Gentile signora, amo l'Inferno, tanto che l'ho imparato a memoria, (anche il Purgatorio e i primi due canti del Paradiso), ma il suo commento mi apre nuove porte d'interpretazione, e più mi parla dei Catari più li ammiro e mi riconosco nel loro Credo. Volevo chiederle se non ha notato delle analogie tra la Fortuna (Caso, Volere) con cui il dannato cade nella Selva dei suicidi, e sul fatto che Dante tronchi "proprio" quella pianta; e se "il voler fu o Destino o fortuna", col quale Dante colpisce con un piede Bocca non abbia delle similitudini volute. In tutti i due casi c'è un'esclamazione del dannato simile, anche se diverso è il sentimento di Dante.
Gentile Roberto, devo confessare che non ci avevo fatto caso, ma ha ragione: c'è una certa analogia. Intanto torna la parola fortuna, e poi l'esclamazione dei dannati è quasi uguale. Grazie della segnalazione. Sono davvero contenta di averle fatto scoprire e amare i catari. 🌺
Se ho sentito bene c'è un errore nella parte conclusiva. Didone e Cleopatra sono nel secondo cerchio, non nel primo 😉 grazie sempre per il prezioso contributo❤
Ha ragione! Certo, sono tra i lussuriosi. Se dovessi da questo commento trarre un libro (cosa che mi è stata da più parti richiesta) ne terrò conto. Grazie della segnalazione. Evidentemente ero talmente presa dal discorso del suicidio che… non so come ho fatto questo errore 😭
Gentile signora, siccome è stato detto che non bisogna fidarsi di quello che dicono i dannati, forse non è vero quello che sostiene Pier delle Vigne riguardante il futuro destino del suo corpo?
Certo che non è vero, cara Mirna! È tutto una fantasia di Dante. È lui che fa parlare i suoi personaggi. Però un significato c’è, ed è tutto molto poetico, no?
Piccolo riferimento... lirico: I tre "Non..." che tu Maria ci indichi come "tre rintocchi di campane (a morto)", mi richiamano il "Coro di Profughi Scozzesi" del Macbeth di Verdi/Shakespeare. C'è un atmosfera di oltraggio, di morte, di violento e ingiusto, come nei versi di Dante per la morte data a se stesso... “Quando si parte l'anima feroce dal corpo ond' ella stessa s'è disvelta, Minòs la manda a la settima foce."... E anche i rintocchi di campane, marcati dal coro con versi ripetuti a canone: "Suona a morto, ognor la squilla, Ma nessuno audace è tanto, Che pur doni un vano pianto, A chi soffre e a chi muor"
Sempre piacevole
Gentile signora, amo l'Inferno, tanto che l'ho imparato a memoria, (anche il Purgatorio e i primi due canti del Paradiso), ma il suo commento mi apre nuove porte d'interpretazione, e più mi parla dei Catari più li ammiro e mi riconosco nel loro Credo.
Volevo chiederle se non ha notato delle analogie tra la Fortuna (Caso, Volere) con cui il dannato cade nella Selva dei suicidi, e sul fatto che Dante tronchi "proprio" quella pianta; e se "il voler fu o Destino o fortuna", col quale Dante colpisce con un piede Bocca non abbia delle similitudini volute. In tutti i due casi c'è un'esclamazione del dannato simile, anche se diverso è il sentimento di Dante.
Gentile Roberto, devo confessare che non ci avevo fatto caso, ma ha ragione: c'è una certa analogia. Intanto torna la parola fortuna, e poi l'esclamazione dei dannati è quasi uguale. Grazie della segnalazione. Sono davvero contenta di averle fatto scoprire e amare i catari. 🌺
Se ho sentito bene c'è un errore nella parte conclusiva. Didone e Cleopatra sono nel secondo cerchio, non nel primo 😉 grazie sempre per il prezioso contributo❤
Ha ragione! Certo, sono tra i lussuriosi. Se dovessi da questo commento trarre un libro (cosa che mi è stata da più parti richiesta) ne terrò conto. Grazie della segnalazione. Evidentemente ero talmente presa dal discorso del suicidio che… non so come ho fatto questo errore 😭
Gentile signora, siccome è stato detto che non bisogna fidarsi di quello che dicono i dannati, forse non è vero quello che sostiene Pier delle Vigne riguardante il futuro destino del suo corpo?
Non che lui mentisca, ma forse è mal informato.
Certo che non è vero, cara Mirna! È tutto una fantasia di Dante. È lui che fa parlare i suoi personaggi. Però un significato c’è, ed è tutto molto poetico, no?
@@ilibridimariasoresina4540Certo che lo dice Dante, ma forse voleva alludere che non sia affidabile quello che dice Pier delle Vigne perché dannato?
Grazie Maria!
Canto bello e terribile !
Piccolo riferimento... lirico:
I tre "Non..." che tu Maria ci indichi come "tre rintocchi di campane (a morto)",
mi richiamano il
"Coro di Profughi Scozzesi" del Macbeth di Verdi/Shakespeare.
C'è un atmosfera di oltraggio, di morte, di violento e ingiusto,
come nei versi di Dante per la morte data a se stesso...
“Quando si parte l'anima feroce
dal corpo ond' ella stessa s'è disvelta,
Minòs la manda a la settima foce."...
E anche i rintocchi di campane, marcati dal coro con versi ripetuti a canone:
"Suona a morto, ognor la squilla,
Ma nessuno audace è tanto,
Che pur doni un vano pianto,
A chi soffre e a chi muor"
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