Sei troppo bravo. In merito a quanto detto, condivido la tua riflessione. Per quanto voglia bene artisticamente Waters, penso che questa volta l'abbia fuori dal vaso. È difficile pensare ad un diverso e nuovo dark side of the Moon, e come cambiare i connotati ad una persona, quel disco ha una sua identità e molti penso sono legati fedelmente a quel capolavoro, e quando fai un capolavoro ciò rimane.
Troppo buono ☺️ grazie! L’ha fatta fuori dal vaso. Anche senza fare confronti col disco vecchio (da questo punto di vista è notevole la sua capacità di ripensarlo e rimodellarlo), la nuova versione non sta in piedi
Ho comprato questo disco di Waters poco convinto, e l'ho ascoltato ancora meno convinto. Però è capitato che un giorno, mentre stavo accompagnando mio papà a fare chemioterapia, c'era questo disco in sottofondo e mio papà mi chiede "ma sono i Pink Floyd?" E io gli dico "sì, sono i Pink Floyd" E lui con un filo di voce perché ormai era già bruciato da una precedente radioterapia al cervello, mi sussurra "bello!" Se n'è andato due mesi dopo. E da quella volta per me ascoltare quel disco è un'esperienza bellissima, perché sento ancora mio papà lì vicino a me, che lo ascolta assieme a me. Il mondo della musica è un sacco complicato. Però resta un mondo bellissimo per ciascuno a modo suo. Grazie del bellissimo video e delle considerazioni musicali veramente veramente azzeccate e profonde. 🤗
Ma grazie di cuore a te per aver condiviso questa esperienza toccante e profonda. La musica ha modi misteriosi per entrare in noi. Chissà che anch’io un giorno possa riascoltare ed amare questo disco 🙂🙏🏻
Grazie! Anche se ho chiaramente le mie preferenze mi sembra che le liti condominiali dei fan dei PF siano ridicole, e la musica meriti sempre e comunque una riflessione consapevole ☺️
Concordo in pieno, su TUTTO, LETTERALMENTE! E la penso ESATTAMENTE come te! La versione di Waters di The Dark Side of the Moon la trovo al limite dell'ascoltabilità.
Ne sono felice! Dai tuoi commenti mi sa che siamo davvero sulla stessa linea d’onda… e non ti nascondo quanto mi spiace aver detestato Redux. Volevo davvero dargli una chance. Ma non ce la faccio ☺️
Non ho parole! Hai detto esattamente ciò che ho sempre detto di questo lavoro e dei Pink Floyd in generale. E sono convinto che lo condivida il 90% (stima in ribasso) dei fans o ascoltatori di questo gruppo. Purtroppo Waters soffre di un ego smisurato ed a questo punto è evidente che per lui non c'è rimedio. Rimane comunque un grande artista al pari degli altri tre.
Grazie, ne sono felice! Io spero sia come dici, che la maggior parte dei fan la veda così, perché la cosa che mi avvilisce dei PF è tutta la polarizzazione che mi sembra di vedere anche fra chi li segue, Waters vs Gilmour. Waters evidentemente non può uscirne, ma sarebbe bello che chi ama i loro dischi vada oltre…
Perfetta l'analisi, "The dark..." E' dei Pink, Waters come alcuni geni ha manie di onnipotenza e non la smette mai con le sue beghe contro gli altri del gruppo non ammettendo che sono altrettanti geni. Claudio
Bravissimo, la penso come te. Ho letto recensioni entusiaste, io ho trovato idee positive, peccato la sua predica sia davvero invadente e pesante. Complimenti.
Grazie! Sì le recensioni sono state molto divisive, anche se alla fine mi pare prevalga lo scetticismo… non era presente in nessuna classifica di fine anno. Dedicherò senz’altro altre puntate ai dischi belli di Waters coi Pink Floyd 😉
Che Roger Waters sia un genio è un dato di fatto che non si può non ammettere. The dark side of the moon invece è il risultato finale di impegno corale che raggiunge un amalgama senza precedenti. Probabilmente questa nuova versione è il risultato di anni di contrasti latenti (e non) che forse non avranno mai una fine.Che tristezza...
In qualsiasi gruppo, ed in special modo per loro, la somma dei singoli è inferiore al valore del gruppo. Waters è un gran bravo autore ma a livello musicale è decisamente dietro e Wright è certamente un genio talentuoso e Mason lascia spessissimo un segno tangibile sulle basi e sugli arrangiamenti oltre ad aver il metito, enorme, di averli tenuti insieme oltre ogni ragionevole possibilità. Hai cmq fatto una apprezzabile, oltre che condivisibile, disamina.
Condivido pienamente ciò che hai detto Andrea circa i lati negativi su questo disco. L'' ho ascoltato oggi per la prima volta e non mi ha suscitato alcuna emozione se non il senso di disagio per il suo smisurato ego nel voler a tutti i costi toccare un disco perfetto. La sua voce è inquietante,meccanica e fredda, senza poesia,atteggiarsi ad artista paranoico come ai tempi di the final cut mi sembra molto forzato. Un artista del suo calibro poteva ancora esplorare altri mondi e regalare brividi ed emozioni. Ho amato Smell the Roses e altri ... Ma questo no. Non sono una critica musicale mi baso semplicemente sulle mie sensazioni.
Waters ha avuto la presunzione di voler migliorare un capolavoro. A pensar male, di appropriarsi di ciò che non era solo farina del suo sacco. Un' operazione destinata all' oblio
Bella riflessione, io però ho un'idea diversa della cosa.. Premesso che adoro il Waters solista e a me il disco è piaciuto, ritengo che la scelta di rifare il disco nasca dal suo non sentirsi compreso.. Come dici tu i soldi non sono un problema, i dischi non li fa nemmeno per avere la scusa di un tour, con The Wall non ho nemmeno bisogno di pubblicizzare la date. Secondo me lui ha la sensazione che il suo concept del disco, ma guarda credo valga per tutta la produzione coi Pink, non sia compreso dal pubblico per via del contributo degli altri. Poi oltre ciò nel momento in cui decide di riproporre quel concept ci sono due elementi che lo influenzano, uno è l'età che pesa moltissimo sulla visione del mondo, quindi anche il concept del disco cambia. Poi c'è che proponendo certe sonorità, chitarre ecc..avrebbe comunque richiamato Mason, Gilmour..quindi per me ha sottratto qualunque cosa potesse spingere a un confronto che comunque non avrebbe retto.
Mi piace quello che dici, secondo me le nostre visioni non si escludono. Senz’altro l’età aggiunge un cambio di prospettiva, che poteva essere molto interessante, ci sta. “Come Waters vede DSOTM oggi”. Evviva il cambiamento, é proprio musicalmente che a me non ha convinto, a differenza degli altri suoi dischi solisti che hanno un loro perché e pure dei bei momenti 🙂
@@beautifullosersrecords sto ascoltando il disco ora e mi sono ricordato che volevo risponderti. Infatti non sono ipotesi opposte, anzi sulla parte dove "dividi" i meriti del disco io vado persino oltre. Penso che sia difficilissimo decidere dove inizia il contributo di uno e finisca quello dell'altro.. Waters è il regista dell'opera, ma la sua idea è stata influenzata dagli altri nella realizzazione, e le parti prodotte dagli altre sono state influenzate da Waters. Per il resto mi pare che poi lui stesso abbia cambiato il tiro sugli altri componenti dei Pink Floyd, e fondamentalmente questa sua revisione del disco non ci toglie l'altra. Certo è che vedendo le storie tese dietro a molte band musicali, le sale di registrazione devono essere dei posti che ne hanno viste di tutti i colori
@@andreafluid ahah sì, mettici poi dei caratterini non facili come Roger, non avrei voluto esser lì. Cioè, sì, in realtà avrei voluto perché li amo troppo. Comunque sono d'accordissimo, mi sembra probabile che Waters sia stato influenzato anche nell'idea :-)
Sono un fan dei Pink Floyd , e fino a prima di questa operazione di Waters , ero convinto di quanto il bassista è stato fondamentale nell'avventura musicale del gruppo. Bene , ringrazio Waters , perché con questo suo disco , paradossalmente ha fatto emergere , se ancora c'è n' era bisogno, il talento di Wright, Gilmour e Mason . Per quanto rimane fondamentale la figura di Waters , lui da solo , non sostituisce l'intero gruppo . I suoi dischi , sono i suoi dischi , e non esauriscono da soli , l'intero universo Floyd . Come ho scritto prima , questo disco più che fare risaltare le doti di Waters , fa emergere ancora di più le doti degli altri componenti del gruppo 🙂
Non piacciono neanche a me. Ha trasformato The Wall in un disco moralista e politico quando originariamente era esistenziale, parlava dei suoi demoni, e DSOTM Redux beh, ha perso tutto ciò che lo rendeva meraviglioso
In molti sono convinti anche che Waters sia il fondatore dei Pink Floyd dimenticando completamente Barret, amo i Pink Floyd e sinceramente credo che funzionassero quando erano uniti, con tutte le loro contraddizioni, i loro capololavori sono nati proprio grazie alla collaborazione e alle differenze artistiche, in questa nuova versione di the dark side of the moon, togliendo appunto tutta la parte melodica e la chitarra del suo "amico" Gilmur diventa a mio parere un disco molto pesante e poco fluido, infatti i testi di Water sono molto pesanti, belli ma con tematiche appunto pesanti e senza la fluidità della melodia rischia di trasformarsi da un trip a un bad-trip...
Sono d’accordossimo. Si tende a sopravvalutare l’apporto concettuale di Waters, dimenticando che almeno fino a Wish You Were Here (compreso) la musicalità dei PF è essenzialmente frutto di Gilmour e Wright… le idee contano ma conta anche e soprattutto come si realizzano, e il come é opera irripetibile della band nel suo insieme
Non sono assolutamente d’accordo sull’analisi conclusiva … è stato completamente mal interpretato il messaggio di Waters e la chiave di lettura di Redux… peccato, eri partito bene elogiando i nuovi arrangiamenti…
@@beautifullosersrecords eh… sarebbe un po’ troppo lunga da spiegare, tu hai fatto un video di diversi minuti, mica posso risponderti in poche righe e nemmeno scriverti un romanzo …però se ti vai ad ascoltare la recensione del tuo collega “produttore” Lincetto, ti puoi fare un’idea di quale sia una diversa lettura , per me più convincente…
Premesso che il suo ultimo disco m'aveva convinto poco, questo è spero l'epilogo della carriera di uno dei più grandi musicisti del XX secolo. A differenza di te non mi ha stupito, anzi l'immaginavo proprio così com'è, molto cupo e "duro" da ascoltare, forse fin troppo prevedibile nel suo svolgimento. Non c'è un momento in cui sembri dire "io sono Waters e voi non siete un caXXo", peccato che manchi un filo conduttore come nei suoi dischi da solita, ultimo sempre escluso, così come in quelli dei Pink Floyd. Qui sembra quasi che Waters voglia tanto dimostrare che è lui il genio, da dimenticarsi lo scopo del suo stesso essere geniale, finendo col riempire solo di parole un disco che è nato per averne poche. Se Endless river non aveva senso ed era anche brutto, questo redux non è da meno, anche se alla fine è più ascoltabile, ma solo per i fans duri e puri di Waters
In The dark side of the Moon Waters ci ha messo le parole ma il disco si ricorda per il suono ed il suono dei Pink Floyd sono Gilmour e Wright Il disco CHE HA STORPIATO WATERS - ed aveva il diritto di farlo - è un insulto a quel capolavoro ... Da denuncia
Ciao, trovo molto corretta l'analisi che fai dei Pink Floyd. Quando dici che il meglio lo hanno dato insieme sono molto d'accordo. Anche l'analisi dei motivi dietro alla nascita di Redux mi sembra giusta. Non sono completamente d'accordo su come giudichi la parte musicale di questo album. Io trovo che la musicalità ci sia, diversa dall'originale, ma c'è, molto raffinata, molto delicata. A me piace molto. Trovo molto corretta l'analisi fatta da Lincetto: non va visto cone un rifacimento ma come un disco nuovo. Anche la presunta eliminazione della chitarra non trovo sia corretta, non ci sono gli assoli, ma la chitarra c'è, ripeto molto delicata e raffinata. È un disco che va ascoltato con orecchie pulite, senza voler fare confronti con il primo.
Ti ringrazio. Capisco il tuo discorso e mi rendo conto che da questo video non emerge quanto io stimi la capacità di Waters di reinventare quel disco, che invece (ammettiamolo) Gilmour ha sempre riproposto con rispetto ma senza aggiungere molto… e condivido l’ammirazione per le scelte di produzione minimali e raffinate. Pensa che fra i miei dischi preferiti in assoluto ci sono gli ultimi due di Cohen: praticamente solo voce e ombre di altri strumenti. Ma quello che per me funziona con i brani di Cohen non funziona con questi di Waters… mettere così al centro la parola secondo me funziona quando hai parole “come pietre”, dicevano i poeti… sento che se lo fanno Cohen e Lou Reed sta in piedi. Su Redux mi resta la sensazione che manchi qualcosa. Ma giustamente si entra nel campo del soggettivo, e sono felice che invece a te piaccia 🙂
Lo hai analizzato perfettamente, sono le stesse cose che penso anch'io. Arrangiamenti e produzione affascinanti, quel parlato fastidioso. E poi la verità svelata, the dark side senza gli altri sarebbe stato questo. Bello si, forse. Ma no eterno.
L'album a me è piaciuto molto. Apprezzo due cose in particolare, il rimettersi in gioco sapendo a cosa andava incontro toccando una pietra miliare e apprezzo il fatto di onorare il capolavoro dei Pink Floyd non col solito box ruba soldi ma con qualcosa di diverso. Io la vedo come un modo per dare una visione diversa al disco, non in sostituzione dell'originale (che è insostituibile) ma cercando di aggiungere qualcosa ad un disco di 50 anni fa e dal mio punto di vista Waters ci è riuscito.
Su tutte le cose che dici son d’accordo. Rimettersi in gioco, reinventarlo. Onore a Waters per questo. Diciamo che l’atteggiamento con cui ha lanciato il progetto (“basta con questa storia del noi”) non mi ha bendisposto. A parte quello sono felice che il risultato ti piaccia, l’importante alla fine é quello
Tutto giusto e ben spiegato, però da fan dei Floyd, da lettrice ... penso che l'argomentazione della "poeticità" sia, come dire, stiracchiata. Se quelle parole risuonano altro, nel ritmo, nell'accumulo, nelle ellissi (i salti di senso), nelle anafore (ripetizioni all'inizio del verso) o nelle metafore, se colpiscono nel segno, sono poesia. La poesia di Sylvia Plath, che tanto è citata ed amata oggi, ad esempio, usa spesso parole triviali, magari mescolate ad altre più "alte", e parole di registro "piano". Come tanti cantautori... Piero Ciampi secondo voi usava parole "auliche" dal significato sempre connotativo? Mi sembra un ragionamento forzato, questo è più poetico, l'altro no. Un altro discorso è quanto gli convenga toccare un capolavoro, di questi tempi, in cui la velocità di fruizione di tutto è a un nanosecondo di distanza dall'oblio... mentre il vero disco ha resistito al tempo per tutti i motivi che hai elencato. Grazie.
Grazie a te. Sono felice che qualcuno abbia colto anche quelle cose che ho cercato di dire. Forse non benissimo perché ho dovuto chiaramente semplificare. Ben vengano le parole triviali nella poesia. Oltre a Cohen, secondo me un grande poeta del rock é stato Lou Reed, e lui fa un più che abbondante uso di termini e situazioni triviali. Lo stesso si può dire di Tom Waits. Perfino Lennon a modo suo riesce a far risuonare in modo immenso i suoi versi. Waters non mi sembra appartenga a quella classe, non c’è un solo verso che rimane scolpito nell’aria secondo me. Al confronto trovo che fosse molto più poeta Barrett, che ogni tanto buttava la versi tipo “when I live I die”, che nella sua sintesi assurda per me batte ogni riga di Dark Side. Mi rendo conto che se ne potrebbe parlare una settimana senza essere d’accordo quindi ammetto che magari c’entra un mio gusto soggettivo. Sylvia Plath immensa, non mette in fila due parole senza creare una scintilla
Sottoscrivo ogni singola sillaba del tuo punto di vista. Finalmente una visione concreta slegata da diatribe stupide e futili. Ho percepito le stesse identiche cose.
ho apprezzato molto i nuovi arrangiamenti e proprio perchè mi piacciono mi danno fastidio tutte quelle parti in cui ci parla sopra, oltretutto le ritengo inutili perchè non aggiungono nulla al significato della canzone.
Io sono un Wstersiano fino al midollo, ma questo lavoro l'ho liquidato dopo pochi ascolti. Togliere le chitarre è quanto di più sbagliato possa fare una rockstar che ha fondato uno stile sull'apporto enorme della sei corde. Come se un calciatore inventasse il calcio senza la palla. Assurdo e viene da pensare che l'unico motivo sia stato quello di prendersi gioco dell'acerrimo nemico Gilmour
Diciamo che poteva essere un esperimento interessante se solo avesse trovato altre soluzioni musicali! Sì, credo che inconsciamente sia guidato dalla rivalità con Gilmour in modo patologico
sarà un caso che è uscito il giorno prima del massacro perpetrato dagli amichetti balestinazi di waters in israele. detto questo, dark side è musica prima di tutto. composta principalmente dai rimanenti floyd. musicalmente innanzitutto, ma anche testi. capolavoro. quello. questo sfrutta cose gia fatte da altri e le rende vomitevoli. ma voi riuscite ad ascoltarlo? io no. e di musica due cose ne capisco oltre a essere uno strumentista. se togli i testi e metti solo vocalizzi l'album resta un capolavoro. il contrario non è vero. comunque buona vendita, Rog.
Sulla questione palestinese non mi esprimo perché sparare giudizi da qui, nascosti da uno schermo, mentre lì la realtà è solo morte é indegno. Sul resto sono d’accordo
Posso condividere alcuni concetti, però bisogna ammettere che senza Waters, gli altri tre, per i pochi album pubblicati, non hanno sfornato capolavori, nemmeno da solisti! Cosa invece fatta da Waters, alcuni suoi album da solita sono capolavori! Mio parere ehhhh
Immagino tu ti possa riferire ad Amused To Death. Guarda, l’ho ascoltato molto, ho avuto un periodo “watersiano”. Ma davvero ti sembra un disco che ha la stessa completezza, la stessa bellezza, la stessa risonanza universale di Dark Side o Wish You Were Here? Dai, sta su un altro gradino secondo me. La roba di Waters è anche bella, ma gli manca qualcosa che avevano solo insieme. A livello di scrittura ad esempio Waters è molto limitato a livello melodico e armonico. Poi può infarcire le canzoni con mille effetti cinematografici e turnisti super tecnici, ma se le guardi bene sono composizioni un po’ povere. Nei suoi dischi mancano le aperture melodiche e le sfumature armoniche degli altri. Solo insieme avevano l’equilibrio magico. Secondo me, é la mia opinione 🙂 lunga vita a Roger! E anche a Gilmour (sui cui lavori solisti beh immagino saremo d’accordo… bellini, ma gli manca decisamente il mordente di Waters). Comunque se t’interessa fra le recensioni trovi anche Animals 🙂
Sono d’accordo su quello che dici, ma forse io alludevo alla creatività! Waters credo io, abbia una marcia in più! Comunque grazie per la risposta, ti seguirò spesso! Cambiando genere, cosa ne pensi dei Clash? London Calling e Sandinista, li considero capolavori!
Senza gli altri 3 Waters non era nessuno Quando mai sarebbe stato in grado di scrivere Echoes o Summer 68 o Childhood o Breathe Time A Great Gig in sky o Us and Them ... Neanche il basso suonava perché nel 50% dei pezzi incisi il basso lo suonava Gilmour
Era abbastanza palese a molti, che DSOTM è stato il frutto di 4 cervelli e 4 anime all'opera insieme. La cosa ironica di questa faccenda, è che uno di loro 4 non se ne fosse mai accorto! Il redux non l'ho ancora ascoltato tutto, l'ho trovato in questo istante su Spotify, ma mi è bastato "Money" per intuire dove Waters volesse andare a parare La batteria "secca" che dici la sto sentendo ora in "Breathe": è la stessa che sento da circa 7 anni in tutti i dischi nuovi, a partire da "Blackstar" di David Bowie, penso sia la stessa drum elettronica che ben conosciamo di Logic e affini ;) Le tastiere sono assai generiche, e questo un po' mi dispiace; da tastierista sento tanto la mancanza di Wright. Dici che ora sia un audiolibro, eh beh sembra una definizione calzante. Ma, al di là dei presupposti sbagliati, poi a noi ascoltatori resta solo il prodotto finale, e secondo me dobbiamo valutarlo per quello, a prescindere dalle convinzioni di Roger. Evidentemente sente ancora la necessità di comunicare, di far riflettere, e allora sfrutta l'album più significativo della band, per farlo divenire il sottofondo delle sue paran - ops - dei suoi pensieri! Mi metterò di buona lena a cercare e leggere i suoi lunghi testi aggiuntivi, sperando non abbia preso la piega di Povia, come Matthew Bellamy!
Leggo sempre con entusiasmo i tuoi commenti 😁 Sì, sulla produzione sono d’accordo, è quella a cui ci hanno abituato i più cool… vero, tastiere un po’ generiche, ma gli archi sono belli, comunque non è la cosa di cui lamentarsi! I testi, beh vedrai, ci ha infilato dentro una mail, cose a caso, in un totale delirio di autoreferenzialità. Per fortuna non aveva scontrini sotto mano se no avrebbe letto anche quelli. Gli riconosco una vitalità e una voglia di comunicare, peccato che riesca solo a comunicare se stesso e la propria apoteosi, o come scriveva Seneca apokolokyntosis (letteralmente “deificazione di una zucca vuota”)
@@beautifullosersrecords Non sono cose a caso. Ho ascoltato ormai parecchie volte il Redux, e sono riuscito a farmi un'idea abbastanza completa, ed è un concept totalmente diverso rispetto al Dark Side originario. Questo è un album sulla morte, probabilmente tema caro ad un 80enne, e lo fa giocando sull'ambivalenza dei brani e cambiandone "destinazione d'uso". Il disco è diviso in due parti, come l'originale. Nella prima si parla proprio della morte: i respiri di Breathe diventano gli ultimi respiri ("Leave, but don't leave me"/"Lasciami, ma non andartene"). On the run diventa lo scontro finale tra vita e la morte - scontro che finisce con un "Begone!", ovvero "Sparite!", la voce della ragione e dell'essere coscienti. Great Gig in the Sky, introdotta da una campana che suona a morto, è una missiva ad un uomo che sta morendo, di cui poi rimarranno solamente oggetti su una mensola. E poi i "crossorads", come dice alla fine del brano: gli incroci (o, secondo i riti vodoo, il portale con l'aldilà) che portano alla seconda parte del disco, ovvero la resa dei conti, una sorta di giudizio del proprio operato. Ecco che Money si trasforma in un'istanza dell'inferno (e dato che si dice che i testi di Waters non siano poesia ti invito a prestare molta analisi all'inserto "The heavyweight"), Us and Them una sorta di purgatorio in cui nessuno è perfetto "dopotutto siamo solo uomini comuni", e Brain Damage è una specie paradiso in cui solo chi è venuto a capo del suo lato oscuro della follia può ambire. Alla fine un dubbio: ma ci sarà davvero qualcosa dopo la vita? Ed ecco che sottovoce, alla fine del disco Roger chiude con un quasi impaurito "Non è tutto buio.... vero?". Sotto quest'ottica secondo me ha senso uno stile asciutto da camera e organo: sarebbe strano accogliere la morte con un solo di sax e una chitarra funky.
The Wall é stato il mio preferito per tutta l’adolescenza. Amavo anche The Final Cut. Senz’altro sono i dischi dei PF più sentiti e drammatici. Molto potenti in questo. Personalmente quelli che preferisco in questo periodo sono Wish You Were Here e Animals, per la ricchezza musicale e l’evoluzione dei brani. Ma direi che da Meddle in poi ognuno di questi dischi sia eccezionale. Anche Dark Side… non riesco a immaginare qualcosa di più bello e originale dell’intro di Time
@@beautifullosersrecords io amo i dischi tormentati e le anime tormentate quale è Waters. Perfino vocalmente Waters è infinitamente migliore di Gilmour che rimane uno straordinario chitarrista e poco altro, almeno per come la vedo io. Cmq complimenti per i tuoi video, molto interessanti e profondi nella lettura, prosegui così ;)
Grazie di cuore! Waters è senz’altro più espressivo alla voce. “Oooh baby”! Però per me la chitarra di Gilmour è la cosa più emozionante del sound dei PF. Il modo in cui la gratta e la rende acidissima su Dogs, la fa “parlare” su Pigs, crea quei canti delle balene su Echoes, o semplicemente i primi cinque minuti di Shine On… quando Waters e Gilmour erano allineati hanno dato il meglio, non voglio vederli in contrapposizione o parteggiare
Tutte cose che nessuno dice.... La verità caro Waters arriva quando vuole La verità non ha bisogno mai di scuse Il comportamento di Waters stavolta è più imbarazzante del solito È un operazione ridicola😂😂
@@beautifullosersrecords e che te devo spiega, è come dire ad una capra che non si deve mangiare il sale,, .... o ti dovrei dire che DSOTM REDUX è come La prospettiva di un altra dimensione in un mondo parallelo, distante cinquant'anni di anni luce, con archi di tempo relativamente brevi, dove l'infinito ci fa urtare contro la nostra mente che ci impedisce di vedere oltre, e ciò che riusciamo a vedere è solo la parte chiara della luna. ROGER WATERS un GENIO mentre tu solo un cretino.
vabbè su 10 brani solo in due non c'è il contributo di Waters, e uno di questi è una sorta di plagio di Lady Magnolia di Pietro Umiliani del 1971. P.S. Speak to me non è una canzone, ma comunque è firmata dal solo Mason come favore
In parte è vero quello che dici. A me sembrava giusto nominarla visto che fa parte della tracklist. In ogni caso non credo che Speak To Me cambi la sostanza, cioè che DSOTM è musicalmente dei Pink Floyd, per quanto l’aspetto concettuale sia merito di Waters la composizione e la produzione è di tutti, non si fa un disco solo con le idee 🙂
Sei troppo bravo. In merito a quanto detto, condivido la tua riflessione. Per quanto voglia bene artisticamente Waters, penso che questa volta l'abbia fuori dal vaso. È difficile pensare ad un diverso e nuovo dark side of the Moon, e come cambiare i connotati ad una persona, quel disco ha una sua identità e molti penso sono legati fedelmente a quel capolavoro, e quando fai un capolavoro ciò rimane.
Troppo buono ☺️ grazie! L’ha fatta fuori dal vaso. Anche senza fare confronti col disco vecchio (da questo punto di vista è notevole la sua capacità di ripensarlo e rimodellarlo), la nuova versione non sta in piedi
Ho comprato questo disco di Waters poco convinto, e l'ho ascoltato ancora meno convinto. Però è capitato che un giorno, mentre stavo accompagnando mio papà a fare chemioterapia, c'era questo disco in sottofondo e mio papà mi chiede "ma sono i Pink Floyd?"
E io gli dico "sì, sono i Pink Floyd"
E lui con un filo di voce perché ormai era già bruciato da una precedente radioterapia al cervello, mi sussurra "bello!"
Se n'è andato due mesi dopo.
E da quella volta per me ascoltare quel disco è un'esperienza bellissima, perché sento ancora mio papà lì vicino a me, che lo ascolta assieme a me.
Il mondo della musica è un sacco complicato.
Però resta un mondo bellissimo per ciascuno a modo suo.
Grazie del bellissimo video e delle considerazioni musicali veramente veramente azzeccate e profonde.
🤗
Ma grazie di cuore a te per aver condiviso questa esperienza toccante e profonda. La musica ha modi misteriosi per entrare in noi. Chissà che anch’io un giorno possa riascoltare ed amare questo disco 🙂🙏🏻
Finalmente qualcuno che non fa il tifoso da stadio e analizza bene questo argomento. Bravo!
Grazie! Anche se ho chiaramente le mie preferenze mi sembra che le liti condominiali dei fan dei PF siano ridicole, e la musica meriti sempre e comunque una riflessione consapevole ☺️
Concordo in pieno, su TUTTO, LETTERALMENTE! E la penso ESATTAMENTE come te! La versione di Waters di The Dark Side of the Moon la trovo al limite dell'ascoltabilità.
Ne sono felice! Dai tuoi commenti mi sa che siamo davvero sulla stessa linea d’onda… e non ti nascondo quanto mi spiace aver detestato Redux. Volevo davvero dargli una chance. Ma non ce la faccio ☺️
@@beautifullosersrecords Mi spiace! Nemmeno io!
Impeccabile!
☺️🙏🏻💙
Non ho parole! Hai detto esattamente ciò che ho sempre detto di questo lavoro e dei Pink Floyd in generale. E sono convinto che lo condivida il 90% (stima in ribasso) dei fans o ascoltatori di questo gruppo. Purtroppo Waters soffre di un ego smisurato ed a questo punto è evidente che per lui non c'è rimedio. Rimane comunque un grande artista al pari degli altri tre.
Grazie, ne sono felice! Io spero sia come dici, che la maggior parte dei fan la veda così, perché la cosa che mi avvilisce dei PF è tutta la polarizzazione che mi sembra di vedere anche fra chi li segue, Waters vs Gilmour. Waters evidentemente non può uscirne, ma sarebbe bello che chi ama i loro dischi vada oltre…
Perfetta l'analisi, "The dark..." E' dei Pink, Waters come alcuni geni ha manie di onnipotenza e non la smette mai con le sue beghe contro gli altri del gruppo non ammettendo che sono altrettanti geni. Claudio
Già. Che peccato vedere uno dei gruppi del cuore impegolato in queste beghe. Teniamoci i dischi 🙂
Bellissimo video Andrea! Bravo!
Grazie ☺️ All’ennesimo articolo che diceva che DSOTM è un disco di Waters mi sono venute le convulsioni e ho scritto il podcast di getto
Bravissimo, la penso come te. Ho letto recensioni entusiaste, io ho trovato idee positive, peccato la sua predica sia davvero invadente e pesante. Complimenti.
Grazie! Sì le recensioni sono state molto divisive, anche se alla fine mi pare prevalga lo scetticismo… non era presente in nessuna classifica di fine anno. Dedicherò senz’altro altre puntate ai dischi belli di Waters coi Pink Floyd 😉
Assolutamente D'accordo!
☺️🙏🏻
Che Roger Waters sia un genio è un dato di fatto che non si può non ammettere. The dark side of the moon invece è il risultato finale di impegno corale che raggiunge un amalgama senza precedenti. Probabilmente questa nuova versione è il risultato di anni di contrasti latenti (e non) che forse non avranno mai una fine.Che tristezza...
Sono d’accordo. Si sente che è un disco nato da presupposti sbagliati. Clamoroso autogol di chi ha fatto cose grandissime…
In qualsiasi gruppo, ed in special modo per loro, la somma dei singoli è inferiore al valore del gruppo. Waters è un gran bravo autore ma a livello musicale è decisamente dietro e Wright è certamente un genio talentuoso e Mason lascia spessissimo un segno tangibile sulle basi e sugli arrangiamenti oltre ad aver il metito, enorme, di averli tenuti insieme oltre ogni ragionevole possibilità. Hai cmq fatto una apprezzabile, oltre che condivisibile, disamina.
Ti ringrazio!
Condivido pienamente ciò che hai detto Andrea circa i lati negativi su questo disco. L'' ho ascoltato oggi per la prima volta e non mi ha suscitato alcuna emozione se non il senso di disagio per il suo smisurato ego nel voler a tutti i costi toccare un disco perfetto. La sua voce è inquietante,meccanica e fredda, senza poesia,atteggiarsi ad artista paranoico come ai tempi di the final cut mi sembra molto forzato.
Un artista del suo calibro poteva ancora esplorare altri mondi e regalare brividi ed emozioni.
Ho amato Smell the Roses e altri ... Ma questo no.
Non sono una critica musicale mi baso semplicemente sulle mie sensazioni.
E fai benissimo, io mi sento d’accordo con quello che dici 🙂 Mille volte meglio Is This The Life We Really Want!
Grazie meriti 100 like per questo video , ma te ne posso dare soltanto uno ......):)
E va benissimo ☺️ grazie di cuore!
Waters ha avuto la presunzione di voler migliorare un capolavoro. A pensar male, di appropriarsi di ciò che non era solo farina del suo sacco. Un' operazione destinata all' oblio
Sono d’accordo 🙂
Complimenti, bella analisi, molto interessante.
Grazie mille 🙏🏻 ☺️
Bella riflessione, io però ho un'idea diversa della cosa..
Premesso che adoro il Waters solista e a me il disco è piaciuto, ritengo che la scelta di rifare il disco nasca dal suo non sentirsi compreso..
Come dici tu i soldi non sono un problema, i dischi non li fa nemmeno per avere la scusa di un tour, con The Wall non ho nemmeno bisogno di pubblicizzare la date.
Secondo me lui ha la sensazione che il suo concept del disco, ma guarda credo valga per tutta la produzione coi Pink, non sia compreso dal pubblico per via del contributo degli altri.
Poi oltre ciò nel momento in cui decide di riproporre quel concept ci sono due elementi che lo influenzano, uno è l'età che pesa moltissimo sulla visione del mondo, quindi anche il concept del disco cambia.
Poi c'è che proponendo certe sonorità, chitarre ecc..avrebbe comunque richiamato Mason, Gilmour..quindi per me ha sottratto qualunque cosa potesse spingere a un confronto che comunque non avrebbe retto.
Mi piace quello che dici, secondo me le nostre visioni non si escludono. Senz’altro l’età aggiunge un cambio di prospettiva, che poteva essere molto interessante, ci sta. “Come Waters vede DSOTM oggi”. Evviva il cambiamento, é proprio musicalmente che a me non ha convinto, a differenza degli altri suoi dischi solisti che hanno un loro perché e pure dei bei momenti 🙂
@@beautifullosersrecords sto ascoltando il disco ora e mi sono ricordato che volevo risponderti.
Infatti non sono ipotesi opposte, anzi sulla parte dove "dividi" i meriti del disco io vado persino oltre.
Penso che sia difficilissimo decidere dove inizia il contributo di uno e finisca quello dell'altro..
Waters è il regista dell'opera, ma la sua idea è stata influenzata dagli altri nella realizzazione, e le parti prodotte dagli altre sono state influenzate da Waters.
Per il resto mi pare che poi lui stesso abbia cambiato il tiro sugli altri componenti dei Pink Floyd, e fondamentalmente questa sua revisione del disco non ci toglie l'altra.
Certo è che vedendo le storie tese dietro a molte band musicali, le sale di registrazione devono essere dei posti che ne hanno viste di tutti i colori
@@andreafluid ahah sì, mettici poi dei caratterini non facili come Roger, non avrei voluto esser lì. Cioè, sì, in realtà avrei voluto perché li amo troppo. Comunque sono d'accordissimo, mi sembra probabile che Waters sia stato influenzato anche nell'idea :-)
non ti conoscevo. sei un grande.
Troppo buono 🙏🏻 Faccio questo podcast solo da pochi mesi. Se vuoi nel nostro canale trovi le puntate precedenti! Grazie ancora 😘
Sono un fan dei Pink Floyd , e fino a prima di questa operazione di Waters , ero convinto di quanto il bassista è stato fondamentale nell'avventura musicale del gruppo. Bene , ringrazio Waters , perché con questo suo disco , paradossalmente ha fatto emergere , se ancora c'è n' era bisogno, il talento di Wright, Gilmour e Mason . Per quanto rimane fondamentale la figura di Waters , lui da solo , non sostituisce l'intero gruppo . I suoi dischi , sono i suoi dischi , e non esauriscono da soli , l'intero universo Floyd . Come ho scritto prima , questo disco più che fare risaltare le doti di Waters , fa emergere ancora di più le doti degli altri componenti del gruppo 🙂
Anch’io la vedo così 🙂
Grazie, sei stato chiarissimo
Grazie a te per il commento 🙂
D'accordissimo con tutto quello che hai detto
Ne sono felice 🙂 speravo con questo video di trovare altre persone che non si fermassero al tifo da stadio waters-gilmour
Le rifacenze di Waters a cominciare da The Wall e dark side redux,ad ascoltarli,lasciano l'amaro in bocca 😢
Non piacciono neanche a me. Ha trasformato The Wall in un disco moralista e politico quando originariamente era esistenziale, parlava dei suoi demoni, e DSOTM Redux beh, ha perso tutto ciò che lo rendeva meraviglioso
Posticipo ogni volta l'ascolto di questo disco, in un certo senso ne sono terrorizzato.
Ahahah ti capisco. Ma ormai sarai praticamente vaccinato, con tutte le recensioni uscite. Lo senti una volta e via, non ci pensi più 🙂
In molti sono convinti anche che Waters sia il fondatore dei Pink Floyd dimenticando completamente Barret, amo i Pink Floyd e sinceramente credo che funzionassero quando erano uniti, con tutte le loro contraddizioni, i loro capololavori sono nati proprio grazie alla collaborazione e alle differenze artistiche, in questa nuova versione di the dark side of the moon, togliendo appunto tutta la parte melodica e la chitarra del suo "amico" Gilmur diventa a mio parere un disco molto pesante e poco fluido, infatti i testi di Water sono molto pesanti, belli ma con tematiche appunto pesanti e senza la fluidità della melodia rischia di trasformarsi da un trip a un bad-trip...
Sono d’accordossimo. Si tende a sopravvalutare l’apporto concettuale di Waters, dimenticando che almeno fino a Wish You Were Here (compreso) la musicalità dei PF è essenzialmente frutto di Gilmour e Wright… le idee contano ma conta anche e soprattutto come si realizzano, e il come é opera irripetibile della band nel suo insieme
Non sono assolutamente d’accordo sull’analisi conclusiva … è stato completamente mal interpretato il messaggio di Waters e la chiave di lettura di Redux… peccato, eri partito bene elogiando i nuovi arrangiamenti…
Spiegami il tuo punto di vista, ti ascolto
@@beautifullosersrecords eh… sarebbe un po’ troppo lunga da spiegare, tu hai fatto un video di diversi minuti, mica posso risponderti in poche righe e nemmeno scriverti un romanzo …però se ti vai ad ascoltare la recensione del tuo collega “produttore” Lincetto, ti puoi fare un’idea di quale sia una diversa lettura , per me più convincente…
Premesso che il suo ultimo disco m'aveva convinto poco, questo è spero l'epilogo della carriera di uno dei più grandi musicisti del XX secolo.
A differenza di te non mi ha stupito, anzi l'immaginavo proprio così com'è, molto cupo e "duro" da ascoltare, forse fin troppo prevedibile nel suo svolgimento. Non c'è un momento in cui sembri dire "io sono Waters e voi non siete un caXXo", peccato che manchi un filo conduttore come nei suoi dischi da solita, ultimo sempre escluso, così come in quelli dei Pink Floyd. Qui sembra quasi che Waters voglia tanto dimostrare che è lui il genio, da dimenticarsi lo scopo del suo stesso essere geniale, finendo col riempire solo di parole un disco che è nato per averne poche.
Se Endless river non aveva senso ed era anche brutto, questo redux non è da meno, anche se alla fine è più ascoltabile, ma solo per i fans duri e puri di Waters
Condivido ogni parola 🙂
In The dark side of the Moon Waters ci ha messo le parole ma il disco si ricorda per il suono ed il suono dei Pink Floyd sono Gilmour e Wright
Il disco CHE HA STORPIATO WATERS - ed aveva il diritto di farlo - è un insulto a quel capolavoro ... Da denuncia
Su Dark Side sono d’accordissimo! Redux non mi convince ma per carità, se poi a qualcuno piace sono felice per lui… e per Waters ☺️
Ciao, trovo molto corretta l'analisi che fai dei Pink Floyd. Quando dici che il meglio lo hanno dato insieme sono molto d'accordo. Anche l'analisi dei motivi dietro alla nascita di Redux mi sembra giusta. Non sono completamente d'accordo su come giudichi la parte musicale di questo album. Io trovo che la musicalità ci sia, diversa dall'originale, ma c'è, molto raffinata, molto delicata. A me piace molto. Trovo molto corretta l'analisi fatta da Lincetto: non va visto cone un rifacimento ma come un disco nuovo. Anche la presunta eliminazione della chitarra non trovo sia corretta, non ci sono gli assoli, ma la chitarra c'è, ripeto molto delicata e raffinata. È un disco che va ascoltato con orecchie pulite, senza voler fare confronti con il primo.
Ti ringrazio. Capisco il tuo discorso e mi rendo conto che da questo video non emerge quanto io stimi la capacità di Waters di reinventare quel disco, che invece (ammettiamolo) Gilmour ha sempre riproposto con rispetto ma senza aggiungere molto… e condivido l’ammirazione per le scelte di produzione minimali e raffinate. Pensa che fra i miei dischi preferiti in assoluto ci sono gli ultimi due di Cohen: praticamente solo voce e ombre di altri strumenti. Ma quello che per me funziona con i brani di Cohen non funziona con questi di Waters… mettere così al centro la parola secondo me funziona quando hai parole “come pietre”, dicevano i poeti… sento che se lo fanno Cohen e Lou Reed sta in piedi. Su Redux mi resta la sensazione che manchi qualcosa. Ma giustamente si entra nel campo del soggettivo, e sono felice che invece a te piaccia 🙂
Ci ricorderemo sempre della chitarra di gilmour quando parleremo di pink floyd
Assolutamente. Una delle chitarre più espressive di sempre, e spesso il momento più alto delle loro canzoni (Shine On, Echoes, ma pure Time, Money…)
Lo hai analizzato perfettamente, sono le stesse cose che penso anch'io. Arrangiamenti e produzione affascinanti, quel parlato fastidioso. E poi la verità svelata, the dark side senza gli altri sarebbe stato questo. Bello si, forse. Ma no eterno.
Grazie mille! Non riesco a togliermi di dosso la sensazione che sembri una brutta parodia di Cohen…
L'album a me è piaciuto molto. Apprezzo due cose in particolare, il rimettersi in gioco sapendo a cosa andava incontro toccando una pietra miliare e apprezzo il fatto di onorare il capolavoro dei Pink Floyd non col solito box ruba soldi ma con qualcosa di diverso. Io la vedo come un modo per dare una visione diversa al disco, non in sostituzione dell'originale (che è insostituibile) ma cercando di aggiungere qualcosa ad un disco di 50 anni fa e dal mio punto di vista Waters ci è riuscito.
Su tutte le cose che dici son d’accordo. Rimettersi in gioco, reinventarlo. Onore a Waters per questo. Diciamo che l’atteggiamento con cui ha lanciato il progetto (“basta con questa storia del noi”) non mi ha bendisposto. A parte quello sono felice che il risultato ti piaccia, l’importante alla fine é quello
Tutto giusto e ben spiegato, però da fan dei Floyd, da lettrice ... penso che l'argomentazione della "poeticità" sia, come dire, stiracchiata. Se quelle parole risuonano altro, nel ritmo, nell'accumulo, nelle ellissi (i salti di senso), nelle anafore (ripetizioni all'inizio del verso) o nelle metafore, se colpiscono nel segno, sono poesia. La poesia di Sylvia Plath, che tanto è citata ed amata oggi, ad esempio, usa spesso parole triviali, magari mescolate ad altre più "alte", e parole di registro "piano". Come tanti cantautori... Piero Ciampi secondo voi usava parole "auliche" dal significato sempre connotativo? Mi sembra un ragionamento forzato, questo è più poetico, l'altro no. Un altro discorso è quanto gli convenga toccare un capolavoro, di questi tempi, in cui la velocità di fruizione di tutto è a un nanosecondo di distanza dall'oblio... mentre il vero disco ha resistito al tempo per tutti i motivi che hai elencato. Grazie.
Grazie a te. Sono felice che qualcuno abbia colto anche quelle cose che ho cercato di dire. Forse non benissimo perché ho dovuto chiaramente semplificare. Ben vengano le parole triviali nella poesia. Oltre a Cohen, secondo me un grande poeta del rock é stato Lou Reed, e lui fa un più che abbondante uso di termini e situazioni triviali. Lo stesso si può dire di Tom Waits. Perfino Lennon a modo suo riesce a far risuonare in modo immenso i suoi versi. Waters non mi sembra appartenga a quella classe, non c’è un solo verso che rimane scolpito nell’aria secondo me. Al confronto trovo che fosse molto più poeta Barrett, che ogni tanto buttava la versi tipo “when I live I die”, che nella sua sintesi assurda per me batte ogni riga di Dark Side. Mi rendo conto che se ne potrebbe parlare una settimana senza essere d’accordo quindi ammetto che magari c’entra un mio gusto soggettivo. Sylvia Plath immensa, non mette in fila due parole senza creare una scintilla
ottima disamina
Grazie ☺️ 🙏🏻
1 assolutamente no
2 può fare quello che vuole
3 inascoltabile,offesa al capolavoro del 73 dei Pink Floyd
Direi che siamo d’accordo 🙂
Sottoscrivo ogni singola sillaba del tuo punto di vista. Finalmente una visione concreta slegata da diatribe stupide e futili. Ho percepito le stesse identiche cose.
☺️🙏🏻💙
ho apprezzato molto i nuovi arrangiamenti e proprio perchè mi piacciono mi danno fastidio tutte quelle parti in cui ci parla sopra, oltretutto le ritengo inutili perchè non aggiungono nulla al significato della canzone.
Sono d’accordo 🙂 L’atmosfera, i suoni, gli arrangiamenti sono ottimi. Peccato per il parlato!
Mi tengo il vinile comperato ancora nel 1973 ed in seguito anche il CD, sicuramente non prenderò questo nuovo lavoro per me inutile e dannoso.
Senz’altro non è un disco “necessario” 🙂
Io sono un Wstersiano fino al midollo, ma questo lavoro l'ho liquidato dopo pochi ascolti.
Togliere le chitarre è quanto di più sbagliato possa fare una rockstar che ha fondato uno stile sull'apporto enorme della sei corde.
Come se un calciatore inventasse il calcio senza la palla.
Assurdo e viene da pensare che l'unico motivo sia stato quello di prendersi gioco dell'acerrimo nemico Gilmour
Diciamo che poteva essere un esperimento interessante se solo avesse trovato altre soluzioni musicali! Sì, credo che inconsciamente sia guidato dalla rivalità con Gilmour in modo patologico
Non fa una piega, ragionamento inscalfibile.
☺️ grazie 🙏🏻
sarà un caso che è uscito il giorno prima del massacro perpetrato dagli amichetti balestinazi di waters in israele. detto questo, dark side è musica prima di tutto. composta principalmente dai rimanenti floyd. musicalmente innanzitutto, ma anche testi. capolavoro. quello. questo sfrutta cose gia fatte da altri e le rende vomitevoli. ma voi riuscite ad ascoltarlo? io no. e di musica due cose ne capisco oltre a essere uno strumentista. se togli i testi e metti solo vocalizzi l'album resta un capolavoro. il contrario non è vero.
comunque buona vendita, Rog.
Sulla questione palestinese non mi esprimo perché sparare giudizi da qui, nascosti da uno schermo, mentre lì la realtà è solo morte é indegno. Sul resto sono d’accordo
Posso condividere alcuni concetti, però bisogna ammettere che senza Waters, gli altri tre, per i pochi album pubblicati, non hanno sfornato capolavori, nemmeno da solisti! Cosa invece fatta da Waters, alcuni suoi album da solita sono capolavori! Mio parere ehhhh
Immagino tu ti possa riferire ad Amused To Death. Guarda, l’ho ascoltato molto, ho avuto un periodo “watersiano”. Ma davvero ti sembra un disco che ha la stessa completezza, la stessa bellezza, la stessa risonanza universale di Dark Side o Wish You Were Here? Dai, sta su un altro gradino secondo me. La roba di Waters è anche bella, ma gli manca qualcosa che avevano solo insieme. A livello di scrittura ad esempio Waters è molto limitato a livello melodico e armonico. Poi può infarcire le canzoni con mille effetti cinematografici e turnisti super tecnici, ma se le guardi bene sono composizioni un po’ povere. Nei suoi dischi mancano le aperture melodiche e le sfumature armoniche degli altri. Solo insieme avevano l’equilibrio magico. Secondo me, é la mia opinione 🙂 lunga vita a Roger! E anche a Gilmour (sui cui lavori solisti beh immagino saremo d’accordo… bellini, ma gli manca decisamente il mordente di Waters). Comunque se t’interessa fra le recensioni trovi anche Animals 🙂
Sono d’accordo su quello che dici, ma forse io alludevo alla creatività! Waters credo io, abbia una marcia in più!
Comunque grazie per la risposta, ti seguirò spesso!
Cambiando genere, cosa ne pensi dei Clash? London Calling e Sandinista, li considero capolavori!
Senza gli altri 3 Waters non era nessuno
Quando mai sarebbe stato in grado di scrivere Echoes o Summer 68 o Childhood o Breathe Time A Great Gig in sky o Us and Them ... Neanche il basso suonava perché nel 50% dei pezzi incisi il basso lo suonava Gilmour
Era abbastanza palese a molti, che DSOTM è stato il frutto di 4 cervelli e 4 anime all'opera insieme. La cosa ironica di questa faccenda, è che uno di loro 4 non se ne fosse mai accorto!
Il redux non l'ho ancora ascoltato tutto, l'ho trovato in questo istante su Spotify, ma mi è bastato "Money" per intuire dove Waters volesse andare a parare La batteria "secca" che dici la sto sentendo ora in "Breathe": è la stessa che sento da circa 7 anni in tutti i dischi nuovi, a partire da "Blackstar" di David Bowie, penso sia la stessa drum elettronica che ben conosciamo di Logic e affini ;)
Le tastiere sono assai generiche, e questo un po' mi dispiace; da tastierista sento tanto la mancanza di Wright.
Dici che ora sia un audiolibro, eh beh sembra una definizione calzante. Ma, al di là dei presupposti sbagliati, poi a noi ascoltatori resta solo il prodotto finale, e secondo me dobbiamo valutarlo per quello, a prescindere dalle convinzioni di Roger. Evidentemente sente ancora la necessità di comunicare, di far riflettere, e allora sfrutta l'album più significativo della band, per farlo divenire il sottofondo delle sue paran - ops - dei suoi pensieri! Mi metterò di buona lena a cercare e leggere i suoi lunghi testi aggiuntivi, sperando non abbia preso la piega di Povia, come Matthew Bellamy!
Leggo sempre con entusiasmo i tuoi commenti 😁 Sì, sulla produzione sono d’accordo, è quella a cui ci hanno abituato i più cool… vero, tastiere un po’ generiche, ma gli archi sono belli, comunque non è la cosa di cui lamentarsi! I testi, beh vedrai, ci ha infilato dentro una mail, cose a caso, in un totale delirio di autoreferenzialità. Per fortuna non aveva scontrini sotto mano se no avrebbe letto anche quelli. Gli riconosco una vitalità e una voglia di comunicare, peccato che riesca solo a comunicare se stesso e la propria apoteosi, o come scriveva Seneca apokolokyntosis (letteralmente “deificazione di una zucca vuota”)
@@beautifullosersrecords Non sono cose a caso. Ho ascoltato ormai parecchie volte il Redux, e sono riuscito a farmi un'idea abbastanza completa, ed è un concept totalmente diverso rispetto al Dark Side originario.
Questo è un album sulla morte, probabilmente tema caro ad un 80enne, e lo fa giocando sull'ambivalenza dei brani e cambiandone "destinazione d'uso".
Il disco è diviso in due parti, come l'originale. Nella prima si parla proprio della morte: i respiri di Breathe diventano gli ultimi respiri ("Leave, but don't leave me"/"Lasciami, ma non andartene"). On the run diventa lo scontro finale tra vita e la morte - scontro che finisce con un "Begone!", ovvero "Sparite!", la voce della ragione e dell'essere coscienti. Great Gig in the Sky, introdotta da una campana che suona a morto, è una missiva ad un uomo che sta morendo, di cui poi rimarranno solamente oggetti su una mensola.
E poi i "crossorads", come dice alla fine del brano: gli incroci (o, secondo i riti vodoo, il portale con l'aldilà) che portano alla seconda parte del disco, ovvero la resa dei conti, una sorta di giudizio del proprio operato.
Ecco che Money si trasforma in un'istanza dell'inferno (e dato che si dice che i testi di Waters non siano poesia ti invito a prestare molta analisi all'inserto "The heavyweight"), Us and Them una sorta di purgatorio in cui nessuno è perfetto "dopotutto siamo solo uomini comuni", e Brain Damage è una specie paradiso in cui solo chi è venuto a capo del suo lato oscuro della follia può ambire.
Alla fine un dubbio: ma ci sarà davvero qualcosa dopo la vita? Ed ecco che sottovoce, alla fine del disco Roger chiude con un quasi impaurito "Non è tutto buio.... vero?".
Sotto quest'ottica secondo me ha senso uno stile asciutto da camera e organo: sarebbe strano accogliere la morte con un solo di sax e una chitarra funky.
album estremamente sopravvalutato. I capolavori assoluti sono the wall e the final cut
The Wall é stato il mio preferito per tutta l’adolescenza. Amavo anche The Final Cut. Senz’altro sono i dischi dei PF più sentiti e drammatici. Molto potenti in questo. Personalmente quelli che preferisco in questo periodo sono Wish You Were Here e Animals, per la ricchezza musicale e l’evoluzione dei brani. Ma direi che da Meddle in poi ognuno di questi dischi sia eccezionale. Anche Dark Side… non riesco a immaginare qualcosa di più bello e originale dell’intro di Time
@@beautifullosersrecords io amo i dischi tormentati e le anime tormentate quale è Waters. Perfino vocalmente Waters è infinitamente migliore di Gilmour che rimane uno straordinario chitarrista e poco altro, almeno per come la vedo io. Cmq complimenti per i tuoi video, molto interessanti e profondi nella lettura, prosegui così ;)
Grazie di cuore! Waters è senz’altro più espressivo alla voce. “Oooh baby”! Però per me la chitarra di Gilmour è la cosa più emozionante del sound dei PF. Il modo in cui la gratta e la rende acidissima su Dogs, la fa “parlare” su Pigs, crea quei canti delle balene su Echoes, o semplicemente i primi cinque minuti di Shine On… quando Waters e Gilmour erano allineati hanno dato il meglio, non voglio vederli in contrapposizione o parteggiare
disco (redux) semplicemente brutto
Non credo possa venire voglia di riascoltarlo…
Tutte cose che nessuno dice....
La verità caro Waters arriva quando vuole
La verità non ha bisogno mai di scuse
Il comportamento di Waters stavolta è più imbarazzante del solito
È un operazione ridicola😂😂
Si, ci sento un presupposto profondamente sbagliato dietro… 🙂🙏🏻
te de musica non ce capisci na mazza
Spiegami tu allora 🙃
@@beautifullosersrecords e che te devo spiega, è come dire ad una capra che non si deve mangiare il sale,, .... o ti dovrei dire che DSOTM REDUX è come La prospettiva di un altra dimensione in un mondo parallelo, distante cinquant'anni di anni luce, con archi di tempo relativamente brevi, dove l'infinito ci fa urtare contro la nostra mente che ci impedisce di vedere oltre, e ciò che riusciamo a vedere è solo la parte chiara della luna. ROGER WATERS un GENIO mentre tu solo un cretino.
Senz’altro 👌🏻
Redux : come rovinare un capolavoro 😭😭😭
Sostanzialmente si…
vabbè su 10 brani solo in due non c'è il contributo di Waters, e uno di questi è una sorta di plagio di Lady Magnolia di Pietro Umiliani del 1971. P.S. Speak to me non è una canzone, ma comunque è firmata dal solo Mason come favore
In parte è vero quello che dici. A me sembrava giusto nominarla visto che fa parte della tracklist. In ogni caso non credo che Speak To Me cambi la sostanza, cioè che DSOTM è musicalmente dei Pink Floyd, per quanto l’aspetto concettuale sia merito di Waters la composizione e la produzione è di tutti, non si fa un disco solo con le idee 🙂
certo ma non ha messo solo le idee Waters eh @@beautifullosersrecords