Pensate che c'è qualcuno che vedendo questo video ha esclamato: "Guarda, guarda! Lei era mia nonna! Qui aveva 24 anni ed era ancora a Lecce!" Che emozione! Cosa darei per avere un video di mia nonna che parla davanti ad una videocamera, a 24 anni, alla fine degli anni '50! :')
C'è molta più dignità in una donna che mette le tette su OF e si fa migliaia di euro facendosi una vita indipendente, che in una povera disgraziata sfruttata dall'età di 5 anni e poi combinata in matrimonio senza possibilità di divorzio con un marito che può prenderla a mazzate senza ripercussioni. Ma capisco che certi uomini che non reggono il confronto riescono a vivere solo nel secondo scenario
@@tonino1921 sai che non è vero... la frase "si stava meglio quando si stava peggio" è una grande cazzata. si tende a ricordare solo il meglio di quegli anni e solo il peggio dei nostri. ogni epoca ha i suoi problemi e bisogna riconoscerlo, quando se ne vanno alcuni ne arrivano di nuovi, è vero che adesso ci sono dei problemi che prima non c'erano ma adesso molte cose che diamo per scontato una volta non lo erano.
Il progresso tecnologico, ci ha disumanizzato; si, avrà portato lavoro e tanto, ma ha distrutto tutto. È un po come la chemio, ti avvelena per farti guarire, ma ci sono altri metodi... Basta vedere come siamo messi ora caratterialmente.. Schivi e menefreghisti
Sotto un video che fa vedere come negli anni '50 lo sfruttamento lavorativo delle bambine per l'industria del tabacco era una cosa assolutamente normale mi aspettavo commenti di ogni genere, ma quelli che dicono "ah come si stava meglio ai tempi" proprio non li capisco. E sono la maggioranza.
È semplice, la nostalgia gioca brutti scherzi e fa ricordare solo i lati positivi di un passato anche drammatico e (in certi casi) anche colmo di sofferenze. Pensa che io, pur avendo solo 25 anni, talvolta mi sento "vecchio dentro" e affermo che negli anni 60 - 70 - 80 si stava assolutamente meglio, pur non avendoli mai vissuti quegli anni e pur sapendo che oggettivamente per molti aspetti si stava peggio in realtà. Tutto ciò ha dell'illogico e dell'assurdo, ma è la natura umana stessa che ci spinge a crogiolarci nei ricordi (anche in quelli di tempi lontani non vissuti, quindi in immagini mentali fittizie e idealizzate del passato) e a ricordare solo le cose positive. Non possiamo farci nulla 🤷🏻♂️
@@cius96 Sai qual è il problema per me? Il fatto che questi commenti si trovino sotto un video che mostra SOLO il brutto di quegli anni. Perché se stessi guardando (faccio un esempio a caso) un reportage degli anni '60 dove fanno vedere una borgata di una piccola città, coi bottegai stanchi che lavorano ma che sorridono e i figli tredicenni li assistono imparando il mestiere mentre in strada sfrecciano delle 500 potrei percepire anche io questa nostalgia di un tempo passato. Ma non sotto un video in cui viene fatta vedere una bimba di 8 anni che fa un lavoraccio da quando ne aveva 5.
viene da piangere, la gente non riesce proprio a ragionare. Poi va be, li vedi che vanno contro la tecnologia, ma lo scrivono tramite un cellulare e su un social network.
E noi ci lamentiamo ...io a 14 anni ero spensierata frequentavo la scuola..queste donne gia da ragazzine piccole lavoravano...e guadagnavano una miseria. Ne ho ora 51 anni.(visto che qualcuno commentato male il mio pensiero, non mi sento affatto superiore, questo mio commento è per far capire che noi siamo stati fortunati che potevamo andare a scuola e non lavorare così presto ( 14 anni) .😥
51? Una generazione dove si facevano tanti sacrifici non c'erano i cellulari quindi non sentirti superiore perché quando avevi 14 anni non c'era nulla.
@@loveamore superiore ???? Ma cosa dici? Non c'era il telefonino , ma avevamo delle cose! Andavamo a scuola è un bene prezioso..IO se leggi meglio il commento non mi sono affatto sentita superiore..Piúttosto tu! rifletti prima di scrivere.Negli anni 80 c'era molto invece!Ho 51 anni ..non sono nata nel 50 ma nel 70.
Fino alla fine degli anni 40, non era obbligatorio avere la licenza elementare. Bastava aver frequentato fino alla 3. Elementare. Motivo per cui verso i 9-10 anni ci si avviava al lavoro. Mio padre, classe 1932, al partire dal 1941 lavorava di notte nel panificio sotto casa, assieme ad un suo fratello un poco piu grande ( 1-2 anni). Gli altri tre fratelli, al fronte.
Vero si questo videomo riporta indietro quando stavamo meglio sono leccese ma da 42 anni vivo in svizzera sicuramente ho vissuto bene ma con tanti ricordi e nostalgia oggi potrei tornare ma non voglio i miei 2 figli nati qui di quei posti non sanno niente e poi si diviterebbe nuovamente la famiglia no non mi va di soffrire di nuovo non voglio dire oltre grszie a chi ci troviamo qui italia bel paese ma di che se non ha saputo creare lavoro per i suoi figli e come me hanno dovuto uscire per trovare lavoro che bel paese e quanti italiani ci sono in giro per il mondo grazie a chi ?
@@stefanor6579 Diciamo allora che la nonna è stata fortunata, di sicuro non si è sposata per amore , capisci da te che a 12 anni era ed è veramente presto , erano altri tempi altre esigenze, oggi fortunatamente queste cose assurde , nella maggior parte del mondo non esistono più , poi lo schifo c’è uguale , anche di peggio …. Ma è un altro discorso
Lavorare in famiglia per la famiglia, tutti insieme! Io vedo tanta bellezza in queste immagini... Darsi da fare dalla mattina alla sera per gli altri, per vedere qualche sorriso in più a tavola, la famiglia è la cosa più importante che abbiamo!!!Rendere felici le persone che amiamo... se ci pensi, non esiste cosa più bella che far sorride le persone più care che abbiamo. Sono contento di vivere con mia madre e mia nonna in casa, e bello sedersi a tavola e mangiare insieme, nel pieno rispetto di tutti! Stare insieme è bellissimo, essere uniti ancora oggi, nonostante tutto, è bellissimo!
Lavoravano per un padrone. "Nel rispetto di tutti" , il lavoro minorile nel video ne è un tipico esempio. L'istruzione riservata ai pochi uomini e le donne ad infilare tabacco a 6 anni, semi-analfabete, per poi doversi sposare per procreare: niente male come visione di amore e rispetto
@@flint6515 All'epoca era così in tutta l'Italia rurale, e ciascuno aveva un proprio ruolo in famiglia. In città succedeva lo stesso coi mestieri artigianali, si andava a imparare l'arte sin da bambini e a 14 anni si andava in fabbrica. Poi c'era chi emigrava per andare a morire nelle miniere di altri paesi. Questa é storia ormai e, speriamo rimanga tale, perché da una decina danni é ripartita l'emigrazione.
@@occhiodilince8422 Non c'è dubbio che fosse la realtà :) Ma sopra ho letto: 'vedo tanta bellezza' Può essere affascinante, interessante, deprimente, cuorioso; ma nei commenti leggo che è BELLO. E di bello, nel 2021, in una bambina che infila il tabacco a 8 anni, non c'è proprio niente.
@@flint6515 Apprezzare l'unione della famiglia nel bene e nel male é un sentimento nobile. In famiglia si condividono gioie e dolori. É questo che fortifica i rapporti.
"E lavoramu tutte lu tabbaccu" HHAHAHAHAHAHAHAH Mi stavo complimentando con la signora perché aveva iniziato a parlare bene in italiano, ma l'anima salentina viene sempre fuori, non c'è niente da fare xD
@@giorgiomartino5925 ma infatti… le grandi aziende che permettono una grandissima occupazione. Il PIL italiano vi ringrazia. Ma che vada a cagare quella terra di merda buona per le vacanze ( e neanche)
Per tutti quelli che, in commenti a video come questo, la fan puntualmente facile dicendo "Che bei tempi, erano poveri ma c'erano I VALORI": sì parte è vero, per carità, c'erano senz'altro più educazione e più rispetto se paragonata alla società assurda e sconquassata di oggi... MA pensate anche che in quei tempi DOVEVANO per forza essere quello che erano perché non c'era altro, non si poteva essere altro, non c'erano scelte che facessero anche solo idealizzare realtà comportamentali dii altro genere. Non so se mi spiego, è una sfumatura sottile ma determinante in questo concetto. In altre parole è ovvio che guardando questi filmàti nel 2024 - cioè a distanza di quasi settanta anni - venga facile dire "Ah poveracci che miseria ma che meraviglia quanto erano a modo!"... anche io inizialmente tendevo a fare così... ma poi mi sono reso conto che, per quanto alla base sia vero e risalti all'occhio e all'orecchio, è inappropriato e in un certo senso "offensivo" nei riguardi della memoria di chi - rispetto a noi - scelta di cambiare o provare altro non ne ha avuta per niente. Un po' come dire "Che bravi quelli in fila alla mensa dei poveri, che ogni volta dopo mangiato non restano a fumare un sigaro davanti a un amaro Lucano e non chiedono vassoi di paste da portar via!", o "Che bravi ragazzi quelli del villaggio sperduto senza acqua né elettricità del Burundi che non fanno i troll su Facebook!".
Ragazzi in quegli anni e in quei luoghi era la preistoria, sessismo all'estremo, nessuna possibilità di cercare lavori diversi da quelli di famiglia, una vita confinati in 50km di Salento, triste
Io vedo donne serene, non traumatizzate psicologicamente, desiderabili in quanto con pochi grilli per la testa. Ti lascio volentieri le frustrate aspiranti influencer o carrieriste di oggi
@@lucaantonelli1511 donne "serene" senza nessuna prospettiva di lavoro stabile, senza possibilita' di scelta sul loro futuro, completamente anestetizzate dalla societa' in cui vivevano. La serenita' di non avere in mano la propria vita, che bellezza, vero?
@@deloller2452 hai ragione, ma come in ogni cosa, bisogna valutare anche il rovescio della medaglia. Oggi siamo (quasi) tutti istruiti e abbastanza acculturati, con un mare di possibilità davanti, a prescindere dal sesso... eppure ci lasciamo spesso ammaliare dalla moda, seguiamo passivamente i gusti delle masse, ci omologhiamo, dedichiamo il nostro tempo a cose frivole come i pettegolezzi e l'apparire sui social, il curare una nostra immagine finta e virtuale, dunque siamo in un certo senso "depersonalizzati", meno spontanei e meno veri. Tra l'altro si cerca di tendere sempre a canoni do perfezione, a modelli inarrivabili (non parlo solo di canoni estetici, ma anche di comportamento sociale e di realizzazione personale e finanziaria), senza mai saperci accontentare di ciò che abbiamo. I valori della semplicità e della frugalità che un tempo dominavano ovunque (o quasi) oggi restano sepolti negli abissi. La verità è sempre nel mezzo... non c'è un tempo in cui si stava meglio o peggio, ogni generazione ha i suoi pro e i suoi contro
minuto 4:35 "Ma la provincia di Lecce ha uno dei più alti redditi industriali d'Italia ed uno dei più bassi redditi individuali." Così era negli anni '50 così è ancora oggi.
Reddito industriale a Lecce uguale a zero perché di industrie non ce ne sono. La gente che non vuole lavorare in nero per un paio di mesi l'anno, da Lecce scappa.
Si dice petucchiusi, perché di denaro ne hanno a volontà, ma chiuso in banca e zero investimenti, ecco perché mai andrà avanti la provincia di Lecce. Già nel barese le cose cambiano drasticamente..
Tutto il problema post bellico deriva ovviamente dalla disgrazia che fu il periodo bellico, chi stava in città aveva perso tutto e doveva ricominciare letteralmente da zero... Comunque all'epoca i bambini ""lavoravano"" (tra mille virgolette) sporadicamente anche in campagna, ma non è che stavano li con la frusta all'epoca (senza impegno, aiutavano le famiglie nei compiti quotidiani) abitavano tutti in grandi casolari familiari (dove c'èrano 3 o 4 famiglie imparentate tra loro) quindi era normale che anche i bambini si interessassero all'operato degli adulti...(tipo mungere le vacche, e altri compiti leggeri come raccogliere le uova delle galline, ovviamente non è che li mandavano ad arare con i tori...) in città ovviamente la vita è sempre stata una schifezza in confronto a chi stava in campagna...(dato che era basata sul capitalismo, non vivevano di autosostentamento comunitario, in città senza soldi eri fottuto, ed avendo perso una guerra 10 anni prima ciò era probabilissimo) quindi va contestualizzato... Tra il governo fascista li aveva incentivati a sfornare cucciolate enormi da 8 o 10 figli e il periodo di ripresa post bellico che necessitava di altre cucciolate, non sapevano manco a chi lasciarli,... (era normale che i bambini annoiandosi iniziassero spontaneamente a fare quello che facevano i genitori se non era una mansione troppo pesante, se li portavano appresso ovunque i figli all'epoca, come infilavano foglie di tabacco in altri luoghi magari li trovavi che aiutavano a sgranare piselli, fagioli, ecc. tutte mansioni leggere ovviamente...) evidentemente questi preferivano restare vicini ai genitori invece di essere lasciati nelle parrocchie...
L autore dice :"La provincia di Lecce aveva il più alto patrimonio industriale ma il più basso patrimonio individuale." Soliti sfruttatori industriali. 😑
Non voglio sembrare nostalgico, ho solo 40 anni, non potrei pur volendo. Guardando questi reportage d'epoca, però, faccio alcune riflessioni. Qui siamo alla fine degli anni '50, 70 anni fa, passati. "La provincia di Lecce ha tra i più alti redditi industriali ma tra i più bassi redditi individuali". Certo, è la logica del feudo. Una logica che ancora oggi fatica a levarsi dalla testa dei padroni. Ma andiamo oltre: qui c'è una bambina di 8 anni che lavora, oggi non sarebbe consentito e anzi sarebbe reato. La massima aspirazione era fare la tabacchina o tenere la famiglia. Giusto, sbagliato, non spetta a me dirlo. Quello che so per certo, essendo pellegrino dell'epoca che vivo, è che questa era l'Italia pronta a combattere, pronta a rispondere, pronta a resistere. Oggi parliamo di KPIs, di management, di crescita personale, di corsi di benessere, di competitività, di corporate governance. Oggi nasce una nuova etichetta per una nuova generazione ogni 5 anni. Millenial, boomer, generazione X e generazione Z. Tra queste, pur odiando le etichette, quella che più mi allarma è "generazione Z". Z come l'ultima lettera dell'alfabeto, una sorta di Omega sociale, la fine di tutto e tutti. Siamo e saremo sempre più governati dalle tecnologie, queste tabacchine oggi farebbero la fame più di quanto soffrivano all'epoca, soppiantate da marchingegni meccanici e bracci robotici. I giovani vogliono tutto, tutto e subito, com'è sempre stato e come sempre sarà ma con una differenza: quella della realtà. Un tempo neanche troppo lontano la vita ti poneva di fronte alla scelta della sopravvivenza, e ti riportava alla crudele lucidità che ha rappresentato la forza motrice che ci ha condotti dove siamo oggi. La situazione è sfuggita di mano: scuole che non insegnano, genitori che non educano, rispetto calpestato alla pari di una cicca gettata in terra. Qui c'era ancora l'educazione del cuore, non solo del portafogli. Si sapeva accettare una condizione di inferiorità economica eppure ridere ancora con la genuinità della gente del Mediterraneo. Oggi invece, no. La generazione Z rischia l'estinzione perché al primo rifiuto che la vita ti rifila (e già... nella vita son più i "no" che i "si") si scivola nella depressione. Il male del nuovo millennio non è la depressione, che è solo una triste conseguenza delle vere cause. Quali sono? Società liquida, rapporti consumati come un panino imbottito di OGM del peggior fast food, cervelli addormentati e assoggettati alla cura Ludovico degli influencer e degli opinionisti, che nel deserto culturale trovano il loro terreno più fertile. Mi spiace ma una cura per questo male non c'è. Abbiamo consumato più di quanto avremmo dovuto, abbiamo mangiato e bevuto ingrassando e dilapidando l'unico patrimonio che abbiamo ma che non ci appartiene davvero, sbranando la natura che con il più puro gesto d'amore materno ci ha concesso di farlo. Mi spiace, ma il point break è stato raggiunto e abbondantemente superato. In queste immagini non vedo un tenero ricordo di un tempo che fu, ma l'amara constatazione di quanto l'avidità del marketing ci abbia iniettato nelle vene. Siamo quello che siamo, polvere su polvere, solo che ci lasciamo convincere di essere immortali perché così consumiamo di più, e più consumiamo, più bramiamo e più bramiamo più ne vogliamo, in una grottesca commedia all'ingrasso, a spese di chi invece muore di fame. Questo siamo. Polvere su polvere. Ma il mio è solo un urlo nel deserto. È solo una piccola prece al soglio di una cattedrale che nessuno visiterà mai.
bambini di 8 anni che lavorano... e adolescenti che hanno una scolarizzazione che li porta a pensare al matrimonio come unica prospettiva di affrancamento
No, non è vero che la cattedrale nel deserto non viene visitata. Condivido tutto quello che hai scritto. Dobbiamo trovare il modo di applicare i valori in cui crediamo in quella che è oggi la nostra società, che da sempre è in continuo cambiamento e con i suoi pregi e difetti. Nella vita si vive nella società perché è necessario rapportarsi a essa e si può scegliere di essere chi ci pare, magari andando incontro alle tendenze o addirittura creandone di nuove, con un po' di coraggio perché si ha contro la massa che però ti ringrazierà in futuro se sai di avere ragione. Ci si adatta prendendo il buono di quello che offre l'esterno senza aver paura di essere allo scoperto.
@@Francesco-qm5dg Certamente, non bisogna mai tradire l'ideale dell'uomo, che esalta la propria umanità nei valori di rispetto e onestà. Bisogna essere coraggiosi...
Miranda Martino è la cantante, è una poesia dell'alto cosentino ionico, scritta (o trascritta ascoltando un popolano) da Vincenzo Padula, poeta di Acri (Cs) molto simile al salentino e al siciliano perché verosimilmente accanto all'italiano e al napoletano al tempo il siciliano era ufficiale nel Regno delle Due Sicilie anche nel continente (soprattutto in Calabria, Cilento e Salento), tant'è che il calabrese centro meridionale, il cilentano ed il salentino fanno parte della famiglia linguistica siciliana. Non credo esista una "canzone" edita o pubblicata ufficialmente, roba per noi fissati con le tradizioni sociali e culturali del sud più che altro. Spero sia stato utile, ciao. Signuri, chi di gloria si’ patruni, Signuri, chi lu cielu cumannati, Signuri, chi a lu puviru fa’ dunu, Di la ricchizzi e di la puvirtati, Signuri, chi lu cori sa’ guardari, Dammi tu forza ppi mu faticari!⁸
Vi è un brano, inciso da Otello Profazio, cantautore calabrese, che comprende la poesia insieme ad altri spezzoni di preghiere popolari e non (vi è persino una citazione all'ultimo Canto del Paradiso di Dante). Ecco il link: ua-cam.com/video/UB3hhu_es0w/v-deo.html
Guardate cosa dice l’ultima ragazza. Meglio stare a casa. Credete che a quelle persone facesse piacere fare quei lavori? Erano istruiti a far quello e ad avere una certa mentalità, e voi allocchi li guardate adesso elogiandone la semplicità ma quella era vera e propria povertà Viva i tempi moderni
bambini di 8 anni che lavorano nelle campagne.... il tutto ripreso come una cosa normale .... la mentalità moralista dell'epoca che pero' assisteva bonaria a queste situazioni.....
@@loveamore ora stiamo parlando di questo video..... poi se vogliamo parliamo dei video violenti brutti e cattivi di oggi.... questo video rappresentava ragazzine bambine o adolescenti senza la speranza di migliorare o studiare che lavoravano nei campi dalla mattina alla sera a quattro soldi e senza nessun diritto... come la cosa piu' normale del mondo e con uno sguardo bonario e paternale .. ma ci andasse la figlia dell'intervistatore e del regista a fare quel lavoro .... bonariamente parlando
@@loveamore prima i bambini li buttavano nei dirupi se erano malformati, poco tempo fa lavoravano nelle fabbriche perchè avevano le mani piccole e potevano infilarsi nei pertugi Prima si dava la caccia alle donne credendole streghe, si facevano le crociate, c'erano gli schiavi privati e i padroni Prima si moriva a 40 anni per una semplice diarrea, oggi si arriva a 60 anni in perfetta forma
ad infilare tabacco dall'età di 6 anni, sposarsi e procreare! WOW! Mica come queste donnacce di oggi che vogliono avere dei diritti e farsi una vita come vogliono loro! xD
E adesso quando va bene vanno a lavorare e si rendono indipendenti a 30-35 anni, per forza che poi i figli non li fa più nessuno. Ti tocca mantenerli a vita.
la povera gente della campagna lavorava costretta ad utilizzare i figli... da qui la parola "proletariato" .... i figli costituivano una ricchezza.. piu' se ne facevano piu' questi potevano lavorare sostenendo la famiglia fino a quando poi diventati maggiorenni a loro volta si sposavano... con un piccolo effetto collaterale.... scuola il minimo indispensabile.... quinta elementare e per i piu' fortunati negli anni 50, terza media...
@@mergimberisha1215 appunto ero ironico, perchè leggere commenti nostalgici su come era il mondo quando le donne a 8 anni infilavano il tabacco ed erano semi-analfabete, fa venire i brividi
La durezza del lavoro di campagna, l'alimentazione meno ricca e meno medicine probabilmente avevano il loro peso. Una situazione simile, stessi volti provati e un'età apparente maggiore di quella reale, l'ho vista alcuni anni fa in certe zone rurali dell'America Latina.
@@andreaselleri400 scusa ma dal video si evince che tutte le donne intervistate hanno cominciato fin da piccole a lavorare anziché poter almeno completare l'istruzione minima ,una vita di sacrifici spesso non ricompensati ,concordo comunque sul fatto che si avesse una forza interiore sicuramente superiore in linea generale rispetto alle persone di oggi , uomini e donne.
Andrea lascia perdere,con gente che ha il cervello lavato dal politicamente corretto e dalla parità di diritti finanziati dal massone di turno non puoi scambiare una conversazione....
Non avevano nulla ed erano felici, noi abbiamo tutto e siam sempre incazzati!!! Meno male che l'essere umano è una specie evoluta, pensa un po' se non capisse un caxxo!!!
Che ne sanno le generazioni di oggi... Ricordo benissimo quando arrivavo a Lecce le foglie di tabacco messe ad essiccare al sole..la seicento multipla taxi.. che ci accompagnava a Melendugno... San foca... Primi anni settanta...
Sai cosa sanno le generazioni di oggi? Sanno che i vecchi bastardi di merda gli hanno distrutto il futuro,specie in questo paese di merda,con cui voi che lo avete distrutto dovete fallire. Non vedo l'ora che collassi il sistema pensionistico italiano,quando non ci saranno più abbastanza giovani per pagarvi le vostre putride e sporche pensioni, e quelli che rimarranno se ne andranno,non volendo pagare delle tasse pari al 90% dello stipendio per le vostre pensioni . Voglio vedervi a quel punto se ve la prenderete finalmente con voi stessi,e se accuserete altri,come fate da 30 anni. Nel frattempo noi ci andremo a costruire un futuro all'estero,facendo progredire e prosperare paesi che riescono a valorizzarci,e che non ci accusano per ogni minima stronzata
Si é passati da un eccesso all'altro, oggi i bamini si siedono a tavola senza ringraziare e si alzano senza permesso. Io sono della generazione di mezzo, di quelli che, con lo scannetto lavavano i piatti a rotazione coi fratelli a fine pasto. 😊
@@stefanoprosperi4320dall'età di sei anni mia madre mi mandò in una bottega di falegnameria per non stare in mezzo alla strada come era un tempopoi diventando più grande con vari artigiani incominciando a lavoricchiare senza soldi ti parlo già dell'età di 14 , 15 ,16 anni e anche 17 oggi ti dicono quanto mi dai senza sapere far niente e sono ancora su questo mondo anzi ricevevo educazione da parte di tutti e non solo in casa dai genitori educazione che ancora oggi porto in me con il mio carattere con molto orgoglio e purtroppo vedo non solo ragazzi ma gente più grande che dovrebbero dare l'esempio di una grande arroganza e maleducazione
bambini di 8 anni che lavorano nelle campagne.... il tutto ripreso come una cosa normale .... la mentalità moralista dell'epoca che pero' assisteva bonaria a queste situazioni.....
D'altronde non avevano altra scelta, per quei tempi non si ponevano il problema della minore età...comunque anche oggi qui al sud, ci sono bambini che dai nonni in campagna, hanno imparato il mestiere dell'agricoltura,ovviamente andando a scuola studiando e giocando come la loro età richiede,ma questo non esclude che sappiano già portare mezzi agricoli,governare animali e sapere come funziona la terra che hanno sotto i piedi, ed io sinceramente li preferisco a quei bambini che stanno tutto il giorno rimbambiti davanti ad uno schermo a giocare alla play station e che non conoscono il rispetto verso la natura,gli animali e il loro stesso futuro...
in realtà il lavoro del giornalista di reportage è quello di narrare i fatti in maniera asciutta e far sì che sia lo spettatore a riflettere. e questo è un grandissimo reportage.
Poi arrivarono i tendoni dell'uva e tutto finì. Peccato, il lavoro del tabacco era proprio piacevole. A parte il fatto di essere sottopagati, ecc. Ma non cambierai mai quel lavoro con i tendoni dell'uva. P. S. Anche con l'uva c'è sempre stato lo sfruttamento. Nel sud, con qualsiasi altro lavoro si è stati sempre sotto pagati perciò?!
Mi piace come la donna si sia quasi giustificata con la bambina di 8 anni dicendo "Non dire sciocchezze appena 3 anni che infili il tabacco" come se fosse normale lol
A quei tempi lo era,c'era la fame,non potevano nemmeno permettersi "il lusso" di mandare i figli a scuola,oggi se non hanno l'iphone da 2000€ e non sono "alla moda" piangono come i disperati...purtroppo sono due limiti estremi,due facce della stessa medaglia,di una società che evidentemente non funziona...
Che bella la vecchia che comanda in fabbrica!! Una bellezza disarmante!!!!!!!!!!!!! Ramapiteco versione femminile 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 Mi fanno tenerezza la bimba di 8 anni e la signorina fidanzata che si chiama Anna
Una volta se nascevi povero rimanevi tale, ora se nasci con pochi soldi, hai più possibilità di fare gavetta e di arrivare a percepire un buon stipendio. Francamente andare nei campi a 8 anni non è proprio una bella cosa, perché a quell'età devi svagarti, non farti il culo, però purtroppo la gente senza soldi una volta era molta di più, quindi l'unico modo era figliare come dei dannati per mandarli a lavorare per qualche spicciolo. Se questo lo chiami stare bene, non so che dirti.
Queste sì che erano DONNE! DONNE con tutte le lettere maiuscole! Donne che pensavano anche fin da giovani a sposarsi e metter su famiglia per poi occuparsene, mentre il marito andava a lavorare. Questa era l'Italia vera, questa era l'Italia SANA! Questa era l'Italia dove l'amore e la famiglia venivano sempre al primo posto! A differenza dell'Italia di oggi, moralmente decandente, insensibile e con troppe donnette che pensano all'apparenza e alla futulità della vita, con la melma di fogna nel cervello.
L'amore e la famiglia? Ma dove? I matrimoni venivano combinati, i figli erano tanti e spesso soffrivano la fame, costretti a lavorare sin da bambini, senza avere la possibilità di istruirsi e di frequentare la scuola. Mio nonno ha iniziato a lavorare nei campi dall'età di 4 anni. Ti sembra normale? Se questa è la tua idea di Italia sana, c'è qualcosa che non va. Ormai la donna si è allontanata da quella figura anacronistica dell"angelo del focolare", tutta casa, chiesa e famiglia. In realtà, anche allora, non desideravano quella vita, la subivano, perché era la passi, non c'erano alternative. Anche la mentalità veniva plasmata tanto da credere che fosse normale sposarsi giovanissime, mettere al mondo una caterva di figli, spaccarsi la schiena e servire il marito. In realtà quel mondo era una prigione, una prigione terribile. Le donnette di oggi, come le chiami tu, sono tali perché desiderano riscatto, autonomia, pensiero indipendente, istruzione, libertà? Perché non vogliono più sottostare al potere maschile? Vengono sempre additate come frivole e infantili, ma perché?Credi davvero che la donna contemporanea si riduca all' immagine stereotipata fatta di cosmetici, ossessione per le scarpe e delle boutique? Non è così. Ci sono un'infinità di donne con un universo interiore sconfinato, amanti dell'arte, dei viaggi, della musica. Non è una colpa desiderare qualcosa di diverso dal procreare, preparare tre-quattro pasti al giorno , lavorare nei campi ed essere invisibili per marito e figli. Spesso, quello che chiediamo, è solo tenerezza, curiosità di conoscere il non visto, il non detto, essere rispettate e amate.
@@francescom59 tanto non capisce... più che raccogliere le olive gli farei raccogliere tabacco in piena estate ... 40 gradi al sole con lo scirocco a pieno regime!! Secondo me non si ricorda nemmeno come si usa il telefono dopo due ore!!!
@@rizierisabato secondo me se a questi li porti nella terra (o nella vita reale) non ti sanno distinguere un agrume da una quercia , basta che si fanno le vacanze qui e ci leccano le scarpe tutti i giorni per pagargli il MOSE🥺 Settentrionali gente che manco sa vaccinarsi e ancora parla
Io sono Salentino e gli ho vissuti questi periodi...e mi Mancano Tanto...perché con il niente è tanta Dignità e lavoro si era Felici e ci si divertiva...ora!!! ,con il "Tanto"non abbiamo "Niente"...che peccato..W il Salento Sempre
Pensate che c'è qualcuno che vedendo questo video ha esclamato: "Guarda, guarda! Lei era mia nonna! Qui aveva 24 anni ed era ancora a Lecce!" Che emozione! Cosa darei per avere un video di mia nonna che parla davanti ad una videocamera, a 24 anni, alla fine degli anni '50! :')
❤️😊
sarebbe meraviglioso davvero
L'ho pensato anch'io
Anch'io 😢😢😢😢
Come erano garbati e professionali i servizi televisivi e quanta dignità c’era in queste donne.
C'è molta più dignità in una donna che mette le tette su OF e si fa migliaia di euro facendosi una vita indipendente, che in una povera disgraziata sfruttata dall'età di 5 anni e poi combinata in matrimonio senza possibilità di divorzio con un marito che può prenderla a mazzate senza ripercussioni.
Ma capisco che certi uomini che non reggono il confronto riescono a vivere solo nel secondo scenario
Io vedo solo un settentrionale che viene al sud ad umiliare I meridionali, dopo essersi arricchiti derubando il sud.
Questi video e tutti quelli in bianco e nero...patrimonio d'Italia!!!😀😀😍
Che candore l'ultima ragazza, che bel sorriso
Vero, molto graziosa.
Già, un viso angelico
è bello vedere il grande progresso culturale/tecnologico che abbiamo fatto, mi fa sperare bene per il futuro.
Si ma si stava meglio all'epoca
@@tonino1921 sai che non è vero... la frase "si stava meglio quando si stava peggio" è una grande cazzata. si tende a ricordare solo il meglio di quegli anni e solo il peggio dei nostri. ogni epoca ha i suoi problemi e bisogna riconoscerlo, quando se ne vanno alcuni ne arrivano di nuovi, è vero che adesso ci sono dei problemi che prima non c'erano ma adesso molte cose che diamo per scontato una volta non lo erano.
Il progresso tecnologico, ci ha disumanizzato; si, avrà portato lavoro e tanto, ma ha distrutto tutto. È un po come la chemio, ti avvelena per farti guarire, ma ci sono altri metodi... Basta vedere come siamo messi ora caratterialmente.. Schivi e menefreghisti
@@LaCocoritaGiuliva non solo quello, dai per scontato un sacco di cose. che metterei ore ad elencare...
@@A-Sharad_Hett adesso abbiamo anche più diritti, cure verso le malattie e anche un livello di istruzione più alto. per fare degli esempi.
Sotto un video che fa vedere come negli anni '50 lo sfruttamento lavorativo delle bambine per l'industria del tabacco era una cosa assolutamente normale mi aspettavo commenti di ogni genere, ma quelli che dicono "ah come si stava meglio ai tempi" proprio non li capisco.
E sono la maggioranza.
È semplice, la nostalgia gioca brutti scherzi e fa ricordare solo i lati positivi di un passato anche drammatico e (in certi casi) anche colmo di sofferenze. Pensa che io, pur avendo solo 25 anni, talvolta mi sento "vecchio dentro" e affermo che negli anni 60 - 70 - 80 si stava assolutamente meglio, pur non avendoli mai vissuti quegli anni e pur sapendo che oggettivamente per molti aspetti si stava peggio in realtà. Tutto ciò ha dell'illogico e dell'assurdo, ma è la natura umana stessa che ci spinge a crogiolarci nei ricordi (anche in quelli di tempi lontani non vissuti, quindi in immagini mentali fittizie e idealizzate del passato) e a ricordare solo le cose positive. Non possiamo farci nulla 🤷🏻♂️
@@cius96 Sai qual è il problema per me? Il fatto che questi commenti si trovino sotto un video che mostra SOLO il brutto di quegli anni.
Perché se stessi guardando (faccio un esempio a caso) un reportage degli anni '60 dove fanno vedere una borgata di una piccola città, coi bottegai stanchi che lavorano ma che sorridono e i figli tredicenni li assistono imparando il mestiere mentre in strada sfrecciano delle 500 potrei percepire anche io questa nostalgia di un tempo passato. Ma non sotto un video in cui viene fatta vedere una bimba di 8 anni che fa un lavoraccio da quando ne aveva 5.
viene da piangere, la gente non riesce proprio a ragionare.
Poi va be, li vedi che vanno contro la tecnologia, ma lo scrivono tramite un cellulare e su un social network.
@@wakelo23 ahaahaha lol.
È il motivo per cui chi vende l'idea di un ritorno a un Italia clerico fascista sta al 20-30%. Questi vogliono tornare in queste condizioni
E noi ci lamentiamo ...io a 14 anni ero spensierata frequentavo la scuola..queste donne gia da ragazzine piccole lavoravano...e guadagnavano una miseria. Ne ho ora 51 anni.(visto che qualcuno commentato male il mio pensiero, non mi sento affatto superiore, questo mio commento è per far capire che noi siamo stati fortunati che potevamo andare a scuola e non lavorare così presto ( 14 anni) .😥
Portati benissimo ! Anch’io sono del 70.
51? Una generazione dove si facevano tanti sacrifici non c'erano i cellulari quindi non sentirti superiore perché quando avevi 14 anni non c'era nulla.
@@loveamore superiore ???? Ma cosa dici? Non c'era il telefonino , ma avevamo delle cose! Andavamo a scuola è un bene prezioso..IO se leggi meglio il commento non mi sono affatto sentita superiore..Piúttosto tu! rifletti prima di scrivere.Negli anni 80 c'era molto invece!Ho 51 anni ..non sono nata nel 50 ma nel 70.
@@andreaclemente3722 grazie , noi le donne facciamo quello che possiamo..🙋🏼♀️🤝🍀
Fino alla fine degli anni 40, non era obbligatorio avere la licenza elementare. Bastava aver frequentato fino alla 3. Elementare. Motivo per cui verso i 9-10 anni ci si avviava al lavoro. Mio padre, classe 1932, al partire dal 1941 lavorava di notte nel panificio sotto casa, assieme ad un suo fratello un poco piu grande ( 1-2 anni). Gli altri tre fratelli, al fronte.
Bello e quanta semplicità nelle persone 😢
Grazie
e quanta ignoranza
@@searic___ intanto quelle persone sapevano cosa significa lavorare
@@alex-zj6gs hai ragione
@@OscarSammarco44 lo so
Sono salentina e con orgullo lo dico aunque son 30 anni que no sono a lecce .Pero la mía terra y mi gente está sempre nel mio cuore.
E son bastati 30 anni per farti dimenticare come si scrive in italiano?
A ver si , me es olvidado que pasa tienes algún problemas ?Contesta si tiene cojones.
@@salentoinfoto_ tu sei sicuro che ti esprimi bene in italiano,loro la scuola se la sono sognata capisci o no?
@@filomenacersosimo5059 ma la signora parla metà italiano e metà spagnolo
@@salentoinfoto_ infatti
Amo questi video amo la mia gente 😍👍
Mi sono emozionato
Molto utile. Grazie
Vero si questo videomo riporta indietro quando stavamo meglio sono leccese ma da 42 anni vivo in svizzera sicuramente ho vissuto bene ma con tanti ricordi e nostalgia oggi potrei tornare ma non voglio i miei 2 figli nati qui di quei posti non sanno niente e poi si diviterebbe nuovamente la famiglia no non mi va di soffrire di nuovo non voglio dire oltre grszie a chi ci troviamo qui italia bel paese ma di che se non ha saputo creare lavoro per i suoi figli e come me hanno dovuto uscire per trovare lavoro che bel paese e quanti italiani ci sono in giro per il mondo grazie a chi ?
Tutti commenti felici , io vedo una realtà triste , la gioventù negata , un po’ come adesso nel terzo mondo
Ma dipende, quando dico che mia nonna si è sposata a 12 anni , viene da pensare poverina ecc... , ma lei dice era era felice ed innamorata boh
@@stefanor6579 Diciamo allora che la nonna è stata fortunata, di sicuro non si è sposata per amore , capisci da te che a 12 anni era ed è veramente presto , erano altri tempi altre esigenze, oggi fortunatamente queste cose assurde , nella maggior parte del mondo non esistono più , poi lo schifo c’è uguale , anche di peggio …. Ma è un altro discorso
Lavorare in famiglia per la famiglia, tutti insieme! Io vedo tanta bellezza in queste immagini... Darsi da fare dalla mattina alla sera per gli altri, per vedere qualche sorriso in più a tavola, la famiglia è la cosa più importante che abbiamo!!!Rendere felici le persone che amiamo... se ci pensi, non esiste cosa più bella che far sorride le persone più care che abbiamo. Sono contento di vivere con mia madre e mia nonna in casa, e bello sedersi a tavola e mangiare insieme, nel pieno rispetto di tutti! Stare insieme è bellissimo, essere uniti ancora oggi, nonostante tutto, è bellissimo!
Bellissimo commento. 🤗
Lavoravano per un padrone.
"Nel rispetto di tutti" , il lavoro minorile nel video ne è un tipico esempio.
L'istruzione riservata ai pochi uomini e le donne ad infilare tabacco a 6 anni, semi-analfabete, per poi doversi sposare per procreare: niente male come visione di amore e rispetto
@@flint6515
All'epoca era così in tutta l'Italia rurale, e ciascuno aveva un proprio ruolo in famiglia. In città succedeva lo stesso coi mestieri artigianali, si andava a imparare l'arte sin da bambini e a 14 anni si andava in fabbrica. Poi c'era chi emigrava per andare a morire nelle miniere di altri paesi. Questa é storia ormai e, speriamo rimanga tale, perché da una decina danni é ripartita l'emigrazione.
@@occhiodilince8422 Non c'è dubbio che fosse la realtà :)
Ma sopra ho letto: 'vedo tanta bellezza'
Può essere affascinante, interessante, deprimente, cuorioso; ma nei commenti leggo che è BELLO. E di bello, nel 2021, in una bambina che infila il tabacco a 8 anni, non c'è proprio niente.
@@flint6515
Apprezzare l'unione della famiglia nel bene e nel male é un sentimento nobile. In famiglia si condividono gioie e dolori. É questo che fortifica i rapporti.
Reperto storico!
Quanta umiltà e quanta grazia avevano le nostre donne❤️❤️❤️w il sud💙
non è umiltà, è sfruttamento
@@wakelo23 mi riferivo alla grazia delle donne no al loro lavoro che come dici tu purtroppo era sfruttamento 💙
"E lavoramu tutte lu tabbaccu" HHAHAHAHAHAHAHAH
Mi stavo complimentando con la signora perché aveva iniziato a parlare bene in italiano, ma l'anima salentina viene sempre fuori, non c'è niente da fare xD
l'anima da analfabeta
@@marcomagnaldi1643 Perché tu sei un docente universitario?
@@antonellaciardo8889 lascialo stare, è solo un ragazzino scemo che schiaccia le mele con la bici 😂
E che male c'è?
Non c’era lavoro negli anni 50 e non c’è lavoro nel 2023. Che grande progresso…che grande terra piena di opportunità!
E oggi con master e lingue! Con smartphone, ma la situazione è la stessa. Saluti dalla Spagna
Noi che ci viviamo e lavoriamo siamo forse fantasmi..e non lo sappiamo😅
@@giorgiomartino5925 ma infatti… le grandi aziende che permettono una grandissima occupazione. Il PIL italiano vi ringrazia. Ma che vada a cagare quella terra di merda buona per le vacanze ( e neanche)
Per tutti quelli che, in commenti a video come questo, la fan puntualmente facile dicendo "Che bei tempi, erano poveri ma c'erano I VALORI": sì parte è vero, per carità, c'erano senz'altro più educazione e più rispetto se paragonata alla società assurda e sconquassata di oggi... MA pensate anche che in quei tempi DOVEVANO per forza essere quello che erano perché non c'era altro, non si poteva essere altro, non c'erano scelte che facessero anche solo idealizzare realtà comportamentali dii altro genere. Non so se mi spiego, è una sfumatura sottile ma determinante in questo concetto. In altre parole è ovvio che guardando questi filmàti nel 2024 - cioè a distanza di quasi settanta anni - venga facile dire "Ah poveracci che miseria ma che meraviglia quanto erano a modo!"... anche io inizialmente tendevo a fare così... ma poi mi sono reso conto che, per quanto alla base sia vero e risalti all'occhio e all'orecchio, è inappropriato e in un certo senso "offensivo" nei riguardi della memoria di chi - rispetto a noi - scelta di cambiare o provare altro non ne ha avuta per niente. Un po' come dire "Che bravi quelli in fila alla mensa dei poveri, che ogni volta dopo mangiato non restano a fumare un sigaro davanti a un amaro Lucano e non chiedono vassoi di paste da portar via!", o "Che bravi ragazzi quelli del villaggio sperduto senza acqua né elettricità del Burundi che non fanno i troll su Facebook!".
il Salento era un posto meraviglioso come adesso
Si con lo sfruttamento minorile
W l'Italia e tutta meravigliosa
Ragazzi in quegli anni e in quei luoghi era la preistoria, sessismo all'estremo, nessuna possibilità di cercare lavori diversi da quelli di famiglia, una vita confinati in 50km di Salento, triste
Io vedo donne serene, non traumatizzate psicologicamente, desiderabili in quanto con pochi grilli per la testa. Ti lascio volentieri le frustrate aspiranti influencer o carrieriste di oggi
@@lucaantonelli1511 "desiderabili in quanto con pochi grilli per la testa", intendi in quanto non pensanti?
@@lucaantonelli1511 già, la pace e la serenità dell’ignoranza
@@lucaantonelli1511 donne "serene" senza nessuna prospettiva di lavoro stabile, senza possibilita' di scelta sul loro futuro, completamente anestetizzate dalla societa' in cui vivevano.
La serenita' di non avere in mano la propria vita, che bellezza, vero?
@@deloller2452 hai ragione, ma come in ogni cosa, bisogna valutare anche il rovescio della medaglia. Oggi siamo (quasi) tutti istruiti e abbastanza acculturati, con un mare di possibilità davanti, a prescindere dal sesso... eppure ci lasciamo spesso ammaliare dalla moda, seguiamo passivamente i gusti delle masse, ci omologhiamo, dedichiamo il nostro tempo a cose frivole come i pettegolezzi e l'apparire sui social, il curare una nostra immagine finta e virtuale, dunque siamo in un certo senso "depersonalizzati", meno spontanei e meno veri. Tra l'altro si cerca di tendere sempre a canoni do perfezione, a modelli inarrivabili (non parlo solo di canoni estetici, ma anche di comportamento sociale e di realizzazione personale e finanziaria), senza mai saperci accontentare di ciò che abbiamo. I valori della semplicità e della frugalità che un tempo dominavano ovunque (o quasi) oggi restano sepolti negli abissi. La verità è sempre nel mezzo... non c'è un tempo in cui si stava meglio o peggio, ogni generazione ha i suoi pro e i suoi contro
Splendente semplicità e bellezza
questo video è poesia
Quando ancora si sapeva fare tv
Che bello questo video molto significativo ❤️❤️
minuto 4:35 "Ma la provincia di Lecce ha uno dei più alti redditi industriali d'Italia ed uno dei più bassi redditi individuali." Così era negli anni '50 così è ancora oggi.
Reddito industriale a Lecce uguale a zero perché di industrie non ce ne sono. La gente che non vuole lavorare in nero per un paio di mesi l'anno, da Lecce scappa.
Si dice petucchiusi, perché di denaro ne hanno a volontà, ma chiuso in banca e zero investimenti, ecco perché mai andrà avanti la provincia di Lecce. Già nel barese le cose cambiano drasticamente..
Assurdo! ho letto questo commento nell'esatto momento in cui è stato detto nel video... magico
I leghisti dovrebbero visionare filmati di questo genere
Quanti anni hai? 8. E quanti anni è che lavori? 8. Non dire sciocchezze!!! È appena 3 anni che fai impili tabacco!!!
Ha avuto un sacco di tempo per godersi la vita prima di cominciare a lavorare.
Tutto il problema post bellico deriva ovviamente dalla disgrazia che fu il periodo bellico, chi stava in città aveva perso tutto e doveva ricominciare letteralmente da zero... Comunque all'epoca i bambini ""lavoravano"" (tra mille virgolette) sporadicamente anche in campagna, ma non è che stavano li con la frusta all'epoca (senza impegno, aiutavano le famiglie nei compiti quotidiani) abitavano tutti in grandi casolari familiari (dove c'èrano 3 o 4 famiglie imparentate tra loro) quindi era normale che anche i bambini si interessassero all'operato degli adulti...(tipo mungere le vacche, e altri compiti leggeri come raccogliere le uova delle galline, ovviamente non è che li mandavano ad arare con i tori...) in città ovviamente la vita è sempre stata una schifezza in confronto a chi stava in campagna...(dato che era basata sul capitalismo, non vivevano di autosostentamento comunitario, in città senza soldi eri fottuto, ed avendo perso una guerra 10 anni prima ciò era probabilissimo) quindi va contestualizzato...
Tra il governo fascista li aveva incentivati a sfornare cucciolate enormi da 8 o 10 figli e il periodo di ripresa post bellico che necessitava di altre cucciolate, non sapevano manco a chi lasciarli,... (era normale che i bambini annoiandosi iniziassero spontaneamente a fare quello che facevano i genitori se non era una mansione troppo pesante, se li portavano appresso ovunque i figli all'epoca, come infilavano foglie di tabacco in altri luoghi magari li trovavi che aiutavano a sgranare piselli, fagioli, ecc. tutte mansioni leggere ovviamente...) evidentemente questi preferivano restare vicini ai genitori invece di essere lasciati nelle parrocchie...
Prima che il Salento diventasse meta ambita per le vacanze. Niente pizzica in questo filmato!
Quanta semplicità …e quanta miseria -.-
L autore dice :"La provincia di Lecce aveva il più alto patrimonio industriale ma il più basso patrimonio individuale." Soliti sfruttatori industriali. 😑
E nel 2021 senti dire "lo stato ci ha abbandonati" assieme ad università della strada come titolo di studio
Puoi caricare altri video come questi? chi aveva fatto questo documentario così da capire come cercarne altri
Appena li trovo
❤️
Viva il Salento
Qualcuno conosce la voce del giornalista?
Buongiorno..c'era il tabacco anche in Emilia Romagna,ci lavorò da ragazza mia suocera...la vita era dura,ma tra le donne c'era amicizia e affetto..
Te chiamano Addolorata è di buon auspicio
I sacrifici d'allora!
Non voglio sembrare nostalgico, ho solo 40 anni, non potrei pur volendo. Guardando questi reportage d'epoca, però, faccio alcune riflessioni. Qui siamo alla fine degli anni '50, 70 anni fa, passati. "La provincia di Lecce ha tra i più alti redditi industriali ma tra i più bassi redditi individuali". Certo, è la logica del feudo. Una logica che ancora oggi fatica a levarsi dalla testa dei padroni. Ma andiamo oltre: qui c'è una bambina di 8 anni che lavora, oggi non sarebbe consentito e anzi sarebbe reato. La massima aspirazione era fare la tabacchina o tenere la famiglia. Giusto, sbagliato, non spetta a me dirlo. Quello che so per certo, essendo pellegrino dell'epoca che vivo, è che questa era l'Italia pronta a combattere, pronta a rispondere, pronta a resistere. Oggi parliamo di KPIs, di management, di crescita personale, di corsi di benessere, di competitività, di corporate governance. Oggi nasce una nuova etichetta per una nuova generazione ogni 5 anni. Millenial, boomer, generazione X e generazione Z. Tra queste, pur odiando le etichette, quella che più mi allarma è "generazione Z". Z come l'ultima lettera dell'alfabeto, una sorta di Omega sociale, la fine di tutto e tutti. Siamo e saremo sempre più governati dalle tecnologie, queste tabacchine oggi farebbero la fame più di quanto soffrivano all'epoca, soppiantate da marchingegni meccanici e bracci robotici. I giovani vogliono tutto, tutto e subito, com'è sempre stato e come sempre sarà ma con una differenza: quella della realtà. Un tempo neanche troppo lontano la vita ti poneva di fronte alla scelta della sopravvivenza, e ti riportava alla crudele lucidità che ha rappresentato la forza motrice che ci ha condotti dove siamo oggi. La situazione è sfuggita di mano: scuole che non insegnano, genitori che non educano, rispetto calpestato alla pari di una cicca gettata in terra. Qui c'era ancora l'educazione del cuore, non solo del portafogli. Si sapeva accettare una condizione di inferiorità economica eppure ridere ancora con la genuinità della gente del Mediterraneo. Oggi invece, no. La generazione Z rischia l'estinzione perché al primo rifiuto che la vita ti rifila (e già... nella vita son più i "no" che i "si") si scivola nella depressione. Il male del nuovo millennio non è la depressione, che è solo una triste conseguenza delle vere cause. Quali sono? Società liquida, rapporti consumati come un panino imbottito di OGM del peggior fast food, cervelli addormentati e assoggettati alla cura Ludovico degli influencer e degli opinionisti, che nel deserto culturale trovano il loro terreno più fertile. Mi spiace ma una cura per questo male non c'è. Abbiamo consumato più di quanto avremmo dovuto, abbiamo mangiato e bevuto ingrassando e dilapidando l'unico patrimonio che abbiamo ma che non ci appartiene davvero, sbranando la natura che con il più puro gesto d'amore materno ci ha concesso di farlo. Mi spiace, ma il point break è stato raggiunto e abbondantemente superato. In queste immagini non vedo un tenero ricordo di un tempo che fu, ma l'amara constatazione di quanto l'avidità del marketing ci abbia iniettato nelle vene. Siamo quello che siamo, polvere su polvere, solo che ci lasciamo convincere di essere immortali perché così consumiamo di più, e più consumiamo, più bramiamo e più bramiamo più ne vogliamo, in una grottesca commedia all'ingrasso, a spese di chi invece muore di fame. Questo siamo. Polvere su polvere. Ma il mio è solo un urlo nel deserto. È solo una piccola prece al soglio di una cattedrale che nessuno visiterà mai.
bambini di 8 anni che lavorano... e adolescenti che hanno una scolarizzazione che li porta a pensare al matrimonio come unica prospettiva di affrancamento
No, non è vero che la cattedrale nel deserto non viene visitata. Condivido tutto quello che hai scritto. Dobbiamo trovare il modo di applicare i valori in cui crediamo in quella che è oggi la nostra società, che da sempre è in continuo cambiamento e con i suoi pregi e difetti. Nella vita si vive nella società perché è necessario rapportarsi a essa e si può scegliere di essere chi ci pare, magari andando incontro alle tendenze o addirittura creandone di nuove, con un po' di coraggio perché si ha contro la massa che però ti ringrazierà in futuro se sai di avere ragione. Ci si adatta prendendo il buono di quello che offre l'esterno senza aver paura di essere allo scoperto.
@@Francesco-qm5dg Certamente, non bisogna mai tradire l'ideale dell'uomo, che esalta la propria umanità nei valori di rispetto e onestà. Bisogna essere coraggiosi...
Non siamo pronti ad una redistribuzione equa delle risorse e delle ricchezze, fidati.
@@Raskolnikov91r Mi fido, perché lo credo anch'io. Secondo te perché non siamo pronti? Per il vizio dell'invidia o è una questione "infrastrutturale"?
Minchia bel video
Sembra siano passati 150 anni
Quando in realtà sono neanche 1 secolo
Sono di Moldavia,quando ero piccola la nonna mi portava con lei a infilare tabacco.Che ricordi.
In che zona della provincia si trova la masseria del video?
Lecce, lo dice anche nel video al min 4:35
qualcuno conosce il nome del brano che parte a 2:53? Grazie
Miranda Martino è la cantante, è una poesia dell'alto cosentino ionico, scritta (o trascritta ascoltando un popolano) da Vincenzo Padula, poeta di Acri (Cs) molto simile al salentino e al siciliano perché verosimilmente accanto all'italiano e al napoletano al tempo il siciliano era ufficiale nel Regno delle Due Sicilie anche nel continente (soprattutto in Calabria, Cilento e Salento), tant'è che il calabrese centro meridionale, il cilentano ed il salentino fanno parte della famiglia linguistica siciliana. Non credo esista una "canzone" edita o pubblicata ufficialmente, roba per noi fissati con le tradizioni sociali e culturali del sud più che altro. Spero sia stato utile, ciao.
Signuri, chi di gloria si’ patruni,
Signuri, chi lu cielu cumannati,
Signuri, chi a lu puviru fa’ dunu,
Di la ricchizzi e di la puvirtati,
Signuri, chi lu cori sa’ guardari,
Dammi tu forza ppi mu faticari!⁸
Vi è un brano, inciso da Otello Profazio, cantautore calabrese, che comprende la poesia insieme ad altri spezzoni di preghiere popolari e non (vi è persino una citazione all'ultimo Canto del Paradiso di Dante). Ecco il link: ua-cam.com/video/UB3hhu_es0w/v-deo.html
Grazie per le risposte!
Si vedeva la gioia degli occhi delle donne appena fidanzate... e delle promesse spose, questo mi ha colpito.
Tutta tu l’hai vista sta gioia!
@@giovannivaine3641 O forse tu non sei aperto a vederla.
@@marcotondadecodificabiolog6343 o tu che vedi la gioia anche dove non c’è. C’era fame e sottomissione, questo sì!
@@giovannivaine3641 La Gioia c'era... è un fatto di espressione facciale
@@marcotondadecodificabiolog6343 sarà. Questa retorica del sud e dei buoni sentimenti, del come si stava meglio quando si stava peggio è vomitevole!
Novoli c'è!!!
Ma non hanno chiesto a quelle ragazze molto giovani se andavano a scuola??
Ho pensato alle mie nonne. 😢
Guardate cosa dice l’ultima ragazza. Meglio stare a casa.
Credete che a quelle persone facesse piacere fare quei lavori? Erano istruiti a far quello e ad avere una certa mentalità, e voi allocchi li guardate adesso elogiandone la semplicità ma quella era vera e propria povertà
Viva i tempi moderni
Tempi moderni? Tempi di merda...
bambini di 8 anni che lavorano nelle campagne.... il tutto ripreso come una cosa normale .... la mentalità moralista dell'epoca che pero' assisteva bonaria a queste situazioni.....
@@marcoricci2358 ah ah certo, adesso fanno video mentre picchiano uccidono ecc come lo definisce?
@@loveamore ora stiamo parlando di questo video..... poi se vogliamo parliamo dei video violenti brutti e cattivi di oggi.... questo video rappresentava ragazzine bambine o adolescenti senza la speranza di migliorare o studiare che lavoravano nei campi dalla mattina alla sera a quattro soldi e senza nessun diritto... come la cosa piu' normale del mondo e con uno sguardo bonario e paternale .. ma ci andasse la figlia dell'intervistatore e del regista a fare quel lavoro .... bonariamente parlando
@@loveamore prima i bambini li buttavano nei dirupi se erano malformati, poco tempo fa lavoravano nelle fabbriche perchè avevano le mani piccole e potevano infilarsi nei pertugi
Prima si dava la caccia alle donne credendole streghe, si facevano le crociate, c'erano gli schiavi privati e i padroni
Prima si moriva a 40 anni per una semplice diarrea, oggi si arriva a 60 anni in perfetta forma
Più o meno è così anche oggi
😂😂😂😂😂😂😂😂
Queste erano le vere Donne,com la D Maiuscola!!!!
ad infilare tabacco dall'età di 6 anni, sposarsi e procreare! WOW!
Mica come queste donnacce di oggi che vogliono avere dei diritti e farsi una vita come vogliono loro! xD
1:58 la mia prof di analisi 1 e geometria😂
E adesso quando va bene vanno a lavorare e si rendono indipendenti a 30-35 anni, per forza che poi i figli non li fa più nessuno.
Ti tocca mantenerli a vita.
👀
...l'italia che produceva, l'Italia che lavorava!!!
l'italia della povera gente sfruttata dalla mattina alla sera
@@marcoricci2358........ora invece in Italia va tutto a gonfie vele......ma per piacere!!!
@@enzo65pc48 ma sfruttare i minori nemmeno mi pare giusto. Faccelo tu il piacere.
@@Francesco-qm5dg.....ma quale sfruttamento! Nelle famiglie di una volta ognuno contribuiva come poteva, era una cosa normalissima.
la povera gente della campagna lavorava costretta ad utilizzare i figli... da qui la parola "proletariato" .... i figli costituivano una ricchezza.. piu' se ne facevano piu' questi potevano lavorare sostenendo la famiglia fino a quando poi diventati maggiorenni a loro volta si sposavano... con un piccolo effetto collaterale.... scuola il minimo indispensabile.... quinta elementare e per i piu' fortunati negli anni 50, terza media...
La matrona che dice alla bambina di otto anni " no non dire sciocchezze, appena 3 anni che infili il tabacco"
Semplicità che non esiste piu
anche il lavoro minorile non esiste più xD
@@flint6515 menomale
@@mergimberisha1215 appunto ero ironico, perchè leggere commenti nostalgici su come era il mondo quando le donne a 8 anni infilavano il tabacco ed erano semi-analfabete, fa venire i brividi
@@flint6515 qualcuno che ragiona e non si fa abbindolare dalla retorica retrograda Dio, Lavoro, Famiglia per fortuna c'è ancora
La semplicità dello sfruttamento minorile.
Ammappa come eravamo brutti qualche anno fa
La durezza del lavoro di campagna, l'alimentazione meno ricca e meno medicine probabilmente avevano il loro peso.
Una situazione simile, stessi volti provati e un'età apparente maggiore di quella reale, l'ho vista alcuni anni fa in certe zone rurali dell'America Latina.
Queste erano donne!!!!
Ma che significa. Perché si facevano il mazzo fin da bambine?questo era sfruttamento,che vita era?
@@valentinacardile4771 Macché sfruttamento..erano meno frustrate delle donne di oggi e la famiglia era più unita di oggi.
@@andreaselleri400 scusa ma dal video si evince che tutte le donne intervistate hanno cominciato fin da piccole a lavorare anziché poter almeno completare l'istruzione minima ,una vita di sacrifici spesso non ricompensati ,concordo comunque sul fatto che si avesse una forza interiore sicuramente superiore in linea generale rispetto alle persone di oggi , uomini e donne.
Ma che dice queste erano donne? Usate come spazzini in casa?
Andrea lascia perdere,con gente che ha il cervello lavato dal politicamente corretto e dalla parità di diritti finanziati dal massone di turno non puoi scambiare una conversazione....
Sfruttatori
Siciliani, avete la nostra stessa lingua
'U sapému
Meglio stare a casa....la dice lunga sulle dure condizioni di lavoro.
Al nord erano già in ufficio
Non avevano nulla ed erano felici, noi abbiamo tutto e siam sempre incazzati!!! Meno male che l'essere umano è una specie evoluta, pensa un po' se non capisse un caxxo!!!
Che ne sanno le generazioni di oggi... Ricordo benissimo quando arrivavo a Lecce le foglie di tabacco messe ad essiccare al sole..la seicento multipla taxi.. che ci accompagnava a Melendugno... San foca... Primi anni settanta...
Ok boomer
@@asgarra.5049 c'era una colonia a San foca
Una colonia di boomers
Sai cosa sanno le generazioni di oggi? Sanno che i vecchi bastardi di merda gli hanno distrutto il futuro,specie in questo paese di merda,con cui voi che lo avete distrutto dovete fallire. Non vedo l'ora che collassi il sistema pensionistico italiano,quando non ci saranno più abbastanza giovani per pagarvi le vostre putride e sporche pensioni, e quelli che rimarranno se ne andranno,non volendo pagare delle tasse pari al 90% dello stipendio per le vostre pensioni . Voglio vedervi a quel punto se ve la prenderete finalmente con voi stessi,e se accuserete altri,come fate da 30 anni. Nel frattempo noi ci andremo a costruire un futuro all'estero,facendo progredire e prosperare paesi che riescono a valorizzarci,e che non ci accusano per ogni minima stronzata
@@asgarra.5049 boomer è il classico termine per giustificare la viziaggine e la bimbominchiaggine della società attuale
Quella bambina dovrebbe giocare, non lavorare per i padroni.
Certo!
Si é passati da un eccesso all'altro, oggi i bamini si siedono a tavola senza ringraziare e si alzano senza permesso.
Io sono della generazione di mezzo, di quelli che, con lo scannetto lavavano i piatti a rotazione coi fratelli a fine pasto. 😊
E tu hai mai lavorato per i padroni ?
@@fernandocordella1256 purtroppo si.
@@stefanoprosperi4320dall'età di sei anni mia madre mi mandò in una bottega di falegnameria per non stare in mezzo alla strada come era un tempopoi diventando più grande con vari artigiani incominciando a lavoricchiare senza soldi ti parlo già dell'età di 14 , 15 ,16 anni e anche 17 oggi ti dicono quanto mi dai senza sapere far niente e sono ancora su questo mondo anzi ricevevo educazione da parte di tutti e non solo in casa dai genitori educazione che ancora oggi porto in me con il mio carattere con molto orgoglio e purtroppo vedo non solo ragazzi ma gente più grande che dovrebbero dare l'esempio di una grande arroganza e maleducazione
bambini di 8 anni che lavorano nelle campagne.... il tutto ripreso come una cosa normale .... la mentalità moralista dell'epoca che pero' assisteva bonaria a queste situazioni.....
D'altronde non avevano altra scelta, per quei tempi non si ponevano il problema della minore età...comunque anche oggi qui al sud, ci sono bambini che dai nonni in campagna, hanno imparato il mestiere dell'agricoltura,ovviamente andando a scuola studiando e giocando come la loro età richiede,ma questo non esclude che sappiano già portare mezzi agricoli,governare animali e sapere come funziona la terra che hanno sotto i piedi, ed io sinceramente li preferisco a quei bambini che stanno tutto il giorno rimbambiti davanti ad uno schermo a giocare alla play station e che non conoscono il rispetto verso la natura,gli animali e il loro stesso futuro...
in realtà il lavoro del giornalista di reportage è quello di narrare i fatti in maniera asciutta e far sì che sia lo spettatore a riflettere. e questo è un grandissimo reportage.
Il colonizzatore del nord che va dalle colonizzate del sud a umiliarle.
Poi arrivarono i tendoni dell'uva e tutto finì. Peccato, il lavoro del tabacco era proprio piacevole. A parte il fatto di essere sottopagati, ecc. Ma non cambierai mai quel lavoro con i tendoni dell'uva. P. S. Anche con l'uva c'è sempre stato lo sfruttamento. Nel sud, con qualsiasi altro lavoro si è stati sempre sotto pagati perciò?!
Tutte donne, sicuramente pagate malissimo! Non abbiamo fatto molti progressi 😞
pensi che gli uomini facessero la bella vita invece?
@@claudiotoigo2550 erano pagati nettamente di più - difatti l'aspirazione della donna al tempo era lasciare il proprio lavoro e occuparsi dei figli
Viva sicilia
Mi piace come la donna si sia quasi giustificata con la bambina di 8 anni dicendo
"Non dire sciocchezze appena 3 anni che infili il tabacco" come se fosse normale lol
A quei tempi lo era,c'era la fame,non potevano nemmeno permettersi "il lusso" di mandare i figli a scuola,oggi se non hanno l'iphone da 2000€ e non sono "alla moda" piangono come i disperati...purtroppo sono due limiti estremi,due facce della stessa medaglia,di una società che evidentemente non funziona...
@@Veronica_2702 D'accordissimo.
@@maz4962 invece è normale guardare le cacatine degli anime a 20 30anni giusto?
@@mattia_exc3068 ma che c'entra haha, sì, è normalissimo. Che frustrato. :(
@@maz4962 fino a prova contraria io scopo perché non perdo tempo con quelle puttanate che guardi te
Ma questo perché chiede a tutte se sono fidanzate?
Non è vero alla bambina non lo ha chiesto🤣
Almeno all'epoca il lavoro si trovava
Dal minuto 2:01 sembra la voce della figlia di Fantozzi
Caxxo uguale a plinio fernando hahaha
È vero ah ah ah
Mio figlio di 5 anni ha visto il video e dittu papai ama infilari lu tabbacu....
Che bella la vecchia che comanda in fabbrica!! Una bellezza disarmante!!!!!!!!!!!!! Ramapiteco versione femminile 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Mi fanno tenerezza la bimba di 8 anni e la signorina fidanzata che si chiama Anna
Ma che bella cosa l Unità d Italia, ricchezza e prosperità 👎
Fimmine Fimmine, ca sciati allu tabaccu, ne sciati doi e nde turnati quattru
Infatti il padre di Carmelo Bene era un produttore di tabacco.
Almeno loro lavoravano
Quello sì
1:55 la prova tangibile che l'uomo deriva dalla scimmia. Eh beh
Sembra un film Horror
Non ti preoccupare. A breve si ritorna a questo.
Ecco perché ci chiamavano terroni
Si stava molto meglio quando si stava molto peggio.........
Una volta se nascevi povero rimanevi tale, ora se nasci con pochi soldi, hai più possibilità di fare gavetta e di arrivare a percepire un buon stipendio. Francamente andare nei campi a 8 anni non è proprio una bella cosa, perché a quell'età devi svagarti, non farti il culo, però purtroppo la gente senza soldi una volta era molta di più, quindi l'unico modo era figliare come dei dannati per mandarli a lavorare per qualche spicciolo. Se questo lo chiami stare bene, non so che dirti.
Ma perpiacere
Meglio lavorare o meglio stare a casa?
….. ringraziamo le femministe per aver disintegrato là famiglia.
Quindi sei contro la famiglia?
Terribile vedere i minori al lavoro così
salento???...ma non e'il film il pianeta delle scimmie???
Mi sa che ti confondi con Pontida uagliu
@@francescom59 ti sbagli...quello è l'alba dei morti viventi
@@bandilleros eh purtroppo so arrivati da noi ad elemosinare aria pulita, olio e case al mare. Che tristezza
Ma non potevano andare a lavorare per una grande azienda?🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Evidentemente no
Si infatti si vede che bella fine hanno fatto le grandi aziende italiane, vivi sulla luna
Riempire lo scippu… ora si fa gli schizzinosi pure per lavorare
Queste sì che erano DONNE! DONNE con tutte le lettere maiuscole! Donne che pensavano anche fin da giovani a sposarsi e metter su famiglia per poi occuparsene, mentre il marito andava a lavorare. Questa era l'Italia vera, questa era l'Italia SANA! Questa era l'Italia dove l'amore e la famiglia venivano sempre al primo posto! A differenza dell'Italia di oggi, moralmente decandente, insensibile e con troppe donnette che pensano all'apparenza e alla futulità della vita, con la melma di fogna nel cervello.
Se la tua vita fa schifo dillo senza fare giri di parole additando gli altri
L'amore e la famiglia? Ma dove? I matrimoni venivano combinati, i figli erano tanti e spesso soffrivano la fame, costretti a lavorare sin da bambini, senza avere la possibilità di istruirsi e di frequentare la scuola. Mio nonno ha iniziato a lavorare nei campi dall'età di 4 anni. Ti sembra normale? Se questa è la tua idea di Italia sana, c'è qualcosa che non va. Ormai la donna si è allontanata da quella figura anacronistica dell"angelo del focolare", tutta casa, chiesa e famiglia. In realtà, anche allora, non desideravano quella vita, la subivano, perché era la passi, non c'erano alternative. Anche la mentalità veniva plasmata tanto da credere che fosse normale sposarsi giovanissime, mettere al mondo una caterva di figli, spaccarsi la schiena e servire il marito. In realtà quel mondo era una prigione, una prigione terribile. Le donnette di oggi, come le chiami tu, sono tali perché desiderano riscatto, autonomia, pensiero indipendente, istruzione, libertà? Perché non vogliono più sottostare al potere maschile? Vengono sempre additate come frivole e infantili, ma perché?Credi davvero che la donna contemporanea si riduca all' immagine stereotipata fatta di cosmetici, ossessione per le scarpe e delle boutique? Non è così. Ci sono un'infinità di donne con un universo interiore sconfinato, amanti dell'arte, dei viaggi, della musica. Non è una colpa desiderare qualcosa di diverso dal procreare, preparare tre-quattro pasti al giorno , lavorare nei campi ed essere invisibili per marito e figli.
Spesso, quello che chiediamo, è solo tenerezza, curiosità di conoscere il non visto, il non detto, essere rispettate e amate.
Eh no ,quell Italia con quella mentalità patriarcale Non era sana.Qualche passo , Piccolo, è stato fatto.
Sei proprio triste,fattelo dire.
@@mm-tu4dd l'hai proprio spento.
0:33 gli aborigeni
Tu non dureresti 24 ore a fare quel lavoro!!!
Oh piccino! Vai tu sotto al sole a raccogliere le olive invece di sfondarti di spritz e aperisushi con la carta del Papi. Viva le donne salentine
@@francescom59 tanto non capisce... più che raccogliere le olive gli farei raccogliere tabacco in piena estate ... 40 gradi al sole con lo scirocco a pieno regime!! Secondo me non si ricorda nemmeno come si usa il telefono dopo due ore!!!
@@rizierisabato secondo me se a questi li porti nella terra (o nella vita reale) non ti sanno distinguere un agrume da una quercia , basta che si fanno le vacanze qui e ci leccano le scarpe tutti i giorni per pagargli il MOSE🥺
Settentrionali gente che manco sa vaccinarsi e ancora parla
@@francescom59 preghiamo per loro perché non sanno quello che fanno .... e quello che si perdono!!!
1.53 ultimo esempio di donna di neanderthal
Hahahaahahha davvero, non pensavo esistessero fino a 60 anni fa.
HAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAAH
Tu non dureresti 24 ore a fare quel lavoro!!!
@@rizierisabato Può darsi, ma non vedo il nesso. PS Juve merda
Ha parlato l'ultimo esempio di donna habilis
Io sono Salentino e gli ho vissuti questi periodi...e mi Mancano Tanto...perché con il niente è tanta Dignità e lavoro si era Felici e ci si divertiva...ora!!! ,con il "Tanto"non abbiamo "Niente"...che peccato..W il Salento Sempre
La signora discende dagli Neanderthal 😂