Grazie davvero prof. Ferretti. Adoro soprattutto che non faccia video di 5-10-20 minuti per andare incontro alla progressiva riduzione delle soglie di attenzione dei fruitori dei video in internet. Apprezzo enormemente che ci dia la possibilità di assistere a vere e proprie lezioni serie, invece che inutili e miseri riassuntini che lasciano il tempo che trovano. Il suo canale ha un valore inestimabile! Grazie davvero ❤️❤️
Ho amato subito a 14 anni, per me il più grande scrittore russo, F.M. Dostoevskij, i miei genitori allora , mi regalarono la collezione BUR e fra i grandi c'erano tutti i suoi romanzi ed in particolare quelli autobiografico dopo la condanna ai lavori forzati in Siberia "memorie da una casa di morti" o "memorie dal sottosuolo" pena commutata gli dopo la condanna a morte!
Grazie per questo ciclo di lezioni. Se posso, aggiungerei l'importanza delle figure che portano la possibilità di redenzione nei romanzi di Dosto., come Sonja di Delitto e castigo ed anche la prostituta di Memorie dal sottosuolo.
Ho letto Memorie dalla Casa di Morti. Sto leggendo Umiliati e offesi. Ho letto alcuni racconti brevi. Sto scoprendo Dostoevskij e me ne sono totalmente innamorata. Ha innumerevoli aspetti che trovo incredibilmente interessanti e meritevoli e con i quali mi trovo estremamente in sintonia. Grazie per questo video che ho cercato per meglio capire questo Autore eccezionale
Grande prof, aspetto con ansia altri episodi su Dostoevskij incentrati più sulle opere; sarebbe fantastica una lettura con spiegazione (come fatto con così parlo Zarathustra) dei Fratelli Karamazov, ma capisco sia molto impegnativa come serie di video vista la lunghezza dell’opera
Positivismo e il finale stato della conoscenza umana. Prima era teologia, poi filosofia (che ancora aiuta) e poi positivismo. Scienza unico posto dove ottenere verità sul mondo, sulla vita, sull'uomo. Filosofia aiuta nel dirigere la saggezza
Grazie prof. Amo Dostoevskij, ho letto due volte Delitto e castigo e sono d'accordo sulla capacità di questo grande scrittore di fare entrare il lettore nella mente di Rodja, come lo chiama la sorella, infatti ho provato il dolore e il tormento di Raskolnikov dentro di me, ho sentito grande empatia nei suoi confronti quasi fosse mio fratello.... non esagero credetemi...
Grazie anche da parte mia per questo video sulla filosofia di Dostoevskij. Spero di dare un piccolo contributo al canale se aggiungo a quanto detto che, nel quadro del generale atteggiamento critico nei confronti del positivismo e dell’utilitarismo, uno specifico obiettivo polemico delle “Memorie del sottosuolo” era la tesi dell’egoismo razionale (o intelligente) sostenuta da Nikolaj Cernysevskij (1828 - 1889), un pubblicista e rivoluzionario radicale, padre dei giovani contestatori russi degli anni ‘60 e ‘70 oltre che autore del romanzo “Che fare?” (1863) scritto in carcere in attesa della sentenza che lo condurrà all’esilio in Siberia. Nell’articolo “Il principio antropologico in filosofia” (1860) Cernysevskij sosteneva che sul piano morale ognuno avrebbe dovuto agire secondo i suoi veri interessi e reali bisogni. Il pericolo che una società costituita da “egoisti razionali” conducesse a una lotta di tutti contro tutti nella ricerca del proprio singolo utile o piacere, era ritenuto un assurdo. L’egoista razionale, infatti, avrebbe accettato che anche gli altri fossero egoisti, in quanto sapeva che la ricerca del proprio utile e la soddisfazione dei propri bisogni costituiva la legge naturale che spinge ogni essere all’azione; inoltre, qualora si fosse presentata una situazione controversa nel gioco dei reciproci bisogni o interessi, egli si sarebbe fatto guidare dal principio del maggior bene per il maggior numero, essendo questa la legge che garantiva il principio dell’evoluzione naturale e la sopravvivenza della specie. La morale dell’egoismo razionale conduceva a riconoscere di possedere interessi comuni e, di conseguenza, ad aiutarsi reciprocamente per realizzarli. Secondo Cernysevskij l’egoista razionale, nel momento in cui perseguiva i suoi reali interessi e bisogni, si rivelava come il garante dell’ideale socialista. Anche per Dostoevskij l’uomo è fondamentalmente egoista ma non lo ritiene, a differenza di Cernysevskij, un agente razionale. L’egoismo è mosso dalla libera volontà che, per Dostoevskij, non permette all’uomo di agire necessariamente a proprio vantaggio e per il proprio bene, né individuale, né collettivo. Si tratta di un egoismo che porta inevitabilmente all’autodistruzione in quanto, per Dostoevskij, l’uomo non ha in sé le risorse per salvarsi da sé. La salvezza arriva solo da fuori e sta all’uomo saperla accogliere, uscendo così dall’egoismo ed evitando l’annientamento, oppure rifiutare. L’uomo del sottosuolo è l’egoista radicale ( [parte II, cap. 1]) cui si presenta l’occasione di redenzione dall’egoismo (di riemersione dal sottosuolo), ovvero l’incontro con la prostituta Lisa. Lui la inonda di parole, lei dice pochissimo, si limita a guardarlo; lei è empatica e capisce che lui è infelice e gli offre il suo amore sincero che l’uomo però rifiuta nel modo più ignobile facendolo così sprofondare nel suo sottosuolo.
Quando ero più giovane ero un nichilista tentato dal male. Poi col tempo, e anche grazie ai romanzi di Dostoevskij, ho capito che non ha nessun senso andare contro la morale, anche se la si ritiene falsa, solo per provare a sè stessi e agli altri di esserne superiori. Bisogna quantomeno darsi una giustificazione ben valida, altrimenti sono guai. Guai autoinflitti, per il senso di colpa, e ovviamente poi ci sono le leggi... In altre parole io sono ancora nichilista (ma Dio è morto un po' per tutti mi pare), oltre che scettico, pessimista eccetera, ma ora ho quasi terrore all'idea di fare del male a qualcuno, nonostante creda che l'altruismo autentico in sostanza non esista, quindi cioè faremmo il bene ed eviteremmo il male solo per vantaggio personale. Ma il vero punto è: perchè accade questo? Cos'è la coscienza? E' Dio sotto mentite spoglie? O la scienza la può spiegare? Ma in fin dei conti... conta solo il dolore. Dostoesvkij si scaglia contro l'utilitarismo... ma la religione non è in fondo utilitaristica? Loda il Signore, segui le sue regole, e il dolore in questa terra ti sarà in qualche modo alleviato, ma soprattutto dopo la morte, yu-uh. Niente fiamme dell' Inferno. Cioè volevo dire... beatitudine eterna. Poi il dolore redime, sono d'accordo... ma non sarebbe stato meglio non soffrire affatto? La risposta per me è sì, ma ormai la frittata è fatta... cosa faccio, causa ai miei genitori? Questo tema, quello dell'antinatalismo (che spero gli altri non mettano in pratica, attenzione. Per egoismo), Dostoevskij non lo affronta, lo costeggia molto alla lontana forse, per quanto possa ricordare, col personaggio di Kirillov ne I demoni. Evidentemente il pensiero di Schopenhauer e Leopardi, che pure lo precedono, non avevano avuto ancora particolare fortuna in Russia. P.s.: Prof, ha mai sentito parlare del "nichilismo ottimistico"? Si trovano un sacco di video qui su YT in inglese (in italiano zero) su questa vecchia-nuova filosofia che in sostanza dice: niente importa?! E allora spassiamocela! Altro che le pippe del Dosto (e anche di Camus se ho capito bene)! Personalmente, al di là dell'invito a prendere le cose con più leggerezza, la trovo assurda. Io gente così la manderei in guerra per vedere se ancora se la spassano. E se anche alcuni di loro sono particolarmente bravi a fregarsene dei casini della vita, non vedo cosa ci sia da insegnare. Peraltro questo forse lo si può dire di ogni filosofia. Però se uno davvero ci crede o crede di crederci... magari funziona. Magari. Io non so cosa significhi. Il mio non-credo è forse l'unico che non porta benefici.
E su e dai Ghigo, non pensare ai Massimi Sistemi. pensa piuttosto la tua vita, le tue scelte o non scelte, e osserva quante volte e solo per la tua esperienza, anche inconsapevolmente, sei riuscito ad attraversare il guado. mi permetto di intervenire perché vedo che sei intelligente, e soprattutto spero che non mi considererai una vecchietta rompiballe se ti racconto l'ultimo episodio doloroso. Scendevo a buttare la spazzatura (uso dei sacchetti di carta compostabile, molto graziosi) quando un vecchio lacero, scheletrico, mi si avvicina e chiede se glielo posso dare. pensava contenesse pane duro, per noi immangiabile. Non voleva credermi quando ho cercato di spiegargli che non era così. Non avevo monete con me, niente per sopperire alla mia mancanza di pane raffermo. Per molti giorni ho avuto le lacrime agli occhi, sperando sempre di incrociarlo, ma non l'ho più rivisto. Mi è rimasta la cicatrice, non se ne andrà, ma ora mi sono attrezzata perché mai più vorrò sentirmi tanto indegna, sebbene involontariamente. Mi dicono che sono esagerata. Alcuni, addirittura, che ho fatto bene a lasciarlo per i fatti suoi - certamente cercava la prossima vittima da spennare, tipo il vecchio Fagin in Oliver Twist, il mio è un quartiere di benestanti. Ma a me tornavano in mente antiche storie, vaghe reminiscenze (quello che farete ad uno di questi piccoli, l'avrete fatto a me). Ora penso che devo riprendere ciò che ho lasciato andare. e che Dostoevskij vive, non è letteratura. Ciao!
Vecchietta rompipalle? Ma no dai. Almeno, rompipalle no, vecchietta lo dici tu🙂 Comunque sì, forse non avrei avuto una reazione esagerata come la tua, ma anch'io mi sarei sentito un po' in colpa e avrei voluto aiutarlo. Però avrei anche lottato contro questa sensazione, mi sarei chiesto perchè aveva luogo, e tra le risposte che mi sarei dato, e che mi do, c'è che se dovessi colpevolizzarmi per tutto il dolore che causo anche non volendo, dovrei passare la vita a fare penitenza. Sono riuscito a non far prevalere la mia parte oscura (almeno intesa alla maniera dei personaggi di Dostoevskij), ma non per questo ora aspiro alla santità. Capisco che chi ha la fede, chi più chi meno, vi ambisca, ma per me che non ce l'ho sarebbe in un certo senso fare l' "errore" speculare, ovvero uguale e contrario. Il dolore che è stato e sarà patito da uomini, animali (c'è chi dice anche vegetali mah) su questo pianeta è incommensurabile. L' idea mi fa impazzire. Ma allo stesso tempo mi dico: io che ci posso fare? E' colpa mia? Magari mi sbaglio, ma non mi pare. Posso fare qualcosa? Quasi nulla. Questo quasi nulla potrei anche farlo e forse in parte lo faccio, ma lo farei per stare meglio io (che va benissimo), o perchè sono genuinamente e disinteressantemente altruista? Un sospetto ce l'ho ma è solo un sospetto. Il senso di colpa è sicuramente fondamentale per il funzionamento della società, ma per l'individuo, quando è esagerato, può essere davvero un peso, questo è ciò che penso. Peraltro non credo nemmeno che è uno scelga quanta colpa provare o quanto lottarci contro... siamo quel che siamo, e proviamo quel che proviamo, e non possiamo farci niente. Compreso me, che sono tornato a parlare, più o meno, di massimi sistemi. Ma concludendo mi permetto di dirti dalla mia (presunta) minore esperienza... Aiuta chi vuoi ma stai attenta! Ciao.
@@ghigo ma Ghigo, io non ho avuto un'educazione religiosa. e non ne ho risentito, forse per questo penso che certe cose sono naturali nell'essere umano e non meritino un plauso particolare. Che fai, dovresti sentirti degno perché respiri? Ma sì, sono emotivamente intelligente, come spesso le donne sono. Ti dirò che, secondo me, chi da piccolo non è stato tormentato troppo dalle regole poi da grande recupera il valore intrinseco di quelle regole, trovandolo in sé. Fuori può trovare le parole che sono necessarie per definire, razionalizzare. Ma tu donna non sei... non è colpa tua, ti perdono ahahah. Ciao!
Io sono stata a Sankt -Peterburgo pure alla sua tomba ,poiché e il mio scrittore preferito . Il più profondo in assoluto,e magari anche e il più difficile ha comprenderlo.
Grazie professore, mi può aiutare a dirimere un mio vecchio dilemma? La bellezza salverà il mondo, riflette il pensiero di D. o è solo il punto di vista di un personaggio?
Ricordi dal sottosuolo un libro che mi ha segnato profondamente oltre che delitto e castigo e l’idiota… consiglio anche le notti bianche e lettere sulla creatività
Secondo la mentalità occidentale, ma in realtà poco sappiamo di loro e della loro attitudine profonda. Amano chi ama la Russia, secondo me. Noi che siamo davvero succubi in effetti vediamo "padroni".
non mi convince la tesi di Dostoevskij uno può essere ateo eppure amare gli uomini e fare del bene con più merito anzi di chi ama gli uomini e fa del bene perchè crede in Dio e quindi in una ricompensa finale
Grazie davvero prof. Ferretti. Adoro soprattutto che non faccia video di 5-10-20 minuti per andare incontro alla progressiva riduzione delle soglie di attenzione dei fruitori dei video in internet. Apprezzo enormemente che ci dia la possibilità di assistere a vere e proprie lezioni serie, invece che inutili e miseri riassuntini che lasciano il tempo che trovano. Il suo canale ha un valore inestimabile! Grazie davvero ❤️❤️
Sto leggendo 'Delitto e castigo', questo video non poteva capitare in un momento migliore. Video chiarissimo e meraviglioso.
Ho amato subito a 14 anni, per me il più grande scrittore russo, F.M. Dostoevskij, i miei genitori allora , mi regalarono la collezione BUR e fra i grandi c'erano tutti i suoi romanzi ed in particolare quelli autobiografico dopo la condanna ai lavori forzati in Siberia "memorie da una casa di morti" o "memorie dal sottosuolo" pena commutata gli dopo la condanna a morte!
Evidenti errori di battitura
Il finale di questo libro è commovente e geniale
Grazie mille professore . In questo mondo così vuoto la cultura è l' unica ancora di salvezza
Grazie prof. Lei ormai è imprescindibile come l'ossigeno... ❤
il mio primo giorno da abbonato, grazie di tutto professore da quando l'ho conosciuta la mia vita è intellettualmente piu ricca.
Grazie per il video! Uno dei migliori canali sul tubo! Ci vogliono persone comete, grazie assaje!!!
Attendo più questi video delle serie tv 🔥
Grazie per questo ciclo di lezioni. Se posso, aggiungerei l'importanza delle figure che portano la possibilità di redenzione nei romanzi di Dosto., come Sonja di Delitto e castigo ed anche la prostituta di Memorie dal sottosuolo.
Grazie professore, mirabile excursus.
Grazie, molto interessante
Video spettacolare, grazie mille!
Ho letto Memorie dalla Casa di Morti. Sto leggendo Umiliati e offesi. Ho letto alcuni racconti brevi. Sto scoprendo Dostoevskij e me ne sono totalmente innamorata. Ha innumerevoli aspetti che trovo incredibilmente interessanti e meritevoli e con i quali mi trovo estremamente in sintonia. Grazie per questo video che ho cercato per meglio capire questo Autore eccezionale
Complimenti professore lei è il migliore
❤ di grande ispirazione. Grazie
Grazie infinite Pro, aspettavo questo secondo video.
Grande prof, aspetto con ansia altri episodi su Dostoevskij incentrati più sulle opere; sarebbe fantastica una lettura con spiegazione (come fatto con così parlo Zarathustra) dei Fratelli Karamazov, ma capisco sia molto impegnativa come serie di video vista la lunghezza dell’opera
Grazie e complimenti.
Positivismo e il finale stato della conoscenza umana. Prima era teologia, poi filosofia (che ancora aiuta) e poi positivismo. Scienza unico posto dove ottenere verità sul mondo, sulla vita, sull'uomo. Filosofia aiuta nel dirigere la saggezza
Grazie ,professore.
Grazie!
Carissimo Professore, grazie per i suoi video!
vorrei iniziare a leggere sia Dostoevskij che Tolstoj, quali libri posso leggere per iniziare?
Grazie prof.
Amo Dostoevskij, ho letto due volte Delitto e castigo e sono d'accordo sulla capacità di questo grande scrittore di fare entrare il lettore nella mente di Rodja, come lo chiama la sorella, infatti ho provato il dolore e il tormento
di Raskolnikov dentro di me, ho sentito grande empatia nei suoi confronti quasi fosse mio fratello.... non esagero credetemi...
Bellissimo video, ora inizio a guardarlo
Grazie 😊.
Grazie prof! Ho appena iniziato a leggere l'idiota.
Audioascolto Delitto e castigo. Grazie
Grazie anche da parte mia per questo video sulla filosofia di Dostoevskij. Spero di dare un piccolo contributo al canale se aggiungo a quanto detto che, nel quadro del generale atteggiamento critico nei confronti del positivismo e dell’utilitarismo, uno specifico obiettivo polemico delle “Memorie del sottosuolo” era la tesi dell’egoismo razionale (o intelligente) sostenuta da Nikolaj Cernysevskij (1828 - 1889), un pubblicista e rivoluzionario radicale, padre dei giovani contestatori russi degli anni ‘60 e ‘70 oltre che autore del romanzo “Che fare?” (1863) scritto in carcere in attesa della sentenza che lo condurrà all’esilio in Siberia.
Nell’articolo “Il principio antropologico in filosofia” (1860) Cernysevskij sosteneva che sul piano morale ognuno avrebbe dovuto agire secondo i suoi veri interessi e reali bisogni. Il pericolo che una società costituita da “egoisti razionali” conducesse a una lotta di tutti contro tutti nella ricerca del proprio singolo utile o piacere, era ritenuto un assurdo. L’egoista razionale, infatti, avrebbe accettato che anche gli altri fossero egoisti, in quanto sapeva che la ricerca del proprio utile e la soddisfazione dei propri bisogni costituiva la legge naturale che spinge ogni essere all’azione; inoltre, qualora si fosse presentata una situazione controversa nel gioco dei reciproci bisogni o interessi, egli si sarebbe fatto guidare dal principio del maggior bene per il maggior numero, essendo questa la legge che garantiva il principio dell’evoluzione naturale e la sopravvivenza della specie. La morale dell’egoismo razionale conduceva a riconoscere di possedere interessi comuni e, di conseguenza, ad aiutarsi reciprocamente per realizzarli. Secondo Cernysevskij l’egoista razionale, nel momento in cui perseguiva i suoi reali interessi e bisogni, si rivelava come il garante dell’ideale socialista.
Anche per Dostoevskij l’uomo è fondamentalmente egoista ma non lo ritiene, a differenza di Cernysevskij, un agente razionale. L’egoismo è mosso dalla libera volontà che, per Dostoevskij, non permette all’uomo di agire necessariamente a proprio vantaggio e per il proprio bene, né individuale, né collettivo. Si tratta di un egoismo che porta inevitabilmente all’autodistruzione in quanto, per Dostoevskij, l’uomo non ha in sé le risorse per salvarsi da sé. La salvezza arriva solo da fuori e sta all’uomo saperla accogliere, uscendo così dall’egoismo ed evitando l’annientamento, oppure rifiutare.
L’uomo del sottosuolo è l’egoista radicale ( [parte II, cap. 1]) cui si presenta l’occasione di redenzione dall’egoismo (di riemersione dal sottosuolo), ovvero l’incontro con la prostituta Lisa. Lui la inonda di parole, lei dice pochissimo, si limita a guardarlo; lei è empatica e capisce che lui è infelice e gli offre il suo amore sincero che l’uomo però rifiuta nel modo più ignobile facendolo così sprofondare nel suo sottosuolo.
Orecchie', è tornato il PROF solo per noi!😍😍😍
Ciao scrip, potresti fare un video su Franz Kafka?
Quando ero più giovane ero un nichilista tentato dal male. Poi col tempo, e anche grazie ai romanzi di Dostoevskij, ho capito che non ha nessun senso andare contro la morale, anche se la si ritiene falsa, solo per provare a sè stessi e agli altri di esserne superiori. Bisogna quantomeno darsi una giustificazione ben valida, altrimenti sono guai. Guai autoinflitti, per il senso di colpa, e ovviamente poi ci sono le leggi... In altre parole io sono ancora nichilista (ma Dio è morto un po' per tutti mi pare), oltre che scettico, pessimista eccetera, ma ora ho quasi terrore all'idea di fare del male a qualcuno, nonostante creda che l'altruismo autentico in sostanza non esista, quindi cioè faremmo il bene ed eviteremmo il male solo per vantaggio personale. Ma il vero punto è: perchè accade questo? Cos'è la coscienza? E' Dio sotto mentite spoglie? O la scienza la può spiegare? Ma in fin dei conti... conta solo il dolore. Dostoesvkij si scaglia contro l'utilitarismo... ma la religione non è in fondo utilitaristica? Loda il Signore, segui le sue regole, e il dolore in questa terra ti sarà in qualche modo alleviato, ma soprattutto dopo la morte, yu-uh. Niente fiamme dell' Inferno. Cioè volevo dire... beatitudine eterna. Poi il dolore redime, sono d'accordo... ma non sarebbe stato meglio non soffrire affatto? La risposta per me è sì, ma ormai la frittata è fatta... cosa faccio, causa ai miei genitori? Questo tema, quello dell'antinatalismo (che spero gli altri non mettano in pratica, attenzione. Per egoismo), Dostoevskij non lo affronta, lo costeggia molto alla lontana forse, per quanto possa ricordare, col personaggio di Kirillov ne I demoni. Evidentemente il pensiero di Schopenhauer e Leopardi, che pure lo precedono, non avevano avuto ancora particolare fortuna in Russia.
P.s.: Prof, ha mai sentito parlare del "nichilismo ottimistico"? Si trovano un sacco di video qui su YT in inglese (in italiano zero) su questa vecchia-nuova filosofia che in sostanza dice: niente importa?! E allora spassiamocela! Altro che le pippe del Dosto (e anche di Camus se ho capito bene)! Personalmente, al di là dell'invito a prendere le cose con più leggerezza, la trovo assurda. Io gente così la manderei in guerra per vedere se ancora se la spassano. E se anche alcuni di loro sono particolarmente bravi a fregarsene dei casini della vita, non vedo cosa ci sia da insegnare. Peraltro questo forse lo si può dire di ogni filosofia. Però se uno davvero ci crede o crede di crederci... magari funziona. Magari. Io non so cosa significhi. Il mio non-credo è forse l'unico che non porta benefici.
E su e dai Ghigo, non pensare ai Massimi Sistemi. pensa piuttosto la tua vita, le tue scelte o non scelte, e osserva quante volte e solo per la tua esperienza, anche inconsapevolmente, sei riuscito ad attraversare il guado. mi permetto di intervenire perché vedo che sei intelligente, e soprattutto spero che non mi considererai una vecchietta rompiballe se ti racconto l'ultimo episodio doloroso.
Scendevo a buttare la spazzatura (uso dei sacchetti di carta compostabile, molto graziosi) quando un vecchio lacero, scheletrico, mi si avvicina e chiede se glielo posso dare. pensava contenesse pane duro, per noi immangiabile. Non voleva credermi quando ho cercato di spiegargli che non era così. Non avevo monete con me, niente per sopperire alla mia mancanza di pane raffermo. Per molti giorni ho avuto le lacrime agli occhi, sperando sempre di incrociarlo, ma non l'ho più rivisto. Mi è rimasta la cicatrice, non se ne andrà, ma ora mi sono attrezzata perché mai più vorrò sentirmi tanto indegna, sebbene involontariamente. Mi dicono che sono esagerata. Alcuni, addirittura, che ho fatto bene a lasciarlo per i fatti suoi - certamente cercava la prossima vittima da spennare, tipo il vecchio Fagin in Oliver Twist, il mio è un quartiere di benestanti. Ma a me tornavano in mente antiche storie, vaghe reminiscenze (quello che farete ad uno di questi piccoli, l'avrete fatto a me). Ora penso che devo riprendere ciò che ho lasciato andare. e che Dostoevskij vive, non è letteratura. Ciao!
Vecchietta rompipalle? Ma no dai. Almeno, rompipalle no, vecchietta lo dici tu🙂 Comunque sì, forse non avrei avuto una reazione esagerata come la tua, ma anch'io mi sarei sentito un po' in colpa e avrei voluto aiutarlo. Però avrei anche lottato contro questa sensazione, mi sarei chiesto perchè aveva luogo, e tra le risposte che mi sarei dato, e che mi do, c'è che se dovessi colpevolizzarmi per tutto il dolore che causo anche non volendo, dovrei passare la vita a fare penitenza. Sono riuscito a non far prevalere la mia parte oscura (almeno intesa alla maniera dei personaggi di Dostoevskij), ma non per questo ora aspiro alla santità. Capisco che chi ha la fede, chi più chi meno, vi ambisca, ma per me che non ce l'ho sarebbe in un certo senso fare l' "errore" speculare, ovvero uguale e contrario. Il dolore che è stato e sarà patito da uomini, animali (c'è chi dice anche vegetali mah) su questo pianeta è incommensurabile. L' idea mi fa impazzire. Ma allo stesso tempo mi dico: io che ci posso fare? E' colpa mia? Magari mi sbaglio, ma non mi pare. Posso fare qualcosa? Quasi nulla. Questo quasi nulla potrei anche farlo e forse in parte lo faccio, ma lo farei per stare meglio io (che va benissimo), o perchè sono genuinamente e disinteressantemente altruista? Un sospetto ce l'ho ma è solo un sospetto.
Il senso di colpa è sicuramente fondamentale per il funzionamento della società, ma per l'individuo, quando è esagerato, può essere davvero un peso, questo è ciò che penso. Peraltro non credo nemmeno che è uno scelga quanta colpa provare o quanto lottarci contro... siamo quel che siamo, e proviamo quel che proviamo, e non possiamo farci niente. Compreso me, che sono tornato a parlare, più o meno, di massimi sistemi. Ma concludendo mi permetto di dirti dalla mia (presunta) minore esperienza... Aiuta chi vuoi ma stai attenta! Ciao.
@@ghigo ma Ghigo, io non ho avuto un'educazione religiosa. e non ne ho risentito, forse per questo penso che certe cose sono naturali nell'essere umano e non meritino un plauso particolare. Che fai, dovresti sentirti degno perché respiri? Ma sì, sono emotivamente intelligente, come spesso le donne sono. Ti dirò che, secondo me, chi da piccolo non è stato tormentato troppo dalle regole poi da grande recupera il valore intrinseco di quelle regole, trovandolo in sé. Fuori può trovare le parole che sono necessarie per definire, razionalizzare.
Ma tu donna non sei... non è colpa tua, ti perdono ahahah. Ciao!
Io sono stata a Sankt -Peterburgo pure alla sua tomba ,poiché e il mio scrittore preferito . Il più profondo in assoluto,e magari anche e il più difficile ha comprenderlo.
Grazie professore, mi può aiutare a dirimere un mio vecchio dilemma? La bellezza salverà il mondo, riflette il pensiero di D. o è solo il punto di vista di un personaggio?
Fantastica lezione prof. Unico appunto: il racconto del Grande Inquisitore viene narrato da Ivan, e non da Alexei.
Grazie bravissimo,
Ricordi dal sottosuolo un libro che mi ha segnato profondamente oltre che delitto e castigo e l’idiota… consiglio anche le notti bianche e lettere sulla creatività
Prof. Perché si sente così accelerato?
❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Bravo e grazie ( chissà perchè in Russia non attecchiscono le democrazie? )
❤️
Fiodor dostoiesvki stupendo 😊😊😊😊😊
ehi, guarda che adesso si chiama "Fidor".. non hai sentito all'inizio del video?! 🤪
@@pognerPV grazie ho letto delitto e castigo e l' idiota e il giocatore .. capolavori di vita reale vissuta
Amo questo scrittore filosofo
Grazie. Forse, se i russi hanno bisogno di padroni come Putin ancora oggi, Dostoevskij aveva ragione.
Certo, però dopo gli faceva schifo come si sviluppava l'Occidente.Amava la Russia.
Secondo la mentalità occidentale, ma in realtà poco sappiamo di loro e della loro attitudine profonda. Amano chi ama la Russia, secondo me. Noi che siamo davvero succubi in effetti vediamo "padroni".
@@chiara6599 Amano chi ama la Russia? Anche se la Russia uccide innocenti? E' un atteggiamento infantile, narcisista, passivo-aggressivo.
Perché,noi non abbiamo padroni? Illusi..
Il protagonista di Delitto è Castigo non uccide la vecchietta padrona di casa, ma una vecchia, cattiva e avida usuraia. C'è differenza.
Ma con quale accento parla lui? Sono studente dell'italiano e ci provo a riconoscere gli accenti diversi
Veneto
Ne possiamo fare a meno e come.
non mi convince la tesi di Dostoevskij uno può essere ateo eppure amare gli uomini e fare del bene con più merito anzi di chi ama gli uomini e fa del bene perchè crede in Dio e quindi in una ricompensa finale
non gyt
Come filosofo lo considero mediocre sinceramente
Ma