Gentile professore, grazie mille per il suo lavoro. Avrei un dubbio su una traduzione dall'italiano (esercizio 78 n°7): "Sarà punito con la morte chiunque avrà offeso una Vestale: così era stato stabilito in Roma, essendo le Vestali considerate sacre". Mi vorrei soffermare sulla seconda proposizione, che lei ha tradotto: "sic Romae statutum erat, cum Vestales sacrae putabantur". Se sulla prima parte (statutum erat) mi trovo d'accordo, il gerundio passivo "essendo considerate" l'avrei tradotto, invece, con l'imperfetto congiuntivo piuttosto che con l'imperfetto indicativo, quindi: "cum Vestales sacrae putarentur/existimarentur". Le sarei grato per un suo gentile riscontro a riguardo. Grazie!
Gent. Prof, 23:43 , nella versione da italiano n.78, volevo chiederle come mai "è usanza [...] che siano rivestite" è tradotto "ut ... convestiuntur" (ind. presente) anziché convestiantur (cong. pres.) grazie mille Mauro
@@vincenzopanzeca8711 Credo di poter parlare a nome di tutti i partecipanti ringraziandola per le sue tempestive risposte ai nostri dubbi, il progresso così va avanti al meglio. Il fatto che poi Lei lo faccia a titolo volontario e gratuito Le fa davvero molto onore.
Salve, magister. Quot lectiones usque ad hodie egisti? Plurimās novās repperi. Magnum certe auxilium discipulīs das. Quare in ludo pueri latine numquam colloquuntur? Ante quinque menses librum scribĕre constitui, cuius titulus est: "corpus humanum ā capite ad pedes". Iam multās paginās scripsi. Vale.
Gentile Prof Panzeca, nuovamente sulla Vulgata, non capisco come mai nel Salmo 51 il deponente misereor dalla forma corretta col genitivo (miserere mei) nelle litanie diventa miserere + abl (nobis). Sempre variante in questo caso medievale? grazie mille Mauro
Non è un abl ma un dat. Sì, Girolamo, a quanto pare, ha esteso questa variante a tutta la sua opera. Non penso però che sia stato un ghiribizzo del traduttore, probabilmente si era passati già verbalmente a questa nuova costruzione.
Buongiorno professore. È vero che noi in genere traduciamo dal latino all'italiano, ma avrei due domande da porle per capire meglio la costruzione dell'ablativo assoluto con i verbi deponenti. Per quanto riguarda il participo presente so che non c'è alcun problema, ma per il participio perfetto perché deve essere necessariamente intransitivo ? E se il verbo non fosse deponente, ma intransitivo (ad esempio venio, -is, -ivi, ventum, venire) si potrebbe formare un ablativo assoluto ?
E' abbastanza semplice rispondere alla seconda domanda: perché i verbi intransitivi non hanno il participio passato che in latino ha sempre valore passivo (tranne per i verbi deponenti), ma i verbi iintransitivi non possono avere un valore passivo. Per i verbi deponenti le rispondo con due esempi: "Partito Cesare, i soldati tornarono all'accampamento". "proficiscor" è un verbo deponente intransitivo, quindi "Cesare" è soggetto >> "Profecto Caesare": posso usare il pp latino che con i verbi deponenti ha valore intransitivo. Ma se ho: "esortati i soldati, Cesare partì", non posso tradurre con "hortatis militibus" perché hortor in latino è deponente e non ha valore passivo. Quindi solo con i verbi deponenti intransitivi.
Mi riferisco all'esercizio 89 - frase n. 2: il p.v. liberò è stato tradotto con liberavit; trattandosi di una infinitiva con un azione antecedente rispetto alla reggente la traduzione non deve corrispondere a "liberavisse" infinito perfetto?
I suoi video sono eccezionali. Continui così, è una persona speciale. Complimenti
Grazie
Gentile professore,
grazie mille per il suo lavoro.
Avrei un dubbio su una traduzione dall'italiano (esercizio 78 n°7): "Sarà punito con la morte chiunque avrà offeso una Vestale: così era stato stabilito in Roma, essendo le Vestali considerate sacre". Mi vorrei soffermare sulla seconda proposizione, che lei ha tradotto: "sic Romae statutum erat, cum Vestales sacrae putabantur". Se sulla prima parte (statutum erat) mi trovo d'accordo, il gerundio passivo "essendo considerate" l'avrei tradotto, invece, con l'imperfetto congiuntivo piuttosto che con l'imperfetto indicativo, quindi: "cum Vestales sacrae putarentur/existimarentur".
Le sarei grato per un suo gentile riscontro a riguardo.
Grazie!
Corretto. Grazie.
grazie milleeeee
Bei ricordi,..❤
Gent. Prof,
23:43 , nella versione da italiano n.78, volevo chiederle come mai "è usanza [...] che siano rivestite" è tradotto "ut ... convestiuntur" (ind. presente) anziché convestiantur (cong. pres.)
grazie mille
Mauro
Grazie, ho corretto. Non esiti a intervenire se trova altri errori.
@@vincenzopanzeca8711 Credo di poter parlare a nome di tutti i partecipanti ringraziandola per le sue tempestive risposte ai nostri dubbi, il progresso così va avanti al meglio. Il fatto che poi Lei lo faccia a titolo volontario e gratuito Le fa davvero molto onore.
@@primar2222 Grazie.
Salve, magister.
Quot lectiones usque ad hodie egisti?
Plurimās novās repperi.
Magnum certe auxilium discipulīs das.
Quare in ludo pueri latine numquam colloquuntur?
Ante quinque menses librum scribĕre constitui, cuius titulus est: "corpus humanum ā capite ad pedes".
Iam multās paginās scripsi.
Vale.
Un libro di scienze scritto in latino?
@@vincenzopanzeca8711 Ita.
Gentile Prof Panzeca,
nuovamente sulla Vulgata, non capisco come mai nel Salmo 51 il deponente misereor dalla forma corretta col genitivo (miserere mei) nelle litanie diventa miserere + abl (nobis). Sempre variante in questo caso medievale?
grazie mille
Mauro
Non è un abl ma un dat. Sì, Girolamo, a quanto pare, ha esteso questa variante a tutta la sua opera. Non penso però che sia stato un ghiribizzo del traduttore, probabilmente si era passati già verbalmente a questa nuova costruzione.
Buongiorno professore.
È vero che noi in genere traduciamo dal latino all'italiano, ma avrei due domande da porle per capire meglio la costruzione dell'ablativo assoluto con i verbi deponenti.
Per quanto riguarda il participo presente so che non c'è alcun problema, ma per il participio perfetto perché deve essere necessariamente intransitivo ?
E se il verbo non fosse deponente, ma intransitivo (ad esempio venio, -is, -ivi, ventum, venire) si potrebbe formare un ablativo assoluto ?
E' abbastanza semplice rispondere alla seconda domanda: perché i verbi intransitivi non hanno il participio passato che in latino ha sempre valore passivo (tranne per i verbi deponenti), ma i verbi iintransitivi non possono avere un valore passivo. Per i verbi deponenti le rispondo con due esempi: "Partito Cesare, i soldati tornarono all'accampamento". "proficiscor" è un verbo deponente intransitivo, quindi "Cesare" è soggetto >> "Profecto Caesare": posso usare il pp latino che con i verbi deponenti ha valore intransitivo. Ma se ho: "esortati i soldati, Cesare partì", non posso tradurre con "hortatis militibus" perché hortor in latino è deponente e non ha valore passivo. Quindi solo con i verbi deponenti intransitivi.
@@vincenzopanzeca8711 La ringrazio, adesso ho capito tutto. Una buona serata
Mi riferisco all'esercizio 89 - frase n. 2: il p.v. liberò è stato tradotto con liberavit; trattandosi di una infinitiva con un azione antecedente rispetto alla reggente la traduzione non deve corrispondere a "liberavisse" infinito perfetto?