ne pensa del GWD0976 RESTART RD PRO - da accoppiare ad un differenziale puro GWD4265 (Tipo F) o un GWD4032 tipo A come marca e modelli?
non conosco nello specifico questi prodotti ma consultando il catalogo ho visto che entrambi i differenziali GWD4265 (tipo F) e GWD4032 (tipo A) sono compatibili con il GWD0976 RESTART RD PRO. Tuttavia, la scelta tra i due differenziali dipende dal tipo di carichi che si desidera proteggere
Prof.io sono contrario per motivi di sicurezza, perché comunque riarma tre volte. A mio modesto avviso meglio la selettiva orizzontale e i differenziali immuni.
Sicuramente se possiamo programmare prima il quadro, giusto andare su una selettività orizzontale mettere differenziali immuni. Questa soluzione è per chi non vuole e non può stravolgere l’intero quadro elettrico. Grazie per l’osservazione
Buongiorno non so se posso chiedere ma ho un problema io ho un salvavita bi ticino salvavita g8230/16ac lam 1,5ka lan 0,03a c 16, vorrei sostituirlo con uno autoarmante, perche ogni piccolo fulmine mi scatta sempre, mi sa consigliare un modello da affiancarli, oppure uno autoarmante che possa sostituire questo, grazie se mi risponde
UA-cam, questo pomerigio, mi ha proposto i video del suo canale. Molto interessanti per cui mi sono iscritto. In passato ho avuto la sfortuna di trovarmi nelle condizioni descritte nel video. Assente da casa, a seguito temporale, il differenziale è scattato. Al mio rientro ho dovuto buttare il contenuto di congelatore e frigo. Un bel danno. Quando. A seguito bruciatura di uno dei limitatori di corrente ho sostituito tutti gli interruttori ho messo il differenziale tipo F. Pur avendo un impianto vecchio ed ormai fuori norma (ma tutta casa è da rinnovare).
Come va ora con i differenziali di tipo F? Grazie per l’iscrizione al canale
@@ilprofelettrico direi che va bene. Non ho più avuto stacchi del differenziale, anche se a volte é mancata la corrente. Probabilmente non si sono piú verificare le condizioni che hanno provocato lo sgancio. A Volte provo il funzionamento con un apparecchietto che si inserisce in una presa di corrente ed è dotato di pulsante. premendolo l'interruttore differenziale di interviene regolarmente.
L'anno scorso ho risolto anch'io in questo modo , se non ci sono problemi di fondo è l'unica soluzione. Bravo ottimo consiglio 👍
Grazie per il messaggio e la condivisione. Si se non si vogliono fare stravolgimenti nel quadro è la miglior soluzione
Restano sicuramente le altre problematiche di avere un solo differenziale e di avere il solo AC che non rileva correnti di dispersione non sinusoidali
E tre! Grande!
Non poteva mancare la soluzione più semplice
Ottimo come sempre,io però ho notato che il dispositivo da lei illustrato fa i tentativi di riarmo solo dopo pochi secondi dall'intervento,e talvolta detto tempo non è sufficiente a far rientrare il " guasto".
Salve Leo, in effetti questo dispositivo va bene per scatti intempestivi transitori. Se non riarma dopo secondi vuol dire che il guasto è permenente
Eccellente descrizione,complimenti
Ottimo professore bel video
Grazie
Top come sempre grazie Prof.
Grazie per questa interessantissima serie sui differenziali.
Riguardo al dispositivo di riarmo automatico vorrei segnalare uno strano problema che mi si è presentato.
Io ho installato esattamente lo Stop&Go una decina di anni fa ed ha subito funzionato perfettamente. Successivamente ho inserito in casa un secondo UPS per un altro PC e con due UPS è iniziato ad accadere che il dispositivo di riarmo, andando a verificare le dispersioni prima di riarmare, riscontrava un'anomalia (in realtà inesistente) e non riarmava.
Siccome la verifica avviene tramite la connessione di terra del dispositivo di riarmo, ricordo di aver risolto in modo empirico inserendo un resistore da 47Kohm (se ben ricordo) in serie alla connessione di terra.
In questo modo avevo verificato che il riarmo avveniva comunque in assenza di dispersioni, mentre in caso contrario i tentativi si fermavano dopo alcuni insuccessi, probabilmente tre; forse però ricordo male: in caso di dispersioni reali il riarmo non veniva neppure tentato, boh.
Negli anni successivi, avendo installato dei NAS in casa, ho aggiunto altri tre UPS ed ora sono punto e daccapo: il riarmo, pur in assenza di dispersioni, non avviene mai!
Volevo allora chiederti se hai idea di come risolvere questo problema del falso rilevamento di dispersioni prima del riarmo.
Grazie
Salve Bruno, la problematica è alquanto complessa e articolata. difficile trovare una risposta secca. La prima perplessità è la soluzione empirica. Il resistore dove è stato messo esattamente? Nel collegare l'UPS a terra. E' come se l'UPS non fosse collegato a terra e quindi è scontato che non vengano rilevate correnti di dispersione ma si sta rischiando di creare nella scocca dell'UPS una pericolosa tensione di contatto
@@ilprofelettrico grazie per la risposta Corrado.
Per collegare il resistore ho interrotto il terminale dello Stop&Go che normalmente va collegato a terra e ci ho inserito in mezzo il resistore, in serie.
Ricordo che il valore l'avevo dedotto sperimentalmente, simulando una dispersione reale di una decina di mA nell'impianto a valle. In pratica, simulavo la dispersione tramite una spina contenente solo un altro resistore tra un polo e la terra ed andavo ad inserire la spina in una presa di casa.
Come resistore in serie alla terra dello Stop&Go avevo inizialmente messo un potenziometro da qualche centinaio di Kohm regolato alla massima resistenza ed in queste condizioni lo Stop&Go si riarmava sempre, eseguendo i tre tentativi, anche in presenza della dispersione simulata dalla spina. Avevo poi ridotto progressivamente la resistenza del potenziometro fino a determinare quel valore che, in presenza della stessa dispersione simulata dalla spina, ne impediva il riarmo, senza effettuare alcun tentativo. Questo valore, se ben ricordo, quando avevo due soli UPS era di 47Kohm. Spero di essermi spiegato ora.
Tutti gli UPS sono correttamente connessi alla terra e quando ne avevo due, la necessità della modifica è sorta dalla presenza di entrambi, non di uno in particolare: con uno solo dei due, anche scambiandoli, era tutto ok, ma collegandoli entrambi il riarmo non avveniva.
Ero giunto alla conclusione che tutti quegli accorgimenti messi in atto nei differenziali più seri e che tu hai spiegato molto bene in altri video, la BTicino non li ha attuati nel rilevamento delle dispersioni attuato dallo Stop&Go al fine di decidere se riarmare o no. Temo in sostanza che i condensatori verso terra presenti nei filtri antidisturbo all'interno degli UPS facciano credere allo Stop&Go che ci siano delle dispersioni verso terra, magari perché il controllo attuato tramite il collegamento a terra dello Stop&Go avviene non in Corrente Continua ma in alternata e magari ad una frequenza ben superiore a 50Hz, boh, non ho mai verificato con un oscilloscopio cosa esce da quel pin
E' un semplice problema di isolamento dell'impianto elettrico. Leggendo le istruzioni dello Stop&Go c'è scritto chiaramente che il dispositivo verifica se la resistenza di isolamento fase terra sia almeno 230 kOhm (come da norma 64-8 ovvero 1 kOhm X ogni volt della tensione di riferimento versa terra nel nostro caso 230 V) per consentire il riarmo. E' chiaro che se aggiungi 47 kOhm alla resistenza sul cavo di terra il valore lo alzi se stai lì lì appena sotto ai 230 kOhm "ingannando" lo Stop&Go. Inserendo carichi capacitivi posteriormente in parallelo diminuisci ancora di più il valore della resistenza di isolamento dell'impianto e i 47 kOhm probabilmente non sono sufficienti ad "alzarti" il valore oltre i famosi 230 kOhm che deve leggere lo Stop&Go da qui il riproporsi del "problema". Ma il problema vero è quasi sicuramente nell'impianto elettrico, nei cavi cioè. Verifica o fatti verificare con strumentazione adatta che la resistenza d'isolamento del tuo impianto sia almeno 500 kOhm, molto meglio se di più. ciao
@@nicoladelsud9774 Grazie per la risposta, ma il problema non è questo. A suo tempo, pur con strumentazione non professionale, queste prove di isolamento le feci tutte e l'impianto era ok. In DC era tutto ok, a mio avviso il malfunzionamenti deriva dalle reattanze capacitive tra fase e terra e tra neutro e terra insite nei filtri antidisturbo presenti all'interno degli UPS. Ricordo che scollegando gli UPS il riarmo avveniva e che tutti i miei UPS non presentavano dispersioni in corrente continua. La mia conclusione fu che lo Stop&Go è un dispositivo critico, al punto che mi risulta non essere particolarmente amato dagli elettricisti professionisti
@@brunodalessio4622 Mai avuto problemi con gli Stop&Go e mai sentito un elettricista lamentarsene e ne ho venduti e utilizzati tanti; l'unica volta è stata proprio su di un impianto vecchio in cui appunto la resistenza di isolamento era carente. Comunque che gli UPS ti possano dare problemi te lo confermo, così come tuttte le apparecchiature elettroniche, ma se mi dici che se li stacchi è tutto ok! e lo Stop&Go si arma allora due sono le possibilità o è carente l'impianto per vetustà (quanti anni hanno i cavi?) o è guasto/funziona male lo Stop&Go. Quello che ti posso suggerire è di fare o far fare una prova di isolamento con strumenti professionali avendo l'accortezza di staccare eventuali scaricatori di sovratensione o prese USB se ne hai; inoltre giacchè ci sei oltre la prova di isolamento, con apposita pinza amperometrica, potresti fare una verifica delle correnti di dispersione per ogni circuito. ciao
grazie per la spiegazione prof
Grazie Bravissimo Complimenti
TOP👍👍
Grande prof.grazie
Molto istruttivo bravo
Grazie per il video.. segnalo il riarmo f2c-ari della abb che permette oltre alla classica funzione di riarmo di aprire e chiudere tramite contatti puliti.. saluti
Grazie per il suggerimento interessante, darò sicuramente uno sguardo
Grazie per l'accuratezza del video, vorrei se possibile porgergli una domanda: Mi trovo nella situazione 9:17 il mio dubbio è circa la classe del differenziale da montare, il tutto si trova in un monolocale dotato di condizionatore fisso,frigo,piano cottura elettrico (non induzione), microonde,caldaia ,lavatrice ed elettronica varia (caricabatterie switching,televisore).Gli scatti intempestivi come ho potuto accertarmi sono tali,quindi nessun problema nei carichi e/o impianto. Il quadro elettrico mi permetterebbe solo di montare uno Stop & Go con accoppiato un differenziale visto che sono presenti 2 magnetotermici per la 10 A e !6 A.
La ringrazio in anticipo per un'eventuale risposta.
Visti i carichi (ci sono dei carichi ad inverter) sarebbe meglio mettere un magnetotermico con differenziale di tipo F il quale come spiegato nel video precedente aiuta anche per gli scatti intempestivi. Se mettiamo anche lo stop &go si ha un ulteriore servizio in caso di scatto intempestivo
@@ilprofelettrico
Grazie per la pronta risposta, farò come mi consiglia .
Cordiali saluti.
Grazie prof per queste lezioni chiare e dettagliate nei particolari con il giusto rapporto pratico-teorico. Il differenziale con o senza riarmo automatico come si comporta negli impianti fotovoltaici dove abbiamo la bifasica? In questi casi come ci si deve comportare per rispettare le norme? Grazie infinite
Grazie per i graditi complimenti .
Non ci sono differenze per quanto riguarda il riarmo automatico. Ha la stessa funzionalità. Diverso è il discorso del giusto differenziale da mettere in quel caso
Grazie
Ottimo,prof!
Una domanda;quando parleremo della portata del cavo e del suo fondere per caduta si tensione per la troppa distanza?
Qui un po’ ne ho parlato
ua-cam.com/video/6Sfdh2rGIHE/v-deo.htmlsi=ZApTcHD9Vikisd4J
Buongiorno Prof, grazie per questi video davvero chiari ed istruttivi. Una domanda ... ma se il differenziale di tipo F è per sua "natura" immune alle correnti capacitive dei temporali, un differenziale di tipo AC "filtrato" a monte da un SPD opportuno, puo evitare lo scatto intempestivo proprio a causa di temporali e manovre di interruttori?
Buongiorno! Grazie per la domanda interessante.
Il differenziale di tipo F è progettato per essere immune alle correnti capacitive generate da fenomeni come i temporali e le manovre di interruttori. Tuttavia, un differenziale di tipo AC, potrebbe risentire delle correnti capacitive derivanti da queste situazioni.
L'uso di un SPD a monte può effettivamente aiutare a ridurre il rischio di scatti intempestivi del differenziale di tipo AC in presenza di sovratensioni causate da fenomeni atmosferici come i fulmini o manovre di rete. Questo perché l'SPD è in grado di limitare le sovratensioni transitorie, riducendo così le correnti parassite che potrebbero attivare il differenziale.
Tuttavia, va considerato che il differenziale di tipo AC potrebbe comunque rimanere vulnerabile a certi disturbi, soprattutto quelli più persistenti o di natura diversa rispetto alle sovratensioni transitorie. Pertanto, un differenziale di tipo F o A potrebbe essere una scelta più sicura per ambienti dove questi fenomeni sono frequenti.
Professore complimenti per i bellissimi argomenti affrontati.Se posso vorrei fare una richiesta...... affrontare il problema delle armoniche, soprattutto di tensione che sono uno dei tanti motivi di scatti intempestivi dei differenziali.Un saluto e grazie.
Grazie per i complimenti e per il suggerimento sull’argomento delle armoniche. È mia intenzione affrontarlo perchè ci sono tante belle osservazioni da fare e tra queste anche sui differenziali. Argomento in elenco
Buongiorno vorrei fare questa domanda visto che se non ho capito male il differenziale premendo il tasto test simula una dispersione tra neutro e fase e quindi scatta , per provare se la mia terra e' funzionante se prendessi un differenziale e collegassi invece del neutro la terra e la fase , con niente collegato naturalmente premendo i pulsante se il differenziale scatta significa che la terra e' funzionante ? o ho detto una cavolata ? grazie
Buongiorno Giacomo, la tua idea è interessante, ma non è corretta né sicura per verificare il funzionamento dell’impianto di terra. Premendo il tasto test, il differenziale verifica solo il proprio funzionamento simulando una dispersione tra fase e neutro, ma questo non è un metodo valido per testare la terra.
Per eseguire una verifica sicura e conforme alle norme, è fondamentale utilizzare un loop tester. Questo strumento misura l’impedenza dell’anello di guasto tra fase e terra e verifica che la resistenza sia nei limiti previsti dalle norme, come la CEI 64-8, garantendo così l’efficienza dell’impianto di terra e l’intervento dei dispositivi di protezione, inclusi i differenziali.
Ricorda che il controllo degli impianti di terra, specialmente in ambienti lavorativi, deve rispettare il DPR 462/01, che prevede ispezioni periodiche obbligatorie. Il loop tester è quindi uno strumento indispensabile per garantire sicurezza e conformità normativa.
@@ilprofelettrico Grazie Prof.
Professore buon giorno ho la qualifica di elettromeccanico periodo 1965 1968, non esercito ma sono molto interessato alle vostre lezioni. Una domanda se una persona sta sulla scala , quindi isolato da terra accidentalmente tocca il filo di fase con il conduttore di terra , prende la scossa. Perché non scatta il differenziale ? Poiché il salvavita protegge in certi casi anche dai contatti diretti. Grazie per la risposta buon lavoro .
Buongiorno! La tua domanda è molto interessante e permette di chiarire il funzionamento del differenziale (salvavita) in un caso specifico.
Se una persona isolata da terra (es. su una scala di legno o plastica) tocca contemporaneamente la fase e il conduttore di terra, il differenziale non scatta perché non c’è dispersione verso terra attraverso il corpo umano. Questo accade perché la corrente segue il percorso a minore resistenza: nel tuo caso, la corrente si richiude direttamente tra fase e terra senza passare attraverso la persona. Il differenziale rileva solo differenze di corrente tra fase e neutro (ossia dispersioni verso terra), che in questo caso non si verificano.
Tuttavia, toccando la fase e il conduttore di terra, il corpo umano può comunque essere attraversato da corrente, subendo una scossa. Questo fenomeno dipende dalla resistenza del contatto e dal fatto che il differenziale non può proteggere in tutti i casi di contatto diretto, come indicato anche nella Norma CEI 64-8
Buongiorno, come probabilmente noterà dalle mie domande, non sono affatto un esperto ma la seguo con molta curiosità. Io ho un vecchio quadro: Generale magneto termico con differenziale da 30ma, luci, prese e pompa di calore. ho intenzione di suddividere i carichi in gruppi ed inserire per ognuno uno specifico differenziale (tipo F, AC, ecc). Mi sembra di aver capito che per evitare le correnti di dispersioni e le correnti capacitive mi serve a monte un differenziale selettivo di tipo F da 300 mA e poi più differenziali da 30 mA divisi per tipo a seconda dei carichi. A questo schema posso aggiungere a monte un differenziale tipo Stop & Go? Vorrei in sostanza unire le info che ha dato nelle lezioni 17-1, 17-2 e 17-3. In questo caso lo stop & go deve essere di 300 mA? (ammesso che esista)
Grazie
Buongiorno,
Grazie per la domanda. Lo schema che propone è valido, ma vorrei fare un’importante precisazione prima di entrare nei dettagli.
Lei parla di inserire un differenziale selettivo di tipo F da 300 mA a monte per evitare problemi di correnti di dispersione o capacitive. Tuttavia, mi permetta di chiederle:
Nella linea che va dal contatore al quadro elettrico sono presenti masse?
Questo aspetto è cruciale perché: Un differenziale da 300 mA serve principalmente per proteggere contro i contatti indiretti (cioè dispersioni su masse collegate a terra).
• Se non ci sono masse in questa linea, potrebbe non essere necessario un differenziale a monte
Su un vecchio impianto che ha solo un differenziale puro ac da 30 mA con un paio di climatizzatori inverter e con impianto di terra in teoria funzionante (se premo il pulsante di test del differenziale questo scatta), c'è qualche motivo per cui il differenziale comunque non scatta mai anche se ho i 2 climatizzatori in funzione? Sono i clina buoni o mi devo preoccupare...?
il differenziale interviene solo quando c'è una corrente di dispersione tra fase e terra. Nel caso dei climatizzatori se questa corrente di dispersione è di tipo a multifrequenza o continua pulsante allora il differenziale di tipo AC sicuramente non interviene creando una situazione di pericolo nell'intero impianto di terra. Solo il differenziale di tipo F è in grado di rilevare queste eventuali correnti di dispersione intervenendo e sezionando l'impianto
Se poi i condizionatori non stanno disperdendo (nel 99% dei casi è normale) chiaramente è scontato che il differenziale comunque non scatti
Salve ...io e da tanto che faccio così ....ma vorrei sapere se questi interruttori con riarmo automatico sono a norma....
Poiché avrebbe poco senso la selettività degli interruttori differenziali " orizzontale e verticale"
Si sono a norma nel senso che non ci sono norme che li proibiscono. Per quanto riguarda la selettività questo non va a modificarla eventualmente. È chiaro che è meglio comunque utilizzare su un generale o su un carico per il quale la continuità di servizio è fondamentale
Grazie, prima di tutto. Solo un' osservazione: perché non è più a norma un quadro con un solo differenziale? Le dotazioni minime impiantistiche, se ricordo bene, sono stabilite dal capitolo 37 della 64/8, il quale, è vero che prescrive almeno 2 differenziali, ma si applica solo nei nuovi impianti, o nel rifacimento completo dei vecchi, in occasione di ristrutturazione edilizia. Quindi un quadro con un solo differenziale, può anche essere a norma, dipende dalla data in cui è stato realizzato quell' impianto.
@@marcomatteo2247 si esatto, ha detto giusto lei. Quello dei due differenziali vale solo per i nuovi impianti e per il rifacimento
@@ilprofelettrico Grazie per tutto quello che sto imparando da Lei, grazie per ogni più piccolo particolare.
Grazie per aver lasciato questo feedback 🙏
Buonasera Professore, siccome non so se ho capito bene e non c'entra nulla con l'argomento ....le chiedo cortesemente se può inserire nelle sue spiegazioni il legame nei magnetotermici, lato termico, tra In, If, Inf e tempo convenzionale dipendente dalla Norma di riferimento (Norma domestica CEI 23-3 e Norma industriale CEI EN 60947-2). Non ricordo se lo ha spiegato nelle sue lezioni ( Un bellissimo ripasso e un grazie, visto che sto tornando alla mia passione e lavoro ).
Norma Inf If
CEI 23-3 1,13 In 1,45 In
CEI EN 60947-2 1,05 In 1,30 In
Il tempo convenzionale vale 1h per In < 63A e 2h per In ≥ 63A
Buona sera Professore e complimenti. Volevo far installare uno stop & go, un elettricista mi ha detto che gli stop & go non sono più a norma. Non se ne vendono più. E' vero?
Non mi risulta. Il riarmo automatico (Stop & Go) può essere installato. È conforme alle normative vigenti, come la CEI 64-8 e le norme specifiche CEI EN 61008-1, CEI EN 61009-1 e CEI 23-51, purché venga utilizzato correttamente e nel rispetto delle indicazioni del produttore. Non c’è nessuna norma che ne vieti l’uso.
@@ilprofelettrico Grazie per la sua risposta. Che ne pensa del GWD0976 RESTART RD PRO - da accoppiare ad un differenziale puro GWD4265 (Tipo F) o un GWD4032 tipo A come marca e modelli?
non conosco nello specifico questi prodotti ma consultando il catalogo ho visto che entrambi i differenziali GWD4265 (tipo F) e GWD4032 (tipo A) sono compatibili con il GWD0976 RESTART RD PRO. Tuttavia, la scelta tra i due differenziali dipende dal tipo di carichi che si desidera proteggere
Se poi uno ha scelto di mettere il tipo F anche per prevenire gli scatti intempestivi mi sembra la soluzione più completa e ottimale
Attenzione che il differenziale puro deve avere a monte una protezione magnetotermica adeguata
Prof.io sono contrario per motivi di sicurezza, perché comunque riarma tre volte. A mio modesto avviso meglio la selettiva orizzontale e i differenziali immuni.
Sicuramente se possiamo programmare prima il quadro, giusto andare su una selettività orizzontale mettere differenziali immuni. Questa soluzione è per chi non vuole e non può stravolgere l’intero quadro elettrico. Grazie per l’osservazione
Buongiorno non so se posso chiedere ma ho un problema io ho un salvavita bi ticino salvavita g8230/16ac lam 1,5ka lan 0,03a c 16, vorrei sostituirlo con uno autoarmante, perche ogni piccolo fulmine mi scatta sempre, mi sa consigliare un modello da affiancarli, oppure uno autoarmante che possa sostituire questo, grazie se mi risponde
Nella descrizione del video è suggerito un modello di modulo autoarmante che può affiancare al suo modulo già presente
Scusa mi spieghi il passaggio del superamento del 40 % della corrente nominale cioè 30 ma meno il 40 % ma non fa 12 fa 18 non capito grazie
Non si è parlato di 30 meno il 40% ma del 40% di 30 (che è 12 😉)
@@ilprofelettrico scusami la mia ignoranza puoi spiegarti meglio fare un esempio
Salve professore, potrebbe fare un video relativo alla cei 64-8 nella sua nuova nona edizione e le nuove modifiche
Interessante. Me lo segno come uno dei prossimi argomenti