Ciao Matteo, è un'ottima domanda. In alcune situazioni sì. Non si tratta sempre di "riduzioni", ma di altri tipi di ingiunzioni paradossali, però il principio può essere esattamente quello: chiedere di non fare una cosa (o di farla meno) per indurre a farla.
@@FlavioCannistra ciao grazie per la risposta Io ho provato a fare questo nello studio, sono andato a ridurre I pensieri da ricordare, riducendoli di molto e facendo questa cosa mi sono accorto che in realtà poi sapevo molto di più di quello che mi aspettavo c'entra qualcosa? Poi ho provato a usare la strategia per spostare la coscienza (troppo presente e focalizzato su quello che faccio) Ho fatto questo: leggo una prima volta veloce concentrandomi sul fatto che lo leggero una seconda volta per capire Ha senso? A me sembra migliorare la mia efficacia nello studio... poi ho notato come anche nell'appartamento di nozioni (che è sempre una forma di cambiamento e in particolare sviluppo) ci sia una relazione di interdipendenza tra efficienza ed efficacia. (L'una migliora l'altra) Per migliorare l'efficienza studio il più possibile di cose in poche ore e il ripasso uguale e alla fine di quel tempo lascio stare anche se non sono sicuro di saperle bene. Ho rubato i termini efficacia ed efficienza per utilizzarli nella valutazione delle mie sessioni di studio e orientare il mio lavoro però non so se ha molto senso quello che sto facendo
@@matteogrifoni2878 è un po' diverso, quello che hai fatto: non è una tecnica paradossale, ma più una modifica graduale di certe azioni (o un loro blocco), nonché uno spostamento dell'attenzione. Se funziona, ha senso :)
Ma questa logica può funzionare anche al contrario? Ridurre per incrementare
Ciao Matteo, è un'ottima domanda. In alcune situazioni sì. Non si tratta sempre di "riduzioni", ma di altri tipi di ingiunzioni paradossali, però il principio può essere esattamente quello: chiedere di non fare una cosa (o di farla meno) per indurre a farla.
@@FlavioCannistra ciao grazie per la risposta
Io ho provato a fare questo nello studio, sono andato a ridurre I pensieri da ricordare, riducendoli di molto e facendo questa cosa mi sono accorto che in realtà poi sapevo molto di più di quello che mi aspettavo c'entra qualcosa?
Poi ho provato a usare la strategia per spostare la coscienza (troppo presente e focalizzato su quello che faccio)
Ho fatto questo: leggo una prima volta veloce concentrandomi sul fatto che lo leggero una seconda volta per capire
Ha senso? A me sembra migliorare la mia efficacia nello studio... poi ho notato come anche nell'appartamento di nozioni (che è sempre una forma di cambiamento e in particolare sviluppo) ci sia una relazione di interdipendenza tra efficienza ed efficacia. (L'una migliora l'altra)
Per migliorare l'efficienza studio il più possibile di cose in poche ore e il ripasso uguale e alla fine di quel tempo lascio stare anche se non sono sicuro di saperle bene.
Ho rubato i termini efficacia ed efficienza per utilizzarli nella valutazione delle mie sessioni di studio e orientare il mio lavoro però non so se ha molto senso quello che sto facendo
@@matteogrifoni2878 è un po' diverso, quello che hai fatto: non è una tecnica paradossale, ma più una modifica graduale di certe azioni (o un loro blocco), nonché uno spostamento dell'attenzione. Se funziona, ha senso :)