Pallone e scarpette per la speranza. Khalida Popal, fondatrice di Girl Power

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  • Опубліковано 26 бер 2024
  • Khalida Popal è nata a Kabul (Afghanistan) e, nonostante le violazioni dei diritti umani imposte dai talebani, è cresciuta in una famiglia progressista che ha incoraggiato e sostenuto il suo sogno: diventare una calciatrice professionista. Né gli insulti, né le pietre, né le molestie le hanno impedito di formare e diventare capitano della prima squadra nazionale femminile dell'Afghanistan. Una squadra di calcio con cui dava voce alle donne messe a tacere del suo Paese e vinceva titoli sportivi.
    Quando le minacce di morte hanno messo in pericolo la sua vita e quella della sua famiglia, è stata costretta a fuggire dall’Afghanistan e vivere come rifugiata in Europa. Da lì ha assistito con orrore alla seconda ascesa al potere dei talebani nel 2021, quando migliaia di persone hanno tentato di raggiungere i confini e gli aerei per sfuggire a morte certa. Tra le persone prese di mira dai talebani c'erano membri delle squadre di calcio femminile: ragazze, donne e le loro famiglie che non sarebbero sopravvissute in Afghanistan. Popal ha guidato un team internazionale di avvocati, mediatori ed ex giocatori che hanno gestito le richieste di asilo in diversi paesi. Grazie a questo sforzo collettivo, attraverso la grande famiglia dello sport mondiale, è stata salvata la vita di quasi 300 persone. Oggi l'ex calciatore è fondatore e direttore dell'organizzazione Girl Power, un'associazione che usa lo sport per sostenere rifugiati e migranti, con attività in tutta Europa e Medio Oriente. Collabora anche con Right to Dream, un'accademia che offre opportunità nel calcio e in altri sport ai giovani, e tiene conferenze alla FIFA, alla UEFA, alle Nazioni Unite e alle Conferenze sulla pace e sullo sport per portare avanti il suo messaggio sulla difesa dei diritti delle donne. Questa è la storia di come un pallone da calcio e degli scarpini hanno promosso l’uguaglianza in Afghanistan.

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