un deputato paga in tasse solo il 18% (e contrae mutui all’1,57%) L’escamotage che permette ai parlamentari di pagare meno della metà di tasse rispetto a manager: così abbattono l’aliquota Irpef. Quante volte la parola "casta" è stata affiancata alla parola "privilegi? E quante altre volte è capitato che la parola deputati" evocasse anche il pensiero dei "vitalizi d'oro"? Troppe, ma d'altronde, ormai, ci abbiamo fatto l'abitudine. Sono cose che si sanno. Eppure, la Casta, cela altri misteri. (che un po' come tutti i "comuni mortali" paga una cifra vicino al 40%). La peculiare abilità contabile dei nostri politici. Il trucco - C'è un trucco, insomma, che come per le migliori magie, però, è ben nascosto. Come riporta l'Espresso la gentile concessione alla casta deriva da "un'interpretazione generosa dell'articolo 52, comma 1, lettera b, del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi)". La lettera b dell'articolo recita infatti che "non concorrono, altresì, a formare il reddito le somme erogate ai . Frasi un po' contorte che nascondono la semplicità della magia: per il parlamentari, i rimborsi, hanno varie forme. Come diaria, trasporti, voli, telefono e chi più ne ha più e metta. Qualche numero: IL REDDITO DI UN MENAGER è più o meno 235.615 euro l'anno. Mentre il manager privato dovrà pagare sui 189.431 euro di base imponibile il 39,4 per cento di Irpef, cioè 74,625 euro, portandosi a casa 114.806 euro netti, UN PARLAMENTARE pagherà il 18,7 cioè 35,512, meno della metà, mettendosi in tasca 153.919 euro netti". DOBBIAMO ANCORA VOTARE?
Purtroppo il sistema fiscale italiano è molto iniquo e ha diverse aree di privilegio tassate molto poco da un lato e tanti tartassati dall'altra. I politici non sono gli unici prilegiati, ci sono fortissime agevolazioni accessibili anche ai comuni cittadini in alcuni casi (solo per citarne alcune: il fisco agricolo, il regime forfettario, i rimborsi esentasse a dipendenti e amministratori, ecc.). Al di là delle considerazioni politiche che ciascuno può trarre (ma che non sono responsabilità del singolo governo, l'ultima riforma organica risale agli anni Settanta e poi sono stati solo interventi parziali che ha hanno via via "scassato" il sistema), quello che può fare il comune cittadino è cercare di usare il sistema a proprio vantaggio. Non sempre è possibile per tutti, ma in diversi casi si può riuscire a ridurre di molto il peso delle tasse sfruttando le incoerenze delle norme per passare da una tassazione del 60-70% al 25-30%. Basta fare una attenta pianificazione fiscale.
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un deputato paga in tasse solo il 18% (e contrae mutui all’1,57%)
L’escamotage che permette ai parlamentari di pagare meno della metà di tasse rispetto a manager: così abbattono l’aliquota Irpef.
Quante volte la parola "casta" è stata affiancata alla parola "privilegi? E quante altre volte è capitato che la parola deputati" evocasse anche il pensiero dei "vitalizi d'oro"? Troppe, ma d'altronde, ormai, ci abbiamo fatto l'abitudine. Sono cose che si sanno. Eppure, la Casta, cela altri misteri.
(che un po' come tutti i "comuni mortali" paga una cifra vicino al 40%). La peculiare abilità contabile dei nostri
politici.
Il trucco - C'è un trucco, insomma, che come per le migliori magie, però, è ben nascosto. Come riporta l'Espresso la gentile concessione alla casta deriva da "un'interpretazione generosa dell'articolo 52, comma 1, lettera b, del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi)". La lettera b dell'articolo recita infatti che "non concorrono, altresì, a formare il reddito le somme erogate ai
. Frasi un po' contorte che nascondono la semplicità della magia: per il parlamentari, i rimborsi, hanno varie forme. Come diaria, trasporti, voli, telefono e chi più ne ha più e metta.
Qualche numero: IL REDDITO DI UN MENAGER è più o meno 235.615 euro l'anno. Mentre il manager privato dovrà pagare sui 189.431 euro di base imponibile il 39,4 per cento di Irpef, cioè 74,625 euro, portandosi a casa 114.806 euro netti, UN PARLAMENTARE pagherà il 18,7 cioè 35,512, meno della metà, mettendosi in tasca 153.919 euro netti".
DOBBIAMO ANCORA VOTARE?
Purtroppo il sistema fiscale italiano è molto iniquo e ha diverse aree di privilegio tassate molto poco da un lato e tanti tartassati dall'altra.
I politici non sono gli unici prilegiati, ci sono fortissime agevolazioni accessibili anche ai comuni cittadini in alcuni casi (solo per citarne alcune: il fisco agricolo, il regime forfettario, i rimborsi esentasse a dipendenti e amministratori, ecc.).
Al di là delle considerazioni politiche che ciascuno può trarre (ma che non sono responsabilità del singolo governo, l'ultima riforma organica risale agli anni Settanta e poi sono stati solo interventi parziali che ha hanno via via "scassato" il sistema), quello che può fare il comune cittadino è cercare di usare il sistema a proprio vantaggio.
Non sempre è possibile per tutti, ma in diversi casi si può riuscire a ridurre di molto il peso delle tasse sfruttando le incoerenze delle norme per passare da una tassazione del 60-70% al 25-30%. Basta fare una attenta pianificazione fiscale.
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