Furti d'arte - Il carro del Principe di Eretum

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  • Опубліковано 30 вер 2024
  • l prezioso carro da battaglia del principe sabino era il pezzo forte del corredo funebre, uno status symbol che doveva giacere accanto al suo signore, nella necropoli di Eretum, città sabina dell’antico Lazio, oggi Fara Sabina. Ma non c’era solo il principesco carro, in lamine dorate, che mani abilissime di artisti ciprioti o fenici nel VII-VI sec. a.C. avevano sbalzato, decorandole con figure di animali veri o fantastici, dai grandi uccelli ad ali spiegate alle sfingi, dai leoni che mangiano cerbiatti alle leonesse che coccolano i loro cuccioli. Nel corredo c’erano anche gioielli, il pettorale d’oro del principe, armi, scudi, cinture, bronzi, ceramiche. Il riposo del principe sabino è stato violato più di 25 secoli dopo. I tombaroli, siamo negli anni ’70 del secolo scorso, hanno depredato la tomba nella necropoli di Colle. E i suoi tesori presero la via dell’estero acquisiti dai mercanti più in auge e spregiudicati di quegli anni, Robert Hecht con base a Parigi e Giacomo Medici a Ginevra. E finirono a Copenaghen, al Ny Calsberg Glyptotek, che nel 1971 per il solo corredo del principe staccò un assegno di 1.264.752 franchi svizzeri.
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